Agni Yoga

1929

Il Maestro Benedetto che diede i libri Appello, Illuminazione e Comunità impartì anche molti consigli, e i Segni dell’Agni Yoga. Questi insegnamenti pratici sono stati raccolti da noi per chi cerca conoscenza.

Il Sanscrito e il Senzar danno all’esposizione un aroma particolare, che non sempre trovano un esatto equivalente in altre lingue. Ma il senso è stato preservato intatto. E chi vive la vita odierna legga con attenzione questo Insegnamento saggio, che emana da un’esperienza pluricentenaria.

PREFAZIONE

Lo Yoga - arco supremo verso conquiste cosmiche - è sempre esistito, in ogni età. Ogni Insegnamento ha il suo Yoga, adatto a quella fase dell’evoluzione. L’uno non contraddice l’altro. Si allargano come rami di uno stesso albero a gettare ombra e frescura sul viandante esausto.

Ripreso forza, questi poi si rimette in marcia. Nulla ricevette che non fosse suo; né deviò dalla meta. Accolse la benevolenza manifestata dallo spazio; liberò le forze preordinate. Si impadronì della sola cosa che gli appartiene.

Non ripudiate le forze dello Yoga, ma usatele come una luce nel crepuscolo del lavoro incompiuto. Per il futuro, ci destiamo dal sonno. Per il futuro, ci prepariamo abiti nuovi. Per il futuro, lottiamo con tutte le forze del pensiero. Per il futuro, ci irrobustiamo.

Applicheremo dapprima i consigli di vita. Poi diremo il nome dello Yoga del tempo che si approssima. Udremo l’incedere del Fuoco, ma saremo pronti a dominare le ondulazioni della fiamma. Salutiamo dunque l’antichissimo Raja Yoga. E affermiamo quello futuro: l’Agni Yoga.

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1 - Si domanderà: “Il tempo di Maitreya saprà creare un’epoca?”.

Rispondete: “Se le Crociate l’hanno fatto, l’Epoca di Maitreya è mille volte più importante”. In tale coscienza bisogna penetrare.

2 - Molti non capiscono il significato di Dio e di Bodhisattva. Domandano, come i ciechi: “Cos’è la luce?”. Ma non hanno parole per descriverne le proprietà anche se la vedono ogni giorno.

Tanto diffidano dell’insolito che confondono i limiti di luce e tenebra. È per loro molto più facile concepire la reggia di Dio sulla stella più grande. Altrimenti il loro Dio non avrebbe fissa dimora. L’assenza di commensura li porta a svilire ciò che esiste.

3 - Sovente vi stupite perché non rispondo a una domanda. Dovete sapere che sovente le frecce del pensiero scalfiscono la risposta. Figuratevi un uomo che attraversa un burrone su una corda. Sarebbe saggio chiamarlo? Si insidierebbe il suo equilibrio. È dunque bene pronunziare i nomi con parsimonia, solo in caso di urgenza. È certo necessario saperli usare. Ma la loro pronuncia dovrebbe essere come un colpo di martello nello spazio.

4 - A proposito di parole semplici per i semplici, ricordate che a questi bastano piccole dosi medicinali. La Legge è identica: come in alto, così in basso. Quindi, i semplici sono i seminatori migliori.

5 - Il gonfiarsi dei vasi sanguigni è caratteristico dello sviluppo della coscienza, e questo processo deve essere protetto tecnicamente dagli effetti della pressione esercitata dal sole sul plesso solare. Non dimenticate che le antiche sacerdotesse erano protette dai raggi del sole. Indossavano pettorali di litio spalmati di cera, che sciogliendosi segnalava la temperatura pericolosa.

Oltre le mani, sta bene immergere anche i piedi nell’acqua. I bagni freddi possono nuocere quanto i raggi del sole.

6 - È possibile visitare altri pianeti nel corpo mentale. Così si configura quella fase futura, allorché la coscienza non sarà confinata a un solo pianeta. Oggi si passa dall’una all’altra parte del mondo, ma lo stesso principio è valido per le traversate interplanetarie.

Il Maestro vuole che vi rallegriate per ogni vittoria dello spirito. Conoscere le vie fra i pianeti non è più complesso che conoscere i limiti fra il corpo fisico e l’astrale; e realizzarle non è più difficile che pensare e tendere alle stelle. Solo volgendosi con ogni forza all’interplanetario si può assicurare l’evoluzione umana.

7 - La solidificazione del corpo astrale è irrilevante in sé, se paragonata all’opera cosciente del corpo mentale. Per i suoi compiti su questo pianeta, il corpo mentale non deve essere liberato dalle sue protezioni. Ma l’attività interplanetaria richiede il più elevato fra i corpi.

L’affermarsi di nuovi raggi consentirà di ritenere la coscienza in strati eterici diversi. Finora solo certe zone dell’atmosfera lo permettevano, ma certe correnti gassose potevano intercettarla. I nuovi raggi vi penetrano, formando dei canali aerei, per così dire, e quindi dilatando l’attività cosciente.

8 - Si può capire perché i Maestri di Conoscenza tanto soffrirono separandosi dalla Terra. Il Loro fu naturalmente un dolore cosciente e volontario.

Come l’ospite riempie la coppa fino all’orlo, così il Maestro vuole lasciare quell’ultimo segno della Sua Alleanza.

L’avvelenamento evitò che il Buddha venisse deificato. La passione e la resurrezione del Cristo - il disintegrarsi della materia - segnarono il massimo livello conseguito in Terra.

Le calunnie del vecchio mondo non hanno alcun valore. Ogni vittoria autentica è necessaria per il Cosmo. Ogni conquista è un processo creativo come qualsiasi altro. Aumentando la profondità della forma si crea un cristallo senza tempo. Il senso della perfezione eleva lo spirito delle espressioni creative. Il Cristo, quale realista, volle che la disintegrazione fosse preceduta da una vittoria, ottenuta in piena coscienza.

Il conseguimento ha due aspetti, che si possono illustrare: uno è sopramondano, l’altro terreno. Quale esempio del primo, pensate al trapasso sereno del grande P. Ma non giudicate i conseguimenti, poiché la comprensione dell’evoluzione è individuale e volontaria.

9 - Chiunque sia capace di vedere le aure umane riferisce di un vivido gioco di emissioni luminose. Il piano dell’atto razionale si regge sul principio di questo flusso cosmico. Ogni evidenza di atrofia è connessa ai prodotti delle tenebre. Dove esistono onde di luce, dove le scintille vitali agiscono e reagiscono fra loro, il Nostro Raggio è presente.

Il Mio Insegnamento può dischiudere le onde reattive dell’Akasha. Accettate la gioia delle scintille.

Non è una variazione, ma un intensificarsi del compito. Solo interpretando il Nostro Volere potrete accostarvi a Noi. Io voglio preservare la bellezza dello spirito.

Si può trasformare ogni moto in una vittoria spirituale.

10 - Quand’è solo, quando sdegna le ricchezze, senza angustia, senza recriminare il proprio fato: solo allora l’audace esulta.

Così iniziamo a tradurre l’Antico Libro dell’Audacia. Quando il bimbo gioca con un cucciolo, la madre è contenta del suo coraggio, restia ad ammettere che il cucciolo è ancora cieco. Quando un giovane gioca con l’anima di un compagno, gli astanti sono colpiti dalla sua audacia, e non vedono le catene di quell’anima infelice. Quando un uomo denuncia un consesso di giudici, i presenti ne ammirano il coraggio, perché non sanno che l’audacia della sua accusa è stata comprata con moneta sonante. Quando un vecchio si consola sprezzando la morte, gli amici se ne compiacciono, e non si avvedono che quella maschera di derisione è modellata dalla paura.

L’audacia di norma passa inosservata perché la sua sostanza è inconsueta. L’insolito è come un colpo per il cuore. Dove sei dunque, o vincitore? Dove sei, tu che hai trasformato il terrore in un balzo verso la luce? Ascolta, tu che osi! A notte alta verrò a benedire i tuoi sandali. Spargerò sul tuo guanciale scintille luminose. Poiché il sonno dell’audace è come l’intenerirsi del liuto, quando le sette corde s’immergono nel mistero. Il sonno dell’audace è come la calma che precede la bufera, quando non muove foglia, né filo d’erba.

Il ruggito del leone fa tremare i mondi? No. Evoca il coraggio e schiude il loto regale dello spirito. Fratelli, aduniamoci nell’aula della gioia! Il fiore è sbocciato; la grande ruota si solleva. La Nostra Gioia scende agli inferi e sale ai Fratelli dei mondi superiori.

Noi dedichiamo all’audacia i canti più belli.

11 - Il canto degli uccelli ha interrotto il riposo. Perché di primo mattino sono così tesi? Osano, poiché hanno sentito lodare l’audacia. Ma nessuno ha detto loro che l’abituale cinguettio non basta a esaltare il loro coraggio. La tenebra stride e assorda con la sua monotonia. Non può sopportare l’ardimento della luce.

Quando la bilancia del Reggitore sarà in pari, ci leveremo presto per pesare le azioni del giorno prima. Sceglieremo le più intrepide, poiché quei semi la facciano traboccare. Aggiungeremo il dolore del vecchio mondo, poiché il suo peso ci serve. E la derisione dell’ignoranza: tutte cose che rendono più grave la parte della verità. E se troveremo minacce e ingiurie non trascureremo di aggiungerle al piatto ricolmo. Perché la bilancia oscilla? Cosa sta nel piatto dell’accusa? Quali foschi, miserandi cenci l’hanno riempito? Le solite maledizioni si sono ammucchiate, come le foglie secche dell’altr’anno, le scorie di ieri.

Vittoria a voi, atti coraggiosi! Il grande alato ha sconfitto le accuse.

Signore, accordami di gettare alle fiamme gli stracci ingannevoli della consuetudine. Sono certo che le ali del coraggio sono benedette da Te. Forgerò nella fornace sacra le ali di Alaya. Non conosco lamenti, né crudeltà, né altro che possa piegare le mie nuove ali. Il mio canto sarà nuovo!

12 - L’elogio del coraggio si propagò lontano. Gli ultimi discepoli marciarono sul sentiero della ricerca e vennero a Noi, chiedendoCi di giudicare i loro propositi. Ciascuno portò i suoi sogni... “Distruggerò tutti i templi, perché il vero non tollera pareti”... “Irrigherò tutti i deserti”... “Aprirò le prigioni”... “Distruggerò tutte le spade”... “Traccerò tutti i sentieri”... “Asciugherò tutte le lacrime”... “Viaggerò per tutti i paesi”... “Scolpirò il libro dell’umanità”...

Ma l’ultimo disse, rivolto alle stelle lucenti: “Salute a voi, fratelli!”. E in quell’intrepido saluto il suo ego disparve.

Professate la via dell’universo con questo atto di coraggio!

13 - L’opera di Tommaso da Kempis, L’imitazione di Cristo, è da gran tempo apprezzata in Oriente, non solo per il contenuto, ma per lo stesso significato del titolo. Nel bel mezzo dell’idolatria medioevale per il Cristo, la voce di Tommaso da Kempis si levò in protesta. Dal chiuso di un monastero cattolico essa chiarì l’immagine del Grande Maestro. La parola stessa, “imitazione”, connota un’azione vitale. La formula: imitare il Cristo, è un atto del coraggio innato nello spirito cosciente, che accetta la piena responsabilità di creare. Ecco, il discepolo, di proposito, osa avvicinarsi al Maestro per imitarLo. Un simile esempio versò luce nel folto delle tenebre, e dalla clausura scaturì l’impeto verso il coraggio creativo.

Sarebbe stato consono all’abbietta coscienza medioevale dire: “Il Culto del Cristo”. Ma lo spirito ascendente osò fare appello all’imitazione.

Ogni passo di sacro coraggio deve essere onorato come una pietra miliare sul cammino dell’umanità. Noi non prestiamo attenzione a certe espressioni monastiche. Tommaso non ebbe bisogno di salire sul rogo. Aveva il compito di proclamare non la formula che proibisce, ma quella che evoca. Due sono le forme della verità. L’una trae alimento dalle fiamme del rogo. L’altra esige di propagarsi senza limiti. È difficile dire quale delle due sia più penosa per l’autore. Talvolta è più facile anestetizzare l’azione del fuoco che assistere alla distorsione dell’Insegnamento. In entrambi i casi, benedetto l’audace che penetra nelle tenebre.

14 - Il mondo ha smarrito la felicità, perché questa è dello spirito. Chi si è allontanato dallo spirito deve essere infelice, perché, altrimenti, come tornerebbe? In ciò sta il senso di grandi eventi.

Cercare la felicità con la menzogna e il delitto! Ci consola pensare che la degenerazione affretta l’evoluzione. I delitti alimentano le fiamme che bruciano il mondo defunto.

15 - Il veleno prodotto dall’irritazione è chiamato “imperil”: pericolo perentorio. Esso è del tutto reale: precipita sulle pareti dei vasi nervosi e quindi si diffonde in tutto l’organismo.

Se la scienza moderna si desse la pena di esaminare obiettivamente i canali nervosi, tenendo conto delle correnti astrali, scoprirebbe che la sostanza astrale si decompone stranamente mentre li percorre: è la reazione all’imperil. Solo il riposo aiuta il sistema nervoso a liberarsi di quel nemico potente che richiama le irritazioni più diverse e penose contrazioni dell’organismo.

Chi è affetto dall’imperil deve ripetersi: “Tutte le cose sono belle”. E farà bene, poiché il flusso dell’evoluzione è razionale: in altre parole, è bello. Quanto più sottile è il sistema nervoso, tanto più dolorosa è la precipitazione dell’imperil. Questo veleno, con l’aggiunta di un solo ingrediente, sarebbe in grado di dissolvere la materia.

16 - Non è certo bravo chi non distingue una rondine da un avvoltoio. Ma che valore ha chi crede che spiumando un’aquila se ne possa fare un’oca? Attenti agli ipocriti, specialmente quelli affondati nell’avidità: quegli astuti che annacquano la bevanda dello spirito. L’inviolabilità delle leggi del mondo brilla come una spada. L’ipocrita non ha dunque dove posare il capo. Così, il maestro che non abbia ancora assimilato del tutto i precetti dell’Insegnamento è come un somaro carico di grano. Del pari il pescatore che appronta i canestri per il pesce ancora da prendere è come la volpe dinnanzi alla stia dei polli.

17 - Un colpo vibrato all’Insegnamento è come un “boomerang”, che colpisce chi l’ha lanciato. L’aria è vibrante di frecce.

Asciugatevi il sudore dopo l’attacco del nemico. Nell’ora dell’assalto parlerò di cose eterne. Rallegriamoci, perché le possibilità si moltiplicano. Vedo che ogni cuore ostile alimenta un utile germe.

18 - L’astrochimica permette di stabilire gli effetti migliori su determinati organismi. L’astrologia non è altro che un insieme di formule astrochimiche. Chi esce da un ambiente permeato di nicotina porta con sé particelle velenose. Del pari chi ha sperimentato direttamente su se stesso l’azione di raggi astrochimici reagisce poi sempre a una combinazione definita. È facile accertare quando occorre accostarsi a una degna persona. Le cosiddette macchie solari intensificano le reazioni chimiche. Si continua a ripetere che il mondo è inquieto quando sono attive; persino una debole percezione conduce a deduzioni corrette. Ma se pensiamo alle grandi reazioni chimiche, non ci sarà difficile capire che lo spazio è saturo dei composti più attivi, ossidi, metalloidi. Come negare alla leggera il potere evolutivo della materia, se dalla Riserva Inesauribile ci piovono sul capo raggi d’immensa potenza?

Organismi specialmente sensibili testimoniano che, quando le macchie solari sono massime, i raggi di quel luminare, per la loro sostanza, sono per essi insopportabili. Anche durante la caduta di grandi meteoriti si può percepire un fremito del sistema nervoso. Finora gli uomini sono stati incapaci di capire qual è il loro posto in questo laboratorio monumentale. Ciò sarebbe bastato per armare il loro organismo e, anziché seguire con ansia il sussulto del sismografo, essi avrebbero diretto la ricerca verso le Altezze infinite, materiali come il pasto di domani, maestose come le miriadi di stelle.

19 - Fra tutte le energie creative, il pensiero è supremo. Quale ne è il cristallo? Qualcuno crederà che la corona del pensiero sia la scienza esatta; ma è più giusto dire che lo è la leggenda. La leggenda esprime il senso dell’energia creativa. In una breve formula definisce la speranza e la vittoria. È errato credere che essa sia frutto dell’antichità fantastica. La mente imparziale discerne la leggenda che s’intesse per tutti i giorni dell’Universo. Ogni conquista umana, ogni condottiero, ogni scoperta, ogni cataclisma sono velati nei suoi racconti ispirati. Non sdegniamo dunque le leggende della verità, e impariamo a discernere con acume e ad amare le parole della realtà. La leggenda ammanta la volontà del popolo, e non sapremmo citarne una sola che sia falsa. La lotta spirituale di una comunità forte stampa un’immagine di genuino significato. E la forma esteriore del simbolo mostra il segno del mondo, poiché il linguaggio universale è inevitabile per l’evoluzione. Fa bene chi cerca una lingua universale. Fa bene chi crea una leggenda mondiale. Tre volte giusti i portatori di vittoria!

20 - Il nuovo deve essere concepito come un servizio indifferibile. Ogni astrazione inapplicabile non ha motivo di esistere. Siamo stufi di castelli in aria. Anche i mondi lontani sono da intendere come concreti. La coscienza deve essere esplorata a fondo, come si fa per un blocco di ghiaccio o per il calore chimico del sole, e lo stesso valga per il significato dei più minuti prodotti della materia. Il ritardo della realizzazione spirituale si spiega con l’indifferenza per le manifestazioni naturali. Se si perde la facoltà di osservare, si perde la capacità di sintesi.

Quando la moneta sarà abolita, l’umanità si troverà libera dagli impedimenti che limitano la sua visione. In certe fasi dell’evoluzione le mura erette dall’accumularsi dei segni convenzionali diventano ostacoli. È giunta l’ora di emancipare la conoscenza, sotto personale responsabilità di chi ne fa uso.

Una mente libera ha il privilegio di cercare nuovi disegni per combinazioni insolite. Questi fili ancora ignorati la conducono agli strati sublimi della materia. Quando il gioco è povero e ristretto è consigliabile rimescolare i segni in cerca di combinazioni migliori.

Rallegratevi nel Grande Gioco della Madre del Mondo!

21 - È giusto considerare la calunnia come fenomeno storico. Essa è il combustibile per i fuochi della vittoria. La calunnia disturba solo gli atti convenzionali contemporanei, ma nella prospettiva della storia le sue fiamme prendono i colori più accesi e svariati, e senza di essa l’umanità riconoscente avrebbe sepolto le manifestazioni più importanti.

La “Tactica Adversa” impedisce che le campane dell’uomo siano ridotte al silenzio. Alla musica delle sfere occorre un accompagnamento, ma coloro che l’invidia rende furiosi credono di addensare l’atmosfera con i loro urli, sì che le sinfonie dell’Eternità non giungano alla Terra. Ma il buon massaro impiega anche i rifiuti. Lasciate quindi che le torce della calunnia rischiarino la via della vittoria inflessibile.

Quando chiamano ciarlatani i Nostri inviati, gli uomini ne attestano l’originalità. Le carezze degli animali inferiori sono grossolane. E la brutalità dei residui della razza umana che se ne va è ora anche maggiore che nel medioevo. Non è tanto la villania quanto la grossolanità di ricezione che squalifica le masse umane. È proprio questa la causa della leggerezza mentale e della sua progenie: il tradimento.

Diciamo dunque che le calunnie sono le torce dei selvaggi. Ma nei viaggi notturni tutti i fuochi possono servire!

22 - Non c’è giudizio più falso di quello che si basa sull’azione apparente. Gli uomini s’interessano all’effetto evidente e smarriscono il filo della realtà. Di solito chiamano sogni quegli insegnamenti che portano a una fonte di realtà.

La vita non ostenta i germi del concepimento, ma rivela chiarissima la decomposizione. Si può così essere del tutto sprofondati nella putredine e non notare i valori della concezione. A bella posta questa procede nascosta; in caso contrario gli elementi avrebbero distrutto i semi delle possibilità. L’inerzia è una loro proprietà essenziale e, per iniettare in essi l’energia evolutiva, occorre un impulso dello spirito che contenga pensiero. In tal modo il pensiero appare come ciò che corrisponde agli elementi.

Allorché si esorta a fortificare l’apparato pensante, si pone in guardia contro l’assalto scatenato degli elementi. I periodi prescritti di esistenza planetaria sono soggetti ai loro attacchi. L’unica forma di resistenza è lo sforzo tenace di rigenerare la vita. Questa pregnanza di pensiero consente di concentrarsi sull’Insegnamento e, come spada tagliente, squarcia le nubi di caos non rappreso. Il pensiero resiste agli elementi; se così non fosse l’equilibrio sarebbe talmente scosso che ne nascerebbero manifestazioni cosmiche. Gli anni di carestia, di siccità, di malattia non sono causati dal degenerarsi del pensiero? I pensieri di un solo uomo non bastano a fermare gli elementi. La consapevolezza del nuovo orientamento non sa ancora formulare un pensiero responsabile. Solo la conoscenza e la responsabilità iniettano potenza nel pensiero. In caso contrario si ha tensione senza realizzazione, come vele gonfie di tempesta.

Noi sentiamo molta tensione nelle onde magnetiche e nei raggi chimici. Il pensiero umano si è piegato come una lama non temprata. Il Caos ribolle negli abissi della coscienza.

Si può resistere? L’idea del Nostro Faro comincia a penetrare nelle menti. Poiché gradualmente non resta altro, nel vortice del Caos. Com’è penoso, per lo spirito sensibile! Che ondate di tenebra, grandi come mai prima, Noi vediamo! Il cuore può resistere solo a una piccola dose di quel veleno elementale.

23 - Cosa ha sospinto i veleni verso le sfere terrene? Quando gli elementi esplodono, nasce un gas velenosissimo. Di solito lo spazio lo assimila senza danno, ma i raggi chimici del sole ora ne sospingono le onde verso strati prossimi alla Terra. Ne risulta una reazione pericolosa, ma chi è avvisato può scansarla. L’irritazione e la sua progenie, l’imperil, si combinano facilmente con il veleno dello spazio, che è chiamato “aeroperil”. Le leggi sono identiche in tutte le cose.

Il Maestro a volte usa una maschera per proteggersi dal gas. Naturalmente l’azione del veleno non è la stessa in tutti i casi, ma gli apparati sensibili lo rivelano con prontezza. Il freddo ne riduce di molto l’azione.

24 - Qualcuno probabilmente non vorrà saperne di profezie, e dirà: “Posso ammettere qualunque cosa, ma non le profezie”. Rispondete: “Non usiamo questo termine, allora. Forse quest’altro: ‘I decreti del Governo Invisibile’ è migliore per te”.

Il tuo cuore moderno preferisce espressioni moderne.

Noi non insistiamo sulle parole. È più essenziale per Noi che tu sperimenti gli effetti di quei decreti e che il tuo cervello ricordi che quel Governo Invisibile, Internazionale, esiste. Profezia è parola che suona poco scientifica nel tuo dizionario; ma la consuetudine servile ti aiuterà a capire il vero significato di decreto; e la tua mentalità da cospiratore ti farà ammettere l’esistenza di un Governo Invisibile. Inoltre, il coincidere di fatto ed effetto susciterà il tuo rispetto.

“Noi non giochiamo con le parole, ma sappiamo concludere bene le azioni. È tempo di sostituire le espressioni bibliche con una comprensione esatta. Un talismano nella tasca non serve gran che a quel Governo. Quel che occorre è la devozione comprovata dal comportamento responsabile. Hai creduto di batterCi sul terreno dei termini; ma hai evocato un decreto, i cui effetti raccomandiamo alla tua attenzione. Custodisci parole e pensieri. Noi apprezziamo il coraggio; ma il Governo disdegna l’astuzia del mediocre”.

25 - In qualsiasi esperimento chimico sopraggiunge un momento di reazione favorevole, dopo di che la sostanza comincia a dissolversi: è il momento del successo creativo. Così dal declino di Roma non si deve inferire il fallimento di Numa Pompilio. Semplicemente, l’essenza ha perso gli elettroni. Così sarà sempre di ogni processo evolutivo. Di solito gli uomini non sanno distinguere l’istante favorevole. Pensano che la struttura cresca di continuo, nonostante tutte le leggi della costruzione.

Non è esatto pensare che l’esperimento condotto in passato dal Mio Amico sia fallito. Le fasi della nuova coscienza sono solidamente costruite, ed è ben riuscito anche il sentiero che Noi ora osserviamo. Dove la folla non vede che ciarlatani, accostatevi con attenzione. Ricordate che il Buddha e il Cristo furono entrambi insigniti di quel titolo.

26 - Sovente domandate come si concilia il precetto della gioia con i rapporti umani, che ne sono privi. Invero, tutti i Maestri gioiscono per la bellezza infinita dei mondi lontani e patiscono per l’ottusa stupidità dei bipedi incarnati. Come dar loro la chiave di quei mondi? Oltre il cumulo massiccio di stupidità essi devono ancora traversare il fango velenoso del dubbio e l’orrore dell’orgoglio. Poi un grande tronco li colpirà fra capo e collo, e rotolando giù per le scale quelle lumache penseranno ancora di afferrarsi all’ultimo gradino. Da questo spirito umano tentennante si potrebbero trarre giochi educativi per i bimbi. In verità le lumache aderiscono meglio alle loro conchiglie. Inoltre, non si fanno guerra.

27 - Non avere patria è attributo necessario del Maestro. Egli ha un luogo ove abita, ma non una patria.

Scende nelle cose della vita, ma non cede alle convenzioni. Abbellisce una discussione, ma non la prolunga. Compassiona, ma senza lamenti. Difende, ma senza gesticolare. Afferma, ma non Si lascia confondere. Preavverte, ma non rimanda. Se necessario colpisce, ma sempre senza ferire. È grato, ma non dimentica. Vaglia i moventi, ma non ha debolezze. Custodisce con cura, ma senza opprimere. Non teme, senza essere spavaldo. E dunque amate il Maestro, Che si rivela perché cresca in voi lo spirito. E lo spirito deve essere nutrito coscientemente.

28 - Non si può considerare l’Hatha Yoga come uno Yoga a sé stante. Lo spirito, crescendo, lo muta nel Raja. È impossibile nominare un solo uomo che sia giunto alla meta per mezzo del solo Hatha Yoga. Nel mondo astrale, inoltre, le conquiste così ottenute possono anche essere nocive, poiché insistono in modo speciale sul corpo astrale. I fachiri riescono ad adattarvisi, ma senza volere indeboliscono l’ascesa del pensiero. Persino chi medita immobile può andare più lontano, perché il pensiero è Signore di tutto ciò che esiste. Folgorando, genera la bellezza. Certo un ardente Bhakti Yogi può accendere nuovi mondi con un pensiero. Ma i progressi di un Jnana Yogi non sono che il sorriso di un Raja-Bhakti. Dunque l’Hatha e l’Jnana Yoga non sono autosufficienti. Quale saggio non vorrebbe essere il Signore dell’amore?

29 - Fate del Nostro Insegnamento la vostra cittadella. Lasciate che l’alito della rigenerazione pervada tutto l’essere vostro. L’importanza della Comunità sta tutta nella singola concezione dello sviluppo del mondo. Persino la distribuzione dei minori benefici materiali discende dalla comprensione di quell’altissimo concetto. Ma i pensieri che li riguardano non hanno importanza. Anche quelli che concernono la quantità sono pensieri da scartare, per tendere decisamente solo alla qualità. Il valore della qualità e il demerito del dubbio devono essere insegnati di continuo.

30 - Quando uno dei Nostri collaboratori ebbe terminato un complesso esperimento chimico, gravido di responsabilità, un bimbo esclamò: “Come giocava con quei vetri!”. Quando vediamo un uomo che scala una montagna, diremmo che corre dal Maestro? Quando osserviamo il taglialegna al lavoro, sappiamo quale trave della casa vuole rinforzare? Quando incontriamo una donna con una brocca, sappiamo chi vuole dissetare? Quando vediamo una porta chiusa, sappiamo chi l’aprirà per primo? Quando udiamo un tuono improvviso, sappiamo dove è caduta la folgore?

Ma gli uomini sono certi che chi si curva sta cogliendo un sasso per uccidere. Sanno che chi sprona il cavallo corre a calunniare. Sanno che chi protesta mente. Sanno che chi offre la mano vuol tradire. Giudicano ogni mossa da ciò che pensano. O miseri! Chi vi ha inflitto la maledizione del sé? Dove trovaste il pregiudizio della vostra decisione? In quale crocevia udiste gridare le calunnie? Un semplice saluto vi sembra una condanna. Voi sperate che i monti sopportino le minacce e che il tradimento non prosciughi il mare. L’Uraeus della conoscenza non è ancora forgiato!

31 - Bisogna distinguere fra sdegno dello spirito e irritazione. Il fuoco di quest’ultima è di due specie. Quando è di natura impersonale e cosmica, il suo veleno può essere rimosso con una corrente di prana. Ma se l’orgoglio o la pietà di sé l’intensificano, quel veleno precipita un sedime nei centri. E allora non c’è mezzo di espellerlo; lo si può eliminare solo mediante la percezione cosmica.

Si deve capire che la qualità del pensiero ha proprietà terapeutiche. La gratitudine, del pari, è il miglior purificante dell’organismo. Chi ha trovato il seme e compresa la cura premurosa di chi l’ha inviato, può emettere gratitudine nello spazio. Grande è il suo potere curativo. Qualsiasi astrazione deve essere trasformata in una realtà.

32 - Il Governo Internazionale non si è mai smentito. Ha proclamata la propria esistenza non con manifesti, ma con azioni note persino alla storia ufficiale. Si possono citare eventi delle rivoluzioni francese e russa, e vicende dei rapporti anglo - indiani e anglo - russi nei quali una Mano estranea e indipendente mutò il corso della storia. Il Governo Internazionale non ha mai celato la presenza dei propri inviati in molti paesi. E questi naturalmente, consoni con la dignità di quel Governo, non si sono mai nascosti. Al contrario, si mostrarono apertamente, visitarono vari stati, e molti li conobbero. La letteratura ne conserva i nomi, adornati con le fantasie dei contemporanei. Non si tratta di società segrete - tanto temute dai governi - ma di uomini in carne e ossa, inviati per decreto del Governo Internazionale Invisibile.

Qualsiasi atto disonesto è nemico delle imprese internazionali. Ma l’unità dei popoli, la rivalutazione del lavoro creativo, lo sviluppo della coscienza sono affermati dal Governo Internazionale come misure indifferibili. E chi sa distinguere i provvedimenti che esso adotta non l’accusa certo di essere inattivo.

Ripetutamente, sotto nomi diversi, è penetrato nella coscienza umana il fatto della sua esistenza. Ogni nazione viene avvertita, ma una volta sola. Gli inviati appaiono una volta ogni cent’anni: è questa la legge degli Arhat. Gli atti del Governo Invisibile si conformano all’evoluzione del mondo. All’origine delle loro conclusioni stanno dunque leggi matematiche esatte. Il desiderio personale non vi ha alcun ruolo, sono le leggi immutabili della materia. Io non desidero: Io so! E quindi la decisione, anche in mezzo a correnti turbolente, è sempre inflessibile.

Si può scalare il monte dal sud o dal nord, ma la salita non si può evitare.

33 - I fenomeni cui avete partecipato richiedevano calma. Oltre a questa, avrete notato la necessità di una certa tensione. Questo stato di cose ha creato un accumulo di energia, paragonabile a quello che si produce in un idrante. Sarebbe dunque più esatto dire che, affinché certi fenomeni si manifestino, occorre una calma satura.

34 - Durante la crescita della coscienza, l’ardore della lotta si focalizza proprio nel centro del plesso solare. Se oltrepassa certi limiti, la cosiddetta morte ignea è inevitabile. Una coscienza incolta può sopportarne gli effetti, ma per l’ascesa ulteriore il tesoro deve essere posto, temporaneamente, in una custodia sicura.

Ogni pensiero precipita un sedime sulle pareti dei condotti nervosi. Quanto più grande è il calore dell’impegno, tanto più ricchi di fosforo sono quei sedimi. E il solo luogo sufficientemente sicuro per quel combustibile è appunto il plesso solare, che gradualmente l’assorbe dai canali ausiliari. Talvolta ciò avviene in modo così violento da causare fitte dolorose, come stelle. Il Maestro allora deve applicare un raggio che raffreddi e agevoli il passaggio di quei sedimi dalle estremità al centro. È il processo di sviluppo della coscienza. Per cicli triennali si vede come la ricettività si acuisce. Questo stadio richiede che il tesoro sia custodito in uno scrigno, in vista di prossime spese propizie. Custodiamo la legge della vita, che sale di continuo, in bellezza e felicità.

35 - Quando si dice di qualcuno che è utile, non per questo si deve pensare che sia un pilastro dell’Insegnamento. Bisogna prendere le cose nella loro realtà, poiché esagerare è lo stesso che minimizzare. Non si deve trascinare nessuno verso il cielo a viva forza. All’ora stabilita il cieco riavrà la vista. È bene far notare una giusta misura di ordine nella vita, sì che il più umile comprenda la logica delle applicazioni tecniche ed eviti i rifiuti superflui. Ma non è necessario costringerlo a lavarsi. Notate l’efficienza di tutti i messaggeri e non imponete a un somaro il carico di un cammello.

36 - Ogni moto di coscienza deve procedere secondo la corrente evolutiva. Ogni fase di vita è da considerarsi inseparabile dalla perfezione. Una forma bloccata dal gelo può prestarsi a essere duplicata, ma la marea che sale non ripete una sola delle sue onde.

Sonno o veglia, lavoro o riposo, moto o quiete ci portano egualmente a eseguire il programma della vita. “Come foglie cadute”, dice il timido. “Come semi da spandere”, dice il saggio. “Come saette di luce”, pensa il coraggioso.

Chi è impaurito dallo strepito del torrente non è ancora nato in spirito. Chi si leva alto sull’onda può pensare ai mondi lontani.

37 - Rispondete solo quando siete certi che le vostre parole possono essere assorbite. Spesso chi domanda non prevede la risposta. Allora è necessario scoprire una consonanza, prima di deviare il pensiero in una nuova direzione. È errato credere che una corrente che tronca un pensiero sia meno pericolosa di un coltello che recide un’arteria. Non si deve intercettare il pensiero altrui, ma infondere nuovo sangue vitale nutrendo il sistema nervoso. Le risposte non devono essere come i chiodi di una bara, ma come il raggio del medico. Una risposta differita può assumere forma di consiglio.

38 - Chi vuole collaborare dimostri di saper comprendere. Dite al medico: “Si può dar prova di genialità prescrivendo muschio, valeriana e resina di cedro. Si può dimostrare acutezza di osservazione descrivendo il flusso della vita. Si può dar prova di costanza avanzando verso il Maestro senza dubbi né pregiudizi”.

Con le evidenze della vita si mostra la qualità dei propri conseguimenti. E ogni loro misura viene giudicata per quel che vale. Ogni ora porta nuove possibilità inalienabili. Un evidente privilegio può essere ricevuto in modo evidente; così legittimamente sono preparate le conquiste.

39 - È errato pensare che sia facile perdere qualcosa sulla Terra. Ma è ancora più difficile trovare. Una perdita presuppone un’acquisizione. E ogni guadagno si trascina dietro al possessore. A volte è impossibile liberarsi dai possessi, materiali e astratti. Quindi Noi consigliamo di accettare la proprietà con piena responsabilità nei suoi confronti. Ne emana una qualità elevata di oggetti e di pensieri. È gravoso trascinarsi dietro vecchi relitti corrosi.

Come guarire i pensieri ulcerosi di codardia e di tradimento? Non si può curare l’aura con balsamo di cedro. Quelle ulcere devono essere cauterizzate dalla fiamma di una scossa improvvisa e violenta, e occorre trovare il coraggio per sopportare il dolore. Ma come può il coraggio nascere dalla viltà? Il vile trema di paura, ma la paura è del tutto inammissibile per Noi.

Voi che accumulate proprietà: considerate la loro qualità.

40 - Il cieco sogna una ricompensa. Ma se acquistasse la vista stupirebbe vedendo che qualsiasi cosa è ricompensa a se stessa. Migliorando la coscienza l’uomo incede colmo di gioia, e il pensiero di un premio ne farebbe uno schiavo. In verità, molti sono gli schiavi. Sono tali quelli che vorrebbero nascondere il servilismo del loro spirito sotto una maschera gelida e impenetrabile, e con l’apparente rinuncia a ciò che non hanno. Chi accetta un premio è già uno schiavo. L’evoluzione si costruisce solo con la coscienza libera, senza orgoglio e senza disprezzo di sé.

Il martello dello spirito è l’arma più degna di successo.

41 - I ponti gettati fra le varie fasi della coscienza in espansione non dipendono dagli avvenimenti correnti. Non serve stare ad attendere una costellazione esteriore; il serpente del plesso solare agisce di per sé. Questo lavorio interno si accompagna solo a una particolare rispondenza alle condizioni atmosferiche. La densità dell’atmosfera complica infatti le funzioni del sistema nervoso. Quindi occorre calma, come rimedio.

42 - I medicamenti si possono suddividere in tre gruppi: vitalizzanti, preservatori e ricostituenti. Lasciamo ai medici il quarto gruppo: quello dei distruttori. Occupiamoci dei primi, in quanto agiscono soprattutto sul sistema nervoso. I centri nervosi e le secrezioni ghiandolari saranno il campo di ricerca della futura medicina: loro tramite, l’uomo troverà l’energia più sottile, che per semplicità continuiamo a chiamare spirito. La scoperta delle sue emanazioni è lo sviluppo che attende la cultura.

La metallizzazione introdotta nella coltura delle piante produrrà benefiche secrezioni delle radici. Quindi, ancora una volta, è necessario rivolgere l’attenzione al regno vegetale. Se poi studierete le proprietà nutritive delle verdure e dei cereali avrete molte sorprese. La mancanza di discernimento nella scelta della dieta umana è sbalorditiva. Parlo della qualità.

43 - L’allievo non deve lasciarsi ossessionare, e il Maestro non deve opprimere. È però richiesto di sapersi comportare secondo la realizzazione della Gerarchia e conciliare il libero arbitrio con l’accettazione del Maestro. L’intelligenza debole di solito ne resta confusa. Certo, condizioni e limiti contraddicono la libertà intesa nel senso comune. Ma con la cultura e con la vita vissuta degnamente prende forma il grande concetto del Maestro. Realizzarne l’importanza significa passare la prima porta dell’evoluzione. Ma non vi si devono introdurre preconcetti sovrannaturali. Il Maestro deve essere Colui che dà i consigli migliori. In questa concezione pratica stanno Conoscenza, Creazione e Infinito.

44 - Non dite: “Non ricordo”, ma: “Non ho osservato”. Non incolpate la memoria, ma la carenza di osservazione. Gli uomini cadrebbero dalle scale piuttosto che notarne i gradini.

Non dite: “Non so”, ma: “Non ho ancora imparato”. Né l’età, né la salute, né le condizioni della vita bastano a giustificare quel funereo “Non so”. Chi vive con coraggio ha sempre una gran voglia di apprendere.

Non dite: “Ho deciso”, ma: “Mi sembra degno del fine”. Migliorare la propria adeguatezza è facile, ma mutare le proprie decisioni non è nobile.

Soprattutto, non invocate continuamente l’infelicità, come tutti fanno.

45 - Bisogna proclamare con decisione che il Nuovo Mondo è nato. Gli uomini non sono preparati ad assumere i loro veri posti fra le mansioni del creato. È errore credere che l’usurpazione abbia una parte nella missione del Nuovo Mondo. Che riguardi la conquista di territori o una particolare classe sociale, essa appartiene al pensiero che tramonta. Nel processo evolutivo è da considerare solo quella ascensione della coscienza che basa sulla libera possibilità.

Fra le fasi dell’evoluzione umana si notano epoche in cui la coscienza s’impenna. Non nascondiamoci che proprio ora si apre all’Umanità un libro di scoperte e di audacia luminosa. Quel frutto, maturato dallo spinoso lavoro del collettivo, sta per scoppiare di semi. Chi potrebbe spaccarlo con la spada, calpestarlo con la paura o con la viltà servile, o usurparlo con astuto tradimento? Solo l’unità della coscienza e le costruzioni del sapere daranno agli uomini il dono di una nuova razza.

L’impeto necessario non verrà da manifestazioni cosmiche ma dalla corrente del pensiero.

Noi non lasceremo passare la data stabilita, quando i lampi del pensiero daranno la soluzione al mondo. Noi suggeriamo all’umanità non solo di pensare, ma anche di realizzare il momento astrochimico del pianeta, allorché il pensiero renderà l’atmosfera intensa come un composto chimico. In ogni caso, finché non si sia compresa l’importanza delle emanazioni mentali, il pensiero scivolerà via sulla fronte degli scettici. Ma il momento non aspetta!

46 - Da certi sintomi si possono distinguere i popoli che salgono e quelli che declinano. La nazione che inizia la propria ascesa sogna un eroe. Ma a quella decrepita tale idea pare inutile e fastidiosa. Fosse pure coperto d’oro, e il suo orgoglio veemente, la vittoria non è più per quel popolo. L’ardore del vero coraggio ha abbandonato la cittadella della ragione.

Tutti sanno di quei fanciulli che lasciarono la casa paterna in cerca della felicità; e le favole di tutti i tempi raccontano che la trovarono.

47 - Gli uomini non disdegnano di sognare mutamenti nelle funzioni principali dell’organismo. La concezione embrionale, la scomposizione della materia, l’imponderabilità dei corpi, la materializzazione volontaria e altre innovazioni fisiche vengono discusse anche in testi ortodossi. Si direbbe che l’orizzonte delle possibilità si debba espandere sin dalla prima infanzia e rafforzarsi nel laboratorio delle scienze esatte. Ma proprio qui sorge un ostacolo, eretto dall’imperfezione umana. L’ardito ricercatore devoto alla scienza esatta diviene un cittadino comune e ricalca le abitudini ataviche.

Abbiamo visto la fiamma rossa della rivolta ridursi a un fumo domestico. Abbiamo contato le bandiere della Luce ricucite e usate per segnare le tappe del pregiudizio. Abbiamo saputo di nobili e grandi edifici ridotti a pubblico mercato. La vile ignoranza ha tessuto la sua rete, pavida soprattutto di lasciare le sue sponde muffite e sparse di ossa marcite.

Lo studio dell’evoluzione insegna che la codardia umana si acutizza prima di un mutamento di razza. Ma l’epoca stabilita si approssima, e chi non avrà imparato a nuotare dovrà bere la sua parte di acqua salata.

Ma vedete con che balzi avanzano gli audaci.

48 - È necessario e urgente educare i pellegrini a comprendere l’Insegnamento. La più semplice miglioria introdotta nell’esistenza li aiuterà a percorrere la loro insolita strada. L’utilità li avvierà alla ricerca del bello. La vita stessa mostrerà loro quanto occorre per essere degni del fine. Una semplice spiegazione farà confidare nel successo.

Quanto più facile, tanto più rapidi, quanto più utile, tanto meglio si appresseranno.

L’ardimento dell’uomo senza vincoli non è un’astrazione. Il coraggio degli uccelli che passano il mare a volo è un grande esempio per l’umanità, anche se nessuno considera le rondini come eroi. In ogni caso, ventilate stanze e magazzini.

49 - Domanderanno: “Chi vi ha dato il diritto di osare?”. Rispondete: “Osiamo per diritto evolutivo, che sta scritto a fuoco nel nostro cuore. Non ci si può rifiutare la verità che l’ascesa è costante. Sia tra la folla che in solitudine sappiamo qual è il nostro diritto inalienabile. Possiamo affermare che solo il cieco non vede dove tende l’evoluzione. Ma quando la porta della conoscenza si profila con chiarezza, la lotta per uscire dalle tenebre non è difficile”.

Osare! È forse una conquista inaudita? O non è invece come il pasto quotidiano, come l’ornamento di ogni pensiero? Non diventano forse trasparenti le pareti della prigione? E il sigillo del segreto non si scioglie forse per chi osa?

Consigliandovi il coraggio, vi mostriamo la via più semplice. È una verità che il cuore conosce. Oggi non ve n’è altra.

Mostratevi coraggiosi!

50 - Quando mai gli uomini capiranno l’importanza del pensiero e della parola? È più grave secondo loro spandere un sacco di semi senza valore che pronunciare parole distruggenti. Un qualsiasi roditore basta a raccogliere quei semi, ma neppure un Arhat saprebbe annullare le conseguenze del pensiero e della parola. Quando partono per una traversata, gli uomini portano con sé solo oggetti selezionati; ma per quanto riguarda la parola non vogliono prestare attenzione né al senso né alle sue conseguenze. Noi non vogliamo minacciare, ma i loro polmoni sono pieni di fumo.

51 - È bene ricordare che il lavoro svolto con Noi ha una sola direzione: tende a essere commensurato e adatto al fine. Chi tradisce il sentiero è semplicemente privo di queste qualità, e il suo destino è quello di un gatto in mare.

52 - La parola pentimento non esiste in lingua Senzar. Al suo posto s’impiega un’espressione a voi familiare: cooperazione intelligente. Pensate all’ipocrisia insita nella definizione di pentimento. È molto semplice dimostrare la sua natura con un esempio dalla medicina. Con una distorsione del pensiero l’uomo ferisce il proprio fratello; ma né le parole né i pensieri bastano a guarirlo. Per risanare i tessuti lacerati occorreranno cure persistenti. Per tornare a essere degni del fine è necessario dar prova di saper cooperare con saggezza. La conseguenza dell’azione può essere curata solo con l’azione. Confessioni e giuramenti non servono a nulla.

Chi ha capito la propria follia può coprirla ragionando con senno. Con la cooperazione intelligente si può eliminarla.

Assolvere un peccatore pentito in cambio di denaro: non è questo il delitto più odioso? Questa corruttela del divino non è peggiore di qualsiasi forma di feticismo primitivo? Bisogna far luce su ogni aspetto di questo problema terribile. Altrimenti i panni umani resteranno gravemente macchiati.

53 - Torniamo alla serpe velenosa del dubbio. È di due specie: l’una sta raccolta nella tana, al buio, irsuta e immobile. L’altra striscia, slitta e ruota di continuo. Di solito la prima è della gioventù: l’altra, dell’età avanzata. Basano non tanto sulla paura, quanto sulla falsità della natura dell’uomo. Egli attribuisce questa qualità nel giudicare, ricordando le frodi commesse in passato. Anche se non è incline a esaminarsi, pure egli giudica secondo se stesso.

Afferrate per la coda il serpente del dubbio. Non lasciate che quei lacci maculati vi leghino i piedi. In verità è meglio portare una serpe in seno che essere strangolati dal “boa constrictor” del dubbio.

54 - Rivelate la coscienza del Nuovo Mondo. Rinunciate ai ricordi. Come potrebbe il cocchiere, che sprona i cavalli avanti, volgersi continuamente indietro?

55 - In verità non dividete il mondo in nord e sud, in est e ovest, ma in vecchio e Nuovo, dovunque. Il vecchio mondo è rintanato in tutte le parti della Terra. Ma il Nuovo nasce dappertutto, oltre tutte le barriere e le condizioni.

Il vecchio e il Nuovo mondo si distinguono per la coscienza, non per l’evidenza esterna. Età e circostanze non hanno importanza. Spesso le mani del vecchio mondo, cariche di pregiudizi, agitano bandiere rosse. Spesso un cuore pieno di lampi del Nuovo Mondo pulsa in solitudine. Il mondo si divide sotto i nostri occhi, senza scampo. La nuova coscienza cresce, inesperta ma audace. Nonostante la sua esperienza, il pensiero vecchio cede. Non c’è potere capace di arginare l’oceano del Nuovo Mondo. A Noi spiace vedere l’energia inutilmente sciupata dalla coscienza che muore. Noi sorridiamo a quei valori che affermano il diritto a nuove conquiste, più grandi. Ogni errore commesso per la causa del Nuovo Mondo si tramuta in un fiore di valore. Ma di ogni tentativo di imbalsamare abilmente il vecchio, non resta che uno scheletro d’orrore.

Il vecchio mondo ha ripudiato la gran Madre, ma il Nuovo già ne vede il velo rilucente.

56 - È opportuno rendersi conto del pericolo delle onde forzatamente sollevate negli strati inferiori dell’atmosfera. Una coscienza, se unilaterale, può determinare cataclismi inauditi. La collisione di onde sonore e luminose può causare gravi danni al cervello.

Dove dirigere la coscienza? Invero, verso la realtà dell’Infinito. Dagli strati grossolani della materia è tempo di passare alla ricerca delle energie più sottili.

57 - Ricordiamo la leggenda del Graal: Titurel, fedele all’Insegnamento, ebbe il potere della luce. Il suo successore, invece, immerso nelle tenebre, sanguinava da una ferita inguaribile. A ricordo dei giorni migliori si esposero le spoglie di Titurel; si ripeterono i detti di quel grande scomparso. Ciononostante il calice della Verità si spense. Fu necessario l’avvento di un nuovo eroe per riprenderlo all’indegno successore di Titurel. E allora il fuoco del mondo si riaccese. Questa è una leggenda ben nota in Occidente, ma la sua origine è orientale. Non ricorda certi eventi contemporanei?

58 - Si possono onorare gli eroi, ma ogni ora che passa porta il proprio giudizio. L’erosione di una parte della roccia mette in luce nuove vene aurifere.

Non demolite il tempio altrui se non sapete erigerne un altro nello stesso luogo. Il sito di un tempio non deve restare vacante.

Per descrivere le qualità divine, l’umanità ha inventato molti termini. Ogni concezione allunga la catena della conoscenza. Non esistono porte in Oriente sulle quali non si possa scrivere il Nome del Concetto Supremo. In verità non si penetra nelle regioni dell’Est senza sapere. Non dimentichiamo che l’Oriente ha inciso i suoi precetti sulla pietra.

59 - La lunghezza dell’Insegnamento è inversamente proporzionale all’espansione della coscienza. Quanto questa è maggiore, tanto più breve è la formula. Per chi è vicino basta una parola, o anche solo una sillaba. Il primo comando è come un tuono, l’ultimo è in silenzio!

60 - Com’è grande l’azione della Madre del Mondo! Chiama i figli dai campi lontani: “Venite! Voglio insegnarvi. Ho pronte per voi orecchie attente e occhi penetranti. Sedete sul Mio manto. Impariamo a elevarci!”.

61 - È vero che le emanazioni umane causano reazioni molteplici sull’ambiente. Convincenti sono quelle indotte su animali e vegetali. Date a un uomo un animale o una pianta e vedrete mutare le loro condizioni, se egli ne distrugge l’energia vitale. Come vampiro, il cavaliere può spossare il cavallo, il cacciatore il cane e il giardiniere le piante. La causa è da cercarsi nelle emanazioni umane.

Osservate e notate il decorso della malattia dello spirito. Le radici di ciò che appare fisicamente sono celate in accumuli remoti. Vi consiglio un contegno di freddezza con chi ha emanazioni malsane: è un trattamento che lo rinforza più presto. Non considerate questa terapia frigida come crudeltà, ché anzi Noi vi esortiamo ad aprire solleciti la porta a chiunque bussa.

62 - Sappiate che nel piano astrale si porta solo ciò che si è acquisito. L’ignoranza rimane qual è. Si riceve solo ciò che si è imparato a desiderare. È quasi impossibile conseguire colà nuove dimensioni di coscienza. Accumulatene quindi una riserva, che non vi tocchi andare coperti di stracci.

63 - Se incontrate ripetizioni nell’Insegnamento, è perché se ne devono scoprire nuovi dettagli, o insistere su un precetto non ancora ben praticato.

Ricordate che il prana può essere applicato con effetti benefici a un intero collettivo. Non solo lo si può usare per sé, ma per mezzo dell’energia psichica se ne può inviare una quota ad altri.

In tempi remoti il malato veniva attorniato da corpi sani, che ne nutrissero la forza: ma tale vampirismo non è consigliabile. Ben diversa invece è la trasmissione conscia, volontaria e benevola non solo a un singolo, ma a molti contemporaneamente, se lo si fa con senno. Un risultato notevole è raggiunto allorché si trasmette un beneficio materiale tramite l’energia psichica. Una sostanza ponderabile viene trasmessa da un’energia imponderabile. Non si tratta di suggestione, ma di un invio concreto.

64 - I Nostri Fratelli talora compaiono in persona con il volto velato. Potete essere certi allora che quella Figura è concentrata su un esperimento che esige una lunga fissità dell’occhio. Se invece è una figura di donna ad avere il volto velato, si riferisce alla Madre del Mondo.

65 - Se un uomo veramente semplice vi domandasse qual è lo scopo dell’Insegnamento, ditegli: “Farti vivere felice”. Non caricatelo di concetti troppo complessi. Lasciate che l’intero suo essere realizzi a fondo che tutto l’Insegnamento intende migliorare la sua esistenza. La responsabilità sarà compresa più tardi. Primo: proclamate la gioia e una vita migliore.

66 - Come rivelare l’evoluzione dei mondi a coloro cui persino il pane quotidiano è incerto? Evitate qualsiasi astrazione.

67 - Come si risveglia la devozione? Vivendo in modo degno del fine. Come si migliora la qualità? Venerando la maestria. Come si suscita la facoltà creativa? Desiderando la bellezza.

68 - Fatevi descrivere da un fanciullo il concetto che ha del Nuovo Mondo. Così potrete vedere come si realizza l’Invisibile. Ispirategli l’impulso a realizzare il suo sogno. È il più bel compito per i fanciulli. Chiedetegli poi di descrivere un frammento di granito. Ne sonderete le risorse. Forse quella pietra gli darà l’idea dei fortilizi nei mondi lontani. Dalle cose più usuali si possono cavare scintille di bellezza.

69 - Molte volte udrete ripetere: “Me n’ero andato, e sono tornato”. Sappiate rispondere: “Quante possibilità hai sciupato in tal modo!”. È incalcolabile ciò che gli uomini perdono per questi inutili andirivieni personali. Si allontanano orgogliosi e tornano pieni di sé. Queste grandi attività interiori ricordano il fumo del lucignolo. L’abilità che si dimostra nel nascondere la vera causa di quelle oscillazioni potrebbe essere usata con profitto per pulire il pavimento. Ma le vesciche sotto i piedi possono richiedere incisioni dolorose.

A chi si allontana, domandate: “Cosa ti ha offeso?”.

70 - Distinguete fra coscienza ed energia unilaterali. Il Maestro talvolta impiega un’energia di questo tipo per stimolare lo spirito in una direzione definita. Non se ne deve dedurre che la Sua coscienza sia uniforme.

Imparate a celare la coscienza quando è necessario scoccare una freccia. Solo l’ignorante espone alla finestra i rami secchi della sua pompa. Chi ha la casa ben fornita di conoscenza non teme di tagliare una fetta di pensiero.

Una semina omogenea dà un raccolto abbondante, ma più fruttuose ancora sono le combinazioni di grani curativi, che producono esplosioni dello spirito.

71 - È esatto considerare le correnti magnetiche come canali che connettono i pianeti. Lo studio dei rapporti reciproci fra i mondi deve procedere secondo i canali delle onde magnetiche. Ma non bisogna trascurare la coscienza spirituale.

72 - Avete finalmente appreso a gioire degli ostacoli? Possiamo confidare che ciò che sembra un intralcio moltiplichi invece le vostre risorse? Possiamo dire che siete dei conquistatori? Possiamo inviarvi la freccia del Nostro aiuto, certi che non mancherete di coglierla al volo? Possiamo pronunciare il verbo del Nuovo Mondo all’unisono con voi? Possiamo ritenere che per la bellezza del creato avete bruciato gli abiti vecchi e logori? Può la Madre del Mondo confidare che veglierete sul tessuto della Luce? Può il “Leone” accorrere in vostro soccorso? Può la Luce illuminarvi la via? La vittoria batte alla porta. E infine, sapete applicare l’Insegnamento a voi stessi? Possiamo confidare che porterete le insegne che vi abbiamo dato? Possiamo indirizzarvi il raggio che perfeziona? Possiamo garantire che sarete vigilanti? Possiamo costruire un bastione con la comprensione che avete del sé? Possiamo rallegrarci per la costanza del vostro passo? Può la Madre del Mondo chiamarvi giusti? Può il “Leone” montare la guardia alla vostra casa? Può la Luce rischiarare i nuovi passi? Spalancate le porte!

73 - Sapete che a 3500 metri d’altezza il corpo astrale acquista una qualità speciale. Allo stesso modo l’altitudine influisce su ciascuno dei corpi. Avrete notato che a quota 2000 si può ridurre la quantità del cibo e che questa esigenza cala gradualmente, finché a 5000 metri la differenza è notevole. Io sconsiglio l’uso di vino, caffè, pepe e altre spezie oltre i 2700 metri. Sopra i 5000, anche il the forte è nocivo. Con la quantità di cibo diminuisce pure la durata del sonno: non più di sei ore, e a 6000 metri non più di quattro. Da ciò si può dedurre che a grande altezza si possa quasi non dormire e che la dieta richieda principi diversi. È impossibile bere valeriana, come prescritto, con spezie. È sicuramente nocivo consumare a grande altezza la stessa quantità di cibo che in pianura. Le montagne sono importanti in quanto svincolano dalle condizioni terrestri inferiori. In alta montagna ci si sente liberi dalle esigenze terrene consuete. Se per il corpo astrale la quota dei 3500 metri è importante, ogni cinquecento metri anche il corpo fisico muta la sua condizione. Sarebbe errore irreparabile voler adattare artificialmente le condizioni proprie della montagna alle abitudini terrene. Ricordate e applicate.

74 - Qualsiasi involucro distorce la realtà. Si deve stare attenti a ridurre l’errore di percezione. Ogni evidenza, ogni riflesso, ogni pensiero, proiettano il loro colore illusorio.

75 - Noi ci attendiamo ogni sorta d’incesto spirituale. Gli uomini sono sempre disposti a mescolare elementi non combinabili fra loro. Un padre-fuoco con una figlia-acqua; una madre-terra con un figlio-aria. Non si curano se la progenie sarà incenerita; si limitano in tal caso a incolpare il Padre Celeste.

Non ci si può abituare alla vanità delle costruzioni umane. Solo la coscienza spirituale segnala quali combinazioni di elementi sono impossibili. Gli uomini si distinguono non solo dalle loro emanazioni, ma anche per l’essenza degli elementi, che non muta.

Proprio in rapporto agli elementi si ottengono le combinazioni migliori.

76 - Presto, presto, bisogna capire il Maestro! Circondiamolo di devozione, così saremo anche noi nella fortezza. Dopo avere peregrinato senza meta, si capisce che dove è il Maestro, è la vittoria, e dove sta la sconfitta sta il tradimento. Dove sta la sconfitta, lì ci curvammo a strappare la scritta che comanda di essere degni del fine. Nella sconfitta fuggimmo la freccia esperta dell’aiuto. Possiamo asserire che nell’ora del pericolo diremo il nome del Maestro? Siamo capaci di renderGli testimonianza? Sappiamo esultare di gratitudine per Lui? O pensiamo talvolta al perché l’Insegnamento poco si adatta alle nostre usanze? Perché turba la nostra pigrizia? Perché vogliamo giustificare il sonno?

Gratitudine e devozione fioriscono con gioia nella nostra Comunità. Se il Nostro telegrafo Ci avverte che un collaboratore ha sacrificato qualcosa in nome dell’Insegnamento, siamo costretti a rifiutare i suoi servigi. Chi lavora con Noi sa contenere e dare. Quando trasmetterete il Nostro Insegnamento, non gridatelo in piazza, ma ricevete sorridendo chi si avvicina. E questi l’accoglierà. Ma chi è preso in trappola morde i suoi lacci. Noi ci attendiamo gioia, e accettiamo solo il fiore mirabile della devozione. Affrettiamoci a capire il Maestro! Affermate la vittoria, affermate la comprensione dell’azione. Gettate via i pensieri del vecchio mondo. Non Mi stancherò di ripeterlo.

77 - I membri e i coadiutori del Governo Internazionale, come sapete, devono osservare i decreti. Ripensiamo per l’ultima volta a M. e rivediamo le conseguenze storiche del Nostro Ultimatum. La tradizione plurimillenaria di premonire l’umanità ogni secolo viene rispettata con perfetta benevolenza; questa è la condizione basilare. Altrimenti, il ruolo dell’inviato non sarebbe sincero né convincente. Saint Germain parlò a L. a fin di bene. In modo simile, M. si rivolse a V. e A.L.M. trasmise il Nostro Decreto. Lodo coloro che aiutarono i Nostri inviati con i loro pensieri concordi.

Se al guerriero si dice che questa montagna è Nostra, egli accetta il decreto. Altrimenti il significato del Governo svanirebbe.

Saint Germain cadde malato dopo la missione, a causa del pensiero indisciplinato di uno dei suoi collaboratori. Difendetevi da pensieri simili. Pensate solo in forme nuove. Ponetevi problemi di vita che richiedano soluzioni concrete. Considerate perso il giorno trascorso senza aver contemplato il Nuovo Mondo. Non affaticatevi il respiro con la cosmogonia, quando scalate le cime della Terra.

78 - Fu impossibile distrarre l’attenzione dal disintegrarsi della cellula di granito. Quando raggiunge il punto di paragone con quella dell’invertebrato, la pulsazione è quasi identica.

79 - Chi chiameremo più coraggioso? Forse la fragilissima farfalla, esposta alle stesse condizioni atmosferiche del leone. Osservate l’effetto che l’Insegnamento produce sugli umili. Spesso questi sopportano l’uragano dell’illuminazione meglio di molti reputati grandi.

80 - Se è possibile dimostrare la presenza di pensiero persino in una pietra, che splendido arcobaleno di pensiero riempie lo spazio! Bisogna assuefarsi all’idea che esso pervade tutto ciò che esiste. Di certo questa manifestazione, ponderosa e non astratta, resta definita come energia, ma preserva in potenza un’evoluzione cosciente.

Fino a poco fa, la sensibilità delle piante era considerata limitata all’istinto, ma ora, in seguito a certe indagini, l’istinto viene attribuito al dominio del pensiero. Si deve quindi osservare verso l’alto e verso il basso. La creatura umana cade in un errore banale presumendo che il diritto di pensare sia suo esclusivo. Con esempi semplicissimi si può dimostrare che il pensiero umano è condizionato dall’età, dalle circostanze, dalla nazione.

È sorprendente scoprire quanto sia fievole l’inizio del pensiero nell’uomo comune; eppure pensieri senza parole emessi nello spazio elevano lo spirito. Sapete che una radio, con lievi modifiche, può captare pensieri dallo spazio. E questi, come sostanza vivente, mutuamente si alimentano e crescono.

Riflettete sul pensiero. Rendetevi conto di come sia vasto e gioite di quel laboratorio che, dalla cellula minerale all’Infinito, collega tutte le origini. L’onda magnetica, la scintilla elettrica e il pensiero: questi tre viaggiatori accolgono chi avanza nell’Infinito.

81 - Il pensiero tuona? La teoria dell’eco mostra che, come il suono, esso si espande in onde magnetiche. L’espressione: “il tuono del pensiero” non è un’iperbole. Bisogna studiare la natura della mente. Per esempio, può un pensiero di una certa qualità e intensità influire sulla vita delle piante? Come reagiscono gli animali? E infine, come si trova l’uomo stesso fra i pensieri? Come agisce il pensiero sulle combinazioni chimiche? Non sarebbe bene saggiarlo con la cartina di tornasole? Non rivaleggia forse con la musica o il veleno? In generale, il pensiero è da studiarsi come fattore vivente. Sarà in tal modo colmato l’abisso fra psicotecnica, dinamica e astrochimica, persino. Così è da intendere l’economia dello spazio.

82 - Chi si affiderebbe a un timoniere cieco? Chi pensa di impiegare gli stracci del pensiero antiquato per il Nuovo Mondo? Si deve capire che il dono del Nuovo Mondo sarà per quelle porte che sono aperte. In verità, il Nuovo Mondo ha un bel mantello da offrire. Vieni, umanità, prendi il tessuto lavorato dalla Madre del Mondo!

83 - Spandi i semi dell’Insegnamento a poco a poco, che invada l’essere inavvertito. I sermoni passano, la vita resta. Ispira la coscienza del tuo fratello con un tocco impercettibile, datogli come pane quotidiano. Svela la sua collera e spegnila insegnandogli a essere degno del fine. Fallo saldo nella gioia di sapersi contenere. Non mostrargli dei miracoli. Sviluppa in lui la commensura di ciò che passa nell’Infinito. Revoca la vacanza di un giorno per stabilire quella eterna.

“La Mia vacanza sarà la tua. Il Mio sentiero sarà la tua vittoria. La Mia generosità, il tuo retaggio. Ora non te ne avvedi, ma stupirai un giorno per la tua trasformazione. Non ho bisogno di ringraziamenti, ma la gratitudine sarà il tuo alimento; poiché il suo Fuoco è supremo sulle fiamme delle altre offerte”.

“Maestro, vedo, e ricordo per sempre”.

La successione manifesta dei Maestri splende come un filo di perle fra i mondi. Aggiungi la tua!

84 - Credo che chiunque possa leggere i Nostri libri. Non vedo nessuno, fra quelli che si avvicinano, che possa temerli. Fate esperimenti sulla paura. Prendete maschere orribili e sorridete quando il cuore trema. Dov’è dunque la fiducia del Maestro? Dov’è la convinzione del potere? I Nostri si distinguono alla prima chiamata. Vengono svelti come cervi. Non conosco maschere orrende tanto da farli volgere via.

Non facciamo esempi di giganti o di eroi. Ricordo un ragazzo indù che trovò il suo Maestro. Gli domandammo: “Il sole si offuscherebbe per te se lo vedessi senza il Maestro?”.

Sorrise. “Rimarrebbe com’è, ma quando il Maestro è presente, dodici soli splendono per me”.

Il sole della saggezza indiana sfolgora, poiché sulla riva di un fiume siede un fanciullo che conosce il Maestro.

Esistono conduttori di elettricità e altri che unificano la conoscenza. Se un barbaro volesse attentare al Maestro, ditegli come l’umanità classifica chi distrugge i testi preziosi.

85 - Possono i Nostri aver vicini i loro cari? Certamente. Così questi migliorano in responsabilità, sollecitudine e risorse.

86 - Quando i centri sono aperti, si è capaci di svellere le imperfezioni circostanti. Non solo si sviluppa la sensibilità, ma anche la facoltà di dare le proprie forze a favore dell’ambiente. Così si osserva che le forze emesse sono come assorbite dallo spazio e questa apertura dei centri è detta la “Lampada del Deserto”. Segue poi il grado chiamato il “Leone nel Deserto”.

87 - Si deve distinguere fra devozione assoluta o condizionata. Moltissimi ostentano fedeltà allorché ricevono, ma accompagnano ogni ricambio con qualche condizione. Prendono volentieri ma frappongono ostacoli in coscienza, presumendo di ricambiare con un pugno di terra! Al contrario, si deve ricordare che la misura della devozione è la stessa del ricevere. La fede deve procedere parallela alla conoscenza esatta. Ogni restrizione posta alla fede ne condiziona i risultati. Eppure nessuno vorrebbe sentirsi definire allievo condizionale. Se ne offenderebbe. La Legge agisce nello stesso modo sotto qualsiasi condizione e non si offende: commensura. Controllate la commensura della devozione.

88 - La cosmogonia dovrebbe evocare pensieri esaltanti. Mentre un popolo primitivo concepisce il suo dio assiso su un globo insignificante, lo spirito superiore affonda lo sguardo nell’Infinito, rivestendosi della gioia della conoscenza illimitata. Non svilite l’Infinito!

89 - L’armonia delle emanazioni non è basata su una tonalità sola. Così, l’aura viola non è avversa alla verde e la rosa può dar risalto all’azzurra. Questi complementi hanno correnti assai intense. È persino desiderabile combinare i colori, a garanzia dell’iride futura. Tante sono le gradazioni vibratorie dei colori luminosi che è impossibile riprodurli sulla povera gamma di quelli terreni. Del pari non si può includere la sinfonia delle sfere nella scala musicale dei suoni terreni. I vostri lilla e viola non hanno nulla a che vedere con il Nostro viola celestiale.

90 - Una semplice dichiarazione di conoscenza elimina ogni contraddizione. Senza rispetto per il sapere non si può pensare. Il Maestro consiglia di prenderlo per base se si vuole rafforzare la coscienza. Fate notare che esso può aprire la via all’Unico Insegnamento. Possibile che l’umanità non comprenda che il sapere emana da una Sola Fonte? La linea che lo separa dall’ignoranza è lo stesso confine fra luce e tenebra. Noi siamo sempre pronti a sostituire la Torah agli inni vedici e a mescolare i precetti del Buddha con le parole del Cristo, poiché non facciamo distinzione fra Insegnamenti che vengono da una stessa Fonte.

91 - Concepire l’universo come finito e lo spazio come principio illimitato, e combinarli assieme, è una di quelle questioni che l’allievo deve risolvere da sé. È la “Summa Summarum”. Per agevolare la comprensione di questi concetti dello spazio si sono posti dei punti fissi. Ma la formula deve essere pronunciata in modo indipendente. Essa corrisponde al grado detto “Leone del Deserto”. Dimostra l’abbandono della Terra e dei suoi possessi. Per comprendere le sfere separate bisogna realizzare questa formula.

Proprio come l’Infinito da solo non consente soluzioni concrete, così il finito da solo tende a diminuire la concezione. Solo la realizzazione di questi antipodi risolve il problema cosmologico. Così si possono condurre calcoli finiti senza sminuire la grandiosità del Cosmo.

Avete trovato una soluzione esatta che rende del tutto concreta l’ulteriore comprensione del formarsi dei mondi. Vivida sfolgora la manifestazione delle meccaniche astrali.

92 - Annotate le ore delle grandi manifestazioni. Già i Veda si mescolano al Tripitaka e alla Kabbala. Le parole del Buddha e i precetti del Cristo distruggono l’ignoranza. Osservate come cresce la conoscenza nelle varie parti del mondo. Quelli che affermano e quelli che negano vanno in una sola direzione. Il tempo è irripetibile, come una porta che si apre sul prestabilito. Colui al quale l’ora segnata sembra usuale, è come morto.

93 - Non ascoltate il Maestro che si fa pagare. L’Insegnamento non si può comprare, né prendere a viva forza. In verità chiunque può acquistarne il diritto, se attesta con i fatti la propria devozione. Per entrare nella Comunità di Conoscenza le parole contano pochissimo, e moltissimo le azioni. Se un fanciullo lottasse per giungervi, non vi troverebbe forse lavoro? E chi ne accettasse gli statuti in piena coscienza, troverebbe forse la porta chiusa? Chi può citare un solo esempio di coscienza pura rimasta senza risposta?

Gli statuti della Comunità di Sapienza sono chiari e precisi. Non li si può offuscare con nessun artificio. Viandante, paga i tuoi debiti. Cammina senza posa.

94 - Per alcuni sarà difficile conciliare eguaglianza e Gerarchia. L’eguaglianza sta nella potenzialità dello spirito. La Gerarchia convalida come insostituibili i cumuli delle esperienze. È quindi giusto dire che un complesso di conoscenza introduce alla Gerarchia. Badate al termine “complesso”, perché una specialità non basterebbe da sola a definire la vera misura del Gerarca.

Contemplando la conoscenza, realizzate il Maestro. Invero, la venerazione per il Maestro guarisce anche i malanni fisici.

Quando i centri si aprono, la difficoltà si fa maggiore, poiché ogni soffio del vecchio mondo è infetto e solo la brezza della vera evoluzione ristora la salute. Non sprofondatevi dunque nel vecchio mondo e attirate i giovani alla gioia del Nuovo. Ogni cosa ha la propria adeguatezza, gioiosa e severa.

95 - A Colui della grande Illuminazione venne un giorno un discepolo che voleva un miracolo: “Poi avrò fede”.

Il Maestro sorrise con tristezza e operò per lui un grande miracolo.

“Ecco”, esclamò l’allievo, “ora sono pronto a passare tutte le fasi dell’Insegnamento, diretto da Te”. Ma il Maestro, indicando la porta, gli disse: “Va, non ho più bisogno di te”.

96 - Il vecchio mondo Mi stupisce. La comparsa delle macchie solari provocherà una babele improvvisa. Il vecchio mondo batte gli ultimi colpi d’ala e i centri aperti sono in rivolta. Per ogni miglioria dei centri occorre un tipo di epidermide che si forma col dolore. L’aria pura assorbe a stento l’azoto della vita.

97 - Dite che tutti gli oppiacei sono indesiderabili sulla via dell’Insegnamento. È la vigilanza insonne che conduce a Noi.

98 - Con atto di devozione pronunciate una preghiera pura. Confermate in pratica l’Insegnamento ogni giorno che passa. Mirate a non perdere giorno né ora. Imparate a considerarvi creatori di un intero mondo d’azione. Applicate forze in qualsiasi manifestazione. Iniettate l’Insegnamento in ogni pensiero. Disponete le vostre forze come su un campo di battaglia. Concepite la gratitudine come l’unione della gioia e della bellezza.

Terminate nobilmente, poiché la fine è il fuoco della vittoria.

Conoscere l’Insegnamento e non praticarlo è tradimento infame. Ma calunniarlo è peggio che la morte dello spirito, poiché con ciò l’uomo si esilia dalla cooperazione e si consegna schiavo a Saturno.

99 - Mostrerò come il potere si arrota sul filo della Mia spada. La manifestazione del Maestro illumina il popolo, se la conoscenza afferma la via. Il drago è potente e le sue spire irte di spine.

100 - Il destino che conduce a Noi deve essere temprato ogni ora. Svilire la commensura equivale a strangolare. Chi pospone la vittoria è come un annegato.

101 - Sto compiendo l’esperimento di trasmettere forza umana a distanza. Si può chiamare a sé qualsiasi oggetto. Si può far scorrere il chiavistello di una porta applicando l’energia del pensiero a quella corrispondente dell’oggetto. È un esperimento noto da gran tempo. Ma si ricordi che, quando la cooperazione generale sarà stabilita, l’energia del pensiero unirà tutti gli strati dell’esistenza. Non col martello, ma trafiggendo gli oggetti con il pensiero, ci uniremo.

“Saggezza in ogni cosa”, ricorda l’Indù. “Cooperazione in ogni cosa” si dirà nell’Età di Maitreya. Non il comando né l’armonia, ma il lampo del pensiero unisce fra loro gli operai.

L’evidenza della cooperazione in atto fra i vari strati della materia è caratteristica del Nuovo Mondo. Ogni epoca ha il suo richiamo. Il potere del pensiero sarà il principio evocatore del Nuovo Mondo.

Osservate la vita degli oggetti che si dicono inanimati. Studiate l’effetto che producete su di essi. Non sempre chi parla alle cose è degno di ridicolo. Avvolgere nel pensiero serve a creare, per così dire, tutta un’atmosfera. Una colonna di pensieri brulicanti penetra anche negli spazi dei mondi lontani. Considerate la mente come vero elemento di vita. Ne seguirà il rigoroso controllo del flusso del pensiero.

102 - Contemplate tutte le vie che portano a Noi. Fatevi insostituibili. Di notte, copritevi con il Nostro Nome. Di giorno, indossate la corazza della devozione.

103 - Considerate il rapporto fra Maestro e discepolo. Il Maestro indica, nei limiti consentiti. Eleva il discepolo, purificandolo dalle vecchie abitudini. Lo previene contro ogni tradimento, superstizione e ipocrisia. Lo prova apertamente e in segreto. Gli schiude le porte di ogni fase successiva dicendo:

“Rallegrati, fratello”. O le richiude dicendo:

“Addio, viandante”.

Il discepolo sceglie il Maestro. Lo venera come uno degli Esseri Maggiori. Si affida a Lui e Gli porge i pensieri migliori. Ne ama il Nome e lo incide sulla lama della propria parola. È diligente nel lavoro e flessibile nel conseguimento. Va incontro alle prove come alla luce del mattino e rivolge la speranza ai prossimi cancelli.

Amici, se volete venire a Noi, eleggete un Maestro in Terra e ponetevi sotto la sua direzione. Egli vi dirà quando sia giunta l’ora di girare la chiave nella serratura. Ciascuno dovrebbe avere un Maestro in Terra.

104 - Prendete forza dal pensiero che voglio per voi il sentiero più adatto. Considerate com’è perentorio assecondare il Mio desiderio. Non permettete che qualcosa di questo vi sbarri il passo. Ricordate che se un cavallo incespica l’intera carovana ritarda. Dite dunque: “Marciate più sicuri, altrimenti il vostro fato starebbe in bilico sulla punta di una lancia”.

Non tenete nascosto che l’approccio a Noi ha un equilibrio vibrante.

Eleviamo questa preghiera a Shamballa:

“Tu che mi hai chiamato al lavoro, accetta la mia capacità e il mio desiderio.

Accogli il mio lavoro, Signore, poiché mi vedi giorno e notte.

Manifesta la Tua mano, Signore, poiché la tenebra è grande. Ti seguo!”.

Camminate come scalando la montagna della gioia. È affascinante la vastità della battaglia per rigenerare la coscienza umana. Il Maestro gioisce per la vostra risolutezza.

105 - Quattro sono le specie di discepoli. Gli uni seguono i consigli del Maestro e salgono in bell’ordine. Altri, alle Sue spalle, ne forzano le indicazioni e sovente finiscono per nuocere a se stessi. Altri ancora approfittano della Sua assenza per inutili ciarle, così distruggono la loro via. Altri infine, dietro un angolo, Lo condannano e Lo tradiscono: il destino di questi è spaventoso.

Affermate che il Maestro Lo si realizza e Lo si comprende.

106 - Fa bene chi si rivolta contro le espressioni grossolane o equivoche, poiché nascono dall’ignoranza. Il parlare deve essere bello, chiaro e di profondo significato.

107 - I gradi successivi del conseguimento del discepolo sono: in stato di allarme; alla ricerca; colui che bussa; in ascolto; reminiscente; trasmettitore; portatore di spada; possente; lampada nel deserto; leone del deserto; collaboratore dei principi creativi; creatore.

Ciascuna di queste fasi si suddivide in tre parti; la serie deve essere percorsa per gradi. Chi s’impegna va veloce, ma il disertore si getta indietro.

108 - Chi è traditore? Chi calunnia; chi non parla; chi si appropria; l’ipocrita; il denigratore che attende la caduta dell’Insegnamento.

109 - Amico, il cuore sa! Esamina dunque gli amici per non accogliere nel cuore un semplice passante. Il Maestro è l’amico più intimo. Non aggravare il Suo fardello.

110 - Il grado detto “Leone del Deserto” consente in special misura l’adempiersi del pensiero. Occorre quindi molta cautela. Quel grado non ammette le offese. Chi lo potrebbe offendere? Il cuore grande contiene tutto.

La gioia è a portata di mano se in ogni istante Ci siete devoti. La soddisfazione è raggiungibile per quei discepoli che apprezzano le nubi e sanno che senza quelle il sole brucerebbe. Il Maestro agisce dove la Sua mano non è legata.

111 - Al Maestro le battaglie piacciono ed Egli sa che moltiplicano l’energia del Cosmo. Egli si affaccia con voi sull’abisso. Chi ha ancora paura, allora, delle grandi belve? Non è molto attraente andare a caccia di pulci in un letto di piume. Ma tenere in pugno la spada di Salomone e il comando di Maitreya illumina come la luce del mattino. Comprendere che è una battaglia senza precedenti è come udire lo squillo di una tromba di giubilo. Non dobbiamo avere opinioni diverse quando alla Nostra luce vediamo una vittoria, e alla vostra vedete un fallimento. Impedite allo sciocco di prendere decisioni banali. Le decisioni flaccide contengono un veleno mortale.

112 - Capisco cosa prova l’affamato in attesa che la minestra cuocia, ma è necessario che i microbi periscano. Mentre lo spazio brulica, guardiamo ai mondi lontani. Sentiamo di parteciparvi. Sono legami che favoriscono la densificazione del corpo astrale, o sottile. I suoni dei mondi lontani stanno ora per essere raccolti. Ma il contatto della loro corrente con il corpo fisico sarà possibile solo nel prossimo futuro.

113 - In verità il desiderio umano formula la tavola della legge. Ciò che lo spirito addormentato desidera, quello ridesto riceve. La marea, salendo, spazzerà via la schiuma dei pensieri instabili. Occuparsi dei problemi del mondo è il modo migliore per temprare la spada.

Chi soccombe alla corrente non la ritroverà. Così si può accettare la battaglia del mondo. Chi non si lava la faccia nella corrente starà sulla strada come un sasso.

A pochi si può impartire il sacro Mistero. A pochi, ma lo spazio stesso li ascolta; poiché il pensiero del mondo si fonderà in una fornace umana. Che gli uomini custodiscano il pensiero!

114 - Il karma dell’azione non viene compensato dall’inattività. Chi ha innalzato un rogo per bruciare la Verità dovrà chinarsi a prendere e togliere ogni tizzone. Il comando della giustizia non brucia e non sfavilla. Folgora imprevisto e consuma i nidi di resistenza.

Il compiersi delle strutture Cosmiche non è analogo all’adempiersi delle speranze umane. La mente dell’uomo è come un principiante che cerca pietosamente di evadere una risposta a scuola. Ma come giungere all’altra sponda? Solo realizzando l’intima vicinanza delle strutture Cosmiche. Dove sono i giudici, e dove i giudicati?

La musica delle sfere segnala forse la vittoria della presunzione umana? O saluta il risorgere della Verità dimenticata? Una profezia rammenta la condanna e la purificazione di una città sacra.

115 - Sovente si domanda perché non Ci affrettiamo ad annientare un uomo dannoso. Se ne può illustrare il motivo, specialmente per il fatto che anche voi avete un’arma altrettanto efficace. Prendiamo l’esempio del medico. Molte volte egli vorrebbe asportare un nodo di nervi malati, ma le ripercussioni possibili su un altro centro ne trattengono il bisturi. Nessuno è isolato. Innumerevoli tessuti karmici collegano gli esseri più diversi. Nella corrente del karma si distinguono rivoli che connettono il degno e l’indegno. Chi incide deve quindi anestetizzare prima i canali che uniscono i flussi karmici. Altrimenti, l’annientamento dell’individuo, pur meritato, danneggerebbe il collettivo. Per decidersi a tanto occorre dunque la massima cautela.

116 - La minima insincerità nella devozione e nell’adesione ai principi del rinnovamento può influire gravemente sullo stato di salute. Essa può annidarsi profonda fra le pieghe della coscienza. Il suo contagio è virulento e colpisce le emanazioni circostanti.

Se gli uomini capissero il male che causano a se stessi e ad altri con le decisioni prese a mezzo! Queste possono lacerare la coscienza e inducono la morte. Di solito il male comincia inosservato, poi si rende necessario un intervento fatalmente pericoloso. Così la caduta umana è causata dal morso del serpe minuscolo dell’insincerità.

Bisogna avvisare, ma non costringere. Non si ferma un cavallo che salta nel precipizio.

117 - Come mai a volte escono fiamme dalle piante dei piedi? La lotta strenua è come il fuoco, è inarrestabile come l’uragano. La comprensione ardente dei Nostri Decreti dà ali di fuoco. Quell’autoprotezione ignea è come un muro, dietro il quale osservate la battaglia, vigili e pronti a scoccare le frecce.

O guerrieri, che corrente indomita, mai ripetibile e occulta agli occhi del mondo infuria attorno al vostro campo! Cosa vi induce a tenere affilate le spade e levati gli scudi con pazienza? Direte:

“Conosciamo le date prefisse della Terra e nulla può annebbiarci la vista. Il Custode delle date ci ha confidato la conformità delle forze e delle decisioni. Ieri fremevamo nell’attesa, ma oggi ci rallegra l’ardore della battaglia, sapendo che è destinata e foriera di vittoria.

“Signore delle Sette Porte, guidaci verso il sole, chè abbiamo traversata la mezzanotte.

Le nostre frecce sono Tue, Signore.

Senza il Tuo Comando non entreremo nella città del riposo.

Né un’ora, né un giorno, né un anno si fermerà la nostra marcia;

Poiché Tu, il velocissimo, tieni le redini dei nostri cavalli.

Poiché anche Tu hai percorsa questa via e lasciata in pegno la Tua pazienza.

O Guardiano, donde nasce il fiume della pazienza?”.

“Dalla miniera della fiducia”.

Chissà dove cambia cavallo il messaggero?

118 - Sovente udiamo esclamazioni compiaciute:

“Sono già cambiato! Ho già raggiunto!”. Oscillante “Io”, ti sei esaminato con sincerità? Se hai già vinto, buon per te! Ma non è forse l’ambiente che è mutato? Non fai tue le vittorie di un altro? Dov’è l’acutezza? Sei certo di non evocare una malattia dello spirito?

È errore credere che le comunioni con Noi restino senza conseguenze. Al contrario, ogni decreto comporta un turbine di condanna o di protezione. Potrebbe essere altrimenti, se ogni compiacimento di sé spande un’infezione perniciosa, se ogni limitazione è mantenuta a spese del prossimo? Quindi ogni Comando udito distrattamente è come una freccia nel cuore. Ogni fuga è come una catena che strozza. Sapete che ogni cosa è sospesa nello spazio. Chi vorrebbe piantare da sé il chiodo della propria condanna? Ma a Noi preme esaurire il karma per liberare dagli ormeggi inutili la nave in partenza. All’ora fissata tendete l’orecchio a comprendere ogni parola del Maestro.

119 - Qualsiasi segno di rispetto per il Maestro dimostra comprensione dell’Insegnamento. Il rispetto per il luogo del Suo lavoro è indice di penetrazione e devozione. Ma queste osservanze non possono essere dettate; devono fiorire da sé nella coscienza. Il Maestro non dirà mai: “Portami rispetto!”.

120 - Può un miracolo, così chiamato, giungere atteso? Certo, la condizione prima di un tale fenomeno è di essere improvviso. La stessa sostanza della coscienza umana rende elusivi i fenomeni. Il suo stato comune crea un ostacolo col supporre condizioni di contrasto. L’Adepto, della sapienza può solo dire: “Uomini, non distraetevi con grida d’attesa quando nella provetta l’essenza universale sta già formando una felice combinazione. Chi s’aspetta che la nave accosti a dritta, quando la Nostra Mano volge il timone a sinistra?”. Solo una chiara consapevolezza d’infallibilità asseconda i processi del mondo. Se una stanza sembra vuota allo sguardo, si è certi che lo sia realmente?

Non lasciate che i fantasmi dell’ignoranza chiudano l’orizzonte.

121 - Io affermo, e dovreste comprenderlo, che ciò che oggi sembra impossibile potrebbe essere fattibile domani. Inoltre il Maestro con il Suo potere protegge la bellezza della vostra vittoria. La malasorte di molti dipende dal fatto che non comprendono le incarnazioni e dalla complessità delle condizioni necessarie per il successo. La solitudine è l’amica migliore della vittoria; ma talvolta occorrono dei testimoni; allora le leggi karmiche sono specialmente complesse.

Il Maestro può indicare il canale migliore per l’azione. Fino a un certo punto può proteggere, ma la danza degli spettri prosegue. Bisogna prepararsi ad avvicinare i diavoli con conoscenza. Quando vedete un facchino, non vi curate della sua psicologia. Se incontrate un condannato, non lo fermate per discutere di cosmogonia. Avviene spesso in Terra di dover spolverare i tesori. E anche sul sentiero i diavoli abbondano. Noi ricordiamo tutta una serie d’incontri con figure spaventose nelle vite del Nostro passato.

Gli elementi partecipano attivamente alle conquiste terrene. Essi si pongono a guardia di entrambe le parti. Quando il fuoco lotta con la terra occorrono certi fenomeni naturali. Sono probabili manifestazioni premature. La Terra protegge il vecchio pensiero, ma il fuoco è il detonatore dell’evoluzione.

Che battaglia senza uguali stiamo conducendo, nel bagliore degli elementi! L’indistruttibilità della sostanza primaria conferisce continuità alla lotta e, similmente, il sapere che l’esistenza non cessa dà ali alla vittoria.

Dite: “Fratelli e sorelle, è possibile lavorare senza sosta; le ali crescono nel ritmo veloce dei giorni e delle notti”.

E dite all’incredulo: “Te ne starai al caldo e, realizzando il Maestro, verrai coperto di zucchero. Non gettare pietre sul sentiero”.

Nello scontro degli elementi una coscienza antiquata è come un muro che intercetta la Luce. Dite: “Non stazzonare il bel tessuto del cielo”.

122 - Solo chi dipende da altri anziché dal potere del pensiero può credere che una situazione non abbia via d’uscita. Il cordoglio per le condizioni umane scorre come increspature su un fiume; ma quelle immagini di Verità che voi chiamate idee, reggono il karma del mondo. È mirabile vedere come combattono nello spazio. Mentre i popoli si degradano nella furia dell’ignoranza e del tradimento, i pensieri del Vero costruiscono i loro nidi celesti, assai più indispensabili alla vera evoluzione che il culto d’intere nazioni.

Voi capite l’opera della realtà e quella di Maya. La realtà è il pensiero dello spazio, laddove Maya è l’attenzione del popolo. Ricordate che chiunque di Noi potrebbe angustiarsi per le misere condizioni degli incarnati; ma ciò non ha nulla a che vedere con il disegno evolutivo, poiché il pensiero crea. La crescita o la dissoluzione di un singolo corpo, assieme alle immagini del Vero, consentono possibilità di volo in altre sfere. Ogni Maestro di vita ebbe a basare il proprio potere solo su quelle immagini; e creò il futuro con il pensiero, e non secondo la coscienza delle moltitudini.

Le ceneri dei fuochi del passato oscurano la visione, ma il fuoco delle immagini nuove arde nell’Infinito. Trascesi i confini delle nazioni e degli stati ci è indifferente quale pianeta tragga alimento dal pensiero spaziale! Quel che conta è che sia pervaso dalla realizzazione del Bene Comune. Allora il flusso del popolo non distoglierà lo sguardo dall’evoluzione inevitabile.

Il rispetto per la dimora del Maestro non è per il suolo, né per le convenzioni di un tempio: è l’accendersi della giustizia nello spazio.

Spesso Noi abbiamo faticato sulle condizioni umane, ma non abbiamo mai rimpianto un solo pensiero evolutivo. Questi pensieri fioriscono come un giardino chimico incantato; e altrettanto magicamente invisibili vi sono i giardinieri. Solo che pensiate al Bene Comune, Noi saremo sempre con voi.

Terminiamo con una leggenda: “Guardiamo le stelle; si dice che da quella chiamata Tushita fu versato il vaso della Saggezza, e che le gocce di quel liquido miracoloso stillarono luminose nello spazio”. Ma il Maestro disse: “Quelle che brillano così, sono le frecce del pensiero, che perfora la sostanza radiante e crea i mondi”.

O Pensiero creativo, adorna instancabile lo spazio con i tuoi fiori di Luce!

123 - Salomone disse: “Ti metterò in un crocevia e ti farò silente e immobile. Passeranno davanti a te i segni degli eventi. Domerai così la tua curiosità umana e imparerai a distinguere l’onda predestinata nella corrente. Poiché oltre il pensiero umano sorge quello del mondo”.

Seguite dunque il corso degli eventi così come contereste i capi di un gregge dall’alto di una torre.

124 - Quando un discepolo lascia il Maestro, deve restituire l’anello ricevuto da Lui. Non si creda che ciò accada di rado. Una fonte karmica d’ossessione o una debolezza dello spirito erigono facilmente una barriera fra il discepolo e il Maestro. Se si corregge, l’espulso può riprendere dallo stesso punto il cammino interrotto. Il discepolo deve rendersi conto che occorre affrettarsi e dedicarsi al lavoro.

125 - Così il discepolo si presenta al Maestro: aperto, disposto a gettare i cenci del vecchio mondo, egli lotta con vigore per la nuova coscienza; è avido di sapere, impavido, sincero, devoto, vigile, alacre, degno della meta prefissa, sensibile. Ha trovato la via della fiducia. Maya non lo seduce più, né Mara più lo spaventa. Nel ventre della Terra sta la Pietra caduta dai mondi lontani. La vita si abbellisce. Migliorano le capacità. Le parole superflue sono abolite.

“Maestro, ho ben resistito alle fitte del caldo e all’orrore del gelo. La forza fisica mi ha lasciato, ma l’orecchio si è aperto. E il corpo di luce è pronto a vibrare al Tuo richiamo. E le braccia sono pronte a reggere le pietre più pesanti per il Tempio. Conosco tre Nomi. So il Nome di Colei Che ha il Volto velato. La mia forza si moltiplica”.

Così il discepolo si rivolge al Maestro.

126 - Le sventure degli uomini nascono dall’incapacità di distinguere tra i fili del bene e del male.

L’uomo applica i segni per prima cosa al proprio futuro. Pensa soprattutto in funzione di sé e circoscrive il mondo a se stesso. Con simile misura, può albergare vere concezioni? Prima e sciagurata conseguenza di siffatta limitazione è che molto di ciò che è valido e utile viene gettato assieme al dannoso. Innumerevoli volte un’indicazione data per il futuro viene applicata all’ora presente e perde la voluta efficacia.

Talvolta il destino di popoli interi può essere racchiuso in una formula semplice. Ma qualcuno vuole tenere per sé ciò che è inteso a tutto un collettivo. La formula preparata resta allora rattrappita, come scultura di mano rozza. Questa grossolana limitatezza individuale è tra i fattori più perniciosi che dissolvono occasioni preziose.

I fili di luce dei mondi lontani sono usati per rammendare, e raramente si combinano i fattori che connettono i problemi mondiali. Affacciatevi quindi ai compiti mondiali, tremando, e capaci di contenere ogni cosa. Attraverso i crepacci dei cataclismi, ascoltate i sussulti della Terra. Ma per quelle stesse rocce salite nella sfera della comprensione mondiale.

Guai a chi sparge i semi del mondo nel proprio giardino. Ma gioia a chi contribuisce con un seme alla comprensione del Bene Comune. Tale è il comando impartito a chi si prepara per un compito mondiale.

127 - Energia e volontà reggono il karma. Chi rinuncia al sé, chi lotta con strenuo vigore per il Bene Comune, chi è leale in battaglia e lavora con gioia consegue improvvisa l’illuminazione dell’Arhat, che lo fa signore del suo karma. È una realizzazione che si potrebbe definire conoscenza diretta. Certo, essa può anche allontanarsi, o mai apparire. Queste meteore dello spirito vagano nello spazio, portando via le occasioni felici dell’umanità inconsapevole.

La coscienza dell’Arhat dà preminenza, ma esige responsabilità completa. Sono molti coloro che ne sentono la gioia? Nell’ora della responsabilità, bisogna avere il coraggio di considerare se stesso come un Arhat che combatte senza aiuto e resiste agli assalti degli elementi con comprensione e volontà sue proprie.

All’ignorante lo scontro con gli elementi sembra una favola. Ma voi sapete quanto sovente essi sono attratti nella vita vera e propria di ciascuno. L’Insegnamento ha spesso indicato l’effetto che certe manifestazioni fisiche esercitano sull’organismo umano. L’energia coordina gli elementi e la tensione dell’organismo. La volontà nasce dall’esperienza e dall’attenzione prestata ai fenomeni della vita. Così, un karma insormontabile può essere soggiogato da un effetto umano.

128 - Noi teniamo discussioni sul futuro, durante le quali è consentito apportare le concezioni più vaste, suffragate da fatti e analogie. Questo gioco di prognosi è la distensione migliore. Risveglia centri sopiti e genera pensieri nuovi. Il Nostro Insegnamento scaturisce dall’esperienza e dalla prognosi. Consigliate quindi di meditare sul futuro. È futile ricercare se il momento attuale sia o no un successo. Solo proiettando il fatto nel futuro se ne accerta il valore. Così si modella la realtà dell’avvenire.

A Noi non garbano le fantasie infondate, ma accogliamo di buon grado ogni prognosi adeguata alla meta. Quando sia possibile individuare con certezza gli elementi della costruzione, e la volontà li cementi, si può ritenere sicuro l’affermarsi del piano. La fragilità o l’improprietà di una struttura sono in noi stessi. L’orrore della distruzione dipende dalla mancanza di rapporti fra attuazione e ragione. La logica raziocinante può minare le basi quando già la realizzazione saluta la vittoria. Se s’intende a dovere il ruolo della comprensione dell’evidenza nella fase di attuazione della realtà, la decisione diviene immutabile. Pensate al futuro in questo modo.

E dunque, in mezzo al deserto, elevate i muri della conoscenza. Voi sapete che ogni loro pietra è utile in assoluto. L’intensità di questa assolutezza arresterà i nemici della conoscenza. Vi sia preziosa ogni ora trascorsa a costruire il futuro. Le più grandi forze dell’umanità nascono dalla prognosi. Donde vengono il coraggio, l’ardire della lotta, la vittoria?

129 - Il tradimento deve essere previsto, e rivelato ogni suo indizio. La paura ha molti colori, ma molti di più ne ha il tradimento. Siate vigilanti.

130 - Gli direte: “È nostro dovere conservare la calma di spirito anche nella peggiore rivolta e nel tumulto”.

Risponderà: “Non è una novità. Perché dovrei forzare la calma dello spirito quando il corpo trema per la tensione?”.

Ditegli allora: “È la legge della perfezione”.

Risponderà: “Neanche questa è una novità. A che serve la perfezione?”.

Gli direte: “L’esercizio della calma fa padroni dei vari stati del corpo”.

Quando muta di corpo, lo spirito che non ha cercato di progredire cade nel torpore e vaga senza meta, depresso dalle sue memorie irrealizzate. Tali ricordanze svilite l’affondano in uno stato senza barlumi di luce.

Quando si muta il corpo è essenziale non cadere nell’indifferenza. La perfezione ottenuta nella lotta conferisce calma durante la transizione da un corpo all’altro. Così si acquisisce la qualità dell’Arhat, che mai interrompe il flusso della coscienza e costante, con ogni sua forza, tende al futuro.

Dite a chi vi ascolta che l’Amrita della perfezione spirituale si appresta solo mediante l’esperienza. Può forse addormentarsi chi esegue un esperimento urgente? Così Noi pure, vigili in coscienza, uniamo fra loro vite diverse in una collana che non si spezza. A qualcuno questo consiglio sembrerà un’astrazione; ma Noi conosciamo bene la pratica realtà del perfezionamento.

Un’altra qualità propria dell’Arhat è poi da conseguire: bisogna saper attraversare certe fasi della vita senza essere visti dall’occhio altrui. Frecce di attenzione eccessiva distruggono la rete protettiva del viola. Questo esperimento si potrà presto proiettare su uno schermo. Noi non esitiamo ad affiancare alla prova scientifica il concetto fino a poco fa ancora ignorato dell’Arhat. Così si getta un ponte verso i mondi lontani e si scopre la vita là dove si suppone esistere solo una forma di morte.

131 - Il combinarsi di altre manifestazioni delle energie più sottili con fenomeni fisici e chimici influisce potentemente sull’umanità. Se la proprietà chimica di un raggio da un pianeta remoto deprime l’organismo umano, il combinarsi così prossimo delle emanazioni terrestri, congiunte all’influsso d’innumerevoli formazioni cosmiche, sono una leva per l’umanità in lotta. Non si possono stabilire leggi delle perturbazioni umane in stretta adesione con una distribuzione logica degli elementi evidenti.

Senza lo studio di tutti i processi circostanti, come districare i nodi dell’apparato del pensiero? Lampeggiano in qualche luogo raggi color rosa, e la rivolta di un popolo intero, già pronta, muore prima di nascere. Mutano in qualche luogo le maree dell’oceano, e cambiano i corsi del commercio mondiale. Questi sono esempi grossolani e ovvi, ma quante cause e quanti effetti sottilissimi riempiono lo spazio e solcano gli strati dell’umanità!

Voi che guidate i destini dei popoli! Entrate nei laboratori e salite negli osservatori, e se pure non scoprirete subito l’analogia con i problemi sociali, l’intelletto indagatore vedrà quanto è complesso l’apparato della realtà. Capirete allora che il fato dell’evoluzione umana non è separabile dai processi cosmici. Guida sicura per il futuro sarà dunque una coscienza genuina e senza pregiudizi. Chi separa la sociologia dai procedimenti del cosmo si taglia le gambe e si condanna a vivere da paralitico.

132 - Vanità e sospetto sono malattie orribili. Dalla prima nascono stupidità e ignoranza. Dalla seconda menzogna e tradimento. Bisogna discernere con acume i moventi di chi collabora con Noi. Lo scudo protegge chi, con la buona fede dell’illuminazione, tiene a bada i pozzi delle tenebre.

Non lo sciocco beato delle favole popolari, ma il guerriero vigile, oculato: ecco l’immagine per i tempi presenti.

133 - Potreste domandare: “Quanti campi del sapere bisogna conoscere per evitare i mali del ristagno?”. Diremo che una triade di essi non appesantisce il corso del pensiero. L’etica dei fondamenti dell’essere, lo studio delle esistenze trascorse e qualche osservazione sugli elementi della natura visibile potrebbero costituire una triade inesauribile per chiarificare le percezioni.

134 - Perché la Nostra Comunità evita facilmente l’irritazione? Non valuteremo mai troppo la qualità della coscienza; ma la base resta pur sempre la pienezza del lavoro. Nel lavoro e nell’uso del prana sta il mistero dell’unione di un gruppo. Tale cooperazione è possibile e i Nostri fedeli non si lascino trarre in inganno dai diversi caratteri dei collaboratori. Attività a sufficienza e uso della Natura conferiscono il giusto aspetto alla casa del lavoro.

135 - C’è da rallegrarsi quando occorrono le date dei grandi avvenimenti. Non c’è distruzione che possa impedire che le nuove combinazioni cosmiche crescano e si realizzino. Esse devono riempirci di gioia. Capirle significa prendervi parte. E persino una partecipazione parziale ai processi cosmici, purché cosciente, è già una grande vittoria dello spirito. Lo spirito umano tende con tutte le forze per sua natura ai mondi lontani, memore delle proprie esperienze interplanetarie. È indispensabile guidare l’umanità sulla via dei mondi lontani. Ciò la condurrà oltre la derisione dell’ignoranza, alla realtà vera. La manifestazione dei mondi lontani trasformerà l’esistenza sulla superficie del pianeta. La realtà imminente farà giustizia dei pensieri meschini.

136 - Quante volte gli uomini si affidano a un cavallo focoso, che un tafano inosservato basta a rendere furioso. Sovente s’imbarcano in una fragile canoa là dove ogni sasso è un pericolo. Spesso siedono sotto le travi di una casa che il minimo sussulto farebbe crollare. Cose risapute; eppure gli uomini fuggono il pericolo come se non fosse il compagno dell’esistenza incarnata. Considerano come una fortuna camminare lungo un abisso senza vederlo. Ma se il viandante della vita avesse vista acuta noterebbe ogni irregolarità cosmica.

Sarebbe dolorosamente tormentato dall’evidente impenetrabilità del sentiero. Ma dove troverà il coraggio e la forza per passare tutte le crepe che si aprono nel forte che crolla? Certo, solo realizzando il rapporto di quest’ora di transizione con il futuro che dovrà essere inevitabilmente creato.

137 - Gli uomini non vogliono comprendere l’azione di gruppo, che pure moltiplica le forze. Il dodecaedro è una delle formazioni più perfette; è una figura dinamica capace di resistere a molti assalti. Un gruppo di dodici uomini, uniti in modo sistematico, può controllare, in verità, persino eventi cosmici. Si capisce facilmente che l’aumento di un gruppo siffatto può indebolirlo, distruggendo la dinamica della sua struttura. Ecco perché noterete che Noi usiamo costruire piccoli gruppi. Può verificarsi naturalmente che determinate condizioni karmiche attraggano elementi dissimili. Non bisogna espellerli a forza, ma li si può eliminare rapidamente.

È dovere di ogni membro progredito individuare gli ospiti non invitati, ed esercitare ogni potere della volontà per saldare i vecchi conti.

Talvolta avviene che a una degna persona aderiscano elementi indegni anche per moventi non cattivi: qualcosa come stivare una nave con un carico inadeguato. Ma il timoniere deve saper discernere la qualità del carico e gettare a mare quello non confacente. Evitate con cura di fare promesse; questi impegni aderiscono come crostacei allo scafo. Riconoscete i meriti di chi vale, ma senza appesantirlo di promesse. Un gruppo ben unito deve essere libero da promesse reciproche. Realizzare la struttura del futuro sia la sola base di rapporto. Non parlo di circoli di magia, ma degli effetti di gruppi reali.

138 - Avete ben ragione di rivoltarvi quando si sparge il fango della vita. Certo gli animali si comportano meglio, poiché la loro immaginazione è senza macchia. Bisogna sradicare senza paura l’infame abitudine di gettare polvere negli occhi dei giovani.

139 - Solo negli occhi si percepisce il fuoco di Brahmavidya. Le parole non lo contengono. Gli scritti, neppure. Infatti, la sua fiamma brucia in quel pensiero che si esprime senza guscio fisico. Solo lo specchio dell’occhio emette faville del pensiero più alto. Occhi simili vedono le scintille dei raggi cosmici dove la vista ordinaria percepisce soltanto la luce solare. Per scindere a occhio nudo il raggio cosmico nelle scintille di Fohat occorre il fuoco di Brahmavidya.

La parola umana è impotente a descriverne la natura. La si può capire parzialmente con la vista spirituale, guardando a occhi chiusi nei raggi che si frangono. Ma l’accrescersi del fuoco di Brahmavidya consente di percepire apertamente quei loro componenti che sono invisibili agli apparati meccanici. Questa facoltà è già affine alla comunione con i mondi lontani. Essa sfolgora improvvisa, come tutte le illuminazioni della coscienza. Non obbedisce a uno sviluppo coatto, ma sopravviene quando la sensibilità dell’organismo è adeguata. Il Maestro non può forzarla, ma Si rallegra quando quella vista passa dalle tenebre alla luce.

Lo stesso avviene con i suoni dei mondi lontani. Dapprima vibrano innegabili nelle profondità della coscienza, e d’un tratto colpiscono l’orecchio, aperto ed esultante. Chi non conosce l’illuminazione non capirà di cosa parlo.

140 - Esecrabili fra tutti sono coloro che non sanno credere e non conoscono il potere della fiducia: ombre fugaci.

141 - Noi non abbandoniamo i Nostri fratelli. Confrontiamo le possibilità di successo con l’evidenza. Un seminatore può cambiare il campo ove lavora senza per questo essere meno utile. Così possono mutarlo i Nostri fratelli, sapendo quali Vicini vigilanti osservino le loro opere creative e le lotte dello Spirito. Quando esiste vera cooperazione, ognuno deve sapere che gli vengono proposte le occasioni migliori. Ciò deve sorreggerlo in qualsiasi difficoltà. È la legge della Comunità.

Può l’incarnato sapere da sé quando diede inizio o terminò qualcosa? Nel corpo fisico è impossibile conoscere tutto di se stessi. Molte vite occorrono per tessere una sola fascia della conoscenza, e si lasci ai leali Fratelli stabilire l’ora in cui il Loto dovrà sbocciare. Essi possono valutare l’adeguatezza necessaria, e questo volere, unito alla profondità della fiducia, è una vittoria sul karma.

142 - Scegliamo un esempio dal mondo animale. Allorché organismi nutriti da uno stesso sangue si separano, si prova un senso d’imperfezione. La progenie dei piccoli, ciechi neonati, si sottomette con tanta incoscienza alle forze della natura che solo la compassione li nota. Ma il tempo trascorre e quelli divengono un branco poderoso. È vero che lottano fra loro, ma attaccano il nemico congiunti. È nata una nuova forza, nonostante la pochezza dell’inizio.

Prendiamo per esempio una costruzione. Per edificare la nuova casa si abbatte la vecchia. Ogni pietra, ogni trave rimosse dalla vecchia sede gridano contro l’ingiustizia di quell’atto. Ma la demolizione si compie e una nuova energia divampa. Kali, il Distruttore, diviene la Madre, il Creatore. Con quei resti si erige una struttura nuova. Una energia novella pervade lo spazio. Questi semplici esempi ricordano la necessità di rigenerare l’energia.

Se Ci riferissimo a una forma invariata da un millennio, rimpiangeremmo soprattutto la staticità della spirale d’energia che avvolge quell’invenzione. La Nostra gioia dunque è sempre la grande azione. Noi diciamo che distruggere è atto creativo, quando abbia in sé coscienza del futuro. Creare un flusso d’energia è un principio di comprensione delle correnti cosmiche. Pensate a manifestare moto, sia nel pensiero che negli atti.

Tutti hanno udito dell’avvento della Nuova Era. Potrebbe il nuovo giungere inattivo? Meglio un cucciolo cieco che un vecchio pappagallo ammaestrato. Raffrontate gli Insegnamenti di vita elargiti all’umanità. Senza influire sul precedente, ciascuno di essi apre porte nuove alla conoscenza. Ciascuno reca impressa l’azione della vita. Sono quindi da studiare non perché familiari, ma per applicarli alla vita. Solo in tal modo potete creare un flusso di energia.

143 - Noi sappiamo che si riuscì a formare grandi imperi perché si seppe rispettare la mobilità di un piano. Gli assedianti si ritirarono temporaneamente dalla cittadella, per riprendere forza, e il loro campo fortificato divenne in seguito così minaccioso da atterrire con la sola vista quel fortilizio che pareva inespugnabile. Con l’uso irrazionale di una sola qualità di energia tutto l’esercito sarebbe stato distrutto, ma l’introduzione di una nuova corrente d’azione creò una nuova fortezza.

La creazione di una fortezza di conoscenza è una vittoria.

144 - Vasi traboccanti di spirito! Così Noi chiamiamo coloro che, sulle esperienze delle vite passate e decisi a raggiungere la meta, dilatano la coscienza e pervengono a comprendere i fondamenti dell’evoluzione. Se questa definizione sembrasse poco scientifica a qualcuno, ditegli: “Indicheresti un grande dello spirito chiamandolo ‘bottiglia di Leyda’?”. L’energia esterna in verità si accumula in tal modo e a tempo debito si produce la scarica. Grande è la tensione quando il potenziale è pronto ma il tempo non ancora giunto. È difficile allora, perché l’apparato sensibile assimila particole assai pericolose di Materia Prima.

Questa Materia Matrix, come sapete, non penetra nella sfera terrena, per via della turbolenza degli strati inferiori infetti. Ma Fohat, che ne è la granulazione, può scendere fin sulla superficie della Terra sotto forma di scintille, e anche essere visto da certi occhi, quando i raggi del sole attraversano il raggio planetario, colorandone le faville secondo la sua composizione chimica.

Oltre che da Fohat, la superficie terrestre è investita anche dall’afflusso della materia radiante, Materia Lucida. Alcuni la percepiscono come correnti e macchie radianti nello spazio. Queste peculiarità chimiche sono facilmente prese per anomalie della vista o anche per difetti dell’occhio. Ma la conoscenza svela la grande importanza che hanno per l’organismo.

Da un lato, le scintille di Fohat e le correnti di Materia Lucida, se realizzate, hanno effetti benefici, poiché rendono lo spirito consapevole della necessità dell’evoluzione. Dall’altra, bruciano e rischiano di infiammare i centri, poiché appartengono al fuoco. Le manifestazioni di questo elemento si possono paragonare ai colori più intensi dell’elettricità; ma la gamma dei colori di questa è limitata, laddove la varietà delle faville chimiche luminose di Fohat sorpassa ogni immaginazione. Le varie luci di Fohat sono come cristalli preziosi. Alimentando l’energia psichica, Fohat prepara la via dei mondi lontani. Materia Lucida, dal canto suo, rinvigorisce la coscienza. L’uno rafforza, l’altra sospinge nel pozzo senza fondo del perfezionamento. Ecco i doni meravigliosi del grande AUM!

145 - Vi furono mostrate dapprima le leggi grossolane e materiali. Avete assistito a esperimenti di levitazione e ad altri, durante cui si sono materializzati e trasmessi oggetti a distanza. Ciò non per svago, ma ai fini di una severa conoscenza. In seguito vi fu mostrato il mondo astrale, ma non per sommergervi. Con l’espandersi della coscienza, sapete ora conoscere le aure e le immagini delle vite passate. Esaurito il mondo semi-materiale, siamo pervenuti alla chiaroveggenza e chiarudienza cosmiche. Con l’aiuto dei centri aperti di Sorella Urusvati, poteste vedere raggi dalle svariate proprietà e la struttura delle sostanze più sottili. Ci affacciammo così alla comprensione dei mondi lontani, prossima all’elemento del fuoco, e pertanto pericolosa. Fu quindi necessario un regime di freddo. I risultati furono brillanti. Senza che l’organismo ne ricevesse scosse gravi, si dimostrò la granulazione di Fohat, in altri termini quella che vien detta vista prismatica.

Perché è importante percepire la manifestazione di Fohat? La granulazione di quella sottilissima energia sta alla base delle coagulazioni cosmiche. Ciò significa che proprio Fohat è il padre che avvia la formazione di corpi nuovi nello Spazio. Chi perviene a conoscere i mondi lontani sente la forza e la bellezza dei cristalli di Fohat. È un esperimento difficile e siamo contenti, poiché è raro che un corpo fisico possa assimilare le energie più sottili.

146 - Qualsiasi accusa, sospetto e falsa affermazione gravano immediatamente su chi li ha emessi. È da stolti sperare di scansare o nascondere le conseguenze della menzogna. Esse impiantano radici come impegni karmici che inevitabilmente dovranno essere scontati.

147 - Bisogna capire bene la differenza fra aspettazione e sforzo.

La prima contiene sempre un’ora di quiete immobile. Nel secondo invece è sempre implicito un volo nel futuro. Questa distinzione è intesa solo da chi non resta soddisfatto del corso della vita presente e pensa al flusso incessante delle esistenze su altri pianeti.

148 - Esaminiamo il contrasto fra la saggezza terrestre e quella dei mondi lontani. Certo l’esistenza sulla Terra non è che una congerie di frammenti per lo spirito che da lungo tempo lotti per la perfezione dei mondi lontani.

Tutti gli esperimenti nelle regioni delle energie più sottili possono occorrere nelle ore in cui agevolmente vi distogliete dalla Terra. È come un impulso irresistibile verso la saggezza dei mondi lontani. Qualunque sensazione terrestre è come nulla, se paragonata a questo volo nell’Infinito. Ma a volte è necessario rinforzare i pilastri della saggezza terrestre. La saggezza dei mondi ci dà gioia, ma quella della Terra non è da dimenticare.

149 - Oggi avete udito la musica delle sfere, quel ritmo che sostiene il processo evolutivo. Non è tanto il tema quanto precisamente il ritmo che ne forma l’essenza. In effetti, il grado di purità dei suoni determina il condotto interplanetario. Questi suoni sono uditi in molti mondi lontani, ma sulla Terra è possibile percepirli solo a grande altezza e occorre avere orecchio musicale. Ma l’orecchio che li ha ascoltati deve essere protetto dal vento.

150 - Chiunque abbia deplorato, non fosse che una sola volta, di aver lavorato per una Nostra missione, crea una barriera invalicabile fra se stesso e Noi.

151 - Certo la questione del combustibile in Asia si deve affrontare in modo diverso. Bisogna sfruttare abilmente quello minerale e impiantare vivai di alberi. Ma l’acido cianico avvelena da secoli il cervello dell’Asia. Persino sugli altopiani esistono depositi di combustibile minerale. Ma, guasto il cervello, il popolo è sonnolento.

Garantisco la salute ovunque il prana sia coscientemente protetto. L’attuarsi dell’evoluzione è inseparabile dal progresso di vita del popolo.

Il latrare dei cani può dare ritmo alla sinfonia. La quiete dei cimiteri è spesso più fastidiosa che il soffiare del vento.

152 - Quanto più perfetto è lo spirito, tanto più sicuramente patisce la pena profonda della vita terrena. Eppure Io Stesso dico e ridico la gioia. La gioia sta nel realizzare i mondi lontani. Facciamo un esempio semplice. Nell’oscurità della notte la carrozza vi porta verso casa. La pioggia scroscia, ma anziché essere depresso, lo spirito giubila.

Perché? Sentite che la casa è vicina e che la tenebra stessa non vi impedirà di rivedere i vostri cari.

Che è mai la miseria della vita terrena se i mondi lontani sono per noi una realtà! Affrettatevi a scoprire la via che vi conduce. Solo migliorando la comprensione della vita lo spirito riesce a fondare la strada della gioia. Se così non fosse, di che potremmo rallegrarci? Delle reincarnazioni inevitabili? Ma, senza visione del futuro, queste non sono che brani senza senso dalle pagine della vita. Invero, il semplice ragionamento animale non necessita di percepire il futuro, ma proprio la volontà di sapere sospinge l’uomo a comprendere il cambiamento delle vite. Così pensando acquisisce il diritto alla gioia e lottando si appresta a collaborare con i mondi lontani. Non mediante l’astronomia, ma nell’esistenza abituale l’uomo moltiplica le ricchezze della vita e distingue la commensura fra molti eventi quotidiani.

153 - Chiunque abbia realizzato i fondamenti dell’evoluzione, ha la responsabilità di trasmettere la sua conoscenza a un certo numero di uomini. L’annunciatore, che sia grande o modesto, sottostà alla medesima legge: tramandare il proprio sapere senza violare la libertà altrui. Le basi dell’evoluzione sono da comprendere solo spontaneamente e da applicare alla vita solo con sforzo tenace dello spirito in rivolta.

Tutta l’esistenza è da riadattare alla nuova direzione evolutiva. Ciò è inaccessibile a chi non vuol fare questo dono alla Terra in spirito; mentre quell’offerta è decisiva per concludere il sentiero terrestre. Dai più antichi precetti Vedanta sappiamo di questo principio liberatore. Ma, prima che si riaffermi l’evoluzione, Noi abbiamo la missione di dire e ridire della sua forza propulsiva.

154 - Molte volte avete fatto domanda circa gli spiriti che hanno lasciato la Terra per i mondi lontani. Ma, alla vista dello scialbo colore di questo pianeta, avete capito che è necessario giungere là dove vive la splendida realtà. Il dovere verso la Terra si compie gettando le basi dell’evoluzione. In ciò sta la collaborazione migliore con l’umanità. Non esiste cupola di vetro capace di trattenere i rami di una quercia che cresce.

Chi ne è capace, compia lo sforzo di salire!

155 - Prestate attenzione al mesencefalo. Nel suo sviluppo sta lo scopo di applicare lo yoga alla vita. Le manifestazioni vitali che si sono accumulate provano fino a qual punto lo yoga della vita sia superiore all’ascesa artificiale avulsa dalla realtà.

156 - Il ritmo della verità è una fortezza inespugnabile. Non le molte parole, ma il suono ritmico ha importanza decisiva. Perché conquistare con le parole, se il lampeggiare del ritmo espelle gli esseri più nocivi? Perché lunghe lettere, se il pensiero penetra la coscienza all’istante? Certo l’Insegnamento sul pensiero e sull’azione della volontà è già stato distorto. Gli uomini hanno tentato di compensare l’impotenza della volontà e del pensiero con l’azione meccanica. I congegni artificiali e ipnotici per indurre il sonno, ivi inclusi certi giocattoli assai brillanti, sono ridicoli. E neppure lo strabismo volontario serve a qualcosa. Chi conosce la realtà del vero Yoga della vita sa invece che il lampeggiare della verità colpisce e risuscita. Quando parliamo della necessità di essere onesti non teniamo conto degli indegni. Noi mostriamo la linea retta della sincerità perfetta, priva dell’elemento personale. La si può realizzare mediante la conoscenza diretta. L’esperienza accumulata nel centro del Calice conferisce un sapere invincibile. Quel centro è prossimo al serbatoio del sangue, che è il mezzo del nostro passaggio sulla Terra. Quindi la verità non è un’astrazione relativa: è la comprensione delle leggi cosmiche per esperienza diretta. Quindi, il Nostro contabile può sbagliare i suoi conti senza essere disonesto, ma l’ipocrita più competente non sarà mai efficace. È giusto considerare iniziazioni, meditazione e concentrazione come concetti superati; poiché si devono esprimere nelle azioni. La magia artificiale è poi tutta quanta da dimenticare.

157 - Il popolo è sempre più sprofondato nelle tenebre. Il fiore fiammeggiante non è visibile su tutta quanta la Terra.

158 - Solitamente si crede che la perfezione sia raggiungibile con molti metodi. Sono molteplici miraggi, che addormentano la mente mediocre. L’umanità in realtà ha due sole vie: o cercare con senno e ardore di realizzare l’Aum, o starsene come un cadavere in una bara, nella certezza che qualcuno o qualcosa pensi al destino di quel bottegaio dello spirito.

Lo sforzo incessante di realizzare le possibilità supreme deve occupare la maggior parte della vita umana, quale attività più importante e che esige la massima cura. Ma in realtà alla luce della conoscenza si sostituiscono i dogmi convenzionali della religione; e l’uomo, il pensatore, rende culto agli angoli polverosi e porta al collo amuleti di cui non comprende neppure il simbolismo. Dite queste verità a chi dorme nel buio delle convenzioni.

Non ci sono mezze misure; o si combatte, o si gela nella morte. Inoltre, mentre lo sforzo è pervaso dalla gioia delle realizzazioni cosmiche, il gelo della morte è intriso di terrore.

I governi che vogliono nascondere la povertà del loro pensiero con la maschera del successo convenzionale si comportano come becchini. È dunque necessario annunciare alla nuova generazione l’avvento dello Yoga della vita.

Tutte le forme di Yoga precedenti, emanate dalle Fonti più alte, si basarono su una specifica qualità di vita. Ma ora, all’alba dell’età di Maitreya, occorre uno Yoga che comprenda l’essenza di tutta quanta la vita, che tutto contenga, che nulla escluda, simile a quei giovani della leggenda biblica che si sacrificarono eroicamente nella fornace ardente, rimasero incolumi e divennero potenti.

Potreste suggerirMi un nome per questo Yoga della vita. Ma il nome più esatto sarà Agni Yoga. È proprio l’elemento del Fuoco che dà il nome a questo Yoga del sacrificio di sé. Mentre in altre forme di Yoga i pericoli diminuiscono con l’esercizio, in questa aumentano. Il fuoco, infatti, elemento che tutto collega, si manifesta ovunque e quindi consente di realizzare le energie più sottili. Il fuoco non estrania dalla vita; quale guida sicura conduce ai mondi lontani. Infatti, che altro mai inonda l’immensità dello spazio?

Contempliamo allora sorridendo la vita infuocata.

159 - Perché il nome di fuoco dato allo Yoga? L’evidenza del potere completa e rende vivida la vita e spegne le manifestazioni insipide. Il fuoco che emerge fa luminosa la materia. Rigorosamente parlando, dove è fuoco è evidente una perfezione progressiva.

Sappiamo che in certi casi l’aura, in tensione, evocò il fuoco dello spazio e si circondò di una luminescenza speciale. In questo modo avviene il contatto fisico fra l’uomo e le energie più sottili. E per Noi è di gran pregio quando le si riesce a percepire negli strati medi dell’atmosfera, e si sentono discendere possibilità inconsuete.

Gli abissi delle tenebre devono essere potentemente disinfettati. Solo il fuoco può penetrare quegli effluvi abbietti. E se vi diranno che il fuoco è pericoloso, rispondete che il pericolo è proprio la corona della vittoria.

160 - Possiamo limitare la battaglia a una sola vittoria? Un’apparente sfortuna è alle radici. Il successo è come un fiore dai petali variopinti. Ma attingete dalle radici la linfa del potere. Vi propongo di considerare il potere come il precipitante dell’esperimento. Siamo di nuovo nel giardino della vita, dove l’esperienza assicura il successo.

161 - Esaminiamo somiglianze e divergenze fra l’Agni Yoga e quelli che l’hanno preceduto. Il Karma Yoga ha molti punti di contatto con esso, quando agisce con gli elementi della Terra. Ma quando invece l’Agni Yoga realizza le vie dei mondi lontani, la distinzione si fa evidente. Il Raja, l’Jnana, il Bhakti Yoga sono tutti estranei alla realtà che li circonda, e pertanto non possono partecipare all’evoluzione del futuro. Beninteso, un Agni Yogi dev’essere anche un Jnana e un Bhakti Yogi, e lo sviluppo delle sue forze spirituali fa di lui anche un Raja Yogi. È bello prepararsi ai compiti dell’evoluzione futura senza ripudiare le conquiste spirituali del passato! Non ci sono innovazioni di cui farsi vanto, poiché è solo il combinarsi degli elementi che rigenera le possibilità.

162 - Ogni pericolo ha i suoi vantaggi. Il centro della laringe compie la sintesi. Così la spada viene temprata nel fuoco. Certo ogni fiamma è un pericolo, ma assicura la finezza della forma di ricettività. Quindi l’Agni Yoga si crea sulla manifestazione del fuoco, datore di vita e artefice di volontà.

163 - Chi vuole nuotare deve tuffarsi senza paura. E chi ha deciso di far suo l’Agni Yoga deve con esso trasformare tutta la vita. Perché si pensa di concedergli una parte di qualche ora di ozio, per vivere il resto del tempo nel pensiero impuro? In verità ogni atto deve essere soffuso con un alito infuocato e purificante.

Ricordate come ho iniziato con voi il conseguimento dell’Agni Yoga. Conducete nello stesso modo i vostri allievi verso la padronanza dello Yoga del Fuoco. Come scultori, cominciate toccando qua e là le varie superfici della materia grezza. Così, con continuità e d’improvviso, fate sprizzare le faville del fuoco vitale dalla superficie del caos. Come il libero gioco della Gran Madre acquista potenza nelle spirali dell’energia di Fohat, così, senza tema, date agli uomini una comprensione completa, anche se inattesa, di come unificare tutta la vita realizzando l’Infinito. Non datevi pensiero dei voli e delle cadute dello spirito. Possono essere nient’altro che le curve spirali del moto. Ben peggiori sono la stolida indifferenza e l’orgoglio.

Lasciate che l’Agni Yoga vi conduca secondo un disegno di fiamma, a sembiante dell’eterna concezione delle formazioni cosmiche. Questo Yoga, potentissimo unificatore, esige l’impegno di costruire tutta la vita secondo una disciplina che all’esterno non appare. Se, anziché vederla come un giogo, la si tramuta nella gioia della responsabilità, si può dire che il primo Cancello si è aperto. Il secondo si schiude allorché s’inizia a cooperare con i mondi lontani. Quando poi s’intendono i fondamenti dell’evoluzione, cadono le sbarre del terzo. E infine i battenti del quarto si spalancano quando si realizza la supremazia del corpo astrale densificato. Mentre l’ascesa prosegue, si accendono i centri dei fuochi di conoscenza, e fra il lampeggiare delle energie più sottili si sviluppa la conoscenza diretta. Amatene dunque il fuoco e vegliate sul potere che cresce.

164 - Molto si parla dell’aiuto che promana dalla Nostra Dimora. Vediamo come gli uomini lo accolgono. Chiunque immagina di ricevere aiuto, ne determina in sé, in senso egoistico, direzione e misura. Potrebbe un elefante entrare in una tana? Ma chi cerca aiuto non tiene conto della sua proporzione né della sua convenienza. Gigli dovrebbero sbocciare d’inverno, e sorgenti sgorgare nel deserto, altrimenti il merito del Maestro sarebbe poca cosa.

“Ma tu, fabbricante del deserto e signore del freddo, tu hai creata la tua sete e tremi per il gelo del tuo stesso cuore. La Mia sorgente è rimasta oltre la tua visione, e non ti sei fermato a guardare i Miei fiori. Hai inasprito il tuo cammino con l’egoismo e trovato tempo solo per non calpestare le spine che tu stesso hai piantato. Il Mio aiuto ha preso il volo come un uccello braccato. Il Mio messaggero si affretta a tornare, e il bianco Lobnor abbaia lamentoso. Il Mio aiuto è rifiutato”.

Ma il viandante continua, stolto, a gridare aiuto, e presta attenzione solo al sito della sua futura distruzione. Ecco perché Noi esortiamo sempre alla vigilanza, alla flessibilità, all’apertura della mente. Senza queste, non si può tenere il passo con la realtà.

165 - L’ascetismo non è la Nostra via. Bisogna offrire alla vita i fiori dell’esperienza. Del resto, chi sceglierebbe per sé il facile problema di un’esistenza senza scosse? Chi vorrebbe starsene spettatore nella battaglia? D’ora in poi non ci saranno spettatori né oziosi, poiché le fiamme dell’incendio già lambiscono la porta.

166 - Qualsiasi uomo si è già allineato con qualche specie di Yoga, non fosse che in modo rudimentale o distorto. Gli uomini si possono classificare secondo gli elementi, ma anche secondo lo Yoga. Spesso un bigotto non è che una perversione del Bhakti Yoga; un atleta insopportabile, dell’Hatha; uno zelante, del Raja; e un ipocrita dell’Jnana. Ma cosa mai può superare il contributo del vero Yoga, che unisce la coscienza terrena al polso cosmico? Chi può pensare qualcosa che sostituisca l’anelito fondamentale dello spirito incarnato; tale da pervadere la comprensione astrale; tale da giustificare l’esistenza del genere umano? Ma lo studio dell’Agni Yoga avvicina l’uomo ai mondi lontani.

Mi potreste domandare quali esercizi fisici giovino all’Agni Yoga. Consiglio un breve pranayama mattutino, protratto per non più di cinque minuti. È bene non mangiare carne, a meno che sia affumicata. Vegetali, frutta, latte e cereali sono sempre accettabili. Anche i vini sono tutti da escludere, salvo che per fini terapeutici. L’oppio è nemico dell’Agni Yoga. Le nubi del cielo pesano sull’Agni Yogi. Consiglio inoltre di isolare le calzature con suole di gomma, di camminare di mattina e di non fumare. Le varie comunicazioni della vita devono essere accolte con coraggio, altrimenti sarebbe impossibile decidere dove sia il buono e dove il cattivo. Chi introduce nella vita il vero Yoga, compie la sua grande missione. Quindi abbiamo davanti a noi la fondazione dell’Agni Yoga.

167 - Domanderà forse qualcuno: “È facile la vita per chi porta la Verità?”. Certo, per chiunque la trasmette, è dura. È una vita ardente, che non può mai venire spianata. È come se una cupola fosse discesa sul suo capo, gravando sui centri cerebrali. Chi lavora nel reame dello spirito giunge a compiere la propria missione solo con la lotta cosciente. La nebbia dell’ira lo insegue, poiché egli trae via il pianeta dal suo isolamento.

Chi afferma di non avere paura, è forse impavido per questo, e chi pretende di sapere, è veramente dotto? In verità chi è degno di successo compie le sue opere senza dirle buone o cattive, ma facendo come può. Così ci si costruisce la via per completare l’incarnazione. Chi è giunto alla fine del cammino, dice forse che era faticoso? La vista della meta rallegra il pellegrino, poiché sa Chi lo attende.

168 - Potrebbe un uomo salire e scendere per sé solo? In verità nessun essere può agire senza influenzare il proprio ambiente. Non solo turba con ogni atto i vari strati dell’atmosfera, ma letteralmente trascina con sé i vicini. L’uomo pertanto deve comprendere la propria responsabilità nei confronti dell’Universo. Chi migliora il proprio intendimento dimostra, per ciò stesso, un soccorso sostanziale dato altrui. Chi cade in spirito uccide forse, con quell’atto, un suo simile. A lato del pensiero cosciente scorre ininterrotta la cooperazione inconscia, che s’allarga in cerchi ampi, secondo l’aura e la legge karmica.

Non è facile stabilire chi è assassino e chi benefattore. Solo le luci dell’Agni Yoga fanno giustizia, rischiarando l’operato del nostro pensiero caotico. Ma per ottenerlo occorre consacrare sé stessi in sacrificio all’Agni Yoga; e pochi sono disposti ad affrontare i pericoli del sacrificio di sé. Ecco dunque che quanto viene insegnato è compreso solo da pochi. Ma tanti esempi si potrebbero citare, di un uomo impazzito in Asia che ne rovinò uno in Europa, o di uno sorto in spirito in America che ne risanò un altro in Egitto. Dunque i pensieri benefici sono fiori ardenti dello spirito.

169 - Come il fuoco è l’elemento che tutto comprende, così l’Agni Yoga pervade la vita terrena Per suo mezzo, la coscienza gradualmente si affina, emergono i veri valori dell’ambiente e cresce immutabile la cooperazione fra i mondi. I segni di una comprensione superiore riempiono la vita. La verità come concetto reale penetra nell’esistenza quotidiana.

Il coraggioso esploratore dell’Agni Yoga è accompagnato non solo dai pericoli propri ai fuochi dei centri, ma anche da una penosa sensibilità all’ingiustizia. Ma che sono quei rischi, di fronte alla scoperta del vero sentiero liberatore! L’Agni Yoga è come la Stella del Mattino, che annunzia la Luce.

170 - Mentre i centri si sviluppano appaiono nell’uomo sintomi incomprensibili, che la scienza, per ignoranza, attribuisce alle infermità più disparate. È dunque tempo di annotare in un libro le osservazioni che riguardano i fuochi della vita. Vi esorto a non rimandare, poiché è necessario spiegare al mondo le manifestazioni della realtà e unità dell’esistenza.

Nuove combinazioni di concetti filtrano impercettibili nella vita. Questi segni, che pochi vedono, ne costituiscono la fondazione e pervadono ogni sua struttura. Solo un cieco non vede che la vita è piena di concezioni nuove. Pertanto bisogna invitare gli scienziati a far luce sull’evidenza.

Medico, non mancare di farlo!

171 - Un Agni Yogi deve rinunciare alle convenzionalità di qualsiasi popolo, anche se temporaneamente appartiene a uno di essi. L’Agni Yogi non si specializza nel suo lavoro, anche se ha conoscenza superiore in un campo, e padronanza di un altro. Egli sostituisce la parentela di sangue con quella dello spirito. Sul suo emblema figurano la consacrazione all’evoluzione dei mondi e l’austera ripulsa del pregiudizio.

172 - Lo Yogi deve tenere puliti gli organi della respirazione. A tal fine sono prescritti latte caldo, valeriana e menta. Deve tener puliti lo stomaco e l’intestino, per cui si prescrivono liquirizia e senna di Alessandria. Deve mantenere in ordine i polmoni, e a tal fine usa aloe e anche catrame di legna, con prudenza. Lo Yogi deve conservare puro l’onnipervadente soma, e quindi far uso di muschio (animale). Dicendo purità s’intende anche il vigore ghiandolare.

173 - Lo Yogi non è mai ipocrita; lo Yogi non sparla di chi appartiene alla Fratellanza. Un tale gesto avrebbe le conseguenze di un tradimento. Lo Yogi sa a qual punto ogni suo pensiero può testimoniare contro se stesso. È benevolo verso ogni indizio evidente di evoluzione. Discerne con bravura il male dei rifiuti cosmici e flagella la falsità dove si annida.

174 - Il Maestro sorveglia i progressi dello Yogi. Ne è segno la capacità di udire la Voce del Maestro e nello stesso tempo di migliorare la sensibilità alla giustizia.

175 - Le espressioni dello Yogi abbondano di sincera partecipazione all’evoluzione dei mondi. Ma una qualità in modo specifico lo distingue: non conosce la morte, poiché per la coscienza ridesta non esistono interruzioni nella vita. Pertanto egli non sospende un solo istante il suo servizio alla Verità. Così chi consegue lo Yoga sale gradualmente le scale dei mondi, e la sua missione e il suo servizio sono in stato di flusso incessante. La capacità di serbare intatta la coscienza nei vari involucri è vitale conseguimento dello Yogi.

Finora lo Yoga è apparso di rado e in condizioni speciali, ma l’evoluzione dello spirito impone che sia introdotto nella vita. Occorre indirizzare a questo fine i pensieri della giovane generazione. Noi non abbiamo bisogno di fanatismo né di scetticismo, ma notiamo e soccorriamo ogni sana trasformazione della vita.

176 - Se vogliamo introdurre l’Agni Yoga nella vita, dobbiamo rivestirne le manifestazioni nei segni più consueti. Domandate al discepolo se desidera l’aiuto del Maestro. Vuole ricevere soccorso spirituale e materiale? Certamente. Allora iniziano le prove. Quelle improvvise del freddo e della fame sono benefiche; ed efficaci quelle, inattese, che vagliano l’incredulità, il tradimento, la falsità e la superstizione.

Vedete come lo spirito debole piega al vento, come desidera il cibo e come le labbra trasgrediscono i principi più sacri. Ma eccone uno invece, povero, che sacrifica se stesso, che sorride nel freddo e nella fame, fidando nel potere dei Principi Cosmici che l’assistono nell’ascesa; eternamente giovane, è pronto a tentare la realizzazione.

Quando pretenderete che si applichi lo Yoga alla vita, sarete veri maestri.

177 - Affermate la giustizia di tutta la nuova struttura della vita. Colpite soprattutto coloro che contraffanno i tesori altrui.

178 - La stessa inalterabile Verità viene offerta agli uomini sotto spoglie diverse. In meno di un secolo, la volgarità delle moltitudini la deforma. Purificare la Verità è quindi uno dei doveri dello Yogi.

Quando l’immagine della Verità riscoperta sorride al fedele cercatore, la gioia vola fino ai mondi lontani. Lo spazio proclama che si è purificato il destino della vita. E i volti dei Portatori del Vero sorridono. È un sorriso ben raro, ma lo Yoga può provocarlo. Quindi l’esercizio dello Yoga illumina la vita.

179 - In previsione della più grande delle battaglie dobbiamo emettere ordini secondo il solito programma. Non sarebbe giusto interrompere il corso della vita per una battaglia. Combattere è Nostro destino e va incluso nel programma di ogni giorno.

180 - Il mago presenta come straordinaria anche l’azione più comune. Lo Yogi immette nell’ambito del consueto anche la manifestazione più eccezionale, poiché sa che la natura è sempre in armonia con il suo proprio fine.

Lo Yogi non è vecchio né giovane. Non è vecchio, perché sa che la via sale per gradi. Non è giovane, perché realizza il cumulo delle esperienze precedenti. Sa passare inosservato nella vita. Sorride alle parole dello stolto, ma colpisce l’ignoranza. “Io flagello implacabile chi deforma la Verità. Mi impegno a purificare il vecchio mondo. Sarò inesorabile con la vanità. Oserò oppormi alla furia del male!”. Così proclama lo Yogi. E nella potenza di questa affermazione tempra la spada della Verità. Considerate una felicità l’ingresso nello Yoga. A chi comincia, il passato offre i suoi frutti migliori e il futuro mostra il panorama dell’azione.

181 - Vi abbiamo insegnato a cogliere il pensiero fondamentale, senza arrestarvi alla superficie delle espressioni. Come il Buddha insegnò a sviluppare un intero argomento a partire da una sola parola, ampliate anche voi nei vostri allievi la facoltà di costruire su un solo termine o un solo segno. Ma, soprattutto, evitate di ripetere. Se chi riceve lo spirito è pronto, ogni pensiero lo trafigge come una freccia. Ma se un principio di dissoluzione dei tessuti ne ha già intasato i condotti dei centri, nessuna conquista Yoga è possibile.

Certo l’Insegnamento dello Yoga giova a tutti, anche a chi non è in grado di pervenire alle manifestazioni spirituali. I suoi precetti esteriori ne migliorano comunque la salute, ne rinforzano la memoria e ne purificano il pensiero.

Ma quali sono i segni delle vittorie che esaltano lo spirito? Dapprima si accendono i fuochi interiori dei centri. Poi si ode la voce del Maestro invisibile. E infine appare la fiamma esterna che sembra unire la coscienza individuale a quella dello spazio. È allora possibile il contatto con le energie meravigliose, pericolose e sottilissime: con tutto ciò che trasforma la vita e confuta il concetto di morte.

Talora la difficoltà del contatto con l’insolito impone condizioni di vita particolari. La durata del sonno diminuisce ed è difficile restare supini. La tensione muscolare moltiplica il travaglio dello spirito e ogni avvelenamento dell’aura causa dolori. Naturalmente queste anomalie possono essere evitate senza lasciare la corrente, e la luce dello Yoga viene allora coronata dalla luce dello spazio.

Quale altra via esiste per il Nirvana?

182 - Altro segno distintivo dello Yoga è la capacità di respirare liberamente e profondamente a grande altezza. Allora il passaggio agli strati superiori del mondo astrale è a portata di mano, se la coscienza lo consente.

È sulla via dello Yoga solo chi è pronto ad ammettere insignificante la propria conoscenza; chi non cura le distinzioni conferite dagli uomini; chi non prende parte alle false dispute di religione; chi non nutre venerazione per il proprio lignaggio terreno, anche se ricorda le passate incarnazioni; chi torna ogni anno a coltivare il suo giardino, sorridendo alla tempesta che rese vane le fatiche passate; chi non sa parlare male di altri; chi ha rivolto la propria ardente ricerca verso il Supremo invisibile; chi ha rifiutato la compagnia dei traditori del Vero; chi si è circondato di pensieri puri, che fanno l’aura invincibile.

In verità Io dico che l’Agni Yogi avrà il posto che gli spetta in Terra e sopra, poiché si è avvolto nell’elemento più sottile. E quando il codardo si nasconde atterrito, lo Yogi cinge l’armatura di fuoco, senza paura.

Ricordate il battesimo di fuoco, la croce di fuoco e tutti i calici fiammeggianti che molto tempo fa ho mostrato come segni dello Yoga che sopraggiunge. Il simbolo del fuoco, da applicare alla vita, è ricordato in tutti gli Insegnamenti. Così il fuoco si è avvicinato, a sostituire l’acqua.

183 - Vi incarico di innalzare il Nome del Maestro, sì che nulla d’impuro tocchi questa catena, che collega i mondi. Vi incarico di aiutare chi non si stanca di bussare. Vi incarico di parlare dello scopo della vita terrena. Vi incarico di espellere chiunque denigri la comunione con Noi. Vi incarico di affermare la Nostra Esistenza.

La comprensione del Nostro Insegnamento deve trasformare a fondo la vita di chi l’accetta. Essa deve generare opportunità; altrimenti, perché assumere il fardello?

184 - Lo Yoga offre, fra l’altro, la possibilità di rapporto con i Maestri. A questo proposito occorre distinguere fra due correnti: l’isolata e la spaziale. La prima convoglia la risposta del Maestro prescelto. L’altra non solo consente il contatto con più Maestri, ma anche di ricevere conoscenza di ordine cosmico. Bisogna saper distinguere fra le due nel dispendio delle forze. I centri vibrano alla spaziale come lampade cui affluiscano correnti diverse. Occorre davvero prudenza per immettere nella vita giornaliera le combinazioni di una tale varietà di energie.

Avete un esempio della differenza fra le due correnti, e sapete che l’individuale influisce meno sulla salute. Per le ricerche future sarà importante sapere quale delle due è in gioco. Molti scienziati, infatti, saranno incapaci di classificare il metodo di studio. Perché un soggetto richiede cure minori, mentre lo spirito di un altro frulla come un uccello invisibile, sì che i rimedi soliti non sortiscono effetto? Questo passo dello Yoga interessa energie difficilmente applicabili alla vita contemporanea.

Talvolta, dopo il contatto con un’energia inconsueta necessita una pausa considerevole, ma lo spirito zelante non dà riposo ai suoi centri, ed ecco che Noi ammoniamo: “Cautela!”.

L’Agni Yoga appare nella vita solo oggi, e chi si è consacrato al suo influsso s’imbatte in difficoltà speciali, come fosse di una razza diversa. Quindi Noi diciamo agli scienziati: “Attenti a non sbagliare nelle deduzioni”.

Molti credono di essere pronti per dedicarsi al conseguimento evolutivo, ma le condizioni sono severissime, e chi non ha una rete grande da gettare è meglio che non provi.

185 - Qualche giovane vorrà sapere: “Cos’è, infine, l’Agni Yoga?”.

Rispondete: “È percepire, e applicare alla vita, l’elemento del fuoco, che tutto abbraccia, che nutre il seme dello spirito”.

Domanderà ancora: “Come ci si prepara a questa conoscenza?”. “Purifica i pensieri e, individuati i tuoi difetti principali, sacrificali sul fuoco dello sforzo ardente. Scegli poi un Maestro terreno e, comprendendo l’Insegnamento, rafforza il corpo con le medicine e i pranayama prescritti. Vedrai le stelle dello spirito; vedrai le fiamme che ti purificano i centri; udrai la voce del Maestro Invisibile e avrai quelle percezioni sottilissime che trasformano la vita”.

“Hai cominciato e sei aiutato, ti viene affidata una missione. Hai compreso che la gioia è una saggezza speciale. Non tornerai più alla vecchia sponda. Hai realizzato le battaglie dello spazio. L’evidenza non ti acceca più. Sei un fratello, sei un compagno avviato alla vittoria!”.

186 - Per un Agni Yogi i lavori del falegname, del fabbro e del lavandaio sono pericolosi. Bisogna prepararsi a sostenere le battaglie dello spazio e capire fino a qual punto il fuoco, evocato, raffina l’organismo. Io, in quanto Gerarca, ho appunto stabilito che la trasmissione del nuovo Yoga è superiore a qualsiasi altra missione.

187 - Se vuole introdurre l’Agni Yoga nella vita, chi lo porta non deve esteriormente estraniarsi da essa. L’Agni Yogi passa nella vita senza essere notato. Non ha bisogno di distinzioni umane. Osserva, ma non suscita l’attenzione. La corrente spaziale preclude totalmente le frecce dell’attenzione della folla, poiché non è questa che guida l’evoluzione. Anche la corrente individuale a volte deve essere protetta da certi dardi insidiosi accidentali. Ciò non significa che sia necessaria una pur minima alienazione dalla vita. Occorre solo stimare in che misura le circostanze siano degne del fine. Lo Yogi non si cura di ciò che sembra una disgrazia, poiché ne vede causa ed effetto. Gli uomini di solito scambiano per incidente ciò che in verità è effetto di atti continui e ripetuti per epoche intere. Lo Yogi scopre una bella occasione dove gli altri passano arroganti. Non stupitevi se il suo cuore risponde al più miserevole dei cani, in cui vede i germi della devozione, o se d’un tratto elegge il più umile fanciullo a futuro collaboratore.

Non appena la gente lo giudica severo e freddo, egli compie un atto inatteso di vero amore e compassione. Ma sicuramente il movente sarà mal compreso dagli astanti. L’accusa di essere un ingannatore è titolo d’onore per lo Yogi, giacché l’evoluzione è un abominio per la folla. Noi parliamo di umanità e d’individui, ma la bestia della folla è ben lontana dal costruttore.

188 - Ogni secolo introduce un certo tipo di Yoga, adatto alle condizioni fisiche del mondo. È bene non applicare l’elemento della terra dove occorre invece l’azione terapeutica del fuoco. Né valgono l’acqua o l’aria dove abbisognano ali di fiamma. Lo Yoga che realizza il potere del fuoco è indifferibile e inevitabile tanto quanto un cataclisma che sconvolge continenti interi. La comprensione delle date è prova di coscienza illuminata.

189 - Lo Yogi possiede poche cose, e nessuna superflua. Se un oggetto riveste importanza generale, dopo l’uso deve essere restituito al tesoro comune. Gli oggetti di uso quotidiano si possono anche affidare a persone fidate, ma è meglio siano bruciati, ad evitare mescolanze di aure. Ma talvolta è bene trasmettere un oggetto impregnato di un’aura particolare.

Lo Yogi si rende conto del valore intrinseco di un oggetto e non ne tiene attorno di cattivi. Gli uomini sprecano troppo tempo per i possessi. Quindi per la cultura dello spirito gli oggetti che ci circondano devono essere della migliore qualità. Nelle strutture del futuro si dovrà sollevare l’uomo dalle cure per le esigenze fisiche. La base della vita in comune presuppone che ciascuno disponga di comodità ragionevoli, per risparmio di forza e di fatica.

Potrebbe uno Yogi dissipare impunemente tempo ed energia? Si ricordi che a volte ciò equivale a un suicidio.

Parimenti si considera come ignoranza l’aver decifrato i segni della Verità senza applicarli alla vita. La comprensione dei compiti evolutivi penetrerà come un raggio nelle creazioni migliori. Valutate dunque con severità la qualità di ciò che vi si manifesta.

190 - Venendo a Noi non trascurate di portare tutto ciò che ritenete prezioso. È istruttivo studiare l’intendimento dei valori. Spesso accade che persino chi ha qualche dimestichezza con il reame dello spirito si occupi di cose brutte e meschine. Egli non pensa che le cose brutte servono le forze delle tenebre. Uno Yogi deve conoscere bene la qualità degli oggetti.

191 - È prematuro rammaricarsi per la rovina del pianeta quando non si è ancora compresa la propria. Sarebbe meglio curare le proprie ferite e procedere come costruttori. I nuovi concetti quotidiani faranno comprendere meglio le inezie della vita. Lo Yogi non vola verso regioni nebulose, ma tiene stretta la corda d’argento che lo connette ai mondi lontani.

192 - Lo Yogi è continuamente provato dal Maestro e, a sua volta, egli prova di continuo quelli che si avvicinano a lui. Spiegate cosa significano le prove del freddo e della fame, e tutte le altre. L’uomo ignorante non sa bene come espellere quelle sensazioni. Ma chi conosce l’essenza delle cose sa che non si tratta di farle scomparire, bensì che lo stato spirituale deve essere tale che nulla può turbarlo. L’affamato trova sempre di che saziarsi se il suo spirito non è degradato in una condizione animale. Chi ha freddo può sempre scaldarsi, atteso che il suo spirito sappia perché deve fortificarsi. In caso contrario non restano che irritazione animale, oscuramento della coscienza, e rovina.

È giusto aggiungere che la flessibilità è la cosa migliore per sfuggire alla trappola della vita. Lo Yogi capisce immediatamente il valore della commensura con il fine. Se per fargli ammettere di praticare lo Yoga gli si offrisse un pezzo di carne, preferirà certo mangiarlo piuttosto che divulgare il proprio segreto. L’effetto della carne si elimina con facilità, ma irreparabile invece sarebbe il danno di un segreto caduto nelle mani di un traditore. E talvolta è persino necessario lanciare un raggio distruttivo, ma ciò è concesso solo di rado. Voglio inoltre rammentarvi quanto sia importante per l’Agni Yoga il lavoro creativo. Siete stati invitati ad analizzare due composizioni musicali eseguite in modo contrastante, e lo spirito ne ha compreso dove sta la differenza dell’effetto. Così la coscienza si esalta al tocco del Vero. Un’altra astrazione che diviene per noi una realtà. E quant’è luminoso realizzare la prova continua! In essa sta il moto. Può forse uno Yogi del fuoco soccombere all’ozio?

Non lo dico per le vostre orecchie, ma perché lo applichiate alla vita.

193 - Un abile arciere continua a essere reputato tale anche dopo l’invenzione delle armi da fuoco. Lo stesso è degli Yoga. A eccezione dell’Hatha Yoga, tutti gli altri conseguono mete luminose. Sarebbe poco saggio minimizzarli. Si può solo parlare di applicazione più adatta alla fase evolutiva contemporanea.

194 - Lo Yogi dovrebbe comprendere le condizioni atmosferiche e tenerne conto nell’azione. Persino un osservatore ignorante vede chiaramente che le onde elettriche possono mutare radicalmente un certo ordine di effetti. Così, anche le tempeste magnetiche e i depositi dell’umidità hanno effetti psichici. Le perturbazioni magnetiche e tutte le manifestazioni elettriche sono Nostre alleate, ma le precipitazioni atmosferiche disturbano la corrente del fuoco. Noi usiamo un’atmosfera carica di elettricità per trasmettere anche a un uomo non preparato i benefici di certi concetti di cui è ancora all’oscuro.

Le onde magnetiche favoriscono l’uscita del corpo astrale da quello fisico. Quindi lo Yogi deve essere sensibile a tutte le attività intangibili della natura. A tal fine gli necessita, soprattutto, il contatto con il prana. Perciò non chiuda mai la finestra, tranne forse in caso di grande umidità. Giovano i bagni prolungati o caldi, senza movimenti bruschi. I moti improvvisi, tutti quanti, disturbano l’aura, e Noi li evitiamo. Un ritmo veloce non spezza l’unità con l’atmosfera, ma i movimenti convulsi feriscono l’aura come aghi.

Molte sono le osservazioni che possono agevolare la struttura del futuro, ma per compierle bisogna rendersi conto che persino le zanzare conoscono gli stati dell’atmosfera meglio degli uomini. Eppure l’uomo pensa che, in quanto re della natura, ha diritto di non sapere nulla.

195 - Talvolta è indispensabile coprire i centri con strati di soma; altrimenti l’asprezza delle condizioni esterne li infiammerebbe. Ecco ancora una volta la necessità dell’equilibrio, che il Nostro Maestro chiama l’aureo mezzo e che si può definire come pienezza di comprensione.

196 - Sapete che certi combustibili hanno effetti nocivi. È bene dunque stare attenti alla costruzione dei caminetti. In ogni caso è meglio non rimanere a lungo presso un focolare, sapendo che genere di ospiti siano attratti dalle emanazioni dei cibi, specie se sanguigni. Sono migliori la carne di pollo e le affumicate.

Altrettanta solerzia occorre per mantenere pura l’aria della camera dove si dorme. Ricordate che, quando il corpo astrale si allontana, il corpo fisico resta senza protezione e, se l’aria è inquinata, l’arrivo di certi ospiti è inevitabile. Il miglior disinfettante è la menta, che giova anche al corpo astrale, poiché questo lascia il fisico più spesso che non si creda, per scopi diversi. Può vagare nei pressi del corpo fisico, senza meta, o acquisire utili nozioni. È dovere imperativo di ciascuno creare le migliori condizioni per il corpo astrale.

Bisogna anche badare che in casa non resti acqua sudicia. Fontane e acquari domestici sono vivai di cose indesiderabili. Del resto, perché torturare pesci e uccelli in prigione?

Conservate inoltre una stanza, o anche un angolo, in assoluta purità, dedicata al Maestro. Una poltrona potrebbe essere accanto alla finestra, in cui nessuno si sieda. Inoltre, non vi entrino i curiosi. Con questi comportatevi nel modo più normale, sì che la loro impudenza scivoli senza presa sull’aura. Questi sono consigli per rafforzare lo Yoga.

197 - È bene pensare alle Nostre imprese e attestarne la giustezza. La minima duplicità di pensiero devia la freccia lontano dal bersaglio, e allora è meglio lasciar stare lo Yoga. L’oscurità di Coscienza è una eredità dello stato animale. Chi vorrebbe pensieri nebbiosi? E nessuno vorrebbe avere risposte altrettanto oscure. Bisogna purificare la corrente dello spirito. Ma Noi non siamo spazzacamini, per pulire a forza i canali dello spirito. Diciamo piuttosto che bisogna dare la possibilità di trasmettere aiuto.

198 - Lo Yogi non ha abitudini, che sono la carie dell’esistenza. È naturale per lui seguire un programma d’azione definito. Non gli riesce difficile troncare i vincoli dell’abitudine, poiché lo stato di tesa vigilanza gli rivela di continuo nuove vie di accesso alle circostanze. Ma l’indolenza è lo scheletro dell’ignoranza. Quanti regni ha rovinato!

199 - Il Nostro Insegnamento non è sicuro nelle mani di chi non lo applica alla vita. Ditelo agli amici di ogni nazione, che trovino subito modo di fortificare le loro esistenze con i precetti dello Yoga. Troppi sono quelli che parlano e pochi quelli che fanno, lo non vedo l’utilità delle solite conferenze, ma riconosco la necessità di colloqui personali. Inoltre non si devono tacere né le difficoltà né i vantaggi. Correlate lo Yoga agli avvenimenti del mondo, poiché si tratta di inaugurare un sistema di vita; senza di che, i moti sociali degenerano in una mascherata di vecchi regimi. La libertà, questa severa disciplina, potrà rigenerare la vita solo se la nuova comprensione della realtà dell’energia psichica entrerà nell’esistenza quotidiana. Ripetete che si chiede una nuova comprensione per applicarla alla vita!

200 - Può darsi che una certa manifestazione sia necessaria solo per alcuni. Le moltitudini ignoreranno l’accostata della nave; il giorno dopo diranno: “Dov’è scomparsa la vela? Perché la spiaggia è deserta?”.

“Non avete visto il carico prezioso portato a bordo e dormivate quando spirava il vento dell’alba”.

Non si può parlare chiaro alla folla, che quando spunta il mattino ode ancora le voci della notte. L’idra è vulnerabile solo a un colpo inconsueto. È dovere dello Yogi studiare come colpirla senza fallire.

Chi s’impegna senza sosta per una conoscenza superiore è in costante atteggiamento di guardia. Chi altri è degno di essere chiamato guerriero? Non è questi il seminatore? Non è la guida? Ecco tre appellativi d’onore per lo Yogi. Ma verrà l’ora di svelare il campo della sua semina. Chi lo misurerà? Poiché il campo dello Yogi è lo spazio. Chi può elencare le sue vittorie, quando i fuochi in lui sono accesi? Come contare quelli che ha salvato, se li conduce senza neppure chiederne il nome?

201 - È diffusa l’errata opinione che lo Yogi goda di una salute perfetta, nel senso comune. Ma come fare uno strumento sensibile con un tronco? Le corde della “vina” non valgono forse in quanto rispondono al minimo intervallo tonale? Altrettanto risonante è l’apparato senziente dello Yogi. In verità egli solo conosce le indescrivibili pene fluttuanti che trasformano l’essere suo, così come si tendono le corde per accordare un liuto.

È chiaro pertanto che Noi non diciamo mai che la via dello Yoga sia senza pericoli. Come evitare il dolore mentre si rigenerano i centri? Il fuoco della cognizione arde con veemenza.

Ma ormai sapete che quanto dico non è solo simbologia astratta. La solita nomenclatura non serve per questi dolori, finché la scienza non si deciderà a riconoscere l’importanza basilare dell’energia psichica, o spiritualità. Meno si comprende che lo Yoga ha i suoi pericoli, tanto più si è remoti dall’unione con la Coscienza Suprema. A tal fine non bastano voli occasionali: occorre il canto incessante del volo della coscienza. Il liuto non è sempre squillante, ma la sua intonazione è sempre armoniosa.

Chi tenta lo Yoga per avere salute robusta farebbe meglio ad accontentarsi di discutere idee elevate, senza applicarle, bevendo con gli amici. Poiché la salute dello Yogi libra come le ali dell’aquila che sale in volo. Il suo occhio vede come quello dell’aquila, che sapete. La sua calma è come la tensione di un’onda marina.

202 - Lo stato di salute dello Yogi è come un liuto che viene accordato. Lo stesso è del suo lavoro. A volte sonoro, a volte silente, avvolto nel velo della giusta finalità. Suo scopo è pervadere lo spazio con affermazioni valide e dirigere l’energia là dove il Vero è umiliato.

Come biasimarlo, se appare repentino o scompare per lungo tempo? È ora di svincolarsi dall’attaccamento a un luogo particolare. Solo il pensiero e l’azione possono condizionare la residenza terrena. Il viaggiare è quindi inseparabile dallo Yoga. Come acquisire altrimenti quella sensibilità che nasce dall’essere mobili? Come si tempra l’indipendenza? Dove si costruisce la solitudine della realizzazione? L’opera dello Yogi si ripercuote e si espande per virtù dello spazio. Egli deve conoscere bene lo spazio e saperne estrarre le parole per il popolo.

203 - Quelli che vanno dallo Yogi per ricevere istruzione, non sono tutti egualmente meritori. Lo Yogi deve capire chi giunge per caso; chi potrà essere un allievo; chi in futuro potrà a sua volta istruire altri allievi, così perfezionando se stesso per loro mezzo. È grave per chi si accosta allo Yoga e poi vorrebbe tornare alla vita di prima. In verità è più facile per il corpo astrale rientrare nelle strette del fisico, che per chi ha acquisito anche un solo grano di conoscenza tornare nelle tenebre del pregiudizio. Ammonite chi vuol sapere dello Yoga. Non dobbiamo illudere nessuno.

204 - Molti sognano lo scudo che protegge lo Yogi, ma trovano fastidioso forgiarsi la spada. Ma non si può imparare a colpire con la spada di un altro.

205 - “Svegliati!”. Gli uomini ripetono volentieri questo comando. È un monito sorprendente, specie quando è detto, nel sonno, proprio da quelli che continuano a dormire. Dormono per anni; dormono per tutta una vita; a volte si addormentano di colpo e nel dormiveglia ripetono parole incomprensibili. Non parliamo di coloro che passano senza meta, ma persino certi allievi, che già comprendono, soccombono ad attacchi di sonno animale. Il Maestro deve allora destarli, se necessario, anche con un fulmine. Poiché il sonno si tramuta facilmente in ossessione.

India benedetta! Tu sola hai serbato il concetto di Maestro e discepolo. Il Guru sa dirigere come una nave lo spirito dell’allievo. Sa disperdere l’assalto del sonno. Sa risollevare lo spirito che langue. Guai a chi mente presentandosi a qualcuno come suo Maestro, guai a chi pronuncia con leggerezza quella parola per onorare se stesso! In verità, lo spirito che ha compreso la via dell’ascesa fiorisce, mentre sprofonda chi rimane nella doppiezza di pensiero.

Domandate a un ragazzo indù se vuole avere un Maestro. Non avrà bisogno di parlare per rispondere, perché gli occhi ne diranno il desiderio, la devozione, l’impegno. Il fuoco di Aryavarta si accenderà nel suo sguardo. Il fiume dei Rig-Veda scorrerà per le falde dei monti.

Chi può descrivere a parole tutta la processione dei Maestri? O la s’intende come un serpente di sapienza, o, ciò non essendo, si ha tenebra, sonno, ossessione. Non per intimorire, ma è il caso di dire a chiunque abbia iniziato lo Yoga: “Il tuo sostegno è il Maestro. Il tuo scudo è la lealtà nei Suoi confronti. La tua caduta sono l’indifferenza e la doppiezza di pensiero”.

Chi sorride sia agli amici che ai nemici del Maestro è ignobile. Chi non Lo tradisce, nemmeno con la reticenza quando occorre parlare, è degno di passare la soglia.

206 - Avete ricevuto i segni dello Yoga in alta montagna. Vi siete convinti che né il freddo né l’altitudine nuocciono alla salute. Infatti, come potrebbe sopportare il tremito supremo chi non ha vinto il freddo? Come contemplare i mondi lontani se si temono già le alture della Terra? Come ritenere di essere liberati in spirito se non si sa dominare la sensazione transitoria della fame? Quando lo stomaco è pesante l’ascesa è finita. Una misura d’immersione nella vita terrena è certo necessaria.

Ma allora lo Yoga offre molti vantaggi, oltre alla coscienza cosmica. Lo Yoga porta una corrente spaziale e il Nostro aiuto in tutte le azioni benefiche. La scienza della cooperazione è l’unico vero approccio. È importantissimo comprendere lo Yoga nelle sue applicazioni d’uso, per consentire a Noi di rispondere praticamente.

207 - L’Amrita è un composto di precipitati delle energie più sottili. Come chiamare dunque l’impegno dello Yogi, saturo di tutte le proprietà già menzionate? Ogni suo sforzo è impregnato di una preziosa combinazione di energie. Questo composto è come un disco: le imprese ardenti dello Yogi salgono proprio come un disco di luce. Egli non compie azioni indifferenti, se no sarebbe come chi, salito senza intenzione su un monte, guarda attorno costernato. Lo Yogi agisce e il suo atto si tramuta in bellezza.

Parimenti i suoi discepoli imparano a praticare dall’istante stesso della comprensione. È necessario specialmente che gli allievi sappiano dominarsi quando il Maestro è assente. Giusto in quelle occasioni la loro imprevidenza rende grande libertà, perché il concetto di Maestro non è compreso e quindi la via per l’Amrita è preclusa.

208 - Le leggi dell’energia che si desta nell’uomo, allorché realizza l’Agni Yoga, agiscono in modo positivo e inevitabile. Nessuno che vi sia stato introdotto può negare che la sua esistenza ne sia stata profondamente mutata. O si è ampliata di molto, o è divenuta decisamente inutile, secondo le qualità dello Spirito.

Noi diciamo a tutti: “Ecco, accetta il calice dell’Amrita”. Ma ciascuno è libero di prenderlo o di lasciarlo.

209 - Trattate con precauzione uno strumento quando è ben accordato: è come una torcia accesa nel buio. Se lo turbate fate danno a voi stessi, poiché il suo sentiero interplanetario è immutabile. Lo Yogi, teso alla meta, sfolgora come il sole. La sua via non è facile.

210 - Si dice che lo Yogi non ha desideri; in compenso è tutto impegno e tensione. Un desiderio non è attivo, poiché genera aspettazione, che è la madre della stasi. Lo sforzo, invece, produce movimento, per cui lo spirito sale. Si dice che lo Yogi non ama, ma è pieno di compassione. Gli uomini concepiscono l’amore solo come un intreccio di legami. Al contrario, la compassione non ha vincoli, poiché collabora al Vero. Si dice che lo Yogi sia sostenuto da forze inesauribili ma, come il giardiniere che ama il proprio lavoro, coltiva il vivaio del suo giardino di possibilità.

211 - La Madre, presso i Druidi, custodiva la conoscenza, che non fosse pervertita. Così la Madre dell’Agni Yoga proteggerà l’Insegnamento dalla distorsione. La comprensione fiammante della Verità è difficile, ma il compito di vigilare non ammette tradimento. La spada solare non trema nella mano, e il ginocchio non flette davanti alla menzogna. Così è da intendere l’Insegnamento che contempla la creazione di una nuova vita. Esso decreta: “Tu hai udito; sappi che da questo momento sei responsabile di qualsiasi distorsione!”.

212 - Gioia! Gioia! Gioia! Lo Yogi deve conoscere la saggezza della gioia. Il Benedetto comandò di preservare la gioia dello spirito. Chi sente la presenza dello spirito già si rallegra, sapendo che è illimitato.

213 - È arduo vivere per chi ha raccolto molte possibilità ma che, per circostanze esterne, è impotente a esprimersi. Il paragone più calzante è quello di una pentola a pressione sottoposta all’azione del fuoco spaziale. Si devono allora applicare correnti alterne di raffreddamento. Il fuoco dello spazio, che arroventa persino le pietre, è inseparabilmente connesso ai canali dei centri. Quindi il Maestro ammonisce anche lo Yogi più avanzato nel sacrificio di sé: “Sii prudente!”.

214 - Di rado il cristallo di Materia Lucida è visibile nella dimensione che vi è stata mostrata. Perché ciò si produca è necessaria la concomitanza di speciali correnti magnetiche. Il cristallo sembra attratto dalla Pietra. Inoltre acuisce il centro del terzo occhio e si manifesta come il materiale da costruzione dei più alti livelli astrali. È una delle energie più sottili e sarà un ingrediente della formula dell’energia promessa all’umanità, sempre che questa voglia accettarla. La sua luce può essere intensificata a piacere e darà un’illuminazione senza consumo di materiale e suscettibile di assumere qualsiasi forma. È un problema risolubile, ma è indispensabile il desiderio dell’umanità. Altrimenti non sarà possibile dare accesso al corso delle energie più fini. Le forze di queste energie sono connesse all’energia psichica; quindi ogni abuso è distruttivo.

Si ricordi che Materia Lucida è insostituibile, non solo per illuminare ma anche per risanare. È il rimedio migliore per calmare i nervi, poiché connette come un ponte l’energia psichica umana e l’energia cosmica, le cui riserve sono illimitate.

215 - Un uomo adirato è come un toro. Ma chi invece colpisce per giustizia è come uno spirito luminoso. Quando mai gli uomini capiranno la meraviglia di diventare come gli Esseri Supremi? Per ora si vergognano finanche di pensarlo.

216 - Ecco perché è tanto importante, specialmente adesso, prestare attenzione all’Agni Yoga: ogni secolo l’energia psichica viene risvegliata d’imperio nell’umanità; ma di solito i bipedi non osservano quel decreto benefico.

Ecco un esempio. Al principio del secolo passato sorse un’onda di romanticismo, ma fu incompresa nella sua sostanza, cioè, propriamente parlando, senza eroismo. A metà dello stesso secolo il mondo s’infognò in un materialismo negativo, che a conti fatti mancò di studiare le vere proprietà della materia. La fine del secolo vide un completo declino, mentre era stata destinata a una rigenerazione dei valori. Il principio di questo secolo fu segnato dalla guerra e da rivolte nazionali, mentre l’energia psichica puntava verso la conquista di altri mondi. In tal modo i valori destinati furono, di pieno volere, pervertiti. A metà di questo secolo lampeggeranno segni di varie energie non assimilate, e gli uomini correranno ancora una volta a disperdersi in false direzioni. È quindi tempo di dare i segni del vero sentiero, a chi ha occhi per vedere. Purché abbia tempo di impratichirsene, sapendo quant’è breve l’ora.

217 - Quando scegliete i discepoli non abbiate fretta. Sottoponete i candidati a tre prove, che rivelino se stessi senza saperlo. La prima riguardi l’affermazione del Bene Generale; la seconda la difesa del Nome del Maestro; e la terza sia per dimostrare indipendenza d’azione. Se durante la prova uno di essi comincerà a protestare, ricusatelo. Se si lamenterà di nascosto, ricusatelo. Se cadrà depresso, ricusatelo. Dei traditori non parlo. Dall’esito della prova misurate le loro capacità. Tutti hanno la libertà del volere, e il pianeta stesso è in potere dello spirito umano.

218 - Se parliamo delle energie più sottili dobbiamo conoscere i sintomi delle loro manifestazioni. “Più sottili” significa che la qualità dei loro effetti differisce dai fenomeni usuali. L’energia più potente è la meno tangibile. È proprio la coscienza che controlla la forza dell’energia universale. La sostanza cerebrale assorbente è impregnata dalla coscienza spaziale. Questo è un processo che non si può dimostrare; è incommensurabile. Così, una ruota che gira veloce sembra ferma, e solo il moto dell’atmosfera intorno rivela il grado di tensione. Del pari accade con le energie più sottili: se ne può osservare la manifestazione solo a grande distanza. L’acido cianidrico, incolore, non è visibile. E non appena l’energia della coscienza inizia la propria azione fulminea, già gli effetti appaiono sulle onde spaziali circostanti. Nello stesso modo la materia irradiante acceca con le sue manifestazioni incipienti, mentre le sue vibrazioni più sottili sono appena percettibili.

La stessa legge è evidente in altri processi. Prendiamo, per esempio, le reazioni della folla. Un discorso convince l’uditorio, ancorché la reazione susseguente sembri imponderabile. Eppure non si può dire che il fattore più persuasivo fosse lo stimolo originale. È davvero possibile che il grado di coscienza sia mutato e al tuono sia subentrato il silenzio. Ma del potere del silenzio abbiamo già detto. Si formulano così circostanze perfettamente comprensibili ma invisibili. Gli uomini ne notano le conclusioni, ma lo Yogi ne prevede tutto il sottilissimo processo di formazione. Per lui il detto “nulla è casuale” spiega l’arcobaleno delle reazioni. Le formazioni si dispongono a strati di vari colori, ed è bene ricordarlo. Come nelle operazioni chimiche, anche in quelle psichiche cerchiamo di evitare la monotonia del procedimento. Ogni uniformità prevista stronca una moltitudine di possibilità. Tutto ciò che appare inatteso suscita invece nuovi disegni nella reazione alle energie più sottili. Di che vantaggio saremmo all’evoluzione se non capissimo la differenza delle reazioni?

219 - Che appellativo serbare per l’Agni Yogi? Certo, egli è un propugnatore del Vero. Percepire la Verità è cosa a lui naturale come la luce al fuoco.

La crescita della sensibilità non può essere descritta, ma intensifica i cinque sensi noti, nonché i sette connessi al corpo astrale, che solo raramente vibrano in un guscio terreno che funga da risonatore. Così è bene prestare molta attenzione alle percezioni di un Agni Yogi. In esse sta la Verità, come una fiamma di luce.

220 - L’Agni Yoga non è solo uno sviluppo progressivo delle capacità umane; deve anche provocare la combinazione con le energie cosmiche che pervengono al pianeta in ogni dato periodo. È un fatto da comprendere bene. Altrimenti si vedrebbe apparire una sequela di malattie, e i rimedi esterni provocherebbero risultati catastrofici.

Come curare quelle manifestazioni dei fuochi? L’unico modo è di utilizzarli come forze efficaci psichicamente attive. Come guarire i dolori della colonna vertebrale, se dovuti al risveglio di Kundalini? Chi lo sa li sopporterà di buon grado, alleviandoli con frizioni a base di menta. Come arrestare il bruciore del terzo occhio quando inizia a funzionare? Non è più razionale lasciare che si sviluppi, proteggendolo dal sole? In tempi antichi gli uomini si annodavano i capelli in sommità del capo per proteggere quel canale. Chi può bloccare il plesso solare quando comincia a roteare? Ogni ferita al serpente solare può culminare in una lesione del cervello. Altrettanto pericoloso è interrompere il funzionamento del centro del Calice. Certo, l’oppio con il suo veleno intercetta il moto dei centri, ma allora sarebbe ancora più semplice decapitare il paziente!

È chiaro quale allarme provocherebbero questi moti inesplicabili dei centri, se non li accostassimo tramite il canale dell’energia psichica. Strano a dirsi, lo studio per reperire le tracce fisiche delle precipitazioni dell’imperil porterebbe a scoprire quelle dell’energia psichica. Si notano tracce di imperil in ogni canale nervoso. Ma si può vedere che attorno a ogni suo granulo si raccoglie una sorta di sostanza che ne assorbe il veleno virulento. Il precipitato dell’energia psichica sarà scoperto, poiché qualsiasi energia ha un suo cristallo fisico. Chiunque abbia visto i cristalli di Fohat e di Materia Lucida sa come siano visibili anche quelli delle energie più sottili. La giusta direttiva di ricerca sarà la combinazione delle energie fisiche con la saturazione invisibile dello spazio. La via del metafisico non ha portato a risultati evidenti. L’alchimista riposa nella sua bara. Ma la chimica scoprirà la realtà tangibile se combinerà la giusta comprensione dell’energia psichica con il fuoco che tutto unisce.

Considero necessario offrire l’occasione, ma il libero arbitrio non deve essere violato. Chi vuole capire, capirà! Mai dare una formula troppo completa. Lasciate campo al libero volere.

221 - Avete visto il precipitato dell’imperil. È proprio questo veleno a causare agli uomini tutta la loro ansia. Non dimenticate che l’ignoranza più grassa non equivale a una sola goccia di imperil. Poiché questo non è un prodotto personale; evaporando permea lo spazio, della cui purezza siamo tutti responsabili.

222 - Il libero arbitrio promuove numerose contraddizioni. L’uno lo volge in licenza; un altro in irresponsabilità; un terzo ne fa un folle orgoglio. Solo chi ha sopportato la disciplina dello spirito comprende quanto sia severa la vera libertà. La rovina della libertà è come la festa dell’ignoranza. Gli uomini non sanno riconciliarsi alla Gerarchia della conoscenza, né apprezzare l’austerità del volere. Ma come sarebbe possibile uno Yoga senza una volontà responsabile? Ogni Yogi, per così dire, para i colpi di spada col cuore, tanto risponde di ogni atto della sua volontà. Le conseguenze possono anche essere indescrivibilmente gravi, ma egli sa perché lo ha scelto. Così ci si può figurare lo Yogi come un guerriero instancabile.

Chiunque sia di ferma volontà, che entri!

223 - Gli artigli non vi spaventano; il ruggito non vi atterrisce; gli animali, docili, sono pronti a servirvi. La via dello Yogi trasforma così i pericoli in fiori di fuoco. Quando vi esorto a custodire le accumulazioni terrene, mi riferisco alla corazza di forza spirituale. Noi biasimiamo ogni spreco. Ogni accumulo è un passo verso la libertà. Quali sono i confini delle acquisizioni permesse? Il Maestro sanziona ciò che è lecito per conoscenza diretta e per esperienza. Uno Yogi può fare qualunque cosa. Ma non tutto gli è concesso. Quali sono allora i suoi limiti? Li stabilisce la responsabilità, mediante il possesso spirituale. Solo questo possesso è degno di uno Yogi. Le altre cose non sono che le armi del guerriero, restituite al Comandante dopo la battaglia. Non c’è da esitare in questo.

“Signore, ecco le mie armi, la spada tagliente e lo scudo. Come pesa l’elmo, che in battaglia era più leggero di una piuma! I sandali mi legano il passo e i bracciali sono come catene ai polsi”.

Risponderà il Comandante: “Ogni battaglia ha le sue armi. Riponi queste, ormai inutili. Saranno date a chi uguaglierà lo stato del tuo spirito. Ogni genere di combattimento vuole le sue armi. La spada è ormai corta per te. Ti darò l’asta di luce e frecce che volano lontano”.

Chi ha visto il nemico a distanza di spada, sa scoccare la freccia della vittoria. Ma molti guerrieri non sanno quali sono le armi adatte, perciò soccombono al nemico. Ma chi cade in tal modo, perché incauto, non è degno d’onore. Questa norma di combattimento è indispensabile a tutti gli Yogi.

224 - Il corpo sottile dello Yogi, quando è liberato, visita vari livelli di esistenza. Voli nello spazio e tuffi nelle profondità del pianeta sono egualmente possibili. Lo studio dei cataclismi consente di comprendere le stratificazioni della vita. Si possono osservare animali pietrificati perché colti in una corrente minerale. Si possono percorrere i canali sotterranei e vedere fino a qual punto sono erose le fondazioni del pianeta. Così lo spirito dello Yogi si abitua alle condizioni di corpi antichi, e nulla gli appare stabile o completo. Ciò è necessario per il progresso dello spirito. Il desiderio insaziabile di perfezione nasce quando si comprende l’imperfezione.

225 - È errore credere che l’elevazione della Coscienza possa avvenire per intervento di un’esaltazione soprannaturale. Come in basso, così in alto. Ovunque sono lavoro ed esperienza. La coscienza nutre lo sviluppo del corpo sottile. Non esiste una sia pur minima sensazione che non serva a crearne il tessuto. È proprio questa la condizione che usualmente si trascura. Si crede di poter compensare con una sola azione grande una sequela di piccole faccende domestiche. Ma dov’è il piccolo e dove il grande? Quindi tutte le azioni dello Yogi sono sempre permeate di considerazioni sottili. I suoi atti denotano capacità di osservazione ed esattezza. Non rivelano pregiudizi, né abitudini inutili. Lo Yogi va come un leone, senza neppure spezzare gli arbusti indegni di attenzione. Ma colpisce senza esitare. Quindi bisogna valutare l’importanza di ciascuna delle nostre azioni.

Non rimandate a domani l’impianto di un nuovo giardino; solo l’azione immediata e senza indugi rafforza il vivaio della coscienza. Il giardiniere esamina con cura ogni nuova radice che trova in giardino. Per lo Yogi ogni filamento della coscienza è una fibra dei mondi lontani.

226 - Lo Yogi è paragonabile nelle sue opere a uno scalpellino o a un orefice intenti al lavoro più delicato. In verità, è come un fabbro; questi soltanto sa modellare un disegno complesso con un tocco delicato. Del pari, lo Yogi sa vedere le condizioni invisibili dell’intento umano. Si apre la via verso ciò che usualmente non si vede e impara a discernere le cause vere degli eventi. La vigilanza è un’esperienza sua propria.

Può lo Yogi estraniarsi del tutto dalla vita? Tanto si avvicina alla perfezione che non può sopportare a lungo neppure la consueta esperienza interplanetaria. Lo Yogi U., a voi noto, si è creata per tal ragione un’esistenza interplanetaria. Essa si rivelò utile all’umanità e fu inclusa nella fondazione delle ricerche sulla densificazione del corpo sottile. Cito questo esempio per mostrare che ovunque è necessario il lavoro personale e cosciente.

La depravazione manifesta nel mondo sottile impedisce all’umanità di procedere incessantemente verso la perfezione. Ma quel mondo è corrotto dal mondo terreno; quindi la guarigione deve partire da questo. Dunque lo studio dello Yoga non è solo perfezione di se stessi, ma anche miglioramento del mondo sottile. Lo Yogi, mutando coscientemente lo stato del corpo, raggiunge la tensione del lavoro spirituale. Non solo abbrevia la pausa fra le incarnazioni, ma indirizza immediatamente il pensiero verso imprese utili. Così, con lavoro incessante, unisce i mondi isolati e afferma la realizzazione di tutto ciò che esiste.

227 - Ogni conquista cosmica può contenere un’insidia, se difetta la cautela. Si riesce a padroneggiare nuove energie, ma cresce il pericolo di ossessione per chi è debole in spirito.

Questo problema dovrebbe essere studiato scientificamente. Si presenta in due fasi ben definite. Prima: continuità di vita in stati diversi. Seconda: influsso del volere di un essere su quello altrui. Dunque esseri viventi nei corpi sottili di vario grado possono sovrimporre i loro pensieri su quelli degli incarnati in Terra. Quell’energia, non realizzata, può assecondare l’unità dei mondi. Ma, unendo i superiori, apre anche la via agli inferiori. Del resto già sapete fino a qual punto gli spiriti inferiori cerchino di attaccarsi alle emanazioni terrene. Quindi occorre predicare agli uomini la fermezza della volontà, poiché l’ossessione è uno stato dei più biasimevoli. Solo l’intervento di un terzo volere, fermo e puro, può porre fine a quel disordine, che colpisce qualunque età e stato sociale.

Tocca al medico scoprire i sintomi di una volontà estranea. Se egli è sufficientemente puro e non teme di chiamare a sé quell’ospite indesiderato, può impiegare la propria volontà. Ma neppure la partenza dell’ossessore è sufficiente; poiché per mille giorni ancora non è da escludersi una ricaduta, e il paziente deve vigilare con cura i propri pensieri. Dite queste cose ai medici.

Innumerevoli sono coloro che vogliono influire sull’uomo con i pensieri più degradati. Ma per salvare l’uomo basta avere potenza e trovare il giusto ritmo del comando. Lo Yogi ha il dovere di espellere le influenze perniciose.

228 - I centri, quando aperti, sono un canale di evoluzione cosmica, e i medium sono come navi senza timone. Tutti gli uomini devono passare per i canali evolutivi, verso la perfezione. Ma i centri chiusi la rigettano lontano. Aperti, sono segno della giusta direzione, ma la medianità è solo un indizio di pericolo. Il medium è una locanda dove alloggiano mentitori disincarnati.

229 - Traendo vantaggio dal magnetismo delle grandi altezze e dai centri aperti di sorella Urusvati, abbiamo analizzato i cristalli di Fohat e di Materia Lucida, i sedimi dell’imperil e le emanazioni dell’energia psichica. Pensate che, se queste emanazioni sono visibili a occhio nudo, sono pure tangibili. Tutto ciò che è tangibile può essere condensato. Il che significa che è possibile accumulare nuova forza vitale. Pertanto ci prepariamo a conquistare nuove energie proprio con metodi sperimentali di laboratorio.

Tramite le proprie emanazioni naturali, l’uomo può ammassare nuova vitalità. Ciò che è diffuso nello spazio può essere applicato direttamente. Ecco perché la città montana di Conoscenza è indispensabile. Ecco perché è necessario studiare lo sviluppo dell’energia psichica.

230 - Bisogna studiare con attenzione quei casi che vengono detti di doppia esistenza. Alla peggio si tratta di un’ossessione. Alla meglio, è qualcosa che sopravvive da incarnazioni passate. Talvolta lo spirito si riavvicina a esse, al punto di riviverle. Questa condizione, che non rientra nella coscienza dell’incarnazione corrente, abbisogna di cure sollecite. Non è bene infastidire con troppe domande. Ma anche in questo caso lo Yogi può giovare. Può ingiungere di non toccare il passato. Vedete che Noi Ci occupiamo delle vite trascorse solo in casi di necessità, per non evocare dall’Akasha le emanazioni del passato.

231 - Non si dovrebbe mai chiamare a raccolta gli uomini nel proprio cortile. Persino i Grandi Maestri hanno riempito fino all’orlo il calice della conversione, temendo di non riuscire a trasmettere l’Insegnamento. Ma ogni Insegnamento si dispensa in un’epoca determinata. Pervade lo spazio e con le sue emanazioni si dirama per vie insospettate. Noi sappiamo che molto di ciò che fu accolto con grandi clamori fu poi sommerso dalla prima ondata di confusione. Ma è sorprendente vedere come cresce la semina invisibile.

Molte volte un libro, deriso, fu gettato via solo perché potesse attirare la dovuta attenzione. Certi testi accrebbero la loro influenza perché furono bruciati. Non è tanto la persecuzione che è da temere, quanto piuttosto il plauso. È bene ripeterlo; perché gli uomini sono molto servili verso la folla e non capiscono quanto siano inutili le riunioni contingenti.

Lo Yogi sa come trasmettere le parole dell’Insegnamento, con parsimonia, ma saggiamente. Dare tutto a tutti è una calamità per lo spazio. Che pochi ma saldi tronchi costituiscano la futura foresta. I piccoli arbusti si divorano a vicenda e producono essenze malignanti. Da tutte le manifestazioni naturali si possono studiare le modalità di crescita degli organismi superiori, e il concepimento e l’incarnazione del pensiero sono appunto organismi superiori. Frammenti di pensiero non hanno certo conseguenze, ma il pensiero incessante ed esatto può essere una colonna per l’Insegnamento.

232 - Qual è l’uomo che non ricusa la guida? Quello che ha lasciato alle spalle ogni pensiero di vita comoda. A chi dare i mezzi per combattere? A chi non sarà disertore.

233 - Non cercate lontano ciò che è vicino. Che danni irreparabili vennero all’umanità dalle intense ricerche nel campo della magia! Invece di badare a migliorare la coscienza, ci si limitò alle parole altrui, pur senza saperne l’importanza, né il ritmo.

Nulla è più contrario dell’evoluzione che le formule pietrificate della magia. Il mondo astrale è stato separato dal fisico proprio e soprattutto dalle arti magiche. L’ossessione, naturalmente, è spesso dovuta a un incantesimo. La medianità è buona compagna della magia.

Le formule magiche proclamate in pubblico sono frutto di menzogna. Rimane in esse qualcosa che si dovrebbe trasmettere solo oralmente. Di certo lo Yogi è l’opposto del mago. Questi si affida a parole congelate. Quegli inala costantemente il fresco respiro del Cosmo. L’uno, appena nato, è già vecchio; l’altro resta giovane attraverso tutti i mutamenti. L’uno cerca di ferire con la parola altrui, lo Yogi colpisce con un pensiero libero. Il mago si difende con una misera punta, l’altro è protetto dalla corazza del proprio sguardo. Lo Yoga non ha nulla in comune con la magia.

234 - Come sapete, un piccolo rivo si trasforma in un torrente impetuoso quando ha raccolto in una sola corrente tutte le rapide e le cascate. Così per lo Yogi non esiste distinzione fra conoscenza buona e cattiva. Egli ne assimila ogni specie e ne fa uso. Abituatevi a trasmutare ogni sorta di sapere. Quali regioni starebbero dunque sotto di noi? Come nutriremmo la fiducia, se rifiutassimo i materiali necessari?

235 - È giusto che certi dolori siano detti sacri. Lo spirito sale per loro mezzo, e non c’è altra via. Noi non conosciamo un solo esempio in cui la coscienza poté espandersi senza dolori fisici. Con quanta attenzione dunque si deve considerare qualsiasi manifestazione, se a ogni ora che passa ci si può attendere la trasmissione delle energie più alte.

236 - Quale fede è la migliore? Quale dubbio il peggiore? La fede migliore è quella che afferma senza parole. Il dubbio peggiore è quello passeggero. Non è la serpe corrosiva del dubbio quella che più terrifica, poiché con una sola vittoria la si può distruggere. È il brulicame di piccoli vermi, che è più difficile da eliminare. La fede più forte non si lascia travolgere dalla parola né dal pensiero. Meglio bere veleno che stare dolenti nel dubbio. Chi è benedetto dalla fiducia non ha bisogno di corazza.

237 - Per andare dal Maestro non c’è che un modo: camminare senza voltarsi indietro. Il pensiero d’insuccesso è già una sconfitta. Chi sa dove andare vola come aquila sull’abisso. Sapete che le circostanze sono magnetizzabili.

238 - Non è mai accaduto che un’aura, vecchia d’incarnazioni precedenti, non abbia causato fatica; specialmente poi se il karma si affianca a compagni di via poco desiderabili. Ma quando un incontro ha termine si prova sollievo, come quando si restituisce l’avere altrui. Non meno della metà degli incontri terreni sono causati dalle incarnazioni passate. Pensate a figurine di sughero attratte dalla tensione di forze elettriche molto elevate.

Una vasta applicazione di karma crea combinazioni complesse, come un rapporto doppio e triplice. Ma è meglio dare che ricevere; poiché ogni saldo chiude il passato, mentre il ricevere torna a legare.

239 - Abituatevi a pensare che nulla di utile va perso. Ponete mente al gran numero di pericoli che vi circondano. Rendetevi conto che la conoscenza pesa. Il Buddha esortò il figlio a serbare la gioia, perché essa è difficilissima in Terra. È meglio sopportare tutto il peso della conoscenza che restare fuori dalla realtà.

240 - Tutti i pensieri che riguardano la morte vanno esaminati. Se non vi fosse nessun pensiero di suicidio, se tutto fosse pervaso di lavoro, sarebbe necessaria una lunga vita in un solo corpo? È più efficace suddividere il tempo in esperimenti diversi. L’economia di energia è alla base della creazione. Entrare in una dimora nuova permeata di ozono significa possibilità di nuove conquiste. Lo Yogi ha il compito di distruggere il terrore della morte.

Si può cadere in tale stato di limitatezza che trasferirsi nella città vicina costituisca già un avvenimento. Dopo di che si avrà paura di cambiare abitazione e poi anche il semplice mutar d’abito costerà fatica. La gente inerte teme soprattutto la morte. Teme persino di pensarci e concepisce quel momento di trapasso come una condizione definitiva. Ma anche la pelle del corpo si rinnova, senza che si chiamino i becchini a sotterrarla. Perché allora non raffrontiamo il microcosmo e il Macrocosmo, ricordando i detti sulla indistruttibilità dello spirito che si leggono nella Bhagavad Gita?

241 - Può uno Yogi provare stanchezza? Certo, e può anche ammalarsi. Ma saprà che deve radunare nuove riserve di energia. Saprà dove ha speso energia in gran copia e con calma prenderà muschio e valeriana.

È una gioia sapere che il nostro organismo ha bisogno di energie fresche. La fatica del passato è la felicità del futuro. La ripresa di nuove energie segna sempre un progresso sul passato. Il che vuol dire che la stanchezza è un’alleata. Sapendolo, l’accorto serpente cambia la pelle e non assale durante la muta. Sa che la sua rigenerazione dipende dal riposo. Quindi l’uomo che conosce la causa della stanchezza si concede il riposo del saggio, chiamando al lavoro centri completamente diversi.

242 - È arduo ammettere che pochi sono animati dal desiderio di dare tutto, di dare allo spazio, ai mondi invisibili, di contribuire efficacemente all’educazione di sconosciuti. Questo isolamento dalla vita abituale consente percezioni nuove.

Esistere nello spazio non è facile. Per il cieco è un ostacolo, come un muro. Se la via conduce lontano dalla città, il cuore riesce a sopportare la pressione delle sostanze velenose. Altrimenti sarebbe inconcepibilmente difficile correlare il mondano e l’eterno.

243 - Tutta la realtà è costruita sulle leggi dello spazio. Anche il primo inizio di una malattia o della convalescenza è inavvertibile. I primi inizi si notano solo a costo di una osservazione continuata, poiché ogni atto legittimo prolifica numerosi effetti che lo accompagnano, le cui leggi stanno nel reame delle energie più sottili.

244 - “A chi giace nel sepolcro, Io do la vita”. Ecco l’affermazione più chiara della reincarnazione e della continuità dell’esistenza.

245 - Perché la Terra è malata? Perché i raggi dei pianeti non riescono a penetrarne l’aura contaminata. Che ne sarà dell’uomo, se interrompe il rapporto con la coscienza suprema e affonda nell’ignoranza più crassa? Dal pianeta Raj al microcosmo, la legge è una sola. Dimentichi dei mondi grandi, gli uomini si sono allontanati dalla perfezione e non la capiscono. Quei mondi sono divenuti per loro il sogno di un folle e il processo di migliorare se stessi un passatempo inutile e pericoloso. Faticando come schiavi per la paga, sperano solo nella fine del passaggio.

Le religioni li hanno atterriti con i loro verdetti e spogliati del loro coraggio. L’uomo caduto in balia della religione di stato è come un mulo che porta un carico che non conosce. La religione è forse questione da accettare come un’ordinanza di polizia? Come fidarsi dei decreti di estranei pagati per comunicare con il cielo?

La funzione dello Yogi in fatto di religione di stato è di grande importanza. Impavido, avveduto, infaticabile, egli deve aiutare il genere umano a ricordare la legge dell’Unità. Il suo pensiero, come una spada affilata, sfolgora nello spazio. Pronto a mutare le modalità della comunione, pronto alla conquista, pronto a bollare l’ignoranza, invita l’umanità a cercare le cause delle reincarnazioni. Questo pensiero servirà a modificare le qualità del lavoro e della comprensione. Contemplando le possibilità inerenti agli uomini, chi non vorrà osare, con coraggio? La corona della vittoria non spetterà forse a chi insegnerà agli uomini il coraggio? Altrimenti le teste degli uomini, come quelle dei porci, resteranno rivolte ai rifiuti della Terra.

246 - L’umanità odierna ha molte caratteristiche perverse. Gli uomini di oggi vogliono essere personalmente convinti di ogni cosa. Questa parrebbe una virtù mirabile, ma ne possono derivare gli effetti più inattesi. Una volta convinti, poi gli uomini tornano alle loro occupazioni come prima. Il fatto più stupendo non lascia la minima traccia nella loro esistenza quotidiana. Stupefacenti sono alcuni che, pur ritenendosi scienziati, non degnano di uno sguardo le manifestazioni più utili. Qualsiasi scoperta resta per loro, almeno per un secolo, un’ipotesi discutibile.

Donde viene questa pigrizia mentale? È un processo di morte che ha segnato la fine di tutte le razze umane. È la vecchiaia, è il segno della fine, è il rifiuto di evolvere. Ecco perché costantemente consiglio di avere rapporto con pochi, prescindendo dallo stato sociale.

Altrettanto distorti sono i concetti dell’aiuto e della qualità del lavoro. Gli uomini vogliono solo quell’aiuto che si confà al loro orgoglio, e quelle effimere creature non badano affatto alla qualità. Che qualcuno almeno si faccia responsabile. In questo modo si otterrà un pensiero più flessibile.

247 - Le novità in fatto di lingua sono ben viste da Noi. Esse evitano la convenzionalità dell’espressione e, soprattutto, del significato. Le epoche che passano accumulano abitudini, con il loro seguito di pensieri pietrificati. Cataclismi e rivoluzioni introducono concezioni inattese e parole nuove. Espressioni vecchie cadono in disuso e con esse i costumi antiquati. Non la lettera è pericolosa, ma il senso. Se dico, per esempio: “le circostanze si dispongono bene”, gli uomini, per la loro tendenza mentale, ne deducono che sono favorevoli. Ma ciò che s’intende per successo supera il concetto di buono o di cattivo. L’esito di un disegno non dipende dall’uniformità del colore, ma anzi dal riverberare dei contrasti.

È altrettanto arduo per gli uomini ammettere che bene e male sono relativi. L’uno trova affermazione per virtù del suo opposto.

Se gli uomini si accorgessero dell’impetuosa corrente di corpi spaziali, irrefrenabile ed eternamente nuova, finirebbero per riconoscere il principio impellente della vita. Ogni istante dell’esistenza ne acquisterebbe mobilità e indicherebbe i legami col passato e con l’inevitabile futuro.

Lo spirito lanciato verso il futuro non si appesantisce con residui inutili del passato. Vuole poter esprimere i nuovi concetti che incontra. Abbatte le barricate delle parole. È più presto perdonabile un tentativo non riuscito che il rispetto appassito, consuetudinario, per un anziano. Con il moto si amplia quell’orizzonte di idee cui aderiamo per circostanze di nascita. La discendenza ereditaria fisica è quasi incompatibile con quella dello spirito. Quindi la capacità di mutare le forme esterne favorisce le lotte dello spirito.

I precetti di tutti i Maestri a proposito del valore transitorio degli oggetti miravano al moto. Con essi non additavano l’ascetismo, ma l’uso saggio delle cose.

248 - La capacità di penetrare il significato intimo delle parole è data dalla ricettività del centro interiore, qualunque sia la struttura del linguaggio. Sottoponete l’idea più semplice a mille persone, che la discutano, e ne ricaverete un solo commentario adeguato. Bisogna decidersi a capire veramente la lingua parlata. Lo Yoga aiuta a comprendere bene il pensiero. La ricettività dello stesso centro, della laringe, consente di capire lingue diverse.

Nelle scuole si dovrebbero leggere agli allievi brani in lingue straniere, notando come essi le comprendono. La mano si assuefà docilmente agli oggetti familiari. La coscienza afferra senza sforzo suoni familiari in passato. Quante utili osservazioni si possono compiere con facilità! Lo Yoga insegna costantemente questa gioiosa vigilanza.

249 - Date alle cose il loro valore, ma evitate la sovrabbondanza. Il pensiero più biasimevole nasce appunto fra cose non necessarie. Come tentacoli si allargano i triti pensieri sull’uso e la distribuzione degli oggetti. Gravi sofferenze emanano dai prodotti di epoche antiche. Il rinnovo delle forme determina un corso di pensiero inatteso.

Dal momento che dobbiamo usare gli oggetti, non consideriamoli con indifferenza. Le loro qualità e importanza nella vita quotidiana dell’evoluzione sono degne di esame. Certo per una casa nuova occorrono cose belle e nuove, ma trovarle è quasi impossibile. Ciò significa che il pensiero umano deve volgersi a nuove decisioni. Ma per costruire a nuovo l’ambiente si deve sapere in che direzione procede la vita. Ma come accingersi a tale riforma dell’esistenza se gli uomini pensano di doverla trascorrere come animali, senza vedere passato né futuro?

Ponete una domanda sul significato della vita e ne avrete le risposte più scoraggianti. Mentre lo spazio stesso chiede a gran voce energia e decisione, le folle umane cambiano foggia ai vecchi mantelli. L’umanità è stata ridotta nell’attuale stato disastroso dai suoi trattati; eppure quelli nuovi che si apprestano hanno per base proprio quei testi senza valore. Abiti nuovi tagliati da stracci vecchi.

È terribile vedere come gli abitanti della Terra si sono occlusa la via. Non servono le preghiere, ci vuole un duro lavoro. Bisogna insistere. Portate dai tempi, nuove occasioni incombono. Possibile che i “mercanti” non se ne accorgano?

Lo Yogi compare al momento giusto e addita la felicità in vista. Egli sa costruire la vita perché conosce i valori e la commensura. La vita stessa porta a galla la necessità inderogabile di uno Yoga. Come e dove rivolgerebbero altrimenti gli uomini i loro tentativi?

250 - Se alla data stabilita l’azione è inevitabile, allora tutte le circostanze sono propizie. Il fuoco illumina la via. Il tuono tiene svegli nell’ora di guardia. La pioggia battente lava il fango del sentiero. Non sorgono manifestazioni contrarie. I Nostri Raggi piegano il sentiero e lo coprono con una cupola di sicurezza. Se vi avvertiamo che il passaggio sotterraneo è stretto, è solo per informarvi. Vi fermiamo solo quando è opportuno mutare la rotta e allora vi diamo una nuova Indicazione. Talvolta è preferibile aggirare il monte piuttosto che scalarne a gran fatica i picchi aguzzi. Noi non abbiamo nulla da negare, poiché ciò che esiste è innegabile; ma bisogna applicarlo. Allora non vi può essere né pena né sconforto, ma solo grande letizia.

Noi conosciamo tutte le erbe che crescono nel Nostro prato; ne sappiamo ogni proprietà e quindi per Noi non esistono erbacce. Ciascuna è nociva in tempo prematuro; ciascuna benefica nel momento critico.

251 - Di che parliamo Noi? Della devozione e della vigilanza. La devozione: irrefrenabile, invincibile, creativa, che adorna il sentiero. La vigilanza, che tutto penetra e comprende, infaticabile, che rafforza l’aspirazione. Sono molti quelli che le nutrono entrambe? Dove andrà a finire il devoto, se è cieco? E si può custodire l’occhio di un traditore guardingo? Affidiamo quindi tutte le erbe al devoto. Mostriamo tutti i fiori a chi è vigilante.

Il concetto di devozione è molto scaduto. Gli uomini sono presto scontenti. Il Nostro elenco di fedeli non è lungo. Tenete prezioso ogni indizio di devozione. Ma la fedeltà si misura solo nei momenti difficili e la vigilanza solo nel fitto della nebbia. Il Nostro Scudo non è che fedeltà ben compresa. Amore, prontezza, sollecitudine: ecco come gli uomini la descrivono. Ma questi frammenti sono come un sorriso di simpatia; la vera devozione è ardente, come un guerriero pronto a battersi. Parlate sovente della devozione ed elogiate la vigilanza. Gli uomini hanno bisogno di affermazioni.

252 - Qualsiasi illusione può essere intensificata fino a divenire una realtà. Dunque si possono considerare come lucciole. Perché spegnere ciò che fa luce?

Sterminate la tenebra dell’ipocrisia, ma lasciate vivere ogni singolo petalo di sincerità.

253 - Abbellire il futuro con tutti i fiori dell’ispirazione è la luce dell’aurora. L’ornamento del passato è una ghirlanda funebre. Chi afferma il potere dell’avvenire è Nostro guerriero; la sua stessa forza verrà ingigantita dal tesoro del futuro. Giacché l’ora dell’impeto è come un turbine, il voltarsi indietro è parente della putrefazione. Tutto il passato è stato bruciato per lo Yoga del fuoco.

254 - L’impegno umano corrisponde poco alle proprietà dell’energia psichica. Certe sue qualità non hanno più tracce di coscienza. È difficilissimo per l’umanità capire l’infinitudine dell’energia e la sua propensione per l’azione indipendente. L’umanità reagisce con prontezza all’energia delle azioni fisiche, ma raramente afferra un’altra cosa, che è ben più notevole. Ciò che appunto è degno della massima attenzione è che l’energia psichica può agire a grande distanza e come per conto suo. Come il proiettile sparato dal cannone produce effetti suoi, così la nostra energia può causare risultati del tutto separati e durevoli. Certo la sua durata dipende dalla quantità. La si può inviare di proposito, ma possono avvenire anche proiezioni subconsce, se avviata in una direzione consueta. Quando quel proiettile è stato lanciato lontano si può avvertire una momentanea diminuzione di energia. Ma chi lo sa non se ne turba. Al contrario, sostiene la trasmissione con la propria coscienza.

Avete udito la leggenda delle nubi che ruotano sospese sui luoghi di speciale importanza. Essa si basa proprio sulla stessa proiezione di energia, che può essere tanto potente da creare manifestazioni fisiche, poiché quando si fonde con gli elementi produce le combinazioni più insolite. Ma durante l’attività di questa energia isolata è probabile un senso di fatica, da accettarsi come naturale conseguenza dell’impoverirsi del tesoro.

Quando le circostanze non consentono dilazioni, l’energia separata agisce. Naturalmente una nuova struttura attrae la coscienza più prossima. Si spediscono dispacci, come squadre di soccorso, a portare coraggio, prontezza, ingegno. E spesso chi li riceve, come chi li ha mandati, ignora l’accaduto. L’invio di energia è possibile perché lo spirito è divisibile. Essa agisce mediante quella trasmissione, e nello stesso tempo chi l’ha inviata si sente come sollevato da una fatica. Quanti messaggi del genere volano veloci nello spazio! Qualcuno di essi non sarà la base di un nuovo pianeta?

255 - Accendete una torcia e subito una moltitudine di insetti vi brulica attorno. Proclamate l’energia psichica e immediatamente appaiono condizioni diverse, piccole e grandi, prossime e remote. L’energia psichica diviene una vera calamità. Molti sarebbero sorpresi all’apprendere che un magnete fisico, e questo, che è psichico, sono attuati dalla stessa energia. Questa energia fondamentale della coscienza è disseminata dall’elemento del fuoco, onnipresente. Talora è indiscernibile, ma molte volte segue un impulso cosmico o è raccolta da una coscienza evoluta. In tal caso, per accertare effetti evidenti, non occorre un’osservazione profonda. Così si possono attribuire a una sola origine i domini più contrastanti.

Come far capire che nel grande numero delle energie universali alcune influiscono su centri insospettati, unendo così i vari regni della natura? In tal modo una pietra si avvicina alla coscienza umana.

La scienza moderna evita di spiegare la sostanza di un magnete. Onde di coscienza, come quelle dell’oceano, inscrivono nello spazio le immagini della creazione. Le correnti magnetiche nelle sostanze più disparate sono poco studiate. Ma conoscete bene qual è il pensiero collettivo dell’umanità.

Come per contagio di una causa invisibile, i pensieri simili si diffondono. Una forza li raduna, li dirige, li intensifica. Quelli che ponevano un magnete sul sommo del capo, allo scopo di approfondire la coscienza, conoscevano frammenti del Grande Insegnamento. Raccogliendo onde magnetiche da varie regioni, rinforzavano le loro risorse di energia psichica. È perfettamente possibile unire diverse correnti e rinnovare la coscienza. A tal fine è d’uopo soprattutto avere mentalità aperta. Ecco la prima condizione per lo sviluppo della coscienza.

256 - Il Guardiano delle Sette Porte lamentava: “Ho visitato gli uomini con un fiume incessante di miracoli, ma non li notano. Fabbrico nuove stelle, ma la loro luce non riesce a mutarne il pensiero. Sprofondo continenti interi negli abissi marini, ma la coscienza umana resta immota. Erigo montagne e insegno il Vero, ma gli uomini non voltano neppure il capo. Mando guerre e pestilenze, ma neanche il terrore li costringe a pensare. Offro la gioia della conoscenza, e fanno una sola zuppa di quel sacro festino. Non ho altri segni per trattenere gli uomini dalla distruzione”. Così gli rispose il Sublime: “Quando il costruttore getta le basi dell’edificio, lo descrive forse a gran voce a tutti quelli che vi lavorano? L’ultimo di questi sa le dimensioni che gli sono state dettate, e solo pochi conoscono lo scopo per cui faticano. Chi scava fra le pietre delle antiche fondazioni non intende una sola delle nuove. Ma il costruttore non si lagna se gli operai non capiscono il piano in tutta la sua grandezza. Deve solo distribuire il lavoro secondo le capacità di ciascuno”.

Così, a proposito della coscienza umana, sapremo che a chi non può contenere né sa ascoltare andrà solo il lavoro più umile. Chi ha capito stia saldo, come centomila saggi. E i segni, come iscrizioni, si sveleranno al suo sguardo.

257 - Può accadere che vi domandino in qual modo sono utili gli ostacoli, dal momento che l’energia psichica, come un magnete, attrae tutti i vantaggi. Quando aumenta la velocità della nave, cresce la resistenza opposta dall’acqua. Molti ostacoli sono evocati dal nostro stesso impeto. Il medesimo processo attrae a noi particelle ignorate della volontà contraria. Se sono molto forti, il nostro assalto si sviluppa con altrettanto vigore. È infatti soprattutto importante che le correnti che incontriamo siano forti, poiché allora sprizza la nostra fiamma.

Considerate come benefiche le vampe di fuoco, ma pericolose le esplosioni. Con le prime intendo che al centro il cristallo della fiamma resta intatto, mentre nelle seconde anch’esso va a fuoco. Se qualcuno si dice depresso dalle circostanze, siate certi che procedeva spento e al primo scontro la sua coscienza si è confusa. È talvolta difficile distinguere l’istante in cui ciò avviene, ma poi la confusione avvelena tutte le altre azioni. Ma se il passo è saldo, le forze contrarie sono benefiche. Ne sprizzano lampi e il tuono va a scuotere mondi lontani. Dalla nullità nascono solo nullità. Come augurio di buon viaggio auspicate dunque di evitare la nullità.

Il futuro è costruito dai lampi di realizzazione e la loro potenza dipende dalla forza contraria. Quindi non si cerca il successo navigando nello stagno a bordo di una tinozza.

Se Noi diciamo: “Nuotate”, significa che dovete tentare l’oceano. Le sue grandi ondate non faranno che esilararvi. La prova delle forze non è semplicemente la crescita delle forze? Quando attraversate un abisso, fate l’impossibile. Ma l’avete già fatto altre volte, e sorridete. Vedete, non parlo di sogni, ma di ciò che è stato provato e di cui esistono testimoni.

Essere audaci significa semplicemente conoscere la strada. Altrimenti, chi apre una porta chiusa sarebbe già un eroe. Cosa l’attende oltre quella soglia? L’Agni Yogi ne sorride.

258 - Noi affermiamo la realizzazione “con le mani dell’uomo”. Perché insistiamo sulla necessità di agire con le mani? Sembrerebbe più semplice aggiungere alcune energie sottili alle possibilità umane. Ma, ripeto, il nocciolo della questione sta nella coscienza. Fintanto che le energie sottili non sono comprese, non giovano. L’energia non realizzata coscientemente può persino essere distruttiva; come un elemento sfrenato, può demolire i dintorni. Invero la comprensione è già quasi padronanza, ed è già commensura. Finché il genere umano non intenderà la sostanza dell’energia, è essenziale insistere sul principio: “con le mani dell’uomo”.

Noi non diminuiamo le possibilità, anzi provvediamo un’uscita dalle condizioni attuali. È tempo di accettare l’Incircondabile, la catena di energie indescrivibili così prossime a noi. Se il sale è sulla tavola, non è detto che lo si sia già gustato.

259 - Lo Yoga farà luce su molti concetti. Possibile fare a meno del desiderio, se persino lo spirito s’incarna per desiderio? I desideri sono faville di moto. Che vuol dire allora che lo Yogi ne è libero? Vediamo il senso esatto delle parole: lo Yogi è svincolato non dalle possibilità del desiderio, ma dal loro peso. Si sente libero perché non ne è schiavo. A mano a mano che si fa degno del fine, scarta con discernimento i desideri in nome di ciò che è più essenziale. Questa facilità di mutamento libera lo Yogi. Nulla gli impedisce di procedere.

Sono proprio i desideri inerti, nati morti, che incatenano l’umanità. Nessun essere, tranne l’uomo, si lega con nodi indistruttibili. Mancanza di cautela, o karma altrui, portano il contagio dei desideri; e anziché procedere, si perde qualsiasi flessibilità.

Vedete quelli che se ne stanno al muro del pianto. Cosa li ha fermati? Quale forza li ha distratti dalla contemplazione e dalla comprensione del mondo? Un desiderio minuto, quasi impercettibile, li ha gravati e ha chiuso i loro occhi. Come si è fatto monotono il loro mondo! Il desiderio, come un parassita, ne dilapida l’energia. Il desiderio è un verme e incatena. È scintilla, ed è un’ala. Chi ne è libero sale in alto, a comprendere. Chi ne è schiavo piange disperato.

260 - Nella vita molti concetti sono indistruttibili, ma bisogna restituirli al loro vero significato. Così è della solitudine. In nessun passo è detto che lo Yogi deve essere fisicamente solo, ma la solitudine di spirito è inevitabile. Consacrando se stesso, egli cristallizza la propria individualità. E quanto più è generoso nel dare, tanto più rimane irraggiungibile.

Bisogna investigare i veri rapporti fra suono e colore. Nello sviluppo dell’energia psichica uno stadio è detto luminoso, quando l’essere comincia a emettere luce. Questa risonanza di luce è il grado che apre la possibilità di realizzare i mondi lontani.

Notate il verde. È la conoscenza dell’essenza. Dallo spazio si raccolgono anche altre forze, altrettanto inattese. E la manifestazione dei raggi di luce è come un ponte per il fuoco dello spazio. Chi dà è indistruttibile come la fiamma! Chi si riempie di luce va impetuoso verso la luce!

261 - Chi è attaccato alla vita non è un eroe. Chi la spreca inutilmente non è un eroe. L’eroe reca con precauzione il suo calice, pronto a offrirlo per la costruzione del mondo. Anche qui, la stessa contrapposizione. Lo Yogi capirà. Capirà il valore del ritegno e saprà combinarlo con l’insoddisfazione. L’eroe non è mai pago di quanto ha conseguito. Anela all’azione, ma è sempre pronto ad astenersene. Pur agendo per lo spirito, non si astrae dalla Terra. Irreprensibile, senza cedere terreno, non tralascia mai ciò che ha cominciato e non inizia nulla per profitto personale.

Cerchiamo di capirlo, se vogliamo discernere tra il nostro tornaconto e la cura del Bene Generale. Sottile è la linea che separa la soddisfazione di sé dal lavoro per l’evoluzione del mondo.

Solo una grande coscienza sa distinguere il movente interiore. Solo una grande coscienza è capace di tollerare giudizi contrastanti.

La logica ha avvelenato molte parole; gli uomini scelgono a seguito di uno scambio di parole, non per il loro senso. L’Insegnamento può aprire gli occhi se è accolto in pienezza di spirito. Lo si può attraversare come si cammina su un bel pavimento ricco di ornati. Il disegno al buio non appare; occorre luce per vederlo. Al buio sembra privo d’importanza, adatto tutt’al più per una danza leggera. I simboli più sacri possono essere calpestati dall’ignoranza.

Non l’occhio, ma la coscienza esorta alla cautela. Chi vorrebbe ostacolare l’opera del Maestro? La gioia della rinuncia nel nome del Maestro splende come un arcobaleno.

“Signore, accetta ciò che possiedo, se Ti serve!”.

262 - Si parla molto degli ostacoli, ma li si usa poco. Quando si capisce come utilizzarli, la gioia penetra nel lavoro. Ma non appena si profila un ostacolo gli uomini cominciano invece a pensare alle loro proprie sensazioni, dimentichi del vantaggio creato apposta per loro. Vorrebbero ogni cosa al solito modo, con i vecchi sistemi. Ma Noi preferiamo le azioni inattese e gli effetti inconsueti. Gli uomini sono paghi se qualcosa avviene a loro come ai loro simili più ordinari, ma Noi vogliamo per loro un successo maggiore. Insegnate a valutare il vero danno in base all’utilità dell’evento. Ci è difficile trasmettere correnti di successo insolito, se cercate di scansare le vie inconsuete. Tutti conosciamo uomini che vivono nel lusso. Se solo sapessero di cosa si privano, in tal modo! Si preferisce perseverare nelle solite abitudini, dimenticando che le usanze del corpo sono incastonate in quelle dello spirito, che s’indebolisce e paventa gli atti coraggiosi. Così gli uomini divengono esseri ordinari, tutti con le stesse gioie e gli stessi dolori stereotipi.

Impariamo a gioire per gli ostacoli, sapendo che, se bene accolti, mutano presto nel successo, che sarà come una rete colma di pesci. Pertanto guardiamoci attorno per capire da quali pericoli siamo protetti solo in virtù della devozione al Maestro. Ma accade molte volte che ci fidiamo di Lui solo nelle cose grandi, ed esitiamo nelle modeste. Spesso vediamo gli ostacoli grossi e trascuriamo la moltitudine di quelli minuti che sciamano all’orizzonte. Ma uno scorpione piccolo, non visto, punge come uno grosso. Un occhio d’aquila è necessario non per vedere le montagne, ma i granelli di sabbia.

263 - È una gioia che già abbiate compreso l’importanza della battaglia. Legioni intere vengono inghiottite nella mischia senza che distinguano la salvezza dal pericolo. Prima del tramonto sciamano le zanzare, ma a quale scopo? Non si sa nemmeno distinguere la gioia dalla paura.

La battaglia mondiale coinvolge tutti gli esseri, ma pochi intendono il senso di ciò che accade. “Aspettiamo domani”, pensano gli uomini. Ma il loro domani viene solo dopo il mezzogiorno.

264 - Questo episodio viene attribuito al Benedetto:

Una volta Egli rese visita al Governatore di Rajagriha. Questi Gli fece notare l’immacolata pulizia della sala di ricevimento. Ma il Benedetto gli disse: “Mostrami piuttosto la camera dove dormi, il bagno e il focolare. Quest’aula è contaminata da molti che sono indegni, ma sono i luoghi dove si crea la coscienza che devono essere senza macchia”.

E continuò: “Distingui fra quelli che capiscono e quelli che assentono. Chi intende l’Insegnamento non tarda ad applicarlo alla vita. Chi assente, annuisce e lo presenta come una grande saggezza, ma non lo pratica. Molti hanno assentito, ma sono senza frutti e senza ombra, come un bosco secco. Li attende solo la dissoluzione. Quelli che capiscono sono pochi, ma assorbono come una spugna la conoscenza e sono pronti a usarne il liquido prezioso per lavare gli orrori del mondo. Chi ha compreso non può che applicare l’Insegnamento, poiché commensurando se stesso al fine lo accetta come una soluzione della vita. Non perdere tempo con quelli che assentono. Dimostrino prima di rispondere all’appello”.

Così è attribuito al Benedetto l’atteggiamento più adeguato verso i nuovi venuti.

Non serve tornare a calare il secchio in un pozzo vuoto. Il seminatore non spande il seme sulla nuda roccia. Chi assente è pronto ad accettare i benefici, ma il primo ostacolo lo atterrisce. Dunque mettetelo alla prova con degli ostacoli.

265 - Il tocco delle energie sottili è come di un tessuto delicatissimo. Ma indossa le stoffe più fini solo chi ne apprezza il valore. Distinguete in tal modo lo spirito preparato e ardente. Chi non accoglie il dono dello spirito, appassisce. Con l’ignoranza, sempiterna, i servi delle tenebre distruggono se stessi.

266 - Nella solitudine dello spirito maturano le forme future.

Lo Spirito delle Tenebre, meditando come incatenare ancora meglio gli uomini alla Terra, pensò:

“Che conservino abitudini e costumi. Nulla li inchioda meglio delle forme divenute consuete. Però questo metodo vale solo per le masse. La solitudine è molto più pericolosa. Allora la coscienza s’illumina e si creano forme nuove. Limitiamo dunque le ore di solitudine. Che gli uomini non restino mai soli. Darò loro un riflesso, che si abituino alla loro propria immagine”.

I Suoi servi portarono all’uomo uno specchio!

267 - Chiunque si approssima a Noi può visualizzare il passaggio in un’altra condizione. È come un uomo che ha imparato a viaggiare. L’inesperto invece teme persino di salire sulla passerella che porta alla nave.

268 - La vita scorre precipite come una cascata. Ma non molti se ne accorgono. Chi desidera solo la quiete vive come in una tomba. Cos’è la quiete? Questo concetto è un’invenzione degli oscuri. Quanta premura mostrano gli uomini quando ne parlano! La concepiscono come riposo. E quest’ultimo è sempre connesso ai piaceri terreni. Ma la gioia dell’ozio non fa per Noi. Quando mai la natura è inattiva? Come parte di essa, siamo soggetti alla stessa legge.

Non è sempre necessario correre. Ma neppure si può stare per sempre davanti a una porta sprangata. L’analogia con la vita di una qualsiasi pianta fornisce un esempio di attività incessante.

269 - Giustamente avete osservato che Noi non torniamo su argomenti già discussi. Ma chi segue i Nostri discorsi si accorge che salgono a spirale. Non potrebbe essere altrimenti. Se accogliessimo anche una volta sola un commento inferiore, la spirale ne sarebbe guastata. Lo stesso sarebbe se nell’esporre saltassimo troppo avanti. Anche da questo sortirebbe un danno. Ma non si possono recidere deliberatamente tutte le linee della vita. Ciò avviene in qualsiasi manifestazione. Il problema è solo questo: può la coscienza salire senza sosta? Certamente sì, se ci accordiamo a intendere la quiete come purificazione del pensiero. Così si scansa il nemico principale.

270 - Ciascuno ha il suo nemico, la cui levatura determina la sua stessa, così come l’ombra dipende dalle misure dell’oggetto. Non è il caso di preoccuparsene molto, ma neppure di sottovalutarlo. Non c’è uomo senza ombra.

Akbar, detto il Grande, considerava con solerzia i nemici. Il suo consigliere favorito ne teneva l’elenco. Akbar sovente domandava: “C’e qualche nome di valore sulla lista? Quando ne leggerò uno, manderò i miei saluti a quell’amico travestito”.

E diceva ancora: “Sono felice di aver applicato alla vita il sacro Insegnamento; di aver dato con pienezza; e di esser stato messo in luce dall’ombra di grandi nemici”. Così parlava Akbar, che ne sapeva il valore.

Mai un Insegnamento è stato migliorato dai suoi seguaci. Se il nemico è un’ombra, la calunnia è il suono della tromba.

271 - La coscienza assimila meglio l’idea del moto se trasmessa da forme riconosciute, cioè da combinazioni di simboli. Valutiamo il simbolo della coscienza. Certo un battello è assai migliore, come simbolo, che una moderna nave a vapore, poiché la sua precarietà corrisponde ai pericoli degli elementi. Anche in seme lo spirito è soggetto agli effetti degli elementi. È bene quindi essere amici del fuoco, che tutto unisce.

272 - Il Maestro non sminuisce mai. Quando il fatto è accaduto, lo si può esaminare.

273 - La realizzazione dei vari rapporti fra Maestro e allievo ha un senso stabilito. È vero, le fasi d’approccio all’Insegnamento differiscono, tanta attrazione è nelle prime, tanta responsabilità nelle seguenti.

Nel mondo astrale si nota che chi ha media capacità di comprensione non si dà la pena di salire in vetta. La sua quota di comprensione lo assolve dalla sofferenza senza imporgli il dovere dell’autosacrificio. Lo stesso avviene allo spirito che cresce. Le prime chiamate suonano piacevoli e benevole, e quello stato di tutela minorile non implica responsabilità. Ma la coscienza migliora e lo spirito si qualifica per una missione speciale. Ciascuna di queste contrasta con la vecchia logica del mondo e quindi incontra difficoltà e pericoli.

In verità pochi sanno gioire quando si tratta di superare un ostacolo. E molti sono persino propensi a rimpiangere quella coscienza di medio livello, scomparsa per sempre. I comandi si fanno brevi e il lavoro si basa sull’azione indipendente. Gli amici diminuiscono e le ostruzioni si ammassano come montagne invalicabili, mentre le vittorie sembrano di nessun rilievo. Gli effetti delle energie più sottili non sono discernibili. Quei dolori intermittenti, detti sacri, sono una tortura. La divisibilità e la trasmissione dello spirito restano inesplicabili. Ma supremo si leva il compimento dei desideri per il Bene Generale. La cooperazione spirituale cresce e lo spazio non la limita. Mediante l’emulazione dei mondi lontani il rapporto con l’ambiente muta e il lavoro nello spazio cessa di essere un concetto vuoto di senso. Le missioni assegnate sono causa di gioia, sono il proprio inalienabile lavoro. Non potrebbe essere altrimenti. Certo questa gioia non si esprime con salti e capriole. La giusta valutazione delle circostanze fa severo il volto, ma la vita si trasforma, e dalle alture si vedono le spire del Drago terrestre. L’assenza di paura, già inculcata nel primo appello, avvicina nuove onde di luce.

274 - Lo storico della corte di Akbar disse un giorno all’imperatore: “Vedo un dilemma insolubile nella vita degli uomini potenti. Alcuni non si lasciarono avvicinare, e vissero avulsi e lontani dal loro popolo. Furono deposti perché inetti. Altri si mescolarono alla vita ordinaria. Il popolo vi si abituò presto e finì col deporli perché troppo comuni”.

Akbar sorrise: “Ciò significa che chi governa deve restare non visto, pur penetrando e dirigendo ogni azione”.

Così parlò quel saggio imperatore, predicendo il futuro.

Invisibilmente visibili!

275 - Il Vedanta afferma giustamente che lo spirito permane inviolato. Il suo seme igneo serba la propria consistenza primordiale perché l’essenza degli elementi è immutabile. Ma con il progredire della coscienza varia la sua emanazione. Così si capisce che il seme dello spirito è un frammento del fuoco elementare. E l’energia che gli si accumula intorno è la coscienza. Ciò significa che la filosofia del Vedanta concerneva il seme, mentre il Buddismo predicava il perfezionamento degli involucri. Tanto strettamente sono fra loro correlati l’immutabile e il mutevole.

È perfettamente comprensibile che il Buddha, che diresse l’umanità verso l’evoluzione, mostrasse la natura della mutazione, mentre il Vedanta espose i fondamenti. Qualsiasi ingrediente aggiunto a una fiamma ne cambia la forma e il colore, ma la natura primaria del fuoco resta inalterata. Non vedo contraddizioni insanabili fra Buddismo e Vedanta.

276 - È vero, in India si sa che le energie sottili entreranno nella vita. Occorre prepararsi a comprendere scientificamente le manifestazioni. La tenebra degrada gravissimamente la qualità delle energie, ma la coscienza aperta ne può ricevere una parte. Le nubi ostruiscono i raggi del sole, ma una porzione di luce e di calore raggiunge la Terra. Nessun Insegnamento ne contraddice un altro. Il modo consueto di sperimentare non è adatto.

277 - È esatto dire che le forze invisibili sono più potenti delle visibili. È giusto ritenere che l’intima vicinanza del Maestro sia irrevocabile. È certamente reale la sensazione che le correnti spaziali influiscono su tutta la vita. Possibile che non si sia notato l’addensarsi delle correnti a partire dall’anno del Drago terrestre? La coda del Drago è come un magnete, ma le sue speranze sono vane. Non si può ricevere energia salutare strisciando a terra. Il segno del Drago è inviato proprio verso quest’anno. Attenti alle mani dei terrestri. Per dieci anni sono probabili tradimenti insidiosi.

La nuova era comincia fra tuoni e lampi. Cosa evoca la tempesta? Un insolito torpore. Quanto noiosi si trascinano questi dieci anni, quando l’avvento delle nuove energie è già disposto!

278 - Molte volte il Maestro si trova in un difficilissimo rapporto con l’allievo. Questi promette spontaneamente di osservare tutti i Precetti, ma non appena ne riceve uno trova valide ragioni per modificarlo. Lo stesso accade quando al Maestro si rimprovera l’inattività. Figuratevi la condizione di un arciere pronto a scoccare, se qualcuno grida alle sue spalle: “Ma perché non tira?”.

I bambini, pur senza intendere la ragione, obbediscono alla mano che li guida. Ma gli adulti cercano di aggiungere alla ricetta qualcosa che si adatti al loro umore. Sono come quelli che, se la casa va a fuoco, trascurano manoscritti insostituibili ma salvano le loro masserizie.

Donde viene tanta mancanza di rispetto per il Comando? Anche questa è frutto della sfiducia. È incomprensibile come i doni del Maestro siano subito accolti, e trascurati i Precetti migliori. Quante premeditate trasmissioni sono state ricusate, quante azioni efficaci frantumate per leggerezza! Una mano dà segno di rispetto, mentre l’altra getta le perle nell’abisso, immemore del fatto che permeare lo spazio con emissioni personali vuol dire infettarlo, e che la Guida eletta, con la Sua esperienza, non umilia l’allievo. Pertanto, quant’è preziosa la cooperazione, salda nella fiducia!

Quando sarete maestri a vostra volta, insistete per l’immediata esecuzione dei comandi. Non impartitene troppi: diverrebbero luoghi comuni. Ma se il lavoro lo richiede, date un ordine conciso. Si sappia che il comando è irrevocabile. Si deve obbedire più semplicemente, combinando l’attività indipendente e la cooperazione. Un ordine distorto è come un treno deragliato. Meglio non accettare i doni, che rompere l’onda.

279 - Conoscete la leggenda secondo cui il trono di Indra si riscaldava sempre più. Origina da una manifestazione psicofisica. Una tensione speciale dell’atmosfera psichica produce riflessi puramente fisici. L’energia ignea è stimolata a vivida reazione, ed è necessario ristabilire l’equilibrio.

280 - Mentre i nemici sferravano i loro assalti, fu domandato ad Akbar perché gli attacchi fossero così ripetuti. Rispose: “È bene che i nemici abbiano qualcosa da fare”.

281 - Che s’intende dicendo: “È un folle di Dio?”. Perché gli antichi profeti erano chiamati pazzi? Precisamente perché il fuoco della conoscenza diretta li isolava da tutto il resto, qualità preziosa che li riparava dalle tendenze di pensiero banali e consuete.

282 - Gli uomini possono premunirsi contro la violenza degli elementi. Ma durante l’avvento delle nuove energie sarà indispensabile affinare metodi per controllarle. Fino a poco tempo fa gli uomini si riparavano dalla folgore sotto un albero o fuggivano atterriti. Oggi hanno sistemi più pratici di salvezza. Certo lo stesso accadrà con le energie sottili. Ma prevedendolo per tempo potrebbero evitare molte perdite.

Come richiamare l’attenzione sulle nuove energie?

La conoscenza diretta renderà più acuta la vista. Fra non molto gli uomini verranno suddivisi in base alla loro quota di conoscenza diretta. Bisogna discernere quanto più distintamente possibile quelli che hanno coscienza aperta. Non l’educazione, né l’esperienza, né l’ingegno, ma il fuoco della conoscenza diretta apre la via di Shamballa. È proprio quel fuoco che rivela la qualità caratteristica dei nuovi segni nel bel mezzo della vita quotidiana. È prevedibile che sorgeranno istituti a vegliare con solerzia sull’esistenza di quei collaboratori sensibili. Tali coscienze sono come le pietre miliari di una strada diritta. Le osservazioni scientifiche saranno dirette dal fuoco della conoscenza diretta.

Non l’asceta, né il fanatico, né il superstizioso, ma chi conosce lo Yoga del Fuoco è colui che non abbandona il timone della vita. Invero il suo sacrificio sarà grande. Marcerà sempre sull’orlo delle esplosioni, anche se avrebbe potuto proseguire con calma la sua vita. Ma la quiete non è del Fuoco, che distrugge di continuo per creare. Quelle prove ardenti collaudano le sensazioni come in un crogiolo.

Attualmente non si è ancora ben compreso perché Noi prendiamo tali precauzioni all’incontro con le nuove possibilità. Ma presto gli uomini vorranno applicare le rivelazioni senza precedenti che non trovano spiegazione nella vita. Allora qualcuno ricorderà i Segni dell’Agni Yoga.

283 - Se vi chiameranno sognatori, dite: “Noi conosciamo solo l’azione”.

Se vi domanderanno come confermate l’Insegnamento, rispondete: “Solo applicandoLo alla vita”.

Quando vi sfideranno a difendere i Precetti, dite: “Non si risponde all’ignoranza”.

Se qualcuno diffama il Maestro, ammonite: “Stanotte stessa dovrai riflettere sul tuo errore irreparabile”.

284 - È il significato che vale, non la forma. L’azione indipendente è importantissima. Così pure la concisione è segno di progresso. Quando si vive sull’orlo di due mondi, si conosce la convessità delle immagini. Quando il messaggero trasmette, sa più di quanto comunica.

285 - In verità, per cercare la via s’impiega molto tempo. Ma chi la conosce può poi dedicare le sue forze alla conquista. Ogni Suo passo è una gioia per Noi. Siamo pronti a sostenerlo, che non cada. Non si può fare a meno di vivere in mezzo a correnti difficili; anche la nave è ostacolata nel suo moto dagli elementi.

286 - Nella vita hanno successo quelli che percepiscono con acuta discriminazione la natura essenziale delle cose materiali e quelli che si adeguano a una speciale distorsione delle cose. Differiscono solo nei risultati. Chi ha inteso la natura degli oggetti se ne distacca; l’altro invece ne diviene lo schiavo. Se qualcuno non ha successo, è perché è rimasto nel mezzo della bilancia, anziché salire sull’uno o l’altro dei piatti.

Qual è il criterio per saggiare la comprensione o la distruzione delle cose? Le condizioni della vita, se sono cambiate o no. Se nulla è mutato, non c’è stata azione di pensiero. Chi è lento a capire non può riuscire. La maggioranza degli uomini si trascina debole e inerte. La vita è per loro una catena, anziché una conquista. La garanzia del successo sta nell’azione.

287 - Il Mahayana è connesso all’Hinayana strettamente, quanto il Buddismo al Vedanta. Il Mahayana sa e rivela la natura del mondo degli elementi. L’Hinayana insiste sulle cause e gli effetti, e insegna a evitare il ricorrere delle cause. L’Insegnamento trae scintille dal caos degli elementi. Chi vuole può studiare queste immagini, ma è altrettanto corretto concentrarsi su causa ed effetto. Se chiamiamo il Buddha la Causa, Maitreya allora è l’Effetto.

288 - È ovvio che un miraggio non mostra una realtà, eppure è una realtà in se stesso. È giusto dunque riconoscere la realtà di Maya, pur sapendone tutta l’insidiosa stortura.

Voi che conoscete la via, trovate il fuoco della vittoria!

289 - Il Benedetto disse di tre maestri, il primo dei quali, avuti i doni divini, dimenticò il lavoro terreno. Il secondo, ricevutoli, smarrì il filo della comprensione della vita. Il terzo, quando li ebbe, non si dipartì dalla Terra e seppe annodare il filo della comprensione. La sua efficacia supera di molto quella degli altri.

Il segno della vita è la croce.

290 - Gli eroi antichi somigliano ai moderni? Ebbero bisogno di riserve illimitate di entusiasmo? Le loro gesta furono brevi, e bastava una sola esplosione del fuoco per alimentare la loro energia. Oggi la durata delle imprese, con il totale esaurirsi delle forze nell’atmosfera terrestre, esige un’immensa quantità di energia. Il colpo più violento, l’appello più severo brillano in una singola esplosione; ma la continuità e la ripetizione vogliono tutto un succedersi di correnti.

Il pregio dell’eroe di oggi è accresciuto dal fatto che non può attendersi aiuto da nessuna parte. Quando dice: “Non posso lasciare il campo di battaglia”, assorbe nuova energia. Noi siamo pronti a rinvigorirlo con una corrente di forza, se esiste in lui ferma decisione di non uscire dalla lotta. Ma sappiamo quanto sia difficile portare luce nelle tenebre, poiché la luce è vista dagli altri e non da colui che la reca. Inoltre, quelli che dormono non la sopportano.

Notate in genere quelli cui non è indispensabile l’oscurità per dormire. Il fuoco del loro spirito dissolve il buio. Noi riconosciamo i combattenti dalle loro abitudini. Ma quando il loro sguardo vaga smarrito nelle tenebre, e rabbrividiscono al crepuscolo, diciamo: “Lo spazio è pronto ad ascoltarvi”.

Il seminatore non conta i semi che getta, poiché non ha da mietere. Ma chi lavora con più gioia? Il seminatore, non colui che deve curvarsi a raccogliere. Egli lancia i semi con un largo gesto della destra. Il vento ne porta via molti; ma il seminatore canta, perché il campo, per lui, non è vuoto. Se ne andrà lasciandolo coperto di germogli. Non gli importa chi altri verrà a cogliere la messe, o a custodire i nuovi grani. La semina è compito che spetta ai più fidati. Il campo è grande, ma la mano esperta non si stanca.

Ci viene detto: “Create eroi”.

291 - È ben giusto dire che, se si potesse calcolare quanto tempo l’umanità passa nella collera, si resterebbe sgomenti.

Certo la fama, quale concepita dall’uomo, è cosa ridicola. Noi la permettiamo tutt’al più come una calzatura, per rendere più comodo il cammino.

292 - Dare dimostrazione di poteri esteriori è cosa di infima natura. Voi sapete che si può levitare; ma se tutto il genere umano si levasse senza scopo nell’aria, che follia ne seguirebbe! Sapete che gli oggetti aumentano e diminuiscono di peso, ma nello stato presente dell’umanità non si può applicare questa proprietà. Per prima cosa si deve attendere a realizzare lo spirito. La soluzione di molte manifestazioni può essere cercata nel potere della volontà.

293 - È assai nocivo l’incrociarsi delle correnti. Anche quando prendiamo parte alla vita, preferiamo che le frecce piovano da una sola piuttosto che da molte direzioni. Si capisce facilmente il senso di depressione cagionato dalle frecce che sibilano sul capo scagliate da non si sa dove. Quando non si riesce a impedire la permeazione dello spazio con un nome, è particolarmente importante proteggere la salute. La pressione del sangue cresce e la tensione dei centri è causa di depressione. Un solo nemico, per quanto grande, è meglio di quei piccoli colpi impercettibili. Il Maestro deve osservare quei periodi, tanto più se i fuochi già divampano. Sono esplosioni di vita inevitabili. Ogni attività positiva cosciente evoca un vortice di pensiero. Ma se lo sviluppo spirituale è già notevole, i contraccolpi delle onde scatenate sono opprimenti. Naturalmente chi non ha i centri sviluppati non sente quella pioggia di frecce, ma ciò non vuol dire che egli sia da invidiare. Noi diciamo della gioia continua; ma la gioia è una saggezza speciale.

294 - Agli uomini piace il mistero. Lo studio dello spirito li conduce sovente dinnanzi a molte porte chiuse. Perché scansano tutto ciò che è ignoto? Perché già nelle scuole li esortano: “Fate come tutti”.

Gettate lo spirito nell’ignoto! Questo gesto coraggioso vi darà nuove forme di pensiero.

295 - L’Insegnamento presuppone non solo una coscienza aperta, ma anche la decisione di affermarsi applicandolo per gradi. Non si può pensare che una mente distratta dal convenzionale possa accettarlo. Gli estranei non danno al Libro il valore che merita. Ma di loro non c’è bisogno, anche se ne fossero curiosi.

Domanderanno: “Come sistemare tutti questi semi sparsi?”. Non ammetteranno neppure che oltre al loro metodo ne esista un altro. Il piano del lavoro è in un solo modo, ma il pensiero dipende anche dalle condizioni esterne della vita. Paragonate le tendenze di pensiero in una città e in un villaggio, in viaggio e in volo. Vedrete che basi e metodi sono del tutto diversi.

Può capire e applicare l’Agni Yoga solo chi sia in contatto con gli Insegnamenti della vita e senta la necessità di ornare e realizzare di bel nuovo la propria esistenza. Le nubi del dubbio non opprimono chi cerca un qualsiasi sbocco pur di uscire dal labirinto! L’imperio della necessità infonde risorse e non offusca la valutazione di un sistema incompreso. Quando l’attenzione è attratta dai dolori inesplicabili, anche una coscienza incatenata ricorda l’Agni Yoga.

Soprattutto, non sforzatevi di vedere di persona quelli che hanno accettato l’Insegnamento. Le vie della necessità sono impreviste. E non rendetelo troppo accessibile: non fareste che svalutarlo. Si può tollerare l’ignoranza, ma non il dispregio. Un poco di ricerca non fa male.

296 - Il desiderio di conoscenza nasce dal sapere dimenticato del passato; così come l’immaginazione è conseguenza di previe esperienze.

297 - Quale ora insegnerà agli uomini a discriminare fra grande e piccolo? L’ora della contentezza trasforma e storce la realtà. L’ora della collera flette la lama della vita. L’ora della pena umilia. L’ora del lavoro quotidiano ottenebra. Per una coscienza non ancora liberata è difficile vedere al buio. Come attendersi che un giorno gli uomini capiscano il potere dell’energia psichica? Si trastullano come pazzi, sull’orlo dell’esplosione, e nella loro follia considerano il pianeta come il corpo più solido.

Gli uomini cercano di dimenticare gli esempi penosi, dovete capirlo. Dalle antiche scritture si depennano meticolosamente le distruzioni di interi continenti. Con eguale premura si nascondono gli indizi di eventi che fisseranno il destino del mondo. “Non torturiamoci”, dicono i custodi del genere umano. Sono lesti a nascondere a se stessi il loro fallimento e la sconfitta. I governanti dicono: “Tutto è calmo nel nostro regno”. La quiete statica assicura loro altissimi troni. Ammirano di norma il tramonto, ma dormono quando sorge il sole. Ma il Governo Invisibile dichiara:

“È assurdo nascondere ciò che esiste”. Gli esempi del passato insegnano la prudenza.

Cercate quell’energia che cambierà la vostra esistenza, se evocata di proposito. Non vorreste essere armati in tempo? L’ultima ora può insegnare all’umanità. Noi non siamo profeti selvatici, coperti di pelli. Avvertiamo, come un qualsiasi medico: “È il momento di vaccinare”. Ma ci sono stolti pieni di boria che fan festa durante la peste. I cimiteri non perdono i loro fedeli.

Noi parliamo per quelli che meritano di vivere.

298 - Cominciando un lavoro, rallegratevi del suo inizio. Di solito si vogliono vedere i frutti e i fiori. Ma quelli che veramente sanno scrutare gioiscono ai primi germogli, che sono l’incedere della vita.

299 - Se qualcuno afferma: “Ho diecimila allievi”, domandategli: “Possibile che tutti siano degni di essere ascoltati?”. La quantità preclude il successo. Molti armati non furono mai garanzia di vittoria.

300 - Affermo che l’Agni Yoga è come una luce sul sentiero. Non importa in che modo i pellegrini facciano uso di questa benedizione. La via è loro indicata. Chi sa scorgere i segni del fuoco verrà. Così invero voglio dare forza a chi ha compresa l’importanza dell’Insegnamento dell’Agni Yoga. Non state ad attendere che la corrente sospinga le moltitudini a cercare la salvezza. Questo sarà il riconoscimento del flagello del terrore. Non è questo che importa, è necessario invece conoscere quali sono guidati da una libera coscienza. Può intraprendere una battaglia chi ne sappia il motivo. Non vogliamo schiavi trascinati a viva forza. Stimo meglio difendere la sincera volontà di lottare piuttosto che andare cercando i cocci di un’anfora rotta.

301 - Se nella sfera d’attività compare un bimbo, attrattovi da qualche ragione particolare, sorridetegli e sviluppate in lui la coscienza che quelle attività sono la sua dimora. Talvolta i bimbi nascono a questa vita per una vocazione speciale. Date loro ciò che è preparato dal loro passato. Quando le radici sono forti, il succo del frutto è abbondante.

302 - L’Agni Yoga vuole certe precauzioni. Oltre un certo punto può accadere di sentire dolori alla schiena. È bene allora evitare di chinarsi, poiché la colonna dell’energia sale come il mercurio nel termometro. Ecco perché si consiglia di tenere dritta la spina dorsale. Del pari si sconsigliano quei lavori che richiedono di piegarsi da un lato, come fa il taglialegna. La fiamma è verticale nella sua struttura. Ogni fuoco si comporta nello stesso modo. Queste piccole precauzioni non estraniano dalla vita. È possibile introdurvi un modo d’agire del tutto inosservabile e senza pericolo.

303 - La mano del nemico è sempre pronta a distruggere le opere influenzate da Noi. Le sue orecchie sono tese in ascolto di diffamazioni a lui utili. Non basta dire “Rallegriamoci dei nemici”. Bisogna anche impararne i costumi. Il nemico è come l’incognita di un problema e come tale è direttamente proporzionale alle quantità note. È dunque sempre possibile trovare una soluzione per i nemici una volta che siano stati individuati. Studiate con esattezza le circostanze delle vostre azioni. Imparate a ricordare quelle che accompagnano la conoscenza diretta. Torneremo su questo argomento.

Diciamo nemico tutto ciò che è incognito. Deve essere risolto, vinto e reso familiare, cioè cognito. Durante il processo di tale rivelazione è bene soprattutto controllare se stessi. Quando è prossimo alla selvaggina, il cacciatore studia con cura ogni sua mossa.

Vi parleranno a più riprese dei paurosi misteri occulti, ma voi avvicinateli con semplicità, fidando in voi stessi. Noi riteniamo che prima condizione per poter combattere sia conoscere il proprio stato. Ci si abitua all’incognito avvicinandolo. Non serve parlarne prima, non ha neppure confini ben delimitati.

Se vogliamo indagare tutto, dobbiamo accordarci sui metodi. Sapremo in quale direzione agire senza lasciarci ostacolare dalla definizione del nemico. Uniamo dunque la previsione all’azione pratica. Ogni parte dell’incognita che viene scoperta è una vittoria, senza stupore, senza brividi e anche senza eccessivo entusiasmo. Poiché ogni ora, anche la meno attiva, può accostarci all’ignoto. Il Grande Ignoto può anche essere considerato amico, ma al ricercatore giova meglio ritenerLo nemico. Tutti i Suoi caratteri corrispondono a quest’ultimo. Prima di tutto si invita a superare la paura. Ma ciò non avrebbe senso, se l’Ignoto fosse amico. Anche la vittoria presume un nemico. Se vi auguro di vincere, è perché prevedo una battaglia. Il Grande Ignoto, come il nemico, lusinga alla vittoria.

304 - L’Insegnamento di Saggezza non è un testo dalle pagine numerate. È il decreto della vita applicato a ogni necessità. Come il lampo sprizza dovunque l’elettricità sia accumulata in misura sufficiente, così il comando scocca dove la possibilità è satura.

Pur affermando la comunità, l’Insegnamento di vita deve soddisfare ciascuno. Esso risolve i problemi del vivere quotidiano. Talvolta sembra ripiegare su schemi antecedenti. Ma, se li raffrontate, vedrete che riguardano manifestazioni di vita del tutto diverse. I segni esteriori non importano nulla. Gli uomini impallidiscono, o arrossiscono, per ragioni diverse.

Prevediamo a grandi linee le condizioni principali della vita e lasciamo i dettagli al flusso del karma. Sovente si può mutare la corrente principale pur se i particolari portano il segno di un karma predestinato. Questi dettagli non hanno importanza decisiva, anche se gli uomini di solito notano proprio essi, e giudicano in base ad essi. Del pari, non c’è da attendersi applicazione e flusso uniformi dalle missioni e dagli esperimenti. L’evidenza, ancora una volta, non conta nulla.

Il comando prevede ogni possibilità, anche se variabilissime nelle loro manifestazioni. Il pericolo sta altrove. Spesso un uomo, alle prese con una possibilità, finisce per trascurarla: porta quel fiore festivo nella vita quotidiana, come fosse qualcosa di comune. Certo i fiori piacciono sempre, ma è meglio trasformare la vita in una festa dello spirito che sciuparli con la polvere di ogni giorno.

Torniamo alla vita come a un calice colmo di un rimedio prodigioso. Bere il veleno del mondo per rinascere con pieni poteri! Ecco un simbolo tramandato da antiche leggende. Lo troviamo in Egitto, in Grecia; lo stesso Shiva lo rammenta; tutta una catena di Redentori porta il calice del veleno e lo trasforma nell’Amrita.

Quando vi diciamo: “Siate insoliti e non privatevi del calice della vittoria”, vi esortiamo a non ottenebrare la vita e a non spandere il contenuto del calice. Vi assicuro che molto vi vien dato. Ogni particola appresa e applicata vi infonde nuova vita. Vedete dunque la pioggia delle possibilità e rallegratevi per l’arcobaleno.

305 - Appare una scala, dai gradini ornati. Ma perché il primo è coperto di decorazioni e quelli superiori sono più semplici, finché l’ultimo è disadorno? Il disegno è tanto fitto che riveste tutta la superficie. Forse su quell’ultimo scalino non occorrono disegni. In verità non vedo alcun ornamento, in cima. Dunque pensate con semplicità.

306 - Il Respiro della Madre del Mondo, i Giganti che sostengono il Peso, i Redentori che accettano il calice: ecco tre immagini simili di una sola legge. L’accumularsi dell’energia spaziale provoca esplosioni in varie parti del mondo. Gli organismi sintonizzati con il Respiro della Grande Madre vibrano reagendo alle esplosioni dei corpi celesti. Quel tremito è da considerarsi benefico? È proprio come quando si apprestano strumenti perfettamente intonati per eseguire una grande creazione musicale. Certamente, se sono pochi, tutta la pressione delle correnti si scarica su di essi. Anche se è inutile dimostrarlo, è meglio accettare il peso del mondo che abbandonare la vita d’azione.

Quando dico di usare cautela, affermo nello stesso tempo il coraggio temprato dalla coscienza matura. Senza coraggio non si costruisce. Senza creare non ci si accosta al calice. Solo la fiamma che arde sul calice illumina la sommità dell’arco. Quindi ai Nostri occhi i Redentori non sono coperti di vesti dorate.

307 - L’armata del fuoco è così detta perché il Satya Yuga inizia col fuoco. In quel tempo, quelli che sono imbevuti di quell’elemento penetrante si radunano. Il moto e il vigore del fuoco stanno nel principio luminoso. Nulla può afferrare la luce, perché è alimentata dalle correnti del fuoco onnipresente. Vi assicuro che la corrente del fuoco è la più pura e la più veloce. Tutto lo spazio immanifesto è la nave del fuoco. L’antico simbolo del muro di fiamme riporta al fuoco spaziale. In Oriente si sa dell’esercito del fuoco che sorge prima della Nuova Era.

I cataclismi si producono quando il fuoco non è correlato con la fiamma dei sedimi del pianeta. I gas planetari prodotti dal veleno della decomposizione sprigionano un’energia selvaggia, “kamaduro”. Propriamente parlando, la natura corporea non è correlata al fuoco. La materia luminosa cerca di riconciliare le origini dissociate, ma ciò che chiamiamo tenebra paralizza l’incedere della materia radiante. Allora si verifica un cataclisma.

L’armata del fuoco vive quando il fuoco dello spazio proclama la vittoria.

308 - Tutti i criminali paventano il ritorno sul luogo del delitto. Gli uomini si rendono conto che la loro condotta nel mondo astrale non è consona alla dignità dello spirito. Pertanto dinanzi alle porte di quel mondo restano sgomenti. Cercano persino di scacciare il pensiero di quel passaggio, nella speranza che chi ignora non sia responsabile. Ma per chi sa, quel valico non è più difficile che salire una scala. Antico è il simbolo della via verticale. Oltre le accumulazioni della coscienza, che altro può favorirla? Il fuoco stesso. È il fuoco che trasforma la via. Il fuoco dei corpi si unisce al fuoco spaziale, che lo alimenta. Le manifestazioni dell’energia psichica basano sul fuoco, che causa tutti i fenomeni e illumina tutti gli accessi.

Certo per gli uomini appartenenti all’elemento del fuoco non è facile vivere nel corpo. Ma scegliete fra loro i vostri collaboratori, perché non sanno tradire. Il pericolo non li confonde. Sentono il dovere e salgono con il vigore di una fiamma. Chi meglio di loro emette raggi dalle spalle? Chi è più prossimo a creare se non quelli del fuoco, che tutto pervade? È difficile comprendere i segni di questo elemento. Terra, acqua, aria sono evidenti. Ma che il fuoco penetri nell’acqua pare follia. La facoltà pervasiva del fuoco deve essere ben compresa, altrimenti non si varcano le Porte Ardenti.

309 - In mezzo a tutte le manifestazioni, per Noi è prezioso lo stato assoluto dello spirito. Gli errori sono nulla se il germe del fuoco si rafforza. L’azione è come la bandiera sventolante di un guerriero. La sua decisione è come una corona. Come una perla è la fiamma del suo spirito. Oh spirito ardente, tu bruci l’errore e perfori le tenebre. Nulla tanto vale, per Noi, quanto il fuoco dello spirito.

310 - La coscienza cresce per limiti successivi impercettibili. Certo essi esistono e sono definiti, ma sinuosi. È difficile giudicare secondo un assunto generale; specialmente nelle fasi iniziali, il giudizio deve essere cauto, per non ferire.

Come far sì che tutti si orientino in una sola direzione? Ma anche guardando in parti diverse gli uomini vedono in modo differente senza far danno al Bene Generale. Che guardino dunque in parti diverse. Che osservino tutti i punti del cielo stellato. L’occhio deve ben apprendere a osservare. Che usino tutti i tesori, ma nel rispetto del Bene Comune. Concedete l’uso di tutte le fonti, e chi più contiene sia il più grande. L’ardore dello spirito si manifesta in modo tanto vario. Quindi, se anche sbagliassero, è meglio abbondare piuttosto che ridurre le possibilità di bene.

Se attraversate un prato, non strappate fiori inutilmente. Se state per partire, pensate che anche il più ottuso dei collaboratori può portare la sua pietra alla costruzione. Non è il caso di ripudiare finché non sia stata passata la soglia del tradimento. Giudicate da questo segno nero.

311 - Chi collabora con Noi si distingue nell’azione per la mobilità dell’impegno e la vastità delle visioni. La vita cosmica consiste di moti di attrazione e ripulsa, in altre parole di accumuli ed esplosioni ritmici. L’attività di chi lavora con Noi non è avulsa dalle leggi della natura. Si osservi che l’attività rifornisce la coscienza e non teme di essere distrutta da un’esplosione. Una cosa sola Ci è sconosciuta: il riposo nell’ozio. I Nostri collaboratori, come Noi stessi, gettano ampie fondazioni.

A Noi occorre che si semini e sappiamo che i germi non vanno perduti perché ciò che esiste non si può annientare. Le mutazioni delle forme non Ci interessano molto, poiché il seme è immutabile. Tale seme è in ogni essere. Neppure le azioni repellenti Ci fanno dimenticare che l’essenza è sempre eguale, e questa consapevolezza Ci rende tolleranti. È evidente per Noi che la discordanza nasce di solito da una semplice sconnessione di ritmo. È vero però che essa ostacola l’unità dell’energia psichica di gruppi interi, mentre proprio l’energia di gruppo potrebbe facilitare l’impiego dei raggi senza sperperi né consumo di forze. Il vampirismo in gran parte si può ascrivere a una sconnessione di ritmo. Ne risulta consunzione senza cooperazione. Imparate dunque a distinguere quelli le cui onde non vi danneggiano, anche se esteriormente vi sembrassero venire da un’anima di altra razza. Due che siedono di fronte a uno stesso tavolo non possono essere avversari se sono allievi dello stesso Maestro. Inclusività e tolleranza sono una medesima cosa. Solo il tradimento è intollerabile.

312 - Distinguete tra difficoltà e incapacità. Le prime sono proprie del sentiero superiore, la seconda è conseguenza della mancanza di acume. Non c’è limite alla flessibilità delle leggi, è bene saperlo. Bisogna parlare della legge come applicabile per l’uomo comune, ma voi sapete i limiti delle possibilità. Dite ai molti che incarnazioni frequenti sarebbero intollerabili. Solo i viaggiatori instancabili rischiano molti viaggi per mare. Quindi Io insegno a resistere in spirito senza dimora.

Né la sottigliezza dell’Insegnamento, né la saggezza del giudizio dipendono dall’età.

313 - L’accidentale di solito è previsto nella coscienza, e plasma i mondi, poiché da esso scaturisce la creazione. Noi siamo e custodi della legge e ammiratori dell’accidentale, poiché esso comprende il moto. È errato suggerire a chiunque le possibilità estreme. In altre parole, non si può caricare un tetto pesante su qualsiasi fondazione.

314 - Dovete sapere che per i diversi strati della materia le date variano. Se una porzione di materia ha già subito un mutamento, ciò non significa che in pari tempo sia già cambiato tutto un gruppo di corpi planetari. Propriamente parlando, il Satya Yuga, pur iniziando in globi differenti, unirà l’intero gruppo solo dopo un tempo assai lungo. Le evidenze cominceranno su pianeti diversi. Non limitate mai il vostro pensiero a un singolo pianeta.

315 - La Madre del Mondo ha comandato: “Venti, accorrete! Nevi, radunatevi! Uccelli, indietro! Animali, state lontani!

Nessun piede umano lascerà l’impronta sulla Mia Vetta. L’audacia delle forze oscure non avrà il sopravvento! La luce della luna non durerà a lungo! Solo i raggi del sole toccheranno questa Cima.

Sole, custodisci la Mia Vetta, poiché dove mai altrove veglierò? Mai animale vi salirà, né prevarrà il potere dell’uomo!”.

Lei stessa, la Madre di tutti gli Esseri, veglierà con uno scudo di fuoco. Cosa brilla sulla Vetta? Perché i turbini del vento hanno formato una corona splendente?

Lei, la Gran Madre, salì solitaria sulla Cima. E nessuno La seguirà.

316 - L’evidenza della casa in Terra non deve sminuire l’importanza del fuoco del cuore. La costruzione delle case terrene deve essere intesa come una fiammata di esultanza. Le opere creative sono come fanali. Cento e otto fuochi e altrettante opere. Mille fuochi e altrettante opere. Miriadi di fuochi e altrettante opere. Ma quando i fuochi vengono indirizzati alle tenebre, gli occhi dell’uomo si sono spenti.

317 - Sulla cima più alta rifulge la Madre del Mondo. È apparsa a colpire le tenebre. Perché sono caduti i nemici? E dove guardano disperati? Si è vestita di un manto infuocato e circondata di fiamme. La Madre del Mondo è la nostra cittadella e il nostro valore.

318 - Non temete i cani che abbaiano. Tenete un bastone e ricordate che basta una punta a spaventare il cane più ringhioso. Non sciupate energia con un colpo prematuro. Ma mostrate la punta! È difficilissimo per gli uomini comprendere che lo spazio è saturo. Ammettono che l’acqua e anche la terra possono esserlo. Discutono della metallizzazione delle radici. Ma lo spazio per loro non è una sostanza vivente. Ecco perché non intendono la gioia del moto e temono il fuoco.

319 - Dove indirizzare il coraggio? La volontà? Se stessi? Sempre allo spirito-fuoco. Troveremo la forza per non esaurire il nostro essere, poiché camminiamo cogliendo le parole di conoscenza. Pensiamo ai santi di tanti paesi. Cosa li distingue? L’umiltà, l’obbedienza ai superiori, o il silenzio, o il culto? Tutto ciò sarebbe ancora poca cosa. Vediamo invece in loro dei guerrieri, dei predoni, accusatori di re, costruttori e conquistatori di folle. L’elevatezza si conosce dal fuoco dello spirito. Le leggi emanate dagli uomini non lo estinguono. Quindi, siate accorti con quelli che si avvicinano. Come frammenti di corpi celesti, carichi di diamanti, quelli che giungono di lontano hanno segni incomprensibili al popolo.

Poco c’è da sperare nelle masse; ma la Pietra che viene dalla stella lontana porta il suo messaggio solitario.

L’attrazione moltiplica la forza. E lo speciale linguaggio del fuoco scrive i segni del futuro. Cautela, ripeto, poiché il fuoco dello spirito è imponderabile.

320 - Ogni epoca ha i suoi metodi. Riferirsi a quelli vecchi è come calzare gli stivali del nonno.

321 - Formule e incantesimi, è vero, attraggono il ritmo, ma la legge evolutiva prevede il contatto diretto fra la coscienza umana e la cosmica. In luogo del ritmo degli incantesimi, è bene comprendere il germe igneo dello spirito e tacitamente costruire il contatto tra questo fuoco e quello dello spazio.

322 - Chi ha ottenuto conoscenza per sé solo non è un nostro costruttore. Quando gli edifici stanno per rovinare, chi può starsene a sedere? Quando persino i cataclismi più remoti fanno tremare l’organismo, tutti diventano muratori e gettano le nuove fondazioni. Lo dico perché il lavoro indifferibile esige tutte le forze.

323 - Come iniziare l’Agni Yoga? In primo luogo, bisogna realizzare la presenza dell’energia psichica. Poi, comprendere che il fuoco crea l’essenza dello spirito. Naturalmente è bene astenersi dalla carne. Si consigliano i vegetali, tranne pochi, come l’asparago, il sedano e l’aglio, che sono medicinali. Del pari occorre premunirsi contro i malesseri provocati dal fuoco. Primo rimedio a tal fine sono la cognizione e la padronanza dell’energia psichica. Ma, quale purificante esterno, si può usare l’essenza di “moru”, o, come è anche detta, “ballu”. Se vi chiedono una formula esatta, indicate “moru” come il rimedio principale, da sciogliere nell’acqua delle abluzioni. Dal succo delle foglie e delle radici se ne può trarre un’essenza potente. Quando la prima prescrizione sia usata con riguardo, si può impartire la seconda. La stessa pianta può essere usata per via orale, mescolata al latte. Ma fatene prima uso esterno.

Non disdegnate inoltre di affermare che la valeriana è un potente guardiano, tra le fiamme. Pensate all’energia psichica nel modo più semplice possibile, poiché le energie sottili non si manifestano con scoppi di tuono. Penetrano negli strati remoti dell’atmosfera e quindi i loro sintomi sono specialmente sottili.

324 - Devo esortarvi a espellere la paura del futuro. Un uomo impacciato dal timore non crea un’atmosfera adatta all’azione. Occorre l’uomo che sia deciso a vincere a qualunque costo.

325 - Trasmettendo l’Agni Yoga fate opera di indicibile importanza.

326 - Tutti gli edifici hanno muri esterni e fondazioni invisibili. Non si può stare senza muri, e questi non possono reggere senza fondazioni. In ogni cosa coesistono due aspetti della manifestazione: i muri, simboli del Maestro, e la fondazione, che esprime la Madre del Mondo. Qual è più importante? Pensateci!

327 - Muri e pozzi di fondazione sono egualmente necessari al fabbricato. Come questi ultimi non si vedono di lontano, così l’immagine della Madre del Mondo resta invisibile. I muri invece sono esposti alla furia delle raffiche. Il Nostro Nome è gettato alla folla, ma Noi accettiamo gli assalti delle correnti avverse.

Udrete sovente questa domanda: “In che differiscono questi due modi di servire?”. Rispondete:

“Non c’è distinzione fra essi, né preminenza. Due fiumi sacri riempiono l’oceano”.

Domanderanno ancora: “Chi appartiene all’uno o all’altro?”. Certo la conoscenza dello spirito fa propendere per uno di essi, secondo il raggio della nascita.

Vi potete figurare che vita intensa è trasmessa dai raggi dei corpi celesti. I Nostri seguaci ne sono profondamente consci, ma questa sensibilità non è pericolosa. Gli uomini sussultano se odono un piccolo rumore vicino. Uno spirito evoluto come potrebbe allora non reagire a un terremoto lontano, se persino i pali del telegrafo ronzano per la corrente nei fili! È tempo che gli uomini valutino tutte le qualità manifeste nel corpo.

Come lotteranno contro le onde di fiamma?

328 - È benefico parlare del Maestro, dell’Insegnamento, della vita. È bene comprendere la spirale del moto, poiché l’applicazione dell’energia dirige la corrente in alto, mentre la legge d’attrazione la spiana. Così si compongono le varie fasi.

Parlate secondo la capacità di chi ascolta. L’intolleranza è un abito che non si può mutare.

329 - La forma morbosa chiamata nevrite è in un certo rapporto con il fuoco, cui si possono far risalire anche molti malesseri che si ascrivono a reumatismo e a disturbi nervosi. Ci si potrebbe facilmente liberare da tutti questi dolori accertando la materialità dell’energia psichica. Quando i suoi sedimi bloccano i canali nervosi, ci si può attendere ogni sorta di sviluppi dolorosi. I cristalli dell’energia psichica inutilizzata possono essere tanto nocivi quanto i calcoli negli organi interni. Specialmente pericoloso è il conflitto tra quei cristalli e i precipitati dell’imperil. Gli organismi sviluppati in condizioni di instabilità nervosa sono solitamente facili ad ammalarsi. Donde la grande urgenza di studiare sperimentalmente l’energia psichica. Ciò che si può misurare fisicamente viene accettato senza difficoltà.

330 - Osservate i sintomi delle infermità incomprensibili. Notate attorno a quali centri compaiono sintomi e dolori. Forse dolgono le spalle, o i gomiti, o i ginocchi. Forse appaiono tre segni presso il centro del Calice, oppure è infiammata la laringe. Ciascuno di tali sintomi è indice dell’attività di quel centro. La personalità di un uomo sta scritta a chiare lettere. Gli arde sul capo il marchio costante della sua essenza. Lo si può leggere anche con osservazioni molto semplici. Ma gli uomini sono adusati a reazioni ovvie. Si attendono tuoni e fulmini accecanti; eppure compiono le loro azioni più importanti in silenzio.

Come una forte corrente magnetica è percepita in apparenza solo da certi corpi, mentre pure agisce su ogni cosa, in tal modo le energie più penetranti sono invisibili. Ma Noi esortiamo, proprio per questo, a osservare le manifestazioni evidenti.

Paragonando il carattere dell’individuo con le sensazioni dolorose esterne, si può giungere a conclusioni valide. È bene sapere come i centri influenzano gli organi circostanti. Perché la tisi viene attribuita a fatti bronchiali o all’anemia, se i centri prossimi ai polmoni indicano certe caratteristiche dell’organismo? Perché il gonfiore delle spalle o dei gomiti è ritenuto sintomo di reumatismo, se i centri delle spalle danno segni di tensione? Non sta a Noi usare violenza con formule già pronte, ma incanalare in tempo nella corrente della legge universale.

331 - Come si selezionano i collaboratori? Secondo la loro insostituibilità. È giusto apprezzare un uomo quando non si può fare a meno delle sue mansioni.

Posso accordare a ciascuno tutto ciò che gli è necessario, ma attendo che l’esperienza si sviluppi. Affermate le opere nella pratica, poiché i sette anni del primo periodo volgono al termine.

332 - In che consiste la compassione propria dei Bodhisattva? Senza costringere, in modo invisibile e paziente dirigono al bene ogni forza adatta. Non è difficile comportarsi conformemente al Loro Comando, poiché prevedono tutte le caratteristiche dello spirito.

Il lavoro pesa solo quando le forze sono distribuite in modo scorretto, ma se si rispetta la commensura fra comando ed esecuzione neppure un’opera molto complessa può essere faticosa.

È molto nocivo credere che tutto venga dato e senza compenso. Con simile svilimento si possono devastare gli esiti più brillanti. Non dimentichiamo che, se si conosce la meta, avanzare è possibile. Ma contare le pietre che tocchiamo con i nostri piedi preziosi significa andare col passo dell’oca. Gli uccelli volano senza meta, ma senza contare quante volte battono le ali.

Mai un solo Maestro ha creduto di avere terminato il lavoro e di meritare un premio. Questa è la qualità dell’abnegazione dei Bodhisattva: lavoro creativo con ogni gesto della mano instancabile, perché l’occhio realizza la distanza dalla meta. Tale è l’opera dei Bodhisattva. Come il Fuoco: onnipresente, che sacrifica se stesso, e che è indistruttibile per essenza.

333 - È della massima importanza presentare il concetto di Maestro. Si dovrebbe citare la successione dei Maestri, ciascuno dei quali è discepolo di uno Superiore. Bisogna assuefarsi al fatto che in tutto l’Insegnamento non esistono contraddizioni. Può accadere di rinvenire pietre miliari molto lontane fra loro, ma sempre poste a segno dello stesso sentiero.

Chi afferma che le incarnazioni si succedono a intervalli di almeno 3000 anni è nel vero quanto chi sostiene che il periodo è solo di tre mesi.

La felice realizzazione delle possibilità è la felicità del futuro. Manifestarle senza violare i fondamenti della legge significa avvicinarsi alla perfezione.

Se al tempo della seconda razza occorreva un lungo periodo fra le incarnazioni, nella prossima sesta razza l’avvicinarsi dello stato fisico e astrale ridurrà la necessità di quel lungo interludio.

Bisogna poi considerare la mescolanza dei vari tipi razziali. La terza razza sarà appena giunta al successo quando già i semi della sesta appariranno nello spazio.

Chi segue l’Insegnamento del Fuoco deve ammettere che la materia è sottoposta a un processo di perfezione. Il mondo del corpo e quello della Luce sono ormai sostanzialmente uniti. Ciò segnerà la trasformazione di quel che si chiama morte. È proprio questo spettro che sbarra le porte della conoscenza.

Sarà bene insegnare l’immortalità nelle scuole. Le religioni che predicano la morte periranno con tutti coloro che vogliono morire, poiché la nostra condizione futura sta nella nostra coscienza. Chi intende la potenzialità del fuoco nella sua invisibilità, comprende la visibilità oggettiva dello stato disincarnato.

334 - Alle domande sulle zone dei mondi si deve rispondere che i mondi o appartengono a un determinato sistema o sono corpi intersolari. Ma lo stato della Terra è alquanto grave. La Terra è malata.

335 - Non si pensi che il lavoro si misura dalle dimore terrene. Se il letto di Ramakrishna fosse bruciato, scemerebbe per questo la verità delle sue parole?

Sa forse il pastore quale pecora darà la lana migliore? Sa forse il giardiniere quanti frutti daranno le piante che coltiva? Pure, il pastore attende al gregge. E il giardiniere ama il suo giardino.

336 - Nessun altro nome evocherà tanti attacchi come quello di Maitreya, poiché è collegato al futuro. E gli uomini temono soprattutto il futuro e ne sono irritati.

Se amate il futuro, preparatevi a combattere. Ma non nascondete il vostro impegno, poiché il fuoco tende verso l’alto e solo la lotta strenua rafforza la nostra unione.

L’Insegnamento dell’Agni Yoga deve trasformare la vostra vita all’interno. Ma che all’esterno né coda, né corna, né ali, né disprezzo, né superstizione, né malizia vi distinguano.

È essenziale non aver paura di ampliare l’attività poiché questo è il modo migliore di praticare la commensura. Seduti sotto un albero si può presumere che esso sia il centro del mondo. Ma disseminando la sostanza dello spirito per tutto il mondo, diventiamo come il fuoco, che tutto pervade.

337 - La coscienza è la misura. La bellezza non tollera brutture. La menzogna non ha coperchio. La coscienza giudica il movente. Le fasi della vita sono tante che la coscienza rimane il solo giudice. Perfezionatela, dunque.

Piuttosto che lasciarsi limitare da leggi morte, è meglio seppellirsi nel cimitero.

Nulla di mediocre potrà mai evocare il fuoco dello spirito.

Il sacrificio è sanzionato dalla coscienza, ma il cesello che incide la giustizia quanto deve essere preciso! E come si può essere ingegnosi e sottili nel giustificare se stessi!

338 - Ore di felicità. Così chiamiamo quella fase dello sviluppo della coscienza allorché, senza lasciare la vita, i Nostri hanno occasione di unirsi a Noi nel Nostro Luogo. Ma perché nessuno di questi eletti ha mai voluto approfittarne subito? Se quella fase apre la via che conduce a Noi, quella stessa coscienza impone anche di non disertare le Opere Nostre nell’ora della necessità. Il sacrificio di sé scaturisce dalla coscienza e la difesa della Nostra dimora splende come una pietra di salvezza. Lo sviluppo della coscienza fa comprendere i rapporti che intercorrono fra le leggi della vita e fa capaci di giovare alle coscienze dei propri collaboratori. Ma la Nostra Cura sta in questo: che i Nostri eletti, anche fisicamente, non si allontanino mai troppo dalle Nostre montagne.

Non è per poca devozione che quei Nostri fratelli si esimono temporaneamente dal venire a Noi. Al contrario, è proprio per devozione che pospongono gratifica e gioia.

Ricordate che le coscienze ben sviluppate sono indicibilmente poche. Quindi abbiate preziose anche quelle che hanno numerosi difetti. Saper commensurare i difetti alle virtù è proprio di una coscienza che si eleva.

Ma non sempre le Nostre opere hanno bisogno di cure. Il seminatore getta ancora il seme che ha in mano e risponde al Maestro che lo chiama:

“Vengo, Signore! Kalagiya!”.

339 - Agli uomini non piacciono le manifestazioni che non siano grosse almeno come elefanti, e i suoni meno violenti del tuono. Ma le energie sottili agiscono nella quiete.

340 - Soprattutto, imparate a pensare in solitudine. E destatevi alla responsabilità del pensiero. In verità, esso spiana anche le mura più solide. È possibile espellere di proposito il dubbio, l’irritazione e la pietà di sé. Osservatevi e ricordate che solo il Maestro vi può aiutare. Considerate il Maestro come l’unica roccaforte.

341 - Quando si addita la Nuova Era del Fuoco, significa che bisogna padroneggiare questo elemento. Parlando con rigore, è necessario assimilare nella propria coscienza la vitalità del Fuoco. Ma da lungo tempo vi ho detto l’esercizio indispensabile per farlo, a proposito della ricezione dei pensieri nella coscienza. Si può mai presumere di applicare l’Insegnamento alla vita, se neppure i pensieri prendono nuovo impulso? Dove tutto resta com’era, non cercate germogli nuovi. Dove il vecchio seguita a esistere, il Nuovo Fuoco divamperà, ma la vita non ne avrà le nuove benedizioni.

Non considerate quel che dico del Fuoco come simboli astratti. Parlo del Fuoco che esiste veramente. Non è per la prima volta che questo pianeta lo sperimenta. A ogni cambiamento di razza il Fuoco viene come corrente che purifica. L’umanità serba il ricordo della devastazione provocata dalla fusione del Fuoco spaziale con il suo precipitato sotterraneo. Perché ripetere la distruzione di Atlantide, se si può evocare l’aspetto benefico di quell’elemento? Ma per accostarsi al Fuoco senza paura è necessario imparare a pensarci e assimilarlo nella coscienza.

Se si proiettassero su uno schermo le emanazioni del corpo umano, vedreste con grande chiarezza quanto è orribile la duplicità, allorché la faccia si atteggia a benevolenza mentre il pensiero arrota il coltello.

Accogliete l’Insegnamento con semplicità, che pervada la vostra vita. Il Fuoco può essere una grande benedizione.

342 - Quando si decompone la materia è necessario sapere che, oltre vari ingredienti, si trovano sempre due fattori che non hanno un nome. Il primo è il precipitato dell’energia psichica, il secondo è la sostanza del fuoco. Fintanto che non si è accertato il cristallo della prima, questa seconda non si può realizzare. Proprio come il precipitato dell’energia psichica è reperibile mediante l’imperil, la sostanza del fuoco s’identifica osservando la tensione dell’energia psichica.

Il fuoco dello spazio, anche se raramente, può essere visto a occhio nudo, quando si addensa in prossimità della cintura viola difensiva. Lo spazio, per così dire, si riempie di piccoli dardi di fiamma. Ma per questo occorre un’aura stabile che non tema la vicinanza della fiamma condensata.

In certe immagini antiche si nota un precipitato di fuoco attorno alle aure. Ma oggi questa manifestazione fisica è del tutto obliata. Voi sapete la perfetta realtà di quel che si è detto. Ma gli scienziati non si lagnino se, prima di scoprire il Fuoco, Noi suggeriamo di cercare il cristallo dell’imperil. Del resto, l’hanno ormai quasi individuato. Inoltre, trattare con il veleno dell’irritazione è ben più semplice che indagare la superiore energia psichica.

343 - L’apparizione del fuoco è rara, poiché la sua velocità sorpassa il limite della percettibilità visiva. Il fuoco può restare vicino all’aura solo in qualche occasione. Le sue onde obbediscono a un ritmo definito. Voi siete già adusati al fatto che i fenomeni non dipendono dall’evidenza delle condizioni esteriori.

344 - Nei miraggi si percepiscono e la falsità dell’evidenza e la verità del reale. Ripeto, quel che si vede è reale ma l’esteriore è in un luogo che ignorate. Questo è solo un esempio di molti fenomeni consimili.

Spesso gli uomini non vogliono vedere la realtà e insistono sulle loro proprie concezioni. Vorranno sapere perché le manifestazioni delle energie sottili sono così rare. Rispondete che sono invece incessanti, ma che l’occhio e l’orecchio umano non si curano di afferrarle. Se l’occhio ne coglie un barlume, l’uomo si convince che si trattava solo di un’apparenza. Questa è la formula dell’incoscienza.

Bisogna educare l’osservazione già nelle scuole. Proprio in quella sede è necessario verificare questa facoltà. E il modo migliore è farlo in silenzio e al buio.

345 - Non è molto facile imparare a pensare. È già difficile ottenere un pensiero teso, ma ancor più una qualità elevata. Sovente accade che un uomo dica a se stesso mentalmente: “Voglio pensare in modo puro”. Ma il suo essere è assuefatto al pensiero egoistico. Ne nasce allora la più indesiderabile forma di pensiero. Due uccelli che spiccano il volo da nidi diversi non possono unirsi in uno solo. Bisogna esercitare il pensiero, non mentalmente ma con il fuoco dello spirito, finché scompaia da esso ogni duplicità.

Il pensiero è potente solo se è interamente monolitico. Ogni fessura non solo sottrae alla sua forza, ma è nociva in senso cosmico, poiché emette una dissonanza nello spazio.

È necessario dedicare tempo a padroneggiare il pensiero. Ma giova ripetere a se stessi che la sostanza del pensiero è una sola. La varietà di esso Ci rallegra; ma ogni pensiero deve essere puro come un diamante.

346 - Vi ho già parlato della divisibilità dello spirito. Non c’è da stupire se uno spirito evoluto si manifesta, anche a grande distanza, dove l’attrae la qualità spirituale degli astanti. Non si pensi che tale trasmissione sia sempre invisibile. Gli uomini distribuiscono monete a destra e a manca senza badare a quanto vi è inciso, e sovente anche senza sapere a chi le danno. Ben più liberale è il nostro spirito che, come energia la più sottile, si precipita all’applicazione più confacente.

Cerchiamo dunque di conseguire la pienezza dell’autosacrificio dello spirito.

347 - Gli uomini non fanno fatica a parlare di lavoro instancabile. Ma in spirito lo temono. Non si saprebbe indicare un solo uomo capace di gioire del lavoro interminabile se ancora non ha ampliata la propria coscienza. Solo chi è Nostro capisce che la vita si fonde con il lavoro, da cui ne viene la forza per crescere. Si può arrivare a comprendere che il fuoco è inesauribile come l’energia che si ottiene dal lavoro. L’Agni Yoga comincia dall’istante in cui si realizza il lavoro. Le nubi salgono a spegnere il fuoco quando l’energia non basta. La tensione dell’energia non viene dalla mente e non cresce per comando dall’esterno. Cresce solo dall’interno. Ma solo una coscienza libera sa fare del lavoro una festa dello spirito.

Evitate di forzare il volere altrui. Che i vostri appelli siano come fiamme che vanno a saturare lo spazio. Ma il proposito di seguirli deve essere maturato da ciascuno per se stesso. In pari modo si realizza il compito di permeare lo spazio. Un ignoramus considera le forze dello spazio come esterne alla propria regale persona. Spera che tutto il proprio essere sia distrutto con il corpo. Ma il cristallo dell’ignoranza è indistruttibile, finché la sapienza dello spirito non ne dissolve il reticolo letale.

Alla ricerca dello Yoga del Fuoco, gli uomini devono intendere il lavoro come esca per accenderlo. Uno scambio energetico reciproco alimenta il fuoco e per i suoi canali sale sino alle sfere dei mondi supremi.

Noi diciamo che l’Agni Yoga è ben applicabile alla vita perché questa si basa su mutui rapporti di energie.

348 - Ci si può rendere conto che la carne non è adatta all’organismo quando si è capito il gran male che gliene deriva dai tessuti morti. Solo in viaggio ci si può consentire certe carni affumicate. Ma in genere il Mio consiglio è di astenersene. È bene invece tenere delle mele sul tavolo. La loro essenza giova all’inalazione, finché non si corrompono.

349 - Il Maestro non tralascia di accogliere ogni segno di devozione. La devozione e la vigilanza forgiano l’unione tra i mondi.

350 - Il sacrificio può essere inteso come l’acquisizione del diritto all’ammissione più rapida.

Notate che occorre inalare profondamente per certe manifestazioni fisiche. Non è ciò in rapporto con la trasmissione di energia di cui oggi abbiamo parlato? Fra le manifestazioni fisiche, ne esiste qualcuna che sia sovrannaturale?

351 - Sapete come Noi consideriamo il mondo astrale. Sapete fino a che punto quello stato dovrà mutare nel corso dell’evoluzione. Ma, pur notandone l’imperfezione, non lo si può ricusare, poiché nulla che esiste può essere rifiutato. Così bisogna costruire la conoscenza non secondo il desiderio personale, ma secondo il significato assoluto. Non solo gli uomini possono avere sentore di quel mondo, ma anche avvicinarlo ai limiti del visibile. A tale proposito si possono citare i Nostri esperimenti di densificazione dell’astrale. Quando leggevate delle sue manifestazioni visibili, queste vi potevano sembrare, per allora, inconsuete. Ma con ciò dimostravate un pensiero imperfetto, denegando ciò che è inseparabilmente vicino. È meglio riconoscere e stabilire il punto di vista da cui si considera. Come potremmo batterci per migliorare le condizioni della vita, se non ci peritassimo di osservarla?

Fareste bene a trasmettere verbalmente a chi si approssima a voi che la vita è influenzata dalla densificazione dell’astrale, e del pari le esperienze sui cambiamenti di località e di corpo. Fate notare che un esperimento basato su leggi chimiche non può essere detto sovrannaturale. Ma una coscienza ricoperta di polvere secolare non è certo in grado di cogliere all’istante la realtà. Dunque, quando parlo di pazienza, è necessario intenderla come la vita stessa. Chi lascerebbe un ospite fuori, alla pioggia? Ma l’attacco degli elementi non dura a lungo e occorre solo usare il tempo quanto più giudiziosamente possibile. Si deve inoltre capire che attualmente il pensiero spaziale è teso a unificare le sfere, e il pensiero umano segue questa via di espansione della coscienza.

352 - La paura delle forme astrali non è solo causata dagli spettri. È bene rendersi conto che il freddo dell’astrale è una reazione chimica.

353 - A chi vi chiede un premio, narrate questa parabola:

Un uomo dava molto denaro per opere di bene, ma si attendeva un compenso. Un giorno il Maestro gli mandò un sasso, con queste parole: “Accetta in premio il tesoro della stella lontana”.

Quell’uomo s’indignò. “Una pietra in cambio del mio oro! Che m’importa di una stella lontana?”. E, avvilito, la gettò nel torrente.

Ma venne il Maestro e gli disse: “Hai trovato il tesoro? Quel sasso contiene il più splendido dei diamanti, ben più scintillante delle gemme terrestri”.

L’uomo disperato corse al torrente. E, seguendolo, scese e scese sempre più.

Ma quelle acque increspate gli nascosero per sempre il tesoro.

354 - Chi rigetta paura, pregiudizio e ipocrisia può unirsi alla vita invisibile. Senza quei tre nemici, si vedranno sviluppare la chiarudienza e la chiaroveggenza.

355 - Chi volesse studiare l’Agni Yoga dovrebbe prestare attenzione al pulsare degli elementi, perché sotto la legge che li governa questi si uniscono fra loro. Nell’esperimento psicofisico di ieri vi si poté dimostrare che il ritmo dell’energia era una pulsazione di elementi, per cui l’azione fu interrotta dal silenzio, come il Pralaya succede al Manvantara. Sarebbe certo assurdo attribuire agli spiriti l’azione degli elementi in tutti i processi meccanici. Ma naturalmente esiste un nesso incontestabile fra certi spiriti e i momenti di afflusso dell’energia. È sorprendente vedere come gli spiriti disincarnati si possono densificare usando l’ectoplasma dello spazio. E tali manifestazioni possono avere belle qualità. Invero, è un legame fra due mondi.

Pensate che l’ectoplasma viene proiettato proprio con l’aiuto del fuoco.

356 - Non è per mera curiosità che indagate il ritmo della pulsazione degli elementi. Qualsiasi conoscenza ha valore pratico. Tutta la conoscenza del ritmo si può applicare con efficacia alla vita. Da molto tempo si sa quanto il ritmo sia importante, ma quello degli elementi produce effetti speciali.

357 - Mahavan e Chotavan sono i ritmi più caratteristici del fuoco. Chi li possiede può accostarsi a quell’elemento senza difficoltà. Non si tratta di un’invocazione coercitiva, ma solo dell’ingresso cosciente in quella sfera, il cui significato considerate essenziale.

Bisogna comprendere i ritmi, altrimenti come operare con convinzione? Persino la sabbia, semimorta, si dispone in vari disegni, reagendo a una vibrazione. In qual maggiore misura l’uomo è influenzato dal ritmo! Non un incanto magico, ma la coscienza gli aprirà la strada della trasfigurazione; via che non si può posporre, poiché l’umanità fu sospinta in tal senso nei giorni finali di Atlantide.

Ma non è giusto credere che, se l’oggi è trascorso, passerà anche il domani. Ogni ora è buona per la trasfigurazione del Nuovo Mondo.

Pensate a ricevere sempre meglio l’Insegnamento nella vita. Anche i più affaccendati possono riservare un’ora al giorno allo studio. Non possiamo credere che non si riesca a trovare un momento per l’essenziale, per cui viviamo. Tutti i giorni mangiamo e una giornata senza cibo pare miserevole. Ma anche lo spirito si nutre di pensiero e un giorno di digiuno è persino criminoso.

Esaltiamo i pensieri e ricordiamo che lo Yoga è come pane e come latte. La forza non è necessaria, poiché l’Insegnamento attira smorzando qualsiasi ostacolo.

358 - È esatto vedere nell’ossigeno l’aquila delle antiche scritture. Il fosforo, il solfato di zinco e il platino s’incontrano spesso nei vecchi composti.

359 - È ben difficile costringere alla lentezza un uccello dal volo veloce. Non c’è sacrificio maggiore che quando la coscienza, già ampia, si consacra alla realtà manifesta.

360 - Quando l’energia psichica sarà realizzata, la Nuova Era si affermerà di per sé.

361 - Le logiche sono due: quella del pensiero esteriore, che ricerca conferma nei libri di testo, e quella della sintesi mentale, che coglie e lega le faville d’inferenza del pensiero spaziale. Le conclusioni di questa sembrano fortuite, anche se fossero rimaste a maturare nello spazio per un secolo intero. La coscienza ampliata offre l’occasione migliore per afferrare i nodi del pensiero spaziale.

Certo dal punto di vista della logica esteriore si reperiscono sempre dei salti nei processi di quella mentale. Come gli anelli di una spirale mostrano all’osservatore sempre una sola faccia, e celano l’anello interno, così la logica mentale segue il limite della voluta più prossima, mentre l’interiore resta nascosta nelle correnti del collettivo spaziale. Ecco perché Noi curiamo tanto l’estendersi della coscienza, che finisca per unirsi al pensiero dello spazio.

Ciò si deve accettare con la stessa semplicità con la quale si riconosce l’importanza vitale dell’ossigeno. Altrettanto semplice dovrebbe sembrare l’idea dell’origine a spirale di tutto l’esistente, e delle esplosioni creative. In tal modo il respiro del Cosmo verrà inteso come una spirale ascendente.

Il principio puro - lo chiameremo ossigeno - emerge dallo spazio immanifesto con l’aiuto di Materia Lucida e, a contatto con le scorie della vita, emette una serie di esplosioni. Ma, beninteso, senza il fuoco dello spazio queste non hanno ritmo. In altre parole, il fuoco regola il polso del Cosmo.

Se applicate i ritmi che vi ho dato, ve ne potete rallegrare. Certo il loro succedersi è strettamente individuale. Si ottengono risultati soggetti alla condizione momentanea dell’organismo. Le trasmissioni dallo spazio si devono ricevere nel calice aperto. Ciò è garanzia di sintesi. Del pari bisogna osservare il ritmo interiore, poiché la coscienza amplificata non può stare senza ritmo. Di grande efficacia per il ritmo del fuoco è la combinazione di due dodecaedri. Quando l’energia sarà accumulata lo dimostrerò, poiché quel ritmo volante è necessario per accostarsi all’Agni Yoga.

362 - Chi conosce un grano di Verità viene chiamato occultista. Chi si rivolta contro i fondamenti della conoscenza viene presentato come razionalista. Con tali assunti ci si può figurare la perversione del pensiero terreno.

È male quando non si capisce cosa sia il Maestro. Ma è ancora peggio quando, avendolo compreso, si vuole addossare a Lui ciò che si deve fare da sé. Bisogna dunque combinare la venerazione per il Maestro con l’uso di tutte le proprie forze.

363 - Si è pronti a parlare di flussi e riflussi, di onde luminose e sonore, di correnti magnetiche; ma l’energia psichica resta ignota, ancorché le sue onde siano ben più potenti di tutte le altre dello spazio. È un fatto rigorosamente scientifico che esse agiscono come raggi astrochimici. Si possono individuare zone di azione e reazione a distanze grandissime. Non il volere personale, non la realtà del mondo astrale, ma l’accumulo delle onde dello spazio, quale coscienza del Cosmo, reagisce entro tutti i ricettori sensibili. Immaginate quale potere spazza il mondo quando lascia dietro di sé legioni di sorrisi o di terrori.

Perché misuriamo la pressione atmosferica e poi trascuriamo di notare in che modo agisce sui nostri umori? La vita è fatta di questi umori. Gli organismi individuali sensibili non mancano, ma invece di essere impiegati con saggezza li si circonda di disprezzo o di superstizione. Una trista ignoranza impedisce di usare quelle energie che battono proprio ai vetri delle finestre. È ora di capire donde nascono gli impulsi collettivi, donde le maggioranze traggono le cadute e le riprese.

Altre razze hanno posto mente all’azione dell’energia psichica. Ma la nostra, morente, non vuole lasciare ai propri discendenti questo benefico retaggio.

364 - Se trascorsi sette anni dicessi: “Tutto è possibile”, lo si capirebbe? Non si getterebbero contro la realtà, come antagonisti? È pernicioso prendere le cose alla lettera. Ma è la coscienza pronta a riconoscere i precinti della facoltà creativa?

365 - Soprattutto non intimorite con l’Insegnamento. In verità in qualsiasi vita si può inserire un ramoscello fiorito.

L’Insegnamento sia come la luce del mattino.

366 - Perché interpretare in senso ristretto la Nostra garanzia? Il tesoro è da portare con più saggezza e da applicare in campi più vasti che la semplice vita ordinaria. Chi cerca di usare con ampiezza l’Insegnamento acquisisce abilità manuale. Ma è facile rovinare un effetto già preparato, poiché la voce lontana è come un sussurro nel canneto. Nessuna obiezione se una volontà libera si ribella. Lo si può deplorare, e suggerire ancora, a bassa voce. Ma la legge del libero arbitrio è la dignità stessa dell’uomo.

Quando dico: “Non forzate” intendo proprio questo. Chi piegherebbe un ramo a forza di volontà? E la sferzata di risposta non sarebbe peggiore? Sappiate allora chiamare gli uomini senza molestarne il volere.

Il sacrificio di sé non può essere coatto. Non lo si può comandare. Quando lo spirito immemore di sé dolora per altri, agisce per libero volere. Persino un semplice suggerimento è già indecente dove il sacrificio si esalta. È forse possibile la divisione dello spirito in regime di costrizione? Vedete come si accende pronta la fiamma! Basterà il dolore a deviare ciò che è già mandato dalla volontà di uno spirito puro?

367 - Anche i cani si azzuffano; dunque non fate come le bestie. La coscienza obbliga a riconoscere le conseguenze di un alterco. Le parole insensate sorgono come turbini neri. È pericoloso sporcare lo spazio. È pericoloso invocare un colpo di ritorno su sé e sui propri cari.

Si dice che le scimmie sono permalose. È cosa che ci riguarda? La pantera è molto irritabile. Ha importanza per noi? Si dice che le galline cantino senza ragione. Si dice che l’avvoltoio covi a lungo la sua rabbia. Son cose che ci toccano? Il pappagallo ripete le calunnie. Ci riguarda? Dicono che l’anatra non controlla i suoi nervi. Ci riguarda in qualche modo? Non imitiamoli.

368 - Non è certo lo scontento né l’irritazione che sono indispensabili, ma il senso della felicità; poiché questo veramente crea le opere del Maestro.

369 - Parlerò dell’irritazione per l’ultima volta. Vedete il male che arreca, non solo alla persona, ma anche allo spazio. Quel verme, anche se celato da un sorriso cortese, non cessa di rodere l’aura. Quel male s’insinua in tutte le azioni.

Per amore del creato, convincetevi profondamente e siate contro l’irritazione. Quando, come un grumo di sangue, essa tappa le orecchie, si può udire? Quando annebbia l’occhio, si può vedere? Quando cala come un sipario sulla coscienza, che si guadagna?

Il fuoco deve essere conservato come un tesoro, il fosforo dei nervi si consuma come lo stoppino; e la lampada potrebbe far luce senza di esso? Si può ben aggiungere l’olio dell’ozono, ma senza lo stoppino i nervi non accendono il fuoco.

Il simbolo del fuoco ricorda la più sacra delle sostanze, che si accumula con estrema difficoltà e si dissipa in un istante. Come pensare di fotografare le emanazioni fisiche se ci sprofondiamo da noi stessi nell’oscurità?

Non stancatevi di ripetere questo monito agli amici.

370 - Dite a Oriole, l’usignolo d’oro: “Quando volerai all’alta torre, ricorda il passato. Rammenta che distruggesti tesori e poi cercasti le creazioni dello spirito, ma senza trovare la via giusta. Ma l’impegno severo non svanisce; si trasmuta nella vita. Ora tu possiedi i tesori dello spirito. Chi dunque, e quanti hanno la via aperta davanti a sé? Ma chi non ha ostacoli deve ciò nondimeno vincere lo spazio. Le ali sono date agli uccelli per volare”. Ricordate!

371 - Se studiate le energie sottili vi convincerete che non solo meritano la più grande attenzione le manifestazioni principali, ma che anche i piccoli filamenti di tensione hanno effetti potenti. È altrettanto inevitabile riconoscere la grande importanza dei precipitati e delle combinazioni tangibili.

Si è iniziato da poco a sperimentare sul soma dell’organismo. Pure di recente si è ripreso a considerare la rete aurica viola di protezione. Entrambe queste manifestazioni sono connesse al reame del fuoco. La prima è effetto dell’azione del fosforo. La seconda dà il potere del fuoco, che le emanazioni salubri dell’organismo traggono dallo spazio. È bene pertanto salvaguardare il fuoco del corpo, che sia di effetto potente. Le Nostre medicine curano appunto questi fuochi. Non sono i muscoli che meritano attenzione, ma l’onda infuocata dei nervi: bisogna alimentarla e ristorarla.

La pianta che avete colto in montagna consentirà vari esperimenti utili. L’energia della linfa carica di tensione nutre il potere del fuoco. Ma anche altri metodi d’uso meritano attenzione. Il calore proprio all’essenza delle foglie e l’olio della corteccia sono il rimedio migliore per rafforzare la rete aurica di difesa.

Fra le due Origini della Luce e della Tenebra, questa rete protettiva splende come una corazza.

In verità è proprio il confine fra Luce e Tenebra! Per altra via approdiamo all’Aureo Mezzo insegnato dal Buddha. La linea separa le Origini. Come lampo, essa emana dall’unico principio della Fonte Primaria. A protezione, e come ponte, il fuoco unisce gli opposti. Come si dovrebbe tenere prezioso il potere dell’unione! Chiunque lo possiede è vittorioso sulle Tenebre.

I medici dovrebbero studiare l’importanza del soma e della rete aurica protettiva.

372 - È bene rendersi conto che esistono battaglie interplanetarie. Non si potrebbe dare altro nome allo scontro fra l’atmosfera sana e la malata. Le correnti menzionate ieri naturalmente difendono il pianeta da emanazioni velenose. La coscienza dei viventi accresce di molto queste tristi manifestazioni. Non si può immaginare quale grave pericolo esse comportano. Solo con la padronanza del fuoco dello spazio si riesce a ottenere uno scarico. Ma questo fuoco deve essere introdotto nella vita. Non basta osservare i segni del fuoco nei pressi dell’organismo umano. Bisogna anche vedere come esso agisce sulla coscienza. Questo esperimento personale darà quella tecnica che la morta lettera non può esprimere. Il fuoco si accosta alla vita più spesso che non si creda.

373 - La mobilità della coscienza è una qualità del mondo superiore. Bisogna rendersi conto che, se in una incarnazione si è re, nell’altra si può essere calzolaio, senza svilimento. La mobilità delle orme esterne è a stento concepita sulla Terra, poiché non ci si figura l’ascesa dello spirito. La mobilità insegna a comprendere gli oggetti secondo prospettive diverse. E la formula: “con le mani e con i piedi dell’uomo” cessa allora di essere un’astrazione.

Capite quindi che il piano generale è infallibile. Tale sia anche la vostra ricerca: non persistete in una sola decisione. Se i nemici bloccano una via, per ciò stesso ne sguarniscono un’altra.

374 - Chi segue l’Insegnamento perde quell’indolenza così cara a molti. Ma chi non lo pratica si espone in pieno ai temporali del karma. Giudicate chi ha scelto la via giusta. Se seguite l’Insegnamento, può forse mancarvi il successo? Esso raffina la coscienza, poiché fa felici. Dove dunque trovare una forza dagli effetti paragonabili? Dunque custodite con gran cura i Nostri preziosi Precetti.

375 - In che consiste il successo di uno Yogi? Egli certo non attrae le folle, né ottiene conversioni di massa. Ma le sue opere cominciano a suscitare imitazione, cosciente e no, spontanea e no. Qualcuno prende a fare le stesse cose. Persino gli avversari, imprecando, ne seguono i passi. È come se un’atmosfera particolare fosse raccolta attorno alle sue opere. Questo è il vero successo; quando non il denaro, né le moltitudini, ma il fuoco invisibile si apprende ai cuori umani. Volendo imitarlo, si penetra nella stessa atmosfera e se ne ricevono gocce dalla medesima rugiada creativa. Il successo non viene solo dall’esterno. Lo si crea quando le mani sono correlate al pensiero dello spazio. Ma lo Yogi diviene il canale primario, il principale ricettore delle energie spaziali. Egli è quindi luminoso come un fuoco evocativo. Costruisce ciò che si deve costruire. Mura le pietre predestinate. E persino i nemici, tremanti, ne ripetono le parole. Lo Yogi non è un predicatore. Compare di rado; ma le opere affidate a lui acquistano una colorazione speciale. Altri non si accorgono neppure del fiorire di queste opere, poiché il loro destino non è di assorbire ma di accendersi.

Dove volerà la scintilla? Chi saprebbe contare tutti i fuochi accesi e i viandanti riscaldati dal fuoco di un Agni Yogi? Il fuoco illumina intensamente perché non brucia per sé.

376 - Cos’è il successo per Noi? In verità le opere hanno successo quando nella loro scia seguono tanto gli amici che i nemici. Annotate le imitazioni e dite a voi stessi: “Tutto viene dal nostro fuoco”. Gli errori affogano nei fuochi successivi. Si nuota con coraggio quando i fari sono accesi, quando i pericoli mostrano il velo ricamato della Madre del Mondo.

La Madre del Mondo non teme il Grande Gioco.

377 - In verità, custodite l’Insegnamento come una perla. Come la gioia del giorno e l’amore dell’ascesa, levate alto il Libro del Patto. Levate alto l’Insegnamento come una spada pronta alla difesa. Può la negligenza strisciare attorno al Patto della vita? Con che altro potremmo trasformare l’esistenza? Per dove altrimenti potremmo accedere al reame dello spirito che vive in noi? Contiamo i giorni vissuti male, e restiamone atterriti. Contiamo le ore non consacrate all’Insegnamento, e piangiamo. Si darebbe l’ora dell’Insegnamento per una borsa d’oro? Come accontentarsi della veste dell’ignoranza dopo aver visto una tunica di bellezza, ornata con i fiori della Madre del Mondo? Come passare i giorni nel solito modo, se la via è seminata di tesori? Dobbiamo assuefarci alle manifestazioni insolite.

I metalli sono attratti solo dalla calamita. Dunque si deve alimentare il magnete dello spirito. Senza nutrimento, lo spirito non vede quante porte gli sono aperte.

Per la legge che regola gli scambi delle sostanze, è necessario creare una corrente di dare e ricevere. Non crediate che quanto è stato letto una volta già riposi nella coscienza. Non è bravo giardiniere chi scende in giardino una volta sola. Bisogna capire i segni, ma per farlo bisogna impadronirsene. Il Nostro Libro è vicino e mirabile è la venerazione che trasforma la vita.

È Nostro augurio che abbiate rispetto per l’Insegnamento.

378 - È stato possibile mostrare il Dodecaedro, ma non è facile. Badate a tutti i segni del fuoco e dell’energia psichica. Così finirete per comprendere la similarità di questi concetti supremi. E, a tastoni, ne scoprirete le evidenze nella vita di ogni giorno.

È spaventoso che le più nette evidenze delle energie non richiamino l’attenzione. Si dovrebbe ricordare che molti sono quelli che hanno visto e udito le cose più notevoli, ma le hanno sepolte fra i rifiuti.

Che trasfigurazioni occorrono per l’occhio umano? Se un uomo vede e sente un fuoco, accesosi da sé e che non brucia, decide che si tratta di elettricità. Se ode vibrare una corda nell’aria, o il suono di una campana senza campanile, pensa a qualcosa di vago sulle onde sonore. Se vede stelle colorate attorno a sé, corre subito dall’oculista. Se vede formazioni nello spazio pensa alla polvere meteorica. Se poi riceve oggetti dallo spazio, sospetta del vicino: la sua immaginazione non va oltre. Quasi mai poi bada alle manifestazioni del proprio organismo. Pure, la grande esperienza si compone proprio di queste piccole osservazioni. Non si deve imporre una conclusione per comando: deve passare per i canali dell’energia psichica. Osservate con acume.

379 - La pellicola e il soma delle ghiandole danno accesso al fuoco, quindi la loro sensibilità è benefica.

380 - Giustamente si è detto che la prima manifestazione giunge fra i tuoni e l’ultima nel silenzio. È impossibile assorbire la voce del silenzio senza il tuono, poiché essa è tanto più ardua ed estenuante di questo. Ma l’Onniesistente è nel silenzio, cui inevitabilmente si perviene dopo il tuono. Ma esiste oscurità per l’occhio che ha visto la luce? Esiste silenzio per l’orecchio che ha udito nascere il suono? Come potrebbe Materia Matrix essere senza suono o senza luce?

È ben risaputo che si può aprire un ricettacolo ben serrato sia rompendolo che suonando un ritmo delicatissimo. Così in tutti i domini della materia è bene non attendersi manifestazioni gigantesche e abituarsi invece a udire anche il volo di una farfalla. Ciò non è facile da imparare, dal momento che la vita risuona di martellate. Le energie sottili non sono applicate a tutti gli usi. E quanto più l’umanità avanza, tanto più crudamente impiega le sue conquiste sulle forze inferiori.

Nella vita si può raffinare sempre meglio la comprensione delle energie sottili, poiché detengono il futuro.

381 - È assai difficile notare ciò che non è seguito dalle usuali reazioni nervose. Questo è l’autocontrollo dello Yogi.

382 - La corrente della vita produce una corrente continua di energia. Se i centri ricettivi sono aperti, nulla può impedire che affluisca energia sempre nuova. Non l’età né la malattia, ma i pregiudizi recidono i fili della felicità. L’irritazione personale è loro figlia. Non è possibile liberarsi di questa senza svellere i preconcetti. Che l’impegno perseverante vi soccorra nel valutare correttamente le manifestazioni. Non occorre rinunciare alla vita, ma stimarla per quello che vale. La propria garanzia, come spada di giustizia, fornirà l’attitudine giusta.

I testi dell’Insegnamento sono da leggere e rileggere, poiché ogni giorno che viene porta applicazioni nuove.

383 - Nelle future conquiste si dovrà curare in modo speciale lo sviluppo coordinato dello spirito e della condizione corporea. Il corpo ha difficoltà nell’adeguarsi allo spirito; e quando quest’ultimo si eleva, si provano attacchi di angoscia. Ma un’altra circostanza non è meno importante, per cui vi ho consigliato di non pronunciare per quanto possibile nomi di persona. Chi si rivolge a qualcuno lontano, gli impone un gravame, se lo spirito di questi è bastevolmente sensibile. Sapete che gli Yogi mutano sede di frequente ed evitano di pronunciare nomi di persona. Ciò perché conoscono l’effetto che essi producono nello spazio, quando sono emessi con una certa comprensione dell’Insegnamento.

Solo in casi di necessità si dovrebbe imporre la propria volontà sugli esseri viventi. E bisogna riconoscere che la crescita dello spirito si riflette nel corpo; sovraccaricando quello si provoca una reazione di questo. Chi si eleva in spirito dovrebbe essere protetto; ma proprio in casi del genere non si palesa il minimo discernimento. Si è pronti invece a gravarlo dei desideri più banali, senza capire il male inflitto da un comportamento così avventato.

384 - L’energia psichica deve essere organizzata. Si vede facilmente che le forze, se non sono correlate fra loro, intralciano i risultati. Se poi interviene l’impazienza, gli effetti vanno del tutto perduti.

385 - Il Benedetto mostrò un giorno ai discepoli un fachiro che lanciava una palla con grande maestrezza. Con essa colpiva ogni volta un bersaglio e due ragazzi correvano a prenderla per riportargliela. Il Benedetto disse: “È giunto alla perfezione nel lancio della palla; tutte quelle che getta gli tornano subito. Così accade quando si dà in modo perfetto. Pertanto imparate come si compiono i sacrifici, poiché c’è un’arte per ciascuno di essi”.

Indicando poi un uomo tacito, disse: “Chi può segnare i confini del silenzio? È difficile trovare la parola giusta, ma la bellezza del silenzio lo è anche di più”.

Così il Benedetto insegnava il sacrificio silenzioso.

386 - L’energia psichica deve essere esercitata, e sapete quanto è difficile applicarla.

Non si saprebbe definire a parole dove e fino a che punto il discepolo possa usare le forze del Maestro. Solo un raffinato grado di comprensione segnala la commensura esatta. È impossibile precisare norme rigorose nel rapporto fra Maestro e discepolo, ma la vita insegna le formule necessarie per seguire lo stesso sentiero.

387 - Alcuni esperimenti con l’energia psichica sono utili e facili. Esercitarla su esseri umani o animali è rischioso, poiché non è facile parare il colpo di ritorno. Se poi il soggetto è debole, è pericoloso soggiogarlo. Ma resta un terzo gruppo: le piante, che sono molto adatte a questi esperimenti. Beninteso queste prove richiedono dei mesi, ma si otterranno i migliori risultati nell’organizzare l’energia psichica.

Prendete alcune piante della stessa famiglia e pressappoco della stessa età. Sceglietele a vostro gusto. Ponetele nel medesimo ambiente e osservatele di persona, senza dimostrare alcuna preferenza. Dopo due mesi separatele in tre gruppi e mettetele in locali diversi. Siate indifferenti alle prime, amorevoli verso le seconde, distruttivi con le terze. Naturalmente queste trasmissioni devono farsi da breve distanza, usando il ritmo di Mahavan.

Sarà bene aumentare e diminuire l’intensità delle trasmissioni in modo alterno, a periodi di sette giorni: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto. Innaffiatele al mattino aggiungendo all’acqua un poco di soda, al tramonto invece con una soluzione di valeriana. Proseguendo in questo modo non solo si sperimenta sulle piante, ma s’induce un ritmo in noi stessi. Per queste prove non si devono usare piante velenose e sono anche da escludere le famiglie dei gigli e delle felci. Si possono così aumentare le emanazioni di energia psichica.

In seguito naturalmente si potrà dimostrare, con risultati interessanti, l’effetto dell’energia psichica sulle correnti dell’acqua e dell’aria. Ma ciò richiede un ulteriore livello di tensione. Così nella vita quotidiana, senza dover lasciare la Terra, si possono ottenere molti utili risultati.

388 - Le pietre non sono meno utili delle piante per sperimentare con l’energia psichica. La sabbia, se sottoposta a un ritmo, si dispone a formare un disegno. L’energia psichica può produrre vibrazioni con lo stesso risultato. L’antico detto, che la volontà muove le montagne, si fonda sulla vibrazione.

389 - Certamente l’imperil è il massimo distruttore dell’energia psichica. Ma non si scordino altri tre colpevoli: la paura, il dubbio, la pietà di sé. Quando si saprà misurare quell’energia con mezzi meccanici, sarà istruttivo vedere come la sua corrente viene interrotta da questi tre oscuranti. Il flusso è alimentato invece da quelle tensioni che esistono nell’abnegazione e nel conseguimento. Queste concezioni astratte renderanno testimonianza al riconoscimento dell’energia del Principio vitale, che è misurabile e concepibile. Affermo che i fuochi evocati dal ritmo citato non solo possono venire intensificati, ma servono anche a rafforzare l’energia psichica. Il fuoco dello spazio, come una spada, percuote l’oscurità.

390 - Potere ed energia hanno effetto quando la tensione è ben commensurata. Il riconoscimento dell’energia psichica come sostanza tangibile farà sorgere un nuovo modo di pensare in ogni cosa della vita.

391 - Poco fa vi ho mandato una moneta del Tibet e, perché la si trovasse più facilmente, fu posta nel centro del tavolo, sotto un quaderno. Nessuno però lo rimosse. La cameriera mise la moneta in luogo più visibile, la mattina, ma nessuno la notò fino a sera, quando fu trovata in conformità a un’altra indicazione. Ciò accade sovente con gli effetti del karma. L’offerta viene fatta, ma deve essere accolta. Ma tante sono le cose davanti agli occhi che il dono passa inosservato.

Gli effetti karmici sono di due generi: o connessi a una data, o attratti a una persona. Il karma del primo genere si potrebbe talvolta trasferire in uno personale; ma in nessuno dei due casi si deve mai biasimare il Maestro. Come conoscere la complessità di tutte le circostanze! Per esempio, è possibile avere previsioni figurate del karma futuro di entrambe le specie; ma, se le circostanze esterne lo sommergono, non vuol dire che ciò che è già nato nello spazio si dissolva. Può assumere nuove forme senza essere annientato. L’energia psichica può essere valida anche in ciò, trattenendo presso la persona il karma prefisso.

392 - Il controllo dei fuochi comporta molti pericoli. Non è facile ridestare i propri fuochi; ma, riuscendovi, è difficile domare le proprietà di quell’elemento che pervade ogni cosa. Un essere che abbia realizzato i fuochi vibra alla chiamata della fiamma e diviene risonante al fuoco. Il terremoto di ieri fornisce un esempio. Il cuore di Sorella Urusvati ne ebbe un brivido pericoloso, giacché i terremoti sono effetti del fuoco. Invero l’essere intero è scosso quando s’imbatte in fuochi di qualità diversa. Ma la manifestazione del fuoco è tanto importante, come fase evolutiva, che vi consiglio di usare molta cautela quando è tempo di domarlo. Ciò costituisce parte essenziale dell’esperimento di rapporto cosmico.

La via del fuoco è la via della vittoria. È un processo che deve svolgersi tranquillo, senza fretta né irritazione. Si può essere certi del Nostro aiuto, affinché le circostanze esterne non rechino disturbo. Ma non bisogna scambiare i segni di successo per segni di terrore. L’umanità considera volentieri come distruzione il semplice scarto dei rifiuti, e come disordine l’inizio della costruzione. Siate dunque cauti e agite senza fretta. Vi indicheremo le date.

393 - Non esistono ostacoli insuperabili per la volontà umana. Non lo dico per consolare né per far coraggio, ma come legge immutabile. Da gran tempo gli uomini hanno acuito i loro voleri, ma non comprendono ancora lo stadio di coscienza necessario per imprimere alla volontà la piena potenza dell’azione, allorché si può dire che tutto è consentito.

A chi affidare l’intero patrimonio? Solo a chi non ne abusa e non lo perverte. A chi è saldo in coscienza. A chi conosce l’Insegnamento. Quanti vantano di saperlo e lo ignorano! Sono stufi di rileggere parole familiari.

Come falco dal cielo, l’acutezza di comprensione deve essere attratta da un’esca di fuoco. Il falco, allettato, si precipitava obbediente sul braccio. Similmente la vera comprensione scenderà sul fuoco della coscienza. Non si attraversano le tenebre senza una luce. Pensate com’è nuovo questo monito! Ma voi non accendete i vostri fuochi. Non cercate neppure dove sia la sorgente del fuoco. Non deridete forse quelli che l’hanno trovata? Non sapete neppure che il fuoco rinvenuto è non per se stessi, ma per l’umanità.

Ma a coloro che l’hanno trovato Io dico: “tutto è consentito!”.

Sapete attraversare un abisso. Il pericolo è una gioia per voi. Fra le parole dell’Insegnamento, segni di fuoco, che contengono l’inespresso, sfavillano per voi.

Gran cosa è che il fuoco non sia un’astrazione, ma sia percettibile all’occhio. Esso è la misura della libertà totale. È il segno della fiducia totale.

394 - Lo zelo è il riconoscimento di una necessità. Accettare la Gerarchia è una qualità altrettanto rara.

La nebbia dell’umanità è grande e il pensiero può essere fatto avanzare con i mezzi più inattesi. Sarà quindi molto più facile comporre un mosaico di pezzi separati. Non si dovrebbe pretendere una linea compiuta. Le sue parti si potrebbero costruire secondo umori diversi.

Non si deve costringere e nemmeno persuadere. Si può solo infondere, cementando con il sentimento. Ma questo non è sempre ardente.

395 - Ciascuno ha il suo dono da offrire. Dai contrasti si può scorgere un quadro di speciale significato.

396 - In Occidente molto si parla della trasmissione del pensiero a distanza, ma si ignora del tutto come praticarla. Per esempio si impiantano, a dimostrarla, due stazioni che devono operare simultanee; e si misura la distanza che le separa, come se la potenza del pensiero si misurasse in chilometri! La parte essenziale dell’esperimento, che è precisamente la conseguenza del pensiero, viene negletta.

Sapete che la Mia risposta vi giunge dopo un tempo che varia con le condizioni magnetiche e dell’atmosfera. Ma una differenza di pochi minuti che influsso può avere sull’effetto del pensiero? Eppure, stando alle convenzioni occidentali, l’esperimento verrebbe considerato negativo.

L’Occidente, che ama enumerare soltanto dei fatti, ignora completamente la reazione del pensiero. Ma la ricerca scientifica porterà a scoprire le leggi per cui esso si dissemina, in rapporto alla complessità delle condizioni fisiche.

Lo sviluppo del pensiero consentirà molte risoluzioni, che dipendono da onde diverse. Si noterà che esso procede per balzi, un po’ come una pietra lanciata di striscio sull’acqua. Così il pensiero tocca luoghi inaspettati. Questa disseminazione grava di responsabilità il pensatore.

Quando si saprà gioire per l’ampiezza della responsabilità, si apprezzerà anche l’importanza del pensiero e se ne indagheranno le leggi. Molti strumenti sensibili permetteranno di fissare le conseguenze del pensiero. Così si sarà estratto dal caos un altro tesoro.

397 - Studiando la trasmissione del pensiero gli uomini si accorgeranno di tutte le manifestazioni che lo accompagnano, sia benefiche che negative. Il riconoscimento delle sue conseguenze si diffonderà in modo inimmaginabile. Gli uomini capiranno per prima cosa quanto si nuocciono l’un l’altro, impoverendo o sovraccaricando a vicenda le loro forze. Uno dei motivi per ritirarsi in solitudine fu un tempo quello di celarsi per proteggere l’energia psichica. Un Nostro valente collaboratore sparse una volta la notizia della propria morte per sfuggire agli sguardi degli uomini. Come alleggerito, diceva: “A quanto pare mi hanno dimenticato”.

In tali circostanze si vede come i pensieri - diversamente da quelli impersonali dello spazio - ci sorvolano. Ma di solito questi ultimi non sono nocivi. Non dico con questo che quelli personali siano da evitare, ma certo tutta la responsabilità deve essere ben compresa. Una condizione esteriore per educare i bambini alla responsabilità sarà il comportamento austero. Sarà bene insegnare anche qualcosa dei mutamenti dei corpi. Ma lo stato e la religione convenzionali ostacolano gravemente il riconoscimento di queste responsabilità.

Senza pregiudizi, e osservando tutti i fattori circostanti, giungerete a concludere che i Nostri sistemi devono forzatamente deviare dai metodi convenzionali. Se occorre far risuonare nella vita un appello al fuoco, non lo si potrà certo fare con le maniere dello stato convenzionale. Sapete d’altronde che, sostituendo il “sovrannaturale” al consueto, non sfiguriamo la vita ma le aggiungiamo bellezza e vastità.

398 - Il giusto rapporto tra le esplosioni dell’individualità e l’infallibilità della legge è l’aureo mezzo che riluce nel profondo di tutte le grandi coscienze. Quante utilissime osservazioni si potrebbero fare anche senza delicati strumenti! Il paragone fra le condizioni dell’atmosfera e dell’umanità non offrirebbe forse ai governanti la chiave per molte considerazioni ragionevoli? Le tempeste magnetiche non fanno presagire variazioni dell’ordine sociale? Le macchie solari, i pleniluni, il moto dei corpi planetari e molte potenti condizioni consimili influiscono sulle funzioni basilari degli organismi sensibili. Persino le piante e gli animali reagiscono alle manifestazioni cosmiche. Possibile dunque che l’uomo, il reggitore, non meriti attenzione?

Neppure gli effetti dei terremoti e delle meteore vengono studiati. Oltre che indagare la formazione delle meteore, non sarebbe bene studiare gli effetti della loro comparsa sull’energia psichica delle moltitudini?

Si noti l’influsso dei gas sotterranei, presenti in quantità ben maggiori che di solito si creda. Ma i poliziotti della scienza badano solo agli eventi grossolani e più evidenti, e trascurano effetti rilevanti esercitati sulle masse. Osservare l’energia psichica dell’umanità è questione ben più importante che misurare il grado di umidità o di calore. Il potenziale umano merita attenzione.

399 - I metodi del Nostro Insegnamento vengono condannati di solito da due parti. Chi aderisce al vecchio ordine non Ci può perdonare l’attenzione dedicata alla scienza occidentale contemporanea. I devoti dell’Occidente non ci possono perdonare il rispetto per la Saggezza Antica.

L’occidentale ha dimenticato il linguaggio dei simboli. Quando ode di un drago celeste, sorride. Ma quando gli rammentiamo il Serpente Solare, quel sorriso scompare. Specialmente se esso si trasforma nel serpente del plesso solare e l’immagine diventa una realtà fisiologica poiché, quando questo si desta, tutti e quattro i regni del cielo divengono accessibili. Il simbolismo della Saggezza Antica basa sul paragone fra il Macro e il microcosmo. Scoprite dunque nelle immagini più astratte l’organismo umano e le sue facoltà. In Occidente incontriamo molte espressioni convenzionali, ma non per questo Ci lasciamo distrarre dal loro significato. Basta solo espellerne il pregiudizio.

Spesso udiamo lamentare che il Nostro Insegnamento non è giustificato. Di solito, chi se ne lagna non lo pratica. Ma una medicina che resti sigillata può forse guarire? Del resto, non sono molti che possono vantare di conoscere l’Insegnamento: o lo intendono secondo il loro modo di pensare antiquato, o ne leggono dei frammenti senza curarsi di connetterne il senso. Sarebbe bene applicarlo prima di giudicarlo.

La leggerezza mentale è una caratteristica internazionale.

400 - Perché chi sostiene l’Insegnamento è di consueto timido e vergognoso? Perché i problemi dell’esistenza non preoccupano l’umanità. Non entrano nella vita quotidiana. Le evidenze dell’insolito sono spiegate come fallimenti della natura. Le forme di legge sono apprestate dalla codardia.

Come in antico, feticci e tabù restano a guardia dell’uomo. La vita si insegna solo nella biologia convenzionale o è soffocata dall’incenso dei templi.

Ma infine si deve ben esaminare ciò che ci attornia, ora specialmente che si osserva una tensione straordinaria nel processo cosmico. Gli apparati sensibili del nostro organismo lavorano nella stessa condizione. La tensione atmosferica costringe gli uomini a studiare con attenzione e seriamente le forze cosmiche. Non c’è nulla da ridere se non si sa di che si parla. Sarebbe come deridere le formule delle matematiche superiori perché non servono a cuocere il pranzo.

Noi non rimpiangiamo il tempo dedicato a ripetere queste palesi verità, poiché tutto serve a orientare l’umanità verso l’energia psichica. È assurdo che l’uomo debba essere persuaso a usare un potere che è suo da sì gran tempo. È la psicologia del selvaggio, che teme qualsiasi cosa che era ignota all’avo. Ciò nondimeno, il pensiero dello spazio agisce!

401 - Le ripetizioni senz’anima distruggono l’Insegnamento. Pertanto si deve porre mente alla qualità del ritmo. Sicuramente alla base di qualunque cristallo stanno un’attrazione e una pulsazione. Ma questa - cioè il ritmo - manifesta il principio vitale. Dunque un dato ritmo può essere più o meno vivo, o morto. Il ritmo vivente, spiritualizzato dalla coscienza, correla con le energie sottili. Ma quello morto delle labbra imprime un battito letale, che turba il saggio silenzio e nuoce.

Attenti alle ripetizioni prive di spirito! Esse veramente dissolvono la sua gemma più preziosa. Se poi la loro azione fosse solo per paura o avidità, persino uno scheletro batterebbe un tempo più benefico. In tal caso il tamburino di una banda militare sarebbe il più abile suscitatore di ritmi. Vi attendereste apparire il fuoco per il moto della coda di un cane alla vista di un osso? Ricordatelo, quando usate le energie più sottili, quando volete accostarvi al fuoco per evocarlo alla vita.

Quando vi ho comunicato i ritmi del fuoco spaziale, ero certo che li avreste applicati con coscienza spirituale e con impegno senza vili moventi. Da gran tempo si sa dei due fuochi: quello che crea e quello che distrugge. Mentre il primo splende, scalda ed esalta, il secondo incendia e incenerisce. Ma Io vi ho guidato solo al fuoco creativo. Avete personalmente verificato che è possibile accostarlo, e neppure la luce del giorno vi impedì di vedere i messaggeri dello spazio. E le stelle apparvero circondate da segni. Questi segni di fuoco sono da custodire, e bisogna imparare a cogliere i doni migliori della coscienza.

Non con i pugni, né con le minacce, ma volando su ali di luce si sale ai Cancelli. Attenti alla vita quotidiana spesa senz’anima!

402 - Altro nemico dell’Insegnamento è la sfiducia. Essa recide i conseguimenti più essenziali e intimi. È stupefacente vedere come gli uomini sono incapaci di affrontare ciò che per loro è nuovo! Il rispetto di sé è così futile e l’immaginazione tanto impoverita che di solito paventano di ammettere quanto esce dall’ordinario. È molto più facile negare che osservare. Siate distrutti, voi che negate! Senza i vostri miserabili pensieri il sole splenderebbe più fulgido e la rocca della coscienza sarebbe più elevata.

È rivoltante vedere la sfiducia meschina e grigia, senza un solo moto di coraggio! Si annida nell’immondizia. Noi insistiamo sempre sulla conoscenza basata sull’esperimento. Riconosciamo che i mezzi e i risultati si accumulano con grande lentezza. Ma non ammettiamo che un uomo ragionevole getti via le possibilità di conoscere. Quante volte per sapere si è pretesa una ricompensa materiale! I bambini che non hanno ancora sette anni si comportano nella stessa maniera.

Talvolta qualcuno, giunto vicino all’Insegnamento, ha acquisito possibilità meravigliose, eppure continua a sognare la ricompensa, come un povero!

Custodiamo l’Insegnamento come massima gioia della vita!

403 - È essenziale non dire ai novizi che l’Insegnamento dell’Agni Yoga è facile. In verità, non lo è. Induce molta tensione e comporta molto pericolo. Nessuno si lasci sedurre dall’idea che sia tutto latte e miele. La maestria dei fuochi è un processo lento. Ogni gesto prematuro rischia una deflagrazione. Un grado di padronanza anche molto elevato è poca cosa se paragonato al susseguente.

Sapete com’è difficile vedere Fohat, quante stratificazioni di molti anni sono necessarie perché quell’energia appaia in evidenza. Ma che direbbe uno spirito fragile se sapesse che oltre Fohat sta Para-Fohat, a sua volta alimentato da Pan-Fohat. Queste energie pervadono di gioia e d’amore solo le coscienze forti.

Pochi sono quei costruttori fidati che con abnegazione accolgono nel calice del cuore i pensieri dello spazio. Essi non temono di essere ustionati dai fuochi dei mondi lontani. Non sentono fatica per il carico d’angoscia dell’imperfezione che li circonda. I fuochi superradianti dello spazio li visitano, ed essi conversano con le scintille di coscienza spaziale: in silenzio accendono pensieri e rispondono. La cupola della Benedizione non è senza peso, ma è l’ingresso alla Dimora più sublime.

In molti Insegnamenti antichi si menziona il simbolo della costruzione. Bisogna intenderlo alla lettera. Attorno a un Agni Yogi troverete sempre delle costruzioni. La loro stessa difficoltà è come un trampolino per la vittoria sull’imperfezione. La Luce non si manifesta facilmente, ma il fuoco dello spazio illumina i mondi lontani.

Non introducete i deboli, che non sanno trattenere il tesoro. Meglio fidarsi di pochi. Essi si risolveranno alla giusta azione. Ameranno le difficoltà e non tradiranno.

404 - Sono comparsi in Occidente molti Yogi, illusionisti, maestri, ipnotisti, occultisti che agiscono usando la volontà. Moltiplicano brillantemente il loro danaro insegnando a chiunque, a modico prezzo, come migliorare le sue condizioni materiali, come accattivarsi la fiducia altrui; come acquistare prestigio in società, come condurre gli affari; come dettare ordini numerosi; come fare della vita un giardino fiorito. Sviluppando la volontà, alcuni di loro sembrano seguire la retta via, ma non danno una meta a questo peregrinare, e quindi non servono che a peggiorare le tristi condizioni dell’esistenza.

Una volontà potente, che agisca nel senso di accrescere i pregiudizi antiquati, non è forse un vero orrore? Quanta maggiore energia si dovrà spendere su questi neo-occultisti per compensare il male della loro depravazione spirituale! Gli imitatori dell’Hatha Yoga restano ancora i meno nocivi.

Prima di tutto, l’Insegnamento non si vende; questa è una legge antichissima. Esso mira alla perfezione; altrimenti, non avrebbe futuro. Non cura l’agio personale; altrimenti, sarebbe egoismo. Intende abbellire la vita; altrimenti, calerebbe nella bruttezza. L’Insegnamento è sempre abnegazione, poiché sa cos’è il Bene Comune. Esso venera la sapienza; altrimenti, sarebbe tenebra. Non si manifesta con cerimonie stravaganti, ma si regge sull’esperienza. Ritengo che debba lasciare alle spalle le scorie delle forme antiquate.

La gioia è una saggezza speciale.

405 - Bisogna evitare i miracoli, in quanto l’uso applicato dell’energia psichica sarà la manifestazione più alta del razionalismo purificato.

406 - Riflettete sulla questione del pericolo. Quel che si dice pericolo non è che timore delle condizioni presenti. Ma quando si sa che ogni condizione è creata dalla coscienza, che è invulnerabile, le paure fisiche non hanno ragione di esistere. Il pericolo, da cui si è tanto soliti guardarsi, si dissolve nella coscienza. Quindi il crescere di questa è la base più essenziale per un progresso. Invece di pericoli resteranno solo ostacoli; ma questi non sono che mezzi per sviluppare l’energia. Se le montagne fossero perfettamente lisce, non potremmo raggiungerne la vetta. Benedette le rocce che ci tagliano i sandali mentre saliamo!

Pertanto siate convinti che non ci sono pericoli. Ogni mutamento di stato è un’esplosione della coscienza. Ma il pulsare del Cosmo è fatto di esplosioni.

Povera è la coscienza che non ha controllo sugli stati transitori. Il Nostro scudo è invulnerabile. Ogni chiazza di paura è un bersaglio per il nemico. Ma lavate che siano quelle macchie vergognose, saremo inespugnabili come i corpi dei mondi lontani. Lo sviluppo dell’Agni Yoga diviene lo scudo del pensiero. Il fuoco che tutto penetra, quando è realizzato, dà una forza supremamente pura e alimenta le fonti del rinnovo.

407 - Non abbandonatevi a pensieri deprimenti: sono come la ruggine sulla spada del vincitore. Non può esistere sofferenza presso la fornace creativa della vita. Leggete i Purana nella loro morta lettera, e quel libro di saggezza vi sembrerà un cimitero. Ma dove è fuoco non è pena.

Osservare la vita dello spazio è conoscere; è partecipare alla vita del Cosmo. L’esistenza umana non può essere svincolata dalle leggi dell’energia psichica. Ancora più assurdo sarebbe voler sopprimere la propria coscienza. È difficile stare senz’acqua anche un solo giorno. Così è difficile per la coscienza stare senza luce dai mondi lontani. Come all’acqua e al cibo, ci si deve assuefare al pensiero di una grande vita.

L’Insegnamento, basato sull’esperienza, concede a chiunque pensi la gioia dell’applicazione. Pertanto non sviliamo ciò che è immensurabilmente grande e prossimo nel flusso della nostra coscienza. Non costringiamo in limiti prefissati ciò che viene come il respiro della Madre del Mondo. Diciamo che è gioioso lavorare al rinnovamento senza paura di sbagliare sentiero. Cominciando da ciò che è più ovvio e tangibile, seguendo le leggi immutabili, prestiamo la più grande attenzione all’Insegnamento di vita.

Né un giorno né un’ora passi senza partecipe applicazione dell’Insegnamento. Custodite lo Yoga come la via della Luce, sapendo quanto sono abbondanti le faville della sua Radianza! Noi non recideremo il legame, anzi, lo sosterremo.

Come il sole è instancabile, così sia inestinguibile Agni!

408 - Tre topi si appressarono a un eremita, attratti dalla sua immobilità. Egli disse a ciascuno:

“Tu stai nella farina. Ma anche se è cibo sufficiente per tutti quelli della tua specie, non ti sei fatto migliore.

“Tu stai fra i libri, e ne hai rosicchiato un bel numero, ma senza diventare più saggio.

“Tu vivi fra gli arredi sacri, ma non ti sei elevato.

“Davvero, topi, potete diventare umani. Come gli uomini, svilite i doni più preziosi”.

Tre leoni andarono dall’eremita. Egli disse a ciascuno:

“Tu hai appena ucciso un viaggiatore che correva dalla sua famiglia.

“Tu hai rubato a una cieca la sua unica pecora.

“Tu hai divorato il cavallo di un messaggero importante.

“Leoni, già potete divenire umani. Indossate le vostre terribili criniere e cominciate a far guerra. Non stupite se gli uomini sembreranno più crudeli di voi”.

Tre colombe volarono dall’eremita. Egli disse a ciascuna:

“Tu hai beccato grano non tuo come se lo fosse.

“Tu hai beccato una pianta terapeutica, e sei ritenuta un uccello sacro.

“Tu hai nidificato in un tempio non tuo e, in forza della superstizione, hai costretto altri a cibarti.

“Davvero, colombe, è tempo che diventiate umane. Superstizione e bigottismo vi nutriranno in abbondanza”.

409 - Il Maestro indirizza, anziché a biasimare i vizi, a far paragoni con gli esseri inferiori, poiché ciò può aiutare i semplici di mente. In verità, molti animali sentono l’energia psichica meglio degli uomini.

Gli uomini sono orgogliosi della loro ragione, ma perché non l’impiegano per trattenersi dalle basse azioni?

410 - È essenziale includere anche gli ambienti di cui non si ha esperienza. Non è saggio limitarsi alle capanne, evitando i palazzi, e stolto sarebbe restare nelle sale sontuose ignorando i tuguri. Non limitatevi.

411 - Ogni foglia protegge il benessere dell’uomo. Accendete i fuochi della conoscenza illimitata. Ogni pietra è pronta a custodire l’uomo. Siate tanto saggi da impegnarvi con coraggio.

412 - Io apprezzo le vostre buone disposizioni. Con pietre buone si può costruire. Il Maestro è lieto quando può fornire circostanze nuove. Ma ricordate che ogni inizio sembra talvolta un disordine. Gli uomini distinguono male fra i segni della felicità e della sventura, del successo e del fallimento, della gioia e della pena.

413 - Il posto riservato al Maestro nell’angolo più venerato non è una superstizione. È per l’Ospite invitato alla sacra mensa. Egli può arrivare in qualunque momento, e deve essere evidente che era atteso. Questo segno costante di attesa e di prontezza è come un richiamo attraverso la finestra. Fra costruzioni e battaglie, dedichiamo un momento a un breve sorriso.

L’Insegnamento cresce a spirale, come tutto ciò che esiste. Benedetti coloro che capiscono l’intermittenza del fuoco spaziale. La punta della fiamma era rappresentata dagli antichi come una spirale appiattita. Questo elemento esprime con grande vividezza l’inizio del moto. Potete dire di praticare l’Agni Yoga se non avete realizzato neppure il primo moto del fuoco interiore?

L’aspirazione pura produce sprazzi di fuoco. Questi inizi e le condizioni che li accompagnano sono da notare. A tal fine occorre sviluppare una autentica capacità di osservazione, che non è facile acquisire. Le condizioni che accompagnano tali manifestazioni variano in ciascun individuo: freddo o caldo, suono o silenzio, luce o oscurità. Persino questi antipodi producono effetti uguali.

Bisognerà osservare una grande quantità di condizioni. Se chi ha acceso il fuoco interiore annotasse per iscritto le proprie osservazioni, aiuterebbe molto tanti principianti. L’opera generale a favore dell’umanità richiede soprattutto che l’individualità sia protetta. E nello stesso istante in cui pare di aver trovato tutti i metodi, il più semplice si dimostra il più rapido. Fa stupire quali dettagli inattesi accendono la fiamma. Condizione inalterabile è la sensibilità alle scosse e anche la verticalità della colonna vertebrale. Ma, se questa avesse una curvatura cronica, il musco può giovare: quando è assorbito agisce sul fosforo, che riordina la corrente del fuoco disturbata.

414 - L’Insegnamento dell’Agni Yoga vuole un ardore costante. A volte è necessaria una pausa alle manifestazioni, ma la fiamma interiore è inestinguibile. Il simbolo di questa qualità è indicato da molti Insegnamenti come una fase di realizzazione.

Bisogna abituarsi alla costante attività del fuoco. Un’indicazione dall’esterno non denota un vero impulso. La nostra fiamma brucia come un rogo. Sarebbe ignobile volerla soffocare.

L’accensione dei fuochi evoca una quantità di minuti dettagli ed esperimenti interessanti. L’Insegnamento prevede la direzione, ma non intralcia con un rituale morto. Ricordate che il declino dei misteri più importanti cominciò quando i riti divennero complicati e senza vita. L’Insegnamento deve vivere libero come il fuoco dello spazio.

415 - Affinate, perfezionate i collaboratori. L’insidia peggiore per il lavoro umano è il ristagno. Per tenere il ritmo occorre una coscienza vasta. Quando suona l’ora dell’azione, gli uomini di solito cedono a pensieri estranei e finiscono per usare frecce da passeri contro le tigri: non solo per mancanza di commensura, ma per difetto di vigilanza. Un uomo che si sia privato del potere dell’attenzione non è forse meno che un animale? Chi è spiritualmente inerte non sarà un Arhat. Talora il Maestro insegna il riposo, ma questo non è mai sinonimo di morte spirituale. Chi si impone tali limiti non può né vedere né udire.

Si narra di Arhat immobili, ma il loro ristagno è solo esterno. Molti si compiacciono nel trovare giustificata la propria inerzia. Ma il richiamo all’azione scompiglia del tutto il loro stato mentale. Li si potrebbe forse accostare al fuoco, che per sua stessa natura esige vigilanza? Il fuoco è uno “scherzo”, è una “fuga”. Un “andante” è simile solo alla brace che si smorza. Naturalmente, a onde di fiamma differenti corrispondono ritmi diversi, ma un Agni Yogi non è mai indolente.

416 - Ogni epoca sceglie l’Insegnamento che le corrisponde. In quel tempo tutti gli Insegnamenti precedenti assumono un’immagine interamente falsata. L’umanità stessa cerca di adottare le peggiori perversioni del culto prestato dagli avi. Eppure ogni fase dell’Insegnamento non esclude quella anteriore. Poco vi si bada, poiché i preti di qualsiasi Insegnamento erigono il loro benessere negando le Dispensazioni di prima. Ma è facile dimostrare la continuità di ciò che si chiama religione. Vi si sente scorrere incessante il flusso unico della stessa energia. Chiamandola energia psichica, parliamo della stessa Sophia del mondo ellenico o di Sarasvati degli Indù. Lo Spirito Santo dei cristiani ne manifesta i segni, come il creativo Adonai di Israele, e Mitra, saturo di potere solare. Non c’è dubbio che il fuoco di Zoroastro è il fuoco dello spazio che voi studiate.

L’energia psichica unisce il fuoco a Materia Matrix; e l’Insegnamento dell’Agni Yoga non è che l’esposizione dell’uso contemporaneo di quell’energia, il cui flusso si approssima, con il Satya Yuga. Non è l’acutizzarsi di una possibilità sopita, ma l’illuminazione propria di quest’epoca. Quindi, dico, l’Insegnamento non si può vendere, né imporre; ma significa la Nuova Era. La si può trascurare o negare, ma l’annuncio è inevitabile. La si può intendere come merita o falsarla, ma il suo giungere è innegabile. In un solo istante si può annientare ciò che richiese secoli per essere costruito, ma dalla follia non nasce che follia. Non sono pazzi coloro che vorrebbero non avere una mente? E quale mente non è nutrita dall’energia psichica? Perché cercare la fonte nel buio dell’incoscienza, se è tanto facile accendere il fuoco che non si estingue e avvicinarsi in piena coscienza?

417 - La Dottrina dei Redentori si applica a tutto ciò che esiste. In verità, così come si può avvicinare e influenzare mediante i teraphim, così si può assumere coscientemente il karma altrui. In brevi esperimenti vi è riuscito di prendere su voi il dolore altrui, per quanto riguarda il dominio dei nervi. Nello stesso modo ci si può gravare delle conseguenze karmiche di altri. Infine, si può assumere il karma collettivo, e quindi l’idea del Redentore non è mera superstizione. Per farlo basta aver compreso che l’accettazione è degna del fine.

Il karma è una manifestazione molto complessa. Dall’atto casuale ai moventi fondati tutto è multicolore e molteplice. È da considerare con serietà quando sia possibile e benefico interferire nel karma altrui. Ma è da presumersi che in certi casi sia utile intervenire per abnegazione nel destino altrui. Il sacrificio di sé consente di giudicare quanto l’interferenza sia conforme. I fuochi sono gli indici migliori per decidere, poiché in essi la coscienza interiore si combina con quella spaziale. E nulla dà altrettanta vitalità che quei fuochi, pietre miliari multicolori, che accompagnano la comprensione delle circostanze ambientali. Vedete che due concezioni astratte: i Redentori e il fuoco spaziale, divengono realtà!

418 - L’Insegnamento non è avulso dalla vita. Il Maestro non viene dall’esterno. Per assecondare le diverse qualità spirituali dei collaboratori, Noi variamo il metodo. Non si può adottare un solo rimedio per qualsiasi malattia. Noi non scartiamo un valore manifestamente buono per una semplice escrescenza.

419 - Sappiamo del teraph, che può essere astrale e materiale. Il mondo astrale è superiore al fisico e un teraph astrale è più potente di uno fisico. Solo esseri molto evoluti possono avere un teraph astrale. Teraphim materiali possono servire a ogni spirito cosciente. Il teraph è come un modello della creazione stessa. Il navigatore giudica meglio il comportamento della nave, se ne studia un modello in bacino. Guardando l’immagine, gli uomini sembrano entrare in contatto con l’oggetto assente. Persino l’umile indovina vuole, per prima cosa, un’immagine o un oggetto intimo. Esso dirige la sua energia psichica e contribuisce ad accrescere la reazione, come un faro o un segnale.

Con teraphim materiali, si deve usare un’immagine particolare, per ciascuna occasione. Quelli astrali invece hanno il vantaggio di essere unici e di assumere apparenze variabili secondo la necessità. Sono dunque come la torre di un faro, in quanto indici di conseguimento di coscienza. Il teraph astrale è un cristallo di energia psichica, mentre quello fisico è un prodotto dello sforzo materiale. L’azione principale si compie durante la loro costruzione, poiché proprio allora l’energia psichica è molto intensa. Pur preferendo il teraph astrale, posso insegnare la tecnica per formarne uno materiale.

420 - Un teraph materiale è fatto a guisa d’immagine scolpita o come un qualsiasi altro oggetto, cui si aggiunge qualcosa appartenente alla persona soggetta all’incantesimo. Sovente dopo la morte il teraph era posto nella tomba, come nell’antico Egitto e nei monumenti sepolcrali Maya ed Etruschi. Se il rito funebre comportava la cremazione, il teraph era anch’esso dato alle fiamme.

Nel tempio di Israele esisteva un teraph universale per tutti gli usi, sotto cui si poneva a ogni incantesimo qualcosa appartenente al soggetto. Così in varie regioni erano disseminati teraphim in grande quantità e su ciascuno si raccoglievano strati di molte trasmissioni psichiche. In questi strati di energia psichica è sorprendente vederne la potenza vitale. Si può constatare senza dubbi che il teraph conserva la sua forza per millenni; come un seme vivente, che esprime un potere immortale.

Fra gli esperimenti con l’energia psichica, è molto importante verificare che essa è indissolubile e indistruttibile. Il teraph ne fornisce la dimostrazione più valida, se vi si aggiunge l’impiego della chiaroveggenza.

Per il futuro si potrà sperimentare costruendo un teraph innocuo, cui si imponga il comando di durare a lungo. Esso recherà un messaggio alla persona designata o a chi lo porterà indosso. Bisogna discriminare fra queste due condizioni. È bene ricordare inoltre che, come la sua preparazione richiede un certo tempo, così il suo effetto non è istantaneo. L’Insegnamento dei teraphim e degli oggetti incantati è molto antico, da quando in Atlantide si sapeva dell’energia psichica.

Come si fa un teraph? Occorre un luogo saturo dell’energia psichica dell’operatore, dove essa si sia deposta sugli oggetti. In un posto definito si modella una figura qualsiasi di cera, creta o fango. Ciò fatto la si protegge con una custodia d’argento, di cristallo o di vetro, o con una fodera di cuoio.

421 - Durante gli incantesimi, come sapete, s’intonavano canti, combinazioni di strane parole talvolta prive di senso. In effetti, non è il significato ma il ritmo che conta. Così la musica delle sfere non consiste di melodie, ma di ritmi. Quando lo spirito evoluto la riconosce, comprende il potere del ritmo. Pertanto, allorché si satura un teraph, hanno importanza il volere e il ritmo, non le parole con le quali gli si affida la missione. Ciò che conta sono l’alternarsi degli strati, la sincerità della trasmissione diretta e il ritmo, che può corrispondere al Mahavan. Solo una coscienza minore abbisogna di formule già pronte. La coscienza evoluta invece sa improvvisare parole in accordo con il flusso dell’energia psichica.

Non occorre legarsi a un meccanismo di parole. È meglio impregnarsi di ritmo, sì che ogni muscolo lavori concorde con la tensione dei nervi. L’uomo vibra come un tutto integro e, imponendo le mani, stratifica il potere del comando sul teraph. Quando si crea un teraph, bisogna essere pervasi dalla volontà omogenea di riuscire. Occorre caricarlo non meno di tre volte al giorno. Affinché gli strati del volere riescano meglio, la superficie del teraph non deve essere troppo rifinita; è bene coprirlo con un tessuto e bruciare essenze resinose. L’eucalipto è adatto allo scopo.

422 - Semplificare o complicare? Anche un bimbo preferisce il primo. A proposito di incantesimi, si può scegliere la via della complicazione, radunando le più sottili sfumature di significato del suono e del colore, ma è un metodo vecchio e rigido. Gli accumuli di suono e di colore sono una grande tecnica. Ma quando ha costruito il più complesso dei congegni, l’inventore non cerca forse di semplificarlo? Lo stesso vale per l’applicazione dell’energia psichica. La maggioranza l’ha completamente scordata; la minoranza la impiega ormai con freddo fanatismo. Ma il fuoco, base dell’energia psichica, non ha a che fare col freddo.

L’Agni Yoga guida l’umanità alla via più semplice. Un’esaltazione Bhakti supera di gran lunga un lento Jnana. E così l’accensione del fuoco orienta nella giusta direzione. Il fuoco raffina i centri e fa capaci di sentire la direzione. I vasi più belli sono modellati dal fuoco. Quando si fondono le figure più belle, lo stampo vecchio viene distrutto. E le nuove immagini sono superiori a quelle della vecchia forma.

Noi dunque invitiamo l’umanità ad accendere con semplicità i fuochi dell’impegno e del conseguimento. Questa panacea non toglie nulla a nessuno e la si può scoprire con lo studio.

423 - In che rapporto stanno il musco, che è un accumulo fisico, e il fosforo dello spirito? Il musco è anch’esso una precipitazione del fuoco, ma inconscia. Ma persino un cristallo inconscio del fuoco contiene il tesoro.

Il fuoco puro dello spazio non è un legame vivente con i mondi superiori? Non sgorga forse questa domanda nella coscienza senza pregiudizi? Ma se diciamo che il teraph è un precipitato di energia psichica, questo concetto, anche se antico, sarà compreso facilmente. Non temiamo dunque di accettare i doni di Pandora, e al pellegrino illuminato il loro senso apparirà diverso.

424 - La misura di successo è in funzione della necessità. State pur certi che non si attraversa l’abisso se non è indispensabile. E quanto più è inevitabile, tanto più vicina è la vittoria. Ben vengano dunque le necessità più severe.

La misura di comprensione è in funzione dell’amore. Si può recitare la propria parte alla lettera e restare spenti, se la conoscenza non è riscaldata dall’amore.

In verità, quando si impara a imprimere le emanazioni del sentimento, si capisce che è proprio l’amore soprattutto che attira il fuoco dello spazio. Chi ha detto: “Amatevi l’un l’altro” era un vero Yogi. Pertanto Noi apprezziamo ogni slancio d’amore e di abnegazione. Come una manovella trasmette il movimento alle ruote, così l’amore innesta la reazione più forte. Paragonato alla sua radianza, l’odio più feroce non riflette che orribili macchie. Poiché l’amore è la vera realtà, ed è il tesoro.

Non ne parlo in senso astratto, ma come fisiologo. Giudico che, se la necessità è il propellente, l’amore è l’illuminante.

425 - Donde vengono l’azione e l’uso del fuoco di Kundalini? Dalla stessa fonte: dal fuoco dell’amore. Noi diciamo che la fonte della verità è lo schermo che riflette la sostanza. Che gioia vedere le onde del fuoco che aumenta! È come un giardino incantato.

Quanto amo vedere che il fuoco dell’amore irradia, per cui si possono superare tutti gli ostacoli!

426 - Molte volte l’umanità ha cambiato futilmente la foggia degli abiti. Li ha accorciati a dismisura o ha trascinato code esagerate. Le maniche sono scese fino a terra o sono scomparse del tutto. La parte superiore dell’abito fu a volte lunghissima, o fu molto ampia l’inferiore. Come se avesse importanza con quali maniche si prende il prossimo per la gola! Una inutile mascherata. Prendiamo le cose come sono. Non distruggete l’entusiasmo, da qualsiasi parte provenga. Non nascondete la verità e ammettete ogni estasi. Potrebbero le esaltazioni ostacolare le grandi misure? Ogni cosa avrà il suo posto. Costruire sull’estasi è più facile e più duraturo. L’entusiasmo, come l’amore, accende i fuochi. Raduniamo tutti coloro che attizzano il fuoco interiore e ricordiamo quanto è preziosa ogni scintilla. Luce e tenebra: non scordiamo nulla che sia fatto di Luce!

Noi offriamo cordiali tratti dal regno vegetale, ma non si lasci inosservato ciò che è contenuto in noi stessi.

427 - Come hanno variato con scarso profitto la foggia degli abiti, così gli uomini poco hanno migliorato il loro benessere nella vita. Il vero benessere presume un miglioramento di stato e la semplificazione dei dettagli. Ma, all’opposto, gli uomini cercano di complicare e respingono tutte le occasioni di espandere la coscienza. Senza esagerazione, ogni sua crescita è considerata inammissibile. Quando le coscienze si manifestano, crollano famiglie, imperi decadono. L’Insegnamento di vita va in cerca dell’orfano nel suo umile rifugio, mentre nelle pubbliche piazze rintrona la processione della morte.

Non si pensi che Noi ripetiamo metafore ormai superate. Anche i più limitati paventano talvolta lo spettro della sovrapproduzione di oggetti, che dovrà accadere, naturalmente, se si continuerà con i vecchi metodi. Solo una semplificazione degna del fine può dare nobiltà alla vita e salvare le risorse naturali. Non si possono distruggere tutte le accumulazioni maturate nel cosmo, attendendo spensierati una nuova energia immeritata! Per ogni nuova energia occorre la debita preparazione. Tutte le madri pensano al bimbo che ancora portano in grembo. È impossibile dunque non curarsi di quell’energia che è in noi! È necessario pensare a quella possibilità inalienabile.

428 - Come già ai tempi di Atlantide, nei riti druidici, mentre tutti procedevano in circolo secondo il corso del sole, il primo celebrante marciava in senso contrario. In ciò stava il simbolo delle due conoscenze, la maggiore e la minore. Quest’ultima è attratta dalle energie usuali, ma l’altra, assieme alla corrente delle forze Cosmiche, crea nuove energie dal caos. Così sapientemente si segnavano i passi dell’ascesa umana nel culto solare. Come sapete, non erano simboli astratti, ma fondamenti di un’azione reale, poiché i centri che ruotano contro il sole erogano una speciale energia di fuoco.

429 - È stupefacente vedere come gli uomini deturpano le cose senza motivo né senso. Vedere come si privano da sé delle possibilità loro predestinate. Come smantellano le loro frontiere.

Noi diciamo che è meglio sbagliare facendo, che stare in ozio. L’audacia attiva ha già in sé la propria giustificazione e, con lo sforzo, moltiplica le energie. Si può forse accendere il respiro del fuoco senza far nulla? Mostrandovi la necessità di agire in modo correlato con Noi, vi attiriamo nelle spire di una pressione speciale. In verità in quella spirale si può solo salire; è da custodire come la dinamo dell’energia più preziosa. Vi chiamiamo con Noi non per desiderio di sopprimere o di sminuire, ma per rafforzare ed elevare con azioni benefiche.

Fuoco, Fuoco, scendi su chi attira le tue correnti dallo spazio! Per loro il firmamento è più minerale che le viscere della Terra. L’aria è per loro nella condizione della pietra e questa è un conduttore trasparente.

Miei cari, attraversate con Noi le onde del fuoco; attenti che non vi bruci, e servite il Bene!

430 - Proprio quando stanno per accadere gli eventi più decisivi, gli uomini sono più proclivi a negare le possibilità dell’avvenire. Si potrebbe compiere una singolare indagine storica sui precursori e sull’esordio degli avvenimenti. Si rintraccerebbero in tal modo tendenze similari di pensiero in occasione dei cicloni delle perturbazioni. Così il cieco deride i consigli di quelli che vedono e i dotti conclamano che l’ordine esistente non può mutare, che cioè tutto è fisso e invariabile e ogni essere sensibile non è che un bugiardo!

Se si dice loro che il bene non sta nel torpore, diventano ostili. Ma è utile riconoscere quegli avversari.

431 - Riconoscere la Gerarchia non è una disciplina formale ma una cooperazione cosciente. Quando lo spirito capisce di far parte di una serie infinita di dinamo, acquista la prerogativa di avanzare. Come il timoniere non ha obbligo di prestare ascolto ai suoi compagni ai remi, così chi è designato a guidare deve obbedire solo ai richiami del Maestro. In tutti i modi si deve pensare a risparmiare energia.

Le Nostre Guide Ci hanno commesso il vaso per estinguere il male e Noi affidiamo il compito alla sequenza degli assistenti, incaricandoli di trasmetterlo ancora.

Osservare la Gerarchia facilita il moto nell’Infinito. Le leggi della materia non si possono abolire. Come la pompa e la fonte esercitano fra loro un’azione reciproca, così la linea di confine dei due mondi può essere illuminata dal fuoco onnipresente.

È errore considerare le Mie parole come composizioni poetiche. Sono da accogliere come l’appello del Costruttore, Cui non importa essere l’Altissimo, ma adempiere la missione del Signore.

Urusvati vide quella che è chiamata la Ruota del Buddha. Questa è la sostanza del teraph dei mondi lontani. La sua essenza è contenuta nei fondamenti del mondo, che può essere descritto come un pistillo. Ai suoi estremi porta le sfere della polarità corrispondente alle due leggi basilari. Al centro è la ruota dell’energia psichica. Ora, il cerchio ruotante dell’arcobaleno manifesta tutti gli stadi del fuoco spaziale. Questa conoscenza è un passo verso la padronanza del fuoco; e la rappresentazione pittorica di questa iscrizione asseconderebbe l’evocazione del fuoco, trasformandone l’essenza pericolosa in una proprietà risanatrice. Il cerchio contiene la svastica.

432 - Il Maestro sa qual è il momento migliore. Ci vuole una conoscenza speciale per non violare il karma e far percepire il flusso delle correnti estranee. I Comandi, come frecce, devono circondare il bersaglio senza colpirne il centro, che appartiene all’uomo. La nebbia non si spiega come ignoranza ma come sollecitudine. Vi auguriamo di riuscire, ma non vi sarà possibile se non cooperate.

433 - Saturando lo spazio si intensifica l’azione. Con il volere personale si possono rafforzare le trasmissioni; ma la coscienza espansa le ingrandisce, collegandole a quella del Maestro. Una coscienza siffatta non rimpiange mai il passato, poiché ogni nuovo istante è più grande di tutto il passato. E non rimpiange i luoghi attraversati, poiché ogni luogo nuovo, illuminato dalla coscienza, è più bello di tutti quelli già visitati. Così, realizzare una nuova condizione migliore, allineata con la conoscenza del Maestro, è un attestato di creazione.

Può esistere qualcosa di meglio della via che porta alla fondazione, alla roccaforte dell’Insegnamento di Vita? La Stella vi guida. Marciate senza deviare!

434 - Tutti gli Insegnamenti ammoniscono: “Non voltate le spalle al Maestro”. È un comando che può essere inteso servilmente o con rispetto. La venerazione, se cosciente, è come un fiore di luce. Non la si può forzare; solo la coscienza dilatata ha l’esperienza che consente di preservare i valori spirituali. Come descrivere al cieco tutto il pendio roccioso? Come prevenire il sordo con un grido? Ma l’esperienza della vita insegna l’importanza del precetto: “Non voltate le spalle al Maestro”.

435 - La gioia non sta nel semplice disporre degli oggetti, ma nell’inventare combinazioni nuove. L’occhio sensibile ne coglie la convenienza. Non è dunque errore dire che chi osserva trova la sua ricompensa.

Le masse umane sono fortemente frenate dalla manifestazione dei Nostri raggi. Ma come sono pochi quelli che si accorgono che le condizioni sono insolite!

È istruttivo osservare come gli uomini avversano tutto ciò che è inconsueto per loro. Abbiamo una raccolta notevole di documenti che mostra come si siano abbattuti tutti i segni non consueti. Che distruzione disinteressata! Ma quei segni sono la salvezza del genere umano.

Tutti i seguaci delle vecchie combinazioni hanno persino esteriormente la stessa natura uniforme: sono come le sabbie del deserto!

436 - Si possono designare molti collaboratori, ma se ne deve sondare la devozione. Lo sforzo per venire a Noi è di solito commisto alla speranza di una ricompensa. Ma quale, se il Nostro lavoro è già tale di per sé?

L’intensificarsi delle forze è già la loro crescita. La vigilanza è la luce dell’esperienza. La persecuzione è lo sviluppo dell’energia. Osservate: le circostanze sono combinate in modo che nell’istante di grande necessità se ne presentano altre, nuove e insolite. Gli inesperti le dicono fortuite; ma quelli che sanno vi vedono la spirale della creazione.

437 - Ogni nuova condizione del corpo è come una località in cui non si sia ancora trovato il proprio posto.

Si pensa che possa esistere un tempo senza pericoli; ma persino chi dorme in un campo rischia di essere colpito da una meteora. Bisogna rendersi conto di quali siano i pericoli dell’esistenza incarnata.

438 - Ciò che si chiama comando della volontà è un’emissione di energia psichica, che, quale prodotto dell’elemento del fuoco, colpisce, accerchiandole di fuoco, le radiazioni più deboli. Ciò significa che, per rafforzare l’aura, non solo occorre una coscienza pura, ma anche l’intervento del fuoco dello spazio.

La colomba era tenuta un tempo come simbolo di purezza, il serpente come segno di saggezza e il leone rappresentava il fuoco del coraggio. Proprio il fuoco dello spazio riempie l’uomo di coraggio manifesto, distaccato da ciò che è transitorio. Quell’elemento è il più eccitante. Quando lo si realizza, la gioia non è più del passato. Chi ha percepito il fuoco che tutto pervade comprende facilmente che la Nostra comunione si attua per suo mezzo.

I Maestri non ebbero mai un gran numero di discepoli. Si cita il numero modesto di sedici, o dodici, o anche meno. Ciò dimostra con quanta difficoltà il fuoco dello spazio si accosta e viene assimilato. Ma, quindi, per pervadere lo spazio esso è insostituibile. Chi è capace di pensare all’energia psichica deve già conoscerlo. Sarebbe pazzesco credere che il fuoco sia in qualche luogo fuori di noi e che se ne possa posporre pigramente la percezione. No, il fuoco divampa tutto attorno. Sta a noi averlo per alleato o per nemico.

439 - Nel prossimo futuro non sarà molto difficile proiettare il corpo astrale con naturalezza. È facile mettere ordine nei suoi lanci disorganizzati, che avvengono più spesso che non si creda. L’Insegnamento prevede l’impiego di tutte le forze di cui si dispone. Perché non utilizzare durante la vita il corpo sottile? Le indicazioni che lo riguardano sono antichissime. Di solito la sua attività è completamente esclusa dalla vita fisica, ma ciononostante le sue proiezioni sono effettive. Ciò significa che dipendono solo dalla coscienza e dall’esperienza. Certo, come del resto in tutti gli esperimenti psichici, quando due nature sono implicate è bene non avere fretta. Per molte migliaia d’anni gli uomini le hanno separate; le si deve quindi armonizzare in modo confacente. Già nella vita stessa si dovrebbe dare per certo uno stato di affinità fra quelle due condizioni diverse. Per esempio, quando il corpo fisico è immobile non lo si dovrebbe toccare, né turbare il silenzio. Quando la vista è rivolta all’interno, non si dovrebbe far luce né variare la temperatura. Se l’intesa è reciproca, queste condizioni non sono affatto difficili. L’uomo dovrebbe consapevolmente annettere il corpo sottile alla vita fisica quotidiana. Ne osserverà con pazienza le manifestazioni. Per lungo tempo esso agirà in modo indipendente dall’intelletto, ma finirà per armonizzarsi con la coscienza superiore. Non si tratta di un esperimento, ma di riattirare forze espulse dall’intelletto, che deve elevarsi al grado superiore. Ci si può dirigere così con semplicità verso nuove fasi dell’esistenza.

Naturalmente narcotici e dieta carnea non favoriscono l’armonia fra i piani fisico e astrale. È certo ovvio che qualunque violazione è impossibile, poiché tutte le azioni armonizzanti devono essere commensurate.

440 - Un grave ostacolo risiede nel fatto che usualmente non solo gli uomini vogliono dei risultati, ma prescrivono loro stessi i metodi da usare. Al contrario, sono proprio i mezzi d’espressione che devono essere individuali. La via che per uno è la più facile, è la più ardua per un altro. Ma anche gli apparati statali sono basati sull’uniformità dell’esecuzione e quindi le forze migliori periscono. Bisogna pretendere risultati con severità, ma il modo di ottenerli deve essere lasciato all’esecutore.

Si notano nella storia certi brevi periodi nei quali gli eventi ebbero un corso felice. Si può essere sicuri che proprio allora si praticò un agire individuale.

441 - Talora agli occhi di provetti marinai appaiono due mari nello stesso tempo. Essi vedono due correnti: l’una interessa la superficie, ma è senza importanza, l’altra è invisibile in superficie ma può dare salvezza o pericolo.

È difficile trascurare la spuma degli eventi e badare invece alle correnti di fondo. È più facile esercitarsi in tal senso con le manifestazioni della natura. Quanta energia si risparmierebbe se si evitassero i fantasmi della superficie! Il Nostro Insegnamento indirizza a studiare le manifestazioni usuali della natura, in quanto l’uomo è parte di essa.

Avrete forse osservato che i Nostri Precetti si riferiscono agli eventi del profondo. Spesso Io parlo di fiducia non perché ne dubiti, ma perché l’evidenza impedisce di scorgere le correnti interiori. Ognuno ricorderà di aver confuso l’accidentale con il fondamentale e di averne formulato conclusioni del tutto arbitrarie. Lo stesso dicasi per l’elemento del fuoco. Qualcuno dice con leggerezza: “I nostri avi vissero senza fuoco, eppure scesero nella tomba quali onorati cittadini. Che ci importa del fuoco? Se ne occupi il cuoco!”. Ma il saggio si domanda: “Donde vengono le inesplicabili epidemie che seccano i polmoni, la gola e il cuore? Sopra tutte le cause apparenti sta qualcosa che i medici non hanno scoperto. Non le condizioni dell’esistenza, ma qualcosa di esterno falcia queste moltitudini”. Il sentiero dell’attenta osservazione porta a conclusioni non affette da pregiudizi.

442 - Certo è meglio nutrirsi solo quando il corpo ne necessita. Basterebbe cibarsi due sole volte al giorno, ma, date le attuali condizioni di vita, questa è una norma di difficile applicazione; quindi si dia lavoro allo stomaco a ore definite. Ciò che più nuoce è il cibo a tempi irregolari e senza bisogno. Una vita regolare non è una vergogna, dal momento che si deve proteggere con ogni cura l’organismo, che ha richiesto millenni per essere costruito.

È vero che l’uomo ha bisogno di pochissimo cibo, ma la qualità deve essere adeguata. Acidi e preparazioni artificiali devono essere scartati. Il burro corrotto è più nocivo del formaggio essiccato. Noi affermiamo, e dovreste ricordarlo, che è facile non appesantirsi di cibo.

443 - Sentirete di luoghi abitati da molti dei; di località dove ardono fuochi sotterranei. Approfittate di notizie consimili.

Che vuol dire una dimora divina? Non significa che in quel luogo le condizioni per l’astrale sono favorevoli? Dove le correnti del fuoco sono prossime possono comparire vivide manifestazioni dell’astrale che colpiscono l’immaginazione degli uomini. Il fuoco sotterraneo non è forse connesso a quello spaziale?

444 - Le difficoltà non sono preferibili a un silenzio di morte? Il turbine non è effetto di un moto? Quando si tende al bene le difficoltà si annullano.

445 - Le citazioni dell’astrale sono da mettere in rapporto ai futuri esperimenti sulla sua solidificazione. Nel bel mezzo delle condizioni terrene si esercita l’energia psichica che introduca nella coscienza una nuova specie di corpo. Assimilazioni invisibili, espresse da pochi, costruiscono questi mutamenti.

Ho già detto dell’esperimento con il corpo astrale, che deve avvenire nel corso dell’evoluzione.

446 - Per accorgersi del successo della vita in una coscienza espansa occorre che lo spirito sia già provato. Gli uomini sono tanto soliti a basare la vita su oggetti di destinazione terrena che, finché restano nelle circostanze usuali, non sanno accettare neppure le fondazioni di ciò che esiste. Ciò vuol dire che le condizioni della vita si devono costruire con mezzi inconsueti. Non c’è regola per questo. La vita dello spirito determina le condizioni di ogni giorno. La sventura di tante famiglie sta nel fatto che la vita dello spirito non ha spazio nei loro giorni. L’esistenza può essere abbellita e il flusso dello spirito elevato con risonanze più alte. Ma c’è un modo di vivere che è come la tana di una bestia.

Smarrita la via del mondo superiore, gli uomini danneggiano non solo se stessi, ma anche l’ambiente. I loro cani sono viziati, gli animali, gli uccelli, la vegetazione sono disadatti a evolvere. Bisogna dire all’uomo: “Guarda cos’hai fatto attorno a te!”. Il principio di vita o di morte posa sulle circostanze di tutta la vita.

447 - I gradi dell’energia psichica si distinguono per la qualità, non per la forza. Di solito la qualità inferiore è dei medium, in quanto dipende da tutte le condizioni ambientali, persino atmosferiche, e i Maestri ne sono molto preoccupati.

Viene poi un lungo elenco di manifestazioni parziali dell’energia psichica, prive di sintesi spirituale. Qualcuno riesce a vedere o udire senza per questo confluire nell’Insegnamento. Di certo la qualità di energia psichica più indispensabile all’evoluzione è quella dei mediatori. Poiché sono sensibili, essi preservano sempre la sintesi dell’Insegnamento. Questa qualità di sintesi, distillata da esperienze millenarie, li protegge dagli influssi delle tenebre.

I medium possono essere soggetto d’interesse, ma i mediatori sono degni di stima e devono essere apprezzati.

448 - Nell’oscurità, lo Yogi sospende sul sommo del capo del discepolo un forte magnete o un frammento di mondi lontani e domanda: “Cosa senti?”.

La prima risposta è di solito negativa: “Nulla”. Lo Yogi afferma: “Non è vero; la vigilanza non può mai essere tanto scarsa da farci insensibili”. L’allievo insiste: “Non riesco a sentire nulla”.

“Non è vero; temi piuttosto di esprimere le sensazioni e di dire ciò che vedi”.

Dopo un lungo silenzio l’allievo dice: “Forse sento freddo e vedo come uno scintillio di stelle”. Perché gli uomini dicono “forse” e “mi sembra” quando vedono e sentono? L’energia psichica cresce solo mediante affermazioni precise. In tal modo si può aumentare la propria ricettività, poiché su noi passano di continuo correnti magnetiche e segni radianti, fiori dello spazio.

449 - La tensione dell’eterna vigilanza, il tremito dell’impegno nelle salutari fatiche, esigono un’adattabilità speciale dell’organismo. Tale vigilanza è per Noi di grande valore.

450 - La serie delle reincarnazioni può essere considerata come una successione di vite distinte, ma è meglio vederla come mutamenti di una sola. In verità la vita è una sola; e dal momento in cui si è padroni della coscienza umana, la vita con tutte le sue conseguenze non ha interruzione e le correnti cosmiche circostanti evocano sensazioni uniformi in fasi diverse di essa. Questa è una delle condizioni vitali più impegnative, che comprova l’unità innata del principio. Gli intervalli fra le reincarnazioni possono essere sogni o giorni, secondo il punto di vista. In passato forse furono sogni, in avvenire forse saranno giorni. Dipende dall’esito dell’evoluzione.

È possibile osservare che dopo molti secoli la stessa sensazione ricorre per la medesima vibrazione. Ciò è utile per comprendere l’indivisibilità della vita. Se gli uomini la capissero presto, assumerebbero tutte le loro responsabilità e si farebbero degni del fine.

Le più antiche Scritture menzionano i giorni e le notti di Brahma, che spiegano le varie fasi della vita. Ma dopo Atlantide apparve un’illogica concezione della morte e la vita terrena confinò se stessa in un guscio di pregiudizio. La negazione sostituì la percezione. Ma il giorno e la notte di Brahma separano già i battiti del polso. Questi per primi; poi gli intervalli di sonno del corpo; poi quelli degli stati fisici e sottili; e così via, fino al pulsare del Manvantara.

L’uomo deve trasformare la sua coscienza e includere se stesso nella catena delle coscienze indissolubili. L’espansione della coscienza consente di comprendere ogni fase della vita.

Ciò crea quell’insolito di cui si è già detto. Esso non è altro che la verità!

451 - Un nobile francese disse un giorno a Saint Germain: “Non mi spiego le assurdità che circolano attorno a voi”.

Saint Germain rispose: “Non vi sarebbe difficile capirle se deste loro la stessa attenzione che serbate alle vostre e se leggeste i miei scritti con lo stesso impegno che dedicate alla lista degli invitati alle danze di corte. Il guaio è che la formazione di un minuetto v’importa più che la salvezza del mondo”.

Queste parole illustrano la calamità dei nostri giorni. Si ha sempre molto tempo per ogni genere di occupazioni degradanti e non si trova un’ora per ciò che ha importanza vitale.

452 - Non a caso insisto che si capisca cos’è il servizio. Proprio questa comprensione distrugge l’atmosfera del luogo comune e infonde armonia per compiere il proprio dovere. Con la disciplina si possono curare i nervi malati, ma la realizzazione del servizio è la disciplina migliore.

Il Fuoco vuole cautela. È una qualità da coltivare e il servizio dà la misura della vigilanza. Come i petali di un fiore si chiudono e languono se toccati senza grazia, così il loto protetto si chiude se una violenza minaccia lo spazio. Quale sollecito operaio, Io ordino ai collaboratori di portare il tesoro.

453 - I cherubini si rappresentavano alati, ma senza le altre estremità umane, il che potrebbe simbolizzare un’evoluzione extra-umana. Ma già il Buddha veniva raffigurato in forma umana con raggi emananti dalle spalle. Alla natura umana completa si aggiungeva così il dominio dell’elemento, ed è questo il conseguimento. Ma gli uomini non sanno apprezzare questa conquista ottenuta mediante la natura umana. Se concepiscono i raggi che si proiettano dalle spalle, prendono subito a distruggere l’importanza delle altre estremità. Così si crea quella caricatura del cherubino, un salame inanimato: insensata astrazione dalla vita. Pertanto Noi sottoponiamo l’uomo a una procedura d’indurimento: dapprima un’altalena di imprevisti, poi la distruzione del senso della proprietà personale e infine l’incarico di una missione di notevole pericolo. E dopo queste purificazioni lo rimandiamo in Terra dove, fra condizioni che sembrano usuali, occorrono le cose più straordinarie.

Pensate cosa sono le ali, quando il corpo è stretto da circostanze imperfette. Le ali fioriscono in tutta la loro radianza sotto i colpi inferti dagli uomini.

Quando fu domandato a un uccello del paradiso dove avesse preso quelle piume così lucenti, questi rispose: “Molte frecce avvelenate mi hanno sfiorato e il loro veleno virulento mi ha dato i colori più belli”.

Dunque ringraziamo gli arcieri!

454 - Là dove il mondo astrale è prossimo, si notano tanti piccoli fenomeni. Noi dapprima distruggemmo il fascino di quel mondo, affinché Maya non potesse trattenere, ma non appena si sarà stabilito un punto di vista corretto, torneremo a dedicargli attenzione. In nome dell’evoluzione vedremo il corpo sottile senza disgusto e senza incantamento. Il corpo fisico ha inghiottito l’astrale come la corteccia di un albero ingoia l’alburno e la linfa. Lo ha pervertito, ma l’astrale, se gli sarà data la possibilità di divenire più forte, pretenderà dal fisico un trattamento adeguato.

455 - La nostra nave avanza veloce, come a vele spiegate nella bufera. Si osserverà che qualsiasi situazione passata fu sempre più semplice della presente. Ciò non implica che questa sia grave e cattiva; è lo sviluppo dell’azione. Quando si tende un’imboscata al nemico, la parola d’ordine è “Silenzio!”. Solo un ignorante alzerebbe la voce; i soldati tacciono, sapendo che un grido li perderebbe.

Affermo che la situazione potrebbe essere brillante, ma è la finezza del cesello che corona la creazione. Il Maestro gioisce per ogni mossa compiuta nella giusta direzione. Quel che viene detto vale forse per ogni passo? Io poso solo le pietre miliari: tale è la legge.

456 - Il dolore è un fatto organico e non lo si può eliminare. Certo lo si può alleviare con i narcotici e con il potere della volontà. Ma lo si può anche trasmettere ad altri esseri coscienti. In antico esisteva la pratica di assumere dolore, da parte di un gruppo di uomini: in Egitto, per esempio, quando il Faraone era ammalato. Ma non si otteneva sovente lo scopo completo, poiché occorreva non solo l’armonia, ma anche l’unità elementale del gruppo.

457 - Accade di notare in certi bimbi sguardi strani e furtivi, come se vedessero qualcosa di inesplicabile. Talvolta parlano di un fuoco, di stelle o di scintille. Naturalmente per le governanti queste sono assurdità o malesseri, ma quei bimbi devono invece essere guardati con attenzione. Si sa che i giovani vedono facilmente immagini astrali e che, inoltre, i più sensibili vedono i fuochi dello spazio. Tali organismi vanno osservati con cura fin dai loro primi giorni. Siate certi che in loro esistono le possibilità dell’Agni Yoga; e se posti in ambiente puro offriranno possibilità esemplari. Soprattutto non li si deve frenare e impaurire.

Abbiamo discorso a lungo sulla necessità dell’Agni Yoga, e certamente quegli organismi sensitivi non dovranno essere educati per il pubblico ma per la vita, poiché vedono la strada predestinata.

Per la madre queste osservazioni non sono difficili; occorre solo che sappia cosa e perché osserva. Non parlo di un’indulgenza dannosa, senza valutazione esatta. L’osservatore soppesa queste facoltà senza farlo notare, lasciando, per così dire, impressioni casuali di guida. Gli occhi del bimbo si spalancano con gioia se i suoi moti e le sue esclamazioni su ciò che è sacro sono premurosamente accettati. La derisione è la peggiore educatrice. La sensibilità indica il grado della cultura. Non si possono fabbricare degli Agni Yogi, ma solo spianar loro la via, poiché le manifestazioni cosmiche non tollerano costrizioni di sorta. Ma se il fiore sta per sbocciare, non soffocatelo.

458 - Astuzia e ingegno sono diversi. La prima è difesa, furberia, pietrificazione. L’ingegno è il futuro, è moto, è devozione. Nessuno lo biasima mai. Se la nave dirige alla sua meta, che importa se puggia o orza? Se manovra contro vento, nessuno stupisce per la sua rotta complessa, dal momento che sormonta gli ostacoli.

L’astuzia, al contrario, evoca disgusto. Ci si convince che non vale nulla, poiché si impiega solo per il presente; è un simbolo del non-esistente. Ma il fuoco dell’ingegno è degno di stima. Se esaminiamo il fuoco acceso, vediamo che molte fiamme più belle accompagnano il coraggio e l’ingegno.

459 - Affermo che la gioia del lavoro è la fiamma migliore dello spirito.

Alla gioia si accompagna un’attività più intensa dei centri. Molti successi si devono alla manifestazione della gioia.

460 - Bisogna capire qual è l’ora predestinata per la fondazione stessa del conseguimento, poiché sovente è in relazione a certi dettagli e, non vedendoli, ci si dimentica di essa. E cosa salveremo: quelli o questa? Ricordate che i dettagli l’hanno molte volte distrutta, poiché gli uomini preferiscono stringersi ai fantasmi che perseguire la fondazione d’importanza universale.

461 - Conseguimento, sintesi e acutezza di visione sono rivelati dalla fiamma tricolore. Quella del primo è argentea; della sintesi è verde, della vigilanza gialla. Questa triade si ottiene educando la coscienza in diverse condizioni di esistenza. Si può presentarla come la padronanza perfetta sulle modalità del sacrificio di sé.

462 - Una parte dell’antico mistero è chiamata “il Calice del Conseguimento”.

Un calice a quattro facce era riempito di succo di melagrana. La superficie interna era d’argento e l’esterna di rame rosso. Si affermava il conseguimento innalzando il Calice. Quindi si versava il succo dalle quattro parti, a simbolo della volontà di servire, senza fine, il bene generale.

463 - La soddisfazione non Ci accompagna mai. Chi di Noi potrebbe mai essere soddisfatto? L’impetuosità stessa della creazione del mondo protesta contro il compiacimento. C’è gioia nel concludere? Noi siamo invece sospinti dalla gioia dell’inizio. Questa non è un’astrazione: l’inizio corrisponde al moto, mentre la continuità è originata dall’inerzia. Il rintocco dell’inizio è la Nostra campana. Se strappassimo via dal mondo i Nostri inizi, la gran parte del suo tessuto ne sarebbe lacerata.

Chi può mutare il destino? Dove si incontra resistenza? Solo nel pensiero. Gli uomini non confidano abbastanza nel pensiero. La loro volontà è legata con sette corde. Si dice: “Ho raccolto tutta la forza della mia volontà”. Ma nello stesso tempo si è timorosi, si dubita, si odia, si esita. La volontà non agisce così. Può scoccare la freccia solo se tutti i pesi sono stati rimossi. Questa qualità era detta spassionatezza, ma non è esatto; è meglio chiamarla liberazione. Prendiamo per esempio l’arciere: se attaccasse qua e là alla freccia oggetti pesanti, il volo di questa non sarebbe certo più preciso. Se gli uomini imparassero a confrontare le azioni interiori con le manifestazioni fisiche, arricchirebbero di molto la loro coscienza.

464 - Concentrare anche tutta la volontà non basta a evocare il fuoco dello spazio. Le manifestazioni di quell’elemento non avvengono per comando, ma per espansione della coscienza. Noi chiamiamo la coscienza il giardino, dove crescono i frutti del Nostro lavoro. Il processo di dilatazione della coscienza si sviluppa su due piani, che non si mescolano alle manifestazioni della vita, così come un passaggio sotterraneo non influisce sul regno vegetale e una meteora non dipende dalle condizioni del tempo. Per gli uomini è difficile capire queste stratificazioni su due piani. Lo stato di vigilanza della coscienza è indispensabile, ma pochi lo possiedono. Ogni fenomeno del fuoco non solo esige certe condizioni fisiche, ma dipende anche dallo stato della coscienza. Il fatto che quei fenomeni siano improvvisi non è difficile da spiegare: basta guardare nella propria coscienza senza pregiudizio e afferrare le condizioni fisiche precedenti. Si vedrà lo sbarramento della corrente, che causa la manifestazione.

465 - Avete visto sbocciare il terzo occhio, ma non è facile percepire la radianza dell’energia psichica. Per assecondare e rendere manifesta l’affermazione della coscienza, Noi attingiamo alla tensione dell’atmosfera. Si deve evocare ciò che esiste nelle profondità della coscienza. Nessuna fase di accumulazione è facile. Non bisogna turbare la crescita del dominio sull’energia psichica. Il cerchio del terzo occhio è difficile. Quest’unione con il fuoco dello spazio non è lungi dalle ghiandole imbevute delle correnti dei centri.

Tre fiamme, indi il calice del conseguimento e il terzo occhio; ciò fa parte del Nostro Mistero. Poi è necessario un riposo di almeno quattro giorni.

466 - Consiglio di notare su quali azioni e pensieri compaiono le stelle, il loro colore e le dimensioni: quei segni sono la felicità dei mondi. Il fuoco dello spazio è come metallizzato e la vita si imbeve del prana radioso della realtà. Non resta che osservare i segni senza pregiudizio e vedere a quale pensiero si collegano. Certo per l’occhio psichico sono alquanto comuni, ma non bisogna affondare nella consuetudine. Lo studio dell’Insegnamento è noioso solo per i deboli. Le scintille del Cosmo sono irripetibili. Si potrebbe dedicare un intero capitolo all’osservazione di quelle stelle.

467 - “E con il bastone cancellò tutti i segni sulla sabbia”: in questo gesto sta tutta la generosità del Maestro, tutte le Sue ricchezze, tutto l’oblio del passato e l’incedere impetuoso nel futuro. Ma gli uomini, come ho detto, rendono usuali tutte le cose. Non solo non sanno continuare con entusiasmo intatto le loro azioni personali, o dello Stato, ma neppure le spirituali. Ma il lavoro di ogni giorno santificato nel Nome del Maestro non è consueto né noioso. Se scordiamo per cosa si lavora, il tedio ci copre di una putrida pioggia e tutti i buffoni del mondo non ci faranno sorridere.

Come ricordare il lavoro quotidiano del Maestro, se la Sua creazione si disperde nello spazio e i venti dissolvono i disegni? Ma il Maestro cancella i segni con un sorriso e non Si stanca di spandere le scintille della vittoria.

468 - Scintille multicolori ci collegano alla coscienza spaziale. Ma il Fuoco del Cosmo non può manifestarsi in pienezza, poiché ridurrebbe in cenere l’essenza umana, a meno che si sia consacrati al fuoco e a passare nella propria essenza tutte le fasi che vi conducono.

Del pari, studiando le fondazioni della vita, se ne possono dare segni variopinti, ma l’Insegnamento non può e non deve essere esposto in modo completo; poiché l’interezza della vita non può stare in un libro e l’Insegnamento non si propone di creare fantocci meccanici. In verità, nessun Maestro ha mai lasciato un codice completo. Simile compiutezza contraddirebbe l’Infinito e presumerebbe una totale limitatezza nei seguaci.

Noi indichiamo la direzione; Noi esortiamo al volo; affermiamo il lavoro; mostriamo la luce; ma vie e metodi non devono essere schiavitù. La coscienza progredita capisce dove il karma deve restare intatto. La sua inviolabilità preoccupa chiunque trasmetta le fondazioni dell’Insegnamento. Caricare di pesi eccessivi è imperdonabile. Trascurare le opportunità è indegno.

Il Maestro dirige il corso della coscienza e l’allievo può anche non avvertirne il tocco. Così ciascuno deve entrare nel dominio dell’Insegnamento come nella vita, senza deviare. Ma a tal fine bisogna leggerlo sovente, in diverse condizioni di spirito. Sarebbe errato dedicargli solo il tempo del riposo o solo momenti elevati. Il fuoco che tutto pervade ne è il simbolo migliore.

469 - Tre secoli dopo la dipartita del Benedetto, il Suo Insegnamento era già straziato nelle lotte religiose. Meno di cent’anni bastarono perché nella cristianità si manifestasse una gravissima intolleranza. L’ultima proclamazione di Maometto generò il fanatismo. Le controversie religiose hanno distrutto il senso dell’Insegnamento; quindi Noi oggi esortiamo a grande tolleranza, ricusando le dispute.

Ci si può domandare come si possa custodire l’Insegnamento senza reagire agli attacchi. La miglior difesa sta nello sviluppare l’azione in un senso non ostile. Si possono distruggere le affermazioni nemiche creando nuovi capisaldi. Come sapete, Noi evitiamo i nemici, ma non stiamo certo a sprecare le forze con loro.

470 - Tutto ciò che si ode e si vede tramite il centro detto Brahmarandhra merita un’attenzione particolarmente acuta. Lo strato di alta energia psichica connette ai fuochi dello spazio. Raramente questi sono visibili in grande misura. Come la volta celeste sfavilla della radianza dei mondi lontani, così i fuochi scintillanti sopra la corona del capo, attraverso la quale l’energia psichica si raffina. Ci si deve rallegrare a ogni sua purificazione. In questa incarnazione dobbiamo cristallizzarla. Quando passeremo nel piano astrale dovremo non solo portarvi una cognizione del futuro, ma anche accendere i nostri aneliti con il cristallo dell’energia psichica. Chi passa altrimenti cala nella mezza luce dei riporti. Ecco perché gli accumuli di energia psichica sono tanto preziosi.

471 - È proprio la qualità dell’energia psichica che è importante. È corretto supporre che la sua potenzialità sia contenuta anche negli organismi inferiori, dove produce istinto ma non coscienza. Essa corrisponde agli strati più bassi dell’atmosfera, nei quali circola. Influisce sui centri della parte inferiore dell’organismo. Quindi bisogna imparare a controllarla, rivolgendola al conseguimento. Il pensiero la raffina. Lo sforzo per raggiungere le altezze è l’esercizio migliore per il centro di Brahmarandhra.

Naturalmente non ci si può costringere a pensare con elevatezza. Questa direzione del pensiero diviene naturale solo dopo molta esperienza. Vuol dire che sebbene sia proprio l’energia psichica ad innalzarci, la coscienza da essa creata ne affina la qualità.

Il Grande Serpente, tornato ad afferrarsi la coda, completa il circolo.

La purificazione dell’energia psichica può manifestarsi riflessa nelle radiazioni di ciascuno. Saperle fissare sarà il segno della vittoria della coscienza.

472 - Sovente gli uomini, quando non vedono una soluzione, disperano. Di solito dimenticano uno dei maggiori alleati: il flusso degli eventi. Non intendiamo che si resti inattivi ad aspettare l’ignoto, ma talvolta le possibilità attese non si manifestano. E talora sono superate e non esistono affatto.

473 - Proprio come ci siamo accostati alla natura del mondo astrale, stabiliamo rapporti con i Rosacroce, i Liberi Muratori e altre organizzazioni che tendono al bene generale. Molti Mahatma vi hanno preso parte. E se ricordiamo i principi originali altruisti di quelle società, non dobbiamo rinnegarle. Quando si tratta di moventi sinceri, tutti coloro che vogliono il bene generale devono unirsi, specialmente se lo spirito è sviluppato e la coscienza non dorme.

Perché prestare orecchio solo ai biasimi? Le parole di condanna si pronunciano solo nei gradi più bassi; sono fuori luogo quando il seme della grande lotta è caduto nel calice.

474 - Le culture di batteri servono in quanto se ne studia la natura per sterminarli. Proprio così, bisogna imparare a distruggerli. Essi danneggiano anche le secrezioni migliori e possono essere considerati come i nemici dell’energia psichica. Come la ruggine arresta un ingranaggio, così questi sottoprodotti dei procedimenti meccanici oscurano la conoscenza diretta.

475 - L’Insegnamento può aprirsi la via senza bisogno di costrizione. È possibile dimostrare che esso si diffonde con grande libertà quando le date si avvicinano.

476 - Le manifestazioni dell’astrale penetrano sovente nel fisico. Con che insensibilità gli esseri fisici s’imbattono in tutte le manifestazioni che non si assoggettano alle loro leggi! Del pari, chiunque entra nel mondo astrale senza rendersene conto, prova una scossa violenta.

477 - Gli uomini hanno completamente smarrito la conoscenza e l’uso dell’energia psichica. Hanno dimenticato che ogni energia in moto produce un’inerzia. È quasi impossibile arrestare quest’ultima; quindi ogni manifestazione di energia psichica prosegue la propria azione inerziale, talvolta per un tempo molto lungo. Sebbene si sia già mutato il modo di pensare, le conseguenze dell’ultima proiezione possono ancora penetrare lo spazio. In ciò sta non solo la potenza di quell’energia, ma anche la sua qualità, che merita una cura speciale. Solo se la coscienza è illuminata si può guidare l’energia psichica in modo da non ostruire la propria via con le proiezioni del passato. Spesso accade che un pensiero accidentale e improprio intorbidi a lungo l’oceano dei conseguimenti. L’uomo ha da molto tempo dimenticato quel pensiero, ma questo continua a volargli davanti, oscurando o rischiarando la sua strada. Alle emissioni del raggio aderiscono piccole luci, che lo intensificano. Alla sozzura aderiscono particelle polverose e scure che arrestano il moto.

Quando esortiamo: “Volate con la luce”, o “Non seminate sporcizia”, abbiamo in mente la purezza dell’azione.

Tutto ciò che è detto dell’energia psichica riguarda qualsiasi azione. Essa non ha nulla di astratto, poiché si trova ovunque in natura e specialmente nell’uomo. Per quanto egli cerchi di dimenticarla, essa si fa ricordare, e il compito dell’illuminazione è appunto di insegnare all’umanità come usare quel tesoro.

Se è giunto il tempo di parlare dei suoi sedimenti fisici visibili significa che la realtà è entrata nell’evidenza.

Significa che gli uomini devono imparare senza indugio a dominarla. Il fuoco dello spazio e l’energia psichica sono connessi e costituiscono le basi dell’evoluzione.

478 - Noi classifichiamo i batteri come distruttori diretti e indiretti. Quanto detto sopra riguarda soprattutto la prima categoria. Durante l’amalgama del corpo astrale con quello fisico, i primi sono nocivi.

479 - Il L. è specialmente necessario ai sedimi dell’energia psichica, perché i cristalli di questa possono essere conservati nella sua sostanza. Un preparato a base di L. può anche essere usato per ricoprire i centri nervosi dove si deposita l’energia psichica. Quelle lamine saranno una panacea per l’umanità. Ho già parlato del L., molto tempo fa.

480 - I sali del L. sono benefici non solo per la gotta, ma anche per ogni sorta di sedimenti anormali. La polvere depositata viene alcalinizzata, e si apre la via all’energia psichica. Esistono acque sorgive che contengono quelle energie. Le si può consigliare per uso interno.

Si osservi che diversi elementi entrano nella vita nel tempo fissato.

481 - Chi non paventa di esaminare le basi dell’Insegnamento per purificare la conoscenza è già un giusto. Chi non teme di essere incompreso è con Noi. Chi non teme di unire fiumi di grandi correnti è Nostro amico. Chi non ha paura di vedere la luce ha la vista dell’aquila. Chi non ha paura di entrare nel fuoco è figlio di quell’elemento. Chi non teme l’invisibile può squarciare le tenebre. Chi non ha paura di abbracciare tutto il mondo è sospinto ai mondi lontani. Chi non ha paura di conoscere i precetti della saggezza viene a Noi.

Noi abbiamo rinunziato, e abbiamo ricevuto. Abbiamo dato, e avuto. Fummo spogliati e ci liberammo dalla tentazione. Chi sa, va come un leone nel deserto. Chi risponde al suo ruggito? Solo un altro impavido leone.

Dove sono i limiti? Le catene? La conoscenza dei mondi lontani darà la corona della vittoria.

482 - È bene non immettere la malattia all’interno. È questa una verità nota al medico del corpo fisico, e anche quello dello spirito dovrebbe saperla. Come una corruzione nascosta nuoce al corpo intero, così ciò che lo spirito non ha ancora superato resta a impedire la crescita della coscienza.

Non è saggio dire “lava le tue sporcizie”, è meglio consigliare “apriti alla benevolenza, che inondi l’essere tuo”. Dopo la notte viene il mattino.

483 - Si osservino con semplicità le diverse manifestazioni dell’energia psichica. Essa può dare la libertà o fare schiavi, dipende da com’è diretta. Per dirigerla non occorrono formule speciali; basta tendere alla meta con sforzo sincero. Il che non è facile, poiché per sincerità s’intende oggi qualcosa di ben diverso. Con essa gli uomini giustificano qualsiasi crimine. Ma dov’è il sacrificio di sé, che purifica l’azione? Il male è sempre connesso all’ipocrisia e alla personalità.

Non è il caso di fare incantesimi; la semplice purificazione della coscienza guida l’energia psichica nella giusta direzione.

484 - Infimo fra tutti i sentimenti, è la soddisfazione di sé. Qualsiasi sentimento può generare conseguenze, ma essa equivale alla morte. Non è facile riguardare l’insoddisfazione come benefica, ma è possibile esercitarsi in questo processo di conquiste senza fine.

Se immaginiamo le nostre vittorie più grandi, non saranno che povere cose comparate alla perfezione. Le Nostre imprese hanno per base soprattutto l’insoddisfazione, come sorgente di ricerca. Ma per il novizio la più difficile domanda cui rispondere sarà questa: “Fratello, ti senti capace di restare eternamente insoddisfatto?”.

485 - Si dice che alcuni portano felicità, altri sventura. Si citano molti esempi a sostegno. Ammettiamo che qualcosa del genere esista. Consideriamola dal punto di vista psicofisico. Oltre le limitazioni del karma esiste qualcosa che attrae o respinge. Con una serie di esperimenti fisici si può accertare che una determinata correlazione di elementi dà alla combinazione il significato di attrazione o ripulsa. Quanto più ampiamente è rappresentata l’energia fondamentale, tanto più positive sono le conseguenze; e se si tratta del fuoco, gli elementi complementari volano come falene alla sua luce. Ciò vuol dire che anche il successo è regolato da condizioni fisiche, ed è utile conoscere la propria essenza.

Quali sono i limiti d’azione del fuoco? Il fuoco e il magnete non sono connessi? Cosa alimenta la sostanza del magnete? Oggi gli uomini non dispongono di un apparato per misurare la tensione del fuoco dello spazio. Ma esistono metalli sensibili alle sue onde. Molte reazioni che ora sono considerate le più sottili stupiranno presto per la loro grossolanità. Naturalmente i primi a notarsi sono gli elementi più evidenti, ma finora non si è mai cercato di condensare l’energia onnipervadente.

Dite agli amici di pensare in tal senso. L’inizio di questa ricerca risale all’uomo primitivo che cercò il fuoco con due pezzi di legno. Ma l’energia è ancora ben lungi dall’essere utilizzata. Il fuoco, come la luce, rinforza la sostanza umana.

Le cose più mirabili e sensibili sono temperate nel fuoco.

486 - Gli uomini oggi non osservano l’azione dei metalli sull’energia psichica, mentre nei tempi antichi vi si dedicava grande attenzione. Oltre la calamita, si tentava con leghe di sette, otto e persino nove metalli. Come sapete, con esse si costruivano molte immagini e s’insegnava a toccarle con la mano, sì da ottenere, con quell’atto di consacrazione, una benefica reazione di energia psichica. Questi metodi primitivi non sono più in uso, ma non sono stati sostituiti da alcunché di razionale. Si riconosce l’astrochimica, ci s’interessa alla radioattività e al magnetismo, ma tutto ciò viene usato solo in senso corporeo. La cosa più importante, l’energia psichica, è dimenticata. Notate come i vetri colorati influiscono sullo stato psichico. I metalli e le loro combinazioni agirebbero con effetti anche maggiori.

Bisognerà risolversi a studiare l’energia psichica.

487 - Qualcuno dirà: “Perché occuparsi dell’Agni Yoga e dell’energia psichica, se abbiamo la radio e ogni sorta di altre invenzioni?”. Ma la radio comunica soltanto i pensieri, mentre l’energia psichica non solo li trasmette all’istante, ma con altrettanta rapidità li fa eseguire. Non ci si sbaglia asserendo che metà del mondo obbedisce agli ordini ricevuti e che non esiste distanza per l’energia psichica.

Si dirà ancora: “Ma dunque l’energia psichica è pericolosa per i governi”.

Risponderemo: “Certo, poiché tutte le energie inutilizzate sono pericolose; ma esistono, ed è prossimo il tempo di farne uso cosciente nella vita. Tutti hanno una riserva di tale energia; ma se non è usata deposita sgradevoli sedimi, le sclerosi, quando la si potrebbe invece impiegare con senno”.

488 - Se vi dessero una stoffa sufficiente per un solo vestito, non sapreste confezionarlo con la metà di essa. Così, se accettate solo metà di un consiglio, non ne ricaverete l’effetto totale. Agli uomini piace estrarre una parte di un consiglio, e poi lamentano che le loro speranze sono state deluse.

Un consiglio saggio è come una medicina, di cui non si può mutare la composizione.

489 - Un famoso Rishi sedeva in silenzio e il suo volto esprimeva un grande impegno.

Gli domandarono cosa lo preoccupasse. Rispose:

“Costruisco un tempio”.

“E dov’è questo tempio?”.

“A venti giorni di marcia, e gli operai sono in gravi difficoltà”.

“Tu dunque costruisci anche se sei inattivo?”.

Il Rishi sorrise: “È azione forse solo quella delle mani e dei piedi?”.

490 - Gran cosa quando si attrae a collaborare il pensiero dello spazio, quando non solo il fuoco accompagna l’azione, ma vi partecipano anche le faville. In una fase intensifichiamo la volontà, e nella seguente prendiamo contatto con i fuochi dello spazio e il pensiero spaziale ci serve da semaforo e megafono. In tale condizione non occorre spendere molta forza di volontà, poiché abbiamo vicina una sorgente inesauribile di energia che ci serve se è riconosciuta.

Se la scintilla sprizza dalle righe di un manoscritto che sarebbe bene eliminare, e sottolinea di luce azzurra quelle degne di lode, significa che disponiamo di un potente collaboratore. Non è una condizione che si possa evocare a viva forza; solo l’esperimento avvicina al pensiero dello spazio. Così, dopo il fuoco del pensiero spaziale, avanziamo a realizzare i mondi lontani. È causa di gioia per Noi se qualcuno si tuffa nell’oceano dello spazio.

491 - L’asbesto, alcune specie di mica, il manganese, i precipitati di soda non sono ancora affatto sfruttati per la vita. Quali malattie si possono curare sui giacimenti di soda? Quali preparati può dare l’asbesto? Che trasmutazioni consente la mica? Del manganese ho già detto.

492 - L’Agni Yoga si approssima nel tempo. Altrimenti, chi avrebbe potuto affermare che le epidemie d’influenza si devono curare con l’energia psichica? Chi avrebbe badato alle malattie mentali, cerebrali e letargiche? La lebbra e la vecchia piaga della peste e del colera non atterriscono più; ora si conoscono le misure profilattiche. Ma è necessario pensare ai nuovi nemici creati dalle condizioni della vita contemporanea. I vecchi rimedi non valgono contro essi, bisogna trovare una via nuova, mediante l’espansione della coscienza.

È possibile rintracciare le ondate di malattia che si rovesciarono sul pianeta in un millennio. In base a tale documentazione si potrebbe compilare un’interessante classifica delle mancanze umane, poiché naturalmente le infermità mostrano il lato negativo della nostra esistenza.

Spero che menti vigili vi riflettano in tempo. È tardi costruire un idrante quando la casa è già in fiamme.

493 - Bisogna comprendere a fondo cos’è il futuro. Il lavoro non si esaurisce con le opere già predestinate, ma continua senza termine.

Tendere all’Infinito è l’impresa più bella.

494 - Sono lieto che vi rendiate conto che gli ostacoli sono occasioni propizie.

L’insuccesso è il riconoscimento tributato dagli oscuri, e Noi dobbiamo custodire ogni loro testimonianza. Essi non servono che a far crescere le opere! Come il letame fertilizza il suolo, così la tenebra si corrompe per i fiori della Luce. L’arcobaleno attorno a noi ci protegge, e l’oscurità lo rende evidente.

495 - Il cancro è il flagello dell’umanità ed è inevitabile che si diffonda. I rimedi principali sono quelli profilattici. Chi non usa carne, vino, tabacco, né narcotici; chi tiene pura l’energia psichica; chi ogni tanto si sottopone ad una dieta lattea; chi ripulisce lo stomaco e prende acqua di L., non si preoccupi del cancro.

Al suo primo insorgere è possibile un intervento chirurgico; ma questo non ha senso se il paziente, dopo la convalescenza, riprende la vita di prima. Certo con l’ipertonia si può interrompere la crescenza, ma a che giova, se non si allontana la causa che avvelena? Bisogna condurre una vita più sana. È pazzesco inventare cure per cadaveri! Si tratta invece di prestare sollecita attenzione alla qualità della vita dei malati.

È consuetudine pensare che il cancro sia ereditario. È ovvio, beninteso, che un organismo avvelenato ne genera uno consimile. I bimbi devono essere protetti immediatamente; fra loro alcuni sono molto ragguardevoli.

496 - Quando le corde vengono tese, gli apparati molto sensibili se ne accorgono. Questa è autentica cooperazione. In verità in certi momenti lo scudo del mondo è incandescente e nessuna sostanza vivente può toccarlo. L’energia psichica conferma quando è necessario aspettare che la bufera passi. Questa facoltà non s’improvvisa; ecco perché i collaboratori sensibili ed esperti sono sempre molto preziosi.

Noi esultiamo quando troviamo un uomo da chiamare “calice pieno”: si può aver fede in lui. Tante volte, pur dopo molti segni, i chiamati tornarono indietro. Sprofondarono nella mediocrità, si corruppero ancora viventi e recedettero nelle tenebre.

497 - Cercate di comprendere quanto giova attenersi al Nostro Consiglio senza lamenti, sapendo che le emanazioni della tempesta fortificano i centri. Ma sotto l’ombrello di Dukkar resisteremo. Il Maestro ha molte sentinelle.

498 - La luce di Abidharma è la combinazione del fuoco delle sfere superiori con la radianza della coscienza. Noi mostrammo con un esempio quanto essa protegga dalle emanazioni velenose degli strati terrestri inferiori. La loro torbida fiamma fu respinta e resa innocua da quella luce; ma per riuscirvi occorre realizzare il fuoco dello spazio e le proprie emanazioni. Invero, per ottenere risultati validi la consapevolezza è necessaria. La verità più semplice deve essere ripetuta; altrimenti le si forma intorno una crosta di rifiuti.

499 - Ogni azione razionale è un’acquisizione indistruttibile. L’affermazione dell’Insegnamento è una corazza invincibile. La conoscenza è il dominio sulle scintille di Luce. Lo spazio contiene un accumulo di corpi. Il tempo è la percezione dei raggi. Come ciò che si protrae finisce per divenire impercettibile, così è invisibile la struttura dell’ossigeno, dove nasce la potenza del fuoco.

500 - Avrete notato che le comunicazioni telepatiche usualmente sono presto scordate. Ciò per la natura stessa della trasmissione, che interessa centri speciali, diversi da quelli dell’audizione ordinaria. Ci si può abituare a fissarle nella memoria, ma la loro tecnica resta, senza meno, peculiare. Similmente, l’emissione non dipende da una tensione forzosa della volontà, bensì dalla chiarezza della coscienza combinata con la luce di Abidharma. Pertanto la trasmissione dipende dalla purità della coscienza e dall’ossigeno attratto dal fuoco dello spazio.

Sarebbe bene osservare la differenziazione chimica delle emanazioni umane. Ma gli ordinari esperimenti in fatto di trasmissione del pensiero non servono a nulla. Chi emette pensa: “Sto inviando” e chi riceve oscura la propria coscienza pensando: “Sto ricevendo”.

Per trasmettere a grande distanza occorre adattare i messaggi alle condizioni psichiche del ricevente. Meglio ancora se si usano espressioni a lui familiari per evitare una reazione affaticante.

501 - Dove cresce meglio l’energia psichica? Certo là dove si tende con forza al futuro. Ciò non è semplice né facile: gli uomini sono troppo intenti al presente. Quando si ammonisce di non pensare a ricompense, chi è dedito al presente non capisce nemmeno la vitalità di quella ingiunzione. Ma chi tende vigorosamente al futuro non discute neppure di ricompensa, e un premio eventuale gli serve solo da calzatura per il viaggio successivo. Allora i fuochi dei segnali vengono accesi e l’energia psichica sale. Ogni cosa si sviluppa per esperienza, e questa si consegue penetrando nel futuro, ed è la condizione opposta al vegetare senza senso.

L’esperimento più elevato è quello compiuto su se stessi. È centrifugo ed è centripeto. Queste sono verità semplici, ma che si devono ripetere. L’offerta del proprio spirito a beneficio del genere umano contiene in sé sia il sacrificio che il guadagno. Senza antitesi non si compone un cerchio, indispensabile per un sistema di rotazione. La spirale sembra un cerchio se vista dall’alto e dal basso, ma ogni complicazione della figura scompare se si tende con impegno al futuro.

Non si deve complicare la via dell’energia psichica. Essa stessa bisbiglia all’orecchio sensibile quando abbreviare il sonno perché non necessario; quando mangiare e bere di meno perché superfluo. Ogni energia nutre, e la psichica in modo speciale.

Un temporaneo indebolirsi delle estremità non deve preoccupare. Le correnti avvelenate della Terra agiscono per prima cosa sugli arti. Ma la crescita naturale dell’energia psichica sostituirà i mezzi del corpo e farà trovare l’equilibrio tra il visibile e l’invisibile.

502 - È prevedibile che gli esperimenti psichici sulle piante vengano iniziati, ma senza effetto. Ci si può attendere in tal caso che all’Insegnamento venga rimproverato di dare indicazioni inesatte, senza che si pensi allo stato della propria energia psichica.

Non si deve sospettare che le prescrizioni siano poco precise, se dico che la si deve non solo irrobustire, ma anche purificare. Le onde del fuoco la rinforzeranno allorché l’aura comincerà a colorarsi di viola cupo, per la tensione. Poi sarà raffinata dalla vigilanza, dall’acuta visione e dalla sottigliezza del pensiero. Come descrivere più esattamente il purificarsi della corrente mentale, quando le formule del futuro risuonano nell’estasi?

In verità, moltissimi passano senza vedere accanto tali formule, e rifuggono le stigmate dolorose inflitte dall’impegno spirituale. In verità, le stigmate sono la prova migliore della sensibilità. Non manifestazioni grossolane, impressionanti, ma ali di pensiero cosmico, dal tocco più lieve, calano sulla corona del capo, evocando l’insorgere di Kundalini. Tali pensieri, fugacemente, lasciano tracce impercettibili, ma acuiscono i centri, come aghi che condensano elettricità. I nostri centri non sono forse come aghi di pino? Chiunque abbia intrapreso a raffinare l’energia psichica non incolperà certo l’Insegnamento di scarsa precisione.

503 - Dove indirizzare il pensiero? Dove proiettare la volontà? Nello spazio, donde viene la vita. Avanziamo con impeto nello spazio.

504 - Di norma il plenilunio favorisce le comunicazioni telepatiche. Ma alcune circostanze possono alterare questa condizione. In primo luogo, la disturbano certe fasi delle macchie solari. Avrete notato che le manifestazioni telepatiche crescono con il chimismo dei raggi planetari, mentre le macchie solari influiscono sugli aspetti più svariati della vita. Il freddo, che può giungere a livelli disastrosi, il calore delle eruzioni e i terremoti accompagnano i mutamenti dell’aura solare. Ricordatelo, poiché il freddo può aumentare e i terremoti farsi più potenti. Pertanto una manifestazione transitoria può diventare definitiva.

505 - Chi studia l’Agni Yoga deve abituarsi all’inevitabile diffidenza del prossimo. Non c’è da biasimare nessuno per questo. Se quello Yogi fosse un asceta nel senso generalmente inteso, gli uomini sarebbero più propensi ad approvarlo. Se poi avesse l’aspetto del mago, lo accetterebbero per paura. Ma il suo essere non si spiega in parole semplici e il lavoro per l’evoluzione del mondo non fa parte di un ordine riconosciuto. Come potrebbero gli uomini rassegnarsi a rinnovare le loro vite? È appunto la cosa che più paventano. Felicemente, chi marcia sul sentiero dell’Agni Yoga non si cura della diffidenza. Lavora, dedicandosi per intero alla causa dell’evoluzione. Procede senza dubbi, ben sapendo che la soddisfazione non è nel suo destino.

506 - Oltre che le condizioni cosmiche, anche lo stato emotivo influisce sulle trasmissioni telepatiche. Questa instabilità, ben comprensibile e dovuta alle vicende personali e ambientali, intrude nella linea di trasmissione. Anche un eccessivo desiderio di carpire la comunicazione causa un fremito nel conduttore igneo. Ma ciononostante nessun apparato fisico può essere paragonato all’energia psichica. Le onde emesse da uno strumento fisico possono far straripare certi strati dell’atmosfera, che senza l’attrazione dell’energia psichica porterebbero nuove calamità.

Come possono credere gli uomini che le onde fisiche non agiscano sulla loro natura? Esistono onde invisibili e inaudibili più potenti che esplosioni assordanti. Ma quando si scopre l’inesauribile fonte dell’energia psichica, una moltitudine di pericoli scompare. Ma il principio stesso della sua realizzazione non è facile per l’umanità.

507 - L’uccisione dell’energia psichica è un delitto pari all’ignoranza. I crimini commessi dall’energia psichica disorganizzata sono anch’essi innumerevoli. Pensateci! Se anche qualcuno non se ne rende conto, non significa che non sia vero.

508 - L’intelletto non è saggezza. La conoscenza diretta, sì. L’intelletto è raziocinio. La saggezza decide, in quanto la scelta è già matura. L’intelletto è la soglia della saggezza, e quando è acuto penetra nella sfera della sintesi. La ragione e una mente specializzata sono gli angoli della casa futura. L’uomo che ha una mente siffatta si prepara un brillante avvenire, ma tornerà a incarnarsi finché essa non avrà perso la rigidezza. Quando l’intelletto smarrisce lo specialismo è già saggio. Ogni specialità è disegnata per le condizioni della vita terrena. La sintesi dello spirito apre tutte le sfere. La tensione spirituale accumula l’energia psichica dello spazio, e conduce in qualsiasi dominio del piano astrale.

509 - È giustificato domandare in qual modo si accumula l’energia psichica. Ciò avviene soprattutto tramite la coscienza o il sacrificio di sé e il conseguimento. In ogni caso, essa resta inalienabile. Se accumulata coscientemente, si purifica; ma è anche perfettamente possibile, altrimenti, che si raccolga latente e resti ad attendere l’occasione per esprimersi. Ogni sua manifestazione fa presumere buone azioni istintive compiute in passato.

510 - La coscienza si accumula con lento processo. È possibile mostrare con un semplice esperimento come questo giudice trasmuta le nostre azioni: si provocano certi atti in un uomo meno evoluto e si osserva come li compie. Poi per suggestione della volontà, lo si priva della coscienza e lo si costringe a ripeterli: il paragone è strabiliante.

511 - Non molto tempo fa il pensiero era diretto ai fenomeni delle cosiddette manifestazioni dell’energia. Ma oggi si può pensare al rinnovamento della vita e a penetrare nel futuro. C’è da radunare tutto il coraggio per dimenticare il miracoloso e trasferire questo concetto nella realtà. È difficile, ma si devono superare i limiti delle idee convenzionali. Anche evitare di cadere nell’ordinario non è facile, poiché il moto evolutivo, che combina fra loro le parti dell’esistenza, è sempre inconsueto e non trova paragoni nel passato.

Si può edificare la vita fra gli odi dell’ultimo Kali Yuga? L’intero compito del futuro Satya Yuga si deve già esprimere fra l’ostilità e la distruzione di oggi.

512 - A ogni esperimento si nota una controazione opposta dalla materia più bassa. Eruzioni e purificazioni riescono a espellerne le parti nocive inferiori. L’esistenza umana è soggetta alle stesse leggi universali. Non s’incontra forse l’opposizione più ottusa a ogni azione di progresso? Non si è costretti a distruggere incoerenza e putrefazione a forza di fuoco? Come in un esperimento di laboratorio, bisogna isolare i residui morti.

Se volete provarvi a verificare chi sia soggetto alle influenze deteriori, proponete, in un consesso, un’azione per il bene generale. State certi che gli obiettori non sono esenti da putrefazione.

Le testimonianze che l’uomo dà di se stesso sono più facili da interpretare che le stratificazioni del suolo. Pertanto, quando scegliete gli uomini del fuoco, esaminate le prove che non esiteranno a portarvi. Durante la reazione psichica, inoltre, il processo si sviluppa. Nello stesso modo l’uomo approfondisce la via che ha già intrapresa. Sono pochi quelli che riescono a nascondere la loro sostanza. Con l’aumento del fuoco, si possono giudicare senza fallo le manifestazioni percepite. Dalla conoscenza diretta di cui ho detto molto tempo fa, sprizza il fuoco della tensione dell’energia psichica. Cosa può esserle nascosto?

513 - Quando parlammo del Governo Internazionale, molti furono perplessi. Se si dicesse loro che si tratta del Governo di Conoscenza, capirebbero?

514 - È difficile distinguere un gesto di disperazione da un impeto di desiderio. La fiamma è la stessa.

515 - In che modo il fuoco azzurro trascolora nel viola? La tensione dell’energia psichica irradia dardi color rubino, che moltiplicandosi perforano l’azzurro della coscienza.

516 - Uru e Svati esistono in cosmogonia. I segni dell’avvicinarsi di Aquarius e della combinazione con Saturno sono frequenti. Si constata ancora una volta che la cosmogonia degli Atlantidi era sulla pista giusta. Non solo capivano il chimismo dei raggi, ma anche la vera cooperazione dei luminari. Oggi, dopo lungo peregrinare, l’umanità vi ritorna. Ma le resta da realizzare una cosa semplice: se i corpi celesti sono popolati, ciò non significa che abbiano forme terrene. Gli uomini non riescono a pensare se stessi in altre manifestazioni, ma che gioia verrà quando capiranno la cooperazione! Ci si deve accostare con semplicità a condizioni comunissime.

517 - Studiando gli accumuli di energia psichica si nota che essa si comporta come la pulsazione del Cosmo: flusso e riflusso gradatamente ammassano il potere. Non è saggio attendere soltanto la marea che sale, poiché allora come si raccoglierebbe il potere? Si viene formando un tessuto di cooperazione, come un velo delicato, che connette i centri con fili di fuoco. Quale intricata radianza dell’Universo, l’energia psichica risplende di fuochi. Lo si può chiamare Atma. Uru e Agni sono necessari per ottenere la Svati della coscienza.

Dirà qualcuno: “Se la realizzazione dell’energia psichica prelude alla fine dell’Universo, non si potrebbe sfuggire da quella energia?”. È impossibile, veramente impossibile, evitare ciò che di per sé si avvicina.

518 - Gli uomini, attendendosi che le cose si compiano solo secondo i metodi loro propri, perdono molto. Come penseranno ai mondi lontani? Molti elenchi e molte tabelle si dovranno cambiare.

519 - Noterete che Noi sovente siamo concisi, appena menzioniamo circostanze anche importanti. Significa che in quest’ora non si devono complicare le onde dello spazio. È una condizione poco osservata, il che provoca mali irreparabili. Si abbia dunque rispetto per il cristallo del pensiero, che è così importante.

520 - Fra i Misteri d’Egitto esisteva una procedura chiamata “la spada affilata”. Il neofita stava nell’oscurità completa. Lo avvicinava il Grande Jerofante, che gli rivelava alcuni Misteri; e la luce Lo illuminava. Poi tutto tornava nelle tenebre. Veniva allora un sacerdote, designato come tentatore. Nel buio, la sua voce diceva: “Fratello, cosa hai visto e udito?”. Il candidato rispondeva: “Sono stato onorato dalla presenza del Grande Jerofante”.

“Fratello, sei sicuro che fosse proprio lui?”.

“L’ho visto con gli occhi e udito con le orecchie”.

“Ma quell’immagine poteva essere fallace e quella voce menzognera”.

Allora il candidato si confondeva, ed era respinto, o diceva pieno di fermezza: “Si possono ingannare gli occhi e le orecchie, ma nulla può illudere il cuore. Io vedo e ascolto con il cuore, e nulla d’impuro può toccarlo. La spada che mi hanno dato è tagliente”.

Allora il Grande Jerofante tornava con un calice di una bevanda rossa e diceva: “Prendi e bevi dal tuo calice; vuotalo e guarda il mistero del suo fondo”. Sul fondo stava l’immagine di un uomo supino, attorniato da un serpente disposto in cerchio, e una scritta diceva: “Tu stesso sei colui che tutto dà e tutto riceve”. Così suona il medesimo Insegnamento di ogni tempo, ma per la tenebra dell’ignoranza se ne scorda il senso.

521 - Le missioni che affidiamo sono sempre pericolose, poiché rivolte contro un nemico potentissimo. Non c’è verità che superi la verità. Accettiamo dunque il calice e portiamolo alla meta.

Fra gli oggetti antichi si trovano simboli di conoscenza. Viandante, sei certo di non avere paura?

522 - Abbiamo visto che l’energia psichica è strettamente connessa al fuoco, che è inalienabile e che si può accumulare: ciò significa che si può depositare sugli oggetti, che saranno capaci di evocare una tensione della volontà. Una stratificazione ben riuscita può anche farli irradiare o comunicare un pensiero determinato. Questa è la giustificazione scientifica della sacralità di certi oggetti. Si potrebbero reperire su essi sedimi di energia psichica, se quelle accumulazioni preziose non fossero state raschiate via da trasmissioni ignoranti.

Chi ha riserve di energia psichica dovrebbe essere considerato come un vero tesoro dello Stato. La gloria di una nazione non sta nei milioni dei suoi bipedi, ma nelle sue riserve di energia psichica, per cui si potrebbe fare a meno di migliaia di ignoranti.

Quale magnete, ogni sua tensione attrae embrioni di energie sepolte nel profondo degli uomini. Significa che chi possiede energia cosciente rappresenta in sé il bene generale. Dedichiamo dunque cure sollecite ad ogni giacimento di energia.

523 - Beninteso, nel processo di sviluppo dell’energia psichica cosciente si può prevedere l’uso di un apparato atto a raccoglierla, ma è indispensabile che il conduttore sia l’energia umana.

Per gli esperimenti con quella energia ci vogliono pazienza e stratificazioni regolari. È dannoso emettere energia senza commensura, poiché l’impetuosità può turbare la superficie calma degli strati.

524 - Dice un vecchio proverbio: “La briglia di Satana è resistente”. E un altro: “Chi ha visto Satana una volta non lo dimentica più”. Gli antichi ritenevano che la coscienza umana fosse inerte. Come primo consiglio, Noi inculchiamo una ragionevole mobilità.

Che tesori può dare all’umanità una coscienza pura, libera, impavida! Ma le abitudini legano gli inesperti come catene.

Si potrebbe approntare un apparecchio che accumuli l’energia psichica, ma chi ne sarebbe il conduttore? E quanti sarebbero in grado di apprezzarne gli usi pratici nella vita?

525 - Parliamo del lavoro. Lo sviluppo deliberato dell’energia psichica lo rende saturo. Si possono esprimere in breve tempo i risultati di molti anni di fatiche.

526 - È corretto pensare quanto l’uomo sarà nobilitato dall’impiego dell’energia psichica. Il solo fatto di pensare in tal senso è già felice.

527 - Qualcuno verrà a dirvi che vuole dedicarsi all’Agni Yoga. Domandategli quale movente lo spinge.

Risponderà: “Cerco le prove”. Pensate allora: “Non è dei nostri”.

O parlerà del suo triste destino. Penserete: “Non è dei nostri”.

O vi dirà che vuole sconfiggere i suoi nemici. Penserete: “Non è dei nostri”.

O vi racconterà che vuole essere ricco. Penserete: “Non è dei nostri”.

O vi parlerà di privilegi terreni. Penserete: “Non è dei nostri”.

O vi dirà che ha bisogno di quiete. Penserete: “Non è dei nostri”.

Ma uno dirà: “Voglio perfezionare me stesso”.

Domandategli: “Che ricompensa ti attendi?”. Dirà: “L’Insegnamento”.

Rallegratevi allora, poiché il suo spirito ha bussato in modo corretto. Che cominci dall’osservare se stesso, a espellere gli attributi inutili senza dolersene. Capirà che non occorre soffrire, ma liberarsi. Capirà che non occorrono miracoli, ma conoscenza diretta. Capirà che non è l’apprendimento intellettuale che ha valore, ma la realizzazione e la pratica.

Esultante il primo giorno, non sarà depresso il secondo. Marcerà come un elefante di felicità, travolgendo i rovi. Accoglierà il successo come un sorriso del sole. Espellerà lo scorpione della paura. Accetterà il dono come la luce sul sentiero. La realizzazione e lo sviluppo dei centri saranno per lui come un magnete che attrae. E capirà che i fuochi crescono come le piante, in modo impercettibile. Comprenderà che il fuoco brucia il passato e rischiara l’avvenire. E saprà cosa significa conseguire!

528 - Noi evitiamo di ripetere, ma talvolta siamo costretti a tornare su argomenti già trattati. Badate a queste riprese; sono motivate o da incomprensioni personali o da complicazioni cosmiche che esigono un’attenzione particolare. Ecco perché è necessario tornare sull’atteggiamento nei confronti dell’energia psichica. Certo essa è inalienabile, ma può cadere in letargo e in tal caso si cristallizza senza agire. Occorre di nuovo affondare in quel suolo l’aratro, lavorando con sacrificio di sé. Certo non uno solo dei suoi germi va perso, ma bisogna risvegliare quegli strati; ecco perché l’Insegnamento condanna severamente la presunzione, causa di ristagno. È davvero meglio bruciare che dormire.

529 - Già da tempo si è detto del potere del pensiero; ma in essenza le condizioni umane non sono mutate per questo. Nessuno vigila sui propri pensieri, né si dà la pena di osservarne le cause e le conseguenze. Eppure, quali grandi esperimenti si possono condurre senza indugio, nel bel mezzo della vita quotidiana! Non occorrono condizioni particolari; solo attenzione e mobilità di coscienza. Ad esempio, sperimentando sulle trasmissioni telepatiche si può osservare quali fattori interni ed esterni ne influenzano la qualità. Lo stato di vigilanza o sonnolenza, d’irritazione o di gioia, di stanchezza o di tensione alacre reagisce fortemente sulla qualità e intensità dei messaggi. Inoltre, anche il carattere personale vi lascia la propria impronta. Non vale la pena di osservare attentamente tutto ciò?

Si è notato che alcune proprietà dei partecipanti vi si riflettono persino fisicamente. Alcune si possono superare, ma per altre, sovente di natura karmica, non c’è rimedio, tranne forse che intervenendo con una speciale tensione della volontà, ma il potere di questa è creato dal pensiero.

Vi consiglio di registrare tutte le trasmissioni telepatiche. Così potrete proseguire le osservazioni con profitto. Notatele in base alla prima immediata sensazione, senza tante discussioni.

530 - Si può osservare che anche le influenze esterne reagiscono sui messaggi. A volte persino le più favorevoli condizioni climatiche sono annullate da appelli estranei remoti. Ad esempio, qualcuno in un paese lontano, in grave necessità, si trascina dietro una scia d’invocazioni e con ciò può interrompere la trasmissione. Notando le circostanze, si può accertare quali sono le condizioni migliori e ottenere la perfezione.

531 - Tutte le migliori invenzioni messe insieme non daranno mai una soluzione definitiva. Se basta un lampo, un’onda magnetica, un terremoto o un uragano a turbarle, non è meglio prestare attenzione alla cultura del pensiero?

Una volta che l’energia psichica sia organizzata, nulla può distruggerne gli effetti. Inoltre, le onde di pensiero non fanno traboccare lo spazio. Infine, quella sottilissima energia non dipende dagli strati inferiori.

È meraviglioso vedere il pensiero che combatte, le cause della sua concezione, il combinarsi di date diverse, la vicinanza di coscienze di vario sviluppo e l’eterna competizione fra le sfere superiori e le inferiori. Tutto ciò crea un’esistenza incomparabile.

Le sfere dell’energia psichica passano qualsiasi ostacolo. Tutte le manifestazioni fisiche e meccaniche non valgono nulla se paragonate a quell’energia finissima, poiché l’intero futuro è fondato sulla più sottile fra tutte, sul ritorno della materia grossolana nel dominio della luce!

532 - Noi evitiamo tutto quanto concerne la meccanica dei muscoli. Anche i muscoli devono esprimere una proiezione della volontà. Non Ci garba la scrittura automatica, in quanto ostacola sempre l’ascesa della coscienza e non perfeziona l’energia sottile. La condizione prima resta la conoscenza diretta. Quando sia sviluppata, il rischio connesso ai mezzi di comunicazione meccanica non preoccupa più.

Preferiamo dunque tutto ciò che eleva la cultura del pensiero.

533 - La scrittura automatica è un mezzo imperfetto, poiché dà luogo ad una dualità continua. L’azione interessa il centro che sovrasta il polso, che però è usato anche dalla coscienza, e in tal guisa due canali si contrastano e non si ottiene un’espressione rifinita.

534 - I cosiddetti pensieri involontari sono perniciosissimi. Qualunque pensiero cosciente ha già in sé una qualche organizzazione, ma pessimi sono quei piccoli vagabondi che, senza senso, ostruiscono le vie.

535 - Tentate di vedere parti della vostra aura. Vi sarà impossibile, poiché, indipendente dal vostro volere, la legge dell’energia psichica esige condizioni adeguate, che non nascono spontanee ma devono essere accumulate nel substrato degli influssi superiori. Ma captare queste influenze non è agevole, poiché esse confluiscono solo dove trovano porte aperte. Ogni minima deviazione della comunione con i focolai delle energie più sottili chiude i cancelli. Bisogna inoltre comprendere da cosa dipende l’efficacia di tale comunione. Non solo essa dipende dalla pressione dello sforzo, ma anche dall’attenta considerazione delle circostanze.

A volte una breve pausa di silenzio è il miglior accumulatore. La coscienza, secondo il suo livello di conoscenza diretta, fa comprendere l’azione che corrisponde alla necessità.

Fra i componenti delle aure progredite è specialmente raro vedere il verde saturo e il nobile rubino. Smeraldo e rubino sono in opposizione. Il primo è sintesi, l’altro è l’autosacrificio del conseguimento. Li si osserva entrambi a volte sfuocati, ma vederli puri è raro quanto lo sono la sintesi e il raggiungimento. Lo smeraldo è prossimo al Calice, il rubino all’Occhio di Brahma.

536 - L’energia psichica deve essere sviluppata con ordine e diligenza. Il processo dipende dall’armonia delle combinazioni, nonché dalle condizioni fisiche.

537 - La trottola e il moto alterno sono simboli del creativo moto a spirale. L’immobilità fisica non è impotenza e il silenzio non è mutismo.

538 - Letti tutti i libri e studiate tutte le parole, resta da praticare quanto si è compreso. Se si continuasse a leggere e ascoltare, l’applicazione resterebbe avulsa dalla vita e nessun indizio segnalerebbe un cambiamento di abitudini. Ma occorre acquisire la mobilità di coscienza. Il cuore sente la vergogna del tempo malamente sciupato.

Noi non vogliamo essere severi. Preferiamo vedere la gioia del conseguimento, ma abitudini secolari impongono di tenere pronta la spada, poiché la paura governa ancora gli uomini. La vittoria sulla paura sarà la soglia della nuova coscienza.

539 - Bisogna studiare le condizioni dei centri nervosi dei bambini. È risaputo che essi si sviluppano in modo estremamente individuale e diverso. Si trovano fanciulli con un solo centro molto sviluppato, capaci, per brevi azioni, di uguagliare gli adulti.

Talvolta certi centri manifestano una salute cagionevole, con perplessità dei medici, che non ammettono l’evidenza di centri nervosi in un bimbo. Al contrario, da questi segni di infermità o da altri indizi insoliti si può valutare l’essenza del corpo e la qualità dello spirito. Quali vantaggi si ricaverebbero da tali osservazioni! Quante possibilità verrebbero rispettate! Così s’inizierebbe correttamente ad accumulare l’energia psichica.

Per spiriti antichi che hanno sperimentato molte reincarnazioni, il periodo dopo il settimo anno d’età è alquanto gravoso, e specialmente difficile quello che segue i quattordici. Dopo quest’età l’energia psichica è già in azione. Lo spirito si è già distolto dalle esperienze precedenti e il peso della nuova via incognita lo deprime. I valori accumulati lo agitano vagamente, e l’essenza tende con forza a tornare dove le possibilità di coscienza erano grandi.

La corretta supervisione dei centri nervosi dei fanciulli è necessaria per il futuro. Si è formata l’opinione indegna che lo spirito non sia capace di padroneggiare un corpo nuovo, per spiegare le assurdità dei bambini. È vero, all’opposto, che quando i centri non funzionano a dovere non si depositano i sedimi dell’energia psichica e lo spirito non dispone di sostanze per esprimersi.

Curare premurosamente i centri nervosi dei bambini significa essere solleciti per la razza umana futura.

540 - È vero, gli uomini sono entrati in contatto con molte energie, ma per lo più in modo unilaterale, e ne hanno scoperto solo proprietà singole. Da questa limitazione discendono molti pericoli. Ad esempio, l’elettrificazione generale è un beneficio della civiltà, ma poiché è stata operata in modo troppo specioso, questa saturazione artificiale dello spazio è gravida di pericoli. Dove l’elettricità si accumula in grande quantità si possono verificare scariche violentissime. Se s’intensifica la causa, gli effetti crescono. Invece di una semplice scarica potente, può allora essere una distruzione di massa. Lo stesso vale per tutte le correnti che invadono in eccesso lo spazio, con le più inattese perturbazioni per la vita.

Siate pur certi che Noi non siamo contrari al controllo e all’impiego delle energie, ma siamo ansiosi di avvertire che è opportuno premunirsi allorché si richiamano nuove energie. Tutti i Nostri esperimenti comprovano che l’energia psichica è sempre pronta a trasmutare l’impatto delle altre energie in manifestazioni benefiche. L’abbiamo vista sostituire le inoculazioni e annientare le occasioni di malattia; essa inoltre trasmuta in vantaggio qualsiasi effetto energetico.

Non confondete questa affermazione con l’Insegnamento sulla volontà, che non è che una delle espressioni dell’energia psichica.

541 - Avete mai udito di uno Yogi ucciso dal fulmine? No; al contrario, si dice che essi sappiano folgorare con lo sguardo. La potenza occorrente per questo fenomeno è fornita non soltanto dal comando della volontà, ma anche dall’unificazione di tutte le energie. È indispensabile soprattutto una riserva di energia psichica, che è benefica.

542 - Quella che si chiama quarta dimensione è una proprietà dell’energia psichica, le cui qualità consentono di espandere qualsiasi concetto.

543 - Incontrerete alcuni che decisamente rifiutano l’Insegnamento. Non cercate di persuaderli. Il Nostro Insegnamento non cerca proseliti; si limita a indicare, e ad avvertire chi è disposto a perfezionare se stesso. Molti ne sceglieranno una sola pagina favorita, si atterranno a quella, ma non all’Insegnamento. Molti pretenderanno di osservarlo perché dormono con il libro sotto il guanciale. Qualcuno farà mostra di amarlo, senza tralasciare una sola delle sue abitudini. Ma i predestinati verranno!

544 - Gli antichi avevano un proverbio: “Non lasciare libera la tigre”. È superfluo spiegarne il senso. La sua importanza è nettamente confermata dalla vita.

Quindi, non lasciate libera la tigre.

545 - Si può praticamente essere certi che le condizioni della Nuova Era penetreranno nelle anime semplici. Siano i migliori a sopportare tutta la battaglia delle controversie. Diano ai minori le formule più semplici, e restino calmi anche se arde già la fiamma dell’esplosione.

Ricordate quell’episodio rivelato allorché, nell’imminenza di una catastrofe, qualcuno tentò di far uscire la gente ammassata in un circo. Non solo non vollero, ma moltissimi cercarono di entrare.

Quando moltiplicate l’Insegnamento, non stupitevi se solo pochi sono capaci di sondare la necessità nel suo essere inevitabile. Il pensiero incosciente ha una caratteristica inconfondibile: sente il futuro, ma invertito. Si percepisce qualcosa che si approssima, ma la coscienza perversa rovescia l’immagine. È inutile citare esempi di quelli che si rallegravano prima di un disastro e già giubilavano prima di una sconfitta.

Per coltivare la conoscenza diretta si richiede un impegno sollecito; quindi solo i migliori, i genuini, avranno una comune facilità di comprendere. Ma la coscienza ordinaria affoga nei pregiudizi: vede fantasmi e non capisce dove sia la realtà. È intossicata non tanto dai narcotici quanto dal proprio modo di pensare. Le idee inculcate nell’infanzia intrudono nel bel mezzo della vita quotidiana convenzionale e stroncano i tentativi di pensare in modo ragionevole.

Gli esempi di comportamento assurdo durante una catastrofe sono consueti, poiché il pensiero scorre nel canale dell’irrealtà.

546 - Nulla può sostituire l’elemento del fuoco. Altrettanto insostituibile è l’energia psichica. La più positiva, la più fine, la più ascendente delle energie è la vera figlia del fuoco! Non per nulla Noi chiamiamo a quella conquistatrice ardente. Ogni briciola di entusiasmo precipita già una particola del tesoro. Ogni estasi al cospetto della bellezza raccoglie semi di luce. Ogni ammirazione della natura crea un raggio di vittoria. Dissi, molto tempo fa: “La bellezza vi illumina”. L’avrei detto tanto per dire? Ogni Consiglio ha una sua importanza innegabile. Dunque l’entusiasmo è il modo più rapido per accumulare l’energia psichica.

Più di una volta vi verrà domandato dove sta il bel vivaio nel giardino dell’energia del fuoco. Direte: “Nella gioia della bellezza”. Ma imparate ad abbracciare questa gioia di luce. Imparate a gioire di ogni foglia che si desta alla vita. Imparate a rispondere nei vostri centri al richiamo della gioia. Imparate che quella gioia non è indolenza, ma la raccolta del tesoro. Imparate ad accumulare energia mediante la gioia, poiché con che altro ci legheremo ai mondi lontani?

Siate i felici possessori del tesoro, non nel dolore, non nella follia, non nell’intossicazione, ma nella gioia della comprensione. È difficile che un pozzo asciutto vi disseti, ma la fonte montana invece è sempre pronta a rinfrescare chiunque si accosta. Gioia!

547 - Un pensiero emesso nello spazio ne attrae altri consimili. Come ci si deve comportare quando grandi intenti non raggiungono lo scopo? Bisogna espanderli ancora. Oltre i limiti della massima ostilità cominciano i campi dell’amicizia; chi viaggia dovrebbe conoscerne i confini.

È forse possibile il successo senza esultanza? Il sacrificio di sé senza gioia? Il coraggio senza slancio? Insegnatelo, e invitate a ricordare la via più facile e vicina per scoprire l’energia psichica.

548 - È bene rallegrarsi, ma nella gioia non siate come animali. In che sta la differenza? Nella coscienza soltanto. Gli animali non sanno perché gioiscono: l’uomo lo sa. Con tale coscienza egli unisce causa ed effetto. Così costruisce il ponte del perfezionamento.

È possibile rivedere tutta la catena degli eventi e valutare il loro succedersi. Anche in ciò l’uomo differisce dagli animali, che non connettono i momenti separati. Apprendere a comparare gli eventi dà una nuova fonte di energia psichica. Se gli uomini imparassero a raffrontare i loro giorni con lo stato della loro coscienza, muoverebbero dal luogo ove restano fermi.

549 - È esatto dire che Kundalini è un principio astratto. Quando le condizioni della vita terrestre erano primitive, fu necessario attrarre lo spirito in sfere superiori. Dapprima si diede priorità all’occhio di Brahma; poi Kundalini trionfò a sostituirlo. Ma il Samadhi ottenuto non protesse l’umanità dagli orrori della schiavitù e del tradimento.

Ora è tempo di insistere sulla sintesi dell’azione. La conoscenza diretta fornirà questa sintesi dell’esistenza terrena. Il suo tesoro è nel Calice, quindi alle due fonti primarie bisogna aggiungere il fiorire di un terzo centro. Che l’arcobaleno di Kundalini attragga in alto, ma in Terra occorrono costruzioni terrene. Al pilastro necessita una fondazione, come la scrittura al pensiero. Il Calice, fatto tacere per tanto tempo, tornerà in vita, e l’umanità salirà un nuovo sentiero. Tre Signori, tre centri, agiranno qui cooperando.

Chi capisce l’aggiunta del Calice a Kundalini sa come il padre trasmette al figlio il regno terreno. Kundalini è il padre, che genera l’ascesa. Il Calice è il figlio, suscitato dal padre. Chi realizza l’essenza del padre, al mutare delle razze capisce il figlio. Il Calice del conseguimento dà principio all’azione. Così nulla si ripudia e tutto si rafforza. Che l’Occhio di Brahma sia il naturale supplemento di questa condizione.

550 - Da cosa risulteranno evidenti la finezza e l’elevatezza del pensiero acceso al fuoco sacro? Forse da cumuli di logica artificiale o da orrendi sillogismi? Quel pensiero invece tenderà con forza a gustare il meglio e il bello, alla ricerca del massimo bene. C’è da attendersi che le accumulazioni nel Calice consentano un flusso di pensieri chiari, raffrontando il passato al futuro.

551 - Il Buddha, il Benedetto, disse una volta ai discepoli: “Restiamo a osservare in silenzio”.

Dopo qualche tempo domandò: “Quante volte ho cambiato posizione?”. Qualcuno disse dieci, uno tre soltanto, e un altro sostenne che il Maestro era rimasto immobile.

Il Signore di Saggezza sorrise: “Ho mutato posa e mosso le pieghe dell’abito settantasette volte. Finché non si sa vedere la realtà, non si diventa Arhat”.

Prima di realizzare l’energia psichica bisogna saper prestare attenzione. A ciò le domande improvvise sono utili, come le descrizioni di eventi occorsi; e utilissime poi le notazioni giornaliere. Si sa che persino un’attenzione profondamente assopita si ridesta a simili esercizi. Il disattento, chi non osserva, non può sviluppare l’energia psichica. Quello di osservare è un consiglio da amico, poiché il futuro esige attenzione.

552 - Durante uno stato di debolezza fisica gli esperimenti psichici sono difficili. La fatica si può eliminare con un riposo breve ma completo.

553 - Solo un corpo che sia predisposto a una malattia può esserne contagiato. Solo uno spirito che sia pronto ad accogliere l’energia psichica può riceverla. Se gli uomini riconoscessero in coscienza che accumulare quell’energia è necessario non solo per la loro esistenza attuale, ma come acquisizione e privilegio costante e inalienabile, ridurrebbero di molto le barriere fra le vite. La coscienza non è forse sollecita del futuro come del passato? È questo il primo dovere degli scienziati. Per un certo tempo essi interdissero la vita: non devono ora estenderla all’Infinito?

Le prediche del clero hanno affermato la vita dopo la morte, ma quegli attestati suonano ormai del tutto infondati. I miracoli di una volta sono in disuso; la coscienza è attratta dalla realtà. L’avvicendarsi delle incarnazioni è affermato da insegnamenti sia antichi che recentissimi. I termini incarnazione e karma sono ormai consueti nelle vostre letterature. Ma questa verità affonda di poco nella coscienza, altrimenti trasformerebbe tutta la vita. Invece gli uomini hanno la memoria irta di strani interessi. Si occupano volentieri di cose inutili e non educano l’immaginazione ai concetti fondamentali. Eppure una sola ora di colloquio logico può cambiare per sempre la natura di un fanciullo. L’uomo che non muore, non è idea degna del futuro? La Fenice che rinasce dalle sue ceneri è decretata sin dall’antichità. Essa ha bisogno di ali, ma l’energia psichica fornisce le più belle, dai colori dell’iride.

554 - Fu detto molti millenni or sono: “Verrà il giorno che gli uomini, aperto il cuore, innalzeranno il calice al Supremo”. Oggi viene l’ora, per l’umanità, del sesto perfezionamento e la fiamma comincia a splendere sul calice. Quante immagini e profezie si sono accumulate nello spazio! Veramente è l’ora di ricordarsi del “calice”. Gli antichi vi ardevano resine, e le sacerdotesse lo innalzavano appoggiandosi sulla spada del conseguimento.

Le manifestazioni dell’energia psichica sono davvero molteplici e intricate come finissimi disegni. Non la ragione può discernerle, ma la conoscenza diretta del Calice. Come la madre sa cosa agita il suo bimbo, così il fuoco del Calice rischiara le perturbazioni delle correnti. Agli uomini bisogna consigliare di riflettere per quale motivo gli sviluppi futuri propongono l’importanza del Calice. Alla perfezione tecnica è indispensabile aggiungere la purificazione del pensiero. Che belle immagini vedrà l’occhio illuminato! L’uomo è responsabile non solo di se stesso, ma della moltitudine delle coscienze.

555 - Quante condizioni devono concorrere per attrarre l’attenzione degli uomini! Su qualsiasi costruzione in pietra essi depongono corone di fiori. Che prendano qualunque strada, purché avanzino!

556 - Quando ci si applica all’Agni Yoga, anche i concetti più astratti si fanno tangibili e reali. La sincerità, o la franchezza, diviene insostituibile. Verificatela in comunicazioni a grande distanza; e poi osservate la differenza, allorché s’intromettono sentimenti personali d’impazienza o irritazione, per non parlare di premeditazione. Questi privano il risultato di ogni valore, e spesso causano danni irreparabili. Invece la sincerità, quale purificante, conferisce una chiarezza cristallina che illumina la coscienza, come un gas che s’infiamma.

La franchezza dunque contribuisce al successo.

557 - Parlo dell’energia psichica come se gli uomini l’avessero già accettata. Come se avessero già deciso di migliorare la loro coscienza. Ma in realtà l’Insegnamento resta per loro un prodigio disceso dai monti. Lo ascoltano solo nelle ore d’ozio. Si accontentano di stimare fortunati quelli che lo praticano, senza domandarsi donde viene loro quella fortuna.

Alcuni diranno che l’Insegnamento è troppo generico, altri che è faticoso; ma, dissimulato, esso si diffonde nei modi più inattesi. S’irradia a gocce da parole di ignoti, nei laboratori scientifici, nelle gesta di eroi indimenticabili. Sconosciuti gli uni agli altri, questi agenti in apparenza scollegati distribuiscono i frammenti di conoscenza opportuni. Chi li potrà biasimare?

Chi è stato provato dall’Insegnamento dirà sorridendo: “Amico, portane ancora. Le tue calunnie sono canestri colmi di doni”.

Per i frutti migliori, si confezionano cesti con scorze di alberi diversi, ma che importa se sono amare o dolci? Se sono gialle, rosse o bianche? Anche i canestri neri possono contenere utili ortaggi. Perché dunque violare una natura plasmabile? Nell’ora della tensione essa darà il suo frutto. Ma chi ha realizzato l’energia psichica e compresa l’urgenza dell’Insegnamento sa quant’è prossimo il tempo della raccolta dei tesori. Per lui il caos circostante è come una folla in festa. Pochi hanno le mani vuote. Ai portatori si dirà: “Attento a non versare!”.

A quale fonte riferirsi? Chi può fissare dei limiti? C’è suolo per ogni seme. I germi contengono energia psichica. Gli antichi sapevano estrarla al momento dell’intenerirsi dei semi. Ecco un esempio di tenerezza che origina un moto. Chiunque conosce l’Insegnamento intenerisce e tiene il manico della grande Zangola. Poiché l’azione quotidiana è un grande teraph dell’Infinito. Austerità significa armonia. Tenerezza significa creazione. Guardiamo anche nei canestri vuoti, se non ci fosse un seme nella corteccia amara.

558 - Non solo gli Atlantidi ma anche gli Egizi ricordarono l’energia dei semi. Per questo li mettevano nelle tombe. Ma dimenticarono un’applicazione più saggia: la forza di questa energia avrebbe mosso grandi navi e macchine. Se il tocco di una mano può muovere grossi oggetti, l’energia condensata nel seme provvede una tensione continua. Chi è vicino ai semi ne resta vitalizzato.

559 - Quando parlano della morte gli uomini a volte dicono cose giuste. Sanno ad esempio che la morte improvvisa può comportare complicazioni. Sanno che è meglio un distacco graduale del corpo astrale, ma non dicono la cosa principale. Evitano il pensiero che è la qualità dell’energia psichica che controlla qualunque situazione. L’uomo supererà tutti gli ostacoli per virtù della sua coscienza. Quand’essa cresce, le condizioni transitorie non hanno alcuna importanza. Se il legame con il mondo superiore è saldo, tutte le imprese sono facili. Ma è strano che gli uomini preferiscano occuparsi dei dettagli, tralasciando l’essenziale.

560 - Affermo che l’energia psichica supera qualsiasi ostacolo. Non c’è forza che possa bloccarla.

561 - Si attribuiva agli eroi la capacità di sentir crescere l’erba. Non implica ciò una facoltà d’osservazione superiore?

562 - Talvolta l’organismo umano si oppone a possibilità già predestinate. Ciò corrisponde alla leggenda di quel messaggero, che si cessò di attendere quando già era alla porta.

563 - Qualunque azione indipendente viene incoraggiata. Ma è da biasimare chi sente talora il desiderio di comunicare con il Maestro, quando è ora di chiedere consiglio e lasciarsi impregnare dall’aura comune? Si è sempre detto: “Prima la bufera, poi il tuono, poi il silenzio”. La voce del silenzio era attribuita a questa quiete. Ma esiste una forma di comunione superiore. Sapete come la voce del Maestro si trasmette; ma può anche prodursi un incontro in coscienza senza parole, trasferendo la propria, all’istante, nella Sua. Allora non si è quasi più coscienti di sé; e il Calice si riempie fino all’orlo di conoscenza diretta. Una tale unione trascende le parole, poiché alimenta la conoscenza diretta. Certo non è facile raggiungere questo stato; ma viene da sé, con l’allargarsi della coscienza, se l’ignoranza non l’impedisce, e comprende tutti gli aspetti della comunione.

Perché l’Insegnamento deve essere assorbito come base dell’esistenza? Chi lo applica all’egotismo aggiunge sovrastrutture senza badare alle fondazioni. L’impegno parziale causa fessurazioni senza rigenerare. Tutte le cattive conseguenze nascono quando l’impegno è soltanto parziale. Per questa causa gli uomini non riescono a migliorarsi e a purificare il loro senso della bellezza. Ma senza questa qualità la fusione delle coscienze è impossibile.

564 - Sapete che quando un centro è teso si nota una contrazione muscolare; e viceversa questa può causare una marcata sensazione nei centri. Se si prende la cosa in senso intellettuale si può finire nell’Hatha Yoga; ma la nobile conoscenza diretta è invece tesa verso l’alto.

565 - L’energia psichica veniva chiamata talvolta Teros. In certe scritture ermetiche si legge questa frase: “Teros, il guerriero, ha levato lo scudo”. Così se ne indicava la grande funzione protettiva.

Avete mai udito di uno Yogi divorato da una belva? Non è mai accaduto, poiché gli animali, dotati di istinto, non osano toccare lo scudo di Teros. È indispensabile non inviare il Teros del Calice fuori, alle estremità. I canali del Calice si diramano in tutti gli arti, e la sua luce può essere sentita come tensione alle mani e ai piedi, o la luce del centro di Brahmarandhra con una corrispondente sensazione nel Calice. Questa non è metafisica, è un’indicazione da porre in pratica. Molti hanno bisogno di essere protetti; perché allora non usare il tesoro che è in noi?

Non è difficile accumulare l’energia di Teros, né è difficile evocarla. Ma non si dovrebbe perdere coscienza nell’istante decisivo. Da ciò allo sguardo che uccide la via non è molta. Lo Yogi non uccide animali di sua volontà, è il male che s’infrange contro lo scudo di Teros. Bisogna rendersi conto che non è la volontà coercitiva quella che reagisce e protegge, sono le accumulazioni del Calice.

566 - Non si deve mai associare la paura con il successo. È bene ricordare ancora una volta che paura e prudenza non sono la stessa cosa.

567 - La cosa principale è accumulare energia psichica, e a ciò tende l’azione. Molti insetti volano al fuoco, che siano bianchi o neri, poiché il fuoco è energia psichica. Si deve comprendere che essa attrae tutto, quindi occorrono misure opportune per usarla bene.

568 - La crescita della coscienza è accompagnata da spasimi di angoscia, e ciò è davvero inevitabile. La non conformità tra l’Infinito e la realtà terrena non può che suscitare il desiderio di una realizzazione adeguata. Non c’è via per l’Infinito senza la percezione dell’intero ambiente. Siate certi che quanto maggiore è la coscienza, tanto maggiore è l’angoscia.

Chi è in grado allora di sentire la bellezza del Cosmo? Chiunque abbia udito la musica delle sfere anche una volta sola capisce l’imperfezione terrena causata dallo stato attuale dell’umanità. Bisogna affrontare questi spasimi con coraggio, sapendo che sono inevitabili.

569 - La protezione migliore, non solo dalle malattie, ma anche dalle manifestazioni ostili, è sempre l’uso cosciente dell’energia psichica. Il suo sviluppo è il compito più importante che attende gli uomini.

570 - Una cosa è ascoltare, un’altra ricordare, altra ancora è applicare. L’Insegnamento facilita il passaggio alla terza frontiera. Aiuta inoltre a superare i limiti dei fantasmi terreni, ad assorbire il solito come insolito. Quando questa semplice verità sarà evidente, non si sarà lontani dal conseguimento e dall’ascesa seguente alle sfere supermondane. Si potrà dire allora a chi vuole conseguire: “Soprattutto, sacrifica te stesso”. L’ora predestinata si avvicina solo tramite il conseguimento. Quando la sua gioia invade il Calice, il successo è raggiunto. Certo è una gioia che non ha nulla in comune con quella del puledro che pesta i fiori con le sue capriole. Quella gioia conosce le fatiche e i pericoli, passa il ponte una volta sola e abbaglia il nemico con la sua radianza.

Teros era chiamato il guerriero; infatti, non è un mietitore né un pastore. Conquista e vince per sua natura; ma la gioia del successo non lo converte in un tiranno. Quattro simboli da gran tempo vi ho dato: Venerazione della Gerarchia; Realizzazione dell’Unità; Commensura; e il Canone: “Per il tuo Dio!”. Sono le basi per comprendere Teros. Come trovare altrimenti dove passa la via del Bene?

571 - Fate attenzione ai luoghi elevati, esposti ai venti delle cime nevose. Oltre i settemila metri d’altezza si rilevano definite precipitazioni di polvere meteorica. Sospinta dai venti e dai raggi solari essa si deposita in recessi inferiori, ragione per cui altera la qualità non solo della neve, ma anche del suolo. È molto istruttivo osservarlo in località già sature di metalli. Questo processo metallizzante dall’interno e dall’esterno produce condizioni magnetiche insolite. Allora non solo la psichica, ma anche molte altre energie assumono proprietà speciali. I luoghi dove si verificano tutte queste condizioni sono assai preziosi. Non è difficile fare osservazioni sulla qualità della neve, del suolo e della vegetazione, anche con strumenti ordinari.

La polvere dai mondi lontani ci fa conoscere ingredienti nuovi, non solo nello stato della neve, ma anche nel suo liquefarsi. Se si vuole giungere all’energia psichica anche dalla Terra, è d’uopo osservare in che modo le precipitazioni dai mondi lontani influiscono sull’organismo umano. Si vedrà che quelle reazioni sono notevoli e svariate. Attenti dunque all’essenza della natura.

572 - Lavorare con gioia è una forma speciale di energia psichica. Essa moltiplica di molto il successo.

573 - Quando il Calice è stracolmo e non se ne fa uso cosciente, ne derivano frequenti accessi di asma nervosa. Ne soffrono anche i bambini, il che dimostra che le loro esperienze precedenti furono notevoli. Naturalmente, cure sollecite e occupazioni tranquille equilibrano la lotta fra spirito e corpo. Anche lo stato della gola, dei denti e degli occhi può far ricordare la tensione delle accumulazioni inespresse. Parimenti è bene prestare attenzione a quella che si direbbe consunzione ma che invece può essere provocata dal centro del Calice.

Molto tempo fa dissi del valore di Manas; è impossibile che un tesoro come il Calice non abbia importanza per ciò che lo circonda. Si conoscono dei palliativi, come l’ammoniaca, il mentolo, l’eucalipto e la resina di cedro. Ma non possono far altro che alleviare, mentre la vera panacea sta nel coltivare l’energia psichica.

574 - Molti si erano raccolti ad ascoltare la Voce dell’Insegnamento. Molte volte avevano udito del tesoro che li attendeva. Alcuni se lo immaginavano fatto solo di metallo prezioso. Uno fra loro si era persino cucita una lunga borsa per riporvi la sua parte. Ma il tempo passava e il tesoro non appariva. Si era detto che era vicino, ma la loro pazienza fu più corta di quella borsa.

Incaricarono allora qualcuno di rimanere in ascolto e se ne andarono al mercato, rimpiangendo il tempo sprecato. Chi di loro aveva trascurato di riscuotere certi crediti; chi aveva perso una festa di nozze; chi aveva scordato di querelare un’offesa; chi aveva mancato di incassare i suoi redditi; chi aveva trascurato un affare; chi aveva perduto il favore del rajah. L’Insegnamento aveva insomma danneggiato tutti.

Giravano offesi per il mercato e dicevano con sarcasmo: “Dov’è questo famoso tesoro? Ci hanno promesso una nuvola, e di quelle senz’acqua!”.

La voce dell’Insegnamento disse a quegli che era rimasto: “Non temi di perdere le ore del mercato? Venderanno tutto senza te e non scriveranno il tuo nome nei contratti. Chi ti dice che il tesoro non sia che una nuvola?”.

Egli rispose: “Non me ne vado perché il tesoro mi è più caro della vita. Il bene proclamato non può essere una delusione”.

La Voce riprese: “E se tacessi?”.

“Non puoi farlo: hai proclamato l’Infinito”. “Non potrei tradirti?”.

“No; coraggio e luce sono i Tuoi ostaggi”.

“E se il tesoro non fosse che un gioco di parole?”. “Anche senza parole, lo Spazio lo afferma”.

Disse la Voce: “Sei saggio a non stancarti. Il tesoro è proprio là, dove sei rimasto in ascolto. Alzati, non devi andare lontano. Solleva la pietra su cui sedevi. Accetta la nube di Benevolenza e l’oro della Terra. Chi ascolta fino alla fine riceve. Il coraggio dell’impavido è un bene inalienabile. Chi coglie acquista”.

575 - Ieri è nato il seme; domani sboccerà il fiore. Le menti più avanzate non disdegnano di cibarsi di pane fatto con il frumento di ieri. Bisogna saper combinare la conoscenza del passato con l’impetuosa avanzata del futuro. Di solito gli uomini si privano delle opportunità migliori, e si limitano ad approcci unilaterali.

Come riuscire, se il fuoco arde, ma l’occhio vede solo il buio? Il fuoco di Teros illumina tutti i tesori acquisiti. Come l’inestinguibile Brahmavidya protegge inoltre dalla seduzione di Maya. Vedete, uso sia le parabole antiche che i termini in uso nei laboratori moderni, perché li amiate entrambi e rispettiate sia il seme che il frutto. Bisogna distruggere le limitazioni.

576 - Noterete a volte pronunce diverse nelle Nostre parole. È il caso di dire che, se è possibile una correttezza perfetta, è ben vero che in un telegramma quel che conta è il significato.

577 - Gli oggetti circostanti subiscono l’influsso di Teros. È possibile sentire come reagiscono, in modo invisibile e benevolo, quando una fiamma pura li tocca.

578 - Mentre si approfondisce e raffina il proprio pensiero, si possono fare osservazioni notevoli sulle comunicazioni a distanza. Sapete che esse penetrano nella coscienza come un qualcosa di estraneo e che quindi facilmente vengono dimenticate. Sapete che l’energia psichica non è arrestata né dalle bufere né dagli uragani. È da notare quali comunicazioni influiscano sui vari centri. Forse l’uragano colpisce in modo speciale il Calice; forse la qualità della comunicazione interessa centri separati. In breve, le molteplici tendenze del pensiero e le qualità dell’energia psichica offrono nuove modalità individuali. Le osservazioni condotte in particolari condizioni di luogo, di temperatura e di atmosfera sono una fonte inesauribile di nuove conquiste.

579 - Ricordate che i Nostri nemici usano con efficacia qualunque perturbazione spaziale e cercano di infliggere le complicazioni più spiacevoli. Questo combinarsi di condizioni fisiche e psichiche merita grande attenzione.

580 - È esatto presumere che l’evoluzione inizi alla data della reazione Cosmica. Ma ciò non vuol dire che gli uomini non debbano prepararvisi. Qualsiasi processo di pensiero cosciente cerca penosamente la via futura dell’evoluzione. Se la percepisce, la sana ragione lotta bravamente per avvicinarsi presto o tardi al vero sentiero. Quindi l’Insegnamento non costringe, ma indica la via. In verità davanti ai cercatori si erge non il misticismo, ma il raziocinio.

Che il libro dell’Insegnamento sia pubblicato con i metodi consueti. Che esca anonimo, a escludere interessi personali. In pochi anni gli uomini capiranno che questi precetti sono stati stilati dopo studio profondo. Ma chi avrà trovato un’ora per meditarli sarà accolto come ospite nelle nuove strutture del mondo. Così la nebbia della barbarie viene sostituita dalla comprensione raffinata.

Sulla purificazione insistiamo sempre: è connessa allo sviluppo dello spirito. Voi vedeste con quale lentezza crescono le sue accumulazioni; nello stesso modo la purezza non può scendere improvvisa. L’allestimento di una macchina qualsiasi dimostra come si perviene lentamente alla perfezione. Ma raffinando il pensiero comandiamo a noi stessi di evolvere; e allora ogni giorno segna una conquista.

581 - Si crede di solito che questi siano tempi di assurda complessità; ma se si confrontano senza pregiudizio si vede che negli ultimi dieci anni molte cose sono state semplificate, aprendo la strada all’evoluzione.

582 - Abbiamo già menzionato la rotazione dei centri. Sicuramente ogni moto progressivo è rotatorio. Così, il simbolo del moto alterno si applica a ogni processo. Mediante la rotazione dei centri crescono i precipitati dell’energia psichica. Non importa quale centro sia individualmente preferito, ma è meglio se sarà il Calice o il Brahmarandhra.

È possibile promuovere esternamente la circolazione dell’energia psichica frizionando il corpo con un’emulsione di sette ingredienti vegetali, conosciuta in antico. È la stessa usata dagli yogi quando lasciano il corpo per lungo tempo. Essa inoltre nutre per un periodo considerevole.

Sapete che se si assorbe del muschio non si ha più bisogno di molto cibo; anche le frizioni fatte con questa emulsione generano energia che nutre a lungo. Datene la formula solo a chi abbia dimostrato la propria devozione all’Insegnamento. Perché sostenere un corpo che tenta di negare l’energia psichica? Quell’emulsione è efficace in molti casi, a partire dalle malattie della cute.

583 - Se solo gli uomini si rendessero conto di quali conseguenze hanno i loro pensieri! Non sarebbe esagerato affermare che anche i delitti più gravi sono stati generati da minimi pensieri. Bisogna dimostrare all’uomo quanto sia materiale il pensiero, e come vive.

Non dico gli Yogi, ma chiunque abbia sviluppato l’energia psichica ne viene protetto. Gli uomini temono di toccare chi ha un potere speciale. La saggezza ricorda che un colpo all’armatura di Teros rimbalza indietro, e che certuni lasciano un loro influsso sulle cose. È vero, perché l’energia psichica precipita su tutti gli oggetti che si toccano. Si possono così studiare il potere del pensiero e le emanazioni dell’energia psichica. Gli animali, i cani specialmente, sentono queste ultime. Non è per il fiuto che ritrovano casa e padrone, ma mediante qualcosa di più sostanziale.

Si domanda come accedere all’energia psichica. Per cominciare, si ricordi che esiste.

584 - Si può supporre che esista un rapporto più stretto fra le tempeste magnetiche e le manifestazioni dell’energia psichica. Dicevano giustamente gli Ermetici che quelle perturbazioni sono il pensiero dello spazio.

585 - Chi volesse riutilizzare i fondamenti della medicina vedica farebbe bene. Nonostante le aggiunte posteriori, l’essenza dei Veda resta efficiente, poiché quel metodo sequenziale è nuovo per ogni ricercatore nel percepire le proprietà dei precipitati vegetali. Invece di un semplice elenco di piante e altri prodotti naturali, la descrizione precisa dello stato e delle parti di esse dà risultati completamente diversi. Vi si tiene conto anche dello stato del chimismo cosmico. Dalla più veneranda antichità, quelle conclusioni danno ancora gioia all’osservatore moderno.

586 - Si riesce facilmente a intensificare l’azione delle sostanze vegetali aumentando la metallizzazione del suolo. In modo simile anche i rimedi blandi divengono potenti e rapidi. Si possono eseguire esperimenti fruttuosi su generazioni di semi irrobustiti. Se si usano piante di vita breve, questi esperimenti non richiedono molti anni. Già la terza generazione mostra notevoli mutamenti.

587 - Se dicessi che tutto va bene, non sarebbe vero. Se dicessi che tutto va male, non sarebbe vero. Non è meglio dire: “Battaglia e vittoria”. Ma come insegnare la gioia di combattere?

588 - Perché a volte è necessario stirarsi? Perché provoca l’irradiamento dell’energia psichica.

589 - Il saggio sa parlare, sa scrivere, sa pensare, sa tacere; così dice un vecchio proverbio. Esaminiamolo dal canto dell’energia psichica. È vero, occorre saper distinguere quando è il caso di parlare, di scrivere o di tacere. Molto si può ottenere se si dirige l’energia con efficacia. La conoscenza diretta, purificata, decide quale di queste azioni sia insostituibile.

590 - Avete notato che talvolta la tensione fisica evoca il manifestarsi dell’energia psichica. Tale condizione puramente meccanica e materiale dovrebbe far pensare all’oggettività di quell’energia, che si può accertare con mezzi fisici. Non è difficile scoprire i riflessi della tensione fisica. Perché non cercare in tale direzione evidente? Ciò significa che le manifestazioni spirituali non sono affatto astratte, e che si possono misurare. Non saranno evidenti a chiunque, eppure le loro azioni meno delicate possono essere osservate anche dall’uomo ordinario. Quante volte, passando, non si notano neppure i colori più violenti. Se accade che si scambi il rosso per il verde, in tutti i campi può verificarsi una distorsione consimile.

Non parlo della purificazione della conoscenza diretta solo per ripetere. Se ne è già trattato a sufficienza. Fate attenzione, dal canto opposto, a come sia materiale lo spirito. Ciononostante restano due mondi: l’apparente e il reale. Anche secondo il significato di questi concetti l’ultimo è da preferirsi: chiunque sarà d’accordo. Che perfezione si può raggiungere quando si conosce la realtà! Le si deve dare la preminenza, affermandola come un concetto del tutto verosimile; allora le circostanze muteranno al punto da non essere più riconoscibili.

Gli uomini parlano di molte verità. Perché non affondano oltre l’involucro, per giungere alla Verità Una? Sottoposta all’osservazione più rigorosa, la realtà dilata la coscienza. E questa è quel magico scrigno in cui si ritrovano tutti i tesori perduti.

591 - Mi rallegro se capite il male della falsa spiritualità. Molte volte accade che una perversione morbosa dell’energia psichica stia al posto dell’espansione di coscienza. Dove esistono paura, pietà di se stessi, orgoglio, inattività, dove non esiste commensura, dove si vive in modo irresponsabile, che servizio si rende all’evoluzione?

A chi evita di affrontare le fatiche, si deve far capire, con fermezza, che i suoi sospiri sono meno ancora che il muoversi di un filo d’erba. Anche quelli che s’immergono nel mondo astrale senza avere il concetto di ascesa, devono sapere quanto sono responsabili per i gravami che impongono allo spazio. Solo la coscienza guida e fa discernere la direzione giusta. E chi pensa che servire l’evoluzione sia un sacrificio che merita di essere premiato, abbia pure per ricompensa del metallo, ma non l’espansione della coscienza.

Affermate che la coscienza purificata è quel magnete che attrae tutte le energie benefiche. Quel tesoro inesauribile conduce alle vette, dove vive la vittoria. È degno d’un uomo lasciare che le erbacce soffochino la sua coscienza? Bisogna pensare in quale direzione ci si vuole lanciare. Il fuoco della coscienza illuminerà la via.

592 - È giusto l’assunto che l’energia psichica è inesauribile. Quanto se ne consuma con moderazione si ricostituisce immediatamente dal tesoro del Cosmo. Spenderla quindi fa bene; la nuova provvista separa più facilmente i precipitati e poi tende con forza all’opera universale. Come mettere in moto la ruota della legge? Com’è facile evocare nuovo potere dallo spazio! Ecco perché parlo di rotazione dell’energia psichica.

593 - La parola “io” dovrebbe essere usata solo in casi di responsabilità e testimonianza speciale. La parola “noi” è per tutta la vita di cooperazione.

Viene poi la parola “loro”. Ma prima bisogna accettare il “noi” e praticare la cooperazione.

594 - Il mistero fondamentale di Ermete stava nell’avvicinare il mondo astrale alla Terra. Nel Suo Insegnamento ne esistono barlumi che si possono ricuperare, anche se sono accuratamente velati.

595 - Sapete che il cristallo di energia psichica si comporta come un magnete. Attrae dallo spazio elettroni di Teros. Le emanazioni delle onde in arrivo circondano l’uomo e tingono con il loro chimismo le particelle energetiche che sopraggiungono. Ecco la base chimica delle cosiddette stelle colorate.

I pianeti irradiano luci diverse. Le scintille dell’energia psichica sono altrettanto scientifiche. Anche i fuochi dei centri irradiano in modo diverso, secondo il chimismo dei metalli del corpo.

596 - Molti hanno notato l’importanza consecutiva dei centri. Termini incomprensibili sono stati accordati sovente alle designazioni più reali. Quando udite la parola “Abramram” vi ricorda il Calice, dov’è concentrata la conoscenza diretta destinata all’evoluzione futura. Se udite delle “ali di fuoco” intendete i centri delle spalle. Così, le “cinque vette dei tesori” sono i centri del Brahmarandhra, dei polsi e dei ginocchi. Se provate un’improvvisa debolezza sotto il ginocchio o una tensione ai polsi, vuol dire che il Brahmarandhra si affina. Innumerevoli osservazioni rivelano le qualità inesauribili dell’organismo, tanto vergognosamente neglette.

597 - Presso certi popoli, quando si vuole richiamare qualcuno assente e lontano si usa farlo attraverso la cappa del camino, purificata dal fuoco. Ricordate anche le lunghe trombe egizie, che suonavano attraverso il fuoco.

Considerate che l’invio di pensiero era ovunque combinato con la conoscenza del fuoco. Invero, perché esso agisca a grande distanza bisogna evocare la fiamma dei centri. Non la tensione forzosa della volontà, ma il contributo del fuoco dà il potere di spedire lontano il pensiero.

598 - È bene ricordare tutte le leggende del fuoco, poiché hanno molto di vero. La comprensione, migliorando, permette di distinguere in esse il fondo di realtà dagli errori meschini del convenzionale.

599 - Certo, il compito primo dell’evoluzione futura sarà di trasferire ciò che si dice astratto nel dominio del realizzabile. Lo studio dell’energia psichica frutterà un rapporto completamente nuovo con l’ambiente. Le conseguenze delle azioni egoistiche o altruistiche sono state interamente discusse e raffrontate in astratto, occorre ora esaminarle secondo il chimismo dei vari centri. Pensieri e azioni opposte basano su centri diversi, per cui le emanazioni avranno diversa combinazione chimica e saranno visibilmente irradianti. Le conseguenze reagiscono sul creatore stesso e sull’ambiente. Sembra così che anche il più astratto divenga misurabile e ponderabile. Uno degli esperimenti più semplici è di pesare un uomo sottoposto a pensieri diversi. Una bilancia sensibile e l’acutezza del pensiero consentiranno un netto raffronto. Questa non è una scienza da eremiti, è conoscenza per migliorare tutta la vita.

600 - Come la luce inonda le tenebre, come l’elemento si precipita dietro il pensiero, così l’Insegnamento penetra nella vita.

601 - Quando gli scienziati parlano del subconscio, dei riflessi cerebrali e nervosi, del magnetismo animale, della telepatia, si tratta certamente di una sola e medesima cosa: l’energia psichica. Ma, in qualche modo, questo termine non viene mai pronunciato. Questi settori di conoscenza chiederebbero di essere riuniti in una sola corrente, ma la superstizione impedisce di generalizzare i fatti. La scienza pura non teme i vicoli ciechi. Oggi si studiano le secrezioni ghiandolari e forse indagando in tal senso si scopriranno altri precipitati. Esse hanno richiamato l’attenzione solo di recente, anche se la medicina antica ne aveva da gran tempo segnalata l’importanza. Si è evitata la questione con diffidenza, nonostante che tutta la natura la proclamasse. Ma è possibile che il materialismo dialettico significhi solo limitazione? Lo sviluppo della coscienza ci avvicina a percepire l’intera possente energia. È forse il caso di continuare a pensare come prima, solo con metà del cervello, senza curarsi dei tesori sotto chiave?

602 - La spada temprata nel fuoco sotto i colpi del martello è l’esempio migliore di come rafforzare l’energia psichica. Qualcuno domanderà come si possano sopportare tutte le agitazioni e tutti i turbamenti. Ma il riposo è la vetta dell’inquietudine. Fra le rotazioni cosmiche la calma non esiste. Chi è cieco e sordo s’immagina una quiete illusoria, ma chi vede preferisce passare fra le burrasche piuttosto che diventare cieco. La quiete che gli uomini si figurano non esiste. Non c’è modo di uscire dalla spirale della rotazione costruttrice. Bisogna evocare Teros come un’ancora, e fissarla alla giusta catena di correnti.

603 - Notate che l’azione dell’energia psichica è accompagnata da un sospiro profondo. Questa proprietà non attesta forse che è perfettamente tangibile? Mostratene i sintomi, sparsi dovunque. Con quelle pietre miliari si può pavimentare un sentiero.

604 - Avete visto che gli esseri astrali sono in grado di assumere qualsiasi forma e creare immagini diverse. Le fotografie l’attestano a sufficienza. Quale energia li assiste nella loro creazione? L’energia psichica, naturalmente, se già coltivata quand’erano incarnati. Studiandola se ne possono percepire molte qualità.

Non sono tanto gli orridi fantasmi che importano in queste osservazioni quanto la reazione del nostro organismo. Gli antichi solevano dire: “La montagna della Madre sale dalla Terra al Cielo”, indicando l’unità di tutto ciò che esiste. Possibile che in un’era di cultura gli uomini concordino nel distruggersi e si contentino della perversione convenzionale delle religioni? Quando a lato della meccanica si afferma con tale potenza la psicomeccanica, come può persistere un’ottusa negazione? Gli uomini si riuniscono nel nome di imprese maggiori. Dove sono questi compiti? Non si può continuare a ripetere che le condizioni esterne della vita sono il riflesso della coscienza. Si direbbe che queste parole siano già bollate a fuoco sulla fronte, ma non si può negare che l’umanità abbia gran bisogno di essere scossa.

605 - La mente vacilla, ma la coscienza trionfa. Non è una contraddizione, sono superficie ed essenza. Quale scegliere? Anche un bimbo lo saprebbe: l’essenza. Anche un bambino toglie la buccia spinosa per rinfrescarsi con il succo. Nulla dovrebbe trattenerci dal rigenerare la coscienza.

606 - Certe malattie nervose si curano mutando residenza. Lo si può considerare un semplice capriccio, ma potrebbero esserci altre cause. L’aria è mineralizzata ed è magnetica come l’acqua. Noi usiamo acque di diverse composizioni. Perché l’aria non dovrebbe avere effetto alcuno sui vari centri?

Si parla molto del prana; ma il prana puro è inaccessibile sulla Terra, tranne che ad altezze dove pochi osano restare. Nei livelli inferiori il prana è mineralizzato e subisce l’influsso di onde magnetiche opposte. Certamente un cambio di residenza può comportare benefiche composizioni di prana e influire in modo terapeutico sullo stato dei nervi. Purtroppo finora l’aria nelle case è considerata solo come pura o no. In effetti, ogni mutamento dell’aria è importante, poiché agisce su gruppi di nervi diversi. Quel Nostro Fratello che è stato calzolaio talvolta cambia mestiere e si occupa del giardino. Fa bene, poiché i semi che germogliano irradiano una tensione speciale di energia psichica. Ricordatelo. Il sole del mattino è particolarmente vitale, dopo la notte, simbolo del pralaya, nell’evocare l’energia psichica. Così la vita novella del seme, come il mattino, emana una preghiera. Prestate grande attenzione a tutti gli influssi benefici.

607 - Se invece di tribunali e di processi gli uomini applicassero l’energia psichica, l’incurabile malattia del crimine diverrebbe oggetto d’indagine normale. Anche i medici dovrebbero occuparsi di questo stadio di ossessione. È dannoso combinare l’energia psichica con le consuete interpretazioni.

608 - Ogni moto acquista un ritmo perché l’energia procura il disegno e il cristallo. Il susseguirsi del ritmo eccita le emanazioni nervose.

609 - L’energia psichica previene molte malattie. Si direbbe che certi organismi sono o no predisposti a certe infermità. Ma nessuno sa con precisione in che consiste tale protezione o debolezza. Ma le osservazioni sull’energia psichica darebbero la risposta migliore.

610 - Molti pensano alla pace del mondo intero. Ma se osate pronunciare simili parole vi esponete agli attacchi più insolenti e ipocriti. Gli uomini giungono a temere la pace, poiché le loro coscienze non sono in grado di contenere quella beatitudine. Ma chi possiede una grande coscienza deve reiterare che si aprano i cancelli della pace.

611 - L’Insegnamento sarà come una profezia nel mondo della scienza. Anche gli scettici ammetteranno che il fato dell’umanità non può dipendere dalla dissezione delle rane. La rivelazione del Nostro consiglio non moltiplicherà i fautori dell’ignoranza. Accettate l’illuminazione, che soccorre il genere umano. Nonostante i diplomi, la legge del Bene Generale è stata trascurata. Voi che siete attratti da Maya, cercate di capire!

612 - Chi suona con dodici corde, chi con quattro, ad altri poi ne bastano due per ricavarne molte armonie. Che importa il numero delle corde? Quel che conta è creare l’armonia. Non meravigliatevi per la varietà, e non condannatela. Non riuscirete a trovare neppure due grani di sabbia uguali. Rallegratevi, al contrario, per ogni modo inconsueto. I fiori scelgono il terreno loro confacente. Persino le rocce si mischiano secondo mutui rapporti. Così nei domini di Teros si hanno combinazioni di elementi affini, nonostante le varietà superficiali. La coscienza purificata dal fuoco vede dove esiste una fondazione analoga e non ricusa i tesori giudicando dalla superficie. Con due sole corde si possono esprimere innumerevoli variazioni. Ma per farlo occorre realizzare come siano innumerevoli le proprietà della natura, e come si esprimano nell’uomo. Sono considerazioni queste che si accettano per simboliche, senza introdurle nella vita. Ma conoscere l’Insegnamento e non applicarlo è segno di grave ignoranza. Qualcuno ha detto che si può camminare a fatica su esso, come una mosca sullo zucchero, per poi gettarsi sul letame! Sulle piste di montagna non si volta il cavallo incautamente. La conoscenza guida solo avanti!

613 - Non dimenticate il mondo splendente. Esso connette i mondi fra loro lontani, ed è soffuso nello spazio come una sostanza sottile. Mutando dimensione, non conosce il vicino né il lontano. Bisogna penetrare mediante la coscienza disincarnata nei suoi livelli dilatati. Essa farà da guida, poiché è della medesima sostanza.

È possibile procurarsi dei mediatori dal mondo dei corpi sottili. Naturalmente la propria coscienza deve essere capace di attrarne una raffinata, e quei mediatori devono essere in grado di comprendere i compiti del mondo. Non da molto ho detto che il mondo astrale si deve considerare con grande imparzialità. Quei collaboratori sono da comprendere, usando la conoscenza diretta; non sono guide, ma aiutanti - come i pali del telegrafo, per così dire. Col tempo diverranno meno numerosi e persino inutili. Così tutte le condizioni e gli elementi saranno uniti in un solo lavoro. Come far capire a un mercante che può superare i limiti dei suoi libri mastri? E come mostrare che salute e gioia vivono nella coscienza dell’Infinito?

614 - La parte di Agni Yoga che ora impartisco richiama l’attenzione sull’energia psichica, sull’ignizione dei fuochi e sulla purificazione della coscienza. Quando questi principi saranno accolti si potrà cominciare a raffinare il pensiero. Dunque non pensate che l’Insegnamento finisca.

615 - Perché l’Insegnamento deve procedere per strati successivi? Non lo si potrebbe propinare come una medicina? Ma lo stomaco ha dimensioni definite, laddove la coscienza trascende ogni misura fissa. È vero, esistono dei bipedi che ne sono quasi sprovvisti; uomini che se ne sono privati per le loro passioni smodate. Esistono coscienze oscurate dal karma, e altre annebbiate dalle convenzioni contemporanee. La coscienza invero richiede cure sollecite, come i fiori di serra. Quindi la conoscenza diretta può assumersi il compito di reggere la coscienza. Ma questa si leviga lentamente, come un cristallo. La si espande non per autoconvinzione, ma per la qualità degli atti.

L’Insegnamento viene impartito così come si murano le pietre di una torre: se le si ponessero in opera tutte assieme, non una torre se ne farebbe, ma un mucchio.

616 - Andate e vincete. Non per voi stessi: il vostro trionfo vale per il bene generale.

617 - Il fuoco sacro dello spirito apre la via dell’Insegnamento, ma la prima cura del discepolo è di accendere i fuochi manifesti. Noi sanzioneremo il calice dell’aspirazione, ma egli deve riempire quello del conseguimento.

618 - Se solo gli uomini capissero che infliggere dolore chiama dolore e che la gioia afferma la gioia! Anche l’uomo primitivo dimostrava di conoscere questa saturazione dello spazio, allorché diceva: “Non voglio interrompere il flusso della felicità”. Riusciremo a vincere.

619 - La potenza del magnete, tramite la vorticosa rotazione della spirale, è moltiplicata dalle correnti praniche dell’Infinito. Noi mandiamo messaggi con immagini e pensieri magnetizzati che accendono la coscienza umana.

620 - Vi consiglio di usare il Nome del Maestro come uno scudo. La corrente di invincibilità scaturisce non da un simbolo, non da un’illusione, ma da una catena di coscienze, di cui Noi non conosciamo la fine, e voi non sapete l’inizio; come un serpente, si snoda dagli abissi terreni verso sfere irraggiungibili.

La montagna della Madre del Mondo non conosce la propria vetta. Perché temerla? Dovremo lasciarci atterrire perché è inespugnabile? O invece gioiremo perché l’Amrita è inesauribile? Fra i concetti misurabili, l’Incalcolabile irradia come una luce. Ci sarà sgradevole il vento freddo che viene di lontano, generato nell’Infinito? Nella sterilità soffocante non allontanatevi dalla corrente che vivifica.

621 - La garanzia dell’Insegnamento è la gioia dello spirito. Una creazione è degna del fine quando lo spirito che lotta, aspirando a manifestare la Bellezza, realizza l’Infinito. Ritengo che la fonte della coscienza purificata verrà affermata dall’Insegnamento rivelato.

622 - Siate pronti a garantire con tutti i vostri possessi, con tutta l’aspirazione, con il potere del pensiero. Così creerete nuove combinazioni.

Se ieri non siete riusciti, è perché le accumulazioni non erano corrette. Non si possono ripetere gli errori, come non si può passare dove un ponte è distrutto. Molte volte si elimina la cosa insignificante e nell’oscurità rimangono le cause prime.

Disperdete le tenebre con i fuochi. Perciò Noi comandiamo: accendete i fuochi! Non considerate l’Insegnamento come un’astrazione. Ripetete la parola del Saggio.

623 - Il discepolo che aspira a divenire un Agni Yogi deve sentire in tutta la sua potenza il fuoco dell’amore per il Maestro. Il discepolo che vuole aiutarLo nelle sue opere deve difendere l’alleanza. Il discepolo che vuole custodire l’alleanza del Maestro deve serbarne le frasi come perle.

Dirò, traducendo gli inni alla vita della Madre del Mondo, che dovete imparare a stabilire l’origine nella bellezza del Cosmo.

624 - Come comportarsi con quelli che si ritraggono dall’Insegnamento? Lasciateli andare; non forzatene la volontà. Le onde della vita torneranno forse a sospingerli sulle vostre spiagge. Ogni separazione suole essere penosa, ma il modo di costruire la coscienza è tanto vario che non è saggio ostacolarlo. Lasciate che lo spirito lotti indisturbato. La responsabilità dell’insuccesso sarà sua.

625 - Ricordate che l’aiuto si conferma negli atti. L’armatura migliore, l’ottimo timone, l’occhio più perfetto è sempre il potere dell’azione!

626 - Il torrente irrompe fra le rocce senza curarsi della loro struttura: così l’Agni Yogi scavalca le convenzioni nazionali. Per chi sale sulle cime della coscienza non esistono confini, né divieti, se ha acceso la torcia della propria.

Il popolo di Israele alla ricerca della sua via e i Maya, che compresero le barriere delle condizioni, ricordano il processo della ricerca. Quindi, poiché il fuoco non conosce barriere, la coscienza dell’Agni Yogi non trova ostacoli.

627 - Accade sovente che pur sapendo una parola non si riesca a dirla. Il suo concetto ruota nel profondo e non sale alla superficie. In quei momenti si percepisce bene la profondità della coscienza. Non le fessure del cervello, ma qualche altro tesoro custodisce gli archivi della memoria: in verità, è il Calice.

Si possono citare casi in cui il Calice fu fisicamente ferito: subito il flusso dei ricordi s’interruppe. Altre volte, in seguito a un’offesa al cervello, tutta la vita precedente irruppe all’istante, come da un abisso. In tal modo i centri collaborano mentre la coscienza si espande. Si sa cosa si può estrarre dai canali cerebrali e cosa si può ottenere dalle profondità del Calice, dove giacciono accumulati tesori immensi. Il Calice è sempre lo stesso per tutte le incarnazioni. Le proprietà del cervello dipendono dall’eredità fisica, mentre quelle del Calice sono determinate dall’addestramento di se stessi.

Nel Calice riposa un bimbo alato; così la saggezza degli antichi ricordava l’origine della coscienza.

628 - Ho già detto che misteri e miracoli sono scomparsi. A sostituirli si deve intendere e stabilire nella coscienza la comprensione dell’energia psichica, che pone in moto forze generatrici di vita. Ricordatelo.

Alcuni centri, ignoti alla medicina e chiamati “oscuri”, si rivelano quali motori responsabili dei nostri pensieri. Presto queste leve avranno il posto che meritano, e capitoli a parte nei libri. Così ho detto.

629 - Si selcia una strada a furia di piccoli ciottoli. Non si può sperare di pavimentarla in piano con rocce enormi. Se si studia il corso del pensiero si scopre una moltitudine di piccoli pensieri che pavimentano la superficie di scorrimento. Chi sa vigilare sui piccoli pensieri sa prendere grandi decisioni. Le grandi imprese basano sulla qualità e il ripetersi di piccoli pensieri.

A proposito dell’energia psichica dobbiamo soprattutto ricordare le cause e gli effetti dei piccoli pensieri quotidiani: sono come vermi che l’indeboliscono. Un mucchio di immondizie basta a insozzare qualsiasi struttura. I nostri nemici sono quelle piccole mosche fastidiose. Non sono simili alle mosche, quelle immagini stracciate, vagabonde? Esortando a organizzare l’energia psichica, incitiamo anche a mettere ordine nei piccoli pensieri. Ma ricordiamo che essi possono essere precursori di giganti.

Che l’energia cresca senza polvere!

630 - La realtà è tanto nebbiosa nella comprensione attuale che l’umanità, senza l’asserzione dell’Insegnamento, è proprio come orfana.

Il potere irrevocabile, il potere valoroso, il potere essenziale, spirituale, scrosciante, irrefutabile, il potere del Nostro raggio, il potere sprigionato dalle Nostre Vette! O voi che negate: soffocando, sentite che la luce esiste in spirito! Ciò che avete ammassato sarà presto esaurito. A che vi terrete, o appassiti, nell’istante della morte? In verità, dico, voi ignorate lo scudo spirituale e vi coprite con gli stracci di Maya.

631 - Noi diamo il benvenuto a chi viene per i vantaggi dell’Insegnamento, ma Ci rallegriamo se qualcuno fa di esso la propria vita.

Chi colpisce l’Insegnamento sarà colpito. Ma da che parte stanno il male e la sconfitta, e da che parte il profitto e l’offerta? Voi non siete consapevoli dei limiti del pensiero mondano. Portatore di felicità: dov’è il manto della gioia? Di che luce splende l’arcobaleno raggiante? Ma nel Calice sono raccolte tutte le particelle di realizzazione.

632 - La Nostra Alleanza non prevede esitazioni nel discepolo, che permane sicuro, sapendo che non c’è fine. Ma il fuoco dell’impegno tenace muove gli eventi. Magnifica è la vittoria del discepolo che riesce a dire: “Maestro, voglio bere fino in fondo il calice del lavoro”.

633 - Quanto riferito a proposito della visione apparsa sopra il Calice ha una giustificazione scientifica. Impregnando lo spazio di pensiero intenso, noi rivestiamo particelle delle nostre forze con un’immagine definita. In tal modo produciamo in materia elementale la figura desiderata. Questa formazione rimane là dov’è stata generata, irrobustita dal nostro pensiero. Gli occhi di un bimbo o una coscienza pura possono vederla. Osservazioni simili sono utili quando si considera il potere creativo del pensiero. Naturalmente per riuscire occorre preservare l’aura di quello spazio e stratificare con costanza le trasmissioni. Ciò è più facile nell’ora che precede l’alba ed è favorito da un canto ritmico.

È anche possibile studiare la crescita dei capelli, come avete udito. Le loro cellule capillari sono istruttive, poiché sono conduttori per la coscienza. Anche i pori della pelle offrono un importante campo di osservazioni.

634 - A coloro che trovano crudeli le prove, dite che l’adeguatezza delle prove dipende dal migliorare o peggiorare della tempra dello spirito. L’esperienza è effetto degli accumuli delle incarnazioni trascorse, ma lo spirito vuole il cibo dell’evidenza visibile. Il lavoro attende chiunque vuole progredire, ma non si deve considerare lo spirito come un’officina, per questa prova di conseguimento cosciente. Bisogna soddisfare una parte della conoscenza del Calice.

635 - Si vorrà sapere se avvengono realmente fatti come quelli riferiti di certi monasteri del Tibet, e perché mai in Occidente non si sente di cose simili. Naturalmente essi accadono anche in Occidente, ma spesso la natura straordinaria dell’azione passa inosservata. Il pensiero dell’Oriente è più raffinato per certi aspetti. Ecco perché consiglio di notare e valutare i fatti. Noi disprezziamo la superstizione, ma c’è qualcuno che deve rinunciare al pregiudizio.

636 - L’influsso dei Nostri raggi è come la luce delle torce; agiscono sulla coscienza quando lo spirito, lanciato in alto, vuole aprire i cancelli del Vero. Ma è difficile illuminare le parti tenebrose della coscienza.

Chi ha un alto concetto di sé ascolti il Nostro consiglio: non conviene continuare a soffiare nella tromba di quel contento di sé. Ricordatevi dell’ombra, e non rifiutate la Mano che vi addita un destino migliore.

637 - Non dico che sia facile, non dico che sia impossibile, ma indico il sentiero dove le ricchezze della Terra vengono giustificate e non si rifiutano quelle superiori. Ma certo l’ora non è facile. L’Insegnamento prenderà vie inattese, ma c’è motivo per rallegrarsi.

638 - Ogni situazione è accentuata dal suo contrapposto. La luce rivela le tenebre. Quale sarà dunque l’opposto della luce dell’energia psichica? L’oscurità assoluta. Questa emanazione letale del vuoto e del nulla è l’ombra del fuoco dell’energia suprema. Se si conosce il cristallo dell’energia psichica si conosce il sedime delle tenebre. Alla massima ascesa di Teros fa eco la più profonda immersione di Tamas.

639 - Avete giustamente notato che si richiede una vigilanza speciale durante le trasmissioni a grande distanza. Non una ricettività vacua, ma acutezza dei centri. Bisogna distinguere fra la semplice ostinazione e la pura vigilanza. Così si comprendono per gradi le forze del nostro intimo.

640 - Dico che potrete partecipare all’evoluzione del Cosmo. Che avrete il retaggio delle età. Che saprete capire l’infinito. Che migliorerete il fato del pianeta. Ma accendete i fuochi! Non estinguete la fiamma sacra dello spirito. Non allontanate la Mano.

Accanto allo splendore della Madre del Mondo, l’evidenza della vita comune è come un grano di sabbia; ma le accumulazioni del Calice sono come un monte radioso.

641 - Avete notato che certi oggetti vibrano quando li toccate. È una manifestazione di energia psichica, o vostra o esterna. Avete inoltre osservato che l’elemento personale scompare dalla vita quotidiana a mano a mano che quell’energia aumenta. Così è bene ricordare che l’energia psichica favorisce un confluire di circostanze.

642 - Una delle richieste più difficili dell’Insegnamento è la capacità di parlare in modo proporzionato: cioè per avviare il pensiero nella giusta direzione senza interferire nel karma. Dire tutto significa mettere in catene. Ma ridestare l’impegno, indicare la via è compito dell’Insegnamento. La protezione sollecita veglierà invisibile sulla crescita della coscienza. Come una guida nell’oscurità di un dedalo di vie, il Maestro posa la Mano sulla spalla del discepolo. Non il vuoto, ma la vigilanza è propria della guida. Il Comando invade lo spazio ma senza colpire la corona del capo. L’Insegnamento è impartito per l’evoluzione in genere, non per le singole persone. È un raggio del sole. Benedetto chi è simile a un cacciatore di luce!

643 - Una volta domandarono a uno Yogi come facesse a condizionare psicologicamente lo spazio. Rispose: “L’energia psichica emana come il profumo dei fiori. Perché forzare ciò che sale all’altissimo Aum? L’etere più sottile scioglie le correnti dell’energia psichica e gli uomini la respirano; così si producono le reazioni”.

644 - Vi sottoponete a esami medici. Lasciate che vi incidano il corpo con il bisturi. Sottostate a prove fisiche. Ma quando siete malati in spirito e avete la coscienza fioca e non vedete la luce che si approssima, persistete a rifiutare il pensiero di rigenerare lo scudo. Vi ho detto che lo scudo sta nel realizzare le Nostre manifestazioni. Accettate questo consiglio, e sanate la coscienza. Invece di lamentarvi per il fegato, controllate i pensieri!

645 - Si vuole sapere che conto fare della vita pratica quotidiana. La si teme assai. Si ritiene che distrugga le capacità creative; si pensa che sminuisca la dignità. Noi invece diciamo che si deve saper vedere nel lavoro di ogni giorno il pranayama che eleva la coscienza. Il prana scende dalle sfere superiori; ma ogni lavoro genera energia, simile in essenza a quella spaziale. Chi conosce l’essenza delle energie può fare scarpe, battere sul tamburo o cogliere frutta. Tutte queste azioni producono l’energia suprema, quale nasce dal ritmo del Cosmo. Solo chi ha scarsa capacità di comprendere teme il ritmo del lavoro e costruisce la propria prigione. L’umanità stenta a riconoscere che un re e un calzolaio sono paragonabili sotto ogni aspetto.

646 - Sull’Insegnamento di vita si dicono molte parole, ma poche si tramutano in azioni. Non valgono molto quelli che lo ripetono senza applicarlo. Non parliamo di chi non lo capisce, ma chi gli si è avvicinato, questi è responsabile dei propri pensieri e delle proprie azioni.

647 - L’adesione alla Nostra Alleanza deve esprimersi con un’attività improrogabile. Il discepolo non deve contentarsi di un cattivo risultato e di una buona intenzione. Volubilità, negligenza e svalutazione del Comando pesano gravemente sulla bilancia.

Il discepolo si guarda tre volte nello specchio prima di dire: “Non vedo errori nelle mie azioni”. “Non guardare la pianura, ma le cime della Madre del Mondo, e in tal modo misura senza limiti le tue azioni”.

648 - Quando trapiantate “balù” e rododendri in pianura o meli in montagna, vi attendete risultati immediati? Così dunque, mentre vi impadronite dell’energia psichica, dovete dar tempo sufficiente a trasmutare la natura. Si può applicare una tensione anche violenta senza vedere gli effetti attesi. Sovente ci si aspetta risultati in una certa dimensione che invece si formano in un’altra, affatto diversa. Riconoscete quindi i periodi di crescita dell’energia.

Si può certo approfondire in tutte le direzioni l’Insegnamento dell’Agni Yoga. Ciò sarà fatto dopo aver assimilato quanto si è detto.

649 - Il discepolo che ha risposto all’Insegnamento e arde con tutti i fuochi della devozione collabora davvero con le forze Cosmiche. Avendole accresciute con le sue azioni, e adornato con esse il pensiero dello spazio, non è forse un creatore? E la sapienza delle età non sarà l’ornamento più bello? La vastità del Cosmo, del Fuoco spaziale, assegna il destino migliore all’umanità che cerca.

650 - Persino i vostri dottori sostengono che l’eccitazione nervosa decuplica le forze: così riconoscono l’energia psichica. Ma, aggiungono, ciò dura poco e ne segue un crollo. Ecco perché lo Yoga è necessario, in quanto incrementa l’esaltazione ed evita la caduta. I collassi avvengono perché non si è realizzata l’energia psichica e non la si è applicata. Gli ignoramus camminano saltellando come zoppi, ma quelli che sanno scavalcano anche le cime più impervie.

651 - È semplicissimo controllare il grado dell’attenzione. Ponete un oggetto in un luogo insolito; se passa inosservato continuate con oggetti più grandi e vedrete quale elefante attrae finalmente l’attenzione della vista “acuta”. Provate voi stessi assieme agli altri. Esercitatevi anche contro la paura, l’irritazione e la negligenza, e in tutti quei casi in cui la cartina di tornasole arrossisce di vergogna. Non occorrono invocazioni complicate, basta la semplice attenzione per avanzare di molto. Così si comincia a sviluppare la vista dell’aquila.

Uno Yogi acquistò fama di grande burlone perché senza farsi notare spostava oggetti nelle case; quando gliene domandavano il perché rispondeva: “Voglio vedere se siete diventati ciechi”. Pochi davvero si accorgono dei mutamenti del loro ambiente. Eppure il primo indizio della vista d’aquila sta nel cogliere i cambiamenti più piccoli, in quanto da essi dipende la vibrazione del tutto.

652 - Le trasmissioni combinate sono molto efficaci se si riesce a mantenere una sola tonalità, come una chiave musicale. Si può persino far risuonare la nota portante con un diapason. Un magnete, un diapason, un anello e molti comuni adattamenti entrano facilmente nella vita quotidiana dei giovani Yogi. Per allontanare la polvere ci vogliono pala e scopa. Non è affatto necessario evitare gli oggetti comuni: tanto in basso come in alto.

È bene assuefarsi al fatto che non esiste riposo, né fine. Ma basta realizzare la Nostra Fratellanza e la Gerarchia per essere guidati per la via più breve all’Infinito.

653 - L’idea di obbedire al Maestro è estranea all’umanità. Ma come potrebbe lo spirito venire sopraffatto, se il Maestro è il Faro che guida? Come potrebbe il discepolo smarrire il fuoco se il Maestro accende tutte le fiamme? Come può il Suo Scudo ostacolare, se Egli sospinge il discepolo ardentemente? Così nella coscienza dell’umanità è scarso il desiderio di impegnarsi in una cooperazione reciproca. Ma essa deve apprendere ad agire con indipendenza mentre applica i pensieri affermati dal Maestro. Così la Ragione Cosmica perviene all’evoluzione. Così l’umanità impara a creare nel modo superiore.

In verità, emulare il Maestro significa capirne l’Immagine.

654 - Come avvicinarsi alla Sorgente? Come comprendere il più sottile? Solo con la legge della Gerarchia. La Mano che guida è quella che solleva. La Mano che indica è quella che rivela la via alla Legge suprema. Così si crea il grande passo della legge della Gerarchia. In verità!

655 - Come viene intesa la legge della Gerarchia? Come si osservano tutte le leggi nella vita? Come si perfezionano le tendenze migliori? In verità la legge della Gerarchia è intesa come un proprio diritto; ci si dimentica che il Gerarca è l’Anello della Catena, Colui che adempie la Volontà dell’Altissimo. Solo così si risponde a una responsabilità superiore. Solo così si compie il Mandato e si accumula il Calice dei Fuochi.

656 - Ricordate le leggi della gravitazione e della reazione. Da quella origina la fermezza, da questa la tensione. Gravitare lungo la linea gerarchica conduce a Me, e la reazione del nemico porta alla gloria. Così il Maestro e il nemico sono le pietre d’angolo.

Il domatore eccita la furia delle sue belve per dimostrarne poi la docilità. Non esiste moto senza tensione; quindi a qualsiasi Insegnamento progressivo occorrono nemici e un Maestro. Bisogna ricordare la legge fisica per capire che quella dello spirito è immutabile. Vi ordino di comprendere l’importanza del Maestro e la necessità dei nemici. Certo solo il Maestro li farà impazzire. Il male deve comparire in tutta la sua misura perché si possa emergere rigenerati dalle fiamme dell’ira. È impossibile evitare le difficoltà del sentiero, ma sappiate che non c’è tensione senza beneficio: popoli interi ne avranno forse giovamento.

Se un eremita può distruggere col solo pensiero la roccaforte del male, la tensione permessa dalle Forze Superiori è come un ariete lanciato contro le forze ostili.

657 - Facendo la Mia Volontà Mi consenti di fare la tua. C’è forse una separazione fra le volontà che tendono alla luce? Ricordate che Noi guidiamo quelli che si sono affidati a Noi lungo file di magneti controllati. Fidatevi del Timoniere Che ha già traversato tutti gli oceani.

“Passa il ponte e collauda te stesso. Ma la Mia stella splende da millenni”.

La paura non tocca un cuore che è stato provato.

658 - La qualità dell’azione si afferma nell’impegno della lotta. Quando le parole divengono azioni, l’energia superiore si attesta. Quindi la si può manifestare solo nella vita.

Non le parole, ma le azioni sono da considerare suoi attestati. Solo allorché la potenzialità dello spirito trova espressione nell’atto si afferma la concordanza superiore.

Così la strenua ricerca è la chiave dell’Infinito.

659 - La Nostra Alleanza è così potente perché le parole entrano nella vita come affermazioni meravigliose. Perciò la Nostra Parola vive, dal momento che l’impulso creativo è saturo di fuoco potente. Solo quando la Nostra Alleanza viene adottata nella vita si afferma la fase superiore.

Perché dunque la vostra missione è così densa di azioni? Perché ha in sé il pegno della Nostra Cooperazione. Così Noi affermiamo la Gerarchia basata sulla legge di successione. Quindi, quando si realizza la Legge Cosmica, si comprende la catena della Gerarchia. Così l’esecutore migliore è il più vicino a Essa. La Gerarchia del Servizio non è che il compiersi della Volontà Superiore. Solo così Noi affermiamo la Sua Legge. In tal modo il Diritto Cosmico penetra nella vita.

660 - Cosa trasforma lo spirito? L’impulso creativo. Cosa lo fa salire? La creatività dell’impegno serrato. Come potrebbe lo spirito non essere saturo di fuoco, se solo in tal modo si aderisce al Magnete Cosmico? La coscienza dello Spirito Supremo è satura di fuoco! Quindi soltanto la realizzazione della Volontà Superiore conduce lo spirito al suo destino. Perciò ogni misura cosciente dà bellezza all’azione. L’impulso creativo che abbia aderito al fuoco affermato è magnetizzato coscientemente dal fatto di compiere la Volontà Superiore.

661 - Ogni pensiero eseguito è come un deposito nella creatività del fuoco. Ogni pensiero compiuto si allaccia alle Nostre Opere. Con quanta cura devono i discepoli determinare la qualità dei loro pensieri! Si è annidato il verme dell’egoismo in qualche parte, o l’orgoglio, o l’amore di sé? Lo spirito deve educare in se stesso la capacità di ammetterlo sinceramente. Solo così si compie la propria missione nel Piano dei Grandi Signori.

La catena della Gerarchia si forgia compiendo la Volontà Superiore.

662 - Certo il potere della Gerarchia è il più essenziale, e si può costruire solo per suo tramite. L’energia impregnata della legge della Gerarchia sta alla base di ogni grande inizio. Si può edificare solo secondo le leggi dell’armonia più rigorosa. Solo sul principio della Gerarchia si può stabilire una possibilità superiore. La Volontà Creatrice proclama che la coscienza unificata decide secondo concordanza.

663 - Chi dunque crea col potere dello spirito? Chi porta il Fuoco; chi serve con sensibilità l’evoluzione; chi crea uomini; chi usa ogni suo fuoco per migliorare l’uomo. L’umanità nelle sue ricerche deve essere come questi Portatori di Luce. E il Gerarca crea sulla Terra elevando tutto ciò che l’attornia. Così, con la fiamma pura, Egli innalza le sfere.

664 - Sicuramente il pensiero creativo finirà per rigenerare il mondo. Chi è re del pensiero crea l’evoluzione. Così Noi sospingiamo la coscienza umana a progredire. Noi creiamo col pensiero.

L’umanità, invero, deve capire il valore del pensiero! L’Insegnamento, invero, deve venire assimilato da pensieri sensibili! Ogni pensiero di forte impegno incita lo spirito a una conquista. Ecco perché Noi apprezziamo tanto il pensiero cristallino. Ogni grande pensiero unisce alla Catena della Gerarchia. Così si crea l’evoluzione.

665 - La finezza della ricettività fa comprendere il Maestro. L’intero progresso del discepolo sta nel realizzare che il Maestro ne impregna lo spirito con una comprensione superiore. La creatività dello spirito progredisce solo se il pensiero si eleva. La catena fra Maestro e discepolo consiste di strenui sforzi spirituali. In verità, chi eleva lo spirito del discepolo, se non il Maestro? Solo il Superiore sa migliorare l’inferiore. Se non lo si capisce è impossibile progredire. Così concludiamo quanto riguarda il raffinamento della ricettività.

666 - La Gerarchia è legittimamente stabilita nell’Universo. Poiché il Magnete Cosmico ha posto la Suprema Possanza sopra ogni cosa, questa legge basa su una affermazione cosmica. Perché mai dunque non usare quella Potenza Suprema che guida il pianeta? Solo la Ragione può dirigere il Magnete Cosmico. Quindi essa, che è diffusa in ogni cosa, pone in tensione tutti gli elementi. Le energie, che differiscono in quanto a potenzialità, serbano la loro destinazione cosmica, assumendo posto secondo l’incremento della potenza. È quindi la loro potenzialità che dispone le energie al primo o all’ultimo posto. Così anche le fasi dello spirito umano sono designate nell’evoluzione, e il Magnete Cosmico intensifica la qualità dello spirito sino all’infinito.

667 - Nel Cosmo il perno dello sforzo riposa sul principio gerarchico. Il Cosmo agisce attirando al centro del potere costituito. Così in tutte le imprese della Gerarchia il seme cosmico è espresso dalla qualità dello sforzo, che si eleva realizzando per gradi il principio dominante. La creatività cosmica raduna energie armoniche. Il principio è immutabile al punto che si manifesta come necessità. Tale qualità, invero, è stabilita dal principio gerarchico, di cui l’intero universo è saturo. Questo spirito, che impregna tutte le espressioni cosmiche sul pianeta, è saldamente stabilito dalla Ragione Suprema. Quindi l’uomo, come parte del Cosmo, non può separarsi da quel principio. Poiché la creatività cosmica è imbevuta di Ragione, ogni manifestazione dell’infinito è affermata dal medesimo principio.

668 - Di tutti i principi che favoriscono l’espandersi della coscienza, il più potente è quello della Gerarchia. Esso governa il manifestarsi di qualsiasi spostamento. Dove andrebbe lo spirito senza la Mano che lo guida? Dove si volgerebbero l’occhio e il cuore senza la Gerarchia, se la Mano del Gerarca, la Mano che offre, stabilisce la direzione del destino, e indica la data più acconcia, e le energie più elevate assumono le Immagini più intime? Il seme dello spirito è dunque impregnato del Suo Raggio Cosmico. Dal momento che un principio è potentissimo quando ha in sé la potenzialità del fuoco, il fuoco puro dello spirito del Gerarca si afferma come principio supremo. Ricordiamo le Guide spirituali. Così si venera la legge della Gerarchia.

669 - “Come diffondere l’Insegnamento, Signore?”.

“Come trovare i predestinati che applicheranno la Tua Parola, per compierla?”.

Il Signore così rispose: “Un eremita cercava qualcuno cui affidare il rotolo della Rivelazione. Lo prese e lo lasciò in un crocevia: ‘Sia il Supremo stesso a indicare chi dovrà trovare i Suoi Precetti!’.

“Venne una fanciulla che avvolse il pane con quelle Scritture. L’eremita allora ne preparò un altro e tornò a lasciarlo in quel luogo.

“Passò un mercante, che lo coprì con le cifre dei suoi profitti. L’eremita, senza stancarsi, preparò un terzo rotolo. E così avanti, fino alla fine del suo lavoro e dei suoi giorni.

“Quando il Signore gli domandò come avesse diffuso l’Insegnamento, rispose: ‘Non sta a me giudicare quale uccello farà di quei precetti il nido migliore’.

“Così dunque non sapremo mai a chi andrà il rotolo per suo tormento, o per oblio, né chi lo terrà sotto il guanciale per farsene un fondamento.

“Non hai agito male, io credo, a lasciare il tuo lavoro a quegli ignoti”.

Così il Signore sanzionò la diffusione impersonale dell’Insegnamento, senza impazienza, senza irritazione, senza aspettativa.

Datelo anche voi così, senza pregiudizio di chi lo riceve, senza pronunciare ogni giorno un verdetto. Porta, o uccello, l’Insegnamento; e volando lascialo cadere nel focolare di chi vive in attesa di riceverlo.

Portate l’Insegnamento nei crocevia!

670 - Pubblicate queste note anonime, che nessuno spunti da qualche angolo oscuro a parlare di avidi influssi. Continueremo l’Agni Yoga quando queste indicazioni saranno applicate.

Molti mezzi e molte possibilità si destano quando si è padroni dei fuochi.

L’elemento del Fuoco è illimitato come l’Infinito. Lo studio delle sue qualità sarà la gioia della vita.

Adottarle significa conseguire.

“Agni Yoga” è terminato. Vi saranno altre aggiunte, esperienze e osservazioni sulla concezione e sulla crescita del Fiore di Fuoco.

Che il vostro impegno sia puro e risoluto!

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Dato nella Valle del Brahmaputra, che nasce dal lago dei Grandi Naga, Custodi dei Patti dei Rig-Veda:

“Ho posto le basi dell’Agni Yoga in quattro direzioni, come il pistillo di un fiore.

Ho stabilito l’Agni Yoga a sostegno delle Mie scale, e ricevuto nelle Mani il fuoco della Pietra.

E ho dato la Pietra ardente a Colei che per Nostra decisione sarà chiamata la Madre dell’Agni Yoga, perché si è consacrata alla prova del Fuoco dello Spazio.

Le correnti di questo Fuoco marcarono la Pietra nel suo gran volo davanti all’immagine del sole.

Un velo di scintille coprì le vette della Protettrice delle Nevi, quando la Pietra passò ardendo da sud a nord nella Valle protetta”.