Cuore

1932

Dopo le fatiche quotidiane, raduniamoci a parlare del Cuore. Ci condurrà oltre i domini terreni, verso il Mondo sottile, per accostarci alla sfera del Fuoco.

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1 — Vedere con gli occhi del cuore; udire con le orecchie del cuore il fragore del mondo; penetrare il futuro con la comprensione del cuore; ricordare gli accumuli del passato mediante il cuore; così bisogna avanzare, con impeto, sulla via dell’ascesa. La capacità creativa ha in sé una potenzialità ignea, ed è intrisa del sacro fuoco del cuore. Pertanto sulla via della Gerarchia, del grande Servizio e della Comunione, la sintesi è la via luminosa del cuore. Come irradiare raggi manifesti se la fiamma non è accesa nel cuore? È precisamente la qualità magnetica che è inerente al cuore. La creatività suprema è pervasa da questa grande legge. Quindi ogni vittoria, tutte le fusioni, ogni grande unificazione cosmica si conseguono tramite la fiamma del cuore. Con quale mezzo si pongono le basi delle grandi imprese? In verità, solo con il cuore. Così gli archi di coscienza sono fusi assieme dalla sua fiamma.

Ricorderemo dunque la mirabile attrazione magnetica del cuore, che connette tutti i fenomeni. Invero, quel filo d’argento che unisce il Maestro al discepolo è il grande magnete del cuore. La loro unione afferma l’essenza di tutte le evoluzioni.

2 — Molte leggende narrano di desideri che si sono avverati, ma non dicono di quel requisito fondamentale che è la mancanza di scampo, per cui i desideri si aguzzano al punto da diventare irremovibili. Qualsiasi pur minima deviazione già ne spunta la freccia. Come un uomo non adusato all’acqua riesce a nuotare se in pericolo di annegare, così un desiderio si realizza quando non c’è via di scampo. Allora si grida al miracolo; ma sovente si tratta solo dell’intensificarsi dell’energia psichica. E il cuore, sole dell’organismo, è il luogo focale di quell’energia. Parlando di esso si deve dunque tenerla presente. È bello sentire il cuore come Sole dei soli dell’universo. Il Sole dei soli del supremo Gerarca deve essere la nostra Bandiera. È una bella Bandiera: se gli occhi ne sostengono lo splendore essa si riflette nel cuore come un potere invincibile.

3 — Che il cuore venga chiamato dimora degli Elohim o sintesi delle sintesi, resta pur sempre il punto focale. Anche chi vi vede soltanto le semplici funzioni fisiologiche pur tuttavia lo considera con rispetto e cautela. Quanto più profondamente deve quindi ascoltarlo chi sa del magnete e del filo d’argento! Perciò il Maestro distoglie l’allievo da ciò che è puramente fisico, e gli ricorda il mondo spirituale mediante ogni organo.

È festa per Noi se una traccia pura di pensiero si proietta nella sfera dell’esistenza invisibile. Bisogna puntare alla dimora degli Elohim con perseveranza, come se si fosse inseguiti. Gli eletti riconoscono la via quando il mondo invisibile si fa loro reale e accessibile; allora si vede crescere la coscienza e gli stessi organi corporei si trasfigurano, poiché alimentati dal legame con la Gerarchia.

4 — Il cuore è un tempio, ma non una dimora di idoli. Noi dunque non siamo contrari a che si costruiscano templi, ma avversiamo feticismi e bazar. Inoltre, quando diciamo di costruire un tempio come un cuore non vogliamo dire che ne abbia la forma, ma parliamo del suo senso interiore. Un tempio non può sussistere senza realizzazione della catena infinita; e il cuore, appunto, è anch’esso in contatto con tutte le sensazioni del Cosmo. La sua angoscia o la sua gioia sono mutue risonanze con i mondi lontani. Perché dunque l’angoscia è più frequente? Certo perché le continue perturbazioni del Cosmo agitano il cuore che vibra con esse. E tanto più pesa il servizio reso da un simile cuore sulla bilancia del mondo. Soccorrete la struttura del mondo! Non c’è giorno né ora che esso non sia in pericolo! Non bastano due occhi per prevedere queste insidie: ce ne vogliono tre, come sulla bandiera dei grandi Esseri! Il tempio del cuore deve essere inteso come una sensazione imminente. Non senza motivo il cuore è segnato da una croce: questo marchio lo accompagna in eterno.

5 — Le nuove circostanze indicano la via del futuro. La Verità è sempre la stessa, ma le combinazioni variano secondo la coscienza. Quanta bellezza va sciupata perché si ignora il tempio, cioè il cuore! Ma dedicatevi con irresistibile slancio a realizzare il calore che si sente nel cuore, e cominciate a vivere come portatori del tempio. Così varcherete la soglia del Nuovo Mondo. Che povertà di spirito mostrano quelli che pensano che il Nuovo Mondo non sia per loro! I corpi differiscono, ma lo spirito non sfugge al Nuovo Mondo.

6 — Il dubbio distrugge la qualità. È la tomba del cuore. È la fonte della bruttezza. In ogni insegnamento bisogna parlarne, perché dove andare senza qualità? Cosa mai si può capire senza il cuore? Cosa mai si può conseguire senza Bellezza?

Domanderanno: perché prima Infinito, poi Gerarchia e solo allora Cuore? Perché non il contrario? Ma prima viene la direzione, poi la connessione e infine il mezzo. Il dubbio non deve deturpare questo sacro ricorso. Studiate il polso di un uomo quando dubita e quando è in preda ad uno slancio devoto. Se il dubbio altera il polso e le emanazioni, quanto può deteriorare fisicamente il sistema nervoso! Esso divora l’energia psichica, semplicemente.

Dopo il dubbio viene il tradimento, poiché chi è più prossimo al dubbio che il traditore? Si può vincere questa tenebra solo aderendo alla Gerarchia, a ciò che è più inevitabile, come la radianza del sole. È vero, essa brucia, ma, se manca, è la tenebra!

7 — Il cuore è il punto focale, ma è il meno egocentrico di tutti. In esso non alberga l’egotismo, ma il senso di panumanità. È solo la ragione che lo avvolge con una ragnatela di egocentrismo. La pietà non si misura tanto dalle cosiddette buone azioni, i cui moventi possono essere molto diversi, ma dalla misericordia più interiore; questa accende il lume che arde nelle tenebre. Il cuore dunque è un vero e proprio organo internazionale. Se si assume la luce come simbolo dell’aura, il cuore ne è l’origine. È necessario imparare a sentire il cuore non come proprio, ma come universale. Solo questo modo di sentire libera dall’egotismo, pur senza smarrire le accumulazioni individuali. Non è facile tenere assieme sia l’individuale che l’universale, ma il magnete del cuore non per nulla è connesso al “calice”. Si può capire che esso irradia una sua luce speciale, che si rifrange in mille modi sulla sostanza nervosa. Il cristallo dell’energia psichica può infatti assumere colori diversi.

8 — Quando l’egotismo ingrassa il cuore, è difficile purificarlo. Quel grasso è un’eredità bestiale. I puri accumuli individuali possono spiegare cose che la ragione neppure concepisce. È specialmente difficile inculcare ciò che mai si è immaginato. Il cuore è considerato essere la sede dell’immaginazione. Come avanzare, senza la sua forza? Ma come procurarsela, senza sperimentare?

9 — La crudeltà è semplicemente uno stato incolto del cuore. La codardia è una limitazione del pensiero. L’intolleranza è della stessa stirpe abominevole, che impoverisce il sacro vaso del cuore. Già sapete che il cuore sottile e teso genera un impeto, come una dinamo, dimostrando di essere ricettacolo di energia universale. Ma la cultura del cuore non cresce senza adeguato nutrimento: nello stesso modo qualsiasi accumulatore resta inerte se non è protetto e collegato a dovere. Il cuore esige un’alimentazione continua, altrimenti, privato del legame con il supremo, si corrompe. Ricordate che sul fondo del calice si rappresentava un fanciullo, simbolo di ciò che cresce.

10 — Con un esperimento poco frequente si constata che il cuore riflette anche terremoti lontani e altri eventi del mondo. Si nota che non solo le perturbazioni cosmiche, ma anche i riflessi delle radiazioni spirituali agiscono a grande distanza. Noi prestiamo attenzione ai polmoni, che trasmutano il prana e trasmettono l’essenza del cuore per affermare l’equilibrio del mondo.

Le nuove acquisizioni dei corpi sottili hanno buon esito. Sono ormai indifferibili, perché è stata infranta la connessione basilare con il Magnete della Gerarchia. Per contribuire a ristabilire l’equilibrio così violato si dà una nuova specie di corpo sottile.

11 — Quando i tesori dell’energia superano le risorse del cuore e della conoscenza diretta, di norma s’invia un collaboratore-insegnante per necessità di equilibrio. Così un certo Professore fu assegnato al fianco di Washington, e un Saggio della Montagna accanto a Gengis Khan. Molti altri esempi del genere si potrebbero citare. Sono da considerare come attività supplementari, non come necessità inderogabili. In molti casi, simili cooperazioni furono rifiutate, con danno irreparabile non solo per i singoli operatori, ma per il Bene Comune. Più di una volta abbiamo sperimentato tali rifiuti. Fu proprio la carenza di sviluppo del cuore che impedì la crescita di quelle possibilità che già si erano attivate per accumulazione.

12 — La Nostra Mano non si stanca di offrire al cuore la corda di salvezza. Chi può dire che il Nostro aiuto abbia mai tardato? Noi, invece, lamentiamo molte occasioni in cui il Nostro messaggero fu accolto con gelida insensibilità. È così difficile attivare le potenze del cuore. Bisogna gettarsi in volo sull’abisso, dall’ultima spiaggia, nell’Infinito. Com’è sacro il coraggio dell’abnegazione, che schiude il cuore!

13 — Riuscite a figurarvi come sarebbe l’umanità se avesse corpo sano e cuore incolto? È quasi impossibile immaginare un tale trionfo della tenebra. Le malattie tutte quante non riescono a temperare la follia universale del cuore. Invero, finché questo non sia illuminato quelle non se ne andranno, ché altrimenti la furia del cuore congiunta alla potenza corporea sarebbe tale da atterrire i mondi. Molto tempo fa si diceva del santo: “camminava dinanzi al Signore”. Ciò significa che non trasgrediva la Gerarchia, così purificando il cuore. Con un minimo di purità del cuore umano si causerebbe una pioggia di Benevolenza. Ma oggi è bene agire, con cautela, solo là dove il cuore non è ancora del tutto putrefatto. Senza per questo lasciarsi scoraggiare, bisogna sapere che la tenebra è molto fitta e che molti cuori sono corrotti. Affermare l’importanza del cuore è dire una vecchia verità, ma mai è stato tanto necessario come oggi.

14 — Si potrebbe domandare: a quale energia si allude, quando si parla del cuore? Certo, essa è 1’Aum, l’energia psichica dei tre mondi. Studiandola si osserva che essa precipita in vario colore. Può essere rossa, viola o azzurra, ma nei pressi del cuore scolora. Il cristallo del cuore è bianco, o senza colore. Questa sua risonanza non è certo molto frequente, ma è bene cercare di conseguirla. Gli antichi consigliavano di sfiorare con le mani gli aghi dei giovani cedri, poiché il Prana ivi condensato penetra lungo le dita. Ci sono molti modi per estrarre energia psichica dal regno vegetale, ma la migliore fra tutte è quella del cuore aperto, allorché esso sa in che direzione lanciarsi.

15 — Anche se gli ignoranti vi umiliano con la loro ipocrisia, la via è una sola, e nulla può bloccarla se il cuore è puro. È giusto paragonare questo a una nave, che però presuppone un timoniere. Il coraggio nasce dal cuore puro. Lo si può paragonare anche a una rosa, e il valore di questo simbolo sta nel numero dei petali, ma, se reciso, il fiore resta ferito. Dunque custodite il cuore. È bene rendersi conto che solo il signore del fiore ha accesso a tutti i suoi petali.

16 — Qui si parla di approccio diretto a Noi. Si tratta del beneficio e del successo di tale direzione. È una ricetta allettante. Ma quanti scelgono questa via? Eppure chiunque abbia saggiato questa panacea assicura che il Nostro è un buon consiglio. Egli confermerà sempre e dovunque che fin tanto che i suoi pensieri restarono con Noi ebbe successo. I fallimenti si dovettero tutti alle macchie sul filo d’argento. Come sarebbe bene, a conclusione d’ogni giorno, esaminare la qualità dei propri pensieri nelle ore trascorse! Quanta forza si riceverebbe nel constatare che essi hanno rafforzato il legame! I pensieri disdicevoli potrebbero essere sradicati d’un colpo, ma gli uomini sono tali che odono senza intendere, e non leggono oltre le lettere. Quindi il Mio consiglio è ancora di fare dell’Insegnamento una necessità quotidiana. Vi esorto a osservare fino a che punto il vostro ambiente ottiene esiti favorevoli. Nei piccoli gruppi bisogna vigilare in modo speciale sui mutui pensieri, per non appesantire o interrompere la corrente. Molti insegnamenti propongono questa semplice disciplina, ma ogni libro dovrebbe ricordarla, perché ciò che più importa, ciò che più è indispensabile non viene applicato alla vita. E grande è la Nostra gioia se possiamo confidare in qualcuno completamente, come in Noi stessi. Tanto poderosa è la cittadella del cuore.

17 — Di continuo e in tutti i tempi l’Insegnamento di Vita è piovuto sulla Terra. È impossibile figurarsi quale sarebbe l’esistenza terrena senza quel legame con il Mondo invisibile. Come ancora di salvezza, come faro, l’Insegnamento dà la forza di avanzare nelle tenebre. Ma anche nell’afflusso della Benevolenza, come fra le onde del mare, si osserva un ritmo di definite espansioni, e l’Insegnamento appare. Ciò spiega il ritmo del mondo intero, fatto di crescite e regressi, che insieme compongono l’evoluzione dell’esistenza.

18 — Molte condizioni possono perturbare il ritmo, e il mezzo più efficace per evitarlo è rivolgersi in concordia a Noi, dove tutto si decide. Come un granello di polvere può bloccare anche una grossa ruota, così la rottura del ritmo interrompe la corrente. E questa è proprio un’ora di grande tensione. Le possibilità sono imminenti, e già gli eventi si radunano come una valanga, e il terrore sembrerà una salvezza.

19 — Se gli uomini sentissero, almeno in parte, il valore essenziale di un istante, già molto Ci aiuterebbero. Senza parlare dell’esatto discernimento di un evento, già il solo senso dell’umore generale basterebbe a rafforzare il magnete della volontà. Gli uomini non sanno fino a che punto turbano l’ordine mondiale con il loro inconscio vegetare! Il cuore, come focolare di trasmutazione, deve ridestare l’uomo alla pressione dell’atmosfera spirituale. Non si creda che esso patisca solo per sé: soffre certo anche per l’inquietudine generale. Bisogna tentare di unire i cuori in una ronda di armonia; allora anche il meno esperto di essi verserà nel calice comune un contributo della sua preziosa energia. Il cuore rafforza le Nostre emissioni ed estirpa le erbacce che crescono. Molti sono i cuori inesperti, ma più numerosi ancora quelli chiusi e involuti. Molte faville occorrono per riaccendere il fuoco fra quelle ceneri fredde.

20 — Se la conoscenza diretta non è ridesta, persino la realtà, persino l’evidenza restano irraggiungibili. Impossibile costringere un uomo a percepire l’evidente, e neppure lo straordinario. Vi diranno, poi: “Se esiste un Mondo invisibile, perché non lo vedo e non lo sento?”. Proprio come il malato che rifiuta le medicine: vorrebbe guarire, ma nello stesso tempo dispone tutta la sua coscienza contro il medico. Sarebbe bene raffrontare quelli che vedono con quelli che sono ciechi in spirito. Si vedrebbero allora le cause del successo di alcuni e del fallimento di altri. Paragonando così le manifestazioni apparenti si riesce a risolvere molte questioni circa i mutui scambi fra i mondi.

Il Mondo invisibile è in realtà perfettamente visibile, se l’occhio non è ostruito. Non occorrono fenomeni medianici per percepire la Luce del Mondo supremo; basta solo salire verso l’Altissimo; quindi tutti i forzosi artifici delle basse pratiche magiche sono nulla in confronto della prima luce del cuore. Non sono molti coloro che conoscono i fuochi del cuore, ma queste torce rischiarano tutto. Perciò è tanto pernicioso bestemmiare lo spirito e ricusare il Maestro. Dico che è lecito riflettere a lungo prima di affidarsi a un Maestro, ma, ciò fatto, non bisogna tornare indietro. Date prova di capire quali sono le basi della struttura.

21 — Consigliate le conversazioni spirituali. In esse si osservano molte cose utili. Inoltre, proteggono dall’irritazione e dal fango. L’affermare le manifestazioni spirituali placa l’odio verso il Mondo invisibile. Nei luoghi dove si tengono frequenti conversazioni del genere si accumula un’aura particolare. Anche se imperfette esse si pongono come pietre di paragone per gli astanti. Uomini diversi vi palesano la propria comprensione dei principi spirituali, e da esse è possibile valutare la preparazione dei cuori.

Evitate inoltre di disputare sull’innegabile. Di recente stupivo per una disputa fra seguaci di Giovanna d’Arco, di San Sergio e di Mosè. Ciascuno proclamava che il suo Protettore dissentiva dagli altri. Sapendo la verità, era triste udire quelle invenzioni, fatte per la discordia. Se non esiste unione completa, perlomeno non picchiatevi con le teste, altrimenti vi cresceranno le corna! Immaginate ora che coloro che conoscono la Verità uniscano i loro pensieri in modo armonioso: che potenza si genererebbe, qui in Terra, nonostante la pressione atmosferica! Chi trionfa in spirito è già dei Nostri!

22 — Consigliate di educare il pensiero e coltivare l’osservazione. Il cuore non può compiere la propria missione se anziché pensieri si albergano voli di mosche, se invece di osservare si vive come una talpa. In tale compagnia non si va certo lontano! Questo è proprio il tempo di approfondire le tendenze mentali, altrimenti le moltitudini umane non sapranno utilizzare i tesori ricevuti. La sovrapproduzione è sintomo di mentalità triviale e di povertà di osservazione. Le scuole dovrebbero riservare lezioni all’educazione del pensiero, in cui sviluppare la capacità di osservare. Non si può alimentare il cuore solo dall’interno: gli occorre pure il nutrimento di un impegno terreno. La fermezza di tale impegno si consegue anche aguzzando la conoscenza.

23 — Ciascuno di voi conosce bene certi predicatori che, raccolte vecchie dottrine da testi altrui, vengono presto dimenticati con esse. La loro ragione infatti raduna prove dettagliate, ma non capiscono il proposito di questi accumuli, poiché il cuore tace; sono chiamati appunto cuori silenti. Inoltre quei predicatori, generosi di innumerevoli consigli, alla prima opposizione divengono codardi. È invero solo il cuore che conferisce immortalità. La sua affermazione è già la rivelazione del futuro. Lontani dal cuore sono quelli che temono le indicazioni raccolte dalla loro stessa ragione. Gli Insegnamenti antichi parlano di una follia santa; ma bisogna considerarla alla stregua di una reazione contro la frigidità dei calcoli; come un germoglio vitale oltre lo stato di morte. Chi nega l’Insegnamento sta per gettarsi nell’abisso. Chi invece afferma la Verità, sia pure in modo imperfetto, è già sul sentiero; durante il passaggio nel Mondo sottile non dovrà rimpiangere di aver destato il cuore alla vita.

24 — Noi siamo impegnati in una grande battaglia. Non bisogna temere il sopraggiungere dell’ora proclamata da tempo. Non si pensi che la felicità diminuisca in Noi quando vediamo la battaglia per la Luce. Non dimenticate che la persecuzione è il massimo dei trionfi. Solo le corde tese possono suonare vibrando.

25 — Senza esagerare si potrebbe asserire che la maggioranza delle malattie cardiache è originata dalle ricchezze. Pertanto chi aderisce all’Insegnamento se ne distacca, e ne resta il semplice custode.

26 — Sapete che la suggestione può essere intimata in una lingua qualsiasi; ciò ovviamente dimostra il senso e l’essenza della comprensione, oltre ogni impaccio idiomatico. Considero come requisito necessario per venire a Noi la capacità di comprendere con il cuore. Il linguaggio del Mondo sottile realizza il sogno umano di comprensione reciproca. Bisogna rendersi conto di questa possibilità ancora prima di imparare a farne uso.

27 — La Pietra filosofale è una realtà, da intendersi in senso sia spirituale che fisico. Quello stato spirituale chiamato “pietra” corrisponde alla consonanza di tutti i precipitanti dell’energia psichica. In senso fisico, la sua preparazione molto si accosta a quella indicata da Paracelso, che però commise un errore sul quale ebbe il torto di insistere. Ma per il resto le fonti Arabe da cui procedeva erano corrette.

28 — Si può suggestionare col pensiero, con il suono, con lo sguardo, e intensificare il processo con un respiro sostenuto. Quali occasioni di indagini scientifiche offrono queste azioni! Si può osservare infatti che l’inalazione rafforza il suono e le emissioni dell’occhio! Già da molto tempo si sono notate le proprietà dello sguardo umano. Con una sequenza di esperimenti è possibile osservare a che distanza si manifestano le sue radiazioni; nel frattempo è istruttivo osservare come si combina il potere del pensiero con le emanazioni fisiche dell’occhio. Solo l’osservazione rivela il mondo invisibile delle azioni umane. Le attività inconsce del pensiero intrecciano un tessuto complicato. Non sorprendetevi se il pensiero continua a vivere nello spazio. Anche le particelle fisiche dello sguardo non svaniscono. Chi impara ad osservare non può che ricordarsi del cuore e capisce il simbolo della freccia che vi è infitta. Molte sono tali frecce, e immagini antiche rappresentano sovente anche la fiamma del cuore. Forse che questa s’accende senza quelle? Si può dire che alla base della comparsa di quella fiamma sta proprio un colpo, come la nascita di un ritmo nuovo. Il Maestro auspica che questo ritmo vada sempre accelerando, come in ogni cosa.

Non preordinate le possibilità. Proprio ciò che oggi non è possibile lo sarà domani.

29 — Per accostarsi a Noi è necessaria la libertà in tutta la sua pienezza. Terribili sono le conseguenze causate dalla paura o dalla ricerca di profitto. Ma il fervore senza macchia, libero da gravami, apre il vero sentiero. Solo il cuore cui non sfuggono l’astuzia né la corruzione sa giudicare dove comincia quella libertà; ma i confini della sua libertà sono sottili. Cosa non ammassano gli uomini attorno a quel velo sottilissimo! Se il cuore risuona a lontani terremoti, se la pelle sente il calore emesso da una mano anche a considerevole distanza, quanto più sensibilmente reagisce il cuore alle radiazioni umane! È proprio questa sua facoltà che sfugge in gran parte alla scienza moderna.

30 — Perché molti esperimenti non danno risultato? Soprattutto per via dell’impazienza e della riluttanza ad assumere responsabilità. A volte ci si rimprovera di non aver dato aiuto in tempo utile. Ma chi lo fa dovrebbe confessare a sé stesso di aver ceduto troppo presto, o di non aver saputo sopportare la tensione. Noi molto deploriamo i cedimenti causati da pavidità e il rifiuto di spingersi sin sull’orlo dell’abisso. Eppure, in quale altro modo intensificare l’energia, se non a mezzo di situazioni estreme? Bisogna però considerarle non come la fine ultima, ma come un inizio. Inoltre, per esercitare la pazienza è bene acquisire la nozione di inizio. Per certuni, tutto è già la fine, ma per i Nostri allievi tutto è un esordio.

31 — Come spiegare, se il cuore tace? Come accelerare, se il cuore è più pesante del ferro? Come smuovere il cuore che sia morto in spirito? Imparate dunque ad apprezzare ogni suo riverbero, quando il fiore segreto manifesta una moltitudine di petali che custodiscono la sacralità dello spirito.

32 — “Canali di Benevolenza e recipienti di veleno terreno”, così vengono chiamati gli eletti, pronti a offrire sé stessi per il bene del mondo. Senza le Forze della Beatitudine sarebbe insopportabile assimilare il veleno. Ma senza veleno la Beatitudine trascinerebbe via; dunque l’impegno a salire ha una base terrena. Certo per molti è impossibile assimilare veleno, ma anche per affermare la Beatitudine occorre una speciale tempra del cuore. È preziosissimo per Noi il cuore sempre pronto a vibrare con l’ambiente, già senza tensione. Non è facile conseguirlo, a meno che le energie non siano trasmutate in cristalli risonanti; allora si forma il “Ringse” giustamente indicato nel Tibet dai Precetti dell’Himalaya.

33 — E chi dice mai che è facile seguire l’insegnamento se gli accumuli sono insufficienti? Ma se il “calice” è colmo quella via è inevitabile. Noi comprendiamo bene quanto sia arduo assimilare il veleno del mondo, poiché ciascuno di Noi ne ha assorbito quantità illimitate. Come una calamita attrae il ferro, così il cuore assorbe la Beatitudine. Come una spugna assorbe un liquido, così i pori della pelle assorbono il veleno del mondo. Ma il Prana assunto di proposito ne placa l’afflusso.

34 — Gli uomini si suddividono non solo secondo distinzioni organiche, ma anche secondo gli elementi; nella loro coscienza rimangono certi attaccamenti. Nessuno sa vedere tante varietà di colori nella fiamma come la gente del fuoco. Nessuno tanto ama l’acqua come la gente di questo elemento. Certo gli uomini del fuoco sono attratti in modo speciale all’Agni Yoga: ne sentono tutta la necessità, e si accostano all’Insegnamento del Fuoco non per ragionamento, ma come unica scelta possibile. Quando non c’è altra via di scampo, si vede quanto esso sia necessario.

35 — La cosa più difficile per l’uomo è coordinare l’estasi dello spirito con l’attività inesauribile. Per garantire il successo occorre un’estrema tensione spirituale, ma in ogni impresa bisogna accantonare una certa riserva. L’azione, quando è esausta, perde di bellezza e non ha più il magnetismo della convinzione. Un cantore che abbia dato fondo alle sue riserve vocali desta solo pietà. L’estrema tensione dello spirito non deve riflettersi in gesti disperati, ché allora l’energia interiore si dissolve in atti che nulla hanno di spirituale. È una legge da conoscere bene, se non si vuole essere dei mulini a vento. Consiglio di raccogliere tutte le forze dello spirito per non polverizzarle con gesti inconsulti.

36 — Se notate i segni dell’eletto, non ostacolatene le imprese. I segni dell’Agni Yoga si possono notare e per loro mezzo si può riconoscere la via dell’Eletto. L’Inviato si palesa non per il contegno esteriore, ma perché le sue azioni sono insolite. È naturale che atti di particolare rilevanza colpiscano la coscienza popolare; entrambe le parti, a modo loro, ne riconoscono l’importanza. Ma non si saprebbe citare uno solo di questi Inviati attorno al quale non si siano scatenate prodigiose intensità di energia. Le nubi precedono la tempesta, e nembi precedono sempre l’affermazione della Verità. Ma voi già sapete il valore di questi fenomeni spirituali. Potreste accertare come si rinnovarono, nei secoli, le Dispensazioni di benevolenza, e come si diffusero tra i popoli. Dalla Vetta spirituale si percepisce il ritmo che porta gli echi dell’insegnamento.

Ma quando scoprite anche minimi indizi di una vocazione, non ponete ostacoli; poiché la base dell’Agni Yoga è il fuoco, e non bisogna estinguerlo. E chi oserebbe rivoltarvisi contro? Ogni fuoco spento produce un’eco: pertanto il karma di chi l’ha estinto è pari al fato di un assassino.

37 — L’Agni Yogi è parsimonioso in tutto: non per avidità, ma perché sa il valore dell’energia che scende dall’Alto; perciò risparmia sia la propria energia che quella dell’ambiente. Sovente gli uomini commettono l’errore di credere che l’energia scorra solo nelle grandi imprese, e non si avvedono che quella stessa energia, dall’essenza preziosa, va spesa in copia molto maggiore nelle piccole azioni comuni. Di queste ultime, e di questioni triviali, è cosparsa la vita. Ma in modo speciale bisogna guardarsi dalla polvere, che si mescola alle emanazioni degli oggetti e dissipa quell’energia personale che dovrebbe scorrere in un solo conduttore. Così si custodisce tutto ciò che è connesso all’energia gerarchica.

38 — Com’è necessario imparare a comprendere tutto ciò che riguarda lo spirito! Non attendetevi nulla dal cuore se la vostra mente non gioisce quando si menziona lo spirituale. Dovete infatti pervenire a quel grado in cui l’essere vostro irradia luce; allora collaborate realmente con i mondi superiori. Chi emette Luce di Beatitudine è al tempo stesso medico, creatore e difensore, a vario livello gerarchico. Dapprima si scorge la luce esterna, poi quella interiore, e solo dopo che la “torcia” si è accesa si spande Luce.

39 — Soprattutto, parlate dello spirituale. La via dello spirito, meglio di ogni altra cosa, sviluppa la coscienza e purifica l’esistenza. Considerate le comunioni spirituali come esercizi pratici della vita del cuore. Bisogna spurgare la coscienza se si vuole avanzare verso il successo. Ripeto, queste non sono astrazioni, ma consigli da applicare in pratica. Provate a somministrare una medicina a un essere cosciente e a uno inconsapevole. È istruttivo constatare in che misura la coscienza intensifica qualsiasi fenomeno e processo. In tal modo se ne riconosce il valore essenziale. Inoltre, la comunione spirituale dirige l’energia “A” proprio nel condotto per cui si slancia in alto. “Ketub” è precisamente ciò che unifica le energie. Bisogna dunque non sciupare tempo con ciò che è ordinario, quando così numerose sono le possibilità che traggono in alto. La gioia del cuore sta nella volontà di salire.

40 — Il Mondo invisibile partecipa alla vita terrena molto più di quanto si pensi. Consigliate di prestare attenzione a molti piccoli fenomeni che di solito passano inosservati. Non sono le manifestazioni straordinarie e abbaglianti che producono risultati indimenticabili, ma quelle che la mente ristretta chiama coincidenze o accidenti casuali. Se si notano tutte le manifestazioni del cuore, persino gli impreparati vi scorgeranno certi dati insoliti che contraddicono le deduzioni mediche; ad esempio, ciò che si chiama il doppio polso, allorché un influsso esterno sembra creare due punti focali per l’organismo. Eppure i fenomeni dell’energia cosmica spiegano con perfetta semplicità che gli uomini sono uniti alle Forze supreme, e la luce e i fuochi esteriori ricordano la stessa proprietà, se la mente umana consente di vederli.

È necessario comprendere il fondamento di fenomeni del genere, senza dare per perso l’equilibrio mentale. Così si trasforma la magia nell’Insegnamento del Cuore. Ciascuno ha un cuore; e per ciascuno vi sono contenuti i potenziali dell’energia, il che significa che il “nuovo Mondo” è aperto a chiunque. Noi chiamiamo con tale nome la percezione del Mondo invisibile, anche nelle sue fasi iniziali. Questa comprensione potrebbe evocare le nuove basi della vita!

L’ardente “Ketub”, che unifica le energie e il sapere, è ben compreso dall’Agni Yoga. L’anelito fervente di conoscenza rivela come la nuova coscienza si deposita per strati impercettibili, e come cambia la sostanza della vita.

41 — Lasciate che il cuore conversi a volte con il Mondo superiore. È un dialogo che può svolgersi in molte lingue. Forse il cuore recupera la memoria di ore di molte vite. Forse la conversazione sarà tacita, senza moniti né consigli, solo un’elevazione rinvigorente; o sarà il silenzio della gratitudine, o della vigilanza. La fiamma del cuore arde e tende all’unione con il Mondo superiore. Solo il cuore è capace di trovare l’accesso alla Gerarchia. Il potere del Superiore lo rafforza. Solo il cuore è una fortezza in battaglia.

42 — La battaglia è grande, intensa, è una mischia. Noi sappiamo che la tensione di qualcuno rafforza altri. Quando consiglio di non sprecare energia è perché le forze si preparano all’assalto. Tutto il mondo è in fiamme. A paragone di questa, la guerra passata è un nulla. Chi non sciupa l’energia dimostra di essere pronto all’azione. È una precauzione indispensabile in ogni cosa, quando Noi Stessi ci avviciniamo con misure che non hanno precedenti per questa razza umana. Ma è impossibile abbandonare il mondo alla decomposizione! Sono tempi gravissimi, pensateci! Dunque impegnate tutte le forze per venire a Me!

43 — La magia è come un massaggio, che artificiosamente corregge e ristora il corpo e la circolazione: anch’essa stabilisce e reintegra artificialmente la comunione con l’Invisibile. Come quello non serve a un organismo sano, così questa è inutile a uno spirito evoluto. Il massaggio si pratica su organi malati; la magia propone certe condizioni e palliativi, senza mai operare il più semplice approccio al Mondo superiore. Una volta iniziato il massaggio deve aumentare, altrimenti i tessuti sarebbero minacciati prima da crescita abnorme e poi da distruzione. Tornando alla magia, è poi necessario accrescerne sempre il potere, poiché gli elementi stringono in una morsa chi si ritira. Ecco le stesse leggi vitali sia nel mondo spirituale che nel corporeo, a mostrare che le vie più semplici sono molto più accessibili a una coscienza sviluppata. In chi è moderato lo stomaco non si dilata, e il cuore non tace mentre lo spirito si perfeziona.

44 — È bene stabilire una volta per tutte che lo Yoga non è magia. Per primo, esso non ha nulla di artificiale: il rapporto e l’armonia delle leggi dell’Essere sono l’opposto di qualunque costrizione. Uno Yogi non turba l’Energia primordiale se non per estrema necessità. Egli instaura una perfetta collaborazione con la Natura. Il suo sapere è sempre impostato sulla conoscenza diretta; i segni dell’esperienza si incidono su questa superficie pura.

45 — L’energia si intensifica con un processo che è simile a una pompa. Pertanto, la forza con cui tende in alto dipende completamente da quella che la preme in basso. Gli uomini di norma considerano quest’ultima come sfortuna o fallimento, mentre non è che la soglia fisica dell’ascesa. La pressione verso il basso, naturalmente, si manifesta in modo del tutto diverso, ma chi è riuscito a salire è in grado di determinare il momento di tale pressione, interna o esterna. È penoso vedere quelli che, ignorandolo, vi soccombono perché non comprendono la legge della pompa; questa condizione è specialmente grave oggi, che si va forgiando una coscienza generale, ed è indispensabile coordinare migliaia di coscienze, indisciplinate, impreparate, che ignorano le leggi più elementari! Queste moltitudini facilmente mancano di vedere nella pressione la Soglia dell’Ascesa.

46 — La lealtà è di immensa importanza: crea una catena di cuori e trasforma il Caos in arterie spaziali coscienti. Il simbolo che vi fu rivelato di notte riveste un significato profondo: il serpente delle tenebre inghiotte l’amico, se questi non partecipa alla comunione cosciente. Altrettanto grande è la responsabilità di chi si rende garante. Non per nulla si dice “la mano brucia!”. Senza esagerare, un ardente dolore lo trafigge, se coloro per cui garantisce commettono errori, ma non c’è altro modo per costruire, e dunque imparate a essere cauti e vigilanti.

47 — Cos’è dunque la felicità? È forse nello starsene seduti senza osar stimolare col pensiero la Sostanza primordiale? O invece sta nell’impegnare la mente in una nuova costruzione vitale? Dapprima vi ho parlato dell’azione, ma ora insisterò sul pensiero. L’azione, anche la più elevata, interessa strati relativamente bassi: solo il pensiero, per sua natura, reagisce sulla Sostanza primordiale. Ho parlato dell’azione in quanto è di conseguibile evidenza, ma se la coscienza è bastevolmente espansa è tempo di affermare il valore del pensiero. Grandi quantità di azioni prive di sostegno mentale restano alla superficie dell’Esistenza e non le si distingue da quelle del mondo animale. Ma se si parla della conoscenza diretta e del cuore è necessario presentare il pensiero come potestà cocreatrice dell’Esistenza. Notate che non parlo di discussioni, né di ponderazioni, ma di pensiero, che sferza la superficie della Sostanza con il suo proprio ritmo, e così crea all’infinito!

48 — Il pensiero è l’espressione della felicità della vita; se è separato dal cuore non scende sotto la superficie dell’Esistenza, ma se viene dal cuore è come una freccia impetuosa! Non lasciatevi turbare dal formarsi del pensiero in mezzo all’intensificarsi dell’energia; quei pensieri sono come teste d’ariete che irrompono nel profondo dell’Essere. Dopo l’azione esterna, dunque, apprezziamo la realtà creativa del pensiero.

49 — Il suono che giunge dallo Spazio è sempre più intenso e i nuovi ritmi sono come armi nuove che il nemico non si attende. È possibile creare di continuo nuove vibrazioni e così respingere le tenebre.

50 — Il tessitore tiene davanti a sé l’ordito, senza cui anche il più bravo non saprebbe esprimere un pensiero creativo. Il Telaio cosmico è necessario anche alla facoltà creativa della mente: quel Telaio è la Sostanza primordiale da cui il pensiero ardente trae la scintilla della creazione. Se acceso da un desiderio inalterabile lo stesso lavoro può essere compiuto sia da pensatori provetti che da bambini. Se non si conoscono il grado e la qualità dei loro pensieri, non si possono giudicare né l’eremita né l’asceta. Né si può valutare un cantante o un poeta se se ne ignora il livello di mentalità creativa. A poco a poco ci si abitua a non biasimare, poiché solo la facoltà creativa del pensiero è capace di collaborare con il Creatore. Raduniamo dunque assieme, con prudenza, tutti i pensieri esistenti in grado di penetrare, benefici, nell’Akasha e di raggiungere il cuore dell’Esistenza. La massima consolazione sta nel fatto che nessuno è lasciato senza pensiero e che chiunque sia consapevole del suo valore può esercitare questa beatitudine inerente.

51 — Talvolta si sente dire: “Ero così preso da quel sogno che il cuore ne era angosciato”. Questa sensazione non è causata dai brutti sogni, ma dall’intenso desiderio di luce, e soprattutto pervade l’essere con un potere sostanziale. Di certo, non sempre chi scolpisce l’Akasha prova dolore nel cuore, ma in ogni caso l’angoscia è sintomo di tensione e di cooperazione con il Telaio mentale primordiale. Non temetela dunque come cattivo segno.

52 — Chi si accosta al sentiero del grande Servizio teme talora di non avere riserve di forza spirituale sufficienti per una dispensazione continua. Sanno, in verità, che la mano che offre non resta mai vuota, ma è loro difficile applicarlo in senso spirituale. Lo stesso si dice degli uccelli dell’aria, che sempre hanno cibo pronto per l’indomani. Ma in verità quando si collabora con la Gerarchia la riserva spirituale non si esaurisce mai. Il cuore che ama e venera l’Immagine del Signore non sarà mai costretto a tacere. Non temete dunque di restare senza forza spirituale, poiché questa è inesauribile: potete dispensare quel tesoro, ma tenetevi saldi al filo d’argento.

53 — Chi combatte spiritualmente può a volte domandarsi: “È poi davvero così intensa la battaglia, se non ho gambe né braccia ferite?”. Come se il furore della lotta si dovesse misurare dalle ossa rotte! Ma sovente anche chi partecipa alle comuni guerre terrene non ne percepisce la tensione, solo il comandante sa ciò che accade.

54 — Si domanda a buon diritto: “Quale sarà la caratteristica peculiare del pensiero nell’Era nuova? Se tanto si insiste sul pensiero è forse perché esso avrà un compito speciale, nel ringiovanire la vita?”. Verissimo. Se nell’Epoca delle tenebre il pensiero non si discostò dall’uomo, e il magnetismo ebbe effetti solo a breve distanza, nell’Era novella il pensiero sarà Spazio! Non pensate dunque in misura personale, ma spaziale.

55 — Il pensiero spaziale non è molto facile per la maggioranza. È necessario soprattutto preservare la personalità eppure essere liberi dall’egotismo. A molti questa antitesi pare assurda: per loro l’egotismo è la personalità stessa. Molti non riescono a immaginare una personalità potente dedicata al Bene Comune, eppure senza essa il pensiero non avrebbe potenza. La tendenza mentale, se egoistica, aggiunge un’altra pozione di veleno all’aura già infestata del pianeta. È inoltre difficile, per molti, comprendere che la sostanza mentale è indistruttibile e non trova limiti negli strati dello spazio; il che significa che la responsabilità per ciascun pensiero è grande. Un uccello rapace può essere colpito con una freccia, ma cosa mai potrebbe distruggere un pensiero repellente?

56 — Un ospite saggio non accende tutti i suoi fuochi senza speciale motivo. Del resto, se in antiche leggende si parla di un monte circondato di fiamme, in nessun luogo si afferma che esse fossero perenni: divamparono quando la necessità l’impose. Così similmente i vostri fuochi ardono quando occorre — l’Occhio di Brahma, o le ali, o i raggi della laringe, o gli altri ventun fuochi principali — bisogna lasciare che si accendano secondo la loro natura. Si deve mostrare che i fuochi agiscono secondo il loro grado di contatto con la Gerarchia. Le conflagrazioni o le combustioni sregolate non sono permissibili. Nel Grande Servizio, la cautela e la cura premurosa sono i primi principi della massima collaborazione. Noi proteggiamo ogni particella dell’energia degli Elohim e ogni Urukai dal fuoco dello spazio. Questa precauzione è soprattutto necessaria quando la battaglia è intensa.

57 — Bisogna inculcare la comprensione del Grande Servizio. I cuori puri possono esercitarvisi, senza fatica e senza negligenza. Quest’ultima, com’è distruttiva e ottusa! E quanti, anche fra coloro che sanno, sono incapaci di resistervi! In antico la si chiamava “serpente grigio”. Che gli amici facciano propria la vigilanza e la pronta attenzione.

58 — Certo col passare del tempo l’importanza dell’uso di magneti e dell’attraversare certi paesi vi diviene chiara. Non si tratta di superstizione, ma dell’applicare raggi e magnetismo, il che è cosa già nota in parte alla scienza. Persino gli scettici non negano il valore particolare di certi influssi personali. È breve il passo da ciò ai grandi magneti connessi al Centro delle energie manifeste. Similmente non è difficile capire l’importanza del passaggio di un organismo umano, potentissima batteria chimica. Anche i cani sentono la forza della traccia umana. Quanto maggiore sarà dunque lo sviluppo di questa emanazione quando entri in gioco la coscienza! Pertanto il valore dei messaggeri è immenso, e si continua a farvi ricorso.

In verità è possibile rintracciare il luogo dove un inviato è passato, e notare come un magnete abbia attratto nell’orbita della sua azione un paese intero; così si è parlato di Angeli di Vita e di Morte. Bisogna dunque osservare gli eventi con grande concentrazione e scorgervi un vasto sistema. Se gli astrologi comuni segnano le coordinate di grandi eventi remoti, quant’è istruttivo osservare il compiersi dei sentieri, quando se ne conosce la direzione.

59 — Tre circostanze aggravano notevolmente il karma: prima, il rifiuto del Maestro; seconda, il sospetto che il contatto con la Gerarchia possa essere nocivo; terza, recedere da una missione di responsabilità. Solo il cuore, mormorando, indica quando principiano il rifiuto, il sospetto, il regresso. Chi ha molte volte tradito il Maestro comincia, nella sua follia, a sostenere che non ha mai neppure pensato di farlo, e tantomeno di recedere; la mente obnubilata è capace di inventare mille definizioni pur di nascondere ciò che da tempo ormai è segnato sulle pergamene del karma. Meglio neppure avvicinarsi, piuttosto che cadere nell’apostasia! Per chi la commette la notte non ha fine; ma questa non è una punizione, è solo la conseguenza di ciò che egli ha seminato! Il cuore sa distinguere i semi del tradimento.

60 — Gli uomini prestano pochissima attenzione al Mondo invisibile, ma è necessario imparare a sentirne coscientemente la presenza in ogni cosa. È bene considerare lo spazio come il mezzo di comunicazione con quel mondo, che vi osserva.

61 — Bisogna affrontare e vivere quell’ora che è chiamata “Drago della Soglia”. La chiamiamo anche “lo squarcio del velo”. Così definiamo il momento quando la tenebra, volendo stracciare il velo, non fa invece che mostrare le distanze. Ma ci vuole coraggio, perché quando mai, altrimenti, darne prova?

62 — Il Sole è il Cuore del suo Sistema: così il cuore umano è il sole del suo organismo. Esistono molti cuori-sole, e l’Universo è un sistema di cuori; pertanto il culto della Luce è il culto del Cuore. Comprendere ciò in astratto lascia il cuore freddo; ma non appena la Luce del cuore solare prende a vivere, il calore necessario del magnete comincia a splendere come un vero e proprio sole. Si è detto: “Passerò Santana con l’aiuto del cuore”. In tal modo si può riscaldare la comprensione del cuore. Il suo ritmo è quello stesso della vita. L’Insegnamento del cuore è luminoso come il sole, e il suo calore si propaga veloce come un raggio solare. Tutti stupiscono per l’immediatezza con cui il sole nascente riscalda le cose: il cuore agisce nello stesso modo.

Parlo del calore del cuore quando è specialmente necessario. Il pensiero fervente accende lo spazio, ma il calore del cuore è come un focolare sempre ardente. Il coraggio dimora proprio in quella fornace: ricordatelo. La comparsa delle forze oscure è come la brina per le colture. Solo il calore irradiato dal cuore vi si oppone, come scudo rovente. Ma bisogna accostarsi al cuore con la stessa sollecitudine e cautela con cui si trattano le onde luminose.

63 — Un cuore che si sia consacrato alla rettitudine irradia benevolenza di continuo, anche se non è cosciente: nello stesso modo i raggi del sole non sono emessi in modo premeditato. Quello che invece si sia dedicato al male scocca continuamente i suoi dardi, di proposito o no. Il cuore di bontà semina attorno a sé sorriso, buona salute, beatitudine spirituale. Il cuore maligno distrugge ogni calore e succhia come un vampiro la forza vitale. Pertanto l’azione del cuore, buono o malvagio che sia, è incessante.

Sui livelli inferiori dell’Essere le condizioni di male e di bene hanno importanza diversa da quella che assumono nel Mondo supremo. Potete figurarvi colà una fornace incandescente di Luce e un baratro spalancato di tenebra. Come terribilmente vi si incrociano le spade dei demoni e degli Arcangeli! E fra i lampi della battaglia, quanti cuori vengono trascinati verso la Luce o la tenebra!

64 — È necessario visualizzare vividamente le radiazioni continue del cuore, e comprendere perché la presenza di cuori malvagi tanto affatica i buoni. A nascondere le sue emissioni non bastano certo né un sorriso né una smorfia di malizia. L’asserzione di chi è buono nel cuore non esclude la giusta indignazione; ma l’irritazione è già nel campo del male. Solo l’impegno verso la Gerarchia stabilisce il confine fra i molti sentimenti.

65 — Le correnti, quando si incrociano, sono come spade che si affilano. Se persino il rumore della carta stracciata già affatica il cuore, pensate quali contrazioni nervose sono indotte dall’incrociarsi di correnti e tensioni diverse! Ma rivolgiamoci al balsamo di tutti i mali: solo il fervido impegno verso la Gerarchia allevia tutti i colpi inferti dalle correnti.

66 — Sapete che le emanazioni umane agiscono sulle piante, e conoscete gli effetti suscitati in esse dal colore. Ora bisogna ritornare all’importanza del suono. Questi effetti hanno una notevole rassomiglianza. Se per intensificare le virtù di una pianta occorre un cuore di chiara risonanza, quando si tratta di effetti sonori sono indispensabili l’armonia e tutte le combinazioni dominanti. Una dissonanza non può rafforzare la corrente dell’energia; può esercitare utili effetti sull’uomo, quale antitesi che stimola il ritmo della coscienza; ma sulle piante, dove la coscienza è minima, pare essere solo una causa di ritardo. Sui minerali, poi, può provocare addirittura la disintegrazione. In verità, una rosa è il simbolo stesso della consonanza, e la dominante della sua radiazione è all’unisono con la luce del cuore. Poco si è indagato sinora l’effetto causato dal suono sulle piante, ma gli antichi credevano che i fiori più belli crescessero accanto ai templi, dove frequenti erano le armonie di voci e di strumenti.

67 — Cercate ciò che è di sostanza sottile e raffinata, e comunicate con esso. Non parlo solo di oggetti, ma di uomini anche; e fra questi non scegliete quelli che desiderano solo le cose materiali. E persino coloro che pure hanno un fervore spirituale sono stolti, se si interessano solo di manifestazioni grossolane: non saranno questi i primi a entrare nel Regno del Cuore. Altri forse, che mai videro il Mondo sottile ma lo compresero nel cuore, sopravanzeranno i maghi e i sapienti. L’attestazione della vista interiore e l’accendersi dei fuochi dipendono dalla finezza della coscienza; queste sono le vie di accesso immediato al Regno del Cuore. Quegli increduli che vogliono toccare con mano le ferite causate dalla Luce non possono aprire il cuore alla realizzazione istantanea. In verità, collaudate tutto ciò che esiste, certo, ma senza il lume del cuore queste prove non saranno che le ceneri fredde di ieri.

L’insegnamento sulla conoscenza propria del cuore non è un’astrazione. Chi non l’intende, come potrà innalzarsi agli strati superiori del Mondo sottile? Senza averla realizzata, come potrà il pellegrino penetrare e assimilare l’Etere sottile che alimenta il corpo più elevato? È inutile vedere fantasmi che sotto il velo nascondono la putredine. Dunque collaudate ogni cosa con il cuore.

68 — Oltre tutte le distinzioni inevitabilmente si perviene alla sintesi del cuore. Non occorre ripetere che il silenzio nasce dall’incontro di tutti i suoni. Imparate dunque a coordinare il cuore con il silenzio. Ma questo silenzio non è semplice vuoto; al contrario, esso soffonde lo spazio con la sintesi del pensiero. Come al cuore non occorrono parole per pregare, così a questo silenzio pregnante non occorrono formule. Il silenzio intenso presuppone grandi accumuli di pensiero e desideri benevolenti. Così il cuore, intento nel silenzio, carico di energia come una dinamo, batte il ritmo dell’Universo, e i desideri personali si trasmutano nella Volontà direttiva universale. In tal modo si collabora con i mondi lontani.

69 — Di frequente gli uomini lamentano di non essere guidati a sufficienza: hanno l’abitudine di nascondere in tal modo le loro riluttanze. Eppure l’umanità in special modo non è mai lasciata senza Guida, ma deve pur badare a quanto le si dice! Molti impulsi generati per influsso spirituale vanno perduti, e ciò non solo ne sciupa il beneficio, ma li rende dannosi, in quanto restano, mal costrutti, nell’ambito della coscienza. Si può affermare che solo una minima parte dei suggerimenti viene degnamente applicata; di massimo impedimento sono le abitudini che forzano la coscienza su sentieri convenzionali, ed esauriscono le facoltà del cuore proprio quando si prepara a risuonare, come eco, alla Guida suprema. È infatti proprio il cuore che sa distinguere il sublime dall’infimo; ma se è indebolito e oscurato scende esso stesso al più basso livello, dove anche l’infimo sembra essere altissimo. Il tesoro più prezioso è un cuore puro. Un cuore tenebroso non può contenere saggezza, coraggio, abnegazione. Ma la Guida suggerisce atti di eroismo, e non sono consigli da intendere come eccessivi o troppo austeri.

70 — Molte delle trasmissioni più insistenti vengono convertite in oscillazioni incerte. Si nota molto sovente che anche spiriti degni non applicano i consigli a tempo debito, e come sono triviali le circostanze ostacolanti. Azioni e abitudini non sono commensurate alle trasmissioni dall’Alto. Non è del resto necessario pensare a formule magiche per attirare la Guida; essa è ben prossima, e il magnetismo del cuore puro le sgombra la via. L’acquisizione più essenziale è appunto questo magnete, che attrae e apre.

In verità, è grandioso stare alla presenza di un puro di cuore!

71 — La vera solennità si genera nella massima tensione. Non è riposo, non è soddisfazione, non è la fine, ma proprio l’inizio, è proprio la decisione, il progresso sulla via della Luce. Le difficoltà sono inevitabili, sono come le ruote dell’impegno. E sono inevitabili anche certe terribili oppressioni, altrimenti l’esplosione sarebbe debole. Forse che la gioia viene generata dalla vanità? Questa produce avidità, mentre quella sta nella vittoria dello spirito, che afferma i principi immutabili. Mentre si innalza la Bandiera della Pace è bene essere pervasi di solennità.

72 — Molte possibilità, già prossime, svaniscono a causa delle lamentele umane, indotte dalla pietà di sé.

Quando si prende a soppesare quanto si è sacrificato, e quanto poco si sia ricevuto dal Maestro, il senso dell’Insegnamento è ormai perduto. Si conta quanto si è avuto come fosse la paga di un operaio a giornata, senza commensura con l’Eternità per la quale si esiste. Il pensiero di essere rimunerati per le buone intenzioni diverge completamente dal senso del miglioramento. Ma si potrebbe dire che molti preferiscono i panni dell’operaio a giornata, non perché il loro cuore sia depravato, ma perché sono poveri di fantasia. In loro la conoscenza diretta dell’Eternità è annullata, perché si compiacciono di aver pietà di sé stessi.

Ma tutti gli Insegnamenti ripetono che il peso della carne è necessario per dirigere l’attenzione alla supremazia dello spirito. L’Insegnamento è da accettarsi come foriero di autentici privilegi, inalienabili. Bisogna saper vedere fino a che punto esso approfondisce la coscienza e offre le vere opportunità vitali, se non le si rifiuta. Questo è un aspetto semplice, che solo raramente viene considerato; si preferisce infatti emettere lamenti nello spazio, provocando così una pioggia di pietre su sé stessi. Ma Noi non abbiamo intenzione di spaventare, perché non si dica che manchiamo di amore. Gli uomini infatti ascrivono l’amore a tali condizioni peculiari che si direbbe che il loro sia stato coniato in una zecca! Ma l’amore è indispensabile sulla via dell’Infinito. La Guida è altrettanto urgente e necessaria; quando nell’estrema tensione, su rocce scivolose, cercate una corda di salvezza, la Mano della Guida vi tocca.

73 — Anche nei tempi più remoti gli uomini capirono l’importanza del cuore, e lo considerarono come la Dimora di Dio. Pronunciavano i loro giuramenti con le mani sul cuore. Le tribù più selvagge bevevano il sangue e mangiavano il cuore dei nemici per farsi più forti. In tal modo si manifestava il valore del cuore. Ma oggi, in questi giorni illuminati, esso è ridotto a un semplice organo fisiologico. Gli antichi bevevano nel teschio dei nemici, e i calici dei loro riti sacri erano ricavati dalla volta di un cranio. Chi sapeva del centro Brahmarandhra capiva che la pressione magnetica ne trasmuta la sostanza. Ma ora queste potenti sostanze curative vengono derise. Le invenzioni più inutili attraggono folle di consumatori, mentre i laboratori chimici più potenti sono negletti. Basta invece la naturale coordinazione dei tre regni della natura per ottenere i composti più potenti. Bisogna soprattutto ricordare all’uomo il valore del cuore come unificante dei mondi. Non è forse il suo fuoco il Fuoco stesso dello Spazio? È da intendere chiaramente ciò che si dice degli antichi circa la comunione con i mondi lontani, il cui magnetismo conferisce un potere imponderabile; ma il cuore non è forse capace di percepire anche le vibrazioni più sottili?

74 — Esistono due concezioni della volontà che si devono capire e distinguere bene. La volontà cerebrale è la cittadella dell’Occidente, mentre l’Oriente si attiene alla fortezza del cuore. Per suggestionare, l’ipnotista occidentale usa la volontà e pone in tensione i centri delle estremità e gli occhi; ma questa emanazione non solo si esaurisce rapidamente, ma comporta fatica e soprattutto agisce solo a brevissima distanza. Nel trasmettere questa volontà è impossibile ottenere effetti spaziali; al contrario, il cuore, usato in Oriente, non richiede tensione di sorta delle estremità, non comporta sprechi di energia e invia il pensiero senza limiti di distanza. La suggestione emessa dal cuore, canale naturale per qualsiasi comunicazione, non causa danni né all’emittente né al ricevente. Il metodo occidentale inoltre è sempre palese, mentre l’orientale non ha nulla di esteriore: al contrario, chi trasmette non guarda il ricevente, perché ne porta l’immagine nel cuore. Numerosi sono i vantaggi dell’attività cardiaca, ma per comprenderli è necessario soprattutto capire bene il valore del cuore. Il suo potere è del tutto invincibile. Il cuore può percepire l’importanza di eventi remoti. Può innalzarsi, così fortificando i legami di cui abbisogna. Può unirsi ai mondi lontani. Verificatelo con la trasmissione della sola volontà, e vi accorgerete quanto sia diversa da quella cerebrale. Maitreya è l’Età del Cuore! Solo con il cuore si possono apprezzare i Suoi tesori! Solo mediante il cuore si comprende quanto siano necessarie, per il futuro, le acquisizioni e la conoscenza diretta.

75 — Amore, conseguimento, lavoro, creazione; queste vette preservano il fervore dell’impegno in tutte le permutazioni. Che messe di concetti addizionali esse contengono! Cosa sarebbe infatti l’amore senza abnegazione, o il conseguimento senza lavoro; il lavoro senza pazienza e la creatività senza l’impulso di perfezionare sé stesso! E il cuore presiede a questa legione di valori benefici. Senza esso, anche l’uomo più paziente, il più valoroso, il più fervente non sarebbero che freddi cadaveri! Chi è senza cuore potrà anche essere sovraccarico di conoscenza, ma resta senza ali! È triste non presentarsi quando scocca l’Appello! È penoso non seguire la Gerarchia senza riserve! Accade sovente che si cerchi di nascondere a sé stessi il rifiuto della Gerarchia. Sei pronto, pellegrino, a seguirLa a cuore aperto? Forse la tua volontà sarà tale solo fino alla prima curva, solo fino al primo valico, dove la Gerarchia soltanto può darti aiuto? Insomma, sarai capace di non scordarla nell’ora della difficoltà, o ci penserai solo nell’abbondanza?

Fin dall’inizio dell’Insegnamento vi siete stupiti più volte al vedere allontanarsi e disperdersi anche i più vicini a voi. Potete capire quanto sia triste vedere l’allievo, già sulla soglia, che torna correndo nella foresta. La Mia Mano non abbandona mai chi marcia con solerzia e senza riserve.

76 — È ben difficile stabilire il confine fra degno e indegno; solo il cuore trova la via fra i labirinti del cervello. Ma è tempo di realizzare la creatività spirituale. A molti, infatti, pare strano che il Mondo sottile resti loro ancora invisibile, nonostante sia già bastevolmente condensato, nella progressione dei mondi. Ciò dimostra che l’occhio fisico è così grossolano che non riesce a scorgere neppure la fase più prossima della trasformazione corporea. Gli uomini cercano di perfezionare i loro apparati scientifici, ma quanto meglio sarebbe se rendessero più sensibile lo stesso loro organismo! Ma senza ricorrere all’aiuto del cuore è impossibile procedere in questa impresa eroica. Chi è in grado di percepire con il cuore è già libero di muovere oltre i limiti del corpo.

Chi rinnega l’attività creativa spirituale si arresta e ritarda per molte vite. È imperdonabile scendere di livello quando già gli occhi si aprono per vedere. Ricordate quanta fatica è occorsa per penetrare nel guscio fisico, e le misure necessarie per smuovere la coscienza dopo la sua tensione! Perché dunque tornare indietro?

77 — Molti cadono ossessi durante la transizione dallo stato umano alla creatività spirituale; come se qualcuno avesse duplicato le chiavi per aprire le porte. È indispensabile studiare tali persone con cautela. Bisogna inoltre ricordare che gli ossessi hanno una loro logica, irta di contraddizioni. Per aiutarli si può, a forza di suggestione, espellere l’entità ossessiva; oppure lasciarli in pace e se possibile persino isolarli rigorosamente, poiché quella non tanto abbisogna della persona stessa quanto dell’influsso che vuole esercitare sul prossimo. La cosa peggiore da farsi è proprio irritare l’ossesso col pretendere da lui quella logica sana di cui è incapace. È mal fatto compatirlo ad alta voce o biasimarne le contraddizioni. Un comando forte ed energico, o l’isolamento, allevia il fato di quel debole cuore. È appunto per questa debilità che l’ossessione si insinua. Il fuoco del cuore tiene lontane le belve.

Il rifiuto del Maestro recide tutte le possibilità, specie se si afferma nella coscienza molto prima dell’ossessione. Sovente accade infatti che esistano negazioni latenti, e naturalmente la prima conseguenza che si manifesta è quel rifiuto, poiché tutti gli stati di coscienza caotici si esprimono come rivolta contro la cooperazione creativa. Le radici del male si annidano nel caos, e le si estirpa solo a prezzo di gravi esperienze. Oggi gli ossessi sono numerosi come mai prima: anche le tenebre vogliono il predominio.

78 — Un tempo i confini tra il Mondo fisico e il sottile non erano ben definiti. In scritture antichissime si trovano tracce della loro intima collaborazione. Il punto focale del cuore, nella sua condensazione fisica, era necessario per equilibrare le energie sottili, e il mondo materiale per trasmutare le sostanze e moltiplicare le energie.

Ma la mente, come sapete, volle l’isolamento, e ciò rese più complesso il processo evolutivo. L’epoca del Kali Yuga fu ardua, ma il Satya Yuga riavvicinerà quei mondi che furono separati a forza: bisogna attenderlo con solennità, quale ritorno a una perfezione predestinata. Prestate dunque l’attenzione dovuta alla creatività spirituale. In tale prospettiva bisogna abituarsi a pensare; ed è doveroso riferirsi a ciò che più è valido nella direzione della vita. Chi impara a equilibrare i mondi facilita considerevolmente il proprio sentiero.

79 — Se il cuore accumula e trasmuta le energie, devono per forza esistere condizioni più adatte per suscitarle e attirarle. La principale fra tutte è il lavoro, sia mentale che fisico. Il lavoro estrae energie dallo spazio. Ma bisogna considerarlo come una saturazione naturale della vita. Qualsiasi lavoro è dunque una beatitudine, mentre il sofisma dell’inedia è il più nocivo, in senso cosmico. Amare il lavoro perché infinito è già un’iniziazione di livello notevole, preliminare alla vittoria sul tempo. Conquistare il tempo garantisce l’ingresso nel Mondo sottile, dove il lavoro è una condizione generale, tanto quanto nel fisico. Detesta il lavoro solo chi è schiavo del corpo.

80 — La vittoria successiva sarà il collegamento delle coscienze del Mondo sottile con quelle di coloro che si reincarnano. Infatti l’Essere è in spirito, è nello spazio, fra i mondi; e in Terra esistono solo messaggeri del trasmutarsi delle energie e del trasformarsi della materia. Pertanto la durata delle vite di chi scende nella carne è nulla se paragonata all’esistenza in tutte le altre condizioni.

Il grembiule del lavoro deve essere indossato ben stretto, non come disgrazia, ma come una conquista. Il contadino che profonde le proprie forze per trasformare la crosta terrestre e il Saggio che benedice l’umanità col pensiero, sovente si danno la mano. Avete giustamente rilevato che chi miete è anche seminatore, e viceversa.

E il tempio è in spirito, la riabilitazione è in spirito, la vittoria è in spirito; così è possibile adornare la vita con vera e continua magnificenza. Abituatevi alla bellezza del lavoro, alla creatività del pensiero: così si vince la tenebra.

81 — Quando incontrate un uomo che veramente è dedicato a grandi imprese, non gli parlate della minestra quotidiana o delle cose mediocri di ieri, ma vi lanciate nel futuro seguendo il livello del suo pensiero. Anche Noi, conversando, designiamo il futuro sentiero sul quale sarà possibile avanzare sicuri e con desiderio crescente, come risalendo un cavo ben ancorato. Noi insegniamo al cuore a costruire il ritmo del futuro, poiché senza questo processo è difficile entrare nella realtà dell’avvenire, così come è difficile per l’uomo avvedersi del male di molte sue azioni. È ovvio che se si aggiunge immondizia in una miscela chimica la reazione sarà diversa dal voluto. Non c’è forza che possa riportarla alla combinazione originale; così le azioni malvagie non evaporano, ed è più facile bloccare il male all’inizio che riaggiustarlo.

82 — È difficile annullare un atto malvagio. Quante strutture e torri ci vorrebbero per soffocare gli urli di un prigioniero maligno che tenta di fuggire da tutte le aperture. Gli uomini sanno che non solo il male, ma anche i pensieri e gli atti senza successo li inseguono di continuo. La via della vita è disseminata dei segni delle azioni, che si mostrano come macchie indelebili; per questo è bene lanciarsi verso il futuro: in questo volo non si ha tempo di insudiciare le ali immacolate.

83 — Distinguete fra tensione e fatica: sono condizioni diverse, anche se molto simili. Bisogna imparare a sentire quando è necessario eliminarle trasferendo l’attenzione a un altro centro. Qui specialmente è applicabile l’aureo equilibrio. Quante entità del Mondo sottile spiano il manifestarsi della fatica! Non solo i malvagi e quelli che tentano di piegare la volontà ai loro fini, ma anche tutta una folla di entità disincarnate, impersonali, che tentano di aggrapparsi al magnete del cuore. Gli uomini lamentano che quando sono stanchi il loro pensiero si fa confuso. Perché no, se i pensieri ingarbugliati degli strati inferiori del Mondo sottile si insinuano allora nella coscienza! A quei livelli il pensiero non è ben definito, e congerie di frammenti mentali ingombrano lo spazio. Un pensiero preciso, fosse pure carico di odio, per quanto riguarda la tensione dell’energia è sempre meglio che una congerie senza struttura cristallina. Per l’Agni Yogi il contatto con simili grigi spettri mentali è molto penoso. Il Maestro cura soprattutto la tendenza del pensiero. La massima velocità e il massimo fervore si conseguono a grandi distanze.

84 — Una battaglia spirituale si rivela con un afflusso di sangue alle estremità. L’Agni Yogi dal “calice” ardente non resta indietro; l’aiuto è certo quando il cuore in fiamme raccoglie attorno a sé spiriti valorosi. La Battaglia non è fisica; non sono le modeste forze terrene che si affrontano, ma ben altre, di millenaria esperienza, che si combattono per decidere il destino della Terra! I riflessi terreni di quella Guerra scoppiano come bolle improvvise, ma il cuore di fuoco non bada ai segni terreni. La tensione è grande!

Gli uomini sognano la libertà, ma in che carcere sotterraneo hanno chiuso i loro cuori!

85 — La libertà è preziosa per custodire la personalità, per individualizzare le energie attirate. Eppure è proprio l’idea di libertà che più viene pervertita. In suo luogo la vita si riempie di tirannia e schiavitù, cioè proprio delle qualità che escludono la cooperazione e il rispetto della persona; certi uomini riescono così a disporre le loro esistenze secondo una pura e semplice combinazione di tirannia e servitù. Naturalmente si continua a parlare di libertà, ma senza neppure conoscerne le qualità specifiche. La libertà dovrebbe affermarsi nell’uomo a seguito dell’elevarsi della coscienza. L’intensa ricerca di libertà dimostra che potenzialmente lo spirito tende a salire, ma nessuno gli ha insegnato a far buon uso di quel tesoro.

86 — La capacità di cooperare è l’ornamento dello spirito consapevole. Vi si perviene non perché costretti, e meno ancora per competizione, ma perché crescono le energie. Collaborare è cosa chiara per chi comprende la Gerarchia nel cuore. Chi l’insegna rappresenta la Gerarchia, poiché soprattutto così si ammonisce: segui la via più breve, raduna tutte le forze, affermati nella comprensione dell’individualità, poiché l’arcobaleno prende forza da tutti i raggi.

Noi espelliamo, come polvere cosmica, solo i traditori manifesti; per gli altri accertiamo quale sia il raggio che trasmutano.

87 — Tutti gli Insegnamenti, a buon diritto, condannano la vendetta. L’offesa originale può anche essere semi-involontaria e persino mancare di proposito definito, ma la vendetta è sempre intenzionale e maturata consapevolmente nel cuore. È come un megafono che amplifica l’offesa, perciò è perniciosissima per lo spazio. Rassomiglia allo sdegno, ma solo in apparenza. Questo infatti, in quanto impulso minaccioso, rapidamente svanisce, mentre la vendetta premeditata avvelena largamente l’atmosfera. Si afferma che l’intenzione è già un atto, ma perché ciò sia vero deve essere un atto mentale. È molto difficile per l’umanità abituarsi a considerazioni di questo genere: per i contemporanei infatti il pensiero non è che una innocua contrazione cerebrale. Dal momento che l’occhio non ne vede le conseguenze, queste non esistono, ma così si giunge a negare l’intero processo pensativo! Il cuore è in una situazione migliore: batte e muove, e quindi bussa alla porta.

88 — Un sovrafflusso di energia psichica induce vari sintomi nelle estremità, nonché nella gola e nello stomaco. La soda e il latte caldo provocano una reazione benefica. Il Maestro vigila sui fuochi; questi non solo rischiarano l’aura, ma restano nello spazio; perciò hanno sì grande importanza. I fuochi così accesi, a loro volta, accentrano le energie e producono nuovi plessi.

89 — Attenti a non pronunciare condanne ingiustificate: esse non solo portano seco la decomposizione, ma consegnano l’incauto giudice in potere del condannato. Un cuore debole ma crudele può suscitare una reazione nell’aura di questi. Di norma infatti chi denuncia non è forte, altrimenti non troverebbe il tempo per farlo. Quell’ingiustizia, come del resto qualsiasi menzogna, indebolisce la coscienza già mediocre di chi si atteggia a giudice, e ne deriva un gravissimo male per lui, mentre chi viene mal giudicato si rafforza, perché il suo magnete attrae altre aure. Si dirà: “Perché queste considerazioni etiche nel Libro del Cuore?”. Prima di tutto perché bisogna aver cura della sua igiene, e considerarla come un’azione necessaria. Bisogna evitare di discutere in astratto su questioni di etica. È buono tutto ciò che è sano sotto ogni aspetto. Noi insistiamo che chiunque percorra la via dell’Insegnamento sia soprattutto sano in spirito. Può forse qualcosa di male avanzare verso la Luce? In verità, essa rivela ogni singolo grano di male!

90 — Considerate le ore di Comunione come preghiera, come abbandono di tutto ciò che è malvagio e distruttivo. Se il pensiero non contraddice il bene, le Porte della Benevolenza sono aperte, e questa è la più salubre igiene del cuore.

91 — Prestate attenzione a certe azioni che paiono senza esito ma che hanno alla base un significato speciale. A volte si vede un uomo agire senza vere possibilità di successo, qualcosa lo costringe a comportarsi proprio in tal modo. Tali azioni in genere non sono cattive, ma sovente sono mal ripagate. Si tratta di debiti karmici che vengono saldati; il creditore naturalmente non ne ha memoria, e nel frattempo ha perduto molti accumuli spirituali, ma il debitore ciononostante si impegna tenacemente per chiudere il conto, anche se in forma non più adatta. In ogni caso il debito deve essere saldato anche quando non lo si possa accettare. Si assiste talvolta anche a pagamenti fatti per conto di altri, cari al cuore.

92 — Narra un’antica leggenda che un Re si rivolse a un Saggio per sapere come liberarsi da qualsiasi influenza esterna, e questi gli disse: “Troverai la libertà nel cuore”. Quel Re, sdegnato, ribatté: “Non basta, il cuore: una sentinella sarebbe una garanzia migliore”. “Faresti bene a non dormire mai, allora”, rispose il Saggio, e lo congedò. La leggenda addita il cuore come unica difesa dell’uomo. Non senza ragione tutti gli Insegnamenti prescrivono di pregare prima di addormentarsi, per rafforzare il legame benefico. Gli uomini non amano ricordare che passano più di un terzo della vita dormendo, soggetti a influssi specifici e ignoti. La scienza poco si cura del sonno, che pure è l’esistenza nel Mondo sottile. Non è bene forse essere saldamente congiunti alla Gerarchia quando si supera la soglia di qualcosa di sconosciuto alla coscienza abituale? Pensate che quasi metà della vita passa fuori dall’esistenza terrena! Certo un cuore preparato ai tre mondi può avere continuità di coscienza in quella regione attigua. Chi vorrà spartire il destino di quel Re che preferì dipendere da una semplice sentinella?

93 — In tutte le Scritture si leggono racconti simbolici di certi eremiti e certi santi che costrinsero dei diavoli a servirli lavorando a qualcosa di utile. Se l’impulso è disinteressato, ciò è veramente possibile. Affermo che gli oscuri collaborano in notevole misura alla costruzione generale se il potere dell’abnegazione protegge il cuore che così li comanda. Una sola condizione è pericolosa e nociva: l’irritazione, pervasa di imperil, che apre loro la porta.

In tal caso certi ospiti intervengono per approfittarne e accrescono il potere del veleno. Quanta parte del tessuto viene così scomposta, e quante prove ed esperimenti sono ostacolati, con esultanza dei malvolenti! Tutto ciò non è da prendere come una favola, ma come un’insidia reale. La fonte del bene e del male è sempre presente.

94 — La buona salute dipende dal passato; è bene dunque che il padrone di casa abbia cura di non creare conseguenze nocive. Bisogna capire le basi dell’Insegnamento che trasforma il cuore. Se ciò non vi pare importante e non pervade la vostra vita, tutte le parole e tutti i segni diventano nient’altro che polvere.

95 — La gratitudine è una delle concezioni più reali per quanto riguarda i risultati. La si può praticare anche nelle minime cose. In futuro nelle scuole la si insegnerà come capace di garantire la buona salute.

96 — “La malattia nasce dal peccato”, dicono le Scritture. Noi diciamo invece che essa viene dalle imperfezioni del passato e del presente. Bisogna sapere come guarirla. Con buona pace dei medici, l’unica misura profilattica è il processo di perfezionamento. E bisogna capire che questo comincia dal cuore, e non è da intendere in senso solo spaziale, ma anche materiale. La madre stringe il bimbo al cuore, come panacea per calmarlo, ma di solito si ignora che quell’atto genera una violenta reazione. Anche nel Mondo sottile si serra l’amico al cuore per rafforzarlo e curarlo. Naturalmente il cuore spende molta forza con quest’energica applicazione. Ma molte volte il cuore della madre viene raffigurato come trafitto da spade e frecce, simbolo questo d’avere accolto in esso tutti i dolori della vita.

La cura tramite il cuore è specialmente efficace non solo quando la malattia è già in fase di sviluppo, ma anche al suo primo inizio. Oggi questo rimedio è pressoché dimenticato, ma non è meno potente di una trasfusione di sangue, poiché la reazione del cuore trasmette l’energia più sottile senza spiacevoli mescolanze di sangue. Quando si pensa alla perfezione non si dimentichi di essere cauti e solleciti verso il cuore generoso.

97 — Dopo due settimane di impegno chiaramente superficiale, certi uomini finiscono per concludere o che non sono fatti per tale sforzo o che il Mondo superiore non esiste. Sono poi quelli che dicono a chi li serve, dopo un anno: “Un anno è troppo poco. Non posso ancora aumentarti la paga”. Nelle comuni faccende terrene gli uomini capiscono il valore delle date; ma quando si tratta dell’ordine supremo non vogliono saperne della necessità di assimilare. Non è facile parlare a coloro che hanno il cuore non ancora maturo, o che sono riusciti a estinguerlo. Sembrerebbe che i suoi fuochi siano del tutto naturali e semplici; eppure ci vuole molto tempo prima che la comprensione capace di unire ciò che è infimo e ciò che è sottile appaia evidente nel mondo fisico. Naturalmente occorre adattarsi a molti fuochi, per imporre un ritmo cadenzato a ciò che sembra casuale. Pochissimi sono quelli che intendono seriamente vivere come Cittadini dell’Universo. È questo un titolo che esige molta cura, osservazione, vigilanza e, soprattutto, indomito impegno.

98 — Come spiegare a chi non è ancora pronto che un oggetto qualsiasi del Mondo supremo merita attenzione premurosa? È difficile farlo con chi non ne sa nulla, ma peggio ancora con chi ha ingoiato l’Insegnamento come un piatto di minestra; da questi specialmente ci si può attendere tradimento e perversione. Non c’è maniera di convincere quella coscienza distorta che non tanto bisogna guardare al vicino quanto in sé stesso. Eppure, come vedere i fuochi, se si è tutti intenti a scrutare le rughe nella faccia del prossimo! Si può restare perplessi a cuore freddo, ponendo in dubbio i conseguimenti altrui, e coprire di ceneri tutte le sue faville.

Vi meravigliate che si riesca a ingerire veleno senza danno, ma da cosa dipende tale immunità? Non dalla struttura delle pareti intestinali, ma dal fuoco che arde nel cuore.

99 — Il nuovo Mondo sottile può parere inconcepibile a chi non abbia prestato attenzione a certi fenomeni, comprovati da fotografie, dai raggi X e dalle testimonianze degli astanti. Elenchiamone alcuni: qualcuno ha reagito a certe manifestazioni cosmiche; qualcuno ha udito voci lontane; qualcuno, a occhi aperti, è stato nel Mondo sottile; qualcuno è divenuto luminoso; qualcuno ha levitato; qualcuno ha camminato sull’acqua, altri è passato nel fuoco; qualcuno ha ingerito veleno senza danno; qualcuno non ha bisogno di sonno, altri di cibo; qualcuno vede attraverso corpi opachi; qualcuno sa scrivere con ambo le mani; qualcuno attrae gli animali; qualcuno capisce le lingue straniere senza conoscerle; qualcuno legge nel pensiero; qualcuno riesce a leggere un libro chiuso a occhi chiusi; qualcuno è insensibile al dolore; qualcuno scioglie la neve generando calore nel cuore; qualcuno non sente mai la fatica; qualcuno è taumaturgo; qualcuno legge nel futuro. Si possono compilare elenchi di questi fenomeni e di molti eventi istruttivi tratti dalla vita. Ora, per un momento, assommateli tutti in un solo individuo umano, ed ecco la trasfigurazione cui alludono molti Insegnamenti. Il punto principale è che tutte le sue componenti sono già manifeste, anche nell’ambito dell’esistenza imperfetta. Ciò significa che con un impegno deciso si può incitare il genere umano a trasfigurare tutta la vita. Ricordate dunque il grande fuoco e la sua roccaforte: il cuore. Non è un oggetto favoloso, è la dimora dello Spirito!

Gli uomini amano l’evidenza, e hanno molte prove sotto gli occhi, e dunque per prima cosa devono avvedersene, e capire il potere del pensiero e il fuoco del cuore. Pensate! Il pensiero rivela il valore della Cultura.

100 — I guaritori si dividono in due gruppi: il primo opera imponendo le mani o con lo sguardo diretto; l’altro trasmette a distanza una corrente dal cuore. Nel futuro questo secondo metodo sarà certo il migliore. La radiazione emessa dal cuore non sollecita molti centri nel paziente, e senza affaticarlo reagisce solo sulla parte malata, aiutandone l’organismo a recuperare l’equilibrio. Voi sapete che il Nostro tocco è impercettibile, ed è tale per non inficiare l’attività autoindotta. E ricordate, per altro, che evitammo una volta qualsiasi manifestazione fisica, se non per quel tanto resosi necessario per rendere evidente un certo processo. Non appena troviamo comprensione, Noi passiamo avanti. Per Noi il pigro viola la legge della vita. Chi guarisce con la corrente del cuore può agire sia in corpo fisico che nel sottile. Fate attenzione ai fenomeni che occorrono nella vita: sono molto più importanti di quanto sembra.

101 — Bisogna commensurare le proprie forze quando sono richieste da tutte le parti. L’intensità della battaglia è evidente quando i guerrieri, provati, tornano al fronte. In verità, il primo dovere di uno Yogi sta nel saper distribuire e risparmiare le forze. Non senza ragione chi possiede un cuore generoso si astiene dal gesticolare inutilmente. Oggi è specialmente necessaria la cautela, per non dissipare energia con spese non indispensabili. State in guardia.

102 — Anche il massimo fra gli Yogi agisce e guarisce talvolta in modo consapevole, e talaltra, con un Raggio elevatissimo, senza decisione personale. Se gli uomini si accorgessero che esistono Raggi altissimi, si proteggerebbero dalle mescolanze di influssi. Lo Spazio trabocca di raggi e correnti diverse che si incrociano. Quanti disturbi, accidentali o di malo proposito, possono interferire nel puro fervore, se manca l’aspirazione verso la Gerarchia! Noi siamo ormai abituati che ci si rivolga a Noi solo quando il pericolo è apparente, mentre quand’esso è reale, e invisibile, non si riesce a tenere il contatto con la Gerarchia! Bisogna dunque attenersi al Suo Raggio, unendosi ad essa veracemente, come parte integrale. Poiché persino il massimo Yogi agisce talvolta sul Raggio più elevato.

103 — Come salvare gli uomini, se questi rifiutano di tenersi alla corda di sicurezza? Seguire la giusta direzione è già una vittoria. Il Nostro soccorso è pronto, ma deve essere destinato a qualcuno e per qualcosa. Chi dunque può aiutarCi, con il suo impegno semplice e diretto? Il Cuore giova per trovare questa corrente e il vero sentiero.

104 — Gli uomini non intendono osservare i fenomeni del Mondo sottile che pure sono presenti ovunque; e non riescono a capire che il vivere morale è una vera e propria farmacopea che attira le energie spaziali con il metodo più semplice. Non stancatevi di ripetere che è indispensabile applicare il cuore per attirare le possibilità migliori. L’uomo non ricorda il metodo più semplice per disinfettare la vita. Molto si dice dell’importanza del fuoco; ma si dimentica del tutto che il fuoco vivo è il purificante più efficace. Si è scoperta l’elettricità, ma si è dovuto isolarne l’energia sostanziale, ottenendo solo una luce senza vita. Invece un fuoco all’aperto, di legna, le lampade ad olio, le candele purificano lo spazio e distruggono molte malattie contagiose. Domandate a un medico quanta parte abbia il lume di candela nella disinfezione. Probabilmente vi dirà che la vostra domanda è senza senso, perché non ha mai pensato al fuoco come a qualcosa di vivo. A che servono allora le lampade ad olio che si accendono nei templi, se non per purificare? Che scopo aveva l’antico costume di circondare di fuoco l’ammalato? Il fuoco è dunque anche un medico e un guardiano. Il fuoco vivo dei forni sovente abbatte le malattie che insidiano gli operai. Il fuoco all’aperto quale simbolo purificante è, in verità, un concetto medico.

105 — Nel Libro Cuore bisogna parlare anche di questioni semplici come il fuoco vivo. Anche i migliori fra gli uomini si accontentano della luce elettrica, senza pensare che molte malattie sono provocate da energie forzatamente isolate. Altrettanto vale per i raggi. Perché non vedono che i raggi X reagiscono sul cuore? E non si accorgono dell’influsso che vi esercitano i metalli. Molti esperimenti sono necessari per apprendere anche solo in minima misura a controllare le condizioni ambientali. Gli uomini vorrebbero essere liberati da ogni malattia, ma fanno di tutto per moltiplicarle. Non Ci si consideri come reazionari che cercano di ostacolare le conquiste scientifiche; al contrario, Noi chiamiamo ad altre vittorie.

È indispensabile studiare le condizioni particolari del presente. Bisogna capire il nuovo impulso dei popoli, il formarsi di nuove manifestazioni del fuoco, che avranno grande importanza. Chiunque riesce a conservare una mentalità solenne agisce correttamente. Armonia e vigore sono necessari, ma proteggete con cura il cuore.

106 — È di solito causa di grave perplessità il fatto che non si riesce a vedere il Mondo sottile con gli occhi fisici. Ma naturalmente è perché questi non sono ancora capaci di percepire la trasmutazione dell’etere. Pensate di scattare una fotografia contro la luce di una finestra: non vi riuscirà mai di ottenere un’immagine netta degli oggetti all’interno o del paesaggio. Del pari, se dal buio uscite nella piena luce del sole vi avviene di restare abbagliati e colpiti dall’intensità dell’azzurro. Moltiplicando questi fenomeni luminosi all’infinito si ha un’idea della luce del Mondo sottile, che all’occhio impreparato appare come tenebra. D’altro canto, talvolta si resta perplessi al sentire che certi mediocri hanno colto visioni di quel Mondo. Soprattutto ciò avviene perché, nonostante la degradazione presente, in passato essi hanno compiuto azioni purificanti; in altre parole i loro cuori furono desti in tempi anteriori. È molto notevole il fatto che la qualità del cuore non va perduta; potrà manifestarsi in modo molto specifico, ma sarà sempre presente in potenza.

E ancora: perché di frequente sono le donne che percepiscono il Mondo sottile? Perché nella donna l’azione del cuore è molto più sottile, e pertanto le è più facile trascendere il fisico. In verità, l’Epoca della Madre del Mondo si fonda sulla realizzazione del cuore. È proprio solo la donna che potrà risolvere il problema dei due mondi. Bisogna dunque incitarla a comprendere con il cuore. Ciò sarà bene anche e specialmente perché la qualità del cuore permane in eterno. Già si contano molte imprese eroiche compiute dalla donna, ma ora le si è accordato, in luogo dell’olocausto, la fiamma del cuore. Non si dimentichi che per qualsiasi grande conquista il principio femminile è indispensabile come base e come essenza. Il cuore non si apre al Mondo sottile se non lo si comprende con un conseguimento speciale.

107 — Quanto si è detto del linguaggio del cuore, eppure per la maggioranza resta un’astrazione teorica. Senza insistere sulle forme più elevate di questo metodo di scambio, cercate di assimilarne i principi fondamentali che si devono manifestare senza indugio e per cui non occorre una preparazione speciale. Qualunque linguaggio ha per primo scopo la comprensione reciproca, il che significa che non solo vi occorre capire l’interlocutore, ma anche rendergli facilmente comprensibile il vostro parlare. A tal fine, imparate a parlare nella sua lingua, usando le sue stesse parole, le sue stesse espressioni; solo così egli ricorderà, accogliendo il vostro pensiero nella propria coscienza. Del pari, imparerete a ritenere le sue parole, e senza neppure rendervene conto vi aprirete un accesso nella sua mentalità. La più perfetta forma di comunione sarà la percezione del pensiero senza parole.

108 — Bisogna saper contenere quaranta maniere diverse di espressione altrui. Ciascuna delle vostre lo imbarazza, ma quelle che gli sono abituali penetrano subito nella sua coscienza, come fossero di suo proprio pensiero. Così si educa la coscienza alla flessibilità di linguaggio. È ciò che Noi chiamiamo l’interprete del cuore. E nelle comunicazioni del cuore bisogna soprattutto evitare l’egotismo, che è come un occhio malevolo. I principi dell’Insegnamento devono essere applicati nella vita non come capriccio di un solo giorno, ma come esercizio continuo senza irritare né offendere.

109 — Le ferite inferte al corpo sottile devono essere oggetto di indagine scientifica. Sono più frequenti che non si creda; quelle ricevute in battaglia sono rivelate dal penoso ritorno al corpo denso, in quanto vi si riflettono sempre con dolori fisici; inoltre esse interessano la parte dell’organismo più sollecitata. Naturalmente, il cuore ne soffre il più sovente. Lo si può intendere come un datore di vita, e perciò, se è ardente, si lancia sempre là dove ferve la battaglia. Fra le sensazioni fisiche, le più preziose sono le sue pulsazioni, quando sono connesse all’azione intensa del corpo sottile. Altrettanto degno di nota è il cambiamento di peso che si osserva quando quest’ultimo lascia il fisico.

110 — Sono innumerevoli gli esperimenti che possono riguardare il corpo sottile, ma dapprima bisogna accertare la sensibilità del cuore e comprendere l’attività istantanea del corpo sottile. Se un medico risolvesse di amputare un piede per mettere alla prova il cuore, sarebbe poco meno che un assassinio, e sovente è così, del resto. Specialmente gravi sono quei casi in cui si somministra veleno per il cuore, ignorando che esso non può combatterlo, e il corpo sottile resta danneggiato da tali cure criminose. Molto più semplici, per eliminare il dolore, sono il metodo della suggestione e le cure vegetali; ma bisogna disporre di qualcuno che sappia cos’è la suggestione.

111 — In verità, tutta la perfezione del cuore poggia su basi morali. Esse trasmutano la natura fisica e infondono vitalità spirituale. Certo domanderete: “Come si accorda tutto ciò con gli oscuri, i cui ierofanti possiedono anch’essi certi fuochi? Bisogna intendere che la loro immortalità basa sulla disciplina del terrore; e quanto questa è crudele. Mentre Noi studiamo molto attentamente la legge del Karma e apprezziamo l’individualità, quelli, al contrario, tendono solo alla disarmonia e alla distruzione, e si basano sulla tirannia. Naturalmente, all’inizio, la paura sembra un metodo sicuro, e il terrorista oscuro assume la parvenza di un creditore severo. Ma bisogna pensare alla congrega di quei distruttori spietati e immorali. Sovente il guerriero ancora inesperto preferisce non sapere la forza del nemico, ma il cuore può essere colpito sia attraverso il petto che dalla schiena. Imparate dunque quali sono i metodi dell’avversario.

112 — L’equilibrio fisico può essere turbato non solo dalle correnti ma anche dalle Invocazioni che vibrano nello Spazio. Folle intere sono attratte dal magnete di un cuore in fiamme; esse soffrono, e invocano, e un cuore generoso non sa rifiutarsi. Nello stesso modo, l’avanzare verso un magnete ne assorbe l’energia, e ciò è inevitabile per qualsiasi magnete. Ma naturalmente la potenza del cuore non fa che aumentare per via di queste attività. Queste invocazioni, però, hanno anche un’altra funzione importante, perché lo Spazio viene trafitto dai richiami più fervidi, e questi raggi intessono la rete rilucente del Mondo. Chi ben comprende questo tessuto, composto da tali invocazioni, è in grado di capire l’eroismo dell’eremita, la cui vita non è affatto di solitudine, ma, all’opposto, è un servizio reso a chi soffre.

113 — L’umanità è atterrita da qualunque cosa abbia del sovrannaturale, senza pensare che nulla può essere tale, cioè superiore all’esistente. Insistete quindi, con forza, sul fatto che l’Agni Yoga e l’Insegnamento del cuore non hanno niente del genere. Siate prudenti specie con i giovani non ancora trentenni, i cui centri non possono agire tutti senza danno per il cuore. È indispensabile ripetere che questo Nostro Yoga non contempla alcuna azione magica, e non è mai produttore di disordine. Bisogna instillare nei giovani l’amore per l’atto eroico, che ne trasforma la natura e, a loro stessa insaputa, ne prepara il cuore alla perfezione futura. Così è necessario far vela, in tutta semplicità e con gioia, verso l’Isola Bianca: nome che talvolta usiamo per denotare il Nostro Luogo.

114 — La comunione con l’Agni Yoga avviene in semplicità, così come accade per molti esperimenti e per molte conquiste importanti. Tutte le fasi sono preziose, quando si tende con tutte le forze avanti, con fervore inalterabile. Si incontrano molte distinzioni speciali, ma per fonderle e trasmutarle nel cuore. Chi non si accenderà, quando il gran fuoco già arde! Quanti cuori si vanno già preparando all’accensione futura!

115 — Non rifiutate, non inorridite, non lasciatevi sorprendere: vi sarà più facile unire fra loro l’aspetto straordinario e l’usuale. Già vi siete convinti, per esperienza personale, che l’insolito penetra nella vita con tutta naturalezza, senza per nulla turbare le attività consuete e persino moltiplicando le vostre capacità di lavoro. Ciò è reso ancora più importante dal fatto che comunemente si pensa invece che lo straordinario distoglie dal lavoro produttivo. Proprio al contrario, il fervido impegno per l’Infinito dimostra la vastità delle facoltà umane. Anche il concetto di prova è poco compreso. Si sa che anche i mondi vengono sottoposti a prova, ma la mentalità comune vede in ciò solo un esame legale o accademico e quindi immagina in ogni caso un consesso di inquisitori astuti e pieni di inganni, pronti solo a impadronirsi della loro vittima. In verità, non esiste nulla di simile, ma solo degli osservatori che controllano come l’uomo applica la propria conoscenza. Non è certo di tali scrutatori che ci si deve lagnare, ma solo di sé stessi.

116 — Le prove sono poste a beneficio dell’allievo, come pietre miliari sulla sua via, ed egli le nota quando trapassa nel Mondo sottile. Così si impara, mediante verifiche nelle condizioni più diverse, e perciò è necessario capire quale sia la sostanza del lavoro compiuto. Quante azioni impercettibili nel mondo fisico danno splendidi frutti nello stato sottile: ecco perché bisogna giudicare le opere con larghezza. Molte volte da una produzione che pare teorica e astratta derivano i ritrovati più concreti, mentre certi calcoli che sembrano esatti si dimostrano poi nient’altro che esercizi di pazienza. Le prove dunque sono molto benefiche e fanno parte del sistema dell’Insegnamento antico.

117 — L’intolleranza è segno di spirito ignobile, e contiene in germe le azioni più perverse. Dov’essa è presente, non è possibile che lo spirito cresca. Il cuore è illimitato: e ciò dimostra quanto sia meschino il cuore di chi priva sé stesso dell’Infinito! Bisogna sradicare tutti i simboli che conducono all’idolo dell’intolleranza. Gli uomini hanno inventato molti ostacoli che si oppongono all’ascesa. Le forze delle tenebre cercano con tutti i mezzi di ridurre l’evoluzione. E come prima cosa, naturalmente, si scatena un assalto contro la Gerarchia. Tutti hanno sentito parlare del potere della Beatitudine, ma per ignoranza ne hanno trasformato l’azione benefica in una superstizione. Eppure la potenza del magnete sta proprio nel rafforzare con la Beatitudine. Molto si parla di cooperazione, ma ad ogni atto creativo occorre affermare la coscienza. E cosa mai accresce il potere in modo più diretto del raggio della Gerarchia!

Chi capisce il valore del lavoro incessante, chi si rafforza concentrandosi sulla Gerarchia, chi tralascia le formule complesse per focalizzarsi nel cuore, questi capirà l’essenza del futuro.

118 — Affermo che Noi lavoriamo per trasformare la materia in energia, e perciò nessuno può sminuire l’importanza di un essere umano e del suo soggiorno nelle sfere inferiori. La sua esistenza è paragonabile a quella di un inviato sotto false spoglie, talmente l’essere interiore manca di reagire all’aspetto casuale della vita; e potrebbe essere bella!

Io affermo l’impegno di costruire e manifestare il Tempio del Cuore. Evocate dunque la cooperazione consapevole.

119 — Un grande dono è quello di suscitare la chiaroveggenza col semplice tocco del plesso solare. Lo si può compiere sia nel corpo fisico che nel sottile, perché è uno dei processi irreversibili, ma è indispensabile che il magnete del cuore sia potente. Così, a un certo stadio di sviluppo, si possono compiere azioni molto utili, elevando lo spirito umano. Certo, le conseguenze e la natura della chiaroveggenza variano, ma potenzialmente essa eleva l’organismo a una sfera di attività per cui, in circostanze diverse, l’uomo viene condotto alla perfezione. Non per nulla il dono di suscitare la chiaroveggenza e la chiarudienza è della Madre del Mondo.

120 — Gli strati deposti dall’energia psichica sono certo perfettamente reali, sia nel regno animale che vegetale. Si ricordi che il “Ringse”, già citato, contiene un deposito di tale energia che è indistruttibile e vitale.

121 — Quando vi esorto a venire a Me è perché la battaglia è in una fase rischiosa e occorre che i cuori siano uniti. È impossibile pensare a una vittoria completa nell’infinito, ma per la stessa ragione è impossibile anche la sconfitta totale. Talvolta il medico trasferisce il male a un’altra parte del corpo per convincersi della sua relatività, ma alla cooperazione non occorre nulla di simile. Quando gli esecutori di un grande progetto entrano in azione non c’è posto per il relativo. Quando il pericolo incombe il cuore soffre. Le cause possono essere diverse, ma la base dell’angoscia e dell’inquietudine è una sola, e cioè la fase austera della lotta. È impossibile pensare la battaglia come una continua avanzata senza ostacoli. Noi dunque siamo in guardia e invitiamo i coadiutori a stare ben saldi.

122 — Le convulsioni del Mondo sono come quelle del cuore. Nulla può far desistere gli assalitori dal loro attacco; e nulla può impedire che il cuore sensibile tremi quando ciò che più è prezioso viene insidiato. Ma che tutti sappiano che non si deve temere: finché l’unione è salda nulla può penetrare. Ma è inevitabile che il cuore palpiti, non solo sulla Torre, ma dovunque esiste vera devozione. Non confondete queste sensazioni con quelle indotte per influsso atmosferico, che anche in casi di tensione non giunge a suscitare la reazione dovuta ai riflessi psichici. Io invito alla calma per quanto è possibile, perché Noi vigiliamo.

123 — Lodate quei medici che, al primo sintomo di qualsiasi male, prescrivono un tonico potente. È troppo tardivo cercare di vincere la malattia quando il cuore è ormai indebolito. È compito del medico individuare il seme del morbo e rafforzare l’organismo per combatterlo. Per questo Noi soprattutto prescriviamo il musco. Ma questa sostanza preziosa non basta per tutti, e allora Ci rivolgiamo alle piante di cui si cibano gli animali muschiati. Certo questi composti sono più deboli, tuttavia forniscono una sostanza curativa che si può somministrare in abbondanza. In tal modo si evitano i peggiori nemici del genere umano: i narcotici di qualunque specie. Non è difficile accertare quali siano le erbe di cui si cibano quegli animali; inoltre è sempre possibile trovare il musco, preziosa sostanza.

124 — Prestate attenzione a quel caratteristico sospiro spasmodico che accompagna l’esaltazione spirituale. Anche quella sensazione chiamata “pelle d’oca” in parti diverse del corpo durante la comunione con Noi è tipica. Mentre si sperimenta per scoprire l’energia psichica si scopre il significato di entrambi questi fenomeni.

La velocità della trasmissione, se non è disturbata, è pari a quella della Luce. È opportuno coordinare tutti i domini del fuoco: in tal modo si rintracciano analogie notevoli che fanno certi dell’unità della base. Perché deviare, se si scoprono dovunque segnali che puntano in una sola direzione?

125 — Se in Terra non imparate a distinguere bene fra le proprietà benefiche e nocive, dove mai potreste apprenderlo? Seguendo la legge del cuore si può minutamente discernere, in qualsiasi manifestazione, caratteristiche buone o malvage. Raramente esse sono tutte buone o tutte cattive, ma il cuore sa vedere le faville di luce e le cortine di tenebre. Non si può costruire il nuovo in base a pensieri convenzionali, terreni e irti di pregiudizi. Ricordate bene che la beatitudine piove abbondante; le sue scintille sono gettate in molti focolari da un vortice cosmico. Sapete come riescono anche certi impensati innesti vegetali. Similmente, esistono molte classi di identificazioni umane; inoltre vi ricordo la capacità di contenere gli opposti.

126 — Fate bene a distinguere le inflessioni di linguaggio e di espressione. Proprio in queste sta la musica dello spirito. Quelle variazioni non sono affatto casuali! Quanto fuoco psichico scorre nei nervi, e dà colore alla parola!

127 — Ogni pensiero genera un’azione. Il più insignificante crea un atto irrilevante: pensate dunque con ampiezza, sì che anche in caso di scapito rimanga potenza bastevole per produrre conseguenze di rilievo. Se gli uomini in molte occasioni non sanno agire bene, almeno coltivino in sé pensieri ampi e benefici. E insisto su quelli che chiamo pensieri coltivati, perché la polvere grigia annienta la bellezza della creazione. È difficile pretendere che un pensiero sia retto e creativo se la coscienza è offuscata da un velo di sangue. Prima o poi sarà giocoforza rivolgersi al potere del pensiero puro. Tanto meglio dunque cominciare al più presto.

128 — Il processo dell’ideazione è la base radicata dell’Essere. Senza visualizzare non si può tendere seriamente alla conoscenza e alla facoltà creativa. Come potrebbe creare lo spirito se non fosse convinto per ideazione? Come potrebbe parlare del Principio supremo, se essa non fosse implicita nell’Essere? Questo è il criterio per cui si giudicano i valori dello spirito. Questa facoltà, senza visualizzazione, sarebbe una danza di fantasmi. Ma, come sapete, ora è necessario un balsamo per le parti putrescenti dell’umanità.

129 — Non è bene tenere pelli e parti di animali feroci, e altri strumenti di necromanzia, nei locali dove si vive. Chi ha compreso l’importanza magnetica dell’organismo umano sa quanto siano vivi i fluidi che ne emanano, e come sia innaturale mescolarli con quelli di animali, in forme diverse; per questo il cannibalismo è sempre una festa per gli oscuri, in tutti i suoi aspetti. Inoltre, i corpi appartenenti agli strati inferiori del Mondo sottile si prestano specialmente alla necromanzia.

130 — Anche gli esperimenti più maestosi vengono beffati dai fachiri. Anziché indurre la crescita di un mango col potere del pensiero, essi destramente vi appendono il frutto. Altrettanto degradate sono tutte le imprese dell’uomo, ma Noi continueremo sulla via intrapresa per non violare la legge dell’Esistenza.

131 — Consiglio che gli scienziati prestino attenzione alla sensibilità dimostrata dall’organismo umano nei confronti di fenomeni inesplicabili, quale, ad esempio, la sensazione di “pelle d’oca”. È chiaro che la si potrebbe spiegare come semplice contrazione nervosa. Ma è bene osservare se, in tal caso, non sia presente qualche influenza esterna nell’atmosfera dell’ambiente. Osservazioni di questo genere sono preziose mentre si indaga sull’energia psichica. Qualcosa intensifica l’atmosfera fisica e reagisce sull’epidermide e sui nervi superficiali. La reazione fisica dovrebbe essere esaminata anche chimicamente, in quanto fa precipitare la contrazione nervosa. I raggi e le correnti sono invero così prossimi al Mondo sottile! Ma per queste ricerche occorre soprattutto badare alle sensazioni. I medici sono proprio quelli che vi fanno attenzione meno di altri. Essi scompongono organismi complessi in parti grossolane, e ciò impedisce loro di compiere osservazioni più accurate.

132 — Ogni giorno bisogna pensare ai compiti del Nuovo Mondo. Bisogna lanciarsi verso quell’epoca come verso qualcosa di reale, che attende dietro l’angolo. Non lasciatene la cura ad altri, poiché ciascuno di voi ha il compito di realizzarlo.

Raccoglietevi almeno in piccoli gruppi, per acquisire la giusta mentalità sociale.

133 — Diffondete il Bene supremo con ogni mezzo. È pietoso vedere che talvolta un granello di sabbia blocca tutto un ingranaggio. Il cuore, se è grande, contiene grandi cose, ma se è piccolo si riempie di minuzie. Non permettete che il male si spanda senza ostacolo. Basta pensare a un giardino invaso dalle erbacce. Invitate i cantori di soavità a camminare fra i rovi, e perderanno le loro frasi mielate. Ma l’entusiasmo dei guerrieri della Beatitudine non si raffredda durante la marcia! Lasciate che sia il cuore a decidere dove comincia la Beatitudine!

134 — Nel raffrontare bene e male consiglio di evitare le distinzioni arbitrarie, poiché quei confini sono così fluttuanti da non potersi accertare con misure terrene. La difficoltà principale sta nel fatto che il Mondo sottile si approssima veloce ed esercita un influsso continuo, ma le sfere inferiori, per il loro stato caotico, disperdono tutti i raggruppamenti coscienti e creativi. Naturalmente le creazioni maggiori vengono specialmente inquinate.

135 — La capacità di leggere il pensiero viene dalla conoscenza diretta. Gli apparati più sottili vengono collegati non da un atto di magia artificiosa, né dallo sguardo, né dall’imposizione delle mani, ma dal fuoco del cuore. Le difficoltà possono essere due: chi legge può essere circondato da qualche corrente, e chi viene letto può avere la mente tanto confusa da non sapere neppure cosa pensa. Ma la lettura del pensiero è istruttiva non solo come fenomeno per la coscienza dell’umanità contemporanea, ma per il suo valore scientifico quale esperimento fisico di trasmissione di correnti. Quanti esperimenti importanti attendono di essere compiuti! Tutti sanno che compaiono a volte manifestazioni luminose, eppure non c’è scienziato che le abbia indagate. Si tratta di fenomeni ottici, puramente visuali, o sono reazioni spaziali chimiche? La condensazione della loro energia potrebbe forse inaugurare un nuovo sistema di illuminazione. Tutti questi fenomeni riguardano lo studio dell’energia psichica. Perché pensare che l’umanità debba forzatamente limitarsi a quell’unico tipo di energia cosmica che si chiama elettricità? Quell’energia potrebbe manifestarsi in molti canali diversi. Ma è certo più accessibile all’uomo occuparsi dapprima del suo proprio microcosmo — il cuore — dove sono, latenti, tutte le energie del Mondo.

136 — Se esistono la chiaroveggenza e la chiarudienza deve esistere anche il chiaro-olfatto. Esso ha certo un valore speciale nella manifestazione dell’energia psichica: non solo questa si condensa nella fragranza, ma suscita quello spasmo di inalazione di cui ho già detto. È interessante vedere come la saggezza antica si tramutò, degenerando, in strani rituali assurdi. Quando si legge dell’antica abitudine, in Cina, in Egitto e presso altri popoli, di salutarsi con il fiuto e l’inalazione, resta difficile discernervi la memoria dell’energia psichica tramandata da razze ormai scomparse. Ma anche oggi la conoscenza diretta svela la natura dell’atmosfera ambientale. Non è questione di olfatto ma, precisamente, di essenza.

137 — Si sa con certezza che certi aromi tendono l’energia psichica alla superficie della pelle e ai terminali nervosi. Certe rose e quegli ingredienti a voi noti come balsamo della Madre del Mondo hanno appunto questo effetto.

L’azione benefica di quel balsamo viene favorita dal manifestarsi dell’energia psichica invocata, perciò esso guarisce varie malattie della pelle e arresta la decomposizione della materia. Naturalmente, se a ciò si aggiunge una coscienza chiara, gli effetti sono accresciuti. È pertanto bene accompagnare anche i rimedi migliori con un adatto trattamento di suggestione. Non dimenticate che questi sono consigli preziosi per lo studio dell’energia psichica.

138 — Il sonno incompleto non è vera e propria insonnia, che è nociva in quanto distoglie dal Mondo sottile. Al contrario, esso ha talvolta come inevitabile conseguenza il temperamento dell’impetuosa azione del corpo sottile nelle battaglie spirituali. È vero che a volte il sonno può anche non essere necessario, ma si tratta di una condizione particolare. Durante il sonno si possono condurre notevoli esperimenti sul cuore. Gradualmente questo dimostra, con la sua attività, di partecipare alla vita del Mondo sottile. Ci si può rendere conto che, da un lato, esso dipende dalla pulsazione cosmica, e la riflette, ma che durante la partecipazione diretta al Mondo sottile assume un ritmo particolare, proprio di quella sfera. Con una serie di scrupolose osservazioni si può allora accertare che il Cosmo, il mondo fisico e il sottile sono fra loro connessi. Il cuore umano ha la funzione di accumulare e trasmutare energie, ma è bene mostrare all’umanità, mediante prove scientifiche, quanto siano importanti le vibrazioni.

Chi direbbe che la partecipazione a una battaglia del Mondo sottile si ripercuota con un senso di oppressione e tensione in tutto l’organismo? Eppure anche i medici sanno quanto siano oggi comuni gli stati di depressione.

139 — L’Era ventura libererà l’uomo da tutte le schiavitù. Lo si otterrà collaborando con la Gerarchia. Noi non ci stanchiamo di insistere sulla cooperazione. È impossibile realizzare il valore del cuore, che tutto abbraccia, se, anziché cooperare, si inseguono le più varie schiavitù. Stabiliamo dunque che lo stato di collaborazione, nello studio delle correnti magnetiche, decuplica la potenza delle correnti partecipanti. Sembra strano che un concetto etico, come quello di cooperazione, reagisca su un principio fisico, come una corrente. Così può pensare chi non conosce la vera scienza. Ma voi siete bastevolmente consapevoli del fatto che il dominio spirituale è indivisibile dalle leggi fisiche.

140 — Manvantara e Pralaya si vedono ovunque. Dai fenomeni più minuti ai grandi cicli dei mondi questa legge maestosa si impone. Ci si può avvedere che una precisa progressione unisce il piccolissimo al grandissimo. Similmente le sensazioni dell’organismo e la coscienza si alternano in modo uniforme. Si consegue una certa comprensione e poi ci si trova sull’orlo di un baratro di ignoranza, come un vuoto immenso; e sulla cresta della conoscenza è bene ricordare la scarsità del sapere: del pari, in faccia a quel vuoto si deve riconoscere che è solo l’illusione del Pralaya, Maya, perché in realtà il vuoto non esiste. Ricordate dunque che al miraggio del vuoto seguono inevitabili le risorse inesauribili dello spirito. Che vi ho detto oggi? Un solo concetto: inesauribile. Che questa sia la Regola del Futuro.

Se realizzate l’Infinito, dovete pure abituarvi alle sue virtù. L’inesauribilità è la prima, e rende felice ogni cuore coraggioso.

141 — Anche per l’uomo più illuminato è difficile tradurre le attività del Mondo sottile in termini di tempo fisico. Gli pare inconcepibile che per raggiungerlo non occorra tempo affatto, o quasi. Vi si possono compiere i voli più lunghi mentre gli orologi terreni non segneranno che qualche secondo, perché le sue dimensioni sono così diverse. Assieme a ciò si osserva inoltre che quando il corpo sottile si separa con violenza, le parole del dormiente non corrispondono all’impetuosità delle sue imprese sottili e già sono soggette alle leggi del mondo fisico. Anche la mente fisica le obbedisce, mentre l’energia psichica nervosa è l’unica a seguire la legge della luce.

Sovente i coadiutori si precipitano nel Mondo sottile senza neppure notare l’assenza dal fisico. La vertigine è l’unico segno che a volte li avverte del fenomeno perché la cooperazione con il Mondo sottile è considerata straordinaria. Ma presto questo stato di cose dovrà mutare.

142 — Volevo mostrarvi che durante la separazione dello spirito la pulsazione cosmica si fa più intensa. È impossibile infatti assorbire nel corpo fisico tutta la tensione delle energie circostanti. Solo raramente, e per breve tempo, traendo profitto da condizioni favorevoli, si può dare un’idea della complessità dell’ambiente. Solo l’ignorante presume che il Cosmo cresca in modo semplice! Il sottilissimo intreccio delle energie costituisce il giusto campo di osservazioni, ma gli ostacoli principali sono l’impazienza e la reciproca sfiducia. Come percepire quelle manifestazioni irripetibili se il ricettore trascura di segnalarle e chi indaga non tiene pronti gli strumenti? Noi consigliamo con insistenza la costruzione di un laboratorio biochimico, ma naturalmente allo scopo di sperimentare a lungo e con serietà. Bisogna osservare con attenzione particolare tutti i segni che compaiono su queste alture. In nessun altro luogo coesistono altrettante condizioni specifiche; in nessun altro luogo le Vie supreme sono coordinate con le moltitudini umane alla base della montagna. Non si trovano altrove ghiacciai come questi accanto a sorgenti termali sotterranee, abissi così profondi, né tali eruzioni di gas e di correnti magnetiche. Bisogna ricorrere ai pensieri più vasti se si vuole che gli scienziati compiano i loro esperimenti su tutti i regni della Natura, anche senza conoscere l’essenza dell’energia psichica. In tal modo scopriranno molti tesori nascosti e potranno purificare la vita. L’energia psichica dev’essere intesa come la chiave del futuro. Molti esperimenti seguono piste false. Bisogna riconoscere la situazione generale e applicarvi i dettagli consigliati.

143 — La scintilla che scocca fra i poli del magnete illustra in qual modo il pensiero si trasmuta in una trasmissione fisica. Noi non ci stanchiamo di descrivere i particolari dell’esperimento infuocato percepito dal cuore. Inoltre, molte cose che riguardavano il piano trascendente divengono più fisiche, a seguito dell’evoluzione.

144 — Non è corretto ritenere che la battaglia cui alludiamo duri troppo a lungo; anche le guerre fisiche si sono protratte per mesi e anni, quindi la lotta suprema non può concludersi in un momento. Dov’è quella folgore capace di sconfiggere il male all’istante? Ma se anche la si potesse raccogliere non sarebbe saggio scatenarla, perché tutto il pianeta ne soffrirebbe. Solo l’ignorante permetterebbe che questa norma basilare fosse violata.

145 — Si ripete sovente che le vibrazioni sono creative, e lo si fa alzando gli sguardi al cielo, dimenticando che proprio l’uomo è non solo capace di trasmutare le energie ma anche di creare vibrazioni sottili. Quando il cuore trasmuta, l’energia psichica rende sensibili le vibrazioni. I Misteri classici, con ritmi raffinati, ricordavano l’importanza di queste ultime. Del pari qualsiasi opera compiuta in modo ispirato è una fonte di vibrazioni sottili, ed è per questo che insisto sulla qualità del lavoro. Gli antichi usavano segnare i giorni propizi e gli sfavorevoli; anche questo alludeva alla sequenza di Pralaya e Manvantara, applicata alla vita terrena. Per le vibrazioni ogni ritmo, ogni sequenza, ogni qualità sono basi di collaborazione con il Cosmo. Quando vi dico “cercate più vicino” intendo anche la qualità del lavoro come autentica creazione. Noi detestiamo il bigottismo perché è una menzogna, cioè perché non ha né tensione né qualità. In ogni cosa dunque pensate alla cooperazione con il Cosmo.

146 — Ricordate che in tempo di battaglia spirituale possono insorgere vibrazioni insolite, e naturalmente non c’è da attendersi che siano armonizzate.

Vi domandate cosa voglio da voi? Voglio devozione, purificata da tutti gli adulteranti. Quando lo spazio freme bisogna purificare i sentimenti, così come si tolgono le piume dalla punta della freccia. Al Nostro fianco si entra in battaglia: siate saldi e gettate via ogni impedimento!

Come collaborare in piena battaglia? Per prima cosa creando circostanze nuove, e quindi vigilate e vigilate!

147 — Ripetete ai medici che è bene osservare l’uomo quando è in buona salute. Le manifestazioni più interessanti per loro non si producono in periodo di contagio. Questo principio rammenta l’ossessione, ed è naturale che i fenomeni più istruttivi dell’energia psichica non avvengono quando esso infierisce. Eppure nessuno ci pensa.

Come attendersi scoperte risolutive quando la più importante manifestazione dell’energia psichica è del tutto inosservata, e neppure se ne parla, neppure la si confuta, ma semplicemente la si ignora, assieme ai fenomeni più insignificanti? Qualsiasi metodo efficace la ripropone. Qualcuno, chiusa a chiave la porta, la studierà in segreto, e vi penserà senza confessarlo a nessuno.

148 — Altre domande che vi faranno: “Perché nelle Scritture poco si parla del Mondo sottile?”. Siate certi che molto se ne dice ovunque, ma non si vuole ammetterlo. In certe antiche immagini si vedono sfere verdi, che rappresentano ciò che è terreno, e altre rosse, di fuoco, cioè il Mondo sottile. In una di esse si nota tutta una scena in toni di verde, con accanto il mondo rosso degli Angeli. Anche il Corano non dimentica il Mondo sottile. È impossibile citare un solo Insegnamento che non gli dia spazio. Per il terrore che incute loro l’invisibile, gli uomini chiudono occhi e orecchie, preferendo restare ignoranti. Ma come pensare al cuore e all’energia psichica senza ricordare il Mondo sottile, vasto, e inseparabile dal denso?

149 — Non vi sorprenda che anche nei giorni di maggior tensione Io vi parli quietamente del mistero dei mondi. È per la Mia lunga esperienza. Non si può condurre una battaglia spirituale se non si conoscono tutti gli abissi. Quest’epoca è così tesa che se si pensa secondo le maniere terrene non si può che restare depressi, ma la legge sovramundana porta in alto. Chi non scende, sale. Ma la caduta può essere evitata solo a mezzo dello spirito. Così, sopra l’esito terreno ne esiste un altro, celeste. Sopra il cervello sta il cuore.

150 — Se dico che sarò sempre con voi, quanti lo crederanno? Molti esiteranno, impauriti persino dall’unione delle coscienze, che per loro è ancora un’intrusione nell’egoismo, e, come tale, intollerabile. Per loro non ha alcun valore quel decuplicarsi dell’energia per via del cooperare delle coscienze, senza il quale non si può parlare di Insegnamento del cuore. A che servirebbero tutte le regole, senza una reciproca fortificazione? Ma se questo principio è raggiungibile, lo si può anche estendere fino a quell’unione totale delle coscienze, chiamata “Paloria”. E in questo caso quale potenza avrà l’opera per il Bene comune di chi la riconosce e l’ha conseguita! Naturalmente qui intendo il lavoro spirituale interiore, che i ciechi non vedono, né apprezzano.

Ovunque è necessario invitare all’unione delle coscienze, che è l’introduzione più semplice alla vita del cuore. Non è magia, è una legge fisica, che può intessere una rete di salvezza attorno al pianeta. Chiunque segue la legge dell’Essere può considerarsi a buon diritto cittadino dell’Universo.

151 — Vi dico: “Proiettatevi verso il futuro”. Vi dico: “Rivolgetevi a Me”. Vi dico: “Radunate tutto ciò che vi potrà lanciare oltre l’incrocio delle correnti”. Il veleno del passato: così Noi chiamiamo quell’affondare nel tempo che fu, che può evocare inviluppi karmici dal letargo. Il passato può temporaneamente privarvi degli accumuli del presente, mentre il vostro potere si moltiplica se proiettate la coscienza nel futuro. Qualunque simbolo del passato vi trae indietro e crea la forza dell’incrocio delle correnti. Rammentate questa legge, specie quando l’atmosfera è molto tesa. Per questo in certi Insegnamenti poco si parla della reincarnazione, proprio per meglio fissare la direzione verso il futuro. È bene non pronunciare, e meglio ancora è dimenticare, certi nomi: non si devono ripristinare quelle vibrazioni ormai spente.

152 — Naturalmente Noi non rifiutiamo le cose antiche, se la loro aura è benefica, ma non si dovrebbe mai considerarle attraverso il proprio passato. Noi siamo ben consapevoli che il processo di perfezione non viene favorito rimanendo ancorati al passato, ma lanciandosi con tutte le forze verso il futuro. Noi consigliamo, specie in questi tempi, di proiettare tutta la coscienza nell’avvenire, così evitando molte pastoie delle vite trascorse.

153 — Nella remota antichità si ricorreva all’incenso per accertare l’aura degli oggetti. Si assumeva che, se dotati di aura benefica, essi ne restavano impregnati, mentre le emanazioni malefiche espellevano le radiazioni resinose. Poi l’incenso fu usato nei templi, per intensificare e rendere più immediato il Mondo sottile. Invero, esso ne stimola la vitalità. Lo si brucia nei riti funebri per proteggere chi ha varcato il limite della coscienza e liberarlo da quello stato di letargo in cui solitamente cadono gli impreparati. Sono dettagli di un’antica conoscenza, ormai del tutto dimenticati, assieme al valore di certi aromi. La manifattura dei profumi ha infatti perso il suo antico senso, non solo, ma per ignoranza si ricorre a combinazioni perniciosissime. Quella conoscenza, basata su molto studio, offre tutto un campo fecondo di applicazioni pratiche. In antico gli aromi erano studiati a fini terapeutici. Erano i sacerdoti a prescrivere il modo di usarli, e in quali casi. Così, senza ricorrere a pratiche di stregoneria, si può riscoprire tutta una terapia basata sull’inalazione, e che nutre il sistema nervoso strofinando sulla pelle essenze aromatiche. Gli antichi dunque sapevano guardare in profondità, sotto l’epidermide.

Inseparabile dallo studio degli aromi è il concetto delle emanazioni umane; ma anche a questo si concede poca attenzione. Dovunque si affacci, un’indagine in tal senso viene subito bollata di ciarlataneria. Del pari suscita incredulità tutto ciò che riguarda le sensazioni ultrasensibili, come se la multiforme varietà della Natura non avesse nessun bisogno di essere raffinata!

154 — Non trascurate di suonare l’appello alla battaglia; non stancatevi di chiamare alla spada che darà pace al Mondo. Con ciò non profferiamo una minaccia, ma occorre dar prova di conseguimento per nutrire lo spirito.

155 — I testi di occultismo sono molti, ma in gran parte oggi inservibili, soprattutto perché in genere si rivolgono solo a pochi eletti. Ma il nostro Insegnamento è per tutti, per tutti! È solo per questo suo richiamo aperto a chiunque che l’Insegnamento di Vita sostituirà le etiche astratte.

156 — Quando il Mondo è posto in tensione, l’armatura spirituale dei coadiutori più prossimi viene moltiplicata. La radiazione diviene viola intenso, e fiammeggia. Così, senza dipendere dai sentimenti e dal lavoro quotidiano personale, l’armatura cosmica si coordina alle condizioni del mondo. Si può dunque valutare la reazione cosmica, se si rispetta la legge della Gerarchia.

Si riesce a percepire l’armatura spirituale che viene forgiata assieme all’espandersi della coscienza. Noi l’assistiamo. Ma se la coscienza non si dilata, il Nostro intervento sarebbe nettamente distruttivo. Si vede qui in azione la Mano miracolosa, se ci si comporta secondo la legge gerarchica. Ricordatelo bene, specie in questo momento, quando anche un cuore già temprato sente penosamente l’insolita tensione.

157 — La spada fiammeggiante è il raggio dell’armatura spirituale. Il simbolo di questo raggio, simile a una spada, è presente in tutti gli Insegnamenti, come segno il più difficile a comprendersi. Anche simboli di pace hanno in evidenza la spada. Ma ciò per raffigurare non l’intento di imporre con la forza, ma la prontezza a difendere ciò che più è sacro. Così nel bel mezzo dell’infuriare del fuoco si scorge una spada levata, sulla fronte del guerriero spirituale. Purtroppo nel mondo terreno è ancora molto imperfetta l’impressione dell’aura nella pellicola fotografica: se no vi si vedrebbero prove evidenti di raggi e di altri fuochi.

158 — Si deve comprendere con saggezza il cozzo finale fra due mondi: quello che se ne va e quello che viene. Si scorgono segni di follia nel primo, e di audacia nel secondo. Da quanto tempo ho predetto la divisione del mondo; vedete fino a che punto questa scissione è già presente. Bisogna capire com’è prossima l’ora decisiva, e con che saldezza d’unione la si debba affrontare.

159 — Persino i cani sono consapevoli del Mondo sottile, eppure gli uomini non vogliono prestare orecchio alla sua realtà. Quel Mondo è la sublimazione eccelsa della sfera terrena. Il fuoco è uno degli agenti principali di qualsiasi processo del genere. Ma se gli uomini sono così lontani dal realizzare quel Mondo, che dire di quello del Fuoco, dove questo è l’essenza di tutta la Vita? Dopo aver scritto del Cuore, cioè del Mondo sottile, bisognerà trattare del Fuoco e della sua sfera. Com’è remota, questa, dall’attuale comprensione della vita! Ma chi conosce il Mondo sottile vorrà elevarsi oltre, nella Sfera del Fuoco.

160 — È bene tener presente che persino l’ombra proiettata dall’uomo che passa lascia un’impronta incancellabile. Che dire allora dei pensieri e delle parole! La leggerezza di mente dell’umanità è terribile, perché in ogni istante deposita nuovi strati perniciosi. Gli uomini credono di poter annullare con le parole le tracce dei pensieri passati. Ma chi crea allora quei labirinti impraticabili che rivelano insidiose manifestazioni destinate? Se si comprende che la sfera del fuoco raccoglie i residui dei pensieri irresponsabili lanciati nello spazio, torna alla mente il vecchio indovinello: “Cos’è che non brucia? Il pensiero”. L’uomo invero genera un pensiero che resta stabile fra gli strati spaziali. Quali risonanze complesse vibrano nello spazio, trafitto da pensieri così sovente mediocri e malvagi. Eppure, chi osa parlare della reazione chimica del pensiero viene tacciato come pazzo. Minacce, terrore, consigli, nulla serve, finché il viandante del Mondo sottile non va a cozzare contro il proprio muro mentale. Su un’antica stele era inciso: “Viandante, non chiuderti la via!”.

161 — Il pensiero condensato può deprimere il cuore. Come un gas pesante corrode il suo contenitore, così il pensiero opprime il cuore. Come si disse: “Un serpente sotto il cuore”. Urominai è quel serpe che divora le forze. In antico si era cauti, dunque, durante il lavoro mentale. Un pensiero dolente resta sospeso nell’aria. Ricordate la Battaglia e siate prudenti.

162 — Non basta affermare la coscienza: bisogna anche assuefarsi a difenderla nelle più diverse circostanze. Per tagliare la carta si usa un tipo di lama, un’altra ne occorre per tranciare il legno, e completamente diversa è quella adatta per il ferro. Si può appunto paragonare il mondo fisico, il sottile e l’igneo alla resistenza offerta dalla carta, dal legno, dal metallo. In verità bisogna continuamente abituarsi a realizzare il Mondo sottile e quello del Fuoco; a ciò soccorrono vari esercizi. Ad esempio, ci si deve adattare a lavorare instancabili, di continuo, senza fine. Una simile tensione di coscienza è insostituibilmente preziosa per il Mondo sottile, perché di norma gli uomini lavorano per procurarsi il riposo, non la perfezione illimitata. Quando poi si ritrovano nel Mondo sottile, al cospetto dell’Immagine dell’Infinito, cadono nella costernazione e restano confusi. Per il Mondo del Fuoco, similmente, occorre abituarsi a camminare senza paura sull’orlo dell’abisso. Solo il più completo autocontrollo e l’abitudine al pericolo preparano l’uomo alle sfere del Fuoco.

163 — Occorre prepararsi a realizzazioni più elevate; questo è l’unico atteggiamento mentale che attira il nuovo stato di coscienza per l’umanità. Bisogna di nuovo purificare il concetto della grande Realtà, che sia come un rifugio per il pellegrino. Essa è così inevitabile e così bella che sarebbe pura follia volerla scartare durante la grande ascesa che attende l’uomo. In varie epoche, in modo diverso, si presagì la realtà futura. E per ignoranza quelle mirabili aule furono persino riempite di orrori, poiché l’ignoranza dimora fra i mostri. Lo spirito vive nel bello, se ha scelto quella via.

164 — L’insoddisfazione è propria del Mondo sottile. Vi si distingue il segno di quel moto perenne senza il quale è impossibile avanzare nelle sfere superiori. Si può soddisfare lo stomaco, si possono appagare i muscoli, ma chi sazierà mai il cuore? Persino la contemplazione della Luce superna esalta, ma non appaga. Cuore fiammeggiante, cuore insaziabile, solo il dolore stesso del mondo ti sospinge! La nebbia che vela l’occhio dell’uomo sazio diventa una fiamma quando il cuore è acceso. Custodite il tesoro ardente. Parlate del Cuore prezioso. Ricordate le pietre miliari che segnano la via. Non dimenticate quel detto di saggezza: “Anche ciò passerà”. Invero, se il moto è impetuoso non si torna mai nello stesso luogo.

165 — Capire l’impegno comune significa costruire il Tempio del Mondo nuovo. Lottare con ogni forza, aiutandosi a vicenda, è già aver compreso l’Insegnamento. Ciò apre la via al Mondo del Fuoco, ma bisogna avere il coraggio di guardare la Fiamma e riconoscerla come il proprio, unico alimento.

166 — Si possono contare bene le rupie e confondersi nel calcolare gli spiccioli: il totale sarà sbagliato. Dunque vincerete solo se la misura sarà completa. La devozione perfetta è la proiezione della coscienza lungo tutta la Gerarchia. Come la vela gonfia di vento trasporta il carico prezioso, così la coscienza intensificata porta oltre le regioni del pericolo.

167 — Quando si pone l’ago di un pendolo su una superficie di sabbia per osservare le vibrazioni cosmiche, non lo si spinge con la mano per fargli accelerare il moto. Sarebbe soprattutto stupido, perché se ne ricaverebbero indicazioni false. Lo stesso è per il pendolo dello spirito: non se ne possono forzare i disegni, che sono complessi, ma l’impegno fervente del cuore può accentuare, in modo fedele e vitale, le sue indicazioni. Proprio di questo pendolo dello spirito si occupa l’Insegnamento antico del Tibet. Sul capo del soggetto si sospende un magnete, e si notano non solo i riflessi interiori, ma anche le oscillazioni del magnete e la loro natura, brusca o tremante; e se queste sono circolari segnalano la condizione migliore della coscienza. È certo un esperimento di lunga durata, e persino tormentoso, perché esige l’immobilità perfetta, e sapete quanto sia difficile ottenerla.

168 — Non si può non notare la controreazione che interviene non appena si muove coscientemente verso la Luce. Oltre le mosse consuete degli oscuri, vi si discerne anche la resistenza del Caos, e proprio in questa legge di contrasto del Non-manifesto stanno consolazione e prova di pazienza.

169 — Accade che certi uomini siano così selvaggi nell’animo che vivono solo per condannarsi l’un l’altro. Non si tratta per loro di ispezionare l’armatura altrui per porvi riparo; al contrario, la condanna diviene lo scopo della vita. Se si privasse della lingua un simile maldicente, questi morirebbe, appassendo come una pianta senz’acqua. Sono fenomeni investigabili in senso medico. In questo condannare è da vedersi una specie di vampirismo ossessivo, per cui occorre alimentare l’ossesso con fluidi vitali più attivi.

È bene, ed è doveroso, studiare queste manifestazioni a scopo scientifico. Certo è difficile espellere l’ossessione, specie perché le porte restano poi aperte a simili ospiti per lungo tempo. Occorre un’acuta vigilanza per proteggere colui che ha ammesso l’entità ossessiva dall’irritazione, che le spalanca i cancelli. Il cuore è ciò che meglio protegge dall’ossessione, ma si deve badare che non cada addormentato.

170 — Se si vuole fare un discorso in una lingua sconosciuta non ci si deve preparare solo il giorno prima. Se si vuole suonare in pubblico con un nuovo strumento non basta certo cominciarne lo studio la vigilia. Se si vuole entrare nel Mondo sottile non è saggio iniziare a pensarci un giorno prima. È terribile quando un uomo che per tutta la vita ne ha rifuggito il pensiero comincia, come un allievo negligente, a ripetere, incerto, la vigilia, parole che non capisce. Quell’inevitabile passaggio è annunciato da tutti gli Insegnamenti. Si afferma: “Non si muore, ma si cambia”. Impossibile essere più concisi, impossibile essere più perentori. Ciò significa che bisogna conoscere il linguaggio del Mondo sottile; che bisogna acquisire il diritto a penetrarvi in piena coscienza; e sono cose impossibili se si comincia solo la vigilia. Si potrebbe così tremare di paura anziché di gioia, violando la legge della vita. Ma, come sapete, il conduttore migliore è il cuore ardente. Muniti di quella lampada inestinguibile non è poi così terrificante attraversare i cieli prima di incontrare le Guide.

171 — Il cuore può già udire il grido della vittoria anche nel bel mezzo della battaglia. Vale la pena di avere un cuore siffatto, e il lavoro faticoso di raffinare la coscienza è l’opera più benefica.

172 — Il Fuoco è intimamente connesso al suono e al colore. E non è senza ragione se gli squilli di tromba attirano il Fuoco dello spazio. Non per nulla certi dipinti sembrano irradiare: in essi agisce lo stesso fuoco del cuore. Pensate alle manifestazioni del fuoco non solo come reali, ma come inseparabili da voi.

173 — Il Maestro ha giurato in eterno di affermare il nuovo Mondo: seguiteLo con il massimo impegno. L’umanità ha bisogno di purificare la sua vita. Perciò occorre cominciare l’opera ricostruttiva a partire dal focolare stesso, dalla vita quotidiana. Non aspettate che si muovano popoli interi: al contrario, il principio vitale verrà rettificato in tutto il mondo per vie personali, indipendenti dalla nazionalità. Sappiate dunque per prima cosa che il Mondo non è più da suddividersi secondo le vecchie concezioni meschine. Il principio dell’energia psichica non è appannaggio di una sola nazione, ma traccerà un disegno mondiale di natura del tutto diversa.

174 — Il Pentagramma fiammeggiante serve da scudo in tempo di battaglia. Sottoposto a forte tensione l’uomo è proprio l’immagine di quella stella: la laringe arde come un fuoco, mani e piedi fiammeggiano; ed egli si leva come uno scudo inviolabile a proteggere l’opera in atto. Certo questa condizione è assai pericolosa nella vita, quando tante sono le piccole insidie. Vi consiglio il silenzio per non infiammare troppo certi centri, specie il cuore. Tali cuori, ferventi e capaci di abnegazione, sono una grande gioia per il Mondo supremo. Come torce, irradiano su tutte le pressioni del Mondo.

175 — Un vaso di vetro chiuso e sigillato si apre solo se entra in risonanza con una vibrazione. Lo si sa, ma non si studia ancora, come si dovrebbe, il campo dell’armonia delle risonanze, con tutte le sue incredibili diversità e variazioni. Non è strano, infatti, che uno stesso vaso di vetro risuoni per simpatia sia con altro vetro che con metallo o legno, con gli oggetti più diversi? Questa armonia di vibrazioni ricorda inoltre il molteplice coordinarsi delle combinazioni. Sono esempi che dovrebbero essere utili per gli uomini posti a capo dei popoli. Non è forse la monotonia che infligge il danno peggiore, che penetra in tutti gli strati umani? La legge è una sola, ma le sue vibrazioni sono molteplici e varie come il creato. Chi lo sa non può considerare l’insieme degli uomini come fossero una pila di pietre omogenee, che pure rispondono a vibrazioni diverse. Questa multiformità deve rallegrarvi, perché è proprio ciò che rende possibile il miglioramento. Che ne sarebbe del cuore umano se risuonasse a una sola nota? Chi guida altri uomini ricordi dunque la diversità multiforme.

176 — L’Armageddon è già iniziato: alla fine dell’anno 1931 ebbe inizio quella grande Battaglia, di cui non ho fatto mistero; e questa non avrà fine se non con la vittoria decisiva. Certo tutte le sue fasi reagiscono sul cuore, quando il Pentagramma fiammeggiante deve levarsi come uno scudo. Non vi stupisca l’accumularsi degli eventi, perché la battaglia terrena ripete quella celeste. Molto si è detto dell’Armata del Cielo, di Michele l’Arcistratega, di un Capo supremo e di molte calamità. Ripeto dunque: prudenza!

177 — Non trascurate nulla. La negligenza è la causa di molte sventure. Considerate che anche le più grandi manifestazioni possono apparire modestissime. L’importanza cosmica non è da valutarsi in base alle dimensioni fisiche. Il seme ne è l’esempio migliore. Oggi specialmente Noi invitiamo a rispettare vari fenomeni che pervadono la vita. Deve un messaggero essere per forza un gigante? E un raggio deve proprio essere accecante? E che guaio sarebbe una voce che per farsi udire rendesse sordi! Oggi una moltitudine di fenomeni all’apparenza insignificanti affolla il mondo. Bisogna aguzzare l’attenzione. Chi riesce a osservare le cose minime capirà anche le massime.

178 — Saper rispettare anche le cose minori, inoltre, aiuta a diventare pazienti, e quanta pazienza occorre nei confronti dell’Infinito, specie se si sa che è inevitabile! Sappiamo, per di più, che ogni lamento si erge come ostacolo sul sentiero. Quel fardello causato dalla mancanza di rispetto per ciò che è minimo deve essere sostituito dalla gioia di osservare la multiformità delle creazioni. Così, con le parole più semplici, ci si può aiutare a vicenda.

179 — Chi dunque sarà d’aiuto nei giorni della Battaglia? Colui che, già paziente, indossa l’armatura del coraggio. Sapete bene quanto esso sia indispensabile, su per certi passi insidiosi. Posto nell’alternativa di scegliere fra una via sicura e una pericolosa, il cuore ardente deciderà certo per la seconda.

180 — Non appena si accenna all’inizio della grande Battaglia e già qualcuno si sente sfinito. Che dirà quando sarà alle prese con innumerevoli nemici? Ogni Yuga ha un suo tempo valido, come periodo preliminare, ma si possono produrre delle accelerazioni allo scopo di intensificare più del solito tutte le forze. Non dovete intendere la grande Battaglia come una guerra qualsiasi. È cosa ben più profonda, e coinvolgerà tutto il mondo sottile e il terreno. Si manifesterà non solo sotto forma di combattimenti, ma anche con uno straordinario cozzare di popoli. I confini fra i belligeranti saranno altrettanto sinuosi che quelli fra il bene e il male. Molte battaglie decisive passeranno inosservate all’occhio terreno, e le mischie più tremende del Mondo sottile appariranno come catastrofi nel mondo terreno. Del pari, gli atti di coraggio fisico si ripercuoteranno sia nel Mondo sottile che in quello del Fuoco. La grande Battaglia sarà il primo anello di congiunzione fra essi. Sono dunque prevedibili azioni e colpi di mano in tutte le direzioni. La cooperazione avrà un immenso valore. La stella del cuore ardente è già di grande aiuto sin d’ora. Non sempre esso sarà visibile, ma si può citare l’esempio di uno scrittore che esercita un influsso tremendo anche senza conoscere i suoi lettori: lo stesso vale per la cooperazione fra i due mondi. Nei giorni della Battaglia bisogna sopportare una grande tensione, senza per ciò trascurare le consuete faccende quotidiane, anzi, ricordando di destinare ciascuna di esse, nel pensiero, a vantaggio della Luce. E tutti i colpi del nemico vanno incassati coscientemente nel nome della grande Battaglia.

181 — Il rattrappirsi e fossilizzarsi della coscienza sono le cause principali della disunione dei mondi. La grande Battaglia viene sovente intralciata per la grave disarmonia esistente fra le coscienze della Terra e del Mondo sottile. Chi passa in quest’ultimo con una convinzione monarchica non può tollerare l’attuale sistema di governo del suo Stato, se vi si è prodotto un cambiamento. Pertanto, pur essendovi concordia in molte cose, la divergenza presente in una sola confonde e divide le forze. E se si pensa all’elevato numero di spiriti che passarono nel Mondo sottile durante la guerra, e a quanti mutamenti occorsero negli ultimi anni, si comprende la totale mancanza di coordinazione fra i due mondi. E ci si immagina la portata dell’opera svolta con abnegazione dai cuori illuminati per ampliare la coscienza in entrambi.

Noi sappiamo quanto sia arduo ottenerla, e quanti attacchi vengano sferrati contro quell’opera benefica. Non si può dire come sia grave la pressione esercitata dalle logge nere contro quelle guide. Gloria a loro, che portano la Luce!

182 — La luce rosso-oro che emana dalla sostanza interiore segnala l’armatura del cuore. Mentre le zone perimetrali dell’aura da viola intenso si fanno di color rubino, l’argenteo Loto del cuore irradia lampi rosso oro quando lo spirito indossa l’ultima armatura. Si consegue così quello stato interiore che consente di partecipare alle mischie più accese senza danno e senza rischio di gravi ferite al corpo sottile. L’effetto di tale corazza del cuore apparve chiaro quando la donna guerriera affrontò gli oscuri e ne rintuzzò le minacce e vi seminò il terrore, nonostante le loro forze preponderanti. Una insidia resa futile è già una vittoria. Ma naturalmente non è facile ottenere quella luce rosso-oro, che si consegue a prezzo di gravi fatiche.

183 — Si sono individuate, con l’osservazione, molte condizioni del cuore, dalla mitezza alla crudeltà, ma raramente si è dato rilievo a quello stato che diciamo ardente. Eppure è proprio quest’ultimo che dovrebbe attirare e occupare l’attenzione. Certo è difficile non lasciarsi intimorire dalle orde oscure, ma nessuno può vincere un cuore ardente. Che quelle inventino pure le loro minacce: un solo pilastro di Luce basterà a sbaragliare tutte le tenebre.

184 — Le crociate finora compiute dall’uomo sono nulla in paragone alla Processione di Maitreya. Affermo che la grande Battaglia rinnova la Terra. Bisogna intendere il futuro non come una guerra, ma come una conquista. Aspettatevi delle battaglie, non nel senso abituale ma come ricostruzione della vita. Ci saranno varie fasi, ma in esse sarà percettibile l’accelerarsi del tempo. Già voi sentite questo affrettarsi del ritmo: chiunque ne registra l’effetto sullo stato dei nervi. È inevitabile però sentire una nuova condensazione cosmica, a volte sotto forma di un acuirsi dei raggi, o come inquietudine o come impegno a distanza. Sono tutti dettagli che denotano l’accelerarsi del ritmo. Si può capire che la nuova tensione energetica costruisce una nuova fase planetaria. Non allarmatevi se il Caos irrompe, perché il Campo di battaglia è sterminato. Ma non trascurate di osservare anche le manifestazioni più minute. Tanto sono vari gli scontri fra le forze fondamentali del Mondo!

185 — Gli uomini sono così lontani dal riconoscere le manifestazioni interiori che solo pochi capiranno cosa specialmente intendo quando consiglio di stare assieme in silenzio. Rifiutano con tale ostinazione di apprendere le mutue reazioni delle energie che per loro il silenzio equivale all’ozio. Ci vuole un naso rotto o un occhio pesto perché riconoscano un segno di energia. Eppure il silenzio ricco di tensione è una cortina infuocata e, intensificato dal numero dei partecipanti, è una vera e propria fortezza. Quindi in un’ora di pericolo dovreste radunarvi per restare assieme in silenzio. Certo sarebbe bene pensare all’unica via che dà la salvezza. Così vi mando la Mia forza.

186 — L’azione del corpo sottile esercita un influsso maggiore quando è separato dal fisico; può sviluppare il massimo della sua potenza solo dove le correnti fisiche non entrano in gioco. È ovvio che, anche in senso fisico, eseguire un lavoro a distanza è incomparabilmente più arduo, e non tutti i corpi sottili osano avventurarsi in voli di grande gittata. Si può valutare la difficoltà con cui il corpo fisico reagisce a quei lunghi voli dalla perspirazione che si produce anche in ambiente freddo. Io lodo l’attenzione posta a simili fenomeni fisici. Persino i medici di solito trascurano molti sintomi caratteristici, ma la scienza autentica avanza solo raffrontando i fatti. Quando parlai di tensione non alludevo alla muscolare, ma a quella del cuore. È segno di grande successo quando il cuore, dopo tale tensione, non sente dolori di sorta. Non è facile conseguire un simile grado di adattamento. Gli sciocchi presumono che l’educazione del cuore e della coscienza si possa accelerare a piacere, ma al contrario li si deve adattare con saggezza e pazienza, per realizzare l’Infinito.

187 — Sappiate che un’azione a distanza di mille miglia libera già il corpo sottile dal fardello dei fluidi fisici. Per quello, naturalmente, questa distanza è un niente, ma la reazione fisica si misura secondo le unità terrene.

Naturalmente il cervello non è sempre in grado di ritenere gli insegnamenti impartiti, ma anche se la coscienza è solo fioca ciononostante si prova un’insolita sensazione di inquietudine, per cui si è costretti a pensare a certi pericoli. Del pari bisogna riflettere su tutto ciò che è connesso all’Insegnamento.

188 — Dovere immediato per chiunque sappia del Mondo sottile è affermare quella sfera invisibile ma reale in ogni occasione che si presenti. Anche se chi ascolta si infuria, pure sappia della realtà. Se la fisiologia umana si arricchisse dello studio del Mondo sottile, che connette l’essenza di tutti gli stati dell’esistenza, il mondo terreno odierno conoscerebbe subito una nuova era. Sostengo che il fragore del turbamento è salito a livelli mai prima raggiunti, perché si trascurano completamente i rapporti fra i mondi. Che nessuno dica di non essere stato avvertito. Che il viandante sappia che non può tornare alla casa che ha lasciato, né pensi di giungere egli solo alla Cittadella luminosa che lo chiama. E sia di monito a tutti coloro che incontra negli incroci delle vie del destino.

189 — La comparsa dei Nostri inviati è da intendersi come segno dell’avvento del Nuovo Mondo. Biasimo quelli che non vedono l’abbondanza dei segnali presenti ovunque. Il Maestro esorta a vedere, ma non può aprire gli occhi a viva forza. Non stupitevi se il mosaico di questo libro, Cuore, tanto contiene del Mondo sottile e della grande Battaglia. Molti cuori li sentono entrambi, ma sovente non sanno esprimerli in parole. Ma l’incedere di pensieri veloci come la Luce affermerà il pensiero nella parola. Ricordate agli amici che il cuore non soffre senza ragione.

190 — Per aguzzare gusto, udito e olfatto si chiudono gli occhi; per concentrare lo sguardo lo si accompagna con il gesto. Così gli uomini, non sapendo equilibrare le azioni dell’energia psichica, ricorrono a vari mezzi artificiali. Nello stesso modo non sanno trovare la giusta misura fra sdegno spirituale e pacatezza. Entrambi sono necessari per la perfezione, ma come conciliare lo sdegno militante dello spirito con la quiete equilibrata del saggio? Sono concetti che di norma sembrano incompatibili, eppure non è proprio quest’ultima che reagisce sullo sdegno spirituale, se questo non si volge in irritazione, così generando imperil? Viceversa, lo sdegno illuminato, accompagnato dall’abnegazione, produce un’armatura, rosso rubino, che è la più preziosa. Così solo dirigendo correttamente l’energia psichica si trasmuta un veleno in un tesoro. Ma chi giudica l’abnegazione? Il cuore, certamente. Non il cuore come tale, ma in quanto si rivolge all’Infinito.

191 — Voglio abituarvi alla scala dell’Infinito. È una capacità che si accumula lentamente, come quella di valutare gli eventi. Il principiante non è in grado di comprendere gli avvenimenti nelle loro dimensioni planetarie. Per lui è già difficile e insolito cambiare di stanza: come potrebbe pensare alle ali del mondo! Lo trattengono, tra l’altro, considerazioni meschine di proprietà, e così non vede quell’atteggiamento per cui qualunque condizione è ammissibile perché soppesata sulle bilance dell’Infinito.

192 — Una malattia può rimanere a lungo in stato di incubazione, ma se non si palesa nella materia fisica densa non c’è medico che la sappia riconoscere. Una dozzina di profeti e chiaroveggenti la testimonierebbe invano, e sarebbero considerati come bugiardi solo perché essa non è ancora scesa nello stadio più grossolano. Similmente l’umanità è solita apprezzare solo le fasi grosse di qualunque processo, poiché non vuole saperne della conoscenza diretta e del perfezionamento. Anche i segni più penetranti del Mondo sottile sono condannati all’oblio. Nessuno si dà la pena di riconoscere o di elencare le innumerevoli parole che in tutte le lingue vi alludono nel modo più chiaro. Prendiamo questa, ad esempio: ispirazione, termine caro a molti. Significa che qualcuno dona ispirazione o che qualcosa è ispirata da qualche dove. Implica chiaramente qualcosa giunto da fuori, eppure gli uomini ripetono come pappagalli questo concetto, che è proprio del Mondo sottile. Pensate quanti segni esistono, eppure qualcosa acceca gli occhi! Non è forse la tenebra?

193 — Sono del pari incommensurati i raffronti che si fanno usualmente fra il Mondo terreno e il sottile quando si parla di date, implicando così che quest’ultimo formuli previsioni in termini terreni; ma le misure fisiche non hanno alcuna validità nei Mondi superiori. Naturalmente esistono scadenze cosmiche astrologicamente stabilite, ma il futuro del Mondo sottile non può essere espresso in termini terreni; e così dicasi per ogni altro raffronto. Pertanto, per l’indagine comparata dei Mondi ci vogliono sottigliezza e flessibilità di coscienza. Proprio in questo libro, Cuore, bisogna ricordare all’uomo il Mondo sottile, le cui leggi sono apprese e assimilate per prime dal cuore.

194 — Si può adattare un’antenna a onde diverse, senza che per questo ne resti danneggiata. Così il cuore può cogliere correnti disparate, ma in essenza resta pari a sé stesso. Lo si nota a proposito dei presentimenti. Lo studio comparato rivelerebbe una grande varietà di cuori umani. Si noterebbe che un medesimo evento suscita infallibilmente degli effetti, ma diversissimi per qualità e nel tempo. Basterebbe un solo avvenimento per un intero volume di annotazioni. Un cuore coglierebbe il segno del Mondo sottile, un altro capterebbe solo una corrente fisica, un terzo reagirebbe solo dopo l’evento stesso. Un cuore lo valuterebbe per quel che vale, un altro ne esagererebbe la portata, un terzo lo rifletterebbe, inconsapevolmente, variando il ritmo del polso. Senza dubbio la reazione cardiaca è assai più importante di quanto si pensa. Un presentimento non è cosa superstiziosa, né semplice fantasia, è un fatto fisico. Basta poca osservazione per predire un evento, perché non è lo sfondo su cui appare che importa, ma il suo potenziale. Così il cuore entra in risonanza con le onde più disparate. Non vale la pena di meditare su questi fenomeni?

195 — Non stupitevi se oggi il cuore è oppresso dall’incrociarsi di correnti di insolita tensione. Correnti nazionali, mondiali, e anche di forti personalità cozzano l’una contro l’altra; ma fra esse si insinuano quelle del Mondo sottile, dove tante imprese sono in atto. Gli eventi ora soltanto sono in gestazione; pensate quale presa esercita la coscienza mondiale sui cervelli deboli!

196 — L’immaginazione è effetto dell’accumularsi dell’esperienza. Lo si sa bene. Ma può succedere che esistano molti di questi cumuli e purtuttavia si manifestino solo bassi desideri e irritazione. Affermate dunque che l’immaginazione non si genera senza concorso del cuore. Autentici creatori, interni o esteriori, saranno dunque coloro che hanno saggiamente posto in rapporto quegli accumuli con i fuochi del cuore. Ciò sarebbe bene fosse insegnato ai bambini di tutte le scuole, affinché non un solo dettame dell’Insegnamento resti astratto. Voi stessi vedete come sia logico lo sviluppo dello spirito. Sapete che dapprima splende la spada, così completando l’aura, ma che essa poi compenetra l’essere intero. Il simbolo della spada corrisponde alla grande Battaglia, allorché tutte le forze spirituali si raccolgono sotto le Insegne dei Signori della Luce. Altrettanto consona ai tempi è la luce rosso-oro, che si assimila agli aurei sedimi del Prana. Tutte le forze sono presenti nel cuore fiammeggiante.

197 — Non è portentoso che nei giorni della grande Battaglia si possa ancora parlare di immaginazione? E non è solo una fantasia questa, ma l’urto degli eserciti! Così si apre una pagina nuova. Vi comando grande prudenza, grande cautela, perché i tempi sono grandi; così Noi ci raccogliamo nella Torre per resistere a tutto il male. Siate dunque pronti a grandi battaglie, poiché solo i mediocri non vi sono chiamati.

198 — Desiderare significa trovare la porta del Mondo sottile. Ma è cosa difficile per l’uomo, che non sa equilibrare i propri sentimenti e quindi non riesce a dar vita a un desiderio veramente invincibile. Il desiderio è in verità un congegno creativo nel Mondo sottile. È un potere venuto dal Mondo supremo, ma esige la stessa chiarezza di quella sfera. Quando vi guidiamo su per la via della Gerarchia non facciamo che prepararvi a questa sovranità: la chiarezza del desiderio. Nell’incrociarsi delle correnti della sfera inferiore non è molto facile purificare il desiderio e farne come una freccia. Si può sormontare la pressione dell’atmosfera terrena lanciandosi impetuosamente verso l’Altissimo; e la Gerarchia è l’unico sbocco. Il cuore ardente, capace di incenerire tutte le scorie, guida anch’esso alla Gerarchia. Per propria esperienza si nota che l’esterno diventa interiore e inalienabile. Dapprima lo Yogi ode la musica delle sfere ma poi, per mezzo del cuore, entra in risonanza con quell’armonia del Mondo supremo. Ma bisogna che il cuore sia in fiamme.

199 — Le tensioni cosmiche sono tali che se ne possono evitare le gravi conseguenze solo con una compressa di Prana. Il cuore irradia una luce tesa, come oro incandescente. Tanto opprimente può essere la sfera terrena.

200 — Non riesco a dire quanto sia importante questo momento. Dopo lunga preparazione, finalmente entrambi gli eserciti sono entrati in battaglia. Lo si vede a tutti i livelli, dallo spirituale a quello propriamente militare. Il Cibo del Cielo è caduto in polvere, e il Fuoco sacro è una torcia incendiaria!

201 — Il coraggio si acquista solo nel cuore. Fra le circonvoluzioni cerebrali del raziocinio si può trovare un’intelligente distribuzione di forze, ma il coraggio che procede per la via più luminosa e più retta non esiste che nel cuore; lo si vede dal suo opposto, la paura. Questa reagisce infatti per prima cosa sul cuore, e da questo si diffonde alle estremità. In verità, il cuore misura tutte le qualità. Un medico potrebbe studiare tutte le caratteristiche della natura umana solo dalle piccole variazioni e dai vari toni del polso cardiaco. Naturalmente la duplicità del polso non è una regola generale, perché la scienza attuale non comprende affatto lo stato igneo del cuore. Bisognerebbe supplicare i medici di osservare certe manifestazioni ovvie che richiedono solo un poco di attenzione. Che si infurino pure, ma ascoltino la supplica. Fra dieci anni i colpi sferrati dal fato costringeranno l’uomo a venerare il Libro della Vita.

202 — L’accumularsi dell’esperienza, che è di immensa importanza, ricorda sempre un esempio della prima infanzia: un bimbo non riconosce le qualità del fuoco sinché non si è scottato. Gli adulti sorridono con sussiego di questo comportamento, eppure fanno le loro esperienze proprio nello stesso modo. Nulla li induce a metodi più sensati. E per di più si domandano stupiti perché mai le disgrazie che ne derivano sono così severe e durature. Siate certi che ogni singola azione deve essere redenta. Ma non è un castigo, è solo l’acquisizione dell’esperienza, ed è mirabile da constatare la precisione della grande bilancia del Karma: nulla le si può rimproverare. La tensione dei suoi piatti dipende dal cuore; può straripare, elevare e valutare il merito delle acquisizioni. Vigilate dunque e osservate il vostro proprio riscatto, che agisce nel cuore. Non senza ragione fra gli attributi che definiscono il cuore si trova anche questo: il difensore.

203 — Come procedere, dunque? Solo aderendo strettamente a Me e come se foste nel mezzo dell’oceano, dove solo il Velo della Madre del Mondo vi protegge. In guerra contro le tenebre occorre una tenacia superlativa perché fioriscano tutte le buone occasioni.

204 — In verità, la cooperazione fa sbocciare le occasioni, ma bisogna capire ciò che comporta. A volte gli uomini la confinano nel dominio di certi affari di Stato, mentre essa è la condizione naturale di tutta la vita. Proprio così, anche nella minuta assistenza reciproca è presente una cooperazione di valore cosmico. Ogni sguardo, ogni stretta di mano, ogni pensiero sono suoi vettori, se usati di proposito. Com’è importante convincersi che si sta continuamente originando un flusso di conseguenze! Come titani, gli uomini scuotono il mondo. Ma dove sono quelli disposti a impegnare le loro forze per cooperare nel Mondo sottile? Dov’è il coraggio, dov’è la sollecitudine per l’Invisibile; dov’è la volontà di prestare soccorso colà dove i legami terreni non sono ancora del tutto dimenticati, dove infuriano i mostri? Grande conseguimento è dunque collaborare nel Mondo sottile. Come in Terra, bisogna raccogliervi uomini e guidarli, difendendoli con coraggio dalle belve e dai cani selvaggi. Una simile cooperazione è veramente priva di egoismo. È possibile prepararsi gradualmente a dare beneficio a tutti i mondi.

205 — È lodevole difendere il Segno dei Signori. È utile abituarsi a percepire la Loro presenza. Come all’uomo è impossibile fare a meno del cibo, altrettanto indispensabile gli è aderire alla Gerarchia; non come chi si appoggia a un tronco, ma come una sentinella vigilante, pronta a difenderla in ogni istante, così moltiplicando le proprie forze. Per quanto voi già molto sappiate della Luce Una, vi ripeto che dovete accrescere le vostre forze. Persino la croce è futile senza il cuore. Persino il Prana più puro non penetra in un cuore pieno di rancore. Persino 1’Aum è impotente di fronte a un cuore falso e insidioso. Ricordatelo, se non volete che l’ossessione si insinui in voi. Avete sotto gli occhi esempi di ossessione e sapete quel che si perde quando si cade nell’infamia della debolezza.

206 — È comprensibile che in antico l’aspetto rituale dello Yoga fosse molto necessario, ma ora l’ascesa deve compiersi mediante la comunione diretta con il Mondo supremo. Lo Yoga del Fuoco guida per questa via più breve senza appartare dalla vita. Ciò implica l’esordio di una comprensione nuova del rapporto fra i mondi. Avete sotto gli occhi un esempio di questo mirabile passaggio nel Samadhi, così chiamato, senza ritrarsi dal mondo; è chiaro che il conseguimento della Madre dell’Agni Yoga non è facile da imitare durante la grande Battaglia. Il suo valore sta nell’aver trasceso le regole usuali della concentrazione. Tutta l’essenza, precisamente, viene chiusa e stipata nel cuore; in altri termini, quivi si accentra il senso dell’intero rapporto fra i mondi. C’è da aggiungere che con tutto ciò il cuore ha ben resistito a tale saturazione. Certo la percezione del presente non deriva dal Samadhi. Molte volte ho già insistito sulla necessità di essere prudenti, così nello spirito come nella materia. Vi esorto ad aver cura del cuore, e proteggerlo da disturbi sia interni che esterni. Precauzioni rigorose sono necessarie se si vuole resistere a tutti gli attacchi. Rendetevi conto che il domani è del tutto diverso dall’ieri, tanto rapida è la rotazione. Le nubi sono gravi e minacciose come non mai, e bisogna accoglierle con gioia.

207 — Quante sono le osservazioni istruttive della vita! Sarebbe bene studiare il successo delle azioni esterne in rapporto al fervore del cuore, e, oltre a ciò, quali sue flessioni reagiscono sulle oscillazioni esterne delle correnti. Si vedrà che talora una condizione, trascurabile per la vita quotidiana, esercita un fortissimo influsso sull’attività interiore; e viceversa, che un minimo desiderio indegno può distruggere la struttura già approntata. Ma di solito non si presta attenzione alla vita del cuore. Si preferisce condannarsi a qualunque infelicità piuttosto che ricercarne le cause. Ci è penoso vedere che gli uomini si permettono un intollerabile flusso di pensiero attorno ai centri magnetici, senza darsi la pena di ricordare che in loro vicinanza è necessaria una speciale vigilanza. Naturalmente ciascuno pensa per sé, ma quando il ritmo si fa millenario non è adatto volare come farfalle. Bisogna decidersi a tener conto della commensura! Il pensiero rivolto all’Altissimo deve produrre il meglio e l’ottimo.

208 — La felicità del mondo è appesa alla croce. Il futuro dell’umanità è redento col veleno. La fenice risorge solo dalle proprie ceneri. Il pellicano nutre i piccoli con il sangue del suo cuore. Così si trasmuta l’energia suprema, che è all’origine della nascita dei mondi. Quando vi parlavo di un grave fardello intendevo dunque dire che l’energia suprema si genera solo a prezzo di tensione; e quando dissi del coraggio della disperazione e del suo potere redimente, vi mostravo la via più breve. Realizzate dunque quest’energia di redenzione, poiché solo per quella via riuscirete a evitare tutte le insidie maligne. Chi mai preferirebbe la lenta decadenza al volo radioso? E solo con un simile volo si toccano le spiagge della Luce! Ma chi pensa che Noi prescriviamo il pericolo è stolto. Il massimo livello di tensione è necessario solo per i voli a grande distanza. Pertanto Noi parliamo di vittoria, non di distruzione.

209 — Quando si comprende il beneficio della tensione il cuore si proietta verso i Mondi supremi. La fiamma azzurra arde solo su questo sentiero. Le parti si consumano, ma l’essenza irradia. Che non vi colga la paura quando verranno le grandi giornate. Quando controllate l’armatura sapete che la vittoria dipende solo dalla fiducia e dal cuore. Dove le forze sono raccolte si riscuotono autentiche vittorie.

210 — “L’estasi, il Samadhi, non hanno forse tracce di egoismo?”. Chi pone questa domanda è l’ignorante. Dimostra infatti di non sapere che quello stato supremo non solo non ha alcun rapporto con l’egoismo, ma ne è l’opposto! Chi non ha mai sperimentato quella massima tensione come potrebbe sapere che proprio essa convoglia la Beatitudine suprema per il Bene comune! Nulla genera un sacrificio altrettanto puro quanto quello creato dall’esultanza del cuore traboccante. Quale delle energie umane può paragonarsi a quella del cuore, e quale di esse può agire a grande distanza? Essa non conosce confini, come la coscienza non ha limiti. Si può dunque ritagliare una finestra sull’Invisibile. Ma questo, come s’è detto, diverrà visibile e si potrà allora introdurre nella vita il battesimo del fuoco. Accordate dunque la debita considerazione al conseguimento ottenuto dalla Madre dell’Agni Yoga senza estraniarsi dalla vita. A partire dalle prime scintille spaziali, per tutti i fuochi sino al Samadhi, ella scriverà pagine che introdurranno il Nuovo Mondo. Perciò parlo non solo di tensione ma anche di grande cautela. L’Armageddon non favorisce certo le condizioni dell’ascesa: ciò che si consegue è perciò tanto più valido.

Dico, dunque: ascoltate il cuore ardente. Non ponete in dubbio ciò che il Fuoco ha purificato. È saggio manifestare nella vita i principi del cuore; e quanta gioia si trae da questa rocca di benevolenza. Tenetevi stretti a Me, in ogni istante, ad ogni passo. Satana vi minaccia alla schiena con il suo pugnale, ma se l’unione è salda quella lama si spezzerà sul granito della benevolenza. Che il vostro fervore sia potente, e vi sarà utile in tutti i mondi.

211 — Fate ogni cosa per benevolenza. Che ogni vostro atto sviluppi nuove conquiste. Che l’idea di servizio accompagni ogni vostra mossa. Che il comando di Bene si estenda su tutto, come l’immagine più vivida del Maestro; l’Insegnamento del Cuore è inseparabile dal Bene. A parte il cuore, che altro esiste che sappia giustificare o condannare i propri moventi? La purezza del cuore è posta in chiaro dal Fuoco. Quante volte si è dovuto parlare di questa sua applicazione vitale; eppure né in famiglia né a scuola ci si occupa di questo agente purificante. Ma potrebbe un insegnante che mai abbia pensato alla realtà parlare del Fuoco? Attestare non implica ancora che la coscienza sia stabile. Perciò bisogna osservare e scrutare le manifestazioni della propria vita con molta assiduità. Sovente si è circondati da segni importanti, che chiariscono il senso del futuro, ma per carenza di attenzione non si discerne la realtà.

212 — La pazienza è un dono divino, dicevano gli antichi. Perché mai dovrebbe essere celeste, se in realtà è di pertinenza esclusiva del cuore? Ma, d’altronde, come esercitarla, se non si ha nozione del Mondo supremo? La pazienza viene compresa solo quando dal cuore si è già filato il nesso argenteo che connette a quella sfera. Noi veneriamo la pazienza; è simile alla tolleranza e alla capacità di contenere gli opposti, in altri termini, è prossima l’apertura dei Cancelli. Se qualcosa non vi è congeniale, ma illumina il vicino, non lo sopportereste, anche solo per accendere il suo cuore? O preferireste soddisfare le vostre inclinazioni, così amareggiandolo? Inoltre, non è forse un utile esercizio osservare con acume cosa esattamente ne apre il cuore alla Beatitudine? Pur nella diversità dei conseguimenti non si può non riconoscere l’armonia generale delle sfere. Fosse pur espressa in una sola tonalità, ogni nota corretta suona come una consonanza cosmica e deve essere ascoltata con attenzione. Per questo gli uomini tanto si ribellano nel cuore se la loro nota non viene ricevuta. La prova della pazienza è una delle maggiori.

213 — Bisogna intendere chiaramente cos’è l’ossessione. Non stupitevi se attorno ai focolai di spiritualità si notano numerosi gli ossessi. La ragione sta nel fatto che gli oscuri fanno di tutto per rafforzare la loro vigilanza: e chi meglio di un ossesso potrebbe assecondarli? Per questo aspetto la varietà dell’ossessione è incalcolabile. Bisogna saper vedere soprattutto dove esiste benevolenza e dove volontà di nuocere: in tal modo il cuore ardente scopre immediatamente dove si nasconde l’ossessione.

214 — La garanzia offerta dalle Forze della Luce è una delle massime fondazioni della Vita nuova. Affermo che farà buio per gli oscuri. Affermo la Luce del futuro, che con molte voci darà alle fiamme il mondo intero. Affermo l’Insegnamento come manifestazione del Mondo nuovo. Affermo i concetti più preziosi come fasi di vita. Affermo che non c’è tenebra che possa mai oscurare le Nostre Insegne. Affermo che questi turbamenti sono utili. Affermo che le forze del Mondo sottile sono protese verso i livelli terreni. Affermo che l’ora delle difficoltà è come la tromba che suona l’appello. Affermo che chi Ci segue sarà salvo. Affermo che i molti dispersi saranno riuniti. Affermo la via dell’alba, dove si compie la scelta. Affermo la data della felicità che decreta la salvezza del Mondo.

215 — Non temete gli attacchi degli oscuri. Le loro azioni sono numerose, ma non sono che l’impugnatura della torcia. Affermo che il loro destino è quello di opporsi alla Luce. Ma Io chiamo all’unione, e in ciò sta un grande esperimento. Bisogna rendere testimonianza agli occhi del mondo; e il tempio dello Spirito, non è forse una testimonianza? Affermo una migliore comprensione della Gerarchia. Affermo una nuova Battaglia per la Bandiera della Luce.

216 — Il retto fervore annienta qualunque contagio. Un uomo che lotti in tal modo è sicuramente immune. Tali sono coloro che marciano sull’orlo dell’abisso. Il fervore conferisce le ali più robuste, ed è anche l’antidoto migliore: il Fuoco che nasce dalla tensione impetuosa, è la difesa più perfetta. Gli antichi insegnavano che chi lotta con ardore non è mai raggiunto dalle frecce. I medici odierni potrebbero rilevare che l’impegno spirituale genera una sostanza speciale. Prendetelo come consiglio di vita. Dico che lo spirito sorretto dal fervore cambia posizione con la velocità del lampo e si fa irraggiungibile. Bisogna dunque educarsi a tale fervido impegno, sia in senso fisico che spirituale. Un insegnamento che ne sia privo è come un sacco sfondato. Bisogna assimilare lo spirito di ciò che si insegna, perché il semplice studio della lettera morta non va oltre la lingua: attenti a quelli che hanno lo zelo sulle labbra ma il cuore spento. Non dimenticate dunque quell’antidoto che è il puro fervore.

217 — Siate certi che non parlo di fervore e di impegno senza motivo. Molte cose devono essere ben definite. Il fervore è necessario perché il vortice è ora immenso, ed è meglio volare davanti al ciclone. Con tutte le forze, aderite a Me nel pensiero, è indispensabile. Imparate non solo a tenere la Mia Immagine costante davanti a voi, ma anche a lanciare i vostri pensieri verso la Gerarchia. Come le navi gettano l’ancora per avvicinarlesi, proiettare il pensiero verso la Gerarchia consente di procedere senza deviare. Nessuno dubiti che il metodo migliore è quello di affrettarsi verso l’Altissimo.

218 — Oggi constatate giornalmente quanto dissi dell’ossessione e del satanismo. Senza lagnarvi, ma austeramente in guardia, vincerete. Che tale austerità sia per voi come una spada tagliente. Chiunque bestemmia deve essere punito.

219 — C’è molta tensione; bisogna rendersi conto che la situazione mondiale è strettamente connessa alle opere. È impossibile separarle quando la condizione generale è pari a una battaglia senza precedenti; per questo vi comando di restare uniti, impregnati della stessa tensione del momento. Non ci deve essere nessuna ritirata; è necessario premere tutti assieme sugli ossessi. Se è lecito sorridere, diremmo infatti che questa fase della battaglia è un combattimento contro l’ossessione. In verità gli oscuri cercano di rafforzarsi con questo mezzo. Ma è un metodo che non può aver lunga durata, perché è proprio l’ossessione che finisce per disintegrarli. Sapete infatti che essa distrugge gradualmente l’organismo: la paralisi di certi centri nervosi è inevitabile. Perciò i medici farebbero un lavoro di grande utilità se si curassero dell’ossessione. Domandate loro se non notano nulla di speciale negli occhi degli ossessi. Sono proprio gli occhi che permettono di scoprire la duplicità dell’esistenza; ma non Mi riferisco, con ciò, a una manifestazione del tutto superficiale, come lo sguardo sfuggente o vacuo. E ci sono altri sintomi: nell’incedere, nella voce e persino nei mutamenti di peso. Non ponete queste domande agli psichiatri, che hanno teorie ormai fossilizzate; ma i medici più nuovi sono capaci di osservare imparzialmente. E quanto sono necessarie queste indagini, proprio ora che l’ossessione diventa epidemica! Le orde degli spiriti astuti, avidi di possessi terreni, sentono dove il cuore umano è debole.

220 — Stabilirò il primo esperimento di comprensione nei Miei Consigli. Avvierò il primo inizio del lavoro reciproco. Darò il primo Comando per cominciare la nuova fase d’azione. Lancerò il primo appello alla Bandiera della Pace, che ora viene calpestata. Emetterò il primo Monito per i malvagi. Affermo l’ora della nuova costruzione, ma l’unione consiste solo nell’aderire consapevolmente e senza riserve alla Gerarchia. In ciò, il bene deve vincere il male: deve dunque passare all’azione. A poco serve, se lo spirito è sano ma la lingua bestemmia. Per la nuova fase le bestemmie dovranno essere sterminate, poiché il loro Karma è molto simile a quello del tradimento; perciò sono appannaggio degli oscuri. Cercate di capirlo bene e a fondo, perché chi bestemmia non ha a che fare con la Gerarchia.

221 — Per fotografare l’aura bisognerà in futuro ricorrere a vari filtri di luce. I toni azzurri e violetti mostrano come sia difficile che le pellicole ordinarie ne registrino le sfumature, simili a quelle del Mondo sottile, cui l’aura appartiene. L’aura può essere fotografata, peraltro, se nello spazio è sospesa molta polvere meteorica, o se, durante l’esperimento, si manifesta un’intensa energia psichica. Dopo tutte le prove fisiche, torniamo dunque a quest’ultima. Ma è necessario, per accumularla, eliminare per prima cosa quell’agente disintegrante che è la bestemmia.

222 — Noi insistiamo continuamente sulla necessità di vincere la paura in tutti i suoi aspetti. Non è un’esigenza astratta, perché riguarda l’ascesa immediata. Come molti altri difetti, la paura, crescendo, crea un magnete negativo, che nelle successive esistenze trascinerà l’entità personale proprio verso l’oggetto fisso dei suoi timori. L’uomo che ha paura di qualcosa finisce inevitabilmente per seguire la via che lo conduce a quell’orrore, sinché non lo avrà superato. È bene pertanto, compresa l’invulnerabilità dell’essenza spirituale, liberarsi già in Terra di ogni timore: sono invero cose insignificanti. Persino l’incontro con potenti entità tenebrose non è pericoloso, se il legame con la Gerarchia resta saldo e intatto. E anche le altre qualità negative possono venire neutralizzate, dando prova di essere coscienti che è rischioso cadere in loro balia, dal momento che bisognerà subirne il contraccolpo.

223 — “Afferra il diavolo più piccolo per la coda e quello ti rivelerà dove si nasconde il suo superiore”: è un antico proverbio cinese che allude al ruolo dei dettagli anche minimi di svelare ciò che più importa. In verità, la chiave più sicura per i grandi conseguimenti è proprio l’attenzione rivolta alle piccole cose. Gli uomini sbagliano quando credono che esse non abbiano importanza sulla via dell’ascesa. Bellissime ed eroiche gesta si fondarono su minuti particolari previsti in anticipo. Chi segue il Maestro deve considerare con grande attenzione tutte le pietre della via, e non trascurare nulla di esteriore. È solo l’allievo scadente che deve constatare: “Maestro, nella mia esultanza ho battuto il naso”. È un difetto di commensura che rivela la sua scarsa vigilanza. Ma quel proverbio cinese ha anche un altro significato: “Il criminale peggiore resta smascherato proprio dai dettagli delle sue azioni”.

224 — Se si presta attenzione ai particolari, è perché possono migliorare tutta una situazione. La qualità del lavoro dipende dalle correlazioni previste. I soli lineamenti generali fanno ricordare il modo di agire dei giganti, la cui evoluzione dovette essere arrestata molto tempo fa proprio per la loro crudezza. Ma per lo spirito non ci sono né nani né giganti. Ad esso importa solo la lotta per la perfezione, alla quale rispondono tutte le campane del Cosmo. Ricordiamo dunque le condizioni che favoriscono il perfezionamento. Se abbiamo cominciato con gli Asura, terminiamo con i Deva.

225 — In Battaglia, dunque, restate saldi al Nostro fianco. Imparate ad amare il posto accanto a Noi, come se non ce ne fosse un altro.

226 — Tutte le sfere sono in tumulto. Aiutatevi l’un l’altro a conservare l’equilibrio. Gli oscuri si servono di tutti i mezzi pur di sfondare le nostre linee. Non Ci stancheremo di mostrarvi quanto importi vigilare sui dettagli anche minori. Imparare ad ascoltare e a scrutare. Udrete non solo le astuzie degli oscuri ma anche le campane, e altri segnali cosmici, che mostrano la tensione dell’atmosfera e la Nostra vicinanza, e vi ricordano la Gerarchia. Non stupitevi se le campane e le corde suonano debolmente: ci sono delle buone ragioni. Inoltre, altrimenti potrebbero essere udite anche da quelli che non devono ancora sentire i richiami alla battaglia. Perciò ora specialmente vi esorto a badare ai dettagli. È utilissimo studiare quei minuti respiri della Natura. Sono osservazioni valide non solo per la grande Battaglia, ma anche per l’avanzata che vi attende.

227 — Quando l’atmosfera è molto torbida, come ora, bisogna affermare bene il respiro; questa cupa depressione interessa persino le montagne: gli strati inferiori non sono mai stati così densi. È un fenomeno da indagare, e gli uomini dovrebbero riflettere sulle peculiarità di quest’epoca. Bastano mezzi elementari per capire quanto siano insoliti questi tempi.

228 — Non è un onore essere tentati dagli oscuri. Non è un onore non saper rispondere alle loro macchinazioni. E non pensate che le loro astuzie vadano diminuendo: non è da presumere un giorno di perfetto riposo. Ma ogni colpo non è che una pietra di paragone. Bisogna dunque considerare ogni oppressione come la tensione necessaria per spiccare il balzo. Chi mai potrebbe esaurire il pozzo dello spirito, se esiste? Chi può dire che il cuore sia saturo, e con quali misure? Il cuore risponde di sé stesso, in verità. Il suo linguaggio trasmette l’essenza stessa dell’esistenza. Non abbiate dunque timore se l’oppressione cresce ancora. È il dubbio che indebolisce la tensione: rigettatelo dunque, è generato dal padre della falsità.

I particolari degli eventi attuali corrispondono al grande valore di ciò che è predestinato. Rallegratevene, perché vi ricordano certe pagine gloriose.

229 — Chi o cosa potrebbe mai sostituire l’unione dei cuori che, come un grande fuoco all’aperto, chiama ai mondi lontani? Chi avrà ancora paura, se anche per una sola volta ha visto l’Infinito!

230 — Perché non saturare la coscienza di energia, in modo tale che anche una minima accumulazione spirituale abbia valore per il futuro? Con tutta certezza, ciò che è positivo determina il tesoro futuro. Inoltre, per amore della Gerarchia, non è degno essere poveri in spirito. Ma ogni scoperta, ogni conquista devono essere offerte al genere umano. L’amore di guadagno non si addice certo alla Gerarchia e a un cuore ardente. La saturazione del cuore è dunque di tre specie: o è personale ed egoistica, cioè letale; o è l’abnegazione per qualcosa di immediato e circoscritto, cioè il conseguimento di una vita di eroismo; o è il soffondersi universale del cuore in tutto il genere umano. Quest’ultima è ardua e facile a un tempo; è facile perché svincola dalla Terra, ma difficile perché la si deve affermare in tutti i popoli e in ogni razza.

Ma per una simile saturazione universale del cuore occorrono ricerche, esperimenti, esercizi. È come pretendere di stipare in una piccola scatola il contenuto di tutta una casa; ma lo spirito esperto non esiterà nel scegliere ciò che più vale.

Chi dunque non sa bene quali sono le preziose acquisizioni da portare sulla via della Gerarchia è del tutto sprovvisto del senso dei valori. Siate pronti perciò a non perdere nulla e, al tempo stesso, a riversare tutto quanto nell’Infinito.

231 — Le radici di un albero sono a volte più sicure che le fondazioni di una casa: quando la terra trema, non è meglio infatti afferrarsi ai rami di un albero? Quest’epoca è così difficile che questi possono offrire sicurezza maggiore che i muri di pietra. Anche una piccola finestra può servire meglio di un portale. Fra le convulsioni della terra, i rami, vivi e flessibili, non si spezzano; studiate dunque bene la natura delle cose. Sarebbe stolto non saper utilizzare ciò che cresce proprio accanto alla finestra. Solo uno sciocco estirpa senza ragione ciò che non è capace di piantare. Similmente, solo la progenie della falsità tenta di accerchiare il sentiero, nell’intento di costringere il viandante a smarrirlo. Ma sui rami della vita è possibile incidere i segni del vero sentiero. Dunque abbiate caro ogni ramo accanto alla vostra finestra. Quando occorre, saranno le foglie del giardino a custodire l’opera vostra e a proteggervi dalla bufera: voglio dire che il maltempo infuria.

Ma non abbiatene paura: questo uragano vi porta fiori di paesi lontani. I rimedi migliori sovente sono miscugli di radici remote.

232 — Non c’è da stupire che il cuore senta quali siano le mosse giuste. Esso certamente conosce quali condizioni possono cambiare lo stato delle cose. Ma restare ad attenderle equivale ad aspettare la bufera che spira dai monti. Già se ne odono i tuoni: verrà da questa parte? Sfonderà il tetto? Distruggerà i raccolti? Chi potrà domarne la furia? Il Custode invisibile vi sussurra: “ChiamaMi”.

D’altronde, cosa, se non la tempesta, potrà purificare l’atmosfera? Se la neve dei monti più alti, la più pura, è disseminata di polvere meteorica, quanto sarà densa l’atmosfera delle pianure! Non c’è posto nelle città tumultuose. Guardate dunque il levar del sole.

233 — Con il potere della volontà si può alterare il proprio polso. È virtualmente possibile arrestare il cuore. Si possono bloccare molte funzioni psicofisiche. Ma se Mi domandate cosa fare in questi frangenti, vi direi: “Lasciate che il cuore salga. Pensatelo in un calice che una fiamma trasporta in alto”. In tal modo, superando le funzioni fisiologiche, indirizzatene il fervore verso la Gerarchia.

234 — Quando il mondo è scosso da tumulti c’è da attendersi uragani spaventosi, simili a trombe d’aria, che penetrando negli strati inferiori dell’atmosfera sconvolgeranno completamente la maniera di pensare. Bisogna esser pronti a sostenere attacchi di violenza inaudita, e superarli significa procedere sulla via della conoscenza.

235 — Già si è detto che quando si scopre un caso di ossessione si deve o espellere l’entità ossessiva o isolare la vittima e tenerla inattiva; in tal caso quell’ospite, non trovando così modo di agire, se ne partirà, annoiato. Naturalmente è bene non lasciargli armi né alcool, e fare in modo che non si accorga affatto del suo stato di isolamento.

236 — Se osservate un cedro deodara, anche il più alto e possente, scoprite sul tronco molti segni di vecchi rami già caduti. Ciò non è bastato a indebolirlo; al contrario, quelle parti sono divenute le più resistenti, più dure del ferro. L’Insegnamento non teme quelli che cadono via: sa che i rami più bassi devono andarsene. E questi, portati via dal vento, compiranno forse una loro missione: potranno persino dare origine a nuovi deodara, e in ogni caso la loro resina sarà curativa. E in seguito, posti assieme a reggere lo spigolo di una casa, si uniranno nel sopportare gli sforzi di tutto l’edificio. Non abbiate orrore dunque di coloro che cadono via. Non potranno mai andare lontano dalla resina del cuore. E se osservate dall’alto l’intrico dei crocevia sorriderete ai viandanti che vi si incontrano. Quando si realizza quanto sia lunga la via dell’Infinito, si usano altre misure. Non sono le deviazioni quelle che turbano: solo l’immobilità è fredda, come morta.

237 — L’impegno assunto deve diventare uno scudo, ma sappiate distinguere fra tradire e allontanarsi. Quest’ultimo può essere dovuto a cause karmiche o a peculiarità fisiche. Ma per il tradimento non ci sono circostanze giustificanti: affermo che le sue conseguenze sono le più inevitabili. Nulla potrà impedire a chi tradisce di essere tradito a sua volta. Tradire l’Insegnamento è considerato l’abominio peggiore. L’uomo non può impunemente bestemmiare l’Altissimo Spirito. Se si studiassero le funzioni del cuore si vedrebbe quali ingiurie fisiche siano evocate dal tradimento nei confronti dell’Altissimo. La disintegrazione da esso provocata agisce non solo nei confronti della personalità ma anche, e senza sosta, in ampie regioni spaziali. Come le sfere supreme reagiscono a ogni impulso di bene, così ogni atto di tradimento rintrona come una torre che rovina al suolo. Se accettate la similitudine del deodara, diremo che il tradimento è come un albero cavo, infestato di pipistrelli.

238 — Il ruggito crea un vero e proprio serraglio. Non fate dunque come gli animali. Certo restano molte le evidenti analogie con essi, ma chi è impegnato con fervore non ha tempo di voltarsi a guardarli.

239 — Se una madre non ascolta paziente i primi capricci del bambino, non è veramente tale. Se il Maestro non dimostra pazienza ai primi passi del discepolo, non è tale. Se non capisce quale è la via dell’allievo, non è un Maestro. Se non gli pone la mano sugli occhi, lo condanna alla cecità. Custodite dunque la via del cuore. Il cuore del Maestro non opprime mai. Egli osserva gli esperimenti del discepolo e con dolcezza ne trattiene la mano quando sta per toccare il fuoco. La pazienza è il gioiello della Corona: è la prova dell’approccio all’Infinito.

240 — La calma è conseguenza del coraggio: il codardo non può munirsene. Ma com’è prodigiosamente calma la spada della verità; ricordatevi dunque il monito del coraggio, assieme alle porte inevitabili.

241 — Ogni sensazione di pietà stringe il cuore. Ma se è provata per altri lo riespande poi con una luce nuova. mentre la pietà di sé lo lascia come un mango appassito. Lo stesso vale per l’esultanza e per le opere di misericordia. È ora di segnare il confine fra pensieri di guadagno e Beatitudine universale.

Sarebbe assai bene se nelle scuole, studiando le varie epoche storiche, si domandasse agli allievi come avrebbero agito nei panni degli eroi. Ma ciò senza insinuare in loro una risposta definitiva; al contrario, il campo dovrebbe essere aperto a qualsiasi considerazione; in tal modo si preparerebbero alle prove che li attendono. Sin dai primi anni, quindi, bisognerebbe abituarli a scegliere liberamente le conseguenze. Certo la Mano invisibile del Maestro li avvertirà sempre quando fossero per retrocedere; ma per questo è indispensabile un nesso, sia pure esilissimo, con la Gerarchia.

242 — Fra gli aspetti dell’amore notiamo quello che trattiene e quello che ispira. Il primo è per essenza terreno, il secondo, celeste. Quante imprese costruttive furono distrutte da quello! E quante ebbero ali da questo! Il primo è consapevole di tutti i limiti imposti dallo spazio e dalla coscienza; ma al secondo non occorrono misure terrene: non conosce distanze e non pensa alla morte. Il primo considera la Terra come un pianeta; ma il secondo non è ostacolato neppure dalla sua distruzione, poiché ha davanti a sé tutti i mondi. In verità esso abbraccia il mondo fisico e il sottile e quello del Fuoco. Accende i cuori con la gioia suprema ed è perciò indistruttibile. Aprite e dilatate il cuore, dunque: non per la Terra, ma per l’Infinito.

243 — Intendete l’amore come stimolo per ampliare la coscienza. Senza amore il cuore non s’infiamma, né resta invulnerabile, né è capace di autosacrificio. Siate grati a ogni ricettacolo di amore: esso è ai confini del nuovo Mondo, dove odio e intolleranza sono banditi. Il sentiero dell’amore è la tensione dell’energia cosmica. Così gli uomini troveranno la loro funzione nell’Universo: non più foglie secche, ma loti di fiamma, saranno in tutto simili al Mondo supremo.

244 — Dove termina l’interesse per il proprio sé? Il cuore lo sa, ma l’intelletto non distingue i petali del loto di fiamma. Quando si monta la guardia ai Cancelli, quando viene consegnato lo scudo, e con esso si parano tutte le frecce mirate al Maestro, queste sono azioni personali, ma proprio opposte all’egoismo. I1 cuore è ben consapevole di queste belle imprese, allorché a ogni dardo nemico sboccia un nuovo petalo del loto di fuoco. Tali azioni personali, non imposte da alcuno, che nessuno comanda, che nessuno rifiuta, ma condannate da tutte le forze del male, sono gli autentici raggi della vittoria. Ed è proprio tale condanna, rivelata dall’ira, che costituisce un vero criterio per riconoscerli. Si noterà che la tenebra non proscrive mai il vero interesse egoistico: è anche questo uno di quei criteri. Bisogna infatti conoscere non solo i criteri che guidano in alto, ma anche quelli che trascinano in basso; solo così si apprezza lo scudo del conseguimento.

245 — Relatività e imperfezioni sono caratteristiche di tutte le vite, eppure sono proprio quelle che aprono le porte del futuro. Chi erige ostacoli sul suo cammino ritenendo di essere imperfetto dimostra con ciò di essere limitato, o, in altri termini, di non essere pronto. L’attività esclude qualsiasi limitazione. Solo il processo di perfezionamento in mezzo ai vortici del fuoco afferma il vero sentiero. Vi conducono molte forme di martirio, di conseguimenti e di gesta eroiche, poiché durante tali tensioni si genera il massimo fuoco del cuore. Naturalmente non bisogna intendere il martirio come esclusivamente fisico, poiché il più elevato di tutti è sempre lo spirituale. Il cuore può continuare a pulsare nel solito modo, nonostante la straordinaria tensione dello spirito.

È dunque indispensabile affermare il valore e l’importanza del conseguimento spirituale. Gli olocausti si fanno rari, ma crescono rapidamente i martiri spirituali; né potrebbe essere altrimenti, se il Mondo sottile si approssima al fisico. Non dimenticate la trasfigurazione, simbolo che mostra il trasformarsi dell’esistenza fisica nella sottile. Molti sono i simboli, posti come pietre miliari dell’evoluzione, ma l’umanità li intende come semplici astrazioni.

246 — Molti errori si compirono per aver mal compreso l’evolversi delle leggi. Quando l’uomo scoprì le leggi fondamentali in base ad antichi reperti, di norma trascurò di prendere in considerazione tutti gli strati deposti dai millenni, che pure sono molto importanti. Infatti, se si traccia un cerchio nell’aria con un bastone, questo ritorna alla posizione iniziale già mutato e coperto di nuovi sedimi. Quel filosofo che sostiene che il pianeta si rigenera a ogni rotazione ha perfettamente ragione. In ogni caso, a ogni giro esso si muta; ciò avviene per ogni legge, che, pur restando pari a sé stessa nel proprio nucleo, continuamente si circonda di spirali evolutive. Questi involucri hanno notevole importanza, perciò sarebbe erroneo voler adottare tale e quale una legge millenaria. Perciò Noi insistiamo sulla necessità dello studio continuo. Non ci si può accontentare di una legge che governò il pianeta all’epoca delle glaciazioni. Del pari, l’equilibrio spirituale di mille anni or sono non è paragonabile a quello contemporaneo. Gli strati che attorniano la Terra, anche in senso chimico, non sono più gli stessi. Si sono invece invocate energie senza poi applicarle, aprendo così nuovi canali al caos.

247 — Il disordine attuale è una specie di gara tra il Caos e la Manifestazione. Le nuove energie invocate producono esplosioni negli elementi; bisogna dunque non perdere altro tempo e usare tutti i mezzi a pro del creato. I cavalli bianchi della Luce devono superare quelli neri delle tenebre. È un monito da ripetere, altrimenti qualcuno potrebbe lasciarsi tentare da questi secondi.

248 — Ogni giorno si prendono decisioni nuove. È male pensare solo all’oggi, poiché si corre il rischio di restarsene con il passato: tutte le battaglie combattute per l’oggi vengono perdute l’indomani. La Bandiera mostra la scia del vortice.

249 — Senza accorgervene anche voi parlate in modo simbolico e relativo. Non stupitevi quindi se si ricorre ai simboli quando si tratta di cosmogonia. Il linguaggio del cuore è il respiro dell’Altissimo. Non caricatelo di parole superflue.

250 — Già molto si sa del cordone che connette il corpo fisico al sottile quando quest’ultimo si separa. Altrettanto chiaro dovrebbe essere percepito il filo d’argento che connette alla Gerarchia. Non pensatelo come qualcosa di astratto: esiste, ed è simile a una tromba d’acqua che dalla terra si sollevi al cielo. Anche la sua forma è simile, poiché è a spirale. Quando l’energia del cuore sgorga possente per amore e devozione, quella spirale radiante sprizza nello spazio, e per sua natura e per la legge di attrazione incontra il raggio del Maestro. Abituatevi a vedere e percepire questo legame luminoso come una spirale incandescente che trapassa i vortici spaziali. Molti di voi non avranno mai visto una tromba d’acqua, e per loro la similitudine non avrà senso; ma comincino allora a pensare partendo dalle manifestazioni più grossolane per poi immaginare l’Infinito, dove tutto è possibile, dove non c’è razionalismo che esaurisca l’Esistenza.

251 — Alcuni negano l’esistenza di tutto ciò che è invisibile. Non solo i selvaggi, ma molti sapienti si rifiutano di pensare alle stelle. Gli Insegnamenti parlano di innumerevoli dimore celesti, ma a quanto pare gli uomini non vogliono affrettare il passo. È proprio come a teatro: gli spettatori piangono, ma dopo pochi istanti sono pronti a riprendere l’odio per sbranarsi a vicenda.

252 — L’angoscia che il cuore prova per i mondi lontani è di natura speciale. I cuori che hanno superato già molte prove non possono rimanere confinati in un’aura terrena; e quel loro sentimento indica che l’Insegnamento li chiama a espandere ulteriormente la conoscenza. Ma nulla potrà mai cancellare il ricordo dei mondi lontani in chi li abbia già visitati nel corpo di fuoco. E quei ricordi sono innumerevoli come le stelle, e altrettanto indicibili a parole. Nello stesso modo il cuore non dimentica il filo d’argento, che è una scala per l’Infinito. Il corpo fisico non può resistere a molte rivelazioni del fuoco; ma quel filo del cuore trattiene la consapevolezza dei mondi lontani.

253 — Osservate un gran numero di eventi: non è possibile considerarli come accidentali; è ovvio che si diffondono nel mondo seguendo una legge. È come se mani invisibili toccassero una moltitudine di corde. C’è anche da dire che corde in stato di silenzio riprendono d’un tratto a suonare, e con potenza maggiore. Ma quelli che intendono 1’Armageddon come il luogo dove si manifestano i segni della massima energia hanno ragione. Non può essere uno scontro accidentale: quel campo è simile a un Magnete che raduna assieme le energie in conflitto. Gli si contrappone per destino la città della Luce. Come l’Armageddon è proclamato dal fragore delle armi, il campo di quella Città è segnalato dai rintocchi delle campane. E poiché sono fra loro contrapposti si può giudicare la portata di ciò che il destino riserva. Si può dunque ascoltare il tumulto della battaglia per amore delle campane che chiamano.

254 — Le torri riposano su solide fondamenta rocciose. La torre del coraggio poggia su una coscienza salda, a sua volta sostenuta dalla roccia del cuore. Ma cosa collauda il cuore? La Gerarchia, ed essa sola. Che il cuore impari a conversare con il Maestro. Come gli antichi saggi, impari a comunicare con il Signore, sì che nulla di meschino interferisca nel colloquio fra il cuore e l’Altissimo.

Questo colloquio è un vero e proprio tesoro. Chi comprende la sacralità di questa comunione non tornerà più nelle tenebre. Ma con quanta cura bisogna custodire il cuore, che non recida il filo d’argento! Nulla infatti potrebbe più saldarlo. Si può accordare ogni compassione, ma quel filo è una fusione di numerose qualità: come le immagini antiche erano fusioni di molti metalli, così esso è fatto forte da molte virtù. E il dolcissimo colloquio del cuore con il Maestro è una forgia dal fuoco possente.

255 — Si sa che il fuoco vivo è il disinfettante migliore, ma la sua natura è la stessa a tutti i livelli. Il fuoco del cuore ne è una manifestazione elevata: ciò significa che esso è anche il miglior purificante e profilattico. È dunque molto meglio, invece di ricorrere a varie ricette antisettiche di dubbia efficacia e sovente persino tossiche, non solo tener acceso il focolare, ma attivare anche i fuochi del cuore. Ciò servirà a convincere quanto siano potenti questi ultimi nel combattere gravi malattie. I medici odierni dovranno dunque, prima o poi, rivolgere l’attenzione alle varie condizioni dei fuochi. Finché continueranno ad abbaiare contro le verità risapute da tempi remoti, non troveranno certo la panacea.

È giusto quel che pensate degli dei vedici; il microcosmo rispecchia il Macrocosmo. Affermo che il fuoco del cuore purifica anche la tenebra più fitta. Ma, oltre a ciò, esso è impregnato delle qualità del Magnete, e qui appare il legame naturale con il Macrocosmo.

256 — Il sentiero del fuoco conduce al Sublime. Non le parole, né la paura, né l’abitudine, ma la comunione del cuore ne è la manifestazione più immutabile ed eterna. Il ponte dell’arcobaleno avvicina a quella spiaggia. Quante controversie a questo proposito; pure, quella spiaggia esiste, e bisogna trovare la via. Sarà il cuore ardente, e certo non le foglie secche dell’autunno, a valicare tutti i ponti. Chi non pensa all’incedere del fuoco del cuore non conosce la via superiore; né vuole impegnarsi a trovarla.

257 — Soffocate il dubbio, che molte volte estingue i fuochi del cuore. Liberatevi dal verme se volete sfuggire al drago. Oggi specialmente il dubbio è distruttivo, perché la spada deve essere una sola: non si va in battaglia con due spade, né con due lance, o due frecce. La vittoria si consegue con un solo colpo e con la virtù del fervore omogeneo. È cosa difficile, ma il successo è attratto dal fuoco del cuore.

258 — I sogni possono riflettere il passato e il presente; possono anche rispecchiare il modello del futuro già designato. Ma oltre questi riflessi terreni, altri ne possono esistere, dei Mondi sottili e del Fuoco. Certo gli uomini per lo più non sanno individuare questi ultimi, perché sono evanescenti e, per la loro natura diversa, sono poco applicabili alle misure terrene. Ma il cuore ardente sa trattenere la coscienza di quelle faville dei mondi lontani. Lo stesso vale per le visioni. Si possono vedere stelle di costellazioni invisibili al telescopio. Per riuscirvi bisogna però che il corpo igneo sia già adeguatamente formato: esso naturalmente esiste da sempre, ma può essere disordinato e inconscio. Ma la via del fervido impegno passa per tutti i corpi, e allora la triade splende.

259 — Non si creda che i conseguimenti elevati bastino a proteggere dai mostri delle tenebre. Al contrario, è proprio la Luce che ne rivela dei nuovi, animati di furia indicibile. Ma ciò non vi importi, poiché i mostri sono le gambe del trono. Non senza ragione certi oggetti sacri sono sempre raffigurati su piedistalli animaleschi. Con tutto ciò, non vi venga mai meno la vigilanza.

260 — Poiché il Nirvana non è uno stato di riposo, ma il culminare della tensione dell’energia, c’è da domandarsi se il riposo esista realmente. Infatti, come immaginarlo, se tutto è in movimento, e il moto è la ragion d’essere di ogni cosa? L’idea di riposo è un’invenzione di quelli che vorrebbero scansare l’esistenza, e preferirebbero la passività, immemori del fatto che non ci può essere un solo istante senza moto. L’idea giusta è quella di equilibrio. Bisogna pensare non al riposo, ma a come restare in equilibrio pur in mezzo al turbinare dei venti. Il fervore tende il filo d’argento, quindi occorre capire l’idea di equilibrio per non sovraccaricare, oscillando, il filo della Gerarchia. La sola tensione non basta a spezzarlo: anche un semplice filo di paglia resiste bene, se non viene piegato. Il filo d’argento dipende dalla medesima legge di concatenazione, ma se non si evitano le fluttuazioni brusche, non si riesce di solito a mantenere il legame. Non vale dunque la pena di rimpiangere il riposo, dal momento che non esiste affatto.

261 — Chi è nel torto non sopporta l’equilibrio, pertanto il colpo della spada dev’essere legittimo. Il cuore è dunque da intendere come il punto dove si concentrano sia le leggi fisiche che le superiori. Quel centro fu chiamato quadrivio, e raffigurato come una croce equilatera; il “dorje”, come la svastica, stava ad indicare la rotazione del fuoco del cuore. Rotazione ed equilateralità sono segni di equilibrio. Qualcuno di voi, da bambino, avrà tentato di star ritto su una sfera, senza sapere che quello è il grande simbolo dell’equilibrio.

262 — Nulla di secondario deve obliterare il primario. Che dunque l’umanità non insudici la via dell’ascesa. Basta un poco di polvere per rendere rauca anche la tromba più argentina. E proprio quel poco di polvere è più pericoloso di tutte le spade e di tutti i pugnali. Altrettanto devesi dire delle mancanze dello spirito, che dipendono non dalla grandezza del compito, ma da quel tanto di polvere. Chi riesce bene nelle cose grandi è anche capace di discernere le piccole, e il cuore, destinato a ciò che è grande, percepisce anche le minime cose. È falso credere che il grande non veda il piccolo. Al contrario, l’occhio, se è grande, vede anche le minuzie, così come il cuore ardente ode anche le increspature più silenziose. Chi realizza la sensibilità del cuore grande è consapevole del valore della costruzione mondiale. Non salite inebriati, e non siate orgogliosi. L’orgoglio è una pietra legata al piede, e l’ebbrezza ha le ali di cera, mentre la dignità dello spirito è il fuoco del cuore, e dà le ali per volare fino al sole.

263 — Non trascurate di avanzare, anche se percepite la tattica consueta dei Grandi. Affrettatevi, anche se udite il tuono del Maestro. Chi può sapere per chi rugge il leone dietro i monti? Cacciatore, non abbassare la mira, non credere che la tigre sia ormai scomparsa, ma falla finita con la pantera: in tal modo spargerai il terrore fra le belve in agguato. La spada non è per combattere gli amici, ma gli avversari. Non siate dunque pavidi.

264 — Oltre i limiti umani lampeggiano le scintille spaziali. Similmente, oltre i decreti terreni vigono i moniti lontani. Non vi accade di svegliarvi a volte consapevoli di parole insolite, non udite nomi che non sono terreni? Gli incontri nel Mondo sottile non sono infrequenti. Non poche sono le vie delle regioni del fuoco. E sovente siete chiamati da coloro che è vostro destino incontrare, prima o poi, in futuro. Il mondo terreno non è mai povero, se non lo limitate voi stessi. Gli antichi hanno a lungo insegnato che la trasfigurazione è possibile e che esiste un nesso con la Coscienza suprema. È imperdonabile restare in uno stadio animalesco, poiché gli animali, se pure percepiscono il Mondo sottile, però non lo comprendono. Gli uomini devono invece realizzare il loro legame con i mondi lontani: è ciò che li distingue, ed è il loro potere. Ma se chiudono la coscienza danneggiano non solo sé stessi, ma l’Esistenza in generale.

265 — La legge suprema del cuore segue le pietre miliari che affermano il futuro. Il cervello dimora nel passato, ma il cuore è l’avvenire. Per questo è circondato da molti fuochi. Si deve infatti ricordare che ogni epoca accende le sue torce, e naturalmente quella del Fuoco ne evoca combinazioni speciali. Una luce rosso-oro, e viola dorato, è prossima alle forze del fuoco.

266 — Non v’accorgete dei molti ossessi attorno a voi? Fate attenzione a questa situazione insolita, così potrete combatterla. Per prima cosa è necessario sapere con chi si ha a che fare, poiché saperlo significa già aver vinto.

267 — Vi sono familiari la musica delle sfere, il suono nelle campane spaziali e le corde vibranti; vi si domanderà perché questi fenomeni non sono noti a molti. E perché, allora, molti si accontentano di intonazioni false, e si rifiutano recisamente di percepire altre variazioni del suono? Persino quando si straccia della carta si lacera lo spazio, ma nessuno se ne accorge. E altrettanto dicasi per gli odori. Gli aromi del Mondo sottile giungono sovente nel fisico, ma si fa di tutto per ignorarli. Gli uomini notano il fumo di un’esplosione solo quando già stanno per soffocare. Sono resi ciechi e sordi dall’insensibilità e dal letargo immobile. Non sanno cosa sia immaginare; e così pervertono tutto il senso dell’Esistenza. Per quei meschini di bassa mentalità il magnete del cuore non significa nulla.

268 — Uriel è il Signore dell’azione potente. A seconda della necessità, si possono invocare Signori diversi. Se Michael si affianca a Uriel, è perché occorre un’offensiva poderosa. Uriel signoreggiò austeramente gli elementi su Venere. Bisogna dunque temprare il potere, accettando l’urto degli elementi. Queste Forze possenti sono una realtà.

269 — Ma oltre il Mondo sottile osservate con attenzione i fenomeni fisici. Non pensate di essere immuni a tutti gli assalti. Noi stessi ne siamo fatti oggetto di continuo. La differenza sta solo in questo: ciascuno trova gli avversari adatti alla sua taglia. Ma gli oscuri non tralasciano occasione di attaccare e colpire con le loro astuzie.

270 — Siate sempre coraggiosi; solo così si imprime impeto all’azione. Avete sentito che anche i migliori e i più degni sono stati traditi. Quest’epoca non sarà priva di questi segni, che accompagnarono tutti gli Insegnamenti. C’è anche quello, di grande valore, che ha il tradimento, massimo fra i crimini, come contraltare. Non c’è un solo Insegnamento che non abbia patito tradimenti.

I “teraphim” possono essere artificiali o viventi. Questi ultimi sono designati per gli eventi mondiali; il popolo li chiama eletti, perché il legame con la Gerarchia li segna anche nel fisico. Anche se i teraphim non conclamano nulla, tuttavia gli oscuri sentono la benevolenza della loro consacrazione e tradiscono pur di frenare la crescita del Bene. Proteggetevi senza paura dai traditori, e prendete energia dal cuore. Non temete per la crescita del Bene; dov’è un seme di Luce ci sono sempre fiori e frutti. Ma bisogna afferrarsi al cuore come all’unico ormeggio.

271 — Gli oscuri sono molto monotoni nelle loro imprese creative. È infondato presumerli estrosi: è più giusto considerarli come degli astuti bugiardi.

272 — Il caso di X. è insolito. Certo il debito karmico è stato pagato; ma ne restano, per così dire, le bucce, e questa è una circostanza molto apprezzata dai demoni. Nulla tanto li infuria come il miraggio del Karma. Sembra sempre che chi pure lo ha smaltito abbia ancora un debito, e ciò scatena la loro furia. Noi distinguiamo molte categorie di legami karmici. Si nota che, col trascorrere delle epoche, una personalità sale mentre l’altra declina; che avviene di quei legami durante tali divergenze? Ma i demoni utilizzano i gusci del karma per affondare altri attacchi.

273 — Il guscio del Karma ne richiama alla mente un altro, quello del corpo sottile, che anch’esso è causa di molti turbamenti. In realtà, tutti questi gusci non dovrebbero esistere: sono solo le imperfezioni umane che consentono quelle forme limite. Il corpo fisico favorisce la trasfigurazione in quello sottile, ma se lo spirito non si svincola in tempo dagli allettamenti terreni e dai desideri carnali, il corpo sottile non riesce a separarsi in uno stato puro, e porta seco come un sedime delle passioni mondane. Se pure riuscisse a liberarsene, il guscio tuttavia permane a lungo, simile a uno spaventapasseri, e sovente è molto malefico. L’ignoranza umana addebita questi resti al Mondo sottile, che è una sfera di bellezza. Se si pensasse ai legami che connettono i mondi e all’evoluzione designata, non si vorrebbe certo avere intorno simili rifiuti nocivi.

274 — L’involucro del Mondo sottile è molto prossimo all’esistenza fisica perché attratto alla Terra. Sono quei gusci che appaiono qua e là nel mondo sotto forma di spettri, e certi spiriti malvagi si impadroniscono volentieri di quelle dimore gratuite. Ma chi trapassa nel Mondo sottile carico ancora di passioni terrene ha una ben grave responsabilità! È orrendo dissacrare lo Spazio mirabile, che conduce alla Luce e riverbera alla conoscenza suprema! È repellente quell’involucro di meschini desideri carnali, da cui è così facile liberarsi: basta infatti pensare alla Gerarchia della Luce.

Il cuore, il cuore, il cuore vi ricorda sempre la Luce!

275 — Il Maestro pretende dagli allievi una coscienza specialmente chiara. Ma la notte, che l’oscura, non consente di sfruttare tutta la potenza che s’annida nel profondo. Fra le cause del successo o del fallimento delle imprese, lo stato della coscienza ha un gran peso. Anche una minima difficoltà o incoerenza nel fervore basta già per modificare le conseguenze. Ad esempio, qualcuno può avvicinarvi pronto a darvi soccorso, e attende da voi solo l’occasione per farlo. Ma voi siete impegnati in una conversazione formale, e quel desiderio di aiutare svapora su una tazza di tè. Inoltre, le convenzioni sociali esigono che il tempo vada sciupato nelle proposizioni più banali, e in tali stoltezze i semi più preziosi vanno perduti. Ma basterebbe che l’umanità riconoscesse il valore del tempo per ricuperare molte cose preziose. Naturalmente è il cuore che dovrebbe dosarlo, per correlarlo alle misure supreme.

276 — La fatica non si deve naturalmente alla primavera, né all’autunno, ma alla densificazione delle correnti che premono sui centri. Non potrebbe essere altrimenti, quando legioni di ossessi e di furibondi muovono all’attacco. Non stupitevi quindi se in continenti fra loro lontani gli ossessi ricorrono alle stesse formule. È un’altra prova del fatto che il Mondo invisibile regge e governa da una sola Fonte comune: invero sia la Luce che la tenebra sono monarchiche. È molto istruttivo osservare la mentalità generale d’ambo le parti. Si vede apparire una netta divisione, poiché ciascuna di esse applica le sue proprie misure e i suoi metodi. Anche a livello fisico è quindi possibile osservare la divisione delle forze e comprendere i movimenti degli eserciti.

277 — Si può pensare con il cervello o con il cuore. Ci fu un tempo, forse, in cui si dimenticò l’opera del cuore, ma questa è l’epoca sua, e occorre dirigere gli sforzi in tale direzione. Così, senza per questo togliere lavoro al cervello, siate pronti a riconoscere il cuore come forza motrice. Gli uomini lo hanno limitato in mille modi: le sue attività sono intese in senso ristretto e sovente impuro. Bisogna invece infondere tutto il mondo nella sua sfera, perché il cuore è il microcosmo dell’esistenza. Chi non è ispirato da questo grande concetto cerca di minimizzarne il valore. Noi bandiamo, per decreto, l’irritazione, ma è solo la grandezza del cuore che preserva da quel veleno. Parliamo della capacità di contenere gli opposti, ma dov’è questo oceano, se non nel cuore? Parliamo dei mondi lontani, ma è il cuore, e non il cervello, che ricorda l’Infinito. Non sminuite dunque quel ricettacolo di Beatitudine che vi è stato affidato.

278 — Ogni sentimento genera energia. Se è comune, questa si moltiplica. Un sentimento collettivo produce un’energia poderosa, ma deve essere armonizzato, mentre quello individuale deve essere teso. Qui si vede la causa generale della scarsa efficacia dei sentimenti attuali: non se ne nota oggi una sola qualità veramente intensa. Eppure, che grande realtà si rifletterebbe nell’esaltazione di una miriade di sentimenti armonizzati. Gli antichi dicevano che il sentimento è la forgia del potere. In verità, come sono maestosi l’amore reciproco e il potere della mutua gratitudine, e come è invincibile l’eroismo dell’abnegazione. In questo modo si possono costruire grandi torri e forti cittadelle. Ma donde scaturisce il potere armonizzante? Certo non dall’intelletto né dalle circonvoluzioni cerebrali, ma solo dal cuore, dalla Luce. Agli oscuri lasciate solo il sentimento dell’ira; fra quei bagliori rossi e fangosi non esiste armonia.

279 — Pochi saranno disposti a riconoscere il sentimento come forza: per loro non è che un’ala di farfalla. Con una simile concezione tutta la struttura va in fumo. La consolazione sta non nel fatto che qualcuno testimoni la Nostra esistenza, ma che le Nostre emissioni più potenti raggiungono la loro meta luminosa.

280 — Anche la rabbia satanica ha la sua utilità. C’è chi utilizza il potere dell’aria, altri del fuoco, o dell’acqua. La capacità di tenere salde le redini dei cavalli più focosi avvicina alla meta. Siate dunque i forti padroni degli elementi: ed è la volontà del cuore, non la ragione, che li domina. Questa, al contrario, è quella che finisce per convincervi che lottare con essi è pura follia.

281 — Dunque il sentimento produce energia, e da questa possono derivare proprietà e possessi. Come comportarsi in proposito? Sapete della rinuncia, ma se qualcosa già esiste, perché fare come se non ci fosse? Non sarebbe questa, tra l’altro, anche un’azione distruttiva? Invocate dunque di nuovo il Maestro e, mentalmente, trasferiteGli quel carico gravoso; ed Egli trasmetterà il dono ancora più in alto. Così si risolvono simili problemi. La stessa parola “proprietà” sparisce, e si resta semplici guardiani dei beni gerarchici. Potete infatti leggere i libri del Maestro; ed Egli vi consente di vivere nella Sua casa, ammirandone gli oggetti, nutrendovi dei frutti del Suo giardino. In tal modo il Suo Nome resta sempre con voi, e lieti tenete in ordine le cose visibili che la Sua fiducia vi ha affidato. Gli uomini non sanno comportarsi con i possessi, perché non conoscono il modo di trasformare mentalmente il livello fisico nel Sottile.

282 — Non passate sotto silenzio neppure una soltanto delle espressioni della vita. Chiamate il cuore a giudicare se siete veramente sinceri nel trasferire i vostri beni al Maestro. Potreste dire belle parole pur desiderando il contrario. Non fate come i vecchi, ma vivificate con il cuore il linguaggio del Mondo sottile; è ciò che gli uomini chiamano coscienza.

283 — Una mente pura è il disinfettante migliore. È ora di riconoscere che una concatenazione di pensieri equivale a una reazione chimica. Del pari il manifestarsi dell’Armageddon è da concepirsi non solo come una guerra dichiarata ma anche in base agli eventi di tutta la vita. L’ossessione di cui ho parlato è un’evidenza notevole di quella grande Battaglia. Certo tutto il pianeta, convulso, è teatro di atti di suicidio e di calamità fisiche e spirituali. Gli uomini manifestano nuove malattie cerebrali e nervose, e molte perversioni. C’è da stupirsi al vacillare dello spirito; c’è da sdegnarsi nel vedere quante minacce e quanto odio si riversano sui migliori, come se la terra stessa volesse disintegrarsi! Certo i folli, che non vedono i guerrieri luminosi, si lasciano trascinare nell’abisso dagli oscuri. Consolidatevi dunque, con il massimo impegno, nella Gerarchia. Anche sui campi di battaglia terreni è importante che non si interrompa il flusso delle comunicazioni. Imparate così a riconoscere il Grande dagli esempi più modesti.

284 — Una ragazza di campagna, mentre fa il burro, applica già il segreto della formazione del mondo. Sa inoltre che il burro non si fa con l’acqua. Sa che latte e uova si possono sbattere, e con ciò distingue le sostanze cariche di energia psichica. Ma è proprio questo requisito che agli scienziati non pare convincente. Ella sa quanto sia utile una rotazione a spirale, ma a certuni anche questo sembra un pregiudizio. Non preoccupatevi mai, non lasciatevi trasportare dalla collera, ma pensate a ciò che vi circonda, e trasferite le leggi fisiche alla vostra propria esistenza! Solo così sopravviverete all’Armageddon! Sarebbe grave errore trascurare di ricorrere al cuore per equilibrare ogni stato di confusione.

285 — Comandate al cuore di stare quanto più vicino possibile al Maestro. Se vi occorrono parole per affermare il Maestro, parlateGli come se fosse al vostro fianco. Ma non attendetevi risposta con le consuete forme verbali. Essa potrà giungervi portata da molti segni, visibili o remoti. Si dovrebbe assorbire l’intera vastità della vita per scoprire i segni della grande creatività. Bisogna capire quant’è ampio il campo di battaglia dell’Armageddon, e pensare che le Potenze del Mondo supremo sono vicine; qualunque siano le condizioni della vita, esse sono al fianco di ogni spirito fervente. In verità, i tocchi leggeri del Mondo sottile vi sfiorano, ma dovete imparare a sentirli non solo nella calma notturna, ma alla piena luce del giorno. L’errore dell’uomo sta in questo, che percepisce il sottile solo al crepuscolo. Ma questa è l’ora della via della Luce.

286 — Lo specchio dell’ora presente mostra una confusione mai vista finora. Non c’è colore che predomini. Lo specchio dell’Armageddon consiste di frecce d’oro e azzurre, nere e rosse che filano verso il bersaglio. Non ci sono profili definiti, ma solo nubi e raffiche di esplosioni, come effluvi pesanti sospesi su un abisso. Così, sin dai tempi antichi, è stato descritto l’inizio della grande Battaglia.

287 — Se notate qualcuno troppo concentrato nello Yoga fisico, ricordategli che si tratta di una limitazione indesiderabile. Ditegli che il cavallo che sa fare molti esercizi non è quello adatto per un messaggio veloce. Non cadete dunque nelle limitazioni corporee.

Ogni accumulo del genere è infatti un ostacolo. Solo lo spirito non ha limiti, e l’insegnamento futuro baserà appunto sulla sua conquista. Lo Yoga corporeo dev’essere trasmutato nei fuochi sottili; non è in grado di condurre all’unione con il Mondo sottile; e il cuore non vi ha ruolo preminente: eppure la trasformazione sottile si ottiene solo per suo mezzo. Esso preserva quell’attitudine al fuoco che è l’unica condizione per conseguirla.

288 — Che nessuno speri di riuscire per la via corporea. Il Karma non è nel corpo, ma nello spirito. Avete inoltre giustamente notato che i colpi inferti sull’aura reagiscono specialmente sugli occhi, le cui membrane affermano la sostanza sottile.

289 — I voli compiuti nel corpo sottile sono una qualità nuova per la Terra. Quel corpo non è vincolato ad essa, e sale prontamente. Il corpo terreno si innalza a fatica e cade facilmente, ma per il sottile è vero l’opposto: gli è molto più arduo discendere. Le sfere inferiori gli sono più impenetrabili. Naturalmente qui parlo del corpo sottile nel suo stato migliore; in condizioni diverse è a proprio agio nelle sfere inferiori. È interessante vedere che il corpo sottile, se elevato, già manifesta qualità che sono del Mondo dei Fuoco. Anche se immersi nello stato terreno è dunque possibile percepire il principio di tutti i mondi. Per ciò basta purificare la coscienza, collaborare con la Gerarchia e osservare con acume ciò che avviene.

290 — Chiunque abbia udito, anche per una volta, il fragore e i lamenti dello spazio ha chiara l’idea degli strati inferiori che circondano la Terra. È del tutto indispensabile, in verità, impegnarsi a fondo per superare le regioni di questi orrori. Persino passandole a volo è quasi insopportabile il contatto con quello stato innaturale esistente fra i mondi. Ecco perché occorre imboccare la via del Mondo sottile con l’impegno preciso di raggiungere il Fuoco.

291 — L’acutezza consente di osservare molti fenomeni di importanza scientifica. Si nota, ad esempio, che i colpi ricevuti sull’aura non solo agiscono sugli occhi, ma anche sulla sensibilità epidermica, specie presso la sorgente delle radiazioni delle spalle. E si scopre che i materiali più inattesi emettono luce: legno, vetro, tessuti, gomma e molti oggetti che non obbediscono alle leggi solite. Voi sapete già che l’elettricità, qual è chiamata, non è che l’aspetto più grossolano dell’energia visibile di Fohat. Ma quando il cuore purificato, che ne è un accumulatore, lascia passare il Fohat sottile, da qualsiasi superficie emana una luce di qualità particolare. Fohat si accumula ovunque, e basta, per manifestarlo, un apparato sensibile: e solo il cuore può funzionare in tal modo. Certo non è facile, dal momento che bisogna saper accogliere una moltitudine di energie, dalla tigre a Fohat.

292 — Chiunque osservi le manifestazioni delle energie sottili sa che il cuore vi è indissolubilmente connesso. E sa quanto sia arduo, fra le tigri, elevare e guidare altri nelle sfere più alte. Pure, questa è l’opera di chi dà inizio al nuovo Mondo. Anche il primo esordio deve infatti essere percettibile.

293 — L’Agni Yogi deve pensare ad esprimersi con chiarezza. Sono pochi quelli che si impegnano per pensare in tal modo, e pochi coloro che si rendono conto come sia impossibile applicare nel mondo fisico fenomenico molte impressioni sottili, già pronte. Quante cause segrete di fallimenti risalgono a qualche distorsione mentale! Tutto tende alla precisione. Il Fuoco, l’elemento più sottile, offre notevoli esempi di costruzione. E anche il pensiero umano si edifica su quel modello.

294 — Gettare discredito è certamente mal fatto: ne nascono le cose più meschine. Chi lo fa non sia mai considerato come un martire; ha sparso semi guasti e striscia nella speranza di vederne i germogli. Al contrario, l’uomo che afferma si rettifica, e ciò facendo costruisce baluardi. Avete esempi dell’efficacia dell’affermazione. Le opere crescono solo se benedette: pensateci.

295 — Si narra che un giorno alcuni Messaggeri del Saggio della Montagna giunsero da Gengis Khan. Portavano uno scrigno, e in questo un calice d’oro, e tessuti variopinti. Un’iscrizione diceva: “Bevi da un calice solo, ma indossa i costumi di tutti i popoli”. Ciò alludeva alla Gerarchia e alla tolleranza, degna qualità di un Capo. Rafforzatevi dunque estendendo l’Insegnamento di Luce; e osservare il ritmo delle Dispensazioni. Vedrete che la percezione vi si alterna all’affermazione; giunge così il tempo in cui gli accumuli consentono di conoscere i Fondamenti della Vita. Presto si potranno già trasmettere i sentieri del cosmo nelle mani degli scienziati, ma occorre che il desiderio del Bene comune sia più ardente. Ora più che mai è necessario convenire sul modo di vivere, e guardare al futuro; quando la condizione generale dell’umanità è pericolosa come non mai è indispensabile tracciare il solco in direzioni inattese. È possibile trovare in sé stessi le forze ignee che vietano di screditare e di fare dell’abitudine la panacea di tutta l’Esistenza. Notate che, per qualcuno, l’Infinito cessa di essere temuto, che la Gerarchia diviene il filo conduttore dell’ascesa, che il cuore è ormai il seggio della Luce suprema e che lo stesso Fuoco spaziale splende come l’altissimo Reame.

296 — La conoscenza del Fuoco non solo abbrevia la via del Regno supremo, ma può anche restituire al pianeta un certo equilibrio di cui gravemente abbisogna. È giusta la via dei raggi cosmici, ma senza il cuore, senza l’energia psichica quelle scoperte sono solo approssimate. Notate quanto sia vasta la rete dell’Insegnamento. Lasciate pure che, secondo la loro abitudine, gli uomini ne nascondano la fonte: non è questo che importa. È bene che esso si diffonda, per vie inattese, in tutte le parti del mondo. Già ne vediamo la crescita, e questa affermazione è la più bella corona del tempo attuale. Non stupite se le sue radici crescono nascoste: è proprio ciò che ne assicura la vitalità. Chi potrebbe segnare le vie dell’Insegnamento? Il magnete agisce secondo la sua propria legge. Ma dalle montagne vedo che lo spazio ne è soffuso, e ciò Mi consente di benedirvi.

297 — Il Maestro è lieto quando in un involucro terreno si riesce a percepire le sensazioni del corpo sottile. È l’affinarsi della coscienza che consente di sentire la propria sostanza contenuta in un guscio denso. Certo la sofferenza è inevitabile, dal momento che il corpo sottile è congiunto ad un sistema di nervi sulla superficie corporea; inoltre, quando vi ritorna esso deve conquistarvisi la dimora. Sapete infatti che è un poco più alto del fisico, e ciò spiega perché il rientro sia accompagnato da un senso di pena. Quando il Mondo sottile diviene la naturale continuazione di quello terreno, non si può evitare un senso di costante separazione fra i due corpi, e sarà un serio problema per i medici spiegarsi i dolori che derivano, non certo da una malattia, ma dal muoversi dell’uno nell’altro. Questa via, medica è un altro possibile approccio alle sensazioni sottili; si connettono così due problemi: fisico e spirituale.

298 — Nulla fa comprendere il Mondo invisibile se non la sensazione diretta. E nulla assiste il cuore se questo rifiuta di arrendervisi. L’attenzione premurosa posta ai fenomeni della vita rivela che si è pronti ai metodi della ricerca sperimentale. L’affermazione non è da intendersi come teoria, ma come requisito necessario per capire quanto è immediato l’Insegnamento trasmesso dall’esperienza. Bisogna inoltre comprendere i ritmi degli eventi che si alternano. Il treno corre in mezzo alla campagna, ma solo un bambino piangerebbe vedendolo scomparire nella galleria. Siate dunque calmi dinanzi al moto vario degli avvenimenti.

299 — Le sfere inferiori sono così inquinate che, senza esagerare, la polvere meteorica vi si ossida. Le reazioni chimiche dell’energia psichica si riflettono infatti soprattutto sui metalli: è semplice osservarlo sugli oggetti metallici indossati da persone di diversa natura psichica. Naturalmente la corruzione delle sfere più accoste al pianeta è seriamente distruttiva. I corpi sottili inferiori, come ladruncoli al mercato, oziano dattorno, e impediscono il giusto formarsi delle spirali costruttive. Bisogna essere capaci di molto fervore per riuscire a passare oltre tali cortine di ammassi pericolosi. Non pensate dunque che il pensiero non lascia conseguenze; anche il calice più ampio può essere colmato e tracimare! E tanto più in quanto la gravità, durante la rotazione, trattiene molte particole di peso leggero. Quando diciamo che bisogna purificare l’energia psichica raffinando il pensiero Noi intendiamo con ciò schiarire le sfere inferiori. Nei termini della Chiesa cristiana, è necessario per sconfiggere le orde infernali.

300 — Se il pensiero ha in sé energia creativa, quanto importa che si emettano pensieri sani nello spazio! Quando l’umanità, concorde, prenderà a farlo simultaneamente, l’atmosfera infetta che attornia il pianeta svanirà d’un tratto. È dunque necessario emettere tali pensieri più volte al giorno, non per sé stessi, ma per il mondo. Il pensiero si abituerà, in tal modo, a imprese impersonali. Come il Salvatore del genere umano pensa solo al mondo, applicatevi, emulandolo, a manifestare l’energia creativa della mente. Non è il caso di considerare la trasmissione del pensiero come qualcosa di sovrannaturale. Che essa alimenti lo spirito, proprio come combustibile gettato nel fuoco notturno del bivacco! Bisogna semplicemente seguire l’altissimo esempio. Il cuore sarà per voi un preciso cronometro, nel chiamarvi al pensiero universale. Non occorrono meditazioni faticose; pensare al mondo è breve, e rispecchia in semplicità la rinuncia a sé stesso. Benedite il mondo!

301 — Dite agli amici di pensare al mondo, a tutti i mondi! Che mai li avvicini la mentalità dell’ipocrita: “A che serve al mondo il mio pensiero?”. Chi pensa così non ha ancora rinunciato a sé stesso. Certo ogni guerriero scocca una sola freccia, ma se ciascuno risparmiasse la sua tutto l’esercito resterebbe impotente. Perché, allora, la croce del mondo?

Chi può allora dimenticare di sorvegliare la tigre? Che il pensiero del mondo non vi faccia scordare la tigre, né l’Armageddon.

302 — Sarebbe istruttivo compilare, in un libro, i danni derivanti dai cattivi pensieri; per sé stesso e per altri. Essi sono all’origine di moltissime malattie. Un tempo causavano solo disordini psichici, ma è ora di riconoscere la quantità delle più svariate forme di malattia fisica che quei pensieri producono. Non solo i disturbi cardiaci, ma la gran parte delle malattie dello stomaco e della pelle ne sono la conseguenza. Quindi le malattie contagiose si trasmettono non solo per predisposizione ma anche a mezzo del pensiero.

Non è solo autosuggestione, e si notano casi in cui l’infezione viene diffusa da un solo portatore. Gli effetti fisici corrono esattamente paralleli ai fenomeni spirituali. A questo proposito si è osservato che alcuni organismi spargono inconsciamente un certo contagio, pur restandone immuni. Già in antico se ne conosceva l’esistenza, ma questo sapere scientifico andò poi dimenticato, e si finì per attribuire la causa al cosiddetto malocchio.

303 — Anche per le malattie puramente fisiche l’origine è dunque da ricercarsi nella qualità del pensiero. Rivolgete perciò gradualmente verso il bene il pensiero di chi vi attornia. Avete un esempio che vi dimostra quanta sofferenza viene provocata dalle maledizioni e dalla profanità, anche a grandi distanze. Bisogna che il cuore sia educato a vedere le cose come sono. Gli ossessi agiscono specialmente se riescono ad aver contatto con l’aura, anche solo sfiorandola. Occorre dunque stare attenti alla primissima impressione, quando il cuore è in grado di mandare il suo segnale. Potete facilmente immaginare che sorta di infezioni trasmettano gli ossessi, e perciò bisogna evitarli.

304 — Il fuoco manifesto distrugge il corpo fisico, ma è l’elemento natale del corpo igneo. Ciò significa che questo mutare del rapporto si produce per tutta la distesa del Mondo sottile. In verità, dallo stato del corpo sottile si può giudicare il limite raggiunto dalla reazione benefica del fuoco. Gli strati elevati, purificati dalle scorie fisiche, già la sperimentano; ma quelli inferiori sono ancora soggetti alla sensazione fisica della fiamma. Pertanto quanto maggiori sono i sedimi fisici, tanto più dolorosa è l’azione del fuoco. Ciò spiega le dottrine delle fiamme infernali. Non a caso dunque la vera conoscenza indirizza agli strati superiori. Ed è rigorosamente scientifico ammonire gli uomini, che non si portino appresso cupidigie brutali nel Mondo sottile. C’è da compatire quegli stolti che si fanno beffe dello stato dopo la morte.

305 — Dal Mondo del Fuoco scendiamo ora verso le fauci della tigre, poiché bisogna saperla prevenire. Si giunge ai livelli supremi solo se si sfugge a molte fauci e a molte maschere repellenti. La via che sale passa per molte manifestazioni di odio, finché l’uomo non le spazzerà via con l’azione della sua coscienza illuminata.

306 — Il Maestro addita la meta, talvolta premonisce, ma molto deve essere compiuto dal discepolo stesso. Inoltre, queste sue imprese devono nascere spontanee, ed è proprio il suo fervore volontario che lo perfeziona. Ogni aggiunta di interesse egoistico e di paura recide il legame di salvezza.

307 — Gli oscuri coltivano sempre la speranza che danneggiando la costruzione riescano a ostacolare il compiersi del proposito; ma trascurano sempre il fatto che l’Esistente è indistruttibile, ed è variabile solo nelle sue condizioni. Si può anche fare il nome del sito più tenebroso: Marakara, eppure anche colà non è esclusa una possibilità di Luce: basta scoprirne gli accessi.

308 — Esiste un’azione che disturba l’opera costruttiva, che però può condurre a una nuova miglioria. Perciò con risolutezza Noi espelliamo la paura, che impedisce di scorgere il felice distribuirsi delle molte parti. Lo stesso criterio è applicabile a tutti i casi della vita: la sconfitta è impossibile. Infatti, la felice combinazione delle parti può essere rinviata, ma non svanisce. Ma l’occhio offuscato dal terrore è incapace di vedere.

309 — Marakara è un sito molto fumoso negli strati inferiori del Mondo sottile. È difficile visitarlo, perché il Prana praticamente non vi affluisce. Eppure a volte è necessario affondarsi in quelle regioni sataniche.

310 — Di norma quando un attacco viene scoperto le condizioni migliorano. Il nemico pronuncia il suo verdetto e cerca di eseguirlo, ma se la distruzione voluta non riesce molti occhi vigilanti mandano la loro forza in soccorso.

311 — Il Maestro afferma che la vittoria può essere completa solo se la coscienza è unitaria. Non ci si attenda il successo se si nutre anche il minimo dubbio sul Maestro. È indispensabile dunque che lavoriate assieme, nella certezza che vi è garantito tutto ciò che le leggi universali contengono. Chi dunque vorrà considerare quest’epoca come di riposo? Nessuno, neppure il più miope, può negare che questo tempo non ha precedenti, e bisogna vigilare anche dormendo. Il Maestro sa che avete il cuore affaticato: ogni giorno la situazione del mondo si aggrava. Ciò è del tutto naturale, se si tiene conto dell’Armageddon, ma la coscienza cui quest’idea sembra assurda resta atterrita, perché non conosce la via.

312 — A qual fine dobbiamo considerare le leggi universali? Certo perché risolvono l’Armageddon. Se si perde di vista quest’ultimo si sprofonda nel Caos. E non c’è nessuna via di ascesa in cui non sia necessaria la corda di salvezza. Sapete cosa significano questi soccorsi sulle rocce che salgono in vetta.

313 — L’inizio della massima Battaglia provoca conseguenze soprattutto sui cuori umani. Oggi è specialmente necessario affermare il cuore, altrimenti, se resta inconscio, non saprà resistere all’uragano degli elementi agitati e confusi. Pensate dunque al cuore come al principio centrale che vi collega ai mondi lontani. Bisogna comprendere cosa oggi soprattutto lo affatica. Non sono tanto gli eventi notevoli che lo affardellano quanto la sequela dei leggeri depositi di polvere quotidiana. È importantissimo ricordarlo, perché i grandi avvenimenti possono persino trasmettergli un flusso speciale di energia psichica. Ma l’Armageddon non consiste solo di questi eventi di rilievo, ma, al contrario, una quantità di piccole azioni vi viene rivalutata, e a questa pioggia di esigue correnti il povero cuore deve abituarsi. Dico povero, perché se in essenza già conosce le Sfere del Fuoco, nel frattempo dovrà infrangersi contro le dure rocce della Terra.

314 — Sapete com’è vero che Noi camminiamo sull’orlo dell’abisso e al limite dell’esplosione. Sapete quando il silenzio, pregnante, indica l’accrescersi della lotta. Sentite la Nostra tensione. Solo gli stolti, innamorati di sé stessi, possono credere che in alto ci siano solo canti di gloria. Ma chi guarda nell’Infinito sa che quanto più ci si eleva, tanto maggiore è la tensione. Preparate dunque gli uomini al suo inevitabile aumento. Ciò non significa che sia l’Insegnamento a causarla, ma che è la legge dell’Esistenza.

Per molti il ritmo delle correnti è una cosa senza senso, ma voi conoscete queste reazioni salutari. Siate certi della Mia presenza.

315 — La calma è l’equilibrio della tensione. L’unione della coscienza soprattutto preserva l’energia. Ecco una norma importante che di solito è negletta. Quando la psicofisiologia sostituirà l’attuale, limitata, fisiologia si capirà di quale valore sia il risparmio dell’energia.

316 — Anche un gigante può essere bloccato da un piccolo pensiero, se è dissonante. Oggi molti uomini si voltano indietro, esitano, cambiano strada e comunque prestano orecchio a qualunque pensiero li attraversi, senza notarne la fonte. La legge di attrazione e ripulsa mentale sarà ammessa prontamente dai musicisti, che capiscono la consonanza e il senso della dissonanza, essendo l’intera composizione imperniata su una nota fondamentale. A chi sa cosa significhi dirigere una grande sinfonia a molte voci in una sola tonalità, non sarà difficile comprendere le manifestazioni del pensiero fondamentale, nonostante le sue variazioni. Un pensiero costruttivo del genere non esclude molte diramazioni, purché in una sola tonalità dominante: e l’intrusione di una dissonanza estranea non basterà a scuoterlo, se la base principale è ben salda.

317 — In verità basta evitare l’orrore e la corruzione, poiché non c’è situazione che non possa mutare nel modo più favorevole se le basi sono stabili. Così è impossibile creare in stato di completo ristagno e di declino, mentre ogni moto progressivo è già soffuso decisamente di consonanza.

318 — Chi ha delle visioni dovrebbe essere attentamente esaminato dai medici. Vi scopriranno sintomi particolari nel cuore e nei centri nervosi. Come la scala musicale dell’India antica è molto più raffinata di quella occidentale, così un cuore che comprenda il Mondo sottile offre modulazioni tonali più delicate. Ma i medici si guardano bene dall’esaminare gli individui sani, e in tal modo tralasciano una pagina che li volgerebbe al futuro. Di solito miracoli e visioni sono considerati fenomeni di isterismo, senza per questo che qualcuno si dia la pena di spiegare cosa sia. Diranno che è uno stato di intensa reazione del sistema nervoso simpatico, o un’irritazione dei terminali nervosi periferici; faranno l’ipotesi di molte cause di varia ragione e applicheranno i rimedi più bovini, ma senza curarsi di indagare se quei fenomeni abbiano una ragione superiore.

319 — Un miracolo è una manifestazione di energie sottilissime che sfuggono alle scuole di chimica e di fisica. Non è solo una levitazione, o una perdita di peso, fenomeni di cui siete stati testimoni; quelle energie raffinatissime entrano nella vita più sovente che non si creda, e i loro effetti, incomprensibili alla maggioranza, devono essere studiati. Ciò non è necromanzia, e tantomeno spiritismo, ma semplicemente indagine scientifica delle energie più fini. Avete sotto gli occhi il cuore umano, il più sacro ricettacolo di tesori, ma bisogna ascoltarlo, e accostarsi a quel trono elevatissimo con le mani pulite. Avete visto certi medici negligenti che non seppero trarre vantaggio dalla chiara evidenza di un cuore ardente. Ora pagano il fio della loro cecità. Si possono operare miracoli, ma occorre unire assieme i fili più sottili del cuore. Perciò Noi esortiamo alla necessità di unificare la coscienza.

320 — In antico, con certi metodi artificiali, si sapeva coordinare l’attività cardiaca con i mondi lontani. Ad esempio si usava intrecciare le mani sopra il capo, così formando un cerchio magnetico. E anche si ponevano le mani, così intrecciate, nel luogo del “calice” in modo tale che l’estremità della palma sinistra fosse sul cuore. Così si rafforzava la corrente delle onde magnetiche. Ma ora, naturalmente, insegnando ad ampliare la coscienza si tralasciano questi artifici esteriori: è molto più potente agire tramite l’interiorità cosciente. Cercate di sentire che le emissioni della coscienza hanno in sé la sostanza del cuore e lo stimolano ad ascendere, come trascinandolo nell’Infinito. Va detto che molte sensazioni dipendono dallo stato dell’atmosfera: si prova esultanza o depressione, ma rendetevi conto che in quei momenti il cuore ha aperto i cancelli del mondo supremo. Solo la malizia e la paura usano i passaggi sotterranei.

321 — Lo scultore, quando modella le sue figure, tocca certi punti una volta sola, mentre su altri concentra tutto un seguito di colpi, rudi o delicati. Nell’Insegnamento si vede similmente che sovente in certe situazioni occorre variare gli interventi senza ripetere, proprio come il cesello dello scultore non ritorna sui suoi movimenti, ma si limita a profilare la forma voluta. Quelle parti di norma rispondono prontamente; fate attenzione dunque ai passaggi segnati più volte: o sono specialmente insoliti per la coscienza o non li si nota. E come un errato colpo di scalpello può essere irreparabile, così un’occasione mancata darà un senso diverso a un’intera missione. Se parlo del cuore, forse che ciò non include una moltitudine di individui che richiedono manifestazioni assolutamente irripetibili? Né potrebbe essere altrimenti, perché le energie più fini si rifrangono e mutuamente si intrecciano, imprevedibilmente, nelle varie sfere.

322 — Bisogna insistere sempre sulla diversità dei fenomeni sottili, affinché l’uomo non li classifichi affrettatamente in categorie rudimentali senza prestare la debita attenzione al metodo di concentrazione individuale. E bisogna ripetere di certi fuochi del cuore, che ad alcuni appaiono viola intenso, ma ad altri violetti o lilla, molto dipendendo dalle condizioni dell’aura e del fisico. Ma sono differenze che non mutano la sostanza dei fuochi.

323 — Per accostarsi alle energie più raffinate occorre un metodo individuale; l’errore più grave è riguardare il trascendente secondo i vecchi sistemi. Si condannerebbe al fallimento chi volesse soppesare l’imponderabile con una bilancia; eppure queste nobilissime energie penetrano naturalmente tutta la sostanza umana, e la connettono ai mondi più elevati. È del tutto ovvio che questi segni sublimi non vanno cercati nei malati, ma negli organismi sani. Che questi imparino a riconoscere in sé quei fenomeni che, pur inesplicabili, sono loro evidenti. Che non temano di apparire ridicoli, se riescono essi soli a scoprire l’efficace manifestarsi delle energie sottili. Confidino nel fatto che proprio ora si fanno frequenti le precipitazioni del Mondo sottile. Queste sono come microrganismi pressoché invisibili, ma dagli effetti indiscutibili.

324 — Non bisogna considerare il metodo individualistico come ascientifico; proprio all’opposto, esso apporta nuovi elementi per verificare la formula. Ad esempio gli antichi Veda avevano osservato le somiglianze fra certi centri nervosi e taluni animali e altre forme. Fu proprio l’osservazione a porre la prima base per le classificazioni sistematiche. Nello stesso modo i fatti notati da testimoni degni di fede potranno raccogliersi in un vero e proprio sistema. Se recentemente l’uomo si diede a esaminare lo spiritismo nonostante i suoi pericoli, quanto gli sarà più naturale prendere a osservare fenomeni energetici che nella loro veste grossolana gli sono già noti. La scienza non ne subirebbe scosse, ma dilagherebbe in nuovi domini.

325 — Un colpo sul cuore non è come l’urto su un’arpa o una cetra? Le sue risonanze non parlano di corde invisibili, prolungamenti sottili dei nervi? Non è forse scientifico osservare quei colpi ricevuti sull’aura, allorché l’occhio, o il cuore, o il calice, o la corona del capo chiarissimamente sono colpiti da frecce ostili? Ma subito si nota quanto più sensibilmente vibra il cuore che gli altri centri: non a caso lo si chiamò Sole dei Soli. Perché una trasmissione a grande distanza non dovrebbe essere considerata come un fenomeno sottile, eppure del tutto naturale? L’isterismo deve essere analizzato e suddiviso in varie categorie: oggi se ne fa una cosa sola, dall’ossessione alla spiritualità raffinata. Sono contraddizioni confuse, poiché è cosa perfettamente contraria al metodo scientifico gettare tutto in un solo mucchio, solo per non voler affaticare il cervello. Santa Teresa, in un’ottica simile, potrebbe sembrare un’ossessa, e il più lurido dei demoni essere prossimo all’altare. È inammissibile contribuire a confondere fra condizioni diverse!

326 — Se si vuole veramente essere scientifici bisogna osservare con rigorosa precisione! Come fare un solo fascio di fenomeni contrastanti? Al contrario, la ricchezza dell’esistente dovrebbe far rivolgere il pensiero verso una moltitudine di osservazioni. Si cominci dal raccoglierle, prima di saltare a deduzioni superficiali. L’Insegnamento vi ha fornito consigli sufficienti. Dovete ora pensare a raffinare quanto assimilato; così vi accosterete alle frontiere del Mondo sottile.

327 — Esercitare l’attenzione è un requisito per scoprire i segni del Mondo sottile, e la si sviluppa in vario modo. Ascoltando una sinfonia, ad esempio, cercate di scegliere e seguire una voce sola, oppure identificate vari suoni strumentali simultanei. Giova, inoltre, distinguere le risonanze del silenzio. Il silenzio ha molte voci delicate, e osservarne il ritmo avvicina al Mondo sottile. Ma in tale studio è bene saper riconoscere la dissonanza causata da qualsiasi intrusione fisica. Non c’è esempio migliore del suono fisico per le comparazioni con il Mondo sottile; un’antitesi similare è osservabile anche nell’ambito dell’olfatto; ma questa capacità percettiva è molto più rara! Se nel Mondo sottile gli aromi hanno funzioni nutritive, certo non sono altrettanto evoluti in quello fisico. Come avete osservato, il Mondo sottile è pervaso di odori: quanto più in alto, tanto più sono perfetti. Ma gli strati inferiori sono appestati dalla decomposizione. I disincarnati che vi si attardano spandono quel lezzo; perciò è bene abituarsi, nella vita, a salire in volo negli strati più elevati.

328 — Per prepararsi alle sfere superiori bisogna, prima di tutto, purificare la coscienza sviluppando la vita del cuore. Ma è un requisito da ricordare bene; di solito lo si rammenta solo nei momenti di ozio o di riposo, e quando è necessario applicarlo lo si dimentica, sostituendolo con l’irritazione, dall’orrendo fetore.

329 — Come credere di riuscire a qualcosa nel Mondo sottile, se non si tollera né il parlare né il pensare? L’Insegnamento che non conosca quel Mondo non serve da guida, poiché l’esistenza terrena è meno della centesima parte di quell’altra. È bene dunque conoscere le condizioni di quest’ultima, più duratura. Ma ora nel Mondo astrale la battaglia e la situazione generale sono anche più complesse.

330 — Quando il cuore è purificato tutte le sensazioni assumono un’attività particolare: olfatto, udito, vista, gusto sono incessantemente stimolati. Non c’è più silenzio, perché quando si placano i suoni terreni cominciano a farsi udire gli echi del Mondo sottile. Non c’è un istante senza odori, perché l’aria più pura è pervasa di aromi; non c’è vuoto visuale, perché la luce del Mondo sottile non cessa di eccitare l’occhio, aperto o chiuso che sia. Il cielo più puro non è forse pieno di forme? Del pari, il gusto non ha soste, perché l’uomo stesso è il più potente dei laboratori chimici. E per quanto riguarda il tatto, sapete fino a che punto il Mondo sottile faccia sentire i suoi tocchi. Così, senza lasciare questo Mondo, il cuore ci fa partecipi di una moltitudine di fenomeni ignei. Se qualcuno insiste sull’esistenza dell’assoluto silenzio, è perché il suo cuore non è ancora raffinato.

331 — Per raffinare il cuore è indispensabile una dieta vegetariana, e la comprensione del Mondo sottile non solo rivela il danno provocato dall’assimilare sostanze in via di decomporsi, ma anche quali ospiti indesiderabili vi sono attratti. Invero non sarebbe facile dire quale delle due cose sia più nociva. Persino le carni seccate e affumicate, di per sé relativamente meno dannose, attirano, col loro odore, certi affamati del Mondo sottile, e se poi il turpiloquio apre loro la porta ne risultano le associazioni più perniciose. Come avete udito, molti usano mangiare in silenzio, o impegnati in nobile conversare. Naturalmente, non è tollerabile nessuna forma di decomposizione, e ciò vale quindi anche per i vegetali. L’uomo ha bisogno di poco: due frutti, qualche cereale e latte. In tal modo ci si purifica interiormente, e ci si libera di molti vicini insidiosi. Perché i medici che studiano il modo di combattere il cancro e i calcoli biliari non prestano attenzione a questa profilassi elementare? Si parla di incensi e di profumi. Ma attenti, ci sono veleni aromatici che soffocano la coscienza! Anche questo è uno studio da non trascurare.

332 — Nel Mondo sottile si ritrovano molti fenomeni di quello terreno. Si nota in quella coscienza anche un prototipo delle stagioni dell’anno. Pertanto, immagini di alberi e montagne e superfici d’acqua non vi sono estranee, naturalmente trasfigurate. Il cuore che lo conosce vi scorge fiori e monti, e nevi, e mari. I fiori vi abbondano in ricchissime forme, ma hanno colori indescrivibilmente più complessi di quelli terreni; le nevi vi sono più bianche, cristalline e splendenti. Già cominciate a discernere una struttura completa di quel Mondo, e chi abbia distillato una coscienza limpida e benefica in Terra sarà buon costruttore anche colà. Invece di mostri, egli si circonderà di belle proporzioni e giusti ritmi, che corrispondono alla magnificenza dell’Infinito. È poi così eccessivo il compito dello spirito, se ha perfezionato il cuore? Poiché solo la coscienza illuminante del cuore solleva il corpo sottile negli eccelsi Reami. Dunque chiunque prepara il proprio cuore ed eleva quello altrui già adempie la volontà di Colui Che lo ha mandato! Se per celia si dicesse che il cuore è dunque una mongolfiera, per salire così in alto, rispondete che non è immagine poi molto lontana dal vero. La sua energia infatti è così simile all’elio e agli altri gas più sottili, che pensare ad una sua ascensione non è incompatibile con la realtà spirituale.

333 — E chi non sente, nel cuore, la beltà dell’ascensione? Chi non vi sente il gravame di dover tornare in una casa temporanea, peritura, limitante? Realizzate dunque il Mondo superiore, se volete salirvi con trasporto di tutto l’essere vostro. Pensate di potervi accontentare di sbirciare dalle finestre della vostra casupola, senza mai pensare ai Mondi supremi? E il cuore vi condurrà per la via del Cristo, verso la gloria della Trasfigurazione. Così spalancherete quella piccola casa. Ogni fusione di coscienza è già un’apertura consimile.

334 — Domandate a un uomo intelligente cosa meglio lo ha avvertito di un pericolo e protetto da errori e sbandamenti. Se è sincero vi dirà che è stato il cuore, non certo il cervello o la ragione. Solo lo stupido si attiene a deduzioni razionali e convenzionali. Il cuore è soffuso di conoscenza-diretta. Sono cose che ho già detto tempo fa, ma ora vi ritorno, su un’altra voluta della spirale. Abbiamo già conosciuto la disciplina del Cuore, la Gerarchia, e meditato sull’Infinito. La conoscenza-diretta si manifestò non come vaga intuizione ma per effetto di una disciplina spirituale, e si comprese il valore del cuore. Insegnate altrettanto ai vostri allievi. Dapprima, come una grande rete, gettate i concetti fondamentali, poi con cautela ritiratene i lembi, sì da catturare sicuramente ciò che volete. Non per caso vi è stato presentato il simbolo del pescatore che getta la rete. Il cuore non è facile da pescare! Non è facile accettarne il linguaggio come reale. Ci vogliono tempo, dedizione e fervore per riuscire a comprenderne le espressioni.

335 — Chi riflette sul cuore quando ancora immerso fra gli orrori delle licenziosità dimostra con ciò che quel pensiero gli è presente da tempo. Si può aver fiducia in lui perché è già in contatto con la conoscenza, e ciò protegge lo spirito suo dal cadere nel tradimento. Siate certi che chi cova in sé il tradimento non conosce il tesoro del cuore. Ponete dunque strati di concezioni elevate fra gli orrori delle tenebre. L’udito e la vista del cuore sono potenti.

336 — L’arido raziocinio è una forma di antitesi delle virtù del cuore. È una forma di magia, e questa è proprio l’opposto della Benevolenza. Dovete capire bene cosa sono sia la magia che il raziocinio, perché entrambi sono in stretti rapporti con la personalità, con il sé, con l’egoismo. Il secondo scaturisce dal sé, la prima si erge contro l’Altissimo. Ma i valori del cuore e della Benevolenza in essenza non riconoscono il sé, il più potente principio di limitazione. Il porcospino drizza gli aculei verso l’esterno, ed è difficile afferrarlo da sopra. Così chiunque è polemico si priva della grande Comunione con il Cielo. Ma non confondete la ragione con i ragionamenti faziosi. La ragione guida alla saggezza, cioè al cuore. Sono i vermi che polemizzano, anche se strisciano a mala pena per i sentieri dell’uomo. Persistete dunque nella conquista del Cuore: là sta lo scrigno dell’estasi, che non si acquista con l’oro.

337 — Davanti a voi sta il cuore, che suona per risonanza a tutte le affermazioni del Cosmo. Non è una coscienza universale? In verità, per suo mezzo la vita tornerà a trasfigurarsi sempre meglio. Con ciò si vedrà che quelle manifestazioni, a poco a poco, diverranno consuete compagne di via nel futuro.

Guardate come si svolge l’Armageddon. Quando il fondo degli abissi terreni si solleva non si può non notare che gli elementi divengono più agitati. Noi esortiamo ad approfondire il pensiero perché questo è un metodo potente per equilibrare il Caos. Il Maestro non tiene per Sé la conoscenza: alla prima occasione offre l’arma contro il Caos. I folli cercano di gettare le forze del Caos contro di Noi, senza saperle governare. Bisogna rendersi conto che esso si manifesta non solo con le convulsioni del pianeta, ma anche nel mondo delle energie psichiche. Non è difficile accrescere la pazzia psichica, ma poi come controllarla? Quei folli non capiscono quanto siano malvagi i loro alleati, il cui unico scopo è bloccare la via dell’ascesa. È stupefacente vederli lanciare tutti i loro mezzi di distruzione, come se altro non volessero che rottami e rovine!

338 — Ci vuole una grande riserva di coraggio per edificare le forze del cuore nel bel mezzo della distruzione. Se non si sapesse che queste metamorfosi sono necessarie a tutti i mondi, ci sarebbe da credere che tutte le conquiste del cuore non servono a nulla. Ma per buona sorte ciò è benefico per tutte le creature. Pertanto si devono costruire i baluardi del cuore anche fra la polvere sollevata dalle distruzioni.

339 — Surya-Vidya: così fu talora chiamato l’Insegnamento del Cuore. Con tale termine si indicava la solarità, la centralità, il fuoco del cuore. In verità, chiunque voglia conoscerlo non può considerarlo come una semplice parte dell’organismo. Per prima cosa bisogna riconoscerne l’aspetto centrifugo e studiarlo a partire dall’interno verso l’esterno, e non nel modo contrario. Il plesso solare è come l’anticamera del Tempio del Cuore, Kundalini ne è il laboratorio. Il cervello e gli altri centri sono sue tenute, poiché nulla può esistere senza il cuore. Anche certe funzioni cerebrali possono essere sostituite in parte. Persino Kundalini può essere alimentato in un certo modo con una manifestazione elettrica, e il plesso solare può essere rafforzato dalla luce azzurra. Ma il cuore si erge come tempio dell’umanità. Con il cervello o mediante Kundalini non si può unificare il genere umano, ma la radianza del cuore è capace di tenere assieme anche gli organismi in apparenza più diversi, e anche a grandissime distanze. Quest’ultima impresa, di unificare i cuori a distanza, attende di essere compiuta.

È del tutto legittimo voler dare l’avvio a esperimenti di lunga durata, poiché in tal modo si concatenano meglio le generazioni.

340 — Alcuni preferiscono smembrare, ma Noi siamo per unire, perché la scienza del punto focale si basa sull’unità. Un tempo abbiamo presentato il centro della Gerarchia, ora è necessario concentrarsi sul cuore, quale canale che vi conduce. Che nessuno dica che la Gerarchia non è una realtà dal momento che non c’è modo di avvicinarla. In verità, esiste l’approccio più fidato, con il cuore quale intercessore; proprio quel medesimo cuore che batte e pulsa per non farsi dimenticare: il più delicato, il più intenso, il più sensibile a ciò che è prossimo o lontanissimo.

341 — La degradazione, l’ingrassamento, la dilatazione del cuore sono causati da inaccettabili condizioni di vita. I disturbi cardiaci provocati da ragioni karmiche sono rarissimi. Il cuore può dilatarsi se i suoi buoni poteri non sono utilizzati. Certo è inescusabile avvolgerlo di grasso, perché questo è un processo che può essere arrestato sin dall’inizio: il lavoro ne è l’antidoto migliore. Occorre un igiene almeno elementare del cuore. L’impegno posto nel lavoro lo rafforza meglio di ogni altra cosa. Non il lavoro, ma una brusca interruzione del suo fervore lo può guastare. Naturalmente sono pericolose anche certe frecce scagliate dal nemico, ma per queste ferite c’è il balsamo che sapete: la Gerarchia. Ma bisogna ricorrervi di continuo! È davvero un errore gravissimo dimenticare l’esistenza di una tale medicina.

342 — Altrettanto rovinoso per il cuore è qualsiasi tradimento. Non dimenticate che talvolta un atto del genere è più grave quando è nascosto che quando è evidente. Sovente chi lo commette non lo confessa nemmeno a sé stesso. È molto arduo valutare un tradimento così sottile: con la semplice ammissione, il traditore scarica almeno in parte la tensione che ha suscitato. Giuda sarebbe stato anche più biasimevole se non avesse confessato.

343 — Il corpo igneo può in certi casi mostrarsi anche attraverso l’involucro fisico. Così, quando il fuoco spaziale ha una certa tensione, quel corpo appare irradiarsi in piccoli fuochi che ardono sopra il fisico. È una condizione rara a vedersi, poiché non solo l’occhio non assimila quelle piccole luci, ma il potere stesso dello sguardo pare spegnerne i lampi sottili. Alcuni fenomeni cosmici, come le eruzioni vulcaniche e altre manifestazioni del fuoco, contribuiscono all’apparire del corpo igneo. Ciò non ha nulla in comune con i fuochi dell’aura o con certi fuochi esterni, come quelli detti di Sant’Elmo. Oggi Urusvati ha preso coscienza del corpo igneo. Certe distruzioni cosmiche, invece di causare dolori, ne rivelarono i sintomi. Così si moltiplicano i segni dei mutui rapporti con gli eventi universali. Le eruzioni macrocosmiche possono provocare gonfiori ghiandolari, ma anche accendere i fuochi del corpo igneo.

344 — I fenomeni sottili possono in tal modo gradualmente aumentare. Affermo che è facile lavorare quando esiste unione. L’Insegnamento sovente predica l’unione della coscienza invano, perché gli uomini lo ritengono un semplice appello idealistico, privo di utilità pratica. Al contrario, essa sviluppa un’azione poderosa pari a quella di molte grandi energie. Perché dunque ricorrere alle energie più sottili, se nell’uomo esiste un’arma così possente?

345 — L’aprirsi del cuore è importante anche perché discerne certi periodi cosmici. Certi vaghi presagi non si verificano mai come eventi senza il concorso del cuore. Senza il suo intervento non si possono percepire avvenimenti distanti. Ad esempio, proprio ora la distruzione di intere strutture del Mondo sottile deve reagire intensamente sul cuore. Essa non è priva di utilità, perché non si possono tollerare ostruzioni sulla via della perfezione. Non stupitevi se anche le forme sottili vengono smantellate per lasciare il posto ad altre, successive. Per queste azioni bisogna applicare il fuoco; è un atto sacramentale che stabilisce una fase nuova, ma le ripercussioni nel mondo fisico sono estremamente gravi. È bene avvalorare gradualmente questo concetto, se non si vuole che anche i guerrieri più esperti restino confusi. Ma attenti alla tensione odierna, che non ha precedenti. Siate premurosi gli uni verso gli altri. Non senza ragione vi avvertiamo che quest’epoca è unica.

346 — E non trascurate che in questi giorni tutti i particolari si fanno molto confusi. Non si può pretendere che gli uomini pensino nel modo consueto quando l’aria stessa è fuori del comune. Conviene accettare di buon grado le difficoltà dell’ora, e restare saldi. La consolazione sta nel fatto che è possibile affermare mentalmente il futuro. State saldi, dunque; sappiate che a parte il filo del cuore nulla può salvarvi.

347 — Un grande compito attende gli scienziati: accertare il rapporto fra le eruzioni vulcaniche e le forme del Mondo sottile. Ma anche ciò verrà compreso fra poco.

348 — Un bravo medico dovrebbe consigliare di accettare di buon grado qualunque condizione fisica, nutrendo però nello stesso tempo un insaziabile fervore di progresso del cuore. Non crediate che la morale più perfetta mal s’adatti alla medicina. Né è da presumere che solo il pensiero possa bloccare un processo fisico: sarebbe una concezione unilaterale. Si vive in un laboratorio chimico, e se ne fa parte. Di qualcuno gravemente ammalato gli antichi dicevano: “Bisogna portarlo alla Montagna del Fuoco”. Con ciò implicavano due cose: per prima ricordavano che per il corpo igneo non esistono malattie, poi segnalavano un concetto puramente fisico, perché il fuoco delle eruzioni è un composto particolare di energie in grado di stimolare certi centri nervosi. Né potrebbe essere altrimenti, giacché la fiamma del cuore risponde ai più remoti fuochi sotterranei. Fino a che punto essa sia capace di esercitare il controllo di quelle correnti è argomento di studio; se certi organismi di un certo elemento riescono a individuare le acque del sottosuolo, certo gli uomini del fuoco sono uniti con il fuoco; ed è proprio questo elemento che bisogna studiare con la massima cura.

349 — Osservate inoltre l’accumularsi degli eventi mondiali. Se ne può individuare la progressione rapida e insolita. Essi interessano tutta la vita, e non è la guerra. come si pensa, che fa della vita qualcosa di tragico, ma il conflitto fra tutti gli elementi. È di nuovo come un tempo, quando avvennero gravi catastrofi, e gli uomini non vollero saperne di notare le condizioni dell’epoca.

350 — Un netto senso di vuoto può accompagnarsi alla pressione: è una sensazione da notare attentamente. Sovente tali periodi proteggono il cuore da certi colpi distruttivi, come un’armatura. E bene prenderne coscienza. Alcuni lo ritengono come segno di separazione, e se ne dolgono senza motivo; da altri invece è sentito come un cessato allarme, e rallentano la vigilanza. In entrambi i casi, ciò ostacola il libero fluire dell’energia. Ma il guerriero ormai esperto apprezza questo scudo, che tanto ne salvaguarda le forze. Già sapete che i colpi sull’aura sono particolarmente dolorosi per gli occhi e le orecchie, ma si possono anche percepire come dei tagli o delle ferite. Sono sensazioni assai dolorose specie sulle spalle, sul collo e nell’addome inferiore. Le stesse si provano anche quando si formano quelle piaghe chiamate “stigmate”, allorché l’energia del cuore trascina in quei punti una particella fohatica condensata, che danneggia il tessuto cellulare epidermico. Così la fusione dell’energia del cuore con quella della Beatitudine è la combinazione più potente.

351 — Il Caos non è ben compreso; alcuni lo considerano come non facente parte del creato, altri come una pura e semplice astrazione. Ma se si rendessero conto di come variamente esso si intromette nell’Esistenza, si accorgerebbero che occorre cautelarsene. Qualunque dissonanza, qualsiasi degradazione, se non immediatamente dissolte, sollevano una marea caotica di elementi distruttivi. Per osservare il Caos non c’è bisogno certo di telescopi; l’umanità può studiarlo e scoprirlo molto, molto vicino a sé stessa. In verità il cuore freme quand’esso è presente. Ed ecco un’altra ragione per tornare al cuore.

352 — Chi viene perseguito guida dietro sé i persecutori; il che spiega l’antica verità per cui egli è, in fondo, privilegiato. Chi lo comprende ne imbocca la via. Molti che perseguitavano si risolvettero in tal senso, perché il fatto stesso di dare la caccia su una certa pista finì per attirarli. Perciò Noi preferiamo il sentiero del perseguitato.

353 — Il cuore pensa, afferma, unifica. È sempre possibile recuperarne il significato, così a lungo offuscato dal cervello. Il cuore freme, trasale, discerne molte cose ben prima che il cervello riesca a riflettere un giudizio. Senza con ciò voler sminuire le tortuose vie di quest’ultimo, come passare sotto silenzio quel direttissimo conseguimento del cuore, quel raggio-dardo pari al cuore-miracolo? È bene dunque stare uniti al cuore, baluardo che ripara da qualunque attacco del male. Solo ricorrendo al cuore si percepisce il gas oscuro in tempo per arrestarne l’azione asfissiante. E ne dipende anche la battaglia sul campo dell’Armageddon. Donde il Mio consiglio di serbare il cuore come una spada che debella ogni male.

354 — Per Noi qualsiasi vivisezione del cuore è da proibirsi, è impossibile come voler cercare il “Ringse” in un organismo vivente. Ma lo sviluppo del cuore offre all’osservazione molti fenomeni psicofisiologici. Ad esempio, il cuore ardente produce una macchia chiara sul suo tessuto superiore che, con il crescere del fuoco, diventa quasi bianca. Gli antichi la chiamavano “la cenere sacra”. Ciò non ha nulla a che fare con l’ingrossamento del cuore, ma dipende dal suo perfezionarsi. Se ne deduce che è impossibile comparare sperimentalmente il cuore animale e l’umano. Se questo è il trono della coscienza, quello deve pur differirne per certe funzioni. Inoltre sarebbe un vero e proprio delitto violare l’attività del cuore quando il corpo sottile si sia già svincolato. Ogni pulsazione cardiaca artificialmente provocata torna ad attirarlo, così inducendo, imperdonabilmente, decomposizione e sofferenza.

355 — La salvezza del cuore non sta affatto nella sua vivisezione. È possibile operare con un raggio che crea una vibrazione congelante. Il cuore umano è quindi da trattarsi con metodi molto più delicati di quelli chirurgici. Certo si possono verificare delle ferite, ma sono casi eccezionali.

356 — Si racconta di uno Yogi che, in un momento di tensione, prese un vaso d’acqua e lo infranse. Quando gli se ne domandò la ragione, rispose: “Altrimenti mi sarebbe scoppiato il cuore”. Scariche consimili avvengono in ogni situazione. La tensione del cuore può crescere al punto da rendersi necessario qualche gesto nello spazio per svincolare le condizioni volute dalla sfera densificata. Tali coaguli possono avere cause esteriori, ma anche interne, proprio come avviene nei casi di turbamenti cosmici. Bisogna dunque prestare sollecita attenzione ai comandi del cuore. Esso inoltre sente e riflette processi impercettibili ai sensi, al punto che in base alle sue reazioni si potrebbe scrivere l’intera storia dell’Invisibile. È difficile scoprire le correlazioni fra i fenomeni sismici e le catastrofi del Mondo sottile, eppure il cuore le registra.

357 — Per risanare un cuore sofferente per varie cause Noi usiamo vibrazioni. Se il Mahavan corrisponde a cause terrene, sono però necessarie le frequenze del Ponte d’Argento quando i disordini sono nel Mondo sottile.

358 — Sapete bene come sia lenta la crescita della coscienza; e con altrettanta lentezza si trasforma il cuore, che ne è la dimora. È chiaro dunque che chi non si cura del cuore non riesce a migliorare la propria coscienza. È vero che il cuore, in essenza, non è mai disgiunto dalle sfere supreme, ma bisogna trasmutarne le potenzialità. Quante distorsioni si rifrangono in un cuore non purificato dal pensiero superiore! Molte trasmissioni preziose vi assumono lineamenti deformi, solo per non averlo curato abbastanza. Quale molteplice ricchezza di sentimenti eccellenti, con le loro sottilissime sfumature, mancherà di reagirvi! In un simile cuore insudiciato, la malizia vorrà certo annidarsi! E non prendete queste parole come moniti astratti: il cuore deve essere educato. Non si può edificare bene il cervello prima che il cuore sia stato raffinato. La metafisica antica, come la psicologia moderna, cercano di giungere al cuore, ma come riuscirvi, se nessuno lo menziona?

359 — Sarebbero da istituirsi corsi speciali dedicati alla conoscenza del cuore. La più semplice ancella sa com’è dolce parlare del cuore: per uno scienziato non dovrebbe essere molto difficile ampliare il concetto. La storia umana offre nette distinzioni comparative fra uomini di cervello e uomini di cuore. Quelle figure eroiche e vittoriose, che sacrificarono sé stesse, non serviranno a perfezionare il cuore?

360 — Parlando del cuore, si capisce perché dicemmo della Gerarchia prima della battaglia, mentre in tempo di guerra affermiamo il cuore. In verità esso solo può darvi la vittoria.

361 — La tensione dell’energia psichica può produrre una sorta di convulsione all’estremità delle dita. È facile capire che quell’energia ribolle come la lava di un vulcano. Perciò occorre molta prudenza. Anche se grondo sudore, dateMi altri fardelli!

362 — L’angoscia è un riflesso dell’Armageddon. L’impeto della collisione non può non farsi sentire sul cuore. Guardatevi attorno. C’è molta allegria? Noterete che persino i sorrisi sono più rari. Non stupitevi, poiché anche le menti incolte sentono l’oppressione, senza saperne la gravissima causa. Molti lo negheranno recisamente a parole, nondimeno sentono un peso sul cuore. Quando il cuore è raffinato consente molte manifestazioni sottili: ad esempio, toccare con una mano del corpo sottile e prevenire molte sofferenze.

363 — Torniamo alla qualità del polso. Per varie ragioni sarà necessario considerare più volte questa indiscutibile testimonianza dell’azione del cuore. Non il battito del polso di per sé, ma lo studio della sua qualità serve a rivelare lo stato della vitalità cardiaca. In attesa che si riesca a fotografare l’aura si può cominciare fin d’ora a studiare il polso, non in tempo di malattia, ma di buona salute, notando quali sensazioni vi operano cambiamenti, e precisamente come. Mentre l’aura rivela chiara la presenza della malattia, la qualità del polso offre la scala completa delle reazioni. Ma per la grande maggioranza l’aura è qualcosa di trascendentale, mentre il polso è un fenomeno nettamente fisico. È però uno studio, questo, da affrontare con molta prudenza e molta attenzione. I medici odierni non vi badano affatto. Dovremo tornare più volte su questo argomento, a proposito delle vibrazioni.

364 — Per curare mediante vibrazioni è imprescindibile conoscere la qualità del polso, altrimenti, su cosa basare gli interventi? Sapete bene quanto differiscano fra loro le vibrazioni, e quali effetti producano. Non si esagera dicendo che il cuore è insidiato in molti modi solo dalle vibrazioni. Così un giorno parliamo dell’energia psichica che lo guarisce, per dire il giorno dopo di fenomeni fisici alla portata di tutti. Ciò vale anche per il Cuore, anche per i suoi dolori, ed è possibile superarli solo se è saldo il legame con il Signore.

365 — Se incontrate un bigotto, sappiate che non è del cuore. Se vi imbattete in un superstizioso sappiate che non è del cuore; e altrettanto se vedete un uomo in preda allo sgomento. Ciononostante, quegli ospiti non invitati ne parleranno. È tempo di segregare tutti questi ciarlatani, che non possano farsi gioco dei cuori umani. È bene osservare quando l’amore proprio e la crudeltà oscurano il cuore. Così, tramite l’osservazione del polso, ci si accosta ai tesori del cuore. Del pari è possibile sentire quando tace e non risponde ai richiami. Molto lavoro si è compiuto per verificare la trasmissione del pensiero a distanza: lo studio del polso serve anche in tal senso. Per le sue sensibilissime facoltà esso rivela un invio di pensiero anche prima che venga percepito dalla coscienza. Così ci si può convincere di quali e quante sottilissime capacità sussistano nell’organismo umano, di cui si ha solo una visione ottusa e fisica. Sono immagini grossolane accumulate per molti millenni, e la luce del corpo si allontana dal fuoco.

366 — Se provate un senso di fervore e di presagio, non applicatelo ai giorni immediati. Sovente vi rendete conto che i fondamenti devono posare necessariamente su una affermazione; quella conoscenza diretta non ha a che fare con il successo del domani; significa invece che qualcosa di maggiore sta già assumendo lineamenti definiti. È comune che gli uomini abbiano a soffrire per la loro imperfetta commensura. Sovente sbarrano con i loro preconcetti la corrente degli eventi già in fase formativa. La consolazione non è per il giorno che viene, ma per date maggiori. La conoscenza diretta è però esatta.

367 — Se si compilasse un elenco di tutte le attività nocive all’automiglioramento si vedrebbe subito come sia facile superarle, e come quel male sia un accumulo di piccole azioni. È forse difficile rinunciare a certe abitudini triviali, o espellere certi veleni prediletti ma intossicanti? Non è vero che un bambino si vergogna la prima volta che mente? È solo l’abitudine che poi gli indurisce il cuore. Per questo Noi chiamiamo le abitudini i calli dell’anima. Chi non sente un monito nel cuore quando sta per commettere un’azione indegna? Sono avvertimenti che trasmettono gli appelli migliori, ma sovente si costringe il cuore a tacere; e questo è un grave delitto, grave quanto l’intercettare la corrente che porta la salvezza.

368 — L’unione è il primo segno che l’Insegnamento non è vano, ma una luce su una via oscura. Dovete capire che ad ogni passo occorre prudenza, perché lo spazio è un megafono che amplifica qualsiasi suono. I nemici esultano quando una piccola irritazione diventa un uragano. Ora essi hanno un nuovo motivo per rallegrarsi: nonostante l’Insegnamento, gli uomini si comportano come prima.

369 — Già ho detto dell’importanza di armonizzare il lavoro, con il che si evita persino l’usura delle macchine. Immaginate quanto benefica sarà l’energia sviluppata da un lavoro concorde. Sarebbero possibili stupefacenti osservazioni se si radunassero gruppi di coscienze armonizzate fra loro. Gli Stati avrebbero dovuto considerarlo, ripartendo il lavoro in base alla coscienza. Una simile suddivisione potrebbe dare origine a un’ottima politica economica. Invece di attenersi a dogmi antiquati sarebbe bene studiare l’essenza dell’azione.

370 — La Croce del Costruttore si forma quando il fervore invincibile e la realizzazione del giusto si incontrano. Senza dubbio è questa la circostanza che più manda in furia le tenebre. Sapete con quali epiteti gli uomini ricompensano i Portatori di croce. E sapete che questa è la via più breve. La mentalità umana fa scorgere cupidigia dove arde l’abnegazione, proprio come uno specchio convesso.

371 — Già ho detto dell’importanza dei raggi e delle correnti che attraversano lo spazio. Sono cose non difficili da studiare scientificamente, si direbbe. Perché non esaminare l’atmosfera, percorsa da ogni possibile raggio e soggetta a saturazioni forzose? Siate convinti che quest’ultima condizione è possibile. Certo ne devono scaturire effetti anomali. L’uomo non può essere continuamente sottoposto a colpi di fulmine o a una pioggia costante di arsenico o altri veleni. A parte le considerazioni di carattere medico, c’è da pensare all’incrocio delle onde. Persino la semplice rotazione di un oggetto produce forti turbamenti: in che misura reagirà allora sul cuore umano quel rifrangersi delle onde! Ma è chiaro che gli uomini non sanno vedere oltre il proprio naso.

Naturalmente molte malattie sono causate dallo stato dell’atmosfera, ma l’ipersaturazione e la tossicità agiscono soprattutto sul cuore e sui riflessi cerebrali. Non è bene sprigionare energie senza conoscerne il campo di influenza.

372 — Avete cominciato a pensare all’astrofisica e all’astrochimica. Sarebbe opportuno domandarsi in che modo quelle potenti reazioni condizionano la natura umana. Fra non molto si comincerà ad agire sulle leve potenti dei mondi lontani per migliorare le condizioni della vita. Ma, con tutta l’abbondanza di queste possibilità, il cuore sarà pur sempre l’elemento da aggiungere in qualunque processo. Le sue sottilissime energie trasmutano la chimica dei raggi. Impossibile pensare a un laboratorio chimico senza la sua partecipazione. Quando il pensiero umano riconoscerà nel cuore l’organo stimolante, non egotistico e personale, ma coadiuvante delle energie più fini, la vita prenderà d’un tratto a trasformarsi, secondo il suo destino.

373 — Non è forse vero che l’unità è difficile, nonostante sia prescritta come il mezzo straordinario di cui ciascuno abbisogna? È arduo contenere l’unità, anche solo per qualche tempo. Non è vero che è facile lasciarsi separare, con l’irritazione? È facile dimenticare l’epoca dell’Armageddon e tutto quanto esiste, solo per assecondare la bile. L’astrochimica è ben lontana dall’irritazione.

Le fitte che colpiscono il cuore non sono solo semplici contrazioni nervose, ma fenomeni assai più profondi, perché di natura più spirituale. Quante malattie sono causate da difetto di collaborazione! Chi impara a cooperare si prepara a coadiuvare con le forze della natura: dov’è, infatti, il limite che le separa dallo spirito? Chi serve lo spirito deve farsi spiritualmente onnipresente.

374 — Misericordia, compassione, pietà, amore e tutti gli impulsi benevoli su cui tanto insistiamo non sono forse il metodo mirabile per comunicare con le energie supreme? Dovreste abituarvi a considerare queste luminose qualità come veri e propri sistemi di rapporto con i mondi più elevati. Per l’uomo che ne manchi tutta l’astrochimica è un astro-veleno. Da tempo immemorabile gli alchimisti compresero il valore di quella sostanza unificante e luminosa che emana dal cuore. Tali emissioni la creano di continuo, ed è quella che chiamiamo l’essenza stessa dell’energia psichica. Gli avversari, naturalmente, tentano di risolvere i problema a modo loro: invece della creazione del cuore ricorrono allo sperma, con cui cercano di scoprire la sostanza unificante. Non ne dirò il nome; i maghi dei primi tre gradi usano lo sperma per comunicare con le energie spaziali. Non vale la pena di dire che i loro metodi violenti non sono abbastanza potenti, e richiedono lunghe preparazioni. Non sono paragonabili al fuoco del cuore.

375 — Quello yogi che sapete, che bevve il più terribile dei veleni senza danno, morì per aver tardato un istante ad applicare l’energia del cuore. L’immunità sta nel cuore. Lo yogi trasferisce mentalmente il veleno nel cuore, che ne dissolve gli effetti, unendo lo yogi con il fuoco spaziale. Ma per riuscire a tanto bisogna accendere i fuochi del cuore, e sapete quanto tempo ci voglia. Naturalmente, il veleno va assorbito gradualmente. In quel caso occorsero sette anni perché l’organismo si coordinasse con i fuochi spaziali; eppure, un solo minuto di ritardo bastò alla forza del veleno per trionfare. Non c’è da perdere un istante nel trasferire la coscienza nel cuore.

376 — Alcuni sentono il cuore come qualcosa di isolato in loro. Ciò può essere molto utile nell’elaborare la sostanza unificante del cuore. Se volete che esso trasmuti una certa influenza, per prima cosa dovete affidargliene il compito coscientemente; lo sentirete allora come isolato. Non una sofferenza, e nemmeno una pressione, ma la sensazione di un apparato autosufficiente ve ne denoterà la presenza. Così dev’essere, perché esso assimili gli influssi estranei per trasmutarli e impedire che avvelenino l’intero organismo.

377 — Uno scienziato potrebbe voler sapere come si perviene all’immunità del cuore; e sarebbe una domanda giustificata. Il cuore, con tutte le sue innegabili facoltà, non giungerebbe a manifestarle senza una tale immunità consapevole. L’equilibrio fra cuore e coscienza fa insorgere la sostanza unificante. Per ottenerlo lo scienziato dovrebbe procedere in due modi: purificare la coscienza, poiché la zavorra fisica non la favorisce. Solo il pensiero, purificato dall’arte e privo di servilismo, può far sbocciare i fiori della coscienza; e qui richiamo la vostra attenzione sul requisito della liberazione da ogni schiavitù, proprio da tutte le forme di schiavitù. In secondo luogo quello scienziato dovrebbe sentire il cuore come organo indipendente e dedicarsi ad osservarne le reazioni e i riflessi. Verranno allora i primi segni di successo: le stelle luminose, appunto, che insegneranno altre osservazioni.

Fra tutti gli impegni, è necessaria la vigilanza più costante; è una flessibilità indispensabile per chi vuole andare lontano.

378 — Qualsiasi pranayama è per essenza diretto ad accendere i fuochi del cuore. Certo, fra le moltitudini che lo praticano solo pochi ne ricavano risultati positivi. Perché? Perché sono indifferenti al cuore. Eseguono un esercizio complesso, e in coscienza si impegnano a calcolare o alternare moti corporei, così seguendo, in altri termini, metodi superficiali. Non ci sono computi terreni che accendano il talismano del cuore. L’energia solare non esiste senza il sole; e il cuore, parimenti, non può essere acceso se manca l’impegno verso il punto focale. È dunque meglio proiettare sé stessi in quel centro, piuttosto che ricorrere a calcoli materiali. Il pranayama è un mezzo ausiliario, saggiamente istituito, per accelerare i risultati. Ma non appena il mantram del cuore perse il proprio significato, anche il pranayama divenne un semplice rimedio meccanico per difendersi dal freddo. Ricordate dunque il cuore, sacro sentiero che porta al centro.

379 — Calmare il cuore non significa placarlo: quando arde, non può essere sedato. Calma del cuore significa fermezza e decisione. Per tal mezzo si giunge a quella tensione che conduce al Nirvana. Ma quanti valichi bisogna passare con ardimento per conseguire la risolutezza del cuore. È facile parlare, quando le circostanze sembrano in pace, ma non è l’ozio che tempra il cuore. È chiaro che l’attività non consiste nel muovere le mani, ma nella tensione del cuore.

380 — Certo la battaglia del passato non è paragonabile a quella di domani. Non si pensi che l’Armageddon sia un semplice scompiglio in cucina. Sono in azione i grossi calibri e la cavalleria più veloce. Fare raffronti con l’altra guerra è lo stesso che paragonare l’Europa al Mondo intero. Lo dico perché non si pensi che il presente sia facile e consueto. Bisogna essere ben saldi nel cuore per stare tra le file di Rigden. Non dimenticate quali giorni si vivono.

Oggi il coraggio è indispensabile a chiunque. Solo la follia va mormorando che tutto andrà a posto da sé: non può essere! Gli oscuri infatti hanno posto in azione i principi fondamentali senza saperli governare. Marciate dunque compatti in ogni impresa. La tensione spirituale oggi non interessa più le regioni del Mondo sottile, ma già si accosta al Mondo del Fuoco. Il Maestro ammonisce che non il terrore deve pervadere i cuori dei guerrieri dell’Armageddon, ma la grandezza.

381 — La trasmissione del pensiero a distanza e la guarigione operata di lontano mediante correnti vi sono alquanto note. Ma è necessario insistervi con persistenza, perché gli uomini hanno scarsa propensione ad ammettere l’indiscutibile. Eppure dovranno riconoscere che il pensiero si trasmette, perché è essenziale accettare le emissioni del cuore. Anche un telegrafista può sbagliare nelle sue trasmissioni meccaniche: quanto più sottile dovrà essere la ricettività del cuore. Inoltre si sa che facilmente un pensiero estraneo attraversa veloce la coscienza e subito si perde, nonostante la chiarezza della trasmissione. I1 cuore deve saper ricevere parole inesprimibili nelle sue profondità. Del pari, è altrettanto facile trascurare anche le correnti più salutari, se la coscienza vi oppone resistenza. Esse possono scuotere anche il letto, eppure essere rifiutate. È bene poi che il cuore riconosca con buona volontà che le correnti refrigeranti che giungono nel pieno della calura non sono senza motivo particolare. Per ammettere questi semplici fenomeni scientifici non è necessaria una fede cieca, basta un’aperta buona volontà.

382 — Bisogna riconoscere per gradi molti fenomeni sottili come condizioni normali della vita. Così la si trasfigura, e si può giungere agli stati più sublimi senza isolarsi dal mondo. Sapete che è possibile conversare a distanza, e più di una volta avete sperimentato tutto un sistema di correnti diverse. E sapete anche che queste crescono gradualmente e che alcune, emesse da Noi, possono guarire a distanza anche i mali più gravi.

383 — Fra molte correnti le più intense sono le più fredde e le più infuocate. Nel Tibet avete sperimentato queste ultime, poi quelle altre. I lama tibetani hanno bisogno, per le correnti ignee, di tutto un sistema, magnificato dall’insegnante, ma, come vedete, la via del cuore è diretta. Il Maestro le dirige, ma il Suo cuore a volte necessita di una sostanza coesiva; allora assume speciale rilievo l’energia del discepolo. Il Maestro ha da essere molto grato quando l’energia purificata dell’allievo sale con potente moto spirale: è quella che si chiama la ruota della cooperazione. Così il Maestro è sempre pronto a spartire le sue risorse di energia, ma l’allievo deve essere disposto a purificare il cuore.

384 — Le correnti fredde hanno un’azione simile a quella di un blocco di ghiaccio applicato sul corpo. Certo il loro ritmo richiama alla mente una specie di refrigerante; quel moto vibratorio ha un’azione perforante sia esterna che interiore.

385 — Proiettatevi con fervore nel futuro. Dovete considerare il presente come un ponte gettato su un torrente fragoroso. Non bisogna vincolare la coscienza a condizioni tortuose; non sono che cespugli su quel ponte. Di norma le sciagure sono in proporzione al ritardo causato dall’attenzione posta a piccoli eventi fugaci, che è invece necessario evitare. Le guide, i capi, soprattutto non devono tardare.

386 — In sostanza, il cuore è un organo di azione e di offerta superiori; quindi ogni atto di offerta ha la natura del cuore. Ogni Insegnamento positivo prescrive di dare, ed è un precetto molto pratico, perché altrimenti il cuore non resiste. Naturalmente bisogna intendere il dare in tutta la sua verità: non è solo l’offerta di denaro o di oggetti inutili. Il vero dare è spirituale. Che da ogni cuore sgorghino flussi di doni. Non senza ragione si è detto che ciascun battito del cuore è un sorriso, una lacrima e un grano d’oro. Tutta la vita passa per il cuore, e bisogna farlo lavorare di continuo. Nulla infatti tanto lo raffina quanto l’incessante dare spirituale. Di solito quest’offerta non è apprezzata, come tutto ciò che non cade sotto i sensi. Ma il cuore è la sorgente di tutte le ricchezze, spirituali e materiali. Se solo potesse manifestarsi in tutti i casi in cui il suo pulsare è prezioso!

387 — L’olio di deodara è stato chiamato balsamo del cuore. In verità vi sono sostanze che hanno la natura del cuore, e questa loro nobile qualità contribuisce a purificarlo. Lo stesso vale per la rosa, per il musco, per l’ambra. Cito queste essenze per definire il suo campo d’azione.

388 — È impossibile immaginare quale sia la battaglia che infuria! Persino coloro che più sono vicini possono non riconoscersi, perché hanno il cuore indolente. Non senza ragione l’Insegnamento del cuore è così necessario per la vita del futuro. Come potreste, altrimenti, passare i confini dei mondi?

389 — È consigliabile giungere a convincersi che il cuore non è affatto un organo che si possiede come proprio, ma che è destinato alla comunione superiore. Forse, se gli uomini cominciassero a considerarlo come prescritto dall’Alto, ne avrebbero più riguardo.

Un eremita se ne venne dalla sua solitudine con un messaggio, e diceva a chiunque incontrava: “Tu hai un cuore”. Quando gli fu domandato perché mai non parlasse di misericordia, di pazienza, di devozione, di amore e delle altre benefiche basi della vita, rispondeva: “Basta solo non dimenticare il cuore, il resto viene da sé”. In verità, come amare, senza quella fonte dell’amore? E dove potrebbe risiedere la pazienza, se quella dimora fosse chiusa? Quindi, per non tormentarsi con benedizioni inapplicabili, bisogna approntare loro un giardino, aperto alla comprensione del cuore. State saldi sulla fondazione del cuore, sapendo che senza cuore non sareste che foglie secche.

390 — Chi ama i fiori è sulla via del cuore. Chi sente imperioso il desiderio delle vette è sulla via del cuore. Chi pensa in modo puro è sulla via del cuore. Chi sa dei mondi supremi è sulla via del cuore. Chi è pronto per l’Infinito è sulla via del cuore. Così chiameremo tutti i cuori, che realizzino la Sorgente. È vero che l’essenza del cuore appartiene sia al Mondo sottile che a quello del Fuoco. Nel cuore si possono percepire dei mondi, non nella mente razionale. La saggezza si oppone all’intelletto, ma nessuno vieta di ornare la mente di saggezza.

391 — Il sentire prevarrà sempre sulla ragione: bisogna ammetterlo come Verità indiscutibile. Pertanto, parlando del cuore si afferma la cittadella del sentimento. Ma quanto diverso è questo dalle brame comuni! L’Insegnamento del sentire creativo porta a capire la facoltà creativa del pensiero. Ma non sezioniamo il regno del sentimento, che è un solo campo fiorito. Si conoscono le sue messi, ma chi sa indicare i frutti della mente separativa? La ragione non è in grado di creare senza il seme del cuore. Quindi, parlare del cuore è parlare della Bellezza.

392 — Ritengo che si possa lasciare che la vita quotidiana contemporanea imbocchi le vie del cuore, purché se ne conoscano le leggi fondamentali. Così affermo l’essenza di una costruzione stabile e bella.

393 — Accanto all’Insegnamento non dimenticate la battaglia. È insolito parlare del Cuore e del Bello in mezzo a una mischia così furibonda. Questi discorsi, si può dire, affermano la calma.

394 — “La sera deponeva il pensiero sul cuore, e la mattina annunciava la sua decisione”: così vien detto del Saggio della Montagna negli annali persiani. Per molti, questo resta un semplice detto, eppure tutta una Dottrina sta in questa frase: “deporre il pensiero sul cuore”. Solo sull’altare del cuore il pensiero si trasmuta! Molti fra i lettori di questo libro, “Cuore”, non sapranno se avranno imparato qualcosa di nuovo e di utile. Sono quelli che hanno bisogno di una ricetta medica per esaltare il cuore a base di pillole. Per loro, la prescrizione di deporre un pensiero sul cuore non ha senso, e trovano arduo analizzare il pensiero nella loro coscienza inquieta, così come non riescono a scoprire il cuore fra le circonvoluzioni della mente. Ma chi ha scoperto l’altare del cuore capirà anche la disciplina dello spirito. Noi lanciamo i richiami del cuore verso quegli amici che s’incontrano sulle vie dell’Oriente. Noi invitiamo all’unione coloro che hanno già udito nel cuore la musica delle sfere. Per chi intende ogni sfera come vuota e muta il cuore non è che un sacco di sangue.

395 — Come non essere seri e gravi ora, quando qualsiasi essere pensante s’avvede che il vecchio mondo rovina? Esattamente: rovina! Infatti, molte cose non sono ancora superate, e si gettano in una sola fornace ingredienti fra loro incommensurati, e la carenza di disciplina esercita un’azione atrofizzante ed è causa di putredine. Bisogna fare appello a tutto il coraggio per avanzare nel pensiero del cuore. Le vibrazioni sono in tumulto ed è impossibile pretendere l’esattezza dai guerrieri quando il tradimento offusca la vista. Superate l’ansietà per il mondo che trema, ma non crediate di poter continuare a pensare come prima. Dunque: solo il futuro, solo il Maestro!

396 — Si dice altare del cuore non solo come simbolo, ma anche perché se vi si depone un pensiero si prova una lieve pressione nella sua parte superiore. È una sensazione così delicata che chi non abbia dimestichezza con le impressioni sottili non la nota neppure. Ma chi dispone di una coscienza raffinata percepisce distintamente la pressione esercitata dall’energia mentale.

397 — Accade sovente che una proiezione di volontà sia scambiata per energia cardiaca. È facile distinguere un comando volitivo, quando il cervello opera tramite l’occhio o mediante correnti emesse dalle estremità. Ma quando è il cuore che agisce non occorrono metodi esteriori. Si può dire che nell’ultimo secolo l’Occidente è ricorso al metodo cerebrale perché evidente, ancorché superficiale e imperfetto, come tutto ciò che si appoggia a una tecnica esterna. Nonostante la sua marcata decadenza, l’Oriente è invece rimasto fedele al metodo del cuore. Perciò in ogni cosa cercate l’interno, o, in altri termini, il profondo.

398 — Per imparare la tecnica cardiaca è necessario apprendere a conoscere il mondo del cuore o, più esattamente, a rispettare tutto ciò che gli appartiene. Sono molti coloro che non riescono a vedere la minima differenza fra le vie del cervello e del cuore. Per codesti cerebrali è arduo accettare i Mondi superiori, e neppure sanno immaginarsi i vantaggi del Mondo sottile. Le manifestazioni delle sfere sottili corrispondono allo stato del cuore. Quello che riverbera al ritmo dello spazio conosce le risonanze delle sfere e gli aromi sottili, e i fiori, in armonia, gli rendono omaggio. Vedere i fiori del Mondo sottile è già segno di ascesa alla Sfera del Bello. Quelle immagini purificate sono visibili anche in stato di veglia, ma occorre la fiamma del cuore. È anche possibile vedere quel fuoco: bello, che irrompe salendo dal cuore. Ma per tutte queste manifestazioni è indispensabile ch’esso sia acceso. Il cuore non è un’astrazione, ma un ponte che immette nei Mondi supremi.

399 — Difendersi non è ancora resistere. Tutti sognano di offrire resistenza. Ma il non-ricevere è ancora un’azione debole. L’immunità ha sede nel cuore, ma anche la resistenza attiva non sta certo nel cerebro. Solo l’energia cardiaca rende invulnerabili e consente di superare qualunque ostacolo. Pensate dunque al cuore come a un’arma. Proprio così: è l’arma della Luce! Ma, con tutto ciò, non si dica che Noi siamo avversi al cervello. Che quest’ultimo, da buon fattore, lavori alle sue colture; che alimenti i semi e affili e aguzzi il pensiero in battaglia. Ma l’attuale stato di pericolo è stato creato dal pensare pervertito del cervello. Fate ritorno al cuore, come giudice e guida. Chiunque aiuta il prossimo a trovare questa via giungerà anch’egli a perfezione.

400 — Avete giustamente osservato che molto dev’essere compiuto da sé stessi. Ecco perché il soccorso giunge all’ultimo momento: sarebbe altrimenti impossibile perfezionare lo spirito. Inoltre sarebbe ingiustificato arginare un flusso di energia che procede corretto. Se il suicidio è il massimo delitto, qualunque ostacolo posto a un’energia impetuosa si risolve in un danno. Siete nel mondo solo per perfezionarvi. Non isolatevi dunque dall’energia vivificante. Comprendere il Santana è una grande affermazione del flusso energetico.

401 — Per affermare la resistenza fate appello alle vostre risorse. Bisogna deporre questo pensiero sul cuore, altrimenti non sarà possibile compierlo in pratica. Soprattutto badate a eseguire i Comandi, e benedite gli ostacoli, che insegnano l’unione e la resistenza. Quando queste qualità sono intensificate dall’affermarsi del cuore anche l’armatura è pronta. La corazza di Marte fu approntata e forgiata da Vulcano e da Venere. Il simbolo di questo mito sapiente trasmette la comprensione della vita.

Molto necessario è unirsi talvolta in silenzio: nulla più del silenzio intenso reagisce sul cuore.

402 — Un mantram e qualunque preghiera possono sostenere il ritmo esteriore e unire al Mondo supremo. Molti non riescono a riconoscere il senso interiore o esterno della preghiera. I begli inni dei Rig Veda svanirono perché non penetrarono nel cuore. Questa mancanza di ritmo può essere intesa come un segno del periodo finale del Kali Yuga. È la tenebra, precisamente, che ostacola l’armonia con tutti i mezzi. La dissonanza è il marchio che distingue tutte le arti contemporanee. Si può anche osservare che la consonanza e la tonalità maggiore sono ormai le caratteristiche del vecchio stile: occorre un certo coraggio oggi per continuare a creare secondo l’armonia maestosa degli accordi maggiori! Così in tutte le branche della vita si devono scoprire le deviazioni dall’eroismo. E in tutto il mondo una codardia furibonda distingue i sostenitori delle tenebre e del caos. Ma il cuore esige di costruire, perché sa quanto sia distruttivo il disordine. Ogni degradazione genera solo decadenza.

403 — Convincetevi che il confine corre fra Luce e tenebre. Certo è una linea tortuosa, ma ascoltando il cuore si possono riconoscere senza fallo i fedeli delle tenebre. Chi è oscuro nel cuore può forse elevarsi? Può espellere la menzogna e l’egoismo dalla vita? Saprebbe vincere la paura del futuro? Sappiate dunque che chi teme il futuro è delle tenebre: questa è la più sicura pietra di paragone.

404 — Si vede, dagli appunti della Madre dell’Agni Yoga, che la perturbazione assume quasi l’aspetto di scosse cosmiche. Di che si tratta? Il turbamento che stimola i fuochi aspri dell’odio è paragonabile ai fuochi sotterranei. Certo si danno casi di battaglie sanguinose più orrende o più doverose, che pur tanto non arrivano a una tensione culminante. Raramente le guerre hanno tensione uniforme; quindi una rivolta religiosa o politica può suscitare una tensione generale incomparabilmente maggiore. Questa non dipende dal numero dei proiettili, né dal numero dei nemici, ma dall’impegno generale del cuore. Come già detto, l’insorgere degli elementi è lo stesso, sia che lo stimolo sia sopra o sotto il suolo. Ma non c’è fuoco più potente di quello del cuore.

405 — Gli eventi portano via il mondo corrotto. È un periodo previsto da tutte le Scritture, ma gli uomini non ci badano; non cominciano neppure a pensare al futuro. In tutti i Libri rivelati si deve pertanto citare l’Insegnamento dell’epoca sopraggiunta. Non c’è da presumere che qualcosa possa mutare la direzione della corrente posta in moto dall’umanità. Nei mondi lontani si sente già l’orrore del rogo inevitabile, mentre la Terra continua ad avvolgersi in una coltre di oscurità. Ciò che un tempo richiedeva cent’anni oggi si verifica in cinque: l’accelerazione prosegue secondo la legge. Se dunque parlo del cuore è perché questa è una via di scampo. Avete udito? Ho detto: di scampo! In quell’ora non ci sarà tempo per discutere, o per dubitare, o per esitare: si tratterà della salvezza. Cercate di capire sempre meglio che i vecchi sistemi non servono più; resta un solo ponte per i mondi superiori: il cuore. Accostatevi alla Fonte che percepisce la Luce. Ricordate quei giovani che neppure la fornace consumò, poiché salivano per la via del cuore. L’ora è terribile! Lo ripetiamo, incuranti della derisione degli ignoranti, che non hanno la minima idea del valore del cuore.

406 — Quando vi si domanderà in che modo si supera un’ora difficile, risponderete: “Solo nell’attesa fiduciosa; solo protesi verso il Maestro, o lavorando”. E aggiungete: “Veramente, con tutte e tre queste misure”. Il lavoro dovrà dunque essere la raccolta di tutte le cose preziose per il lungo viaggio. La sua qualità apre le porte del cuore.

407 — In uno spasimo di odio, qualcuno, affetto da una orribile malattia, cercò di toccare quanti più oggetti possibili solo per nuocere al resto dell’umanità. Così si palesa la mobilità del male. Esso, infatti, non ha bisogno di personalità spiccate, ma solo di provocare un danno generale. Se la bontà volesse segnalarsi per una mobilità anche maggiore! Se solo chi è buono seminasse bontà ad ogni gesto! Che miriadi di faville benefiche si spargerebbero nello Spazio, e come sarebbe più facile la lotta contro il male! È vero che a tratti la bontà umana è molto profonda, ma sovente è in letargo; e ciò deriva dalla carenza di cultura del cuore. Il cuore buono agisce di solito in modo spasmodico, ed è proprio ciò che permette molti attacchi del nemico, che agisce in tutte le direzioni, come un vaglio. È possibile difendersi solo indossando un’impenetrabile corazza di bontà, ma non è consigliabile che essa protegga bene il dorso per lasciare proprio il cuore sguarnito.

408 — L’educazione del cuore deve cominciare a due anni d’età. Per prima cosa si deve consigliare l’uso del latte materno o del latte di capra, ma il ricorso ai servigi di una balia è una pratica rivoltante. Del resto, il latte materno è sovente più digeribile e già contiene particelle di energia cardiaca. Ma sinora di ciò non si è tenuto conto; i più semplici avvertono la verità meglio degli astratti dogmatici.

409 — Anche un lama di ordine minore sa che è possibile abbattere un cane rabbioso con un solo sguardo. Ma è impossibile permettere l’uso dello sguardo mortale in Occidente perché ne verrebbe una rissa indecente. È il cuore che deve decidere i confini del lecito. È possibile però esercitarsi senza danno non solo sulle piante ma anche sugli insetti e sugli animali per comandarli tramite l’occhio.

410 — Si sono emanate molte leggi contro il crimine, ma bisogna anche attenersi al codice del cuore. Bisogna seminare il bene con ogni sguardo e con ogni tocco. Allora il cuore cresce, esercitando il bene.

Vedete, ovviamente, che l’azione cardiaca non tanto si deve al calore quanto alle correnti, e il cuore raffinato è in grado di percepire anche i fenomeni più minuti. Molte sono le forme del tradimento, e il cuore è specialmente sensibile a quell’abominio.

411 — Nell’educare il cuore assume preminenza il concetto di lavoro. Fin dai primi anni di vita il lavoro è posto come unico fondamento, come processo di perfezione. Così si demolisce la concezione egoistica del lavoro e, all’opposto, se ne realizza l’ampia comprensione come metodo di benessere comune. Questo già raffina considerevolmente il cuore, ma in seguito anche questa espansione del concetto di lavoro si rivela insufficiente. Allora fra i fuochi del cuore si elabora il lavoro spaziale per il futuro e più nulla può opporsi alla sua crescenza. Allora il lavoro spaziale penetra coscientemente nelle sfere supreme. In simile stato di coscienza il cuore si riveste di un’armatura possente, che sarà utile anche per il Mondo del Fuoco. Procuratevi questa corazza, valida ovunque.

412 — Persino gli Esseri più eccelsi devono infiammarsi in spirito per agire. Dire “infiammarsi” è esatto. Bisogna proprio accendersi! Ciò significa che bisogna traboccare di spirito. Ma non vuol forse dire, anche, che occorre entrare in contatto con la Gerarchia? Solo attingendo in spirito dalla Fonte suprema si rinnova e si tende l’energia ignea. Perciò in nessun luogo si prescrive di isolarsi in spirito ma, all’opposto, di riempirsi di quel potere spirituale che porta alla Luce. Avete giustamente osservato che stare sull’orlo dell’abisso è vitalizzante. Solo le creste delle onde elevano e accendono lo spirito. Ma chi pensa a sé stesso e alla propria affermazione non potrà mai attingere dal Fuoco eterno. Impegnatevi dunque in misura spaziale. Dirò che siete guerrieri potenti, consci della Fenice che risorge dalle sue ceneri.

413 — Molta parte del male non è tale, secondo la visione terrena. Se ci sono animali anfibi, terra-acqua, perché non potrebbero esisterne di quelli terra-fuoco? Così, grandi pesci si prendono con grandi reti.

414 — Un velo di fosforo è molto simile al corpo igneo. Datelo alle fiamme e lo vedrete guizzare in molte direzioni nello stesso tempo. Così si accende il corpo di fuoco quando eccitato dall’irritazione o da un colpo inatteso.

415 — Vi domanderanno se ci sarà un secondo libro sul Cuore. Rispondete che agli uomini piace leggere solo l’ultima pagina, senza darsi pensiero del significato della prima. Perciò l’Insegnamento deve essere dosato in fasi diverse. È molto triste, ma quell’ingoiare solo l’ultima pagina è nocivo. Il cuore vuole cura e coordinamento, altrimenti la rete fosforica può andare in fiamme.

416 — Molto di ciò che concerne le manifestazioni del Mondo sottile viene tenuto nascosto, ma sono troppi e troppo diversi fra loro quelli che le testimoniano. Molti conoscono gli esseri di quel mondo non per aver partecipato a certe sedute, né per averli invocati, ma mediante la vista normale. È certo molto raro percepire il Mondo del Fuoco, ma gli esseri sottili non sono irraggiungibili dalla condizione terrena. Molti neppure ne parlano, tanto sono normali per loro quei fenomeni. Uomini anche semplicissimi non li temono, sapendo in cuor loro che non è il caso. È soprattutto la paura che separa gli uomini dal Mondo sottile e così si viola la manifestazione più naturale. Si giunge persino a far ricorso alla più rivoltante necromanzia, ignorando che ogni trasgressione è contro natura e ostacola l’esercizio della legge. Ma fra i fenomeni naturali non dimenticate che anche la visione spirituale agisce secondo il cuore; la coscienza inferiore vede l’inferiore, mentre la purezza spirituale consente la vista superiore. È dunque lo stato del cuore che eleva la coscienza oltre i fenomeni usuali.

417 — Ciò che è nuovo è antichissimo. Non temete dunque qualcosa come impossibile. Tutto è immaginabile, perché tutto esiste. Non è ammissibile presumere che il creato sia povero. È sorprendente che la scienza, con leggerezza, si consenta limiti ristretti e poi parli di ciò che ignora. Sono più corretti quei fanciulli che dicono: “Non so”. La franca ammissione di ignoranza è già una via di Conoscenza.

418 — Se pure si riesce a convincere gli uomini che il cuore ha una sua funzione nella misericordia, nella compassione e nell’amore, le altre sue facoltà restano loro incomprensibili. Eppure la ragione non pone subito di fronte a mille incognite, non appena si parla di cosmogonia? E senza l’intervento coraggioso del cuore la conversazione decade presto dalle quote più elevate. Senza il suo concorso dunque non si può parlare della qualità, che è alla base di tutto ciò che esiste. L’intelletto la rifiuta; ma già vi accorgete quanto la vita venga sconvolta quando non la si tiene nel debito conto. Ma il cuore esulta nella verità della qualità. Capirete allora che, esauriti i calcoli più complessi, resta una sola via di salvezza, quella che passa per il cuore. A una fiamma impetuosa, all’orrore del veleno iniettato può opporsi solo il cuore. E fin dai primi passi bisogna avviare la comprensione del cuore, poiché solo ieri vi si è rinunciato. E non è male, poiché così sembrerà di trovare un tesoro nuovo. Agli uomini piace ciò che è nuovo, e dopo i sistemi di integrali è affascinante scoprire un nuovo gioco: il cuore. Ai bambini piacciono i giochi simili a quelli degli adulti.

419 — Sarebbe bene invitare gli uomini a pensare al cuore almeno ogni tanto. Dapprima bisognerebbe suscitare in loro un impegno generico in tal senso. Non bastano cento cuori per reggere questo pianeta. Bisogna che gli uomini accettino il cuore come guida almeno parzialmente.

420 — L’armatura di fuoco viene percepita solo raramente, così come i raggi delle ali del conseguimento. Allora ci si rende conto che quella corazza è realmente protettiva, anche se, come tutte le manifestazioni del fuoco, richiede molta premura e cautela. La madre dell’Agni Yoga sa che non è facile da portare, poiché le condizioni terrene sono troppo diverse dalle elevate manifestazioni del fuoco. Ma quando il fuoco agisce quell’armatura si fa sentire. Naturalmente, quando il cuore è abituato a tali fenomeni si può prendere parte alla battaglia.

421 — Quando i tempi sono severi occorre un’armatura resistente. È un concetto da comprendere a fondo. Bisogna assuefarsi alla vastità della battaglia mondiale allo scopo di incoraggiarsi a vicenda con azioni reciproche. Condannare e biasimare sono nettamente fuori luogo. Come nella grandiosità del Tempio, si deve aprire il cuore verso l’alto: così si giunge a comprendere le dimensioni di quanto avviene.

422 — Gli uomini, se pur a fatica, hanno capito che i messaggi radio si diffondono all’istante in tutto il mondo; ma la velocità e l’infinità del pensiero sembrano sfidare ogni comprensione. Le verità più semplici e più belle sono quelle che si accolgono con più diffidenza, e anche i metodi con cui le si indaga sovente fanno pietà. Nello studiare la trasmissione del pensiero si dispongono operatori e segnalatori privi di qualsiasi capacità ricettiva e, d’altro canto, si trascurano i cuori sensibili. Le difficoltà attuali sono proprio causate dal concorrere nel nome della scienza di uomini che non meritano fiducia. Non bisogna temere di commettere errori e interrogare estensivamente le moltitudini. Certo alcuni risultati saranno contrastanti, ma lo studioso onesto avrà ciononostante molto materiale a sua disposizione. Le scienze sociali devono vedere nella diffusione del pensiero la base del benessere umano. Nell’epoca delle scoperte energetiche è indispensabile investigare il reame del pensiero.

423 — Nel discutere l’educazione del cuore possono insorgere opinioni in apparenza divergenti. Alcuni insisteranno sulla cautela che il cuore richiede, altri ricorderanno le Mie parole: “CaricateMi di più”. Certo è necessario disporre di una protezione contro gli attacchi del male, ma bisogna saper accettare carichi sempre più gravi nel nome del grande Servizio. Si deve insomma intensificare l’energia a tal fine; e questo processo la moltiplica. Molti invidiano tutto ciò che nasce dall’oppressione, perché è assai scoraggiante non essere notati neppure dal nemico. Ma pochi sanno apprezzare l’intensificazione come fonte di sviluppo dell’energia creativa. È chiaro che non c’è aumento di tensione possibile se si ha mentalità da assassino. Durante un attacco sferrato per annientare è necessaria l’armatura di fuoco. Tutti i guerrieri devono pensarci. Non è un segnale di ritirata, è solo un monito di saggia prudenza. Non c’è dunque contraddizione fra la cautela e i gravami del cuore. Siate pronti a tutti gli attacchi e perciò coltivate la flessibilità del pensiero.

424 — Essere circospetti non ha nulla a che fare con la codardia, specie per chi conosce le astuzie di Satana. Basta un piccolo seme per nuocere a un gigante. Così chi intende recare danno escogita ogni sistema, non sapendosi mai dove il male può mettere radici. In questa semina di malizia sta il successo delle tenebre. Gli uomini dimenticano di essere circospetti, perché le intenzioni del male si presentano non sempre come tigri, ma talora come piccoli topi.

425 — Se si osserva l’attività del cuore secondo la mentalità ordinaria si incontrano numerose cause di perplessità. Sembra strano infatti che anche il cuore più sensibile reagisca appena agli eventi più notevoli e con grande vigore invece ad azioni in confronto insignificanti. Le cause sono molte, interne ed esterne, ma bisogna distinguerle con acume. Bisogna sì considerare le reazioni delle correnti ma, d’altro canto, occorre anche comprendere le circostanze karmiche, che possono magnificare o smorzare la trasmissione. Non c’è da scoraggiarsi se è impossibile esprimere in morte lettere la legge. Al contrario, la diversità delle circostanze e delle evenienze consente la possibilità di numerose osservazioni. Fin dalla scuola dunque si deve esercitare l’attenzione dei giovani alunni, che sovente sono più sinceri e flessibili degli adulti; si tratta di proporre loro, con semplicità, di osservare attentamente le loro stesse sensazioni.

426 — Lo sviluppo della capacità di osservare espelle ogni paura: non si teme più ciò che sta dattorno. E così facendo si scoprono nuove strutture che solo ieri erano ancora inavvertite o invisibili. Del pari, bisogna abituarsi a ciò che sembra insolito. Ciò che ieri era vietato, per ignoranza, domani sarà ingrediente e fonte di ispirazione della vita.

427 — Nessuno crederebbe che voi sapete tanto di quanto oggi avviene ma, del resto, nessuno crederebbe ai segni che voi siete abituati a scorgere. Ma vale la pena di prestare attenzione a chi non vuole capire né ammettere? Voi conoscete molti seguaci anche dei massimi Insegnamenti, ma sono essi veramente disposti a praticarli nella vita? Tutt’altro: la crudeltà del cuore e l’amor proprio sono in loro stupefacenti, il che vuol dire che l’intelletto ha soffocato il cuore.

428 — “Cor bovis”, o cuore bovino, è la ben nota condizione del cuore ingrossato. Le cause sono molte, ma solo la principale ci riguarda: il traboccare di energia cardiaca inutilizzata. Si può dire che chi ne è affetto non ha cominciato a tempo debito l’educazione del cuore: disponeva di un cuore capace, ma non ha saputo usarne l’energia. Certo questa condizione è ancora preferibile a quella del cuore appesantito di grasso. Insomma, quest’organo, si può dire, è il più individuale di tutti. Ne segue che i metodi della sua educazione devono essere molto flessibili. Fin dai primissimi anni di vita si devono osservare le avversioni e le predilezioni. È stolto considerare come sciocca ignoranza certe avversioni che, semplicemente, non sono capite. Sovente in esse si riflette l’intera struttura del cuore, e se ne possono ricavare deduzioni utilissime. Ma soprattutto è importante notare quel cuore che non conosce né le une né le altre: è un cuore addormentato, e ce ne sono moltissimi, ed è una condizione che porta alla decadenza dello spirito. Ecco, ancora una volta, che il sublime spirituale è connesso ai fenomeni fisici.

429 — Si possono risolvere i problemi più spirituali in base alle leggi più fisiche e trascurare il centro, il cuore; è atto veramente disumano. Non si ha l’abitudine di notare le sue sensazioni, eppure esso entra in risonanza con qualunque cosa, assolutamente.

430 — Il flusso dell’energia cardiaca può essere volontario o involontario. Quest’ultimo può sgorgare a seguito di un’invocazione esterna, o per la generosità irresistibile del cuore stesso. Potete figurarvi l’abbondanza di questi doni generosi, e quanta forza assorbano; ma la generosità del cuore è incommensurabile e quando esso è ardente non sa cosa sia l’avarizia. Lo stesso vale anche per le emissioni evocate da luoghi remoti. Quando giunge l’appello tali irradiazioni partono veloci, poiché il simile si raduna secondo il suo proprio elemento. Così il flusso energetico ne resta notevolmente rafforzato. Certo sapete che lo spirito è divisibile, e capirete queste risposte generose del cuore. Non senza ragione si parla della necessità di economizzare; ciò vale per tutte le cose, e quindi anche per le trasmissioni del cuore. I tempi sono difficili!

431 — Talora si osserva in certe persone una mancanza di attenzione, una strana assenza mentale, durante la quale sono inconsapevoli persino delle circostanze ambientali. Come per l’ingrossamento del cuore, anche per questo fenomeno non si devono rifiutare molte cause di natura superiore. Lo spirito può compiere l’opera sua in periodi diversi: non abbisogna di intermezzi temporali né di preparazioni speciali: o sente l’insorgere della necessità, o viene invocato. Comunica a distanza secondo modalità diverse. Le storie di quei santi che in apparenza cadevano in una “trance” istantanea, e nello stesso tempo compivano grandi opere spirituali sono fondate. Sovente quella “trance” passa inosservata per gli astanti o per gli stessi soggetti: resta, a comprovarla, solo l’incoscienza dell’ambiente. È impossibile valutare la durata di queste assenze, perché il tempo non gioca nei computi dello spirito. Ma chiunque le abbia sperimentate in sé sa che è accaduto qualcosa che trascende le dimensioni terrene. È bene notarle con cura. A poco a poco si possono discernere, casualmente, particolari del tutto familiari: questi s’accendono improvvisi, come frecce di fuoco, per poi appassire come fiori immersi nel veleno. La grande opera dello spirito è così remota dalle sfere inferiori attossicate!

432 — Il primo dovere è vigilare sui propri sentimenti. Non si tratta di un’esagerazione; al contrario, ciò dovrebbe mostrare il rispetto per il modello supremo. È tempo di farla finita con la teoria dell’incidente. Avete giustamente notato che anche i più semplici esperimenti sono irripetibili. Ma l’individualità dell’azione non è per incidente, ma per l’operare irresistibile della legge. Ecco perché è bene abituarsi a rispettare la realtà. È vero, come avete detto, che solo la nuova coscienza affermerà il futuro. Concentratevi nel nome del futuro.

433 — Con l’educare il cuore, senza neppure accorgervene, vi abituate alle sfere del Mondo sottile. Ciò avviene non a motivo di fenomeni eccezionali e prodigiosi, ma mediante sensazioni minute che il cuore, più sensibile, riesce a percepire. Dovete riconoscere l’importanza di tali sensazioni delicate, ma senza per questo cadere nel bigottismo e nei suoi dogmi di distinzioni predilette. Il cuore segnala la linea tortuosa tra ciò che ha vero valore e ciò che è solo condizionale. Per gradi e a poco a poco vi accorgerete di essere circondati da una miriade di manifestazioni che non rientrano negli schemi della fisica elementare. Tali esperienze si faranno più numerose e ne nascerà tutta una sequela di sensazioni sottili. E questo sarà l’approccio più ovvio al Mondo sottile. Tenendo conto di tali percezioni abituerete anche il corpo denso alle qualità specifiche dello stato immediatamente più elevato. Quando si penetra nell’essenza delle leggi di quel Mondo s’impara subito a operarvi in modo specifico. Noi consideriamo del tutto naturale, per la coscienza, esercitarsi con le sensazioni sottili, per adattare in tal modo il fisico.

434 — In tal maniera tutta la psicologia dell’esistenza cambierà. Già vi rendete conto che ci si può liberare dalla noia, foste anche chiusi in una caverna inaccessibile. Già testimoniate l’assenza di paura, anche se siete in prima fila nella battaglia dell’Armageddon. Già sapete pazientare, anche nell’infuriare della tempesta mondiale. Ecco dunque che molte qualità si compenetrano nella vostra vita e portano seco una messe di accumuli indistruttibili: è l’incremento della vera ricchezza.

435 — È legittimo domandare se la resistenza della volontà può ostacolare gravemente gli esperimenti psichici. Rispondiamo che è così, in grado elevatissimo; e non solo la volontà contraria, ma anche il torpore del cuore li blocca. Anche i fenomeni meglio preparati restano indeboliti dalla resistenza dell’opposizione. Non è possibile levitare o camminare sull’acqua se forze avverse sono presenti e persino l’attraversare il fuoco e lo sguardo mortale perdono di efficacia se una volontà si oppone. Perciò il Mio consiglio di restare uniti acquista un valore speciale. Non è un semplice suggerimento morale, ma una condizione di pratica utilità. Basta una piccola reazione contraria e già il tessuto ne soffre. Siate e mantenetevi solenni, pertanto, perché questo sentimento non lascia accesso alle piccole irritazioni inutili, né alla corruzione.

436 — Certo la teoria di avvolgere spire di energia psichica rassomiglia molto al rocchetto di Rhumkorf. In effetti, molti congegni di uso grossolano danno l’idea essenziale per certi esperimenti psichici; ma bisogna tenere gli occhi aperti per non essere riluttanti a ricorrere a materiali e aiuti inattesi.

437 — Molti manifestano la loro perplessità per il fatto che i fondatori degli Insegnamenti spirituali non poterono evitare varie malattie fisiche. Di solito questi interrogativi sono posti proprio da persone che contribuiscono non poco a spandere quei malanni con il sospetto, il biasimo e con ogni sorta di azioni contrarie all’opera spirituale. Se chiudeste uno di loro in una camera avvelenata, cadrebbe subito preda di cento malattie. Bisogna saper vedere la tensione dell’organismo durante un’impresa spirituale; nel suo desiderio di dare soccorso esso assorbe le condizioni ambientali come un magnete. Che si possa prendere su sé stessi la malattia di un altro non è una favola: è un processo durante il quale si nota che la sofferenza non si trasferisce pari pari, ma va a interessare i centri più tesi o i più deboli. Non si creda che i dolori descritti nelle vite dei santi siano esagerati: al contrario, si tratta di pene acute e varie come l’umanità stessa. C’è qualcosa che possa alleviarle? Se non il filo d’argento della stessa Gerarchia, sovente è il cuore che dà il segno d’avvio del raggio risanatore. Quante volte Ci stupiamo nel vedere che un medico non presta la minima attenzione al cuore del paziente. La metà forse della cura starebbe non nelle medicine ma nell’espellere quegli elementi nocivi che in abbondanza vengono iniettati da coloro che diffondono il contagio spirituale.

438 — In medicina è essenziale indagare le capacità umane di nuocere o di purificare. Senza un tale studio non si potrà trovare una profilassi per le malattie più recenti. Non dimenticate che le malattie evolvono con le razze umane e con i tempi. Ma la scienza oggi è ancora così giovane che non si può parlare di metodi comparativi: essa ha cognizione solo di qualche secolo, e che dire delle decine di millenni? Gli uomini si sono inorgogliti di molto e hanno dimenticato quanto non sanno. Ma il cuore conosce le date, e anche se è ignorante freme all’annuncio del Mondo del Fuoco.

439 — È perfettamente possibile impressionare con il pensiero una pellicola fotografica ad alta sensibilità ma, per riuscire, bisogna che esso sia quanto più acuto possibile. Il segreto sta appunto nella qualità del pensiero. Il suono crea figure ritmiche sulla sabbia: e anche il pensiero emette vibrazioni, ma queste sono, naturalmente, molto più fini delle sonore. Pertanto esso può reagire non solo sui grani di sabbia, grossolani, ma anche sulle pellicole più delicate. Gli uomini non riusciranno tanto presto a ottenere un tale grado di raffinatezza e di concentrazione: sono propensi a preferire il divertimento a queste cose. Ma dissipare le forze è forse prescritto? Dovunque si consiglia l’azione, ma mai questo polverone caotico.

440 — Il Maestro trasmette la comprensione degli eventi mondiali. Senza la Gerarchia il loro caos diventa un ammasso di nubi vaganti. È giusto quindi quanto si è affermato, che quest’epoca sfugge a qualsiasi ordinamento se non si purifica la coscienza. Nuclei di moti popolari possono essere affermati dalla Montagna.

441 — Chi mai si prende il peso dell’Insegnamento se il suo cuore non è già in moto verso l’alto? Non sono conversazioni che occorrono, bisogna introdurre nella vita la qualità dei dettagli. Ogni giorno che passa porta un poco di conoscenza e approfondisce il cuore. Proprio in ciò sta l’accumularsi dell’energia. Basta liberarsi da ogni senso di noia che, come la paura, esclude una quantità di acquisizioni.

442 — “Non augurate male al Benedetto”: così prescrivono le Dottrine. È un consiglio di grande saggezza. Non di rado si rimprovera agli Yogi di essere vendicativi e di restituire male per male. Certo questo è proprio il contrario della loro vera natura, ma le tristi conseguenze provocate dall’aver calunniato uno Yogi sono, ciononostante, evidenti. Ma non è difficile spiegarsene la ragione: quando il magnete igneo del cuore manda raggi fino in remote contrade, è facile immaginare quanto sia potente. Se i dardi del nemico vi cozzano contro, il contraccolpo è inevitabile. Una estrema tensione da parte dello Yogi è perfino necessaria per diminuire in parte queste gravi conseguenze. Ma sovente il suo raggio ha una meta speciale e urgente e in tal caso il nemico può solo biasimare sé stesso.

443 — Accade molto sovente di assistere a questi contraccolpi. Li si può raffrontare con grande chiarezza con le condizioni fisiche del nemico: quelle reazioni infatti colpiscono le sue regioni più indifese. Ciò spiega inoltre le differenze che si notano nei tempi di manifestazione di tali effetti. In verità, anziché ingerire medicine sarebbe bene espurgare sovente da sé le tracce di malizia. Vedete dunque che quel precetto: “Non augurate male al Benedetto” ha un senso pratico, quasi terapeutico.

444 — Fra i dolori sacri, uno è chiamato “il Liuto del Creatore”. Come corde di uno strumento musicale vibrano i dolori nei centri della gola, delle spalle, dei gomiti, delle estremità, dei ginocchi e altri ancora. In tal modo il cuore viene accordato. Senza alcun dubbio, il contatto del cuore con l’Altissimo resta l’unico rifugio per l’umanità. Altri Yoga furono adeguati a diverse condizioni cosmiche. Il cuore è posto come un’ancora nella tempesta e non è difficile accostarsi al suo Yoga infuocato. Per prima cosa bisogna aver chiara la percezione della grande battaglia e del pericolo che incombe sulla Terra. Poi si tratta di vedere nel cuore un rifugio. Infine, bisogna aver saldo il legame con la Gerarchia. Sono condizioni che non sembrano difficili: ma quante volte l’uomo preferisce il traviamento e persino l’inganno, piuttosto che ricorrere ai metodi più semplici. Certo è indispensabile la tensione del cuore, che fu chiamato, non senza ragione, “il grande Recluso”.

445 — I grandi vulcani si ridestano: il fuoco cerca uno sbocco. Gli uomini lo sanno, ma non cambiano le loro abitudini; è per loro altrettanto difficile trasferire la coscienza nel cuore. Eppure bisognerebbe proteggersi da tutti i veleni con l’armatura migliore. Del pari, gli uomini non sanno prevedere gli eventi nazionali, che pure seguono una traccia inevitabile. La lotta non è facile: bisogna radunare tutto il proprio coraggio nel cuore. Solo in tal maniera resterete al Nostro fianco.

446 — Al termine del Kali Yuga tutti i processi subiscono una vera e propria precipitazione; non bisogna pertanto considerare le date trascorse come inalterabili. Persino un mezzo secolo, in tale congiuntura, non è più insignificante. Così, inoltre, l’Agni Yoga si pone come il ponte per il futuro. Occorre rendersi chiaro conto che i processi spirituali che prima richiedevano decenni ora, tramite la via del cuore, sono affrettati al massimo grado. L’Agni Yoga è da vedersi come acceleratore della loro evoluzione. Là dove occorreva per lunghi anni raffinare e temperare il corpo, il cuore può stimolare lo spirito quasi all’istante. Certo bisogna educare il cuore, ma questo si svolge nella sfera delle emozioni, e non è più meccanica. Presto, dunque, invocate il cuore per servire il Nuovo Mondo.

447 — Noi sappiamo come si appronta il grande futuro; ma naturalmente gli uomini non accettano i Nostri metodi, poiché non danno valore alla coscienza come guida immutabile. Pensano di ottenere qualcosa con le solite laudi e con il denaro, mentre, secondo il Nostro operare, la bellezza nasce dalla tensione. Non denigrate quando già crescono le radici dell’albero. Perciò è così necessaria la prudenza, in tempi di simile tensione. Il cuore si pone nella vita come principio guida, e non ripete i vecchi Insegnamenti, ma compie un’autentica trasformazione dell’esistenza.

448 — Si riconosce facilmente l’Hatha, Yoga inferiore, ma neppure si tenta di indagare in modo scientifico i segni più elevati. Che valgono i poteri meccanici, paragonati alle opere del cuore più esaltato? Non si può ricorrere di frequente ai siddhi del corpo, mentre l’attività del cuore è un flusso incessante. Certo occorre aguzzare l’attenzione per vedere le sue manifestazioni sottili: ma ciò vale per qualunque serio esperimento. Non è meglio forse abituarsi a osservare mediante il proprio cuore? Questi esercizi di attenzione non saranno inutili: sono soprattutto validi per accostarsi al Mondo sottile. Chi abbia anche una sola volta ascoltato il cuore non vede limiti a tali osservazioni. Anche quelle compiute nell’intimo della propria casa guidano la coscienza in senso universale e mostrano la via dei Mondi supremi. Perché scrivere una moltitudine di formule se non si intende applicarle alla vita? Il contatto con le energie più elevate raffina tutto l’essere. Chi segue la via del Fuoco sa di quale purificazione, vigilanza e acume Io parlo.

449 — Come si è giustamente notato, anche il Bhakti Yoga reagiva sul cuore, ma con la differenza che quello seguiva la via dell’aspetto emotivo dell’amore, senza badare alle altre sensazioni dei processi cosmici né ai raggi che guidano oltre i confini del pianeta. La scienza troverebbe difficile accertare le vie di quello Yoga. Ma ora il cuore ha un compito duplice: condurre al mondo dell’amore attraverso i cerchi dei Mondi sottili e del Fuoco. L’amore solenne porta ai mondi supremi; altri amori non troveranno l’accesso della sfera del Fuoco, ma la solennità che cerco di impartirvi conduce proprio tra le onde più infuocate del conseguimento. La Beatitudine che si svela alla devozione solenne non è facile da cogliere, ma la solennità è una bella armatura.

450 — Un certo Rishi usava mandare, ai bisognosi e agli ammalati, brandelli di lino o di foglie di palma o di corteccia di betulla. Alcuni, al riceverle, le irridevano, dicendo: “Non è ridicolo perdere tempo con questi frammenti senza valore?”. Apprezzavano solo le parole. Ma altri, più saggi, applicavano quegli oggetti alle parti malate o le ponevano sul cuore e ne provavano sollievo. Capivano con ciò che il Rishi vi aveva imposto le mani, così soffondendo quei tessuti con la sua energia psichica. Si sa, inoltre, di immagini trasmesse in modo miracoloso e di impronte di mani apparse sotto l’azione del calore o della luce. Qualsiasi medico, naturalmente, che pure confida negli impiastri o nelle pomate più grossolane, non presterà fede alle proprietà magnetiche degli oggetti. Forse sarà anche possibile, con sua buona pace, indicargli i sedimi di grasso, ma per tutte le questioni superiori un cane qualunque si dimostrerebbe più comprensivo. È dunque straordinariamente difficile instillare nel cervello umano ciò che eleva la dignità dell’uomo.

451 — Noi non amiamo dare consigli ristretti e definiti. Soprattutto, gli uomini non li accettano per praticarli: poco si curano dei Principi dell’Insegnamento, cui preferiscono sempre i fachiri e gli indovini. Ma neppure questi metodi prediletti vengono usati in pratica. Certo, gli uomini chiedono consiglio, ma non fanno nessuno sforzo per comprenderlo e finiscono per farne uso pervertito.

452 — Non sono solo gli stolti a negare ciò che non riescono a vedere: anche i dotti, con la loro ricerca di documenti, distruggono per via una quantità di cose utili. I pregiudizi sono un pesante gravame, che ammorba ciò che è già destinato. Accade inoltre che un consiglio venga applicato al momento, ma accantonato quando sta ormai per germogliare. Chi può allora immaginare gli intrichi delle correnti in moto? Sapete che un grande futuro si prepara e non potrà essere primitivo. È bene abituarsi a certe espansioni che sono evidenti per Noi, ma non per tutti. Noi riusciamo a perforare le tenebre e vi rammento che la solennità è sempre il baluardo migliore.

453 — In verità, nulla si ripete identico nell’Universo, ma l’organo più individuale resta sempre il cuore umano. Ma chi può misurare l’abisso? E chi vorrà assumersi il compito di spiegare e ripetere il cuore agli uomini? Certo non i legali, né i medici, né i militari, né i sacerdoti; saranno le Sorelle della grande Montagna a intraprendere la solenne missione: una mano sul cuore dolente, con l’altra additando la Beatitudine sconfinata. Chi saprà comprendere la solennità dell’Amore che collega il filo d’argento alla cittadella del Cuore supremo? Perciò Noi inviamo quelle Sorelle alla sua conquista. È impossibile dire l’infinità di quel Cuore alla coscienza immanifesta. Ma voi dovete riuscire almeno a far vostra l’idea di solennità. Dovete edificare in voi la cura premurosa di non violarla mai con atti deteriori e senza commensura. Con tale metodo crescerà il Servizio delle Sorelle della Montagna, che proteggeranno i cuori umani dall’infamia e dal fetore che emana dalle tenebre.

454 — Presso tutti i popoli e in tutti i tempi è esistito il culto del cuore. Persino il selvaggio che divora un cuore ancora vivente lo considera come il potere supremo, e con ciò, a modo suo, lo venera. Ma quest’epoca ha dimenticato del tutto, e rifiutato, l’Insegnamento del Cuore. Bisogna riscoprirlo. Siate pronti ad accorgervi che già le proprietà puramente scientifiche del cuore basteranno a farvi accusare di superstizione. Gli ortodossi e i dogmatici faranno ogni sforzo per difendere la loro meschina esistenza. Sappiate dunque che la battaglia per la comprensione del cuore sarà molto severa: le forze oscure sosterranno il cervello, opponendolo al cuore. Ciò non mancherà di generare distorsioni. Le gambe hanno una loro importante funzione, ma non per questo è necessario servirsi dei piedi per portare il cibo alla bocca. Soprattutto, dunque, cercate la commensura con il fine.

455 — L’atmosfera è insolitamente densa! Bisogna essere ben insensibili per non sentire i fenomeni che si manifestano ad ogni passo. Non si può considerare normale lo stato del mondo, eppure anche all’epoca dell’Atlantide si mancò di vedere, come oggi, ciò che aveva natura eccezionale. In quel tempo si fece anche peggio: si comminò la pena capitale a chi osava parlare della calamità pure evidente. Naturalmente queste misure non servirono che ad affrettare la distruzione. Gli uomini non hanno mai acconsentito volentieri a riconoscere di essere la base della trasmutazione dell’energia psichica e mai esitarono a dirottare quel flusso prezioso.

456 — In verità, il potere del cuore, che mai s’arrende, che mai devia, genera quella paziente resistenza che è consona al Mondo del Fuoco. Non è lo sforzo spasmodico e convulso che guida la coscienza verso i Mondi supremi, ma il cuore ardente. Vivete con solennità.

457 — Il flusso del cuore sovente viene percepito sul fianco destro dell’organismo. L’energia scuote il “calice”, donde naturalmente si rifrange sul lato destro. Le tempie, il collo, le spalle, i ginocchi e le estremità segnalano sensazioni molto simili a un efflusso fisico. Il dispendio di energia così irradiata dal cuore ardente è incalcolabile: ecco perché il Maestro invita sovente alla prudenza. È difficile stabilire in anticipo con esattezza l’inizio di tale emissione, perché i magneti e le attrazioni spaziali richiedono sovente proiezioni simultanee in varie regioni del mondo e in varie sfere. Se si potesse collegare un campanello elettrico alle richieste di energia che il cuore riceve lo si udrebbe sovente suonare di continuo, variando solo l’intensità. Un giorno, senza dubbio, esperimenti del genere saranno compiuti, ma gli scienziati non troveranno facile ammettere che si tratta di energia cardiaca, preferendo attribuire il fenomeno a semplici contrazioni nervose. Non molto tempo fa si sarebbe ancora finiti sul rogo per un simile telegrafo.

458 — Sapete che ancora non molti anni or sono la patata era ritenuta la mela del diavolo. Non inorgoglitevi, perché questi esempi di ignoranza sono innumerevoli. È persino preferibile l’insipienza del selvaggio, che almeno è più facile da illuminare sulle possibilità dei mondi lontani. La stessa reincarnazione resta una semplice curiosità, o una superstizione. Tutti gli studi delle leggi naturali per ora non portano a conclusioni definite. Non parlo per voi, ma per quegli ignoranti codardi che cercano di mascherare il delitto con l’irresponsabilità. Come temono la morte! E nello stesso tempo hanno paura di passare sull’altra sponda. Talvolta è necessario turbare la loro ignoranza: chi dorme troppo ha bisogno, sovente, di ricevere una scossa.

459 — Chi dorme troppo rischia di bruciare, perché ha lasciato acceso il fuoco vicino e non ha voglia di curarsene. Anche queste parole non sono per voi, che sapete vigilare.

460 — Non solo le vibrazioni, ma anche l’essenza del cuore è creativa. La stessa energia dovrebbe essere apprezzata per quel che vale in tutte le minime manifestazioni della vita, che vi compie portenti cui si potrebbero dedicare innumerevoli libri. Se volgerete l’attenzione al guscio fisico finirete inevitabilmente per osservare meglio l’azione del cuore. L’Insegnamento del Cuore rivela le Cause. In antico lo si iniziava ponendosi le mani sul cuore. Allora il Maestro interrogava: “Senti?”, “Sì”, rispondeva l’allievo. “È il battito del cuore, ma è solo il primo colpo alla Porta del grande Cuore. Se non badi a questo, quel grande battito ti stordirà”.

Così si impartiva il Comando, con parole semplici; così la via dell’Infinito passava per la conoscenza di sé. Ma possibile che non riusciate a far meglio degli antichi, che non sappiate visualizzare la via fremente, del moto eterno? Avete detto, a ragione, che il potere del moto assicura la perfezione. Perciò la stasi senza tensione e senza fervore non eleva il pensiero umano.

461 — È molto importante rendersi conto che ogni esatta valutazione arricchisce lo spazio. Ma che grave responsabilità per ogni atto di inquinamento!

462 — Molti concetti e molte condizioni sono indicibili. È per mancanza di rispetto alla sonorità delle parole che sovente gli uomini pigolano come uccelli; eppure, se studiaste il linguaggio di queste creature stupireste per la sua solennità. I loro suoni sono più esaltati delle contorte espressioni dei bipedi umani. Non per nulla insisto sulla solennità, che alimenta il cuore! Non è certo nella irritazione o nel biasimo, ma in piena solennità che ci si appresta alla grande avanzata; e bisogna intenderla come atto di Servizio all’Insegnamento della Vita.

Vedete voi stessi che gli eventi si radunano; e sapete che la quantità non ha nessun valore e che sovente è solo un peso. Vedete che gli avvenimenti si gonfiano, poiché le manifestazioni cosmiche cominciano a stupire anche i miopi. Ma contate le ore, perché i tempi sono saturi come non mai.

463 — È evidente che il clima è in subbuglio. Ma gli uomini, superficialmente, lo attribuiscono alle macchie solari o a uno spostamento dell’asse terrestre. Sono i più codardi che parlano così, e neppure sanno quel che si dicono. Sono gli stessi argomenti con i quali si andò incontro alla distruzione totale delle civiltà, all’annientamento della vita, che più volte calarono su questo pianeta. E nessuno si dà la pena di notare i segni di disagio, e con la solita superficialità si continua a discutere sul modo di protrarre condizioni di vita ormai senza linfa. E fra innumerevoli falsi concetti si domanda perché mai lo studio della conoscenza superiore comporti necessariamente di affinare la sensibilità, con quei dolori caratteristici. Se a costoro si dicesse che gli eletti soffrono proprio per causa della loro negligenza, non ci crederebbero. Non potrebbero ammettere che ciascuno è un condensatore e un trasmutatore di energia, e che quando molti sono gli apparati del genere guasti la distribuzione dell’energia è irregolare, e restano solo pochi cuori sensibili a sopportare una pressione che altrimenti sarebbe ripartita su tutto il mondo. Le nature solari si assumono la pressione dell’energia ignea e si rendono responsabili di milioni di fannulloni.

464 — Noi fidiamo che i Nostri discepoli sappiano sopportare sia il deserto che l’atmosfera urbana: così impareranno a paragonare fra loro le diverse pressioni dell’energia ignea. È intollerabile che gli uomini si raccolgano in moltitudini prima di aver capito di essere dei preziosi conduttori di energia. Gli uomini non riconoscono il valore del loro spirito; perciò la solennità riesce loro difficilissima. Quando si rifiuta il valore dello spirito non si possono sopportare i fremiti delle ali né l’ascesa costante. Che il clima sia perturbato è senza dubbio: ma non è proprio l’umanità la responsabile di questo stato insidioso?

465 — La registrazione dell’aura su una pellicola non dipende da questa, ma sia dal fotografo che dal soggetto fotografato. Le lastre comuni sono adeguate, ma ciò che importa sono le qualità dei partecipanti e dei testimoni. Non bastano le eccellenti qualità di uno di loro per assicurare risultati immediati. Bisogna pur accordare il liuto se se ne vogliono udire le armonie! Ma gli uomini detestano soprattutto il lavoro preparatorio. Inoltre occorre un’altra condizione: bisogna saper vivere almeno un giorno intero senza il minimo moto di irritazione; l’imperil, infatti, corrode i più validi riflessi dell’energia. Chi è irritabile è una crosta, nel vero senso del termine. Basta un solo cristallo di imperil per oscurare i risultati più probanti. Quella sostanza non è certo una pianta da tenere in casa; il suo fetore si diffonde lontano e fa appassire qualunque corrente. Se vi metto in guardia nei suoi confronti non è per dogma, è una prescrizione sanitaria. Come sempre, questo consiglio è da applicarsi a partire dalle cose più minute. Per fotografare l’aura sono di ausilio anche altri accorgimenti meccanici: prima di scattare la fotografia è bene ingerire del musco, che stimola le correnti energetiche. È opportuno poi usare uno schermo di velluto nero e comportarsi con solennità per quanto possibile. Sarebbe naturalmente assurdo affollare il locale di casuali curiosi. Bisogna inoltre purificarne l’atmosfera con olio di eucalipto. Insomma, si tratta di badare non solo alle condizioni occulte ma anche a quelle meramente igieniche.

466 — Tenete costante nella mente la Catena delle Forze Bianche. Non serve biasimare e lamentarsi, ma solo costruire il futuro. Dalle Montagne della Luce sfolgora la bianca Catena. Sono significativi questi tempi, e anche il più umile ne vede la magnificenza. Praticate tutti i consigli, sì che le macchie di imperil non ostacolino il potere di quelle Forze. È persino bello rimuovere tutte le meschinità mentre corpi anche titanici restano scossi.

467 — L’igiene del cuore è d’obbligo per le buone azioni, intese nel senso più vasto. Ad esempio, fra queste non figura certo l’incoraggiamento dato al traditore e alla malizia, né l’appoggio offerto ai falsi e agli impostori, ai pavidi, ai servi delle tenebre. Le buone azioni non includono la negligenza, che è rivoltante, né la dissimulazione deliberata. Sono azioni buone quelle che mirano al bene dell’umanità. Così il cuore acquista solennità quale armonia delle sfere. In verità le buone azioni si distinguono per benevolenza attiva, priva di fanatismo, ma consona allo scopo. Talvolta si scambiano per tali certe smorfie di irresponsabilità: non pensare è sempre la cosa più facile, come il concedersi qualche deviazione.

468 — Il cuore sa riconoscere la deviazione, e distingue la curiosità dal desiderio di conoscenza: discriminate fra coloro che vi avvicinano. Non affidate il fuoco al superficiale, né il conto delle pagine al semplice curioso. Molte sventure nascono proprio da un eccesso di fiducia, cosa intollerabile quando si tratta di custodire un tesoro.

469 — Riconoscete nella Luce una sostanza vivente, e l’ascesa come unica direzione predestinata. È difficile ammettere che la cattiva sorte non è che il frutto dei propri errori.

470 — Che gli uomini riconoscano nella sostanza del cuore un substrato inesauribile. Quale sia il termine usato non importa, ma quella sostanza è evidente. Bisogna dunque abituarsi ai concetti immutabili che sono intimi all’uomo. Gli interessati capiranno perché sin dai tempi più remoti Osiride fu dilaniato, e le sue membra sparse in tutto il mondo. Senza quell’eccidio non si sarebbero inviati messaggeri in tutte le regioni del pianeta. Quindi la sofferenza, vista da un altro canto, non è che espansione. Anche lo stesso modo di leggere i libri è molto indicativo: chi li studia cerca di assorbirne l’Insegnamento in varia maniera, e ne risultano punti di vista differenti. Perciò è bene che in ogni libro, anche se brevemente, si tratti delle cose già esposte in precedenza, perché le varie mentalità possano assimilarle. Gli umori partoriscono opinioni.

471 — Per gli uomini, l’Insegnamento del Cuore non ha nessun fondamento. Ma perché considerare il flusso dell’energia cardiaca come occulto? Al contrario, nulla è più netto che il battito del cuore. Quando è sensibile, esso guida al rinnovo della coscienza. Per lo meno, se ne rispetti il lavoro.

472 — Il pregiudizio, che sia positivo o negativo, è sempre errato; si oppone a qualsiasi Yoga; esclude l’aspetto fenomenico dell’ascesa. Sovente lo si scambia per conoscenza diretta, ma sono principi esattamente opposti: quello nasce dalla mente, mentre questa dimora nel cuore, e non è lecito raffrontare l’uno con l’altra. Ammettere una simile uguaglianza non è solo erroneo, è anche nocivo, poiché sminuisce l’azione del cuore. Gli strati di pregiudizi si accumulano, sino a fare della vita una prigione autocostruita. Ma la conoscenza diretta, invece, ha contatto con le verità cosmiche, e quindi non ha nulla di diminutivo. L’autosviluppo di tale conoscenza induce la solennità del sentire. Ed ecco che da varie parti si sale alla sede della Solennità.

473 — Chi non ha provato il sacro fremito della solennità non può capire quanto sia nocivo il pregiudizio. Essa si sviluppa non nelle grandi imprese, ma in ogni più piccola azione. Chi è schiavo del pregiudizio si sveglia maledicendo il sogno, perché non si confà alle sue limitazioni. E per tutto il giorno continuerà a biasimare e maledire, perché non conosce le misure del cuore; cadrà poi addormentato, e visiterà le sfere adatte al suo comportamento.

474 — Lo sfiorire delle capacità generative della vita umana e animale, nonché di quelle naturali, segnano la fine del Kali Yuga. È un processo che si sviluppa sotto i vostri occhi, ma pochi si prendono il disturbo di notarlo. Voi stessi a volte tendete ad ascrivere al caso i sintomi chiari di quella legge austera posta in atto dall’uomo. Sembrerebbe impossibile non accorgersi di quanto è avvenuto in questi ultimi anni! Eppure gli uomini si cullano nelle stesse consolazioni di ieri, e se anche vedessero segni minacciosi in qualche luogo cadrebbero in una furia bestiale. Ma nessuno ascolta ciò che si dice del Cuore. La grande sostanza capace di dare salvezza resta così inutilizzata.

Voi volete raccogliere i Nostri discorsi a vantaggio di tutti; fatelo, ma sappiate che i lettori si conteranno sulle dita. Molti sfoglieranno le pagine del Libro, sorridendo di compatimento alle frasi infantili scritte a proposito del Cuore, dell’Armageddon, dell’appassire delle forze generative. Tutto ciò è già accaduto altre volte; e così deve ripetersi, e c’è solo da augurarsi che il termine del Kali Yuga non sia la Fine di tutto!

475 — Eppure basterebbero pochi spiriti saldi per cambiare questa situazione di pericolo. Pochi cuori ardenti potrebbero insorgere, in stato di vigilia e con autosacrificio, a costruire una rete di protezione. Non i fatti soprannaturali, né la magia, ma la semplice aspirazione ardente del cuore unirà i mondi. Già ho parlato della fine del Kali Yuga, ma qualcuno pensa a quei cent’anni che in apparenza ancora rimangono. Non si ammette la possibilità di un’accelerazione, anche se certi semplici esperimenti chimici dimostrano che certe reazioni si fanno ora più rapide.

476 — Anche il cuore più tenero e compassionevole non deve difettare di coraggio. È una rocca, su cui costruire baluardi e fortezze. Potrebbero queste resistere, senza coraggio e solennità? Nelle circostanze più severe l’ardimento spazza gli orizzonti e la solennità conduce alle Alture supreme. Non stancatevi di acquisire l’uno e l’altra. Il coraggio può sfiorire sotto le macerie delle distruzioni o avere sviluppo incompleto. È una qualità propria al novero di coloro che sono in fase di maturazione. Ogni tipo di ardimento è già stato messo alla prova in passato, ma accenderlo non è difficile se quella lama ha già conosciuto la battaglia. Sovente si ripetono belle frasi senza saperne l’origine: si dice, a buon diritto: “Il cuore divampò”, o “lo spirito si accese”. Ciò significa che un tempo si sapeva del fuoco del cuore, mentre oggi se ne prova vergogna; e si è pronti a spiegare quelle espressioni come residui di superstizione o come fantasia, o filastrocche infantili. Ma nei momenti migliori ricordate il fuoco, il coraggio e la solennità. Quell’amore che è implicito in quest’ultima deve sempre essere protetto dall’oscurità malignante. Il coraggio gli fa da armatura e il fuoco forgia le sue correnti in una spada fiammeggiante.

Non prescrivo il coraggio senza motivo: esso rafforza l’orizzonte.

477 — L’armatura è di vario genere. Sovente si concentra in un disco d’oro sul plesso solare. Questa è un’immagine frequente sulle corazze orientali. La si è voluta spiegare come derivante dal culto di Mitra, ma è molto più antica: il disegno fu suggerito dall’armatura del plesso solare. E quest’ultimo la indossa in tempo di battaglia. Tale è l’epoca attuale, e naturalmente lo spirito si proietta in prima fila. Madre-Guerriera, con quale potenza hai forgiato il Tuo coraggio!

478 — Lasciate che deridano i Nostri precetti che riguardano il cuore. La cosa più difficile per loro è riconoscere le vere dimensioni delle cose, a partire dai loro propri cuori. Ma Noi sappiamo attendere l’ora della comprensione: sappiamo com’è fatto l’uomo. Perciò confidiamo nella forza della pazienza. Se affermiamo il coraggio, non dimentichiamo la pazienza; ed è consolante sapere che essa supera qualsiasi irritazione. La sua intensità crea infatti una sostanza speciale che neutralizza anche l’imperil, come un antidoto potente. Ma, beninteso, pazienza non significa incapacità di sentire. L’indifferenza criminale non genera reazioni benefiche. La pazienza è una tensione cosciente e si oppone alle tenebre.

479 — Ma la pazienza è la fonte della Benevolenza. Nulla tanto mette a prova il cuore come la pazienza volontaria. Voi sapete la verità di ciò che oggi accade. Potreste resistere alla tensione delle sfere senza quella virtù acquisita in molte età?

480 — Se qualcuno obietta sull’intangibilità del Mondo sottile, fategli notare che questo aggettivo è del tutto erroneo a tal proposito. Le ali di quel Mondo sfiorano l’uomo più sovente di quel che creda: ma egli stesso allontana insetti e ragnatele invisibili. A volte accade che qualcuno, dopo aver cercato di liberarsi da un pensiero insistente, esclami: “Chi mi chiama?”. La vita è pervasa da una moltitudine di sensazioni sottili ma perfettamente reali. Proprio a causa della loro realtà fisica molte di esse potrebbero essere studiate con apparati relativamente grossolani. Come sapete, la percezione di fili di ragno invisibili sul volto è netta e persistente. Per un medico che si occupi di indagini nel dominio dei fenomeni psichici, questa sensazione dovrebbe avere un valore notevole. Perché non sperimentare su soggetti del genere, con apparati diversi, studiandone le pulsazioni, le secrezioni, il cuore e la ricettività della pelle? L’elemento sottile segnalerà inoltre una specie di tremito attorno a chi è sotto osservazione. È dunque possibile dare l’avvio a osservazioni preziose procedendo a tentoni, ma la difficoltà più grave sta nel fatto che tali esperimenti vengono per lo più condotti in modo sporadico, senza l’ausilio di una pazienza ferrea e incrollabile. Il Mondo sottile richiede fervore e impegno, non convulsioni.

481 — Quando parlo di contatti del Mondo sottile non intendo sensazioni come una stretta di mano o un tocco perentorio. Sono fenomeni che giungono inattesi e quindi eludono l’osservazione. Ma quelle ragnatele invisibili e quei pensieri persistenti possono tuttavia essere analizzati; il Mondo sottile è da studiare non certo nei manicomi, ma su soggetti sani. Naturalmente l’ossessione genera tutta una sequela di fenomeni, ma è bene non interferire con i livelli inferiori, perché sono terribilmente contagiosi.

482 — Quando il letto, o la sedia, o la tavola sono scossi da vibrazioni risanatrici, non sono, queste, grandi manifestazioni psicofisiche? Non è sorprendente se a volte le si scambia per i sussulti di un terremoto. Gli scettici diranno, sovente, che quelle sensazioni sono causate dalle vertigini. La vibrazione è un fenomeno che offre tutto un campo di ricerca. Bastano apparati primitivi per osservare le vibrazioni di oggetti pesanti. Partendo da esempi così grossolani si può risalire fino all’organismo umano, che vibra in tutti i centri nervosi. Voi ne avete coscienza, e le accettate come del tutto naturali, ma non illudetevi che siano molti coloro che vorrebbero saperne qualcosa. Eppure tutti gli Insegnamenti le conoscono e ne parlano a chiare lettere. Persino i più primitivi fra essi annettono grande valore alle vibrazioni. Mentre pensate al cuore, non mancate dunque di ricordare le loro potenti qualità terapeutiche.

483 — Anche quando esorto alla prudenza penso alle vibrazioni, perché molti incroci di correnti possono generare combinazioni velenose. Perciò è di grande importanza sapere donde proviene una certa vibrazione, prima di riceverla nel cuore. Prodigiosa è la corrente del cuore: molto migliore di un telegrafo, sa ottenere la fusione. Anche la realizzazione della Gerarchia ha lo stesso risultato. Bisogna capire cosa significhi la coscienza nell’essere totale.

484 — L’immagine del “cuore nero” è sempre stata considerata come segno di grave pericolo. È una sventura cui può resistere solo il coraggio più indomito, che è molto raro. È la gravità del pericolo che misura il coraggio, che, se autentico, cresce e si rafforza con la gravità della minaccia. La Nostra guerriera sa di quale grado di ardire sto parlando. Quando gli eserciti oscuri passano all’attacco le conseguenze variano. Se un’entità resta colpita interviene l’ossessione; ma lo spirito purificato può andare soggetto, non all’ossessione, ma alla malattia. Avete letto di quel Nostro Fratello, molto elevato, che pure cadde malato per effetto di quei contrattacchi. Sono cose da ricordare, perché la battaglia è formidabile. Certo è possibile alleviare gli effetti di una freccia oscura, tuttavia è sempre necessario che ciascuno stia in guardia. Lo stesso impegno occorre per acquisire il coraggio, che è un rimedio a quel veleno. L’indebolirsi del fisico non comporta l’indebolirsi dello spirito; anzi, la spesa di ricchezze spirituali diventa, talora, illimitata.

485 — Durante la grande Battaglia dovete essere molto prudenti. Prima condizione è che siate convinti che l’indecisione è una minaccia che porta al tradimento. Ricordate con quanta gradualità vi abbiamo rivelato le proprietà del cuore per prepararvi alle grandi azioni. Non dimenticate che i Nostri consigli non sono mai astratti: e rendetevi conto che lo Yoga giunge al tempo giusto. Per salvare il mondo gli Agni Yogi non hanno bisogno di prostrarsi a terra, né di bere veleni fisici: come da lungo tempo si sa, essi consumano veleno spirituale. I cuori oscurati non potranno capire questo Grande Servizio: per loro i veleni fisici sono molto più potenti. Sono cose da ripetere senza stancarsi. Il coraggio allora si accompagnerà alla prudenza.

486 — È pericoloso non applicare immediatamente i Nostri avvertimenti. Accade invariabilmente nella vita, se si grida a qualcuno di scansarsi, che questi voglia sapere perché, o si volti a guardare indietro, così restando colpito dalla pietra che cade. Lo stesso avviene con certi discepoli, il cui cuore resta passivo quando si dovrebbe agire all’istante. È nocivo per lo stesso cuore, poiché che c’è di più distruttivo di questi comandi del cuore disattesi? Se anche resta silente ciò non significa che non abbia ricevuto nelle sue profondità il messaggio telegrafico. È pericoloso tanto quanto ottenebrarlo con la ragione! Quanti cuori si sono arrestati per la tensione di comandi non eseguiti! Il conflitto tra cuore e ragione è una delle pagine più tristi della storia umana.

487 — Per procedere e avanzare è indispensabile consumare veleno o patire la crocifissione. È come una resa dei conti con la materia densa. E dunque, lasciando giù le scarpe pesanti, imparate a volare.

488 — Anche prima che sia pronto il primo libro un certo amico vi domanda quando potrà avere il secondo. Senza neppure aver praticato un solo precetto, vuol sapere quelli che seguono. Non è stato capace di tenere un segreto e già chiede di conoscerne altri. Sapete come vanno queste cose. Sapete che senza averne letta una sola pagina certi dotti assicureranno di conoscere a fondo il libro intero sin dalla nascita. Sapete che senza aver rinunciato a una sola abitudine certi modesti vi garantiscono di essere già completamente rigenerati. Perciò dai tempi più remoti si consiglia come benefico un cambiamento di abitudini. Anche viaggiando per paesi diversi si acquisisce la capacità di adattarsi alle condizioni più differenti. Chi abbia imparato a conoscere il cuore di molti popoli non andrà confuso fra le folle del Mondo sottile. Ma, naturalmente, questo è un metodo meccanico per educare la coscienza: il sistema fondamentale resta quello del cuore.

489 — Chi in cuor suo conosce, non chiede ciò che segue prima di aver letto quel che precede. La percezione del cuore conferisce un incanto che l’oro non può comprare. “Anura”, cioè il fascino del cuore, è di grandissimo valore; è una qualità che si accumula, ed è indefinibile: “Anura”, incanto del cuore, o cuore regale. Fin dall’infanzia lo si vede crescere, e a volte è di peso, perché le differenti tensioni altrui confondono i ritmi.

490 — Quando si prende in affitto una casa anche il più sprovveduto ne ispeziona ogni angolo ed esprime ciò che prova: potremmo Noi installare i Nostri discepoli in dimore non accuratamente vagliate? Bisogna sapere tutto ciò che ci circonda, e sentire le stratificazioni deposte in passato, prima di lanciarsi verso il futuro. Ma quando scocca l’ora di decidere per il futuro tutto il passato svanisce come una luce che tramonta, e resta solo la gloria dell’aurora a illuminare la fronte. C’è chi sospetta, senza motivo, che Noi difettiamo nel cooperare. Eppure Noi ci curiamo di loro molto più di quanto loro pensino a Noi. Se si contassero gli avvenimenti trascurati e le strutture rimaste incompiute, si capirebbe quant’è difficile colmare certi abissi! Anche ora è possibile costruire grandi fortezze!

491 — Vedete quant’è potente la solennità: proprio per suo mezzo è possibile giungere al conseguimento. Consigliatela dunque, non solo, ma esigetela come requisito di salvezza. È una via appena iniziata; se riuscirete a percorrerla vedrete miracoli. Già da un mese prosegue l’ascesa solenne. Nonostante la battaglia le assise sono solenni. Si è espulsa ogni cosa radicata nel male e si è raccolto il tesoro manifesto del bene. Sopra tutte le conquiste del cuore irradia la solennità. Vi invitiamo, ve l’additiamo!

492 — Decuplicate la solennità: moltiplicatela, così come si fa con le lampade votive. Quando marciate sulla via dell’ascesa lasciatevi guidare per mano da Noi. Affrettatevi verso la Vetta del Cuore. Presto Ci rivolgeremo ai “Segni del Fuoco”: ma ora affermiamo le qualità del cuore, dimostrandole nella vita. Con solennità e con coraggio tendete le vostre energie per la gloria del Signore!

493 — Non è forse una prodigiosa esperienza impiegare l’energia cardiaca a grande distanza a vantaggio della grande causa? È possibile controllare le date e testimoniarne la precisione assoluta. Ecco perché è tanto necessario registrare per iscritto i fenomeni e le sensazioni più notevoli. Si potranno in tal modo rintuzzare quelle assurdità secondo cui si tratta sempre e comunque di coincidenze fortuite. Per chi non sa applicare coscientemente le energie primarie le conseguenze sono dannose, non per sé soltanto, ma anche per altri. Nulla vi è di peggio che pensare in modo caotico e lacerare le correnti energetiche. Chiunque si infastidisce quando la torcia gli si spegne sotto il naso, e l’interruzione dell’energia cardiaca è proprio come l’estinguersi di quel fuoco. Non stancatevi di ripeterlo. Quando l’energia scorre impetuosa è pericolosissimo interromperne il ritmo con triviali irritazioni. Voi non potete sapere a qual fine è richiesta la vostra energia, ed ecco perché la solennità protegge sicuramente dalle interruzioni e dagli aculei. Specie durante l’Armageddon non bisogna ricorrere ai metodi usuali. Io affermo quell’epoca grande cui solo la solennità è confacente.

494 — Volete salvarvi, volete riuscire, ma per ciò occorre un’azione unitaria. È indispensabile capire quanto sia distruttiva qualsiasi interruzione del ritmo. Per un decennio Mi sono preparato per quest’ora di battaglia. Dite ai disobbedienti che violare il legame è come allontanarsi dal Signore. Ora in modo particolare ricordatelo bene. Ora è necessario passare di corsa molti ponti, e senza dissipare il tesoro! Ora Noi vi ingiungiamo di riconoscere almeno la straordinarietà del presente, altrimenti, anziché ottenere una fulgida vittoria, cadrete a capofitto nella rovina. Noi vi conduciamo alla vittoria, e nessuno ha il diritto di ostacolarCi! Gli oscuri ricorreranno ora alle loro ignobili meschinità, ma ciò servirà ottimamente a temprare la solennità a loro spese.

495 — In certe occasioni gli uomini sono propensi ad ammettere che il pensiero abbia un suo potere, ma non lo applicano a sé stessi. Vagheggiano di grandi pensieri e non disciplinano quelli modesti. Vi domanderanno in che modo li si trasmuta in azione. Bisogna per l’appunto cominciare dal controllo rigoroso dei pensieri di poca importanza, per poi crescere sino a formulare un grande pensiero capace anche di muovere le montagne. La disciplina imposta ai piccoli pensieri è il primo inizio del risanamento del cuore. Non confidate su esercizi esteriori di pranayama. La via dell’Agni Yoga passa per il cuore, che bisogna aiutare proprio con il controllo dei pensieri. Se sono disordinati questi sono come insetti e parassiti nocivi alla sostanza sottile: sovente iniettano veleni mortali. Veramente i piccoli pensieri sono una follia, sono l’ostacolo principale al rapporto fra il Mondo denso e il sottile. Come persuadere gli amici ad accogliere e praticare senza indugio questi consigli? Eppure basta un poco di attenzione, e rendersi conto che si è responsabili.

496 — Quando all’alba fiammeggia la battaglia è specialmente necessario pensare al futuro e al Bene generale. “Scala Furiosa” non può toccare il cuore fortificato da pensieri di Servizio.

497 — Vi si domanderà perché mai l’aiuto si manifesta proprio e solo sull’orlo dell’abisso. Le cause sono diverse: il Karma e il desiderio di perfezionare sé stesso, ma, per altro verso, ciò dipende dalla tensione dell’energia cardiaca. Per cooperare con le Massime Forze questa è indispensabile e di norma si genera solo quando la tensione tocca i suoi limiti estremi. Ciò significa che se l’energia cardiaca fosse quale dovrebbe, il soccorso giungerebbe prima. Così si ritorna alla necessità di educare il cuore e ricordate che ciò comincia dalle più minute sensazioni e dalle azioni più usuali. È una circostanza che complica la situazione, perché gli uomini sogliono dire: “Preferisco combattere un gigante che andare a caccia di pulci”. Ma i giganti sono rari e così numerose le pulci. Bisogna passare attraverso i loro sciami oscuri, bisogna proteggere la casa: il veleno dei giganti è meno pernicioso. La comparsa di uno di essi suscita un insolito coraggio, ma questo è necessario anche per lottare contro certi piccoli insetti, che solitamente affliggono l’uomo assai più dei giganti.

498 — Il rifiuto dell’insegnamento assume varie forme. Alcuni sono del tutto incapaci di assimilarlo, così come rifiutano in genere qualsiasi consiglio di saggezza. Ma è molto più pericoloso per quelli che ne capiscono il valore e lo rigettano di proposito, perché già schierati al servizio delle tenebre. Lo stesso vale per coloro che, già impegnati seriamente, d’un tratto divergono. Ciò dipende da scarsa educazione del cuore. Questo è argomento da considerare sia in famiglia che nella scuola e bisogna accordarvi importanza maggiore che a un semplice esperimento; essa deve condurre decisamente a coltivare la memoria, l’attenzione, la pazienza, la benevolenza, per poi passare all’acuta indagine delle sensazioni del cuore. Così si instillano la solennità e l’amore del Bello; e così si delimitano i confini fra Luce e tenebre. I fanciulli amano la Luce!

499 — Il male genera una sostanza che per densità è pari a quella del bene. Certo non si può tollerare che nello spazio esistano vivai di veleni. Non è forse giusta quella legge per cui chi semina raccoglie e, in altri termini, deve trasmutare ciò che egli stesso ha prodotto? Non sarebbe giusto gravare gli spiriti luminosi di tutto il male. Certo uno spirito forte ne assimila e trasmuta una grande quantità. Ma anche per lui non è facile accogliere il veleno del mondo. Voi sapete quant’è arduo trasmutare il male di tutte le regioni del pianeta: sapete quanto costa spendere la propria energia cardiaca.

500 — Il cuore è stato sempre considerato come il punto focale della vita. Un tempo gli uomini conobbero, nel cuore, lo Yoga della Gerarchia, in altri termini l’unione con il Supremo. Ora è stato fondato lo Yoga del Mondo sottile e del Fuoco, e la cooperazione del cuore sembra nuova alla loro coscienza. Quel che conta è non restare confinati fra etiche astratte. Gli eventi, e certe situazioni oggettive, conducono l’uomo per nuovi sentieri; perciò Noi tanto insistiamo che si abbandoni il giogo delle abitudini e si comprenda il valore unico di questi tempi.

Mosè prese a piene mani dalla sapienza dell’Egitto, ma poi la superò con i dieci Comandamenti. Così agisce lo Yoga della Gerarchia. Ora avvertiamo gli scienziati: “Studiate il cuore con tutti i vostri procedimenti, e scoprirete fenomeni non del tutto chiari per voi”.

501 — Consigliamo ai medici di considerare come pertinenti al Mondo sottile tutti i fenomeni inspiegabili: eviteranno gli errori. E si diano la pena di esaminare e raffrontare i cuori in condizione di buona salute! Ritengo essenziale che si comprenda quant’è insolita quest’epoca, e come sia necessario adattarvisi. E non si dimentichi, inoltre, che è tempo di battaglia.

502 — Possibile che gli uomini non si rendano conto del carattere peculiare delle tempeste, degli uragani, della calura? Avete ben ragione di dolervi per la natura, che la follia umana rende malata.

503 — Di per sé, l’illuminazione è una benedizione inviata dall’alto: non può dunque essere letale. Eppure nella vita si verifica l’opposto. Qual è la causa di tale perversione? Certo non dei portatori di luce, ma del contagio malevolo che infetta l’atmosfera ambientale. Anche ciò comprova fino a che punto le condizioni create dall’uomo siano lontane dalle possibilità migliori. Pertanto inviate assiduamente richiami e appelli nello spazio, per rigenerare le coscienze! Molti fervori sono da Noi suscitati per richiamare l’attenzione dell’umanità sulla malignante follia che cresce a dismisura. Si vuole irridere la Legge dell’Universo, ma per prima cosa occorre rendersi conto di ciò che si perde, sapendo che a tutto c’è rimedio. Si sognano nuove razze umane, ma sarebbe meglio considerare prima perché siano necessarie, e come ciascuno possa contribuire a realizzarle. Prima di tutto è indispensabile essere flessibili, ed è una qualità alata da insegnare ai bambini.

504 — In verità, sarà presto necessario salvarsi dal caos degli elementi. Ma anche questo disastro può essere considerevolmente temperato dall’educazione del cuore.

Invitiamo i medici di ogni paese a studiare il cuore. Molte case di cura esistono per tutte le specie di malattia, ma manca un Istituto del Cuore, perché difetta quell’educazione. Neppure l’ignorante pone il cuore al secondo posto. Eppure le malattie cardiache sono ben più numerose che i casi di cancro e di tubercolosi. Bisogna poter disporre di ricoveri per tali malanni, dove iniziare subito le osservazioni; essi naturalmente dovranno sorgere in tutti i climi e a varia altitudine. Un intero esercito di studiosi sarà necessario per le ricerche necessarie connesse a problemi mentali, nonché d’agricoltura e di altre specialità.

L’Istituto del Cuore sarà il Tempio della razza futura, e sarà compreso fra le Società di Cultura, perché questa è inseparabile dalla comprensione del cuore.

505 — L’incapacità di osservare è sorprendente, fra gli uomini! Provate a riempire gradualmente di fumo una camera, e state a vedere chi degli astanti sarà primo a notarlo. Di solito si passa in pochi istanti da uno stato di appagamento alla disperazione. E l’errore sta nel fatto che quest’ultima trapassa poi nell’altro. Considerate dunque che la sventura peggiore sta proprio nelle oscillazioni aritmiche. Noi poniamo la massima cura nell’osservare, il che contribuisce ad armonizzare i centri.

506 — Per prima cosa occorre semplicemente rispettare l’energia psichica che, come fuoco, pervade lo spazio intero e si condensa nei centri nervosi. Anche i bambini dovrebbero sapere che questa energia di contatto unificante viene emessa con ogni stretta di mano, con ogni sguardo. Questo atteggiamento di rispetto ispirerà cautela per questo tesoro del cuore. Il rispetto si confà a qualsiasi uomo ragionevole. Non c’è da vergognarsi a parlarne, perché il genere umano lo dissipa. Come attendersi la manifestazione dell’energia cardiaca se non la si rispetta? Essa si palesa solo quando è realizzata. Se vale la legge di compensazione, bisogna venerare tutto ciò che conduce in alto.

507 — Un Sovrano esperto pone sovente la mano sulla spalla o sulla mano del suo interlocutore. Alcuni lo fanno di proposito, la maggior parte lo fa senza saperlo. Ma anche quelli che ne sono consapevoli non sempre sanno come farne uso. Ritengono che basti la mano, che la palma sia già sufficiente a trasmettere il potere del pensiero; è ben raro che si realizzi che sono le dita a irradiare più intensamente. Così essendo, quando si vuole suggerire un pensiero bisogna tenere unite le dita, se invece si vuole ricevere la reazione dell’interlocutore occorre separarle fra loro. In tal modo si tende considerevolmente tutto un gruppo di centri. Quante possibilità stanno racchiuse in un gesto! Basta compierlo sapendo ciò che si fa. Agire coscientemente o no possono essere paragonati al nuoto di un esperto o di un principiante. Certo, alcuni imparano a nuotare all’istante, ma sono eccezioni rare. Quindi in ogni cosa occorre osservare la Gerarchia, che pervade la coscienza, visibilmente e no. Sarebbe ben triste se la coscienza fosse qualcosa di astratto e sovrannaturale. Ogni battito del cuore rende consapevoli ed esistenti, e trasmette autentica comprensione dell’Essere. Il pensiero nebuloso ha per unica causa la mancanza di rispetto per la coscienza. Sono parole da inscrivere in tutte le scuole. I giovani allievi potrebbero domandare: “Come ci si difende dalle abitudini soffocanti?”. Basterebbe allora indicare quell’iscrizione.

508 — Si vorrà sapere in che modo si possa percepire l’influsso dell’Insegnamento nel mezzo della vita di ogni giorno. Rispondete così: mediante le cose più minute, con ogni azione, con ogni contatto. Molti allievi perdono molto perché oppongono un rifiuto, nonché per le loro abitudini quotidiane.

509 — Dov’è dunque quel sentimento, quella sostanza di cui riempire il Calice del grande Servizio? Bisogna raccoglierla dai tesori più preziosi. I suoi ingredienti sono nell’estasi religiosa, allorché il cuore freme per la Luce superna. Sono nell’amore cordiale, quando brilla una lacrima di abnegazione. E li si trova nell’impresa dell’eroe, che moltiplica le sue forze nel nome del genere umano; nella pazienza del giardiniere, mentre pondera sul mistero racchiuso nel seme; nel coraggio che penetra le tenebre; nel sorriso del bimbo affascinato da un raggio di sole. Li si trova in tutte quelle elevazioni che portano nell’Infinito. La realizzazione del grande Servizio non ha limiti: deve riempire il cuore, che è per sempre inesauribile. Quel sacro tremito non deve degradarsi nella zuppa quotidiana. I migliori Insegnamenti si trasformano in gusci senza vita quando quel fremito li abbandona. Quindi, nel bel mezzo della vita, pensate al Calice del Servizio, e giurate che il tremito sacro non vi lascerà mai più.

510 — Bisogna educare il cuore. Bisogna riempire il “calice”. Bisogna vibrare fervidamente con il centro del Brahmarandra. Bisogna accendere le ali fiammanti del Mondo del Fuoco. Dal Cuore saliremo al Fuoco: partiremo presto!

511 — Non stupitevi se le imprese meritorie create in spirito non sono sempre ricordate nel corpo. Chi è generoso non sta a contare i suoi doni; ed è impossibile enumerare a parole quelli dello spirito, molti dei quali sono talmente infuocati da essere indicibili. Ne segue che le cose più elevate e sottili non sono afferrate dalla comprensione terrena. Dovete sapere che ogni ora che passa il cuore ardente compie quelli che si chiamano miracoli. Così si crea in accordo con le leggi universali. Applicatelo con solennità.

512 — L’uomo semplice e primitivo quando vuole ricordare qualcosa invariabilmente scuote il capo. In ciò trova conferma l’antica concezione del pensiero come vera e propria sostanza. Per fare riaffiorare la memoria perduta occorre anche un movimento fisico, come per risistemare certi oggetti in un ordine nuovo. Ora che si conoscono vari precipitati cristallini questo gesto istintivo non è poi così strano; al contrario, è bene studiare atti come questi dei popoli primitivi. Fra questi si scopriranno non solo certi ritmi cosmici, ma anche i segni di una conoscenza dei centri nervosi. L’essere umano dunque conosce intimamente molte cose scese ormai sotto gli strati superficiali della memoria. Anche i viaggi e i mutamenti dei luoghi ove si vive aiutano a recuperare la memoria; proprio come un caleidoscopio genera combinazioni sempre nuove, così in essa si ridestano molti piccoli semi di grande potenza. Ecco perché il movimento può dimostrare una materialità completamente purificata. Bisogna pertanto dedurne che è necessario dedicarsi alla Gerarchia suprema, affinché l’essere nostro sia di ausilio al moto cosmico. Certo questo moto può anche non essere corporeo, ma spirituale, poiché sapete che non ci sono confini fra questi due reami.

513 — Io dico quanto è necessario e possibile: i Miei insegnamenti sono da intendersi come comandi in battaglia. Oggi l’aiuto è necessario e deve essere accolto e rivestito di solennità e unione, anche dirigendo il cuore verso Noi. È indispensabile espellere qualsiasi pensiero estraneo, per facilitare la ricezione dei Nostri messaggi. Il valore di un cuore ardente è grande, è un vero e proprio Magnete cosmico. Gli uomini saranno molto riluttanti ad ammettere il loro proprio significato cosmico. Tutti sono disposti a volare nel cielo, ma anche sulla terra il valore dell’uomo è immenso!

514 — Se un semplice gesto basta a ridestare la memoria, per l’illuminazione occorrono condizioni particolari del Mondo sottile. È sorprendente notare che le illuminazioni subitanee non dipendono da condizioni razionali, ma discendono nei momenti più inattesi. Si osserva inoltre una serie di moti e di intensità mentali, come venuti da fuori. Gli psichiatri farebbero bene a studiarli. È possibile infatti accumulare molte preziose osservazioni che favoriscono l’approccio al Mondo sottile. Naturalmente un cuore sensibile segnala l’illuminazione con la qualità del suo polso. Il manifestarsi della conoscenza sacra non ha nulla a che fare con il sonnambulismo o lo spiritismo: l’illuminazione è uno stato perfettamente naturale. Ma bisogna annotare questi fuochi del passato e del futuro. Nel Mondo sottile occorre inoltre raffinare la coscienza: perciò l’educazione del cuore è la Porta dei Mondi supremi. Temo che questi consigli, indifferibili, finiscano per affondare tra le banalità del vivere quotidiano. Alcuni infatti diranno: “Sono cose che sappiamo da tempo”, e se ne andranno al mercato. Potreste domandarvi: “Perché allora non pensano al Cuore e al Fuoco?”.

515 — È pericoloso non sentirsi responsabili, e avanzare solo a tratti lo è del pari: siamo tutti degli esseri senza tempo, protesi nell’ascesa, come corpi celesti in movimento. Perciò ogni atto di apostasia è anomalo, come il delitto e il male. Ciascuno sale, secondo la propria natura, e la responsabilità diviene allora un’ala, anziché un peso; ma torna ad essere come una macina da mulino al collo non appena si è incerti. Insomma, senza responsabilità non si nuota nell’oceano degli elementi. Non è un monito morale, è una cintura di salvataggio. Gli addii di una separazione sono solo di preludio a una riunione. Non siamo esseri temporanei, ma infiniti.

516 — Il flusso di un’energia invisibile sentito in uno stato di sonnolenza fisica è segno sicuro di partecipazione alla cacciata del male. In qualunque istante Noi possiamo chiamare alla battaglia, quindi fate attenzione agli inattesi attacchi di sonno, e non trascurate di notare l’emissione di energia. Molta energia cardiaca se ne andrà in questo modo, quindi è giusto lasciarle il tempo di riaccumularsi. Non è prudente che essa si esaurisca, pertanto vi ricordiamo il riposo che si ottiene cambiando lavoro.

517 — Le osservazioni condotte sui fiori del Mondo sottile sono molto suggestive, e dimostrano che la creatività di quella sfera è accessibile al cuore ardente. In verità, è facile vivervi per lo spirito cosciente, che vi può creare senza sforzo, dando forma migliore alle immagini terrene. Ma questa attività non è solo univoca: infatti per suo mezzo si instaurano in Terra forme più perfette.

518 — Non senza ragione parliamo delle possibilità creative del Mondo sottile. Coscienza e attenzione vi preparano un vasto campo di azione. E notate che questa attività non stanca e continua inesauribile: così avviene la cooperazione fra i mondi. È possibile migliorare le forme del Mondo sottile; perciò ogni perfezionamento è un vero e proprio tesoro. Il cuore si logora assai meno se l’ambiente non impedisce queste migliorie. Ecco perché tanto Ci opponiamo all’ignoranza, che massima fra tutte disturba l’ascesa del cuore, ed è, naturalmente, alleata delle forze oscure.

519 — In verità, la base dell’attività creativa sta nel fissare un’immagine sul terzo occhio. Non solo gli antichi Buddisti, ma i più remoti Insegnamenti prescrivevano di coltivare la capacità di osservare. Un cuore che ne sia carente dissipa molta energia là dove si dovrebbe procedere solo con grande cautela. Un insegnante deve coltivare l’osservazione servendosi degli oggetti più belli. Specialmente imperdonabile è quello sguardo distratto che niente vede e nulla dà. Le proprietà chimiche dello sguardo non sarebbero forse un bel problema per un vero scienziato?

520 — Dopo le pulsazioni del mondo i tremiti dei cuori umani non spaventano. Una potente pietra di paragone è dunque da usare in ogni dove, altrimenti sarebbe impossibile esistere, e si sprofonderebbe nel pantano della mediocrità. Quando 1’Armageddon tuona ci vogliono misure universali. La consolazione sta nella commensura. Bisogna far ricorso a tutte le proprie capacità di osservazione per valutare l’essenza della battaglia; eppure a volte la si vede né più né meno che come una semplice rissa, e si dimentica che essa si svolge nella cassetta delle lettere, con il sorriso dell’astuta seduzione, con l’offuscare la Luce. È una lotta molto più drammatica che non si creda. Quando invito alla prudenza, capitelo in sette modi diversi.

521 — Siate pronti nel cuore a eseguire il Comando del Maestro. Può accadere di dover compiere una mossa da tenere segreta. Sui sentieri di montagna non c’è da scegliere fra destra e sinistra, bisogna solo avanzare. Non si può né saltare nell’abisso né scalare una roccia verticale: la via è una sola, e la meta è visibile dall’alto. I Miei consigli sono come quelli di un padre al figlio in partenza. I bagagli devono contenere le cose necessarie per tutte le condizioni di vita; ma nel luogo segreto è nascosto il cuore, e a lungo vi inseguirò con questo monito: “Attenti soprattutto al luogo segreto!”.

522 — Al linguaggio del Mondo sottile le parole non sono indispensabili, anche se si possono usare. Per trasmettere i sentimenti più rarefatti si ricorre alla conoscenza diretta: così quel Mondo non disturba la musica delle sfere con tonalità caotiche. La cosa non deve sorprendere, giacché anche nel mondo denso i cuori armoniosi comunicano a vicenda con il loro linguaggio. Che ciò vi ricordi sempre le possibilità del Mondo sottile.

523 — Cercate di capire cos’è un pensiero meschino: come un insetto, esso corrode anche le migliori intenzioni; le sue punture possono scuotere anche il carattere più stabile. Ciò può sembrarvi un’inutile e noiosa ripetizione, ma quando suona l’ora dell’azione gli uomini sogliono riversarsi addosso una pioggia di pensieri minuti, e questi strati biasimevoli finiscono per scuotere anche le decisioni più nobili. La conquista è sovente impedita non tanto dal dubbio quanto dai pensieri rudimentali generati per vecchia abitudine. Io affermo che non è difficile liberarsi dalle consuetudini se si proietta la coscienza nel futuro. Sovente l’avvenire è valutato alla stregua del presente, e ciò tarpa le ali. Anche gli uccelli sanno che occorre cambiare le piume per adattarsi alle nuove condizioni; durante la muta si appartano nel sottobosco per poi riprendere a volare, rigenerati. Prendete esempio da quei giovani fratelli, che sanno cantare in modo eccellente con il cuore.

524 — Gli uomini rifiutano di pensare ai mille pericoli che li attorniano. Quante volte sono stati salvati dalle Forze supreme e da esseri del Mondo sottile! Ma l’umanità presume che se il giorno è passato senza guai è perché non c’era pericolo. È una mentalità che stermina i germi della gratitudine, senza la quale l’uomo non riesce a nulla. Al suo posto compaiono prima l’esigenza, e poi la minaccia. Ma le minacce non servono per superare i valichi, così come non si va scalzi sulle ortiche. Quelle minacce profferite verso i Poteri supremi, come sono pietose! Nulla è più disintegrante. Il cuore sfiorisce sotto la loro polvere.

525 — Sapete con quanta forza Ci opponiamo a qualunque atteggiamento abitudinario, ma bisogna saper distinguere fra abitudine e sottomissione alla grazia salvatrice. La solennità, ad esempio, combina in sé estasi, ascesa, difesa dal male e orientamento verso la Gerarchia. Quindi è un potere di salvazione, ma dev’essere assorbito e mantenuto. Potrebbe esserci solennità dove esistono corruttela e distruzione? Ma per una coscienza solenne queste cose non esistono: subito l’adombra una cupola di rigenerazione, in tutta la sua mirabile sottilità. È giusto quindi considerare come luminoso il riflesso della solennità. Prima di partire per un viaggio bisogna provvedere i rifornimenti necessari. I Nostri amici offrono al viaggiatore i fiori più belli: quello della solennità è viola cupo. Così si compongono le ghirlande del cuore.

526 — Frequenti sono i moniti che inviamo con forza agli uomini, ma questi sono sordi oltre ogni dire, e se anche odono qualcosa la deformano sino a renderla irriconoscibile. Quanto stupore destano quelli che rimangono dove sono anche quando si tratta della loro salvezza, avendo come primo scopo l’offesa dei Poteri supremi. Vi chiedo di non dimenticare i decreti spregevoli dei satanisti, sapendo che a forze congiunte il male viene sempre sconfitto. Ricordatelo, è un Comando dei Signori. Non abbiate rimpianti: in tempo di battaglia bisogna pensare solo al futuro.

527 — Notate che certi eventi remoti si riflettono sul “calice” ancor prima che sul cuore. È una sequenza che pochi hanno osservato. Naturalmente quando il “calice” è colmo bisogna curare il cuore, ma quello, ciononostante, reagisce per primo. Esso esige solennità, fino a esserne pieno sino all’orlo.

So com’è difficile, è come per un gigante ritrovarsi nella dimora di un nano! Così infatti l’intensità rende più densi gli strati inferiori. Ma naturalmente la calura non viene dal sole, né le sciagure dal Mondo sottile: queste sono generate dalla volontà dell’uomo.

528 — Una vecchia fiaba cinese narra di un altissimo Gigante, e di un nano beffardo. Quello torreggiava con la testa oltre le nuvole, e questo lo dileggiava, rinfacciandogli di non saper vedere il mondo terreno. Ma il Gigante restò impassibile, e disse: “Se lo volessi, mi basterebbe strisciare al suolo. Ma tu non sarai mai capace di vedere oltre le nuvole”. Siate dunque giganti in spirito!

Se si desidera il bene comune si ha posto per tutti. Gli esempi migliori dilatano la coscienza. Inoltre, essere come giganti consente di vedere sopra le nubi.

529 — Si scalano certi monti per studiare i raggi cosmici, ma senza dubbio quegli scienziati non hanno considerato affatto la composizione della montagna stessa, e certamente non tengono conto, negli esperimenti, della loro propria energia. Se gli osservatori compongono un insieme energeticamente disordinato possono turbare gravemente l’esperimento, o favorirlo nel caso opposto. Mi stupisce vedere fino a qual punto si confidi su strumenti inerti, trascurando le reazioni della propria energia vitale. Il tremito indotto da certe mani sugli strumenti più sensibili sono degni di essere indagati. Persino i cronometri più precisi funzionano in modo diverso in mani diverse. Sono cose semplici e ovvie, che certo suscitano l’ilarità dei nani. Possibile che questi abbiano un’opinione di sé stessi così meschina, al punto da non ritenersi capaci di nessuna emanazione? Si direbbe che non si considerano fatti a immagine e somiglianza di Dio! Eppure persino i porci irradiano, in qualche modo.

530 — Il raggio del pianeta può certo manifestarsi senza limiti, quando si provveda a purificare l’atmosfera ed esista chiara prova che i partecipanti all’esperimento intendono collaborare. A dirla in termini espliciti, quel laboratorio che è l’uomo è molto più potente di quanto si creda solitamente. Imparate dunque a salvaguardare il legame con la Gerarchia e abituatevi all’inatteso. Inoltre, il Maestro vi chiama in battaglia.

531 — Le cause delle ondate di angoscia non sono affatto quelle apparenti, ma nascono dalla battaglia. Dovete venire a Noi come guerrieri che marciano con gli occhi fissi alla Bandiera. Si vorrà sapere come mai le Nostre lettere di cinquant’anni fa non somigliano ai Nostri scritti di oggi. Anche il libro intitolato “Appello” è diverso da questo, “Cuore”: ma allora l’Armageddon non era ancora cominciato. Si deve capire che questa battaglia cambia molte circostanze della vita. È impossibile continuare con norme pacifiche in tempo di guerra; bisogna dunque indossare una corazza e soprattutto impegnarsi a fianco dei Signori.

532 — Gli uomini, vanamente, si figurano che non tutti i tradimenti e non tutte le malvagità scatenino un contraccolpo. È vero che quest’ultimo può non essere immediato, e sovente consiste nello sterminio di tutte le possibilità, senza conseguenze visibili. Ma la legge dell’equilibrio è immutabile. E bisogna incidere un cuore sull’ago della bilancia, poiché è il vero giudice di tutti gli equilibri. I moniti contro la malvagità non sono dunque solamente etici, ma rimedi preziosi.

533 — È anche vano pensare che lo Spirito eccelso resti indifferente ai piccoli tradimenti. Al contrario, la sensibilità aumenta con la purezza del cuore. Naturalmente anche la forza del cuore cresce in tal modo, ma la sensibilità non può non reagire al veleno della malvagità circostante. La via della purificazione non si può dunque chiamare ottusa o inerte. Rendetevi conto che il cuore, se è puro, è molto più accessibile. Fra le domande poste al candidato ai Misteri stava dunque anche questa: “Sapresti non aver paura del dolore? Il cuore conosce il dolore del mondo, ma conosce anche i raggi sovramundani. Questi non si manifestano facilmente, ma gli scienziati potrebbero scoprire certe speciali radiazioni cosmiche attorno a un cuore purificato: non senza causa lo si chiama “vetta”. Un cuore siffatto può quindi servire a molti esperimenti, ma naturalmente bisogna aver ogni cura per non infrangere un vaso così prezioso. Il karma di chi distrugge un cuore è molto pesante.

534 — È mal fatto trascurare gli effetti del cibo ingerito in stato di irritazione o di eccitamento. È un processo che sviluppa veleni potentissimi, e ci vogliono molti giorni perché si dissolvano. Sappiate che è molto preferibile la fame al cibo adulterato. In caso di eccitamento o irritazione Io consiglio latte, in qualunque forma, quale antidoto abituale. Il bicarbonato di soda ne rafforza l’azione. Rendersi conto di essere in condizioni turbate è già un segno incoraggiante dell’educazione del cuore. Quando subentra l’inquietudine bisogna saperla annullare, ma sovente la si scambia per fatica: pertanto non trascurate di ricorrere al musco o a certe varietà di fosforo, a quella sostanza chiamata olio di balena o di fegato di merluzzo, e al latte fermentato fresco, in uso presso i popoli nordici.Voi sapete con quanta abbondanza il Maestro manda raggi, la notte, ma anche questi agiscono con potere molto maggiore quando sono ricevuti in modo consapevole. Il silenzio degli antichi durante il pasto aveva un significato sacro: e comprendere tale sacralità è già una cura di per sé. Infatti sovente è possibile rafforzare nervi e cuore con un modo razionale di cibarsi. Noi non siamo certo dei luculliani, ma tutte le funzioni vitali devono essere razionali. A molti collaboratori è accaduto di avvelenarsi. Del resto, ricordate quei cinesi che astutamente servivano al nemico il fegato di un gallo irritato. Come sono estrosi gli uomini nell’inganno! Ma nel nuovo Mondo tutto dovrà essere rivolto a favore del Bene.

535 — Bisogna cominciare a osservare il cuore fin dall’infanzia: così si potranno accertare certi periodi in cui lo spirito, gradualmente, prende possesso del corpo. Del pari l’osservazione costante rivelerà che il cuore resta influenzato dalla vicinanza di entità del Mondo sottile. Molti extra battiti senza causa apparente sono dovuti al Mondo sottile. Una frequente interruzione del polso segnala il pericolo dell’ossessione. Molti tremiti cardiaci sono caratteristici fin dall’età di sette anni, allorché si completa la presa di possesso da parte dello spirito. Sono cose palesi, che i medici dovrebbero sapere da molto tempo, senonché essi, invece di osservare, ricorrono a tutte le specie di narcotici, così avviando il processo di distruzione dell’intelletto. Non è lecito infliggere questi trattamenti, ignoranti e grossolani, sul cuore. Ricordate che esso è il mediatore dei Mondi supremi, e quindi i metodi di cura e sostegno devono essere sensibili. È stolto rammaricarsi per la degradazione dell’umanità mentre se ne trascura l’organo principale. Il cuore dell’uomo è malato. Bisogna per prima cosa risanare la sua sfera, se, beninteso, si vuole evitare una catastrofe.

536 — Tra i fuochi del cuore le fiamme più vivide sono quelle dell’autosacrificio: è un’armatura che devia le frecce del nemico e crea l’invulnerabilità ben nota. Il fuoco del coraggio ne è solo una parte. L’abnegazione, è chiaro, non deve necessariamente portare all’olocausto, ma testimonia che si è pronti a coadiuvare con il Mondo supremo. Non appena ci si scosta anche minimamente dalla Gerarchia si nota un declinare dei fuochi: come il turbine spegne le torce, così una deviazione verso gli abissi del Caos distrugge i fuochi del cuore. Non è strano vedere, seduti alla stessa tavola, quelli che scendono e quelli che marciano vittoriosi? In apparenza si cibano degli stessi alimenti terreni, ma i loro spiriti sono già in campi opposti. Il cuore puro sente questi contrasti; sovente esita a decidere per via delle apparenze, ma la sostanza è chiara.

537 — Il cuore puro afferma la Gerarchia senza difficoltà, e la sua ascesa è come una manifestazione di Adamante. Nulla mai potrà oscurarne la via, e anche dal punto di vista medico il suo futuro sarà migliore.

538 — Affermo che per molti l’Insegnamento è la miglior via per la Luce. Bisogna solo assuefarsi al fatto che non si sa mai dove cadono le gocce di beatitudine così donate, proprio come una nube ignora dove va a cadere la sua pioggia. Così è anche oggi. Soprattutto, quindi, non rattristatevi e non giudicate dalle apparenze.

539 — Sapete perché si poneva un magnete sulla corona del capo. Ma non si deve dimenticare l’antica consuetudine di curare il cuore con un magnete, né il fatto che si rafforzavano i nervi e li si sapeva magnetizzare in base al flusso della sostanza nervosa. Sono vecchie terapie degne di essere attentamente studiate, soprattutto perché denotano un principio di realizzazione dei raggi e delle correnti. Di certo non sono solo le proprietà magnetiche dei metalli che stimolano intense reazioni, ma molte altre qualità corrispondono alle basi minerali dell’organismo umano. Il semplice contatto dei metalli con il corpo produce una netta reazione. Beninteso, si deve tener conto delle varie qualità di epidermide: le precipitazioni grasse possono ostacolare notevolmente le reazioni sottili, perciò in antico si aveva cura di eliminarle. È ovvio che gli oli vegetali usati nei massaggi non hanno nulla in comune con esse, anzi, le dissolvono, assieme ai loro veleni. Si vedrà così che in quei tempi l’igiene del corpo era talvolta anche superiore a quella odierna. Gli antichi sapevano distinguere fra le composizioni minerali dell’acqua che usavano per le abluzioni, cui oggi non si presta che scarsa attenzione. Oggi si riderebbe al ricordo che allora usavano essenze aromatiche completamente diverse per il sommo del capo, per il cuore e per gli arti estremi. Una simile conoscenza delle varie necessità corporee protesse molte generazioni. Come esempio si possono menzionare gli Egiziani, per la solerzia riguardosa rivolta allo stato di gravidanza. Ora ben poco ci si cura delle voglie e delle strane pretese che insorgono nella gestante; ma allora fin dai primi momenti il sacerdote medico, in base ai dati astrologici, prescriveva le debite reazioni minerali e vegetali, e le doglie del parto ne erano considerevolmente diminuite. Oggi invece, anziché a sagge misure preventive, si ricorre ai più rozzi narcotici, e volutamente si ignora che il legame con il bambino non è ancora reciso. Il cuore della madre si mostra a volte stremato, e tutti i narcotici reagiscono sul latte materno; la natura insegue sempre le sue coordinazioni.

540 — Non vi sembri strano che queste istruzioni sul cuore finiscano con precetti medici. Il cuore sta dimenticato da molto tempo, quindi bisogna approntargli anche mezzi terreni in aggiunta agli influssi spirituali. Ma in ogni caso quando il cuore è in tensione è necessario mutare la direzione del pensiero, che, come un torrente di montagna, altera il ritmo ambientale. Non è saggio parlare di riposo completo durante quello stato di tensione, in primo luogo perché un tale riposo non esiste, anzi, la tensione del cuore reagisce sempre più ai vortici cosmici, e può essere scossa da vibrazioni. Il cambiamento di corso del pensiero, invece, agisce come il musco, e stabilizza il flusso della sostanza nervosa. Sapete che il ritmo delle correnti è mutevole e che quando l’atmosfera è tesa le loro vibrazioni sono violente e possono ferire. Così si verifica l’antico detto per cui il simile cura il simile. Ma naturalmente non consiglio di curare un paziente mettendolo a testa in giù. La posizione bene eretta è sempre benefica. Saper liberamente assumere varie posture corrisponde al mutamento commensurato del pensiero.

Un giorno che un grande matematico Arabo giaceva disteso senza più battito cardiaco un amico ebbe la presenza di spirito di parlargli della soluzione di un problema algebrico, e quel cuore riprese vigore. Cito questo esempio perché non si pensi che bastino pensieri mediocri per mutare le condizioni del cuore.

541 — Affermo che anche la minima azione compiuta nel nome del futuro perfora gli strati di tensione dell’atmosfera. La spada del futuro squarcia le scorie accumulate dal passato; lo scudo del futuro è il più salutare e resistente. Non si pensi che il futuro sia inaccessibile, poiché viene creato instancabilmente, e il cuore ne è la garanzia.

542 — I consigli sono molti, ma bisogna praticarli: sono avvertimenti da applicare non in stato di depressione o di dubbio, ma nella gioia del futuro. Siate dunque attenti soprattutto a non ricusare nemmeno il più sottile filo d’erba. Se dal Mondo sottile vengono i più modesti per cooperare con voi, non rigettateli: sono capaci di parare le frecce del male. Di solito gli uomini si attendono segni grandiosi, non prevedono l’arrivo di soccorsi minori.

543 — Si dà un pessimo spettacolo di sé quando si accetta un libro con la ferma intenzione di non dare nessun peso al suo contenuto. Quell’atteggiamento esprime assunti come questi: “So già tutte queste cose” e “è roba vecchia”. E anche i consigli più semplici restano disattesi. Si nota altresì che anche le osservazioni più indispensabili vengono trascurate di proposito a dispregio dell’Insegnamento. Si deride, frivolmente, mentre non è lecito tralasciare un solo precetto. Ora trattiamo dell’educazione del cuore: ma non sentiremo dire, dal più stupido, che la conosceva già da tempo? Eppure gli uomini del genere curano più l’aspetto delle loro unghie che lo stato del cuore. Quelli che si chiamano attacchi cardiaci sono soprattutto provocati proprio dal non pensare al cuore, e perché si è pronti a indulgere a qualsiasi cosa pur di non tributare il debito rispetto al cuore come sede centrale dell’esistenza.

544 — Fate bene a osservare i tratti peculiari dell’Armageddon. È facile farsi un’idea della tattica del nemico; così si possono anche approntare certe difese. Sono da commiserare specialmente quegli uomini di debole volere, che oscillano al vento come fili d’erba.

545 — La legge del libero arbitrio non consente di troncare il diffondersi del crimine; ma la legge di giustizia permette di bloccare lo sviluppo del male: così in basso come in alto. Non si può evitare la formazione di pensieri delittuosi, ma se ne può impedire la crescita. Lo sviluppo del cuore indica dove è già possibile perseguire il male. Perciò Noi tanto insistiamo sull’Insegnamento del Cuore. Non c’è altro centro capace di sostituirne l’essenza. Gli accumuli secolari deposti nel “calice” sono a sua disposizione. Infatti, la salvezza dell’umanità non sta in poteri isolati, ma nella forza motrice centrale: il cuore. Sopra tutte le divisioni si perviene forzatamente alla radice del moto.

546 — Ogni avere del vicino è protetto dalla legge, ma è consentito divorarne e rubarne le forze spirituali. Per ignoranza si ammettono pertanto varie specie di vampirismo. Si resta inorriditi, in verità, al vedere come si saccheggiano le forze altrui senza usarle per la beatitudine. I vampiri di ogni genere non le succhiano a scopo di bene. Nel migliore dei casi lo fanno per egoismo, ma ne segue poi la criminalità più tetra. È impossibile annoverare gli abusi di forza preziosa. Eppure quando Noi consigliamo la prudenza la si intende come inattività; e quando parliamo del valore del cuore lo si spiega come superstizione. Ma non sono il cervello, né il plesso solare, né Kundalini che segnalano il saccheggio della forza; solo il cuore avverte incessantemente, ma gli uomini non vogliono riconoscerlo. Non è tollerabile che in quest’epoca si disprezzino fino a tal punto le molte attività del cuore. Con ciò è tempo di capire che senza realizzazione tutti i suoi segnali sono sprecati.

547 — Guarire un paziente contro la sua volontà richiede un enorme dispendio di forza. Ma anche se manca questa reazione avversa, basta un difetto di comprensione per far dissipare molta energia. Eppure, anche questo metodo, estenuante, può avere successo, nonostante quell’atteggiamento. Si possono citare molti esempi di Iniziati che ebbero a soffrire dopo simili guarigioni forzate. Certo in questi tempi, così tesi, anche lo spreco delle forze è insolito. Se dunque sentite tensione o fatica non abbiate vergogna di coricarvi. Durante una battaglia senza precedenti come questa bisogna aver cura del cuore. È un consiglio valido per chiunque. Bisogna vedere la superficie fumosa della Terra per rendersi conto che è necessaria una armatura di protezione.

548 — Quando si è eccitati è bene mangiare poco; sono di ausilio in tal caso la valeriana, così come il latte e il bicarbonato di soda, mentre sarebbe grave errore ricorrere all’alcool o ai narcotici. Naturalmente lo Yoga insegna a trasmutare l’inquietudine nell’esaltazione. Se Noi sappiamo vedere le cause, gli effetti e le occasioni, la possibilità di guarire con l’uso dell’energia cardiaca non è forse grande? Ma non sciupatela con interventi inutili, poiché è preziosa. Ecco perché l’atto risanatorio richiede una notevole comprensione reciproca. È difficile rendersi conto quanto sia facilitata la risoluzione della malattia dalla scintilla della coscienza. Bisogna educare il cuore ad assorbire la coscienza in tutte le azioni. È una vera e propria legge. È intollerabile che un uomo si fletta come un filo d’erba al passare delle fangose onde di Tamas. Ciò che ieri non si poté superare dev’essere coscientemente rimosso oggi stesso. Imparate ad aver cura di voi stessi, pur accogliendo i compiti più difficili come benvenuti, come occasione per purificarvi. E fate così sempre, specie in questi giorni dell’Armageddon.

549 — Tutti gli Insegnamenti concordano nel vedere la famiglia come il pilastro di tutto il futuro. In verità, oltre a tutto il resto, essa è anche il vivaio dei legami karmici. Dunque l’Insegnamento non sarebbe completo se non ne affermasse il valore. Bisogna intendere la famiglia come il focolaio della comprensione e della cooperazione coscienti. L’umanità può ritrovarsi nella cooperazione, che conduce a realizzare la Gerarchia. Non trascurate i legami del karma. Se allo strabico questi non sono evidenti, chi osserva seriamente si convince della loro presenza attiva nella vita quotidiana. Ma in realtà quei legami devono essere come delle ali. La legge prevede gioia e progresso, non catene. Così è da intendersi la legge fondamentale della vita. E cos’altro, se non il cuore, ricorda le scadenze del karma. È proprio il cuore che si contrae, che freme e si apre quando sente l’ala della legge. Anche per questo, dunque, veneratelo.

550 — Il Cristo stesso trasmise, con un tocco, il potere di guarire. In vita, diede soccorso col cuore. Ricordate dunque che tutte le invocazioni forzose sono inadatte, secondo la legge dei Signori. La preghiera del cuore sgorga diretta, anche senza ricorso alla formula convenzionale. Nelle invocazioni vediamo le stesse parole rivolte a Dio e a Satana. Non sono le parole, ma il sentire del cuore che compie il miracolo. Anche nei giorni dell’Armageddon dunque si può operare con successo; tanto più necessario è espellere gli impedimenti. Chiunque legga l’Insegnamento sa, con il cuore, dove passa la via.

551 — L’uomo non può nascondere i suoi moventi interiori: questi possono anche non riflettersi nelle sue espressioni terrene, ma i sentimenti sottili non sono mai segreti. Di norma non si sa come assimilarli; ma si prova come un’inquietudine, o uno stato di confusione o di gioia, come alla vista di un messaggio sigillato di cui si conosce il senso anche prima di aprirlo. L’educazione del cuore consente di comprendere i moventi umani in modo profondo, e non solo di valutarne l’importanza, ma anche il contenuto. Ma non è forse vero che sovente il cuore non riflette i moventi perché essi in realtà non esistono affatto, o sono come piume leggere disperse dal vento? Domandate agli uomini cosa vogliano veramente. Le risposte più frequenti saranno prova di grande confusione. Cuori siffatti, che non hanno ancora cristallizzato i loro aneliti, vanno smarriti nel Mondo sottile. L’Insegnamento non è un lusso: pretende il minimo di ciò che è lecito attendersi da chi si reincarna ormai da milioni di anni. Non si cerchi in nessun modo di ostacolare le tendenze volubili del pensiero, ma è indispensabile pretendere che si conosca il cuore.

552 — Bisogna saper vedere oltre gli affari e le truffe: davanti ai Nostri occhi sta il disastro umano. Rendetevi conto che evocando l’Armageddon tutti sono colpevoli, e che dunque nessuno può sfuggire.

553 — Se, dimorando in Asia, dite di essere affaticati per il contributo dato al lavoro in America, nessuno vi crederà, né potrà comprenderlo. Ma è ora che l’umanità impari a rispettare la coscienza spiritualmente dilatata. Senza bisogno di magia, l’uomo partecipa a imprese a grande distanza. Si emettono pensieri, si scrivono lettere, la cooperazione reciproca è maggiore che non si creda. Tanto più dunque è necessario evitare ogni principio di collera. Chi comprende il Bene universale diviene sempre più benevolo. Il cuore deve assuefarsi all’efficacia del bene; e questo potere va evocato, da esperti guerrieri. Non c’è forza malvagia che possa vincerlo. Non considerate il male come intelligente: l’astuzia non è intelligenza, e dunque non può stare nel cuore. Noi affermiamo la via della conoscenza, ma non restate muti, incuranti del principio creativo della benevolenza.

554 — Quando prega il selvaggio chiede grazia soprattutto per sé, mentre il saggio anacoreta lo fa per benedire il mondo: questa è la differenza fra i due. Ponetelo come fondamento di tutti i vostri pensieri. Non è commensurato, non è utile pregare per sé. Solo un cuore rozzo presume di essere importante. È molto meglio pregare per il mondo, e in esso toccherà anche a voi una goccia di Beatitudine. Oggi specialmente è necessario seguire il grande sentiero: solo così si giunge al cuore.

555 — È triste vedere che anche quelli che hanno udito dell’Armageddon continuano a vivere nella stessa maniera dei giorni trascorsi. Ponete in guardia gli amici circa la strategia dell’Armageddon. I ciechi vorrebbero che tutto procedesse sempre come prima, ma è come pretendere che il ghiaccio fiorisca.

556 — Vi sorprenderà se vi assicuro che la magia nera si va diffondendo enormemente; è ovvio che è un’arma degli avversari della Luce. Essi raccolgono collaboratori, volenti o inconsapevoli. Incantesimi, scongiuri, nonché poteri oscuri sono impiegati su vasta scala. In aggiunta ai centri tenebrosi che già ho indicato si formano piccoli gruppi, sovente dediti ai riti più primitivi. Ma il danno generale così provocato è grande. Certo la magia bianca dispone delle formule più potenti, ma sopra qualsiasi formula sta l’energia del cuore. Tutte le formule e qualsiasi incantesimo implicano degli apparati meccanici, così restando nei limiti degli insegnamenti più retrivi. Ma ora che le forze delle tenebre sono così agitate quelle del cuore devono tenersi all’opposizione. Si osservi che i rituali della magia bianca gradualmente si elevarono sino ai massimi concetti del fuoco e del cuore. Gli oscuri non hanno fortezze paragonabili a queste. Solo chi è puro di cuore può agire. Solo il legame con la Gerarchia di Luce può accendere fuochi che non si estinguono. Quindi l’opporsi del cuore a tutte le forze tenebrose sarà simbolo di vittoria. Io affermo la sua potenza, e per esperienza sapete quanto sia poderosa e sempre pronta quest’arma di Luce. Senza la sua fiamma non si giunge alla sfera del fuoco, e l’iniziazione del fuoco attende solo chi è puro di cuore.

557 — È passato il tempo in cui ci si poteva figurare la battaglia come un concerto di trombe angeliche. Vi rendete conto che le tenebre stanno invocando le forze immanifeste del Caos: è questo infatti il loro magnete. Per contrasto bisogna rafforzare tutti i raggi e tutte le correnti: e già sentite che lo si sta facendo. Bisogna usare correnti in apparenza grossolane, capaci di penetrare nel Caos. Sono pochi quelli che sanno cogliere questa distinzione, perché l’attenzione è rivolta altrove. Persino le più grosse tra le manifestazioni che eludono il cervello umano sono inaccessibili alla coscienza. Come sarebbe più facile questa battaglia se solo l’umanità reagisse ai fondamentali principi dell’Esistenza!

558 — Paura e irritazione sono dette le porte delle tenebre. I loro servi per prima cosa diffondono il terrore, per confondere lo spirito. Qualunque incantesimo è pericoloso nella misura in cui la paura può insinuarsi; quindi la magia più precisa può mutarsi in un gravissimo pericolo. Ecco perché bisogna volgersi a mezzi più certi. Un cuore educato sradica per prima cosa la paura e riconosce l’insidia dell’irritazione. Il cuore è dunque quella corazza di Luce che sconvolge le astuzie delle tenebre. Come si è sempre insegnato, è sempre pronto a colpirle e a raffrenare il Caos. È molto penoso che siano così pochi quelli disposti a pensare al suo potere. Chi non lo fa, non solo si espelle da sé stesso, ma danneggia il prossimo. I tesori non riconosciuti fanno sprofondare nel Caos, rafforzando le tenebre.

559 — Chi disse: “Noi vediamo con gli occhi del cuore” non parlò in senso simbolico, ma enunciò una legge fisica. La coscienza profonda o libera, trasforma tutte le sensazioni. I colori più violenti divengono invisibili; le musiche più fragorose inaudibili; i contatti più ruvidi inavvertibili; i cibi più bollenti ignorati; tanto reale è il dominio delle percezioni cardiache. E non considerate tutto ciò come astrazioni; al contrario, si tratta di un altro approccio al Mondo sottile. Noi consigliamo i discepoli di esercitarsi nel trasmutare così le sensazioni, in quanto è una delle prove migliori della sensibilità del cuore. Basta un suo semplicissimo comando per costringersi a non vedere o a non udire. In tal modo si impara a passare vicino anche agli orrori delle infime sfere. È una capacità che bisogna acquisire, altrimenti una buona parte della rete protettiva andrà inutilmente distrutta. Lo Yogi deve infatti anche preservare l’essenza preziosa: non si sciupano gli accumuli: sarebbe un danno anche per altri. La prima base della cooperazione è la responsabilità vicendevole.

560 — Questo rapporto si manifesta specialmente in un’ora di tensione. Dovete far sensibile ogni tocco, dimostrare la più tenera sollecitudine, accettare di buon animo il fardello del prossimo; così si crea una fortezza inespugnabile. Fatelo!

561 — Il grande precetto è rimuovere il cuore dalla categoria delle astrazioni morali per intenderlo scientificamente come forza motrice. Questo passo evolutivo, questa comprensione del cuore dovrebbe cominciare nei giorni dell’Armageddon, quale unico scampo per l’umanità. Perché gli uomini sono riluttanti a sentire il cuore? Sono disposti a cercare in tutte le oscurità, e rifiutano le cose più prossime. Anche considerando il cuore come una macchina, si decidano a osservarne tutte le caratteristiche. Noi non insistiamo sull’importanza morale del cuore, che è indiscutibile. Ma ora esso si pone come unica via di salvezza per raggiungere il Mondo sottile. Si deve asserire che la comprensione delle sue qualità è il passo più vitale per l’uomo. Mai come ora fu necessario per la salvezza. Chi resta sordo se ne accolli le conseguenze! Occorre rendersi conto che ora il cuore umano si presta a insolite occasioni di studio; lo stato catastrofico delle sfere inferiori del pianeta si riflette sulle sue attività. Non c’è da temere il ritorno delle epidemie del passato, ma bisogna capire che tutta una sequela di sofferenze è causata dall’erronea profilassi del cuore. Peggio di tutto è tenere queste frasi in conto di vaghe profezie. No! Sono conclusioni da accogliere come emananti dal laboratorio più infallibile. Non seguite vie tortuose. Accettate la fondazione del cuore e apprezzate il valore del punto focale. Le digressioni sono futili; e i dubbi si insinuano solo dove l’uomo non ha ancora compreso il battere del cuore.

Non passi un solo giorno notevole senza ricordare il cuore come massimo tesoro.

562 — Qualsiasi comandante d’armata sa che è meglio un ripiegamento che una sconfitta. Una prudenza simile è sempre necessaria per l’energia cardiaca. Con pari sollecitudine Noi ripartiamo i proiettili fra gli spiriti che operano collegati, per evitate che uno solo dei guerrieri sia appesantito nell’impresa comune. Quando vi consigliamo di gettare tutte le forze in una sola direzione è perché dovete essere tesi come un arco. Imparate a vivere sempre all’erta; il che richiede un grande addestramento. Ma non cercate di usare quest’energia cardiaca per vendicarvi; sarebbe intollerabile, e, del resto, i Custodi del Karma sanno come scorre la Legge. E ricordate che il cuore aspira a costruire: la distruzione non viene mai dal cuore.

Gli scienziati occidentali talvolta usano l’energia cardiaca per ipnotizzare, per lo più senza saperlo; in tal caso, anche senza il sonno, l’ipnosi si fa molto potente. Perciò nelle battaglie spirituali si deve aggiungere un tanto di tale energia a qualunque azione, e bisogna farlo coscientemente. Si può persuadere il cuore ad agire. Queste comunioni con il cuore non sono cose puerili. Poiché una preghiera pronunciata con piena coscienza ottenga il suo effetto, è possibile costringere il cuore a concentrare la sua energia; sarà proprio come un arco teso. Se il suo fuoco irradia e lampeggia a ogni tocco, gli appelli a esso rivolti possono anche essere silenti. Ma nelle prime fasi della sua educazione bisogna entrare in comunione con il centro: così giustamente si può chiamare il cuore.

563 — Si potrebbe citare tutto un elenco di piante che nell’antichità erano prescritte per proiettare l’energia cardiaca a reagire all’esterno. Ma per evitare abusi non ne dirò che una, lo strofanto, che non solo serve a regolarla, ma anche a concentrarla. La si può usare dunque senza pericolo e anche senza apparente necessità, ogni due settimane: sei gocce per tre giorni di seguito, una volta al giorno, la sera. Naturalmente, in caso di disturbi cardiaci le si può prendere anche due volte al giorno.

564 — Astrologicamente entrambi i mondi sono nella medesima condizione. Così l’Armageddon è naturalmente previsto nelle sue linee principali. Non è giusto fermare l’attenzione sui dettagli. L’Armageddon terreno è in intimo rapporto con il Mondo sottile. In azioni separate può essere meno favorevole, ma la sua tendenza generale è stata prevista molto tempo fa. Gli esiti primari si decidono nel Mondo sottile, gli eventi terreni altro non essendo che l’eco di battaglie invisibili. Per questo richiamo la vostra attenzione a quel Mondo. E bisogna non solo ricordarlo, ma anche capire a fondo il senso e il valore degli eventi futuri. Se appaiono nemici implacabili, è là che bisogna cercarli; se cercate amici sinceri, è là che li troverete. Quel Mondo deve essere per voi una Realtà!

565 — Accadono molti più portenti che non si pensi. Si potrebbero citare esempi storici, di figure preminenti scomparse senza lasciare traccia. E altri che, per certe ragioni, non poterono nascondersi, in apparenza morirono, e chiesero di essere chiusi ermeticamente, sotto una spessa coltre di fiori. Di notte poi, alcuni sconosciuti vennero, cambiarono la salma, e portarono via l’apparente defunto. Più di una volta simili trasformazioni furono inscenate in Asia, in Egitto, in Grecia, quando gli eventi lo richiesero. Naturalmente la storia narra questi episodi in modo completamente falsato. Certi sepolcri vuoti e certe cremazioni avvenute in segreto rivelerebbero molte cose oggi ignorate. Bisogna saper misurare con larghezza, e non presumere che le cose siano limitate. “Materia Lucida” si presta a tutte le imprese. E sono proprio le grandi misure quelle che sviluppano il senso di responsabilità. Ci sono molte vie, e se ora Noi insistiamo sulle più brevi è perché il limite degli eventi è ormai prossimo. È giusto osservarne le cause e il decorso; ma solo pochi sentono la responsabilità di ciò che accade. Posso affermare che ogni data situazione ha un intento immediato. Fin dai tempi antichi si ebbe cura di studiare la capacità di osservare del discepolo. A tal fine si componeva una formula astratta, per vedere se il suo acume intellettuale era capace di retrospezione, per trovare modo di applicarla. L’Insegnamento approfondisce la comprensione per mezzo della facoltà di osservare.

566 — Vi consiglio di essere molto prudenti quando compite esperimenti meccanici sull’aura. La triplice ricezione visiva può atrofizzare il nervo ottico; come per tutte le cose, ci vogliono gradualità e lunga preparazione. È facile logorare il cuore, ma in tal caso non servirebbe per un esperimento vitale. Persino i veleni possono perdere la loro efficacia durante l’assimilazione, ma ci vogliono tempo e costanza.

567 — Si possono intraprendere gli esperimenti fotografici consigliati, ma non bisogna tralasciare nessun dettaglio. Anche questa è una ricerca utile per l’esplorazione del Mondo sottile. Ricordate però che durante la presa della fotografia l’operatore non deve guardare il soggetto: non trascurate il potere chimico dello sguardo.

568 — I sogni e le visioni di eventi delle vite passate sono sempre importanti. È come se una pagina degli archivi astrali d’un tratto si illuminassero, riportando in vita gli stessi umori del tempo di allora. Cito ad esempio l’ultima di tali visioni. In un momento di fatica, pressati dalla gente, la prima necessità percepita fu di dare immediato soccorso. Tale è la via del Bodhisattva, per cui si dimentica la stanchezza e sé stessi per dare aiuto. Grande è l’energia così creata, che ovunque è chiamata amore del prossimo. È un amore che non calcola, ma agisce senza indugio, così dalle profondità del Mondo sottile emergono figure del passato. Un particolare di questa visione è notevole: uno schiavo del piacere dispose ostacoli sulla via del conseguimento, ma nulla poté raffrenare l’impegno. Del pari, emerse ancora la necessità della tolleranza nei confronti di molti già incontrati più di una volta. Anche la tolleranza e la pazienza sono la via del Bodhisattva, che non passa fra le nuvole, ma terra terra. Gli effluvi della vita sono intensi; anche per questo è necessaria quella via. In verità, anche se scarsi, danno arsura al cuore, come acqua salata. Respirate l’aria dei monti. Non affaticatevi. Anche il palombaro non si immerge quando è stanco: la discesa fra le sozzure umane è proprio paragonabile al suo lavoro; egli è pronto a soccorrere chi stia affogando, ma ha bisogno di respirare. Non esagero: avete bisogno di aria durante 1’Armageddon, e il prana è il nutrimento del cuore. Non vi servono rimedi triviali: devono essere commensurati al vostro compito. Ma sovente gli uomini non accettano i messaggi del cuore, e allora l’energia cardiaca si tende: in altri termini, si sciupano tesori spirituali; e già molti ne vengono disseminati nel mondo. Secondo la legge dell’Esistenza essi si moltiplicano, ma ciò non allevia il fardello del cuore. Siate prudenti, dunque, e ricordate il palombaro.

569 — La base scientifica degli effetti indotti dallo sguardo umano offre occasione di indagini ulteriori. Dopo averne studiato le ripercussioni sull’organismo umano, sarebbe bene esaminarne i precipitati deposti sugli oggetti. Se uno sguardo giunge a essere velenoso può stratificare tossine sull’acqua e su qualunque cosa. Gli incantesimi compiuti sull’acqua dipendono, naturalmente, non tanto dal ritmo delle formule quanto dallo sguardo. È una reazione che, ovviamente, può essere benefica o malefica. Al solito quest’ultima è più facilmente percepita, come nel caso dell’imperil, ma scoperta che essa sia anche l’altra può venir rintracciata. Si possono in tal modo studiare varie reazioni reciproche. Non sarebbe affascinante osservare gli effetti così indotti su vari oggetti, con l’ausilio degli strumenti odierni? Le antiche leggende riguardanti certi calici o certi panni benedetti acquisterebbero un significato razionale. Ma bisogna avvertire gli osservatori di non arrestarsi ai primi risultati, ma di estendere subito il campo di indagine. Ad esempio, non sarebbe proficuo studiare in che modo lo sguardo o il pensiero umano agiscono sull’atmosfera? E non sarebbe istruttivo sapere come reagisce quella stessa energia a quote diverse di altezza? Si può partire dai fenomeni più rozzi, come il malocchio; ma è bene non perdere tempo, e osservare piuttosto l’occhio benefico. Se ne potrebbero scoprire effetti notevolissimi, ed è su questi che occorre concentrarsi.

570 — La fragranza del Balu ricorda la purificazione terapeutica dello spazio. Quando gli strati inferiori sono così insozzati le emanazioni delle alte quote portano frammenti di sedimi pranici. Non è possibile produrre il Prana artificialmente, ma i suoi depositi normali purificano lo spazio.

571 — È bene osservare ovunque le tracce della disciplina. A proposito di disciplina volontaria e collettiva sono notevoli i Monasteri Zen giapponesi. È raro infatti che la Gerarchia e la cooperazione siano osservate senza essere imposte. La disciplina è da intendere come una collaborazione volontaria organizzata, e questa ha grande importanza fra i metodi educativi del cuore. Ma fintanto che la costrizione si annida in qualche luogo non può esistere una tale forma di cooperazione, né possono sbocciarne i risultati. Non c’è speranza di raccolto e vittoria dove impera la disunione. È una verità che ha la forza di un Comando.

572 — Notate che esiste un certo stadio della coscienza umana per cui, se si domanda quale sia la necessità, si ottiene netta questa risposta: Denaro. Sinché non si sia superata questa frontiera mercenaria non si può dare soccorso spirituale. Bisogna procedere verso valori più elevati, e allora si è capaci anche di aiuto materiale. I massimi valori sono una legge che vige in tutta l’esistenza. Perciò è la vostra propria coscienza che stabilisce le condizioni di benessere che meritate.

573 — La giusta misura del dare sta nel criterio di amore e responsabilità. Dare poco è contrario all’amore, ma dare troppo non è cosa migliore. L’avarizia è ignobile, ma quella generosità che conduce al tradimento non è certo commensurata al fine. Se il cibo insufficiente lascia affamati, l’alimentazione sovrabbondante avvelena. Si può affermare senza esagerare che il tradimento si è diffuso notevolmente proprio per un eccesso di generosità. Il Maestro che dà e si fida deve prendere in esame molte condizioni: non solo i meriti personali di colui che così riceve, ma anche le qualità del suo ambiente, sia karmiche che astrologiche. È il cuore sensibile che indica come discriminare in questo complicato insieme di condizioni. Perciò Noi tanto apprezziamo questo suo criterio. La via del Bodhisattva ha in sé questa essenza di misura. La logica non serve a proteggere dagli eccessi, ma il cuore conosce quel divino equilibrio.

574 — Osservate bene se il Maestro è costretto a ripetere. Sapete che a Noi ciò non garba; se accade, è per qualche valida ragione. Forse quella ripetizione non è necessaria, sul filo della logica esteriore, ma guardate bene nel fondo del cuore, e vedrete quanto sia indispensabile. Sovente le ripetizioni passano inosservate proprio a coloro che le hanno provocate. Sono dunque da usare come medicine, finché non lasciano il loro disegno sul cervello. Chi porta in sé l’Insegnamento di Vita deve esservi preparato, fintanto che vede distrutte le fondazioni. Sappiate che soprattutto questa delle basi è la legge che dev’essere adempiuta. Le fondamenta non si possono sostituire con i particolari della struttura.

575 — È giusto discutere sull’educazione dei bambini, ma anche in questo caso si trascura la questione del cuore; eppure essi vi prestano molta attenzione. È facile insegnare loro quel tesoro. Credo che questo resterebbe in loro come la prima ascesa, per tutta la vita.

576 — Le figurine di sughero di un noto esperimento elettrico rappresentano meglio di altre cose gli uomini senza cuore. Sospinti dalla corrente prontamente si destano alla vita per qualche istante, e si muovono, anche, ma non appena quella si interrompe ricadono nell’inerzia fossile propria della loro essenza di sughero. Ma è giusto che l’essenza umana si palesi solo quando agisce una corrente? Il cuore sospinge verso l’alto, se è aperto.

Noi non siamo negromanti, che resuscitano corpi senza vita. La corrente cardiaca deve tendere in alto, sempre e in modo autonomo, e solo allora può scoccare una scintilla benefica, all’incontro con la corrente gerarchica. In verità, a volte accade di dover richiamare in vita anche quelle figurine di sughero, per un certo intervento, ma questa resta un’attività transitoria, senza conseguenze per la vera ascesa. È triste vedere quel sughero che sussulta, già sapendone la fatale caduta. È triste sapere che chiamarlo in vita è fatica sciupata, ma il cuore viene dato a chiunque, in tutta la sua infinità. Tanto si è dato, e tante esperienze si sono compiute, ed è pauroso ricadere in quello stato di automi! Pensate dunque ancora una volta all’ascesa solenne e continua, quando si offre una cooperazione degna di fiducia. Solo l’attività reciproca insegna ad amare la varietà dei fenomeni; ma pochi la capiscono, perché i multiformi aspetti del cosmo atterriscono il cuore non ancora temprato. Eppure, come sfuggirvi? Come imparare ad amarla, e svincolarsi per sempre dalle tendenze ossificanti del pensiero? Reagite usando il cuore come uno scudo. Infatti, lo scudo, come il cuore, si porta a mano manca. Intendetelo dunque come un’arma.

577 — Negli scritti di certi eremiti si trovano frasi come questa: “La benevolenza è una fragranza, il male è un fetore intossicante”. Certo lo si intende per lo più come un simbolo, ma un esperto fisiologo è in grado di capire che quella definizione allude anche ad un istruttivo esperimento chimico. Che l’energia possa trasmutarsi in fragrante aroma è un fatto indiscutibile. Se percepite profumo di viole o di fresie potete presumere la vicinanza fisica o l’energia sottile del Principio di Benevolenza. D’altro canto, il puzzo della putredine accompagna tutto ciò che nel mondo fisico e spirituale è vile e deteriore. È dunque una reazione chimica percettibile, che avvicina alla scoperta della fisiologia trascendentale. Bisogna quindi accostarsi consapevolmente alle manifestazioni cosmiche. Noi consideriamo come condizione notevolmente raffinata l’olfatto purificato e bene inteso. Fra le sensazioni, l’odore consente di identificarsi molto intimamente con tutto ciò che si avvicina. Non saranno molti a capire che il cuore può promuovere la purificazione dell’odorato. Quando un’entità qualsiasi si accosta, il cuore ardente suscita un’attività speciale dell’olfatto interiore. Non c’è vento né purificazione dell’aria che servano quando la stessa energia del male costruisce i suoi imbuti malefici, ma la Benevolenza agisce e solleva. Del pari, la sensazione notata all’estremità delle dita non solo è per protezione, ma anche ricettacolo di emissioni nocive. Quando si combatte senza tregua il ritmo del cuore ne resta turbato, perciò occorre essere prudenti.

578 — Gli ignoranti domanderanno: “In che consiste insomma 1’Armageddon, se i covi del male sono quelli di sempre?”. Si risponda che tutti i popoli hanno sentito quella battaglia, ma ciascuno a suo modo. La stessa tensione di quei covi è segno di una tensione vitale dell’impegno. Occorre pertanto esaminare con molta attenzione tutte le oscillazioni umane. I sordomuti hanno talora dei gesti strani, poiché non hanno altro mezzo di espressione, per via delle loro limitazioni. Ma chi non sa nulla del cuore non è forse altrettanto gravemente minorato? Non bisogna deridere quei poveretti, ma guidarli con pazienza e in modo inavvertito verso mezzi espressivi più degni. Simile tolleranza si deve usare nei confronti di qualsiasi mostruosità. L’epoca attuale esige condizioni diverse in tutta la vita. Dalle lettere dei Mahatma, ora in corso di traduzione, traspare come la Nostra azione direttiva, secondo l’altissimo piano, fu remota dalle modalità terrene. La legge del libero arbitrio non consente l’approccio alle azioni immediate. Ma ora le condizioni del pianeta sono cambiate, e le norme di quella legge sono tese. Bisogna cercare il modo di guidare da vicino, sollecitando l’essenza del libero arbitrio, ma con prudenza. Il compito quindi si complica, poiché anche la minima trasgressione della libertà individuale dirama molte conseguenze. Correlare le condizioni karmiche con l’affidamento di una missione può paragonarsi al camminare su una corda, fatta per di più di materiali molto eterogenei. Quanta attenzione, per combinare i vari fili, secondo il colore e il ritmo! Un semplice grido che sfugga, infatti, può bloccare un lavoro già avanzato: ecco perché vi raccomando di essere cauti. C’è un proverbio che consiglia di raccogliere tutte le corde per il viaggio: non si sa quale di esse potrà servire, nel momento di tensione. Siate dunque aperti a tutte le possibilità, senza stare a discutere se sono grandi o modeste. Per il Maestro è sempre un gran sollievo sapere con certezza che ogni Suo breve Comando sarà capito e compiuto. Così si impara a conoscere il linguaggio del cuore, cui non occorrono molte parole.

579 — Assorbite sempre; la facoltà di discriminare non è un dono, ma una capacità acquisita con faticose esperienze. “Intuizione” è un termine stupido, che dimostra solo limitatezza. La discriminazione non giunge per intuito, ma è un distillato di molti accumuli. Affermare che essa non ha una vera base è come sostenere che l’immaginazione non riflette le esperienze precedenti. È giunto il tempo in cui cose in apparenza molto astratte si concatenano allo sviluppo degli eventi. L’uomo che ha vissuto molte situazioni sa giudicare con avvedutezza. Siate certi che chi è incapace di discriminare è vissuto in modo grossolano senza sforzarsi di fare meglio, e così si è privato del beneficio di conoscere con il cuore. Il cuore di un uomo non è mai giovane, perché la sua essenza è permanente. Qualcuno sarà lieto di apprenderlo, perché è un concetto che allude alla vita eterna; qualcuno sarà lieto di sapere che la propria coscienza è questione di cui egli stesso è direttamente responsabile. Così le tavole della Verità scendono nella vita. Non stancatevi di leggere l’Insegnamento di Vita in tutte le età. Il cuore aperto si rallegra quando il ritmo si rinnova. Su tali basi si comprende, inoltre, che l’impeto che muove l’umanità non può essere visibile nella vita quotidiana. In questa dimensione cercate la via della gioia.

580 — Nell’esposizione generale dell’Insegnamento osservate quale varietà di persone sorridono sprezzanti al sentire menzionato il cuore. Per loro si tratta di puerilità o, peggio ancora, credono di essere i soli a possedere il giudizio del cuore, che si esprime in queste parole: “Il mio cuore, non il tuo”. Del cuore eterno e universale fanno in tal modo una proprietà privata. Sappiate dunque dove non si deve bussare. Chi bestemmia il cuore compie un sacrilegio contro lo spirito della Verità.

581 — Quando gli accumuli sono sufficienti è possibile elevarsi all’istante allo stadio della coscienza suprema. Ma quando siete immersi nel lavoro non cercate le massime misure: lo spirito umano avanza lentamente, ricordatevelo. La sola pazienza dunque non basta, e allora ricorrete alla lieta pazienza! E pensate inoltre che quelle illuminazioni istantanee non sono applicabili, convincendovi in tal modo che è necessaria un’opera instancabile per educare il cuore.

582 — I Frati della Misericordia frequentavano i luoghi più appestati senza venirne contaminati, perché avevano rimesso la coscienza al Cristo, in modo irrevocabile e solidale. Questa comunione di coscienze creava una vampa di fuoco puro e inattaccabile. Questo esempio che viene dall’Occidente richiama alla memoria molte altre imprese di pari compattezza che, nella tensione, evocarono il fuoco del cuore. Conoscete certo l’antica usanza di battersi il petto quando era necessario tendere le forze della coscienza. E non senza ragione, non solo per castigarsi, gli eremiti percuotevano il “calice” con una pietra: con quel metodo primitivo accendevano il fuoco del cuore. Le flagellazioni e l’irritazione della cute prodotta dal cilicio sono anch’esse sistemi primitivi per porre il cuore in tensione in quanto allora tutto l’essere, frustato dal dolore, si protende in una sola direzione. Ma, naturalmente, non è il caso di tornare a questi sistemi, dal momento che si sa che la protezione più perfetta e l’ascesa stanno nell’integrità dell’aspirazione. Tramite il cuore è possibile trasferire la coscienza lungo la catena gerarchica, così moltiplicando le proprie forze, sino ad essere invulnerabili. Ciò comporta di necessità tre elementi: il Cuore, la Gerarchia e l’unione. Abituatevi a sentire il cuore di continuo, e non dimenticate di tener fissa nel terzo occhio l’Immagine del Maestro, sapendo che l’aspirazione non è mai separativa. Quest’ultimo precetto sarà sovente il più difficile. Gli uomini non sogliono eliminare volentieri i pipistrelli dell’abominio che volteggiano attorno a loro, e così frantumano la loro aspirazione incipiente: ne resta una crosta spinosa senza progresso. Non bisogna pronunciare lugubri formule che inquinano lo spazio e impediscono di collegarsi alla Gerarchia.

Un onesto scienziato scrive dell’immunità, ma trascura che il centro del cuore è il punto focale delle energie più sottili: l’invulnerabilità sta nel cuore. Se manca una aspirazione solenne, potete anche percuotervi il petto, ma non vi consiglio metodi così primitivi. È meglio ricordare i tre concetti essenziali e assumerli senza riserve come principi vitali.

583 — È fra i compiti dell’Arhat saper trarre il meglio dal peggio. Accade sovente di essere attorniati da un abisso del peggio, ma anche in queste circostanze bisogna disporre di sufficiente autocontrollo per ricavarne il meglio. Non è facile scegliere l’onda migliore nell’oceano, ma è purtuttavia possibile.

584 — Molte cose vicinissime passano inosservate. Ad esempio: la saliva e il sudore sono stati studiati a fondo? Si legge che la prima può essere velenosa, si sa che può essere benefica. Si sente dire che il sudore è di varia qualità, ma né l’una né l’altro sono stati indagati a dovere. Il sudore causato dal lavoro e quello provocato da un eccesso di alimentazione non sono identici. La saliva dell’ira e quella del soccorso sono diverse. E si tratta di sintomi primitivi. Qualsiasi condizione umana genera una reazione chimica sua speciale. Se si studiasse questa multiformità veramente cosmica del microcosmo si capirebbero i mondi fisico e spirituale. Se l’uomo è intelligente le reazioni sono variabili. Si impara che il sudore della preghiera e dell’aspirazione elevata, cardiaca, è estremamente diverso da quello dell’egoismo. Il sudore emesso da chi corre per dare aiuto è ben differente dal sudore di chi si appresta all’assassinio. Paragonando fra loro simili reazioni contrastanti si scoprono i prodotti dell’energia psichica. Così prossime sono le future conquiste scientifiche; ma, naturalmente, l’osservatore deve avere la sensibilità adatta. Egli dovrà isolare emozioni diverse e chiarirà finalmente molte idee confuse con il metodo del raffronto obiettivo. Le esperienze sui cambiamenti delle secrezioni saranno poi arricchite da quelli corrispondenti che sopravvengono nell’aura; e tutto ciò senza dover ricorrere alla vivisezione o ad altre torture. Lo sperimentatore dovrebbe visitare tutti i luoghi dell’attività umana, e prelevare campioni in modo naturale e senza imposizioni di sorta. I più difficili a trovarsi saranno i prodotti della preghiera e dell’aspirazione elevata, che sono poi quelli più importanti. Ma chi lo vuole potrà scoprirvi dei veri e propri tesori. Avete osservato che la traspirazione aumenta con l’aspirazione del cuore. Questo ne è un raro esempio. Consigliate dunque ai giovani medici e scienziati di prestare attenzione alla necessità urgente di indagare questi fenomeni, fra le malattie causate dal fuoco di cui abbiamo già detto. Saranno studi di grande utilità. Non dimenticate le epidemie da fuoco che stanno per sopraggiungere. Nella storia dell’umanità si trovano molti moniti elaborati. Specie ora che si fa grande uso di tante energie non ancora ben comprese è il caso di pensare alla possibilità di un contraccolpo. Gli scienziati riflettano sulle caratteristiche di molte malattie; non basta volerle spiegare semplicemente con l’addensarsi del turbine sociale. Le cause sono molto più profonde, e il Nostro consiglio, di educare il cuore, è quanto mai tempestivo.

585 — Pensate! L’aura non può essere simulata, né si può simulare la composizione delle secrezioni. L’umanità non riesce a capire nemmeno questa semplice considerazione. Persino fra le prove degli Arhat si trovano questioni analoghe. Vedere nulla, udire nulla, ma aver fiducia fino al massimo grado di conoscenza: ecco la caratteristica dell’Arhat. Altra sua qualità è l’impegno ardente del cuore; e poi la capacità di discriminare nel grande e nel piccolo; e quella di usare l’energia fondamentale; e il costante desiderio di Beatitudine, e coraggio e pazienza. È assurdo considerare l’essenza dell’Arhat come sovramundana. L’Arhat evolve in Terra come conduttore di cuori; si presta come punto focale di nuove formazioni; nulla sfugge alla sua coscienza, nessuna delle situazioni terrene apparentemente insopportabili, ma il Suo cuore sa come trasmutarle. Gli uomini meschini hanno sempre paura di battersi, o, più esattamente, temono quella condizione che chiamiamo battaglia. Ma questa è la sola definizione atta a illustrare quello stato di battaglia e di vittoria interiore. Si può così trovare posto anche per l’avversario, quale pietra di paragone su cui affilare la spada. Credo che si possano trasferire al Maestro fervori fortificanti nella battaglia comune.

586 — L’aver assunto l’impegno di guida provvede quella forza collettiva che solo un vero comandante diffonde sul campo di battaglia. Il guerriero esperto non si lascia confondere dalle fluttuazioni degli esiti. Qualunque crescita è per sua natura pulsante: è placido solo lo stato immobile. Il cuore vivente, dunque, non lo è. Ma in tempo di tensione cosmica è bene suggerire al cuore di non sovraccaricarsi. È evidente il legame tra il cuore individuale e il polso cosmico. Si può percepire il Cuore universale con metodi di laboratorio.

587 — Un eremita che capiva il linguaggio degli animali notò un giorno che un piccolo serpente verde gli si avvolgeva addosso mentre pregava. La cosa si ripeté per molti giorni. Infine, l’eremita domandò al serpente: “Che senso ha questa stranezza?”. Rispose: “Rishi, è strana piuttosto la tua concentrazione, se mentre preghi ti accorgi di ciò che faccio!”. Replicò allora l’eremita: “Verme astuto, non giudicare secondo le tue misure. Per prima viene la concentrazione terrena, poi la sottile, poi quella ardente, allorché il cuore contiene e cielo e terra”.

È una parabola che può servire a molti. Le spire dei rettili sono così frequenti! Fattisi serpenti, gli uomini non sanno tollerare ciò che trascende il loro stato strisciante. Sono sempre pronti a spendere tempo e fatica per scoprire qualcosa che ai loro occhi sia tale da sminuire. È un atteggiamento mentale cui si addicono le dimensioni di un verme. Chi vuole dimostrare che le conquiste dello Yogi sono inesistenti è proprio un verme astuto! Ma bisogna concentrare tutti i particolari dello Yoga, raffinando il cuore; così le antiche imprese si rinnovano fra i raggi del nuovo Mondo. Perché estraniarsi a forza dalle condizioni karmiche? Il battesimo di fuoco unisce al Mondo sottile pur restando in Terra. La comprensione del cuore rafforza, e allora si ricevono quelle correnti benefiche percepibili anche fisicamente.

588 — Diffidate dei profeti ricchi; in realtà, non ne esistono. Certo Noi non lasciamo morir di fame i Nostri messaggeri; ma che le dovizie terrene, con tutti i loro pesi, non siano il Drago della Soglia. Ricordate che Apollonio di Thiana fu ricco, ma solo per distribuire i suoi averi; quindi, anche se le Nostre carovane non trasportano oro, tuttavia avanzano. Restiamo uniti.

589 — Molte volte vi ho posto in guardia contro la paura e il tradimento; intendetelo in senso evolutivo. Tutte le sostanze prodotte dalla paura sono contrarie al fuoco. Chi nasconde in sé quel germe non si accosti al Fuoco! Tutti i frutti della paura sono inceneriti dal fuoco, quindi per conquistare questo bisogna rinunciare a quella. Prendete esempio da quei cuori coraggiosi che non solo non fuggirono i draghi di fuoco, ma li affrontarono impavidi. Ricordate la visione del 13 settembre: significa, nel modo più vivido, l’impetuosità degli elementi ignei in arrivo, e mostra come i coraggiosi li possano accogliere di buon grado. Ogni visione avrà un suo significato.

590 — Dei traditori si deve dire, con dolore: sono morti per sempre. Il seme dello spirito non sopporta quel fardello ignobile.

591 — La disperazione è sempre una limitatezza. Il Cuore è l’Infinito.

592 — Il suicidio è la profanazione del Cuore, è il limite estremo dell’ignoranza. Anche i delitti premeditati sono sacrilegi consimili.

593 — Partecipare comunque alla costruzione del nuovo Mondo è sempre bello: e questo è il vero regno del Cuore. Questa desiderabile purificazione della vita conferisce quella solennità che è come una Luce inestinguibile.

594 — Chi si sia accostato anche una sola volta agli Insegnamenti del Fuoco trasforma la propria essenza.

595 — Abituatevi a considerare l’uomo non solo come espressione dello spirito supremo, ma anche come combinazione sempre in atto di energie chimiche. Ciò aiuta a capire il valore speciale delle relazioni umane. L’Arhat manifesto è tenuto a sentire con il cuore, in senso spirituale e chimico, i rapporti delle combinazioni che intervengono; così può evitare molti attriti inutili. Il Cuore ardente è capace di sentire quando si tratta di vere correlazioni o di sostegno reciproco. Sono qualità che devono sempre distinguere la guida, che deve avere il cuore aperto al cielo e alla terra. E radicatevi nel concetto che è bene stabilire rapporti amichevoli con tutti. Una delle condizioni dell’Esistenza è la sincerità, o, detto in altro modo, la cordialità. Se questa base non è abbastanza estesa bisogna rafforzarla volgendosi al cuore.

596 — Siete al termine del primo manoscritto riguardante il cuore, ed è quindi necessario richiamare alle menti certi principi che ho suggerito più volte. Primo fra tutti, è che per applicare l’energia cardiaca si deve avere compreso che non occorrono sforzi fisici. I centri nervosi fisici reagiscono anche al comando del cervello e della volontà, ma le emissioni del cuore non comportano tensioni esteriori. Il cuore può agire solo se spiritualmente libero da tensioni fisiche. Non scordate che solitamente la Scuola occidentale segue i metodi del cervello, mentre l’Oriente, dove i principi non sono ancora perduti, sa, ora come prima, che il potere sta nel cuore. Anche se risanare con il cuore comporta il tocco della mano, non sono le emanazioni di questa, né degli occhi, ma del cuore, quelle che prestano soccorso. Nel guarire in tal modo le distanze non hanno importanza alcuna, mentre le emissioni cerebrali devono scavalcare barriere di varie correnti esteriori. Per esercitare il comando del cuore non occorrono sforzi né adattamenti. La sua energia è posta in azione dal pensiero puro, dalla persistenza, dalla benevolenza. I meriti karmici accrescono certo la tensione e migliorano il cuore, ma ogni fervore speso per la Gerarchia apre il cuore nella misura delle proprie forze. Ricordate bene che l’unica via di salvezza passa per il Cuore. In tutta la storia umana si rintraccia l’affermazione di questa legge, e si osserva che in pochi secoli i popoli ritornano all’unica via.

597 — Non crediate mai che vi sia dato poco; lasciate questo dubbio ai pazzi. Molto vi è dato, il cuore torna a rafforzarsi, ed è possibile l’approccio pienamente cosciente alla Gerarchia e al Mondo sottile. Ma è solo il cuore che conduce al Mondo del Fuoco. Avvicinatevi senza paura; non dico senza fremiti, poiché questo ritmo è inevitabile, ma senza timore, con solennità.

598 — Vi commettiamo di marciare con Noi nella gioia e nel dolore; la coscienza si forgia solo in questa duplice fiamma. L’esercizio della coscienza è lo Yoga del Cuore, ed è possibile solo nella vita, ma, come sapete, lo si può perseguire anche nel Mondo sottile: venite dunque a conoscere il Fuoco.

599 — Una leggenda Uigur narra di un Gigante che catturò il Drago nero e lo legò con molte catene. Lasciò poi la Sorella a custodirlo, e si diresse ai quattro angoli della Terra per annunciare la sua vittoria. Ma, giunto nei paesi più remoti, udì il richiamo della Sorella, e intese che il Drago stava spezzando le sue catene. Tornò di corsa indietro, ma giunto al mare si rese conto che continuando in tal modo sarebbe arrivato troppo tardi. Decise allora di passare da una montagna all’altra, evitando così mari, foreste e paludi; e giunse in tempo: proprio quando il Drago infrangeva l’ultimo legame, gli ribadì le nuove catene.

Ricordate questa parabola e affrettatevi, marciando di cima in cima. Così facendo vi sarà facile incontrare coloro che sono in paesi diversi, in vesti diverse, ma che vivono nell’unico Cuore. Andate così verso le Porte del Fuoco.

600 — Vi darò forse un secondo manoscritto sul Cuore, ma amici e nemici si cimentino prima su questo, che ora termina. Ciascuno a suo modo, amichevole o ostile, può attingere da questi consigli sul Cuore. E se solo riscoprirete il valore dell’Esistenza già ne avrete tratto vantaggio.

Prima di volgervi ai fondamenti del Mondo del Fuoco, imparate ad avvicinarvi solennemente e con gioia.